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  1. MERCOLEDÌ 7 GIUGNO 2023 - La riconferma in blocco (quasi) totale dell'ultima rosa di giocatori giunti quinti al termine del campionato nazionale e semifinalisti in Euro Cup. Come scrive oggi Riccardo Tosques su "Il Piccolo", inizia a prendere sempre più forma la squadra maschile della Pallanuoto Trieste in vista della stagione 2023-'24, la nona di fila in serie A1. AVANTI CROATI Ivan Buljubasic e Mislav Vrlic proseguiranno la loro avventura in alabardato. Alla coppia di giocatori croati è stato garantito il prolungamento del contratto. Un atto di riconoscenza per la positiva stagione condotta sia da parte dell'esperto difensore classe 1987 che dal 27enne centroboa. «Sono particolarmente contento dei rinnovi di Buljubasic e Vrlic – spiega il direttore sportivo Andrea Brazzatti – Ivan porta tantissima esperienza, Mislav garantisce prestanza fisica e profondità alla manovra offensiva. Un'ottima asse sul quale fare affidamento in vista della prossima stagione agonistica». BLOCCO TRIESTINO Triestini che vincono non si cambiano. Ecco dunque che Ray Petronio, Andrea Mladossich, Danjel Podgornik e Michele Mezzarobba, i fab four domaci del club presieduto da Enrico Samer, rimarranno la spina dorsale della squadra. Decisamente soddisfatto l'allenatore Daniele Bettini: «Petronio è il capitano dentro e fuori dal campo, il fulcro attorno al quale ruota il gruppo. Mladossich è cresciuto a tal punto da diventare titolare inamovibile e adesso proverà a giocarsi le sue carte anche in nazionale. Podgornik è uno di quei giocatori che tutti gli allenatori vorrebbero avere a disposizione, non si ferma mai. Mezzarobba è un talento naturale e come tale è soggetto ad alti e bassi di rendimento: è capace di invenzioni illuminanti, ha tutte le caratteristiche per essere sempre decisivo». POKER ITALIANO Due toscani, un ligure e un campano. Trieste si riaffida al poker tricolore composto da Giacomo Bini (mancino), Andrea Razzi (attaccante), Paolo Oliva (portiere) e Giuseppe Valentino (difensore arrivato nell'estate del 2022 con contratto biennale). «Razzi e Bini sono ormai due pilastri dello spogliatoio e in acqua portano qualità e quantità. Oliva si è confermato come uno dei portieri più forti della categoria. Valentino ha dimostrato di possedere un potenziale enorme, ha fatto un po' di fatica all'inizio per riadattarsi alla nostra pallanuoto dopo la parentesi francese ma nel finale di stagione è stato devastante», il commento di Bettini. PARTENZE Dopo il centroboa croato Ivo Bego e l'attaccante Yusuke Inaba, si aggiunge un terzo giocatore che non farà parte del progetto alabardato. Francesco Ghiara, portiere classe 1997, giunto dalla De Akker Bologna la scorsa estate, saluta Trieste avendo espresso il desiderio di giocare di più. I RICONFERMATI Paolo Oliva (1990, portiere); Ivan Buljubasic (1987, difensore), Danjel Podgornik (1999, difensore), Giuseppe Valentino (1990, difensore); Ray Petronio (1984, attaccante), Michele Mezzarobba (2000, attaccante), Andrea Razzi (1988, attaccante), Andrea Mladossich (2002, attaccante), Giacomo Bini (1990, attaccante); Mislav Vrlic (1996, centroboa). NUOVI ARRIVI Luca Marziali (centroboa, 1991). USCENTI Yusuke Inaba (2000, attaccante), Francesco Ghiara (1997, portiere), Ivo Bego (1998, centroboa). - Ogni giorno che passa, appare sempre più probabile un cambio alla guida tecnica della Triestina. Lo scrive Antonello Rodio sul quotidiano locale: Augusto Gentilini, infatti, sembra sempre più lontano dalla panchina della prima squadra, nonostante ci fosse stata una mezza conferma alla fine dello spareggio con il Sangiuliano City, e nonostante la gran parte dei tifosi alabardati abbia spinto per una riconferma del tecnico. Poi però le cose sono cambiate, c'è un direttore generale in pectore come Ernesto Salvini che sta tirando le fila ed è pronto a fare altre scelte. In ogni caso nella società alabardata resta immutata la stima per un tecnico che ha portato la Triestina a una salvezza quasi miracolosa, considerando sia da che situazione di classifica è partito, sia per gli incredibili recuperi finali delle ultime partite. Proprio per questo, non è escluso che Gentilini resti ancora con l'Unione, magari in un'altra veste, tornando ad esempio alla guida di quella Primavera che così bene aveva condotto nella prima parte della scorsa stagione. A meno che, ovviamente, non sia lui stesso a fare altre scelte. Scelte più che legittime, visto l'importante traguardo che ha saputo conquistare in questi mesi. Intanto, come detto, Salvini continua a lavorare sotto traccia, ma la sua ufficializzazione è ancora lontana. Questo perché il divorzio con Romairone sembra complicato e laborioso e potrebbe andare avanti per le lunghe. E se questa situazione non si sblocca, tutto il meccanismo delle varie conseguenze a catena rimane ancora fermo al palo. Gli allenatori possibili restano quelli di cui si è parlato negli ultimi giorni: allontanatasi la pista che portava ad Attilio Tesser, in pole position sembra esserci Stellone con Moreno Longo e Pagliuca come possibili alternative. Ma non sono affatto esclusi altri nomi per la panchina della prima squadra alabardata. A proposito di allenatori, mentre il nome di Massimo Pavanel è sempre sul taccuino del Renate, quello di Massimo Brambilla sembra invece avviato verso la riconferma sulla panchina della Juventus Next Gen. La Pergolettese è invece molto vicina a Matteo Abbate che nella scorsa stagione era stato alla guida del Piacenza. Intanto il portiere Davide Mastrantonio, che ha indossato la maglia alabardata nella stagione appena finita, è stato convocato nella Nazionale Under 19 per il raduno di Coverciano, in vista dell'inizio della fase finale dell'Europeo di categoria, in programma dal 3 al 16 luglio prossimo a Malta.
  2. MARTEDÌ 6 GIUGNO 2023 - Anche se si continua a lavorare a fari spenti, sono ancora irrisolti in casa alabardata i due nodi principali sul tavolo del presidente Giacomini, quello del direttore generale e dell'allenatore. Come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", sul fronte Romairone, dopo un primo incontro fra le parti, non ci sono stati altri passi avanti per trovare una soluzione al rapporto che lega il direttore generale alla Triestina ancora per due anni. Da parte alabardata c'è la nota volontà di dire stop al rapporto, e del resto il fatto che ci sia un dg in pectore come Ernesto Salvini che lavora già alla costruzione della nuova Unione, lo dimostra, ma sta di fatto che al momento non c'è stata ancora nessuna novità. L'altro nodo è quello dell'allenatore: mentre la lista di candidati continua ad allungarsi (dopo Tesser si è fatto strada Stellone, ma si parla anche di Longo e di Pagliuca), contatti con Gentilini ancora non sembrano essercene stati. L'allenatore che ha portato l'Unione a una salvezza quasi miracolosa, era stato in pratica confermato da Giacomini a fine campionato, ma le cose da quel giorno evidentemente sono cambiate. Perché, appunto, c'è un Salvini che sembra già operare anche su questo fronte. Non a caso, come riporta La Nazione di Siena, l'ex dg del club toscano starebbe lavorando per portare in alabardato altri due uomini che erano con il Siena nell'ultima stagione. Il primo è Fernando Cellitti, team manager che in altre società aveva svolto in precedenza anche un ruolo nella comunicazione, mentre il secondo sarebbe Lapo Mangiavacchi, che al Siena era il responsabili dei fisioterapisti. Intanto, come era già annunciato, nella prossima serie C dovrebbe esserci un'altra seconda squadra di club di serie A. La conferma arriva dallo stesso presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini: «Stiamo lavorando con la Lega Pro per aumentare il numero delle seconde squadre delle società di A. Siamo fiduciosi possa essercene almeno un'altra per la prossima stagione insieme alla Juventus». A questo punto in pole per vedere schierata la propria squadra baby in serie C c'è l'Atalanta, che da tempo ha dato la sua adesione al progetto. Fra le nuove protagoniste del girone A ci sarà anche il Brescia, che attende ancora la stangata dal giudice sportivo dopo gli incidenti alla fine della partita con il Cosenza. La decisione attesa ieri è slittata a oggi o domani: oltre alla sconfitta a tavolino, ci si attende una maxi multa e la squalifica del campo con alcune partite a porte chiuse, ma non è esclusa qualche penalizzazione. - In finale per la promozione in serie A1, la Reale Mutua di Franco Ciani si gode il momento dopo il successo nella difficile ed equilibrata serie contro Treviglio e attende la sfida che questa sera alle 20.30 metterà di fronte Cantù e Pistoia. Una gara5 senza escusione di colpi dalla quale uscirà l'avversaria contro la quale Torino si giocherà il ritorno nella massima serie. Stagione esaltante quella condotta dalla formazione piemontese, capace di andare oltre le previsioni della vigilia con un crescendo di prestazione che l'ha portata a un passo dalla promozione. «Non era semplice e scontato - racconta l'ex tecnico della Pallacanestro Trieste a Lorenzo Gatto oggi, sul quotidiano locale - in un gruppo rinnovato per nove decimi nel quale la continuità è stata garantita dalla conferma del solo De Vico. Una stagione nella quale la convinzione con cui i ragazzi hanno saputo lavorare e la capacità di creare un gruppo coeso che sta molto bene insieme ha fatto la differenza. Le difficoltà non sono mancate, l'infortunio che ci ha privato di De Vico su tutte, ma siamo stati capaci di far diventare i problemi delle opportunità di crescita e questo ha fatto la differenza. Le due sfide contro Treviglio che ci hanno lanciato verso la finale promozione sono state una fotografia della nostra stagione. Questo è un gruppo che non muore mai, sa soffrire ed è capace di reagire sempre alle difficoltà». La strada verso la serie A1 passerà dalla vincente della serie tra Cantù e Pistoia. Difficile, per il coach friulano, indicare una preferenza. «E veramente complicato dire quale avversaria potrebbe essere meglio affrontare - l'analisi di Ciani - Se penso al pregresso, Cantù ci ha sempre battuto nel corso della stagione ed è una squadra che ci ha sempre messo in difficoltà. È chiaro che l'arrivo di Logan ha cambiato in parte le loro caratteristiche ma resta pur sempre un aggiunta di gran valore. Pistoia è una squadra contro cui forse ci accoppiamo meglio ma, dovesse passare, arriverebbe in finale con la leggerezza e un carico di entusiasmo che la renderebbe oltremodo insidiosa». Play-off fotografia di un campionato estremamente competitivo, con tante squadra costruite per cercare il salto di categoria. Un torneo nel quale, nella prossima stagione, sarà chiamata a confrontarsi una Trieste a caccia di un immediato ritorno nella massima serie. «Campionato che nella prossima stagione, con sei retrocessioni e due sole promozioni, sarà ancora più duro - sottolinea Franco -. Il margine tra accesso ai play-off e zona retrocessione sarà esiguo e questo disegnerà un torneo nel quale ogni partita sarà una battaglia e nessuna squadra si potrà permettere il lusso di regalare nulla. Un campionato di buon livello, estremamente fisico con tante squadre che si presenteranno ambiziose ai nastri di partenza». Un'ultima battuta sull'apporto che Matteo Schina, play triestino alla corte della Reale Mutua, sta portando alla stagione torinese. «Ha disputato un buonissimo torneo - conclude Ciani - conquistandosi con il lavoro quotidiano tutto lo spazio che gli è stato concesso. Matteo sa farsi ben volere d a tutti, ha un ottimo carattere e un bellissimo atteggiamento e si è ormai guadagnato la credibilità per essere un giocatore importante in questo campionato di serie A2».
