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Caserma Vittorio Emanuele III


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Go sentì za giorni fa per tv della possibile chiusura della caserma in question e la sparizion (o ridimensionamento) del reggimento San Giusto.

Sul Piccolo de oggi xe la proposta fatta dalla Provincia per usar el complesso della caserma sia per attività civili sia militari.

I edifici che da sulla via Mameli saria usadi per far le succursali del Petrarca e del Galilei che xe le due scole la tacade e che ga za al momento delle succursali altrove (el Petrarca la ga in l.go Sonnino - el Galilei in villa Hecht).

Su terreni circostanti (se guardè su GoogleMap vedè che la caserma xe bastanza estesa) saria ricavi un paio de campi sportivi all'aperto fruibili dai studenti delle due scole, dai allievi del reggimento e anche da associazioni sportive.

Infine la piazza d'armi podessi esser trasformada in parcheggio (magari realizzandone anche uno interrrado) per crear posti per i abitanti della zona.

Nel progetto ovviamente xe coinvolti Provincia, Comune e Ministero della Difesa.

Secondo la Provincia questo faria comodo a tutti perchè se ridimensionassi i costi de gestion per l'Esercito, le scole gavesi le succursali tacade (e i vendesi le attuali), se gavesi parcheggi per tutti, un paio de campi sportivi per tutti, e insomma se recuperasi per tutti un bel tocheto de tera da usar in modo piuttosto conveniente :D

Dall'altro lato xe le lamentele dei civili che lavora in robe collegade con la caserma (tipo el bar) e che se trova in difficoltà perchè non sto anno non xe rivadi i allievi.

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L'unico contro che vedo per una riconversion se la perdita della possibilità de far el militar vizin de casa ( o almeno el car) ma adesso che xe el servizio xe volontario non so quanti ghe interessa. :cherobeara:

Speremo che se fazzi realmente qualcosa e che non finisi abbandona come decine de edifici in città

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Mi me fa tristezza veder la lenta decadenza delle nostre forze armate con annessi tutti quei che ghe lavora intorno :(

Per l'eventuale riutilizzo della caserma vedesi ben dei parcheggi. Quela xe una zona dove i manca davvero. Basta che no i fazi mega progetti faraonici realizzabili in 10 anni, come al solito, per dopo vender box a 40.000 iuri l'uno, a sto punto che no i fazi niente.

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Ma se xe una riorganizzazion delle Forze Armate non vedo niente de strano a taiar qua e la.

Trieste iera ssai militarizzada fin che iera la Guerra Fredda e el nemico comunista alle porte.

I tempi cambia...

In ogni caso sul Piccolo de oggi xe scrito che el Comun no vedi ben sto utilizzo per la città della caserma come proposto dalla Provincia.

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Sinceramente non me sembra che apporti gran lavoro, le reclute iera circa 200 più quei de ruolo non superava i 300 e no credo che grazie a lori la zona se gà arrichido tranne quelche baretto :grin: Mi go fatto el militar a Udine e de reclute ghe ne iera ogni anno 1500.

Un parcheggio i volessi farlo nella piazza d'armi che xe grande quasi come piazza unità che come spazio me par bel vasto.

Podessimo dir che xe una perdita de prestigio per la città, ma boh .... :cherobeara:

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beh mi go fato el militar la e me dispiasi se i la sera pero' xe ovio che no la servi piu, e a detta de quanti 'lavorava' dentro, non la serviva za piu da quando la xe diventada caserma car.. una volta la iera operativa.

Mi la vedesi sai ben palestre, campi al aperto, un bel parco.. e qualche postegio :D

per "l'indotto" in realta no penso che ne perdi sai.. ok, qualche bar e pizzeria che xe intorno ma altro no credo... quindi no xe un problema. E i uficiali/sotouficiali che xe la i pol tranquilamente 'ndar a "lavorar" da un'altra parte :D

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Mi credo che finido el priodo del pericolo comunista, forsi xe el caso de renderse conto che l'area triestina e co. iera coverta da caserme più o meno utili.. diventade inevitabilmente totalmente inutili. Se a questo se ghe zonta che no xe piu la leva obligatoria, e che i tereni xe rivai a valer tanto, no vedo perchè no far altro al posto de lore.

Sia questa che el ospedal militar andaria rivalorizade, e in furia. Xe spazi utili in zone dove xe quasi imposibile costruir niente de novo. Oportunità de no perder per migliorar el stile de vita che, za vedo, vegnerà usada per 4 postegi e 2 condomini.. ma sperar no costa niente.

Se no altro, saria ottimo far un "villagio sportivo" con i controc.. tipo Treviso (Ghirada).. sia con campi scoverti che coverti.

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  • 2 mesi dopo...

Go sentì za giorni fa per tv della possibile chiusura della caserma in question e la sparizion (o ridimensionamento) del reggimento San Giusto.

