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MERCOLEDÌ 26 GENNAIO 2022

- Due triple che hanno deciso la vittoria dell'Allianz su Pesaro. Il doveroso tributo nel dopopartita con parole piene di affetto e orgoglio per la squadra. Un applauso da troppe poche mani, maledetto Covid. Come scrive oggi Roberto Degrassi, troppo poche per un abbraccio, perché nello sport tra eroi e tifoserie possono nascere amori sinceri.Juan Fernandez si sfila la maglia Allianz numero 4, la appende a un chiodo del Dome e torna in Argentina. Non più allenamenti, non più partite, non si sa se e quando tornerà a farli. Lo ha annunciato alla società che ha preso atto della sua decisione, accompagnandola con l'unico sentimento possibile: il rispetto. Il Lobito non è infortunato. Nè è sedotto da offerte irrinunciabili. Non appartengono a Juan certi atteggiamenti. Si sfila dal basket e da Trieste tornando a casa per una scelta personale. Ha affidato ai social ieri le sue emozioni con poche righe. «Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla».In Argentina troverà le armi e le condizioni per combatterla al meglio. Senza la pressione del basket. L'adrenalina delle vittorie, il profilo che si specchia nel parquet, i sorrisi dei tifosi ma anche la tensione delle vigilie, il desiderio di dare sempre il massimo e la frustrazione quando il fisico non lo consente. E il Lobito non ha mai fatto nulla tanto per fare. A Trieste ha dato il cuore. E Trieste gli è entrata nel cuore, tanto da voler prendere casa. Non una soluzione mordi e fuggi. Una casa vera, nel cuore della città, dove far crescere i figli. Basket e famiglia. Famiglia e basket. Cuore. Certe persone bastano poche parole a raccontarle quando dentro quelle parole è nascosto un mondo.Il presidente dell'Allianz Pallacanestro Trieste Mario Ghiacci ieri nel tardo pomeriggio, nella nota stampa che ha annunciato la decisione di Juan, ha parlato più da padre che da dirigente o semplice datore di lavoro. «Ci sono momenti nella vita in cui le scelte personali sono più pressanti di quelle lavorative e sportive, e oggi il nostro compito nei confronti di Juan è quello di accettare le sue scelte portando per le stesse il massimo rispetto. Juan Fernandez è protagonista di tutte le pagine importanti degli ultimi cinque anni e della nostra storia presente: l'amicizia, la stima e l'affetto nei suoi confronti rimangono scolpite nella pietra, indipendentemente da cosa ci riservi il futuro». Ghiacci ha sottolineato che «La mia priorità oggi è quella di far sentire al nostro giocatore il massimo affetto e supporto».Tutto il resto, comprese le inevitabili valutazioni tecniche sul dopoLobito, adesso non conta. C'è un uomo che ha maturato una scelta che non dev'essere stata facile prendendosi una pausa dal suo mondo. E solo questo deve importare. Ogni tifoso biancorosso oggi aprirà il proprio libro dei ricordi. La promozione in serie A. Le prodigiose triple del primo anno nella massima serie. Il fantastico assist dietro la schiena per Lever a Sassari. Lo sguardo, intenso, per sfidare l'avversario. Lo sguardo venato di dolcezza parlando della famiglia. Lo sguardo di emozionato orgoglio per il fratello German che ha battuto la sorte diventando un fuoriclasse di tennis in carrozzina. Storie di personaggi eroici, di saghe argentine, di temperamento e passione. Buena suerte, amigo

- Tre giorni dopo il ko al Rocco contro il Padova, la Triestina gioca oggi al "Druso" di Bolzano (inizio ore 16, arbitra Ricci di Firenze) il recupero con la capolista Südtirol, fin qui dominatrice del campionato. Ma paradossalmente, nonostante non abbia portato punti, l'Unione è chiamata a ripetere la prova di domenica (possibilmente con un risultato diverso), nella quale è stata a lungo brillante e propositiva, anche se purtroppo poco precisa in avanti e incline a qualche errore di troppo. E se una buona prova non è bastata a evitare la sconfitta, oggi bisognerà fare pure meglio per uscire con dei punti da Bolzano, perché lo scalino da affrontare sarà ancora maggiore. Il Südtirol è una corazzata che fa paura ed è ancora imbattuta. Soprattutto ha subìto finora appena 5 reti in 19 partite, mentre la Triestina fa fatica a far gol, anche quando crea una decina di occasioni come contro il Padova. Se quindi sarà dura perforare la porta altoatesina, per non subire gol sarà assolutamente necessario evitare quegli errori che col Padova sono costati cari, perché il Südtirol è abituato a far pagare caro qualsiasi sbavatura. Disimpegni superficiali in fase di costruzione andranno evitati, come andranno cancellate le possibilità di prestare il fianco alle ripartenze avversarie. Ma la Triestina vista domenica dà fiducia, avrebbe bisogno solo di un pizzico di fortuna in più in qualche episodio. Del resto Bucchi aveva già chiarito che a Bolzano si va a testa alta: «Dobbiamo pensare di fare con il Südtirol la stessa partita fatta col Padova: siamo al cospetto di una squadra forte, prima in classifica, che sta battendo ogni record immaginabile, ma noi andiamo lì per giocarcela e cercare di mettere in difficoltà una squadra che finora è stata migliore di noi». Ma alla vigilia anche il tecnico della capolista Javorcic ha messo in guardia i suoi dalla squadra alabardata: «La Triestina è un top team, ha uno degli organici più completi del nostro girone. Sarà una partita importante e bella da giocare». Sul fronte formazioni quella della Triestina è un vero enigma. Bucchi opterà sicuramente per un po' di turnover, ma bisogna vedere in quali posizioni. Offredi è recuperato dopo il colpo al naso ed è convocato, ma è probabile che parta ancora Martinez. Se Rapisarda a destra e Lopez a sinistra sembrano scontati, in mezzo accanto a Ligi stavolta potrebbe esserci Negro o forse Capela. A centrocampo rientra Giorico che dovrebbe completare il reparto con Giorno e Crimi, ma anche Iotti resta in lizza per un posto. Molti più dubbi davanti: volendo il tecnico potrebbe anche fare un turnover totale con De Luca, Litteri e Trotta, ma in realtà è possibile che di questi solo la zanzara parta dal primo minuto, perché Gomez e Procaccio potrebbero essere confermati dal primo minuto. In casa Südtirol, che si schiererà con l'albero di Natale, Moscati out per problemi al polpaccio e De Col squalificato. Davanti a Poluzzi la coppia centrale Zaro-Curto, con l'ex alabardato Malomo spostato terzino destro (dove ha già fatto bene) e Davi a sinistra. A centrocampo il perno è Gatto con Tait e Broh, davanti Casiraghi e Voltan dietro Odogwu, mentre Galuppini dovrebbe partire dalla panchina.

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