  3. LUNEDÌ 5 GIUGNO 2023 - Almeno in superficie, nulla di nuovo si intravede sotto il sole. La Pallacanestro Trieste lavora ancora sottotraccia per ciò che riguarda il suo futuro. E in un momento in cui le notizie ufficiali non arrivano, gli addetti ai lavori (intervistati dal sottoscritto per il nuovo numero di Citysport.news) provano a dire la loro sui potenziali prossimi mesi biancorossi “Sarà davvero fondamentale muoversi subito: queste prime due settimane di giugno saranno decisive per molti aspetti” commenta Andrea Saule della Rai - TGR Friuli-Venezia Giulia. “C’è la possibilità che il prossimo GM sia straniero, ma al di là di questo è evidente che ai tifosi interessi sapere innanzitutto che squadra avremo e in prima battuta allenata da chi. Sarebbe comprensibile ripartire da Marco Legovich, l’importante è che la proprietà americana opti su giocatori che l’A2 la conoscono già bene. Quella che si prospetta davanti sarà una stagione difficile, con tante squadre che avranno a disposizione budget importanti. Trieste deve ritrovare l’entusiasmo perduto dopo la retrocessione, ma anche costruire un progetto pluriennale per ipotecare il futuro”. “La ricostruzione della nuova società parte dal ruolo del General Manager e da quello di un eventuale direttore sportivo” commenta invece Raffaele Baldini de “Il Piccolo”. “Se arriverà un GM americano, le chiavi di volta saranno due: da un lato bisogna cominciare a inserire una figura garante che si immerga nella realtà italiana per il progetto futuro, dall’altro è inevitabile che in A2 serva chi conosca bene questo tipo di mercato. Sarà decisivo trovare un equilibrio sulla costruzione del team, così come sulla scelta del coach. Se per coerenza la società vuole confermare la bontà della scelta fatta un anno fa di mettere in panchina un talento giovane come Legovich, per la stessa logica deve mantenere questo principio. Al tempo stesso, se si vuole invece restare una sola stagione in A2, ti devi assicurare una competenza diversa: il tutto, dunque, rischia di vivere una sorta di equivoco”. “Sul lato allenatore, si dovrà sicuramente trovare il coach giusto per la risalita – commenta infine Francesco Freni di “Sport in the city” – Legovich è la soluzione più probabile, come triestino e dopo un anno così duro in panchina avrà grande voglia di rivalsa e questo è uno dei pro per la sua riconferma. Se invece non dovesse essere lui il prescelto, ci sarebbero tanti allenatori di alto livello che conoscono bene la categoria. Bisognerà avere idee chiare e soprattutto muoversi per tempo: per blindare i vari Ruzzier, Bossi e Lever non c’è troppo da aspettare. C’è un progetto da costruire per i prossimi anni, in tal senso la scelta di GM e di un eventuale direttore sportivo va valutata con attenzione”. - Appena ottenuta la salvezza, il presidente Giacomini aveva assicurato che stavolta non ci sarebbero state rivoluzioni nella rosa della Triestina, ma solo dei ritocchi per cercare di migliorare un roster ritenuto già di buon livello. Anche consci del disastro compiuto nell'estate 2022, quando si era voluto fare piazza pulita di tutto e tutti. Sarà davvero così? Troppo presto per dirlo come scrive oggi Antonello Rodio sul "Il Piccolo", anche perché si parla ormai sempre più insistentemente di un cambio in panchina e bisognerà vedere soprattutto la volontà del direttore generale in pectore Ernesto Salvini. Fatto sta che un po' di continuità sarebbe auspicabile per una Triestina che dal suo ritorno in serie C ha vissuto spesso drastici cambiamenti nella rosa, che anche se non erano cospicui in estate, diventavano poi robusti nel mercato invernale. E c'è un dato impressionate a certificare che l'Unione è stata una grande porta girevole: in questi sei stagioni di serie C, a indossare la maglia alabardata sono stati ben 127 giocatori. Un numero impressionante che significa una media di circa 21 calciatori a campionato. Certo, nel numero ci sono anche quelle fugaci apparizioni di giovani a cui è stata regalata una manciata di minuti, magari a fine campionato. Ma sono circa una dozzina, per cui il numero si riduce ma resta abbondante, circa 115 calciatori che hanno avuto l'onore di indossare la maglia della Triestina dal ritorno in C in poi. Anche Mauro Milanese infatti non era certo un conservativo, cercava sempre di correggere la rotta, e anche a gennaio era solito intervenire con decisione se serviva. Certo non con le dimensioni dell'ultima annata. Dopo il primo anno di C, furono 20 i nuovi giocatori che annoverarono presenze nella stagione seguente, quella del centenario in cui si arrivò a un passo della promozione in serie B. L'anno successivo proprio perché si contava molto sulla conferma di quella squadra, i volti nuovi furono molti di meno, solamente 13, e concentrati soprattutto a gennaio. Gli anni successivi ci furono 16 nuovi volti nel 20/21 e 18 nel torneo 21/22. Ma il record delle rivoluzioni, come detto, è stato di gran lunga quello dell'ultima stagione. Il piazza pulita voluto dalla società e messo in opera da Romairone ha portato a vedere la bellezza di 29 nuovi giocatori fra l'estate e il mercato invernale. Dei 32 che alla fine hanno messo piede in campo nella stagione appena conclusa, solo 3 infatti avevano già giocato con l'Unione: Crimi (unico tenuto dopo la rivoluzione estiva), e poi Malomo e Matosevic, protagonisti di due ritorni. In questo tourbillon, a chi tocca la palma dei giocatori più longevi in alabardato in questo periodo? Se la dividono Andrea Procaccio e Davis Mensah, entrambi con quattro stagioni piene con la Triestina: Procaccio è stato in alabardato dall'estate 2018 a quella 2022, mentre Mensah ha iniziato a giocare con l'Unione nell'estate 2017 lasciandola nel 2021. A dire la verità anche Mirco Petrella ha fatto quattro stagioni piene, ma in due tronconi: dal 2017 al 2019, e poi dal 2020 al 2022. A completare la top five, Lambrughi e Offr edi, entrambi in alabardato per tre stagioni e mezza, essendo arrivati nel mercato invernale. Tre stagioni per il bomber Gomez e Maracchi.
  4. SABATO 3 GIUGNO 2023 - L'epilogo sorprendente e tumultuoso del play-out del Rigamonti ha condannato dopo 38 anni all'inferno della C anche il Brescia. Inferno che una parte dei supporter bresciani ha scatenato dentro e fuori dallo stadio, con i giocatori di casa e quelli del Cosenza assediati all'interno, e otto agenti feriti. Scene che non capitavano nei campionati professionistici da tempo ma situazioni che, per chi frequenta i campi di gioco, possono sempre esplodere. La reazione del presidente della Lega B Balata «mi sento sconfitto» è tanto dovuta e legittima quanto velleitaria. Per la società lombarda, dopo l'invasione di campo e l'interruzione della gara, arriverà una stangata (squalifica) da scontare nella prossima stagione. Una stagione nella quale i destini dei bresciani si intrecceranno (se il presidente Cellino terrà in piedi la società) con quelli della Triestina. Insomma mancherà agli alabardati l'eterno confronto con la Feralpi emigrata verso il lido più nobile ma a ovest del Garda si confronteranno appunto con le Rondinelle e anche con il neopromosso Lumezzane. Il girone A sarà composto da società nobili, che poi spesso in terza serie non si dimostrano tali sul campo, perché al via ci saranno anche il Vicenza e il Padova (e mettiamoci anche il Pordenone se riuscirà a superare i problemi finanziari). Nel raggruppamento potrebbe anche essere inserita la Spal, appena retrocessa al termine della regular season dalla serie cadetta. I ferraresi tuttavia, vista la collocazione geografica, potrebbero anche essere inseriti nel girone del centro riportando l'Alessandria nella sua collocazione naturale con le cugine piemontesi Pro Vercelli e Novara. Ma al di là della composizione completa del girone (al netto di eventuali riammissioni e ripescaggi) con il Lecco ancora impegnato nella semifinale promozione è evidente che le antagoniste dell'Unione saranno toste, almeno a tavolino. Come scrive Ciro Esposito su "Il Piccolo", a tavolino si sta lavorando in questi giorni anche in casa Triestina. L'unico tassello messo nero su bianco è la programmazione del ritiro a Ravascletto. Per il resto il direttore generale in pectore Ernesto Salvini sta già lavorando (nei giorni scorsi come annunciato è stato a Trieste e si è recato anche a Ravascletto per prendere visione delle strutture) ma non ha ancora firmato il contratto, così come non risulta che il club abbia formalizzato il divorzio con il dg Giancarlo Romairone. Le posizioni contrattuali dei due dirigenti sono legate e da questa situazione probabilmente discende anche la mancata chiusura della vicenda allenatore. Negli ultimi giorni ci sarebbe stato un raffreddamento sul possibile accordo con Attilio Tesser con un ritorno in auge di Roberto Stellone che ha vissuto le stagioni d'oro del Frosinone proprio assieme a Ernesto Salvini ma che è anche reduce da una serie di avventure professionali poco soddisfacenti. Sullo sfondo delle trattative (ammesso che siano cominciate) c'è sempre l'attesa di Augusto Gentilini che si è guadagnato sul campo il contratto anche per la prossima stagione grazie alla salvezza miracolosa raggiunta in extre mis. Ma a questo punto il pallino è in mano a Salvini. Non resta che attendere gli sviluppi e soprattutto la formalizzazione di qualche decisione. Il tempo non manca ma entro la metà di giugno sarebbe bene definire l'asse tecnico- organizzativo per dedicarsi poi alla costruzione dell'organico - Era stato il primo giocatore asiatico della Pallanuoto Trieste. Giunto in città con tanta curiosità da parte dei tifosi, e pure un pizzico di scetticismo vista l'inesperienza in ambito italiano, Yusuke Inaba ha risposto alla grande, rendendosi artefice di due stagioni quasi perfette con gol, dedizione e tanta grinta. Come scrive oggi RIccardo Toasques sul quotidiano locale odierno, purtroppo una macchia, rivelatasi evidentemente indelebile, ha segnato il suo secondo ed ultimo anno alla corte del presidente Enrico Samer. Il colpo proibito al volto di Patchaliev a 5 minuti dalla fine di gara-1 della semifinale di Euro Cup con tanto di squalificata nella successiva gara di ritorno hanno creato una frattura divenuta ufficialmente insanabile tra club e giocatore. «In vista del campionato maschile 2023-2024, la Pallanuoto Trieste comunica di non aver trovato l'accordo per il prolungamento del contratto di Yusuke Inaba», recita il comunicato del club alabardato. Il 23enne atleta giapponese lascia quindi la squadra sponsorizzata Samer & Co. Shipping dopo due stagioni contraddistinte da un quarto e un quinto posto in campionato e la semifinale di Euro Cup. «Ha giocato benissimo qua a Trieste – spiega il direttore sportivo Andrea Brazzatti – d'altro canto ci sta che nello sport le strade ad un certo punto possano dividersi. Vogliamo ringraziare Yusuke e gli facciamo un grosso in bocca al lupo per il prosieguo della sua carriera». Dal canto suo Yusuke ha riservato parole di elogio per il suo ex club: «Qui ho trascorso due anni molto belli, ho imparato tanto e vissuto momenti che non dimenticherò. Ringrazio l'allenatore Bettini, il direttore sportivo Brazzatti e la società che mi hanno permesso di vivere un'esperienza che porterò sempre con me». Ma chi subentrerà al posto di Inaba? Brazzatti svela i nomi su cui Trieste sta lavorando: «Piace molto il profilo di Hannes Daube, 23enne statunitense di origini tedesche e neozelandesi che milita nel Marsiglia. Inoltre stiamo seguendo anche Strahinja Rasovic, serbo del Novi Beograd che oggi giocherà la finale di Champions League contro la Pro Recco. Non escluderei comunque che si possa concludere per un giocatore croato: ci sono due nomi che ci interessano, ma non voglio sbilanciarmi di più». Brazzatti ha poi espresso un pronostico sul big match di oggi che assegnerà la Champions League: «Io dico Pro Recco. Credo siano più forti ed essendo una squadra italiana tiferò sicuramente per i liguri».