Ho scritto un articolo proprio ieri sul San Giusto e sulla caserma Vittorio Emanuele III. Potete andarlo a leggere sulla mia rivista virtuale MILES, www.rivistamilitare.it , ma per comodità ve ne riporto il testo in questo forum. Mi fiirmo come Pantera Rosa, soprannome che mi avevano affibbiato quando trent'anni fa mi mandarono a via Rossetti come tenentino di prima nomina. Ho mantenuto i contatti con gli amici triestini e con le cravatte rosse, per cui questa storia l'ho seguita con interesse:

SEGUE TESTO DELL'ARTICOLO:

In Italia, uno dei risultati negativi del brusco passaggio dall'esercito di leva all'esercito professionale è stato il ritrovarsida un giorno all'altro con strutture del tutto sovradimensionate rispetto agli organici dei nuovi reparti e alle zone di reclutamento dei volontari. Quella che vedete nella foto satellitare è la caserma "Vittorio Emanuele III" di Trieste, di cui abbiamo già parlato nella recensione di un libro (vedi nella rubrica Libri letti: Giuseppe Luci, Il ruolo strategico del reggimento San Giusto"). Questa enorme caserma (122.000 mq, perimetro di oltre 1700 m.) ormai quasi centrale rispetto alla città di Trieste è sede dal 1976 del 1° Battaglione di fanteria motorizzata "San Giusto", confluito nel 1991 nel ricostituito 1° Reggimento di Fanteria "San Giusto", erede del più antico reggimento di fanteria di linea italiano. Attualmente non è più un reparto operativo ma ha la funzione di RAV, reggimento addestramento volontari (erede dei CAR di najona memoria). Quand'era reggimento aveva negli anni '80 un organico massimo di 500 uomini, ora al massimo ne addestra una cinquantina. Ma se quest'anno si rinuncia ad arruolare 17.000 soldati per risparmiare, è chiaro che alla fine non arriva niente da nessuna parte. Peccato che quella caserma ha una capacità di alloggiare almeno 2000 uomini. Nel dopoguerra, dopo essere stata usata dagli inglesi, ospitava il 151° Reggimento di fanteria della Brigata Sassari, per cedere il posto nel 1976 al 1° Battaglione di fanteria "San Giusto", circa 350 uomini. Ma prima della guerra ospitava una brigata intera, i "gialli" della brigata Casale (12° e 13° fanteria), vale a dire due reggimenti invece di uno. In quelle enormi camerate i soldati non stavano certo comodi (io stesso ricordo nel 1976 due piani di letti a castello, più un odore che non si dimentica neanche dopo il congedo), ma si trattava di najoni e non di volontari sindacalizzati.

Ma se vogliamo mettere ordine, dividiamo per un attimo la storia e i problemi del reggimento San Giusto dalla storia e dai problemi della caserma Vittorio Emanuele III. La storia del reggimento la potete leggere nella nostra rubrica di storia militare o nel sito dell'Esercito Italiano, ma esistono anche storie reggimentali: Fuochi di bivacco in Croazia del col. Angelini (1946) e Storia delle cravatte rosse del 1° reggimento di fanteria San Giusto (1996) e il vetusto Le cravatte rosse del re (1924). In realtà, come avviene per tanti altri reggimenti italiani, la continuità del reparto è stata poi spezzata. Anche se fondato nel 1624 come reggimento Fleury (all'epoca i nobili erano appaltatori e titolari dei reggimenti), il 1° reggimento di fanteria iinsieme al 2° costituiva la gloriosa "Brigata Re", ma dopo la seconda guerra non è stato ricostituito prima del 1976, col il nome di un altro reparto ancora (la denominazione San Giusto è estranea alla brigata Re), in piena ristrutturazione delle FF.AA. e con la spada di Damocle dell'applicazione del Trattato di Osimo, che definiva una fascia smilitarizzata che praticamente neutralizza Trieste e il suo inesistente entroterra. Col risultato che il Comando Truppe di Trieste - sciolto nel 1991 - si ritrovò dagli anni Settanta in poi del secolo scorso una struttura di livello divisionale dalla quale dipendevano ormai un battaglione di fanteria, un gruppo di artiglieria (caserma di via Cumano, 14° Murge) e i reparti di cavalleria dell'altopiano (Piemonte Cavalleria, più un altro reparto a Banne e mi pare un reparto di Lancieri). Da qui il soprannome di "Comando Turpe" dato dai soldati. Gli ultimi anni hanno fatto il resto: i reparti di fanteria di linea ormai sono pochi (il 5° Aosta,il 9° Bari, il 66° Trieste, forse il 78 Lupi di Toscana, il 151° e il 151° della Brigata Sassari, né servono più falangi all'assalto, sempre che la demografia lo permetta. In più, i volontari meridionali (cioè tutti) vogliono stare vicino casa. Ma rimane una domanda inevasa: indipendentemente dal legame profondo tra città e reggimento, ma davvero un porto internazionale come Trieste, privo di entroterra e a pochi chilometri da un confine balcanico, può rimanere privo di un reparto militare?

