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  1. GIOVEDÌ 25 APRILE 2024 - La Pallacanestro Trieste nella galassia Msc. Come scrive oggi Roberto Degrassi su "il Piccolo", arriverà dalla compagnia di navigazione il nuovo main sponsor della società biancorossa. Un accordo raggiunto che attende solo la definizione di alcuni aspetti e quindi l'ufficializzazione. Una trattativa condotta sottotraccia, da lungo tempo, con il ruolo attivo dell'Autorità portuale di Trieste. L'ingresso dovrebbe avvenire con un contributo per la gestione corrente per diventare più consistente nella prossima stagione, con un importo non inferiore al milione di euro e che sarò diversificato a seconda del campionato in cui militerà il club triestino. Se i biancorossi riuscissero a centrare il ritorno nella massima serie naturalmente l'apporto verrebbe adeguato. Non si sa ancora la durata dell'accordo nè con quale sigla. Msc è già presente nel mondo dello sponsor come main sponsor del Napoli Calcio e sempre in ambito calcistico collabora con il Milan anche femminile, il Monza, il Genoa, la Sampdoria, il Sorrento e nel basket è uno sponsor del Napoli in serie A. Il gruppo fondato da Gianluigi Aponte, tuttavia, non è solo un colosso della navigaziome ma ha anche altri interessi e sigle cui legare l'immagine della squadra di Michele Ruzzier e compagni come, ad esempio, Bluvacanze. La Pallacanestro Trieste, per voce del general manager Michael Arcieri, di fronte alle domande sulla mancanza di un main sponsor, in questi mesi ha sempre risposto di non voler legarsi a un marchio che sia limitato a una sola stagione ma di voler scegliere un partner con cui condividere un programma pluriennale che permetta di impostare investimenti e ambizioni importanti per la piazza triestina. Questa parte della stagione, peraltro, sta disegnando uno spicchio del futuro del club biancorosso: è recentissimo infatti l'annuncio dell'ingresso di un nuovo socio, l'avvocato di origini istriane Paul Matiasic, che ha acquisito quote diventando il maggior azionista diretto della Pallacanestro Trieste visto che tutti gli altri soggetti sono riconducibili alla struttura Csg (Cotogna sports Group). In sostanza, dopo le buone notizie provenienti dagli uffici adesso tocca al campo provvedere per regalare un sorriso ai tifosi. La squadra ha ripreso la preparazione in vista dell'inizio dei play-off che si apriranno domenica 5 maggio con l'inizio della serie dei quarti di finale contro la Reale Mutua Torino. Un'avversaria, la squadra di Ciani, che nelle ultime settimane ha accusato quattro sconfitte anche a causa delle assenze o delle condizioni precarie di alcune pedine. La vincente della serie tra Torino e Trieste affronterà in semifinale il quintetto che emergerà tra Unieuro Forlì e Vigevano. A questo proposito la società romagnola ha confermato ieri la lesione completa del tendine d'Achille della caviglia sinistra che costringerà Kadeem Allen a finire sotto i ferri e a dichiarare chiusa la propria stagione. In casa Old Wild West Udine, invece, ci sono spiragli circa le condizioni di Clark: l'esterno ex Trieste potrebbe tornare agli ordini di Vertemati in semifinale permettendo al coach friulano di abbandonar e un assetto ora fatalmente sbilanciato nel pacchetto lunghi, con Cannon e Delia insieme, a favore di un quintetto più bilanciato. - La Fidal non ci sta e alza la voce. Motivo: il recente accordo fra il Comune di Trieste e la Triestina sull'utilizzo dello stadio Grezar. Lo scrive oggi sul quotidiano locale Lorenzo Degrassi: un accordo, come si leggeva nel comunicato dello scorso 19 aprile, nel quale fra le altre cose si autorizza la principale società calcistica cittadina ad utilizzare lo stadio fino al termine della stagione 2028/29. Una soluzione che non piace ai vertici dell'atletica regionale, secondo i quali con questo accordo la pratica dell'atletica leggera nel capoluogo giuliano viene penalizzata. «Nel territorio di Trieste ci sono solo due impianti dove si può praticare l'atletica leggera - si legge nel comunicato firmato dai presidenti regionale Massimo Di Giorgio e provinciale Giacomo Biviano - lo stadio Grezar e il campo Draghicchio, che devono assorbire gli oltre 8mila tesserati tra allenamenti, gare, le attività delle scuole e le relative competizioni studentesche. Il Grezar - viene ricordato poi - è un impianto dedicato all'atletica e non può essere limitato nel suo completo e costante utilizzo». Da qui la proposta da parte della stessa Fidal di una petizione popolare e di una raccolta firme, con l'obiettivo di «manifestare sotto il municipio il dissenso verso le attuali decisioni intraprese dal Comune di Trieste». Pronta la risposta dell'assessore comunale allo sport Elisa Lodi. «Lo stadio Grezar è aperto a tutti - ricorda Lodi -: la previsione di utilizzo del campo di gioco, come peraltro già accade da tempo, agli allenamenti della prima squadra della Triestina è una bella notizia, dal momento che la squadra alabardata non dispone, ad oggi, di impianti adeguati. Trovo fuori luogo le dichiarazioni di Di Giorgio e Biviano che vorrebbero il campo comunale ad uso esclusivo della Fidal, che per i lanci utilizza il Draghicchio e tra qualche settimana avrà a disposizione anche l'ippodromo. Un atteggiamento prevaricatore che danneggia solo gli sportivi più giovani, usati come pretesto per meri ragionamenti politici con un chiaro tornaconto personale. Nessuno - prosegue la responsabile dell'impiantistica comunale - nel Comune di