  5. VENERDÌ 2 GIUGNO 2023 - Dopo il rocambolesco turno di ritorno dei quarti di finale giocato mercoledì sera, fra le quattro semifinaliste dei play-off della serie C, soltanto una è del girone A, quello della Triestina. E, come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", certamente non è una squadra tra quelle che erano più attese a inizio anno per lottare per il grande salto, ovvero il Lecco. Rimangono in Lega Pro, invece, dopo il Padova eliminato già in precedenza, anche Pordenone e Vicenza. Al netto delle vicissitudini societarie dei neroverdi, perché bisognerà vedere come si svilupperanno le vicende in casa dei ramarri e se le parole rassicuranti di Lovisa per scongiurare il fallimento avranno un seguito concreto. Sta di fatto che al momento la Triestina, nella prossima stagione, si ritroverà nuovamente ad affrontare i tre derby più sentiti dalla tifoseria, ovvero quelli contro Vicenza, Padova e Pordenone. E se l'Unione, come si spera, avrà certe ambizioni e la capacità per fare tutt'altro tipo di campionato rispetto a quello appena finito, si ritroverà a competere con ancora diverse realtà importanti, probabilmente pronte a tentare ancora il balzo in serie B. Ma l'esito di questi play-off, seppur ancora parziale, dimostra già anche come un robusto budget non sia affatto garanzia di promozione. E a parte che di soldi spesi ne sa qualcosa anche la Triestina, va ricordato come il Vicenza veniva visto come una corazzata invincibile a inizio stagione. Alla resa dei conti, invece, i biancorossi veneti hanno fatto un campionato tormentato concluso appena al settimo posto, hanno avuto ben tre allenatori nel corso della stagione (da Baldini a Modesto, per concludere con Thomassen), una grande delusione appena mitigata dalla vincita della Coppa Italia di serie C. Una magra consolazione per chi era partito con il preciso obiettivo di vincere il campionato e guadagnare l'ascesa fra i cadetti. La realtà confermata da questi play-off, è che per fare il grande salto bisogna puntare forte sulla vittoria nel girone, perché gli spareggi post-season si sono dimostrati ancora una volta una vera e propria roulette. Quante eliminazioni sono state decise da rocamboleschi cambi di scena nel finale? Basti pensare all'harakiri clamoroso del Pordenone, che negli ultimi minuti è rimasto in dieci e poi ha subito due reti dal Lecco. Ma anche all'incredibile ko del Crotone, il favorito di questi play-off, che dopo aver passeggiato sul Foggia nel primo tempo, ha poi subito una sorprendente rimonta. E così nelle final four si ritrovano addirittura terza e quarta classifica del girone C, ovvero il Pescara di Zeman e appunto il Foggia.
  6. MERCOLEDI 31 MAGGIO 2023 - Dal primo contatto fra il presidente Giacomini e il direttore generale in pectore Ernesto Salvini, oltre alla decisione di spostare il ritiro più avanti nel tempo (21 luglio) e tornare alla sede degli ultimi anni, ovvero Ravascletto, sarebbero emerse alcune possibili indicazioni anche sulle decisioni più imminenti da prendere riguardo i giocatori. Lo scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo": tra quelli che erano in prestito, la Triestina è intenzionata a far valere sicuramente la sua opzione di riscatto per Celeghin e Tavernelli, e quindi la volontà di andare al tavolo con Como e Cittadella per formalizzare l'operazione c'è tutta. Trapela invece qualche maggior perplessità per Matosevic: non che il portiere non possa restare in alabardato, ma il suo riscatto dal Cosenza non è così scontato. Chi invece si vorrebbe trattenere fortemente alla Triestina è Piacentini, ma il suo era un prestito secco, per cui qui bisognerà andare a trattativa con il Modena e trovare una soluzione che consenta al difensore centrale di continuare a vestire la maglia alabardata. Tra quelli andati in scadenza, c'è soprattutto un giocatore con il quale si vorrebbe sondare la possibilità di un rinnovo, ed è Tessiore, che era arrivato a gennaio dal Latina. Con la salvezza raggiunta, è già sicuro di restare in alabardato invece Malomo, che ha il contratto fino al 2025. Alla Triestina inoltre sono già pervenute numerose richieste per Adorante e Felici: almeno per quest'ultimo, protagonista della stagione e amatissimo dai tifosi che lo hanno eletto alabardato dell'anno, si farà un tentativo per farlo restare alla base, ma è ovvio che di fronte a offerte irrinunciabili l'esterno potrebbe fare le valigie. In attacco sono in corso riflessioni anche su Mbakogu, che però, va ricordato, ha ancora un anno di contratto. Ma naturalmente certe decisioni passano anche dalla scelta dell'allenatore, su cui i rumors continuano a susseguirsi. Sembra essersi un po' raffreddata la pista Tesser, pare a causa delle richieste economiche, ma è comunque previsto un incontro a breve con l'ex del Modena che resta il primo obiettivo. In pista ci sarebbe anche Roberto Stellone, l'allenatore del miracoloso doppio salto con il Frosinone, che poi ha allenato anche Bari, Palermo, Ascoli, Arezzo, Reggina e Benevento, senza però ripetere le gesta compiute in Ciociaria. Ma non è ancora esclusa una conferma di Augusto Gentilini, l'uomo che ha il grande merito di aver portato l'Unione quest'anno a una salvezza ormai insperata, e che è molto gradito anche dalla tifoseria. Anche sul fronte dirigenziale potrebbero esserci novità con l'inserimento di uomini di Salvini: quello più chiacchierato è Federico Cellitti, che ha quasi sempre lavorato con lo stesso Salvini e sarebbe dovuto andare con lui anche ad Avellino. Ma sarebbe incerto il suo ruolo, visto che con Frosinone e Viterbese era responsabile della comunicazione, mentre a Siena ha fatto il Team Manager. Insomma, tante voci ma ancora nessuna certezza. Del resto, difficile che arrivino certezze prima che venga davvero formalizzato il rapporto con Salvini e si sia riusciti a risolvere il legame con l'attuale dg Romairone.