Chi volesse comunque impedire lo scioglimento del reggimento, può farlo firmando la Petizione Popolare lanciata da un comitato cittadino, indirizzata al Capo dello Stato, al Ministro della Difesa e - per conoscenza - al Prefetto e al Sindaco di Trieste, al Presidente della Provincia e al Presidente della Regione Friuli venezia Giulia. Entro il 23 giugno. Per informazioni, contattare l'email: paolo48stc@tin.it

E passiamo alla caserma vera e propria. Iniziarono a costruirla in realtà gli austriaci, gravando sul bilancio della città di Trieste, secondo l'imperialregio uso di non farle finanziare dal demanio ma dalla comunità locali. Rispetto alle caserme italiane, è molto bella, con stupende alberate di aceri laddove troppe caserme italiane non offrono niente di più di un cortile di cemento. Abbiamo visto anche che la caserma è stata una vittima illustre dell'anemizzazione della fanteria italiana. Ma ancora c'è chi non ha capito che è più economico riunire più enti militari in un punto solo piuttosto che disperdere le risorse e trasformando i reparti e i comandi in entità polimeriche sparse sul territorio. Comandi che naturalmente aumentano quando diminuiscono i reparti.

Sul futuro della caserma se ne dicono tante, leggibili sul Piccolo e sui blog triestini. Una volta sciolto il reggimento, che farne? Scuole e parcheggi? Case popolari? certo è che è una struttura enorme, come si vede dalla foto aerea. Io personalmente mi auguro che ne venga fatto un uso pubblico e organico.

Mi spiego: uno spazio così ampio in città vale miioni di euro e stimola gli appetiti della borghesia "compradora". Il sindaco e le autorità regionali devono battersi perché l'uso resti pubblico. Stupendo sarebbe se lo acquisisse l'Università di Trieste e lo trasformasse in un polo di eccellenza. Apparirebbe qualche scritta idiota sui muri, ma è un futuro radioso. L'altro aggettivo (organico) va spiegato meglio: si tratta di garantire un progetto unitario e di non trasformare il complesso in un albergo per gruppettari, pratica alla quale noi romani siamo fin troppo abituati, laddove i locali di un ex-ente pubblico sono alla fine lottizzati da una miriade di associazioni di diritto privato e pubblico, senza un progetto, nonostante la retorica politica del recupero organico. Mi auguro solo che la classe dirigente triestina si dimostri all'altezza della situazione.

LA PANTERA ROSA COLPISCE ANCORA

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E i uficiali/sotouficiali che xe la i pol tranquilamente 'ndar a "lavorar" da un'altra parte :D

Ma ti, se te fossi un de lori e magari te gavessi famiglia tua, te sarìaa contento de "andar a lavorar" de un'altra parte, magari in Piemonte o Lombardia o Sicilia?

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E i uficiali/sotouficiali che xe la i pol tranquilamente 'ndar a "lavorar" da un'altra parte :D

Ma ti, se te fossi un de lori e magari te gavessi famiglia tua, te sarìaa contento de "andar a lavorar" de un'altra parte, magari in Piemonte o Lombardia o Sicilia?

beh chi ga scelto la cariera militare saveva in partenza ste robe... no ? no xe che ga scelto de far el vigile urban del comun de trieste, ga scelto uficiale del esercito italian quindi devi saver e acetar che pol eser trasferido... e visto che i ga anche certi privilegi rispeto a chi no lavora nel esercito .. no lo vedo un grosso problema... se i trasferisi una ditta ti l'appartamento te se lo devi trovar, lori se se trasferisi speso ga apartamenti gratis o quasi.. quindi :D

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  • 5 mesi dopo...

Xe sta firmà el decreto de scioglimento del reggimento San Giusto.

El primo gennaio inizierà la riduzion del personale con trasferimenti che se concluderà el 31 marzo.

In segno de protesta per questa decisione che secondo lui xe come "strappare una pagina de storia" alla città, oggi alle 8 cominciava lo sciopero della fame :wacko:O| el consilier comunal Salvatore Rescigno.

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Son daccordo con l'idea de Starlite, quela de marzo 07, de far dela ex caserma le succursali dele scole etc etc....

Pur nò sendo stroligo, penso che ne vederemo de tuti colori, savendo che le robe logiche le farà diventar complicate.

Staremo a veder cossa i se inventerà nei prossimi giorni, conosendoli sarà come al solito un grumo de :ciacole: !!!!!!!!!

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no sentirò + l'inno ogni mattina co son scola.....

che ricordi divertenti de quando durante l'anno de militar i "bravi tenenti" o i "bravi caporai" ne fazeva pasar vizin la scola proprio nel momento del riposo scolastico...ah che bei coretti che partiva dedicadi ale giovani fanciulle :rotfl:

Modificato da dido76
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  • 3 mesi dopo...

Esercito: sciolto Reggimento San Giusto, piu' antico d'Italia

Custode storia bandiera Fanteria Re

(ANSA)- TRIESTE, 31 MA - E' stato sciolto oggi a Trieste il Primo Reggimento San Giusto'', il piu' antico d'Italia. Custode della storia e della bandiera del Primo Reggimento Fanteria Re, le cui origini risalgono al 1624. La solenne cerimonia di chiusura del Reggimento si e' svolta nella caserma Vittorio Emanuele III, destinata a diventare un grande polo scolastico-educativo.

Fonte ANSA

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