  7. MARTEDÌ 30 MAGGIO 2023 - Sono passate poco più di due settimane dalla miracolosa salvezza di Seregno e cominciano ad emergere le prime notizie sulla pianificazione della nuova stagione. Come scrive oggi Ciro Esposito su "Il Piccolo", dopo aver ribadito pubblicamente il suo impegno in prima persona sul progetto Triestina è il presidente Giacomini a tirare le fila in questa fase anche se dietro le quinte dovrebbe esserci la regia del direttore generale in pectore Ernesto Salvini. Non c'è infatti l'ufficialità sull'accordo tra la società alabardata e il dirigente ma si tratterebbe soltanto di una formalità. Al momento infatti, a quanto si sa, non è stato ancora sciolto il legame con il dg in carica Giancarlo Romairone che vanta ancora due anni di contratto e legittimamente lo intende far valere. Per ora c'è stato un primo contatto tra il presidente e il direttore generale ma la questione è ancora aperta. La prima decisione, "suggerita" proprio da Salvini, è stata quella di posticipare il ritiro estivo di una decina di giorni rispetto a quanto ventilato la scorsa settimana. La data programmata per la partenza è il 21 luglio (anziché il 10 a Tarvisio) con chiusura della prima parte della preparazione il 4 agosto. Le prime fatiche degli alabardati si svolgeranno, come da tradizione degli ultimi anni, a Ravascletto dove era stata data la disponibilità delle strutture proprio per a partire dalla terza decade di luglio. I giocatori contrattualizzati comunque si ritroveranno a Trieste il 12 luglio per cominciare a rimettersi in moto e per sottoporsi ai test atletici e medici. La motivazione è evidente: a differenza di quanto successo un anno fa (anche per il ritardo dovuto al cambio di proprietà) l'obiettivo è quello di mettere a disposizione del tecnico una rosa il quanto più possibile completa evitando quel via-vai che nel luglio scorso aveva caratterizzato il ritiro. Viene anche confermato un appuntamento classico con l'amichevole contro la Lazio. Il test, che tanto sta a cuore alle due tifoserie legate da sempre da un gemellaggio, è previsto ad Auronzo domenica 23 luglio. La squadra di Sarri, impegnata nella prossima stagione anche in Champions League, infatti svolgerà come da anni la preparazione estiva nella località cadorina fino al 27 luglio. Per la Triestina quella di Auronzo sarà la prima partita della stagione 23-24. Ma chi sarà il tecnico che siederà sulla panchina dell'Unione si chiedono i tifosi? I rumors del calciomercato fioccano ma le quotazioni di un possibile arrivo (anzi ritorno) di Attilio Tesser in alabardato stanno salendo perché questa sarebbe una delle prime opzioni nell'agenda di Salvini. È notorio che i Giacomini, padre e figlio, hanno grande stima e anche gratitudine nei confronti di Augusto Gentilini che resta comunque un papabile. Il tecnico del miracolo salvezza, grande artefice dell'incredibile impresa della seconda parte del campionato, gode anche di un consenso praticamente plebiscitario della piazza. Ma l'allenatore laziale, forte anche di un contratto che lo lega all'Unione, potrebbe comunque avere un ruolo nel progetto. L'arrivo di Tesser, mister promozioni da lla C alla B, sarebbe un gran colpo capace di spostare gli equilibri e di prefigurare un progetto ambizioso. Il tecnico veneto da pochi giorni ha ufficializzato in anticipo di un anno il divorzio dal Modena, condotto un anno fa alla vittoria del girone B e mantenuto in B, e quindi è sul mercato. Questo non significa che Tesser abbia trovato un accordo con la Triestina ma comunque l'Unione sembra essere in pole position. L'ipotesi di un ticket Salvini-Tesser (magari con un diesse di fiducia del dg) è un'ipotesi suggestiva oltre che un asse di grande esperienza e spessore. Anche se poi, come insegna il recente passato, i pedigree di alto profilo (anche tra i giocatori) non sono sempre garanzia di successo
  8. LUNEDÌ 29 MAGGIO 2023 - Il comunicato di sabato firmato da Simone Giacomini ha messo alcuni punti fermi sull'immediato futuro alabardato. Come scrive Antonello Rodio su "Il Piccolo", il presidente della Triestina ha innanzitutto assicurato che non ci saranno problemi per quanto riguarda l'iscrizione della squadra, ma ha fatto anche chiaramente intendere che non ci saranno novità sull'assetto societario. Ha escluso qualsiasi ruolo in società per il produttore cinematografico Alessandro Di Paolo, pur chiarendo che è un suo amico e socio in altre società non inerenti al calcio. Insomma Giacomini ha ribadito quel che aveva fatto intendere subito dopo la partita di andata dei play-out, ovvero che al timone della società alabardata resta solo lui e che non ha dubbi sul proseguire questa avventura. Ma adesso deve arrivare anche il momento delle prime decisioni da parte della società. È vero che c'è tempo per programmare la stagione, ma non bisogna sprecarlo e alcune scelte devono essere fatte subito. A questo riguardo rincuorano le indiscrezioni sui primi incontri positivi con Ernesto Salvini, ex direttore generale del Frosinone dei miracoli e poi reduce da un'esperienza a Siena. Talmente positivi che già questa settimana il dirigente dovrebbe essere a Trieste per formalizzare il rapporto. Nessuno scorda che al momento in quella casella, con ancora due anni di contratto, fino a comunicazioni da parte della società c'è ancora Giancarlo Romairone. È sicuro che qualche mossa per trovare una soluzione sull'addio del dg è già stata fatta. Ed è ancora presto per sapere se nell'eventualità fosse confermata la nomina di Salvini, ci possa essere spazio anche per un direttore sportivo, oppure se l'ex Frosinone si avvarrà solamente di un paio di collaboratori e sarà comunque il riferimento come uomo mercato. Perché poi andranno prese subito alcune decisioni importanti, a partire da quella dell'allenatore. Dopo la partita di Seregno era affiorata chiara l'intenzione di confermare Gentilini in panchina, una soluzione che il mister merita, che sarebbe ben vista dai tifosi e che è anche regolata da un contratto ottenuto con la salvvezza. Ma al contempo non c'è stata nessuna comunicazione ufficiale a riguardo, anzi sono via via emersi rumors su altri nomi papabili per la panchina. Poi, in connubio con il tecnico vanno prese le prime decisioni sulla rosa: vanno riscattati i giocatori in prestito che interessano, come Celeghin, Tavernelli e Matosevic, discutere su un possibile nuovo prestito per Piacentini, gestire i vari rientri alla base di giocatori che probabilmente non interessano più, discutere di eventuali potenziali rinnovi come quello di Crimi, ma anche trovare soluzioni per calciatori sotto contratto di cui si vorrebbe fare a meno la prossima stagione - Scotta ancora tanto, la retrocessione in A2. E aspettando sviluppi su ciò che sarà la Pallacanestro Trieste dell’immediato futuro, i tifosi biancorossi (intervistati dal sottoscritto nel nuovo numero di Citysport.news) prendono posizione su un finale di campionato che non ha convinto praticamente nessuno. “Tutto poteva essere evitato, probabilmente si è sottovalutata la situazione che via via si è creata” commenta Massimo Zerovaz. “Si è dato per scontato di essere già salvi con qualche giornata di anticipo, ho visto un po’ di presunzione su questo frangente. Sono convinto che non eravamo i più deboli, ma altre squadre hanno dimostrato forse di avere maggiori attributi quando contava. Sicuramente ci è girato tutto male, ma sono pesate molte scelte in ambito di giocatori: Terry ha scombussolato gli equilibri, abbiamo aspettato troppo Sanders che poi non è arrivato mentre il non essere passati al 6+6 e la squalifica di Davis sono state due variabili che hanno pesato parecchio. L’A2? Secondo me è campionato più che dignitoso per ripartire, con una squadra costruita per risalire potremmo divertirci come successo in passato. Sarebbe fondamentale in tal senso ripartire dalla coppia Ruzzier-Bossi in cabina di regia”. “Essere stati retrocessi per il quoziente canestri sfavorevole, sicuramente dispiace” è il giudizio di Stefano Pacher, “ma al tempo stesso questa diventa l’occasione per ripartire con nuovi dirigenti in grado di costruire una nuova società. Credo siano importanti le parole del presidente De Meo sul fatto di non voler rimanere in A2 per più di un anno, poi sappiamo perfettamente quanto difficile sia essere promossi nella massima serie. La proprietà americana mi sembra seria, ora vanno fatte scelte importanti, tra cui magari un allenatore più esperto di Legovich che conosca bene questa categoria e ci permetta di risalire in A”. “La cosa più difficile da metabolizzare? Il fatto di essere retrocessi senza rendercene conto” analizza infine Andrea Mario, storico rappresentante della Curva Nord Trieste. “La A2 è arrivata in maniera inaspettata, un peccato visto che si era parlato nei mesi precedenti anche di Eurolega…Errori ne sono stati fatti, ma credo che il processo di rinascita, se fatto con criterio, possa avere importanti riscontri nel breve termine. Resta indubbiamente la delusione, anche perché ritornare lassù richiederà investimenti importanti da parte della società. Rimane però il fatto, in ambito di presenze, che eravamo partiti con 2000 spettatori e siamo arrivati nel finale di stagione a sfiorare il sold-out: questa è la dimostrazione che la piazza sa rispondere a questi appuntamenti, se vede la nostra squadra lottare. Per la scalata che ci attende, dovremo ripartire da questo”.
  9. DOMENICA 28 MAGGIO 2023 - Due settimane dopo la salvezza raggiunta a Seregno, torna a farsi sentire il presidente della Triestina Simone Giacomini. Come scrive Antonello Rodio su "Il Piccolo", ieri, con una nota ufficiale, ha innanzitutto assicurato che non ci sarà alcun problema per l'iscrizione al prossimo campionato, ma soprattutto ha poi seccamente voluto smentire che Alessandro Di Paolo possa avere un ruolo in società, pur ammettendo che è un suo socio in diverse altre realtà extra calcistiche. Se in casa alabardata in questi giorni si è parlato soprattutto del nuovo direttore generale, che sembra ormai destinato a essere Ernesto Salvini, in effetti sono continuate numerose anche le indiscrezioni sui nuovi assetti societari, del resto fondamentali anche per quanto riguarda poi le decisioni tecniche. Ci sono state soprattutto voci su un apporto finanziario consistente che nello scorso campionato sarebbe arrivato dal produttore cinematografico Alessandro Di Paolo, imprenditore comunque vicino a Stardust. Da qui l'ipotesi che lo stesso Di Paolo possa entrare adesso con un ruolo importante in società, nell'ambito del famoso closing societario annunciato a gennaio ma poi mai concretizzatosi. Adesso il presidente Giacomini smentisce questo scenario, con un comunicato che in pratica prosegue sulle orme del «Io ci sono e andrò avanti da solo», proclamato subito dopo la fine della partita di andata dei play-out. A partire dalle rassicurazioni sulla sua volontà di andare avanti al timone dell'Unione. «In queste settimane - dice la nota di Simone Giacomini - con una salvezza raggiunta ci siamo messi subito a lavorare per le nuove stagioni. Ho letto diverse notizie. Tra tutte, l'ipotesi di una mancata iscrizione al prossimo campionato quando, nelle ultime conferenze stampa, ho più volte dichiarato che avrei mantenuto la società senza problemi. Il calciomercato è anche questo ma è doveroso smentire quello che non è ‘notizia'». Poi il passaggio sugli scenari societari e in particolari sulla questione riguardante Di Paolo: «Il signor Alessandro Di Paolo - prosegue la nota del presidente - più volte citato come persona che dovrebbe entrare in società, non avrà alcun ruolo. Qualsiasi altra notizia in merito a questo argomento sarà etichettata come fake news. Di Paolo, amico di vecchia data, è mio socio su altre società non inerenti al calcio».
  10. VENERDÌ 26 MAGGIO 2023 - Il summit romano di mercoledì dovrebbe aver messo il primo tassello importante della nuova stagione. Il condizionale è solo relativo al fatto che manca l'atto formale o la comunicazione ufficiale ma, come scrive oggi Ciro Esposito su "Il Piccolo", nella sostanza Ernesto Salvini ha detto sì al progetto Triestina con l'incarico di direttore generale. Viste le sorprese sempre più frequenti nelle trattative nel mondo del calcio, fino a quando l'accordo non viene messo nero su bianco, ci può sempre essere un margine di ripensamento. Già mercoledì prossimo tuttavia il dirigente è atteso a Trieste segno che il rapporto è destinato a cominciare. Nel frattempo il presidente Simone Giacomini incontrerà (probabilmente già oggi) l'attuale dg Giancarlo Romairone per proporgli una rescissione del contratto che lo lega alla Triestina fino al 2025. Anche questo sarà un passaggio importante in questa fase di avvio del nuovo percorso. Com'è importante che la società, al di là di quello che è o sarà l'assetto delle quote, si stia muovendo per tempo. Una volta definito l'arrivo di Ernesto Salvini, dirigente di alto profilo che ha vissuto da protagonista per 14 anni l'ascesa del Frosinone nel calcio che conta (con tanto di nuovo stadio), il dg sceglierà la sua squadra. Potrebbe allocare a sè anche le deleghe di diesse (non svolte nell'esperienza di Frosinone) ma più probabile che affidi tale ruolo a un altro professionista. Escludendo Romairone, che ha quel profilo ma non gode più della fiducia del club, nell'organigramma dell'Unione c'è anche Simone Farina. Sarà comunque Salvini a decidere perché, visto il pedigree e la competenza, avrà chiesto ampi margini di manovra quelli che evidentemente non ha ricevuto ad Avellino dove sembrava ormai destinato e dove invece si sta accasando un altro dirigente super-esperto del calcio italico come Giorgio Perinetti. Salvini avrà il compito di mettere a terra i progetti della proprietà (in relazione al budget a disposizione) curando l'aspetto organizzativo oltre a quello tecnico. Su questo fronte ci sarà da decidere chi siederà sulla panchina alabardata. Augusto Gentilini ha un contratto, piace alla piazza e anche a Giacomini (padre e figlio), si è già guadagnato un posto nella storia alabardata e meriterebbe di andare avanti. Le opportune valutazioni e le scelte conseguenti saranno fatte nelle prossime settimane dal nuovo management quando sarà operativo. Diciamo che al momento la Triestina ha quasi un mese e mezzo di vantaggio nella programmazione rispetto a quanto successo nella scorsa estate determinata da un passaggio di proprietà a fine giugno. È un vantaggio non da poco e da capitalizzare - «La retrocessione è stata un duro colpo, ma riteniamo che possa trattarsi di una reale e concreta opportunità per rinnovare la società e ripartire. La rinascita richiede tempo, dialogo, riflessione. Tutti in Pallacanestro Trieste siamo dispiaciuti, ognuno deve spingersi verso il massimo miglioramento: al primo posto c'è la necessità di ripartire». Richard De Meo, presidente della Pallacanestro Trieste, ha inviato ieri un messaggio ai tifosi biancorossi facendo il punto sui temi aperti in vista della prossima stagione. ANALISI LEGALI Il caso Varese, la gestione da parte della Fip di una penalizzazione ridotta due volte, da 24 a 16 per poi chiudere a 11 punti, ha inevitabilmente influito sul finale di stagione e sulla corsa salvezza. Ne ha pagato le spese Trieste che adesso, anche alla luce della mancata pubblicazione delle motivazioni che hanno spinto ad accogliere parzialmente il ricorso varesino sconfessando in parte le tesi della procura, vuole vederci chiaro. «CSG ha dato l'incarico a un team di avvocati italiani di condurre un'analisi dettagliata delle situazioni che si sono verificate alla fine della stagione 2022-'23 – sottolinea De Meo – L'attività di analisi è in corso, e stiamo pianificando come agire». MANAGEMENT «La già annunciata integrazione e modifica dell'attuale management della Pallacanestro Trieste è in corso, e diventerà operativa a giugno. Mario Ghiacci resterà nel consiglio di amministrazione della Pallacanestro Trieste e assumerà anche un ruolo di supporto e consulenza alla società e alla squadra. CSG sta quindi finalizzando il nuovo organigramma, a partire dalla scelta del nuovo General Manager». OPERATIVITÀ « Tutti i reparti della società stanno lavorando e funzionando, in stretto collegamento con CSG. La riorganizzazione ha richiesto riflessione e ora necessita di tempi tecnici che non sono comprimibili, perché rappresentano le fondamenta per i risultati della prossima stagione. CSG ha acquisito la società a metà della scorsa stagione; da allora in poi sono stati individuati i cambiamenti necessari a rendere l'organizzazione più efficiente e che si concretizzeranno durante l'estate. Tali innovazioni saranno realizzate indipendentemente dal fatto che la squadra giocherà in Serie A2». MERCATO Scelto il nuovo general manager e chiarito il nodo legato alla conduzione tecnica, si partirà a ragionare sull'organico in vista della prossima stagione. «Siamo attivi sui mercati europei e statunitensi in preparazione della prossima stagione. Abbiamo attivato rapporti diretti e attraverso consulenti per assicurarci di essere pronti al successo. Non appena verrà integrata la governance della società, si farà sintesi».
  11. GIOVEDÌ 25 MAGGIO 2023 - La Triestina stringe i tempi per definire le novità nell'organigramma e dare finalmente il via alla preparazione della prossima stagione. Come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", decisi luoghi e data del ritiro (Tarvisio dal 10 al 21 luglio), filtra adesso un certo ottimismo per definire una casella chiave, quella da riempire per sostituire Romairone, con il quale il rapporto si è incrinato da tempo anche se ovviamente vanno definite attorno a un tavolo le modalità dell'addio. Non è un mistero che da giorni il nome più chiacchierato è quello di Ernesto Salvini, ex dg di Frosinone e Siena, con il quale i colloqui sono in corso. Che Salvini abbia ormai abbandonato la pista dell'Avellino, dove fino a qualche giorno fa sembrava diretto, lo dice il fatto che i lupi irpini hanno definitivamente dirottato su Perinetti. In alabardato Salvini potrebbe ricoprire in pratica il ruolo di Romairone, ovvero quello di direttore generale attorniato da un paio di collaboratori per operare anche sul mercato. A questo proposito, appaiono tutti da valutare i rumors di un possibile, ma difficile, ritorno in auge di Francesco Lamazza come direttore sportivo: parliamo di ritorno perché era lui l'uomo mercato in pectore nei giorni del riassetto societario di gennaio poi mai andato a buon fine. Una volta scelto il direttore generale, ci dovrebbe anche essere maggior chiarezza sulla conferma o meno di Augusto Gentilini in panchina. A proposito di allenatori, l'ex alabardato Attilio Tesser ha ufficialmente divorziato dal Modena, e qualche giorno fa il suo nome era stato accostato anche all'Unione per quello che sarebbe un clamoroso ritorno a quasi 20 anni di distanza. Chi invece ha già comunicato importanti novità societarie è il Padova: il nuovo presidente è Francesco Peghin, che è entrato nel club con una partecipazione di minoranza. Sul fronte sportivo, la Pro Sesto dei miracoli dovrà probabilmente dire addio a mister Andreoletti: su di lui in pressing c'è il Benevento, ma anche la Juventus Next Gen è in corsa. Più defilate Reggiana e Pordenone, anche se i ramarri hanno ben altri grattacapi. È di ieri infatti la notizia dell'istanza di fallimento pr esentata nei confronti della società neroverde: si parla di una situazione debitoria tale che nemmeno una promozione in serie B (per la squadra di Di Carlo i play-off iniziano sabato con la sfida contro il Lecco) sarebbe d'aiuto. ll club del patron Lovisa però ha fatto sapere di essere al lavoro per risolvere la situazione, e pare pronto non solo a presentare un piano di rientro del debito entro il 30 giugno, ma anche a iscrivere la squadra in B o in C, a seconda dell'esito dei play-off.
  12. MERCOLEDÌ 24 MAGGIO 2023 - Sono giorni di lavoro serrato in casa Triestina e di fibrillazione per i tifosi che aspettano le mosse della società in vista della prossima stagione. Come scrive oggi Ciro Esposito su "Il Piccolo", struttura societaria, organigramma, documentazione burocratica e finanziaria in vista della dead line per l'iscrizione il 30 giugno sono i dossier fondamentali sul tavolo del presidente Simone Giacomini. Intanto un tassello, in parte secondario ma non troppo, è stato già messo a posto. La nuova stagione della Triestina comincerà il 10 luglio quando la squadra partirà per il ritiro estivo. Il gruppo alabardato, che si troverà alcuni giorni prima a Trieste per le visite mediche, spenderà le prime energie della stagione fino al 21 luglio a Tarvisio. Nuova location (anche se non inedita vista l'esperienza del 2011) perché negli ultimi 3 anni la preparazione estiva si era svolta a Ravascletto. Si resta comunque nel Friuli Venezia Giulia, in una località facilmente raggiungibile dai tifosi. Il fatto di aver programmato per tempo l'avvio dell'attività è un primo passo oltre che un segnale positivo. Gli altri dovrebbero arrivare nei prossimi giorni o almeno questa sembra l'intenzione. Già oggi o comunque a breve dovrebbe esserci una riunione romana alla quale dovrebbe partecipare anche Ernesto Salvini. L'ex direttore generale del Frosinone (con due promozioni in A nel pedigree) e del Siena, è conoscente dei Giacomini e dei Di Paolo, ma è evidente che prima il manager farà le sue valutazioni sul progetto e sui mezzi a disposizione per articolarlo. Il profilo di alto livello di Salvini è quello di un dg che ha lavorato a Frosinone al fianco del presidente Stirpe mentre il diesse era Marco Giannitti. Il presidente della Triestina nei prossimi giorni dovrà anche vedere l'attuale Dg Giancarlo Romairone, legato all'Unione da un contratto pesante e arrivato a Trieste sulla base di un progetto di tre anni per salire in B. Il feeling in questa stagione salvata solo in extremis tuttavia si è incrinato. Sono insistenti i rumors su un possibile trasferimento del dirigente al settore giovanile e in particolare alla Primavera della Juve. Ma al momento Romairone è ancora il dg alabardato. E sotto contratto c'è anche il mister-miracolo Augusto Gentilini che la società sarebbe orientata a confermare. Certo è che per gettare le basi per un programma più efficacie di quello dell'ultima stagione nonostante il costo dichiarato di 11 milioni di euro, è necessario impostare una filiera chiara e articolata su direzione generale-direzione sportiva-allenatore-staff e giocatori. Sullo sfondo di questa attività di programmazione c'è ancora l'inchiesta sul sospetto di illecito sportivo prima della partita Pergolettese-Triestina. Alla Triestina non è ancora giunta alcuna comunicazione sullo sviluppo dell'indagine articolata sugli interrogatori ai giocatori cremaschi e al tesserato dell'Unione che li ha incontrati nel famoso centro commerciale di Crema. La mancanza di notizie in merito può essere interpretata come un buon segnale (archiviazione) ma non si può escludere che il club alabardato possa esser e deferito e che nell'eventuale processo possa subire delle sanzioni. Il team di legali di Giacomini, come comunicato dallo stesso presidente, è pronto ad agire per dimostrare la totale estraneità del club. Insomma anche su questo fronte la Triestina deve stare allerta.
  13. MARTEDÌ 23 MAGGIO 2023 - Dopo il miracolo di Seregno è calato il silenzio. E quando tutto tace, in questo bizzarro Paese, significa che qualcosa sta succedendo. «Stiamo lavorando» rispondono i vertici della Triestina. E come scrive oggi Ciro Esposito su "Il Picclo", di lavoro da fare ce n'è tanto, ma soprattutto bisognerà lavorare bene. Tra meno di trenta giorni scadono i termini per l'iscrizione alla C. Sarà il primo step formale della nuova stagione anche se è bene non dimenticarlo che l'inchiesta federale sui fatti della vigilia Pergolettese-Triestina potrebbe stravolgere i programmi alabardati. Anche su quel fronte tutto tace e i tifosi si augurano che sia un buon segno. Ma sono tanti i nodi che dovranno essere sciolti. ASSETTO SOCIETARIO - «Io ci sono e andrò avanti da solo». Questo il pensiero esplicitato dal presidente Giacomini poco più di due settimane fa. Quindi non dovrebbero esserci problemi nel proseguimento del progetto? Il closing sulle quote previsto per fine gennaio con l'ingresso di nuovi soci non c'è stato eppure è stato integrato il cda (con gli ampi poteri delegati al nuovo ad Scaramuzzino) e sarebbe arrivato in dote anche un supporto finanziario. Lecito attendersi che la chiusura potesse concretizzarsi a fine campionato e forse è il primo tema sul tavolo in questi giorni. Se qualcuno ha messo mano in questi mesi al portafoglio è logico che adesso voglia pesare nella conduzione dell'azienda o riavvolgere il nastro oppure trovare un compromesso. Certo è che Giacomini con l'Atlas Consulting, ha prima immesso risorse per rilevare il club e poi per gestirlo (oltre 1,4 milioni versati da settembre a dicembre in conto capitale come si legge nei dati tratti dal Registro delle imprese). Non c'è evidenza pubblica dei movimenti post-gennaio ma solo voci su un apporto consistente che sarebbe riferibile al produttore cinematografico Alessandro Di Paolo vicino a Stardust. L'ISCRIZIONE C'è il termine improcrastinabile del 20 giugno per presentare la documentazione per l'iscrizione in C. I club devono aver saldato tutti i compensi di tesserati fino al mese di maggio. Tre mesi per l'Unione significano non meno di 2-2,5 milioni di euro. A questa somma va aggiunta anche la fideiussione da 350 mila euro. Nella documentazione viene anche richiesta la disponibilità per tutta la stagione dello stadio e quindi serve un passaggio con il Comune. LA DIREZIONE Prima di varare il progetto sportivo la società dovrebbe individuare una direzione e poi a chi affidare il compito della gestione tecnica. La volontà di attuare delle epurazioni nella struttura, dopo gli errori che hanno portato a una stagione salvata solo in extremis, sono già state esternate dal presidente alla fine del match di Seregno. Si è spezzato (da tempo) il rapporto di fiducia con il dg Romairone, che a dir il vero assieme a Pavanel ha corretto in modo efficace la squadra a gennaio, protetto però da un contratto pluriennale. La rescissione nel calcio è all'ordine del giorno ma costa. Se ci saranno nuovi soci e con un peso nell'assetto del club saranno loro a indirizzare la scelta. Le voci sul possibile arrivo di un dirigente dal pedigree nobile come Ernesto Salvini (ex Frosinone e destinato fino a pochi giorni ad accasarsi ad Avellino) proprio come direttore generale indicano come ci siano trattative per quel ruolo chiave. Salvini sarebbe peraltro conoscente della famiglia Di Paolo (Roberto, padre di Alessandro, è presidente dell'Ostiamare). Su questo fronte a ieri comunque non risulta che Giancarlo Romairone (che alcuni accostano alla Juve nel caso di arrivo in bianconero del ds Giuntoli) abbia ricevuto comunicazione. LO STAFF Dall'assetto societario dipende anche il destino di Augusto Gentilini. La riconferma del tecnico dell'impresa salvezza non solo sarebbe meritata e caldeggiata dal popolo dei tifosi ma è anche regolata da un contratto che prevedeva il rinnovo automatico in caso di salvezza. Se ci fosse in società un'altra maggioranza e un nuovo dg e/o diesse (pur con Giacomini presidente) è evidente che anche lo staff della salvezza può essere messo in discussione.
  14. Con tutto il bene che voglio a Daniele, è altrettanto vero che non puoi affidargli al momento un ruolo di responsabilità elevata. Che lo mettano magari accanto a qualcuno di già esperto e navigato, in modo tale che cresca. Ed è comunque quasi certo che lui sarà uno di quelli su cui la società punterà per il futuro
  15. LUNEDÌ 22 MAGGIO 2023 - A passi lunghi e ben distesi verso una stagione più tranquilla, dove poter programmare il lavoro a medio-lungo termine: è quello che si auspica Michele Semacchi (intervistato dal sottoscritto per il numero odierno di Citysport.News), presidente di una Pallamano Trieste che ha archiviato senza troppi drammi la mancata promozione in serie A Gold e che, dopo mesi particolarmente difficili nel sistemare i conti societari, ora è chiamato assieme ai propri collaboratori a dare la solidità economica necessaria per far navigare l’handball cittadino in acque possibilmente calme. Presidente, che annata sportiva vi siete messi alle spalle? “Positiva senza alcun dubbio, pensando soprattutto ai tanti problemi che abbiamo affrontato quando ho preso in mano io la società nello scorso novembre. Pur con un organico rimaneggiato e con diversi infortuni, essere arrivati sino a dove siamo giunti era francamente insperabile. E credo che, sempre sottolineando l’attaccamento di tutti i nostri giocatori alla maglia biancorossa, abbiamo fatto capire sin da subito la qualità del lavoro svolto in ambito societario”. Avete presentato anche domanda di eventuale ripescaggio in Gold: quante possibilità ci sono affinché ciò accada? “Poche a dire il vero, ma era un atto dovuto pensando al risultato ottenuto sul campo. Penso che in un paio di settimane sapremo ufficialmente in che categoria giocheremo il prossimo anno: quasi sicuramente comunque sarà Silver e sarà una sfida tosta, visto che il girone unico nazionale e la presenza di giocatori stranieri è un qualcosa che fa assomigliare tanto questa serie alla Gold”. In ambito di risanamento dei conti societari, quale è l’attuale stato dell’arte? “Stiamo dipanando molte matasse a riguardo e voglio ringraziare pubblicamente tutte le persone che stanno ancora attendendo di essere soddisfatte per ciò che non è stato tuttora corrisposto. Rimane molto da fare a riguardo, ma l’intenzione è di riuscire a mettere a posto tutte le questioni ancora aperte: ci vorrà naturalmente ancora un po’ di tempo”. Nello scorso mese di gennaio si era parlato di un progetto di auto-sostenibilità della Pallamano Trieste, basato sulla creazione di campi da padel coperti nel piazzale antistante il palasport di Chiarbola: che ne è stato? “Purtroppo è un ambito che si è raffreddato negli ultimi mesi, nonostante avessimo chiaramente sottolineato che il progetto era focalizzato non come semplice iniziativa privata, bensì in un ambito utile per dare un futuro più tranquillo al nostro sodalizio. C’è un debito che la nostra società deve ancora pagare al Comune di Trieste, debito che oltretutto avremmo ripagato grazie appunto agli introiti dei campi di padel. Sino a quando questo non sarà interamente saldato nulla potrà muoversi, a patto di prenderci completamente carico della gestione del palasport tramite una concessione pluriennale. Un impegno che in questo momento non possiamo assolutamente affrontare, visto che sarebbero poi da gestire anche le altre 13 società che utilizzano l’impianto. Peccato, penso che pur essendo la società che ha portato più successi sportivi di tutti a Trieste, ci sia anche una piccola volontà da parte di qualcuno a non voler risolvere i problemi o ad accettare le proposte altrui”. Da dove si riparte quindi? “Da una “Festa della Pallamano” che si svolgerà a Chiarbola nelle ultime due settimane di giugno e luglio oltre alla settimana a cavallo di Ferragosto. Ma anche da un settore giovanile che sta rinascendo, riportando questo sport nuovamente nelle scuole cittadine”. - A caccia di un general manager in grado di sostituire Mario Ghiacci alla guida del club, la Pallacanestro Trieste non sembra aver ancora trovato il profilo adatto da annunciare. Lo scrive Lorenzo Gatto oggi su "Il Piccolo": l'inattesa retrocessione ha certamente rimescolato le carte, costringendo la proprietà a ridiscutere la situazione con i soggetti individuati. Ripartire dalla A2 invece che dalla massima serie cambia, giocoforza, prospettiva e dinamiche in un mercato che sarà tutto da scoprire. Servirà ancora qualche giorno per definire la situazione, la cosa certa è che al momento una scelta precisa non è stata ancora fatta. Nelle ultime settimane si sono rincorsi le voci su alcuni nomi: da Julio Trovato, attualmente responsabile dell'Accademy della Stella Azzurra Roma a Flavio Portaluppi ex general manager della Vanoli Cremona. Nomi che, da verifiche effettuate, non sembrano essere nel mirino della proprietà americana. Di certo, a ieri non c'erano stati contatti con i diretti interessati cosa che allunga quanto meno i tempi di una decisione che potrebbe arrivare non prima della fine del mese. Contemporaneamente alla decisione sul nuovo general manager, la proprietà continua a valutare quella che potrà essere la figura più adatta alla quale affidare la conduzione tecnica (possibile, se non probabile, la riconferma di coach Marco Legovich) oltre alla possibilità di inoltrare ricorso sul caso Varese. Anche in questo senso le decisioni prese verranno comunicate nei prossimi giorni.
  16. Le notizie ufficiali arriveranno a breve, questa è l'unica cosa certa. Personalmente non andrei a fare troppe altre speculazioni
  17. DOMENICA 21 MAGGIO 2023 - Con la disputa dei play off in corso di svolgimento, mercato in stand by. Lo scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo": le società rimaste fuori dalla corsa scudetto cominciano a guardarsi attorno con i primi fisiologici approcci per capire le intenzioni dei giocatori. In quest'ottica le voci che, nei giorni scorsi, hanno registrato l'interessamento di Treviso nei confronti del biancorosso Lever hanno cittadinanza ma si limitano a essere al momento solamente una prima generica richiesta di informazioni. Novità, invece, nel mercato dei dirigenti con i primi movimenti che hanno interessato diversi club della massima serie. Ha aperto le danze Reggio Emilia, cedendo Alessandro Della Salda, da ieri ufficialmente nuovo amministratore delegato della Ge.Vi Napoli. La Unahotels lo ha sostituito riportando nel basket italiano Claudio Coldebella, l'ex giocatore della Virtus Bologna che sotto le volte del PalaBigi vestirà i panni del nuovo general manager biancorosso allontanando le voci che davano Mario Ghiacci pronto a un ritorno a casa. Interessamento di Milano per Gianmaria Vacirca, storico ds della Vanoli Cremona, negli ultimi anni uomo di riferimento del mercato della Bertram Tortona. Per l'Armani un probabile arrivo che andrebbe a rinforzare il front office con un elemento di grande esperienza. Sul fronte triestino, al momento, non trapelano novità di rilievo. La proprietà, dopo il comunicato emesso nelle ore immediatamente successive alla retrocessione, non ha ancora sciolto i tanti dubbi sul futuro del club. Le voci sul probabile avvicendamento di Mario Ghiacci continuano a circolare ma al momento di ufficiale non c'è nulla. Su quale profilo si stia muovendo la società e come intende eventualmente riorganizzare i quadri dirigenziali lo capiremo probabilmente nel corso della prossima settimana, giorni fondamentali anche per valutare quale potrà essere la guida tecnica della squadra. La conferma in panchina di coach Legovich appare possibile se non probabile ma anche qui si attendono conferme. Parallelamente al piano di riorganizzazione interna e delle prime valutazioni sulla squadra da allestire in vista del prossimo campionato, la nuova proprietà sta valutando con i suoi avvocati la possibilità di inoltrare ricorso agli organi giurisdizionali statali per la tutela dei propri interessi visto che la gestione da parte della FIp del "caso Varese" ha certamente condizionato la parte finale della stagione regolare. - Dopo tre quarti di gara trascorsa ad inseguire, la Pallanuoto mette la freccia e sbanca un Savona che con il passare dei minuti ha perso il controllo di una gara in pugno e avvicina così la certezza della qualificazione alla prossima Euro Cup, distante solamente una vittoria. La copertina è di un infinito Buljubasic (4 reti); terminale offensivo della squadra sponsorizzata Samer & Co. Shipping che ha incassato, reagito, spinto e inciso raccogliendo un risultato pesantissimo, peraltro inedito da 5 anni. Con l'11-9 di gara 1, la palla ora passa al'euro-match point di Savona, mercoledì alle 19. In largo Irneri si son visti inizi migliori e il meritò è tutto di Durdic che dopo 3' dà inizio alle ostilità con lo 0-1 che rompe il ghiaccio poco prima del raddoppio di Guidi che sfrutta al meglio la superiorità numerica. Rey Petronio da pochi metri accorcia le distanze ma un'altra sgasata di Durdic sotto al sette lascia i liguri a +2. Trieste rimane in scia con Bini che fa 2-3 ma è ancora la precisione di Durdic a seminare il panico dalla parte opposta con il 2-4 che nuoce agli alabardati. Nel secondo quarto Savona usa geometrie facili ma veloci: Campopiano lancia i biancorossi su un pericoloso +3 prontamente disinnescato da Razzi; il primo a scardinare la porta di Nicosia, attento su altre due esplosioni di Mezzarobba. Il cambio campo fa bene alla squadra di Angelini in gol anche con Bruni che chiude alle spalle di Oliva un ottimo palleggio degli ospiti. Pronta la replica di Petronio che raccoglie in orizzontale da Inaba e fissa la sfera nell'angolino nel tentativo di scuotere i suoi verso la rimonta. L'appello è raccolto da Valentino che con una sassata sotto la traversa mette i padroni di casa sulla via del pareggio, raggiunto dal guizzo liberatorio di Buljubasic. Savona non sta ad applaudire e si ripropone immediatamente in avanti con la stoccata vincente di Patchaliev che vale il 6-7 neutralizzato dal break esuberante di Buljubasic, bravo a chiudere il sipario del terzo quarto con un pareggio strappato agli avversari nel momento più delicato della partita. L'ultimo quarto si apre con un'acrobazia di Buljubasic che ha definitivamente preso Trieste per mano e abbaglia Nicosia per il primo +1 casalingo. Patchaliev rimette le cose a posto ma la notizia peggiore arriva dal rosso sventolato in faccia a Petronio, condita dall'8-9 di Durdic: un'incudine alleggerita dall'ennesimo destro di Buljubasic che tiene ancora a galla Trieste; merito condiviso con Oliva, autore di un salvataggio clamoroso a una manciata di minuti dalla fine. La pausa è un lusso non contemplato dalle due formazioni che non rinunciano alle ripartenze; Inaba si trova tra le mani il pallone del rigore del 10-9 e fa quello che sa fare meglio; il resto è resistenza in apnea di una trincea tra le onde che premia gli alabardati, capaci di infilare anche l'11-9 a tempo scaduto con il giapponese, un secondo prima della gioia.
  18. SABATO 20 MAGGIO 2023 - Il giorno che aveva dato le dimissioni, subito dopo la sconfitta con il Trento, Massimo Pavanel aveva detto che avrebbe continuato a tifare e urlare forza Unione, e si era augurato che quel suo gesto potesse essere di aiuto per la salvezza della Triestina. Come scrive Antonello Rodio oggi su "Il Piccolo", ora che la serie C è salva, è ovvio che anche l'ex tecnico alabardato e vera bandiera dell'Unione, può tirare un sospiro di sollievo: «Sono molto felice per come è finita, davvero contento per la Triestina, per la città, per la squadra e per i ragazzi, con i quali ovviamente c'è un rapporto che resta. L'importante era salvarsi e alla fine l'obiettivo è stato raggiunto. Sarei stato molto dispiaciuto non fosse andata bene, sia da tifoso dell'Unione, sia perché di questa stagione ho fatto parte, anche se i risultati non sono stati buoni. Per questo la salvezza mi fa ancora più felice». Da uomo essenziale e di poche parole, a parte una riflessione sul futuro, Pavanel preferisce non dire altro. Ma in realtà, a fronte dei risultati sicuramente negativi sul campo, va ricordato che una parte di merito ce l'ha anche lui se la squadra è cambiata nella seconda parte di stagione. Non è un mistero che il mercato di gennaio è stato fatto anche con le sue indicazioni, investendo tanto tempo nella ricerca di giocatori funzionali a far crescere l'Unione e a trovare risorse nei settori dove servivano rinforzi. E avrebbe potuto essere un mercato perfino migliore senza quelle due settimane di blocco, quando l'incertezza societaria ha fatto sfumare diversi obiettivi, in primis attaccanti di valore che poi, come si è visto, sarebbero stati estremamente utili alla Triestina. Ma, come si diceva, Pavanel ha voluto comunque dire qualcosa sul futuro alabardato, un consiglio a far tesoro di questo traguardo raggiunto: «Sarebbe opportuno che questa esperienza sia da insegnamento e che da questa salvezza nasca una buona pianificazione per il futuro. La vera vittoria è proprio questa, il poter adesso pianificare, consapevoli anche degli errori che possono essere stati fatti. Potrebbe essere studiato un modello tipo Feralpi o Sudtirol, ovvero quello del non volere tutto e subito, ma un preciso percorso tecnico che sia anche sostenibile economicamente, a partire dal mantenimento del gruppo. Poi chissà, spesso da queste esperienze che ti portano sul limite del baratro, nascono stagioni vincenti, tipo la Ternana di alcuni anni fa». Altro merito di Pavanel, il gesto delle dimissioni: cosa rara nel mondo del calcio lasciare un contratto per cercare il bene della squadra. Alla fine la volontà di resettare tutto, lasciando posto a un allenatore che ha potuto incidere sul gruppo liberamente, senza pesi e pregressi mentali sul groppone, è stata decisiva. Un compito che poi Gentilini ha svolto ottimamente, come riconosce lo stesso Pavanel: «Ha il merito di aver messo bene assieme vecchi e nuovi, ha dato loro la serenità giusta e i ragazzi sono stati bravi, aiutati anche da quel pizzico di buona sorte che nello sport serve sempre». - Messe alle spalle le finali di Chieti, dove ha fallito l'assalto alla promozione nella serie A Gold 2023/2024, la Pallamano Trieste riparte con entusiasmo in vista della prossima stagione. Come scrive Lorenzo Gatto, sarà ancora Silver, un campionato unico a livello nazionale, molto competitivo ed economicamente dispendioso da affrontare con grandi ambizioni. Presentata domanda di ripescaggio, la società sarebbe in realtà pronta da subito a un ritorno nella massima serie ma non si lascia distrarre da possibilità al momento remote. L'obiettivo, dichiarato, riprovare la scalata per ritornare nell'handball che conta. «Società e squadra sono pronte – racconta il direttore sportivo Giorgio Oveglia –. Ci abbiamo provato quest'anno pagando, proprio nel momento decisivo, una serie di infortuni che ci hanno penalizzato togliendoci competitività. Ma non c'è spazio per le recriminazioni, siamo orgogliosi del campionato disputato, un anno fantastico nel quale, grazie all'enorme lavoro del presidente Semacchi e dei vice presidenti Lanza e Goretti siamo riusciti a mettere in sicurezza la società sviluppando un progetto che ha basi solide». Si riparte dalle certezze in panchina, dove il tecnico Fredi Radojkovic sarà un punto di riferimento fondamentale. «Poter contare ancora sull'esperienza di Fredi per noi è imprescindibile – conferma Oveglia – in questi giorni ho parlato con Visintin che mi ha dato la sua disponibilità a entrare nello staff tecnico. Sarà Marco a decidere se continuare a giocare, molto dipenderà dalle sue condizioni fisiche dopo i problemi alla schiena che lo hanno condizionato nell'ultimo periodo. Ma sapere di avere due certezze come lui e Andrea Carpanese, che ha fatto uno straordinario lavoro con il nostro vivaio e si dividerà tra prima squadra e settore giovanile, è per noi motivo di orgoglio e grande soddisfazione». Si comincia a ragionare sulla rosa della prossima stagione con tante conferme e un addio eccellente. «Dovremo salutare Scaramelli – racconta il ds biancorosso – che ha fatto una scelta da Gold, noi ripartiremo dai nostri giovani con Sandrin, Urbaz, Mazzarol, Del Frari, Valdemarin e Baragona che saranno una base importante. Jan Radojkovic e i portieri Postogna e Zoppetti rappresentano le nostre garanzie, devo parlare con Pernic e Di Nardo per capire quanto i problemi lavorativi potranno incidere sulla loro disponibilità, ma contiamo di averli ancora con noi. Per quanto riguarda il mercato siamo in trattativa per portare a Trieste due giovani, prospetti italiani da far crescere e sui quali puntare per il futuro. Ci stiamo organizzando per portare a Trieste due stranieri comunitari, stiamo guardando giocatori principalmente in Slovenia e Croazia».
  19. Detta fuori dai denti, tentare un ricorso alla giustizia ordinaria con tempi incertissimi su un'eventuale sentenza, con tutti gli annessi e connessi del caso, è un lusso che non ci possiamo concedere. Tanto più in un periodo dove ci sono tanti ruoli-chiave da inserire ex-novo. Sinceramente non capisco dove dovremmo andare a parare (bloccare il campionato di serie A? Hai voglia...). Capisco tutto, ma personalmente ritengo che questa sia una battaglia che difficilmente possiamo vincere: sarebbe bene che lo capissimo un po' tutti
  20. VENERDÌ 19 MAGGIO 2023 - Andando a tirare le somme della stagione appena conclusa, lo score del minutaggio della rosa alabardata rispecchia un po' la travagliata annata della Triestina, con un campionato praticamente spezzato in due tronconi, vista la notevole differenza fra il roster della prima parte di stagione e quello uscito dal mercato di gennaio. Come scrive oggi Antonello Rodio, per vedere quali giocatori siano stati fondamentali, vanno quindi separati i due piani, quello complessivo dell'intera stagione e quello da febbraio in poi. Sullo stakanovista dell'anno non ci sono dubbi: chi è stato ritenuto importante da Bonatti e Pavanel, e poi fondamentale anche da Gentilini, è stato Paganini, che come minutaggio ha staccato davvero tutti con 2710 minuti sul campo di gioco, nonostante quattro giornate di squalifica. Basti pensare che il suo inseguitore è a quasi 500 minuti di distanza: si tratta di Gori con 2250, anche lui con vari turni di squalifica sul groppone. Seguono cifre insolitamente basse per chi di solito ha giocato tutto il campionato, a dimostrazione della stagione frastagliata dell'Unione. Lo conferma il terzo gradino del podio a Ciofani (2097 minuti), partito molte volte dalla panchina. E sorprendono i giocatori a ridosso dei primi tre: al quarto posto c'è Rocchetti (1776) che fino a dicembre non si era mosso o quasi dalla panchina, quinto il tanto vituperato Minesso, da febbraio quasi mai titolare eppure capace di mettere assieme 1706 minuti. Ecco però al sesto posto già un vero perno della seconda parte dell'anno, ovvero Germano, che con 1703 minuti precede Felici (1639) e Di Gennaro, il più utilizzato nella prima parte di campionato con 1630 minuti. A completare la top ten Adorante (1497) e Ganz (1457), altro quasi intoccabile fino a fine dicembre, seguiti da Matosevic (1440) e Ghislandi (1402). In realtà, se andiamo a esaminare il minutaggio della seconda parte di campionato, emergono i veri protagonisti della salvezza. Oltre a Paganini che ha continuato a essere un inamovibile, e in misura minore anche a Gori e Rocchetti hanno avuto un buon utilizzo, vanno segnalati sicuramente altri giocatori. A partire dal già citato Germano con 1703 minuti accumulati solo da gennaio in poi grazie alla sua duttilità. C'è poi come detto il portiere Matosevic, che ne ha saltato solo una per infortunio e con 1440 minuti ha battuto gli altri portieri Pisseri (1260) e Mastrantonio (900). Sugli scudi poi i centrali difensivi: Piacentini, a parte una panchina precauzionale a Salò, non ha saltato un solo minuto e ha giocato da febbraio ben 1350 minuti. Masi invece si trova a 1185, ma solo perché ha dovuto scontare due turni di squalifica. Altro perno del girone di ritorno Celeghin: il suo dato di 1307 minuti sarebbe stato ancora più eclatante senza l'infortunio che lo ha tolto di mezzo per un paio di settimane. Molto utilizzati da Gentilini anche i due eroi di Seregno, ovvero Ta vernelli (1141) e Mnbakogu (1045), mentre tra quelli che sono rimasti tutto l'anno, vanno segnalati ancora Lollo (1119) e Pezzella (1014). Solo gli infortuni hanno limitato invece l'utilizzo di Crimi (950) e Malomo (688), mentre Tessiore si è fermato a 693.
  21. GIOVEDÌ 18 MAGGIO 2023 - Nessun stravolgimento della squadra come lo scorso anno, ma solo alcuni innesti per migliorare una Triestina la cui base è già buona. Questo è quanto promesso dal presidente Giacomini a salvezza ottenuta. Ma - come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo" - per poter lavorare sull'Unione della prossima stagione, bisogna partire ovviamente dalla situazione attuale, ovvero i giocatori sotto contratto, i rientri dai prestiti e così via. Ecco al momento la situazione della rosa nel dettaglio. CONTRATTI. Del giro della prima squadra, sotto contratto con la Triestina ci sono attualmente 20 giocatori: ben 15 facevano parte della rosa in questa seconda parte di campionato, mentre per altri 5 si tratta di rientri alla base. Cominciamo dai quindici che erano nel roster anche a Seregno. Con scadenza giugno 2024 e pertanto con ancora un anno di contratto ci sono Pezzella, Ciofani, Paganini, Masi, Mbakogu, Minesso, Sarzi Puttini e Galliani. A parte gli ultimi due, gli altri si sono rivelati tutti determinanti, anche se a Pezzella andrebbe ricavata una precisa collocazione tattica, mentre Minesso dovrebbe ritrovare la verve delle stagioni precedenti. Con contratti ancora più lunghi e scadenza giugno 2025 troviamo poi Felici, Adorante, Gori, Rocchetti, Germano e Lovisa. Solo per quest'ultimo si lavorerà probabilmente per un'altra sistemazione, mentre Felici è da mesi molto chiacchierato sul mercato e potrebbe prendere il volo. Fra quelli sotto contratto andrebbe ormai inserito anche Malomo: il difensore era in prestito dal Foggia ma con obbligo di riscatto in caso di salvezza. Con l'obiettivo raggiunto, Malomo è un giocatore della Triestina con scadenza 2025. RIENTRI. Ci sono poi altri cinque giocatori sotto contratto che rientrano alla base dopo essere stati mandati in prestito. Tra questi, solamente Ganz ha un diritto di riscatto da parte della società con la quale ha giocato negli ultimi mesi, ovvero il Latina. Tutti gli altri sono prestiti secchi: rientrano dunque Sabbione e Baldi dall'Alessandria, e Pisseri dal Monopoli, tutti con scadenza 2024. Ancora più lungo il legame con Coppola (2025), che rientra dalla squadra maltese del Birkirkara.PRESTITI. Con la fine del campionato si sono chiusi invece i prestiti di sei giocatori: alcuni di loro sono stati fondamentali per la salvezza dell'Unione, ovvero Celeghin, Tavernelli, Matosevic e Piacentini, ma ci sono anche i due giovani Ghislandi e Mastrantonio. Per tre di loro la Triestina ha un diritto di riscatto a precise condizioni che la società può o meno far valere: si tratta di Celeghin che era in prestito dal Como, Tavernelli dal Cittadella e Matosevic dal Cosenza. Gli altri invece erano prestiti secchi, su tutti quello di Piacentini dal Modena: per il difensore si dovrà trattare con i canarini. Degli altri due Ghislandi era in prestito dall'Atalanta, Mastrantonio dalla Roma. SCADENZA. Altri tre giocatori vanno invece in scadenza adesso, a giugno 2023: si tratta di Crimi, Lollo e Tessiore. Insomma quest'estate saranno liberi e se si vuole trattenere qualcuno di loro, bisognerà rinnovargli il contratto. Con altri giocatori che quest'anno hanno indossato la maglia alabardata, il rapporto è definitivamente risolto: già da gennaio per Petrelli, Rocchi, Furlan e Sottini e da poche settimane per Di Gennaro.
  22. MERCOLEDÌ 17 MAGGIO 2023 - Dopo la gioia infinita per una salvezza acciuffata per i capelli che entra dritta nella storia alabardata, la tifoseria dell'Unione guarda già al futuro: come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", non sembra in realtà esserci grande preoccupazione per le vicende della giustizia sportiva, ci si attende in ogni caso la conferma di Gentilini in panchina mentre sul fronte societario sembra esserci una cauta apertura verso il presidente Giacomini, a patto che abbia compreso gli errori di questa stagione e vi ponga rimedio. È il pensiero ad esempio di Raffaella Longo, del Triestina Club Totò De Falco: «Le sensazioni di Seregno mi hanno ricordato tanto quelle di Dro: si è passati dalla disperazione, soprattutto dopo il pareggio e l'espulsione, alla gioia del gol, quando mi stava per venire un infarto. La piccola nota positiva in più, rispetto a quella volta, è che Giacomini aveva assicurato che anche in caso di retrocessione avrebbe continuato, mentre a Dro sarebbe stata la sparizione totale. Comunque è stato un finale che ripaga di tutte le sofferenze, ci hanno guardato dall'alto San Mario, San Billy e San Nereo, speriamo che dopo 30 anni la famosa maledizione sia finita».Sull'inchiesta della giustizia sportiva e il futuro societario, Raffaella Longo la pensa così: «Sul fatto degli eventuali illeciti sono abbastanza fiduciosa, da quanto emerso finora non mi sembra ci sia nulla di particolarmente rilevante. Sul fronte societario mi aspetto un buon repulisti a livello dirigenziale: dalle parole di Giacomini mi pare ci sia stata l'ammissione che una società giovane e inesperta di calcio che ha dovuto fare tutto velocemente, si è affidata alle persone sbagliate. Mi sono sembrate parole sincere nell'ammettere gli errori. Se è così, se correggerà la rotta e continuerà a pagare tutti i debiti, perché non dargli fiducia? Sempre con le antenne dritte, ovviamente. Sperando che si tengano quelli giusti, a partire da Gentilini in panchina e da Malomo capitano».Questo il pensiero invece di Sergio Delise, del T.C. I ragazzi del Muretto: «Nell'ultimo mese sono accaduti almeno tre miracoli, sono state emozioni incredibili che hanno fatto la storia come quelle di Lucca e Dro. Quel gol all'incrocio di Tavernelli forse lo ha fatto davvero qualche santo. Dopo questa grande soddisfazione però c'è già un po' di pensiero per l'indagine sul presunto illecito, soprattutto per i possibili tempi lunghi che potrebbe avere. Speriamo vada tutto bene». Da Delise fiducia con prudenza alla proprietà: «In questa stagione c'è stato tanto fumo e poco arrosto, speriamo si sia imparato qualcosa da questi errori clamorosi. Lo hanno ammesso, vediamo se le cose miglioreranno, a partire da una maggior presenza del presidente. Mi aspetto poi una conferma di Gentilini per quello che ha fatto e come ha guidato il gruppo. Vero che ha avuto tanti nuovi giocatori, ma li ha messi assieme in velocità. Ora spero non ci siano stravolgimenti, ma solo qualche innesto. I triestini meritano tanto, i 6500 presenti all'andata e i 600 a Seregno sono un dato pazzesco».Stessa linea di pensiero per Walter Ulcigrai del Triestina Club Bar Alabarda a Sistiana: «A Seregno ho iniziato a patire dal 30' quando siamo riusciti a entrare, fino alla fine. Camminavo su e giù nervoso perché non ce la facevo più, non ho nemmeno visto il gol in diretta ma solo dopo sul cellulare. È stata una liberazione, una cosa splendida, una gioia dal cuore. L'inchiesta? Non sono molto preoccupato, non credo la Triestina c'entri, per me è una bolla di sapone destinata a sgonfiarsi. Sul fronte societario mi aspetto quanto detto da Giacomini: un miglioramento a livello dirigenziale, una conferma di Gentilini e una squadra degna di Trieste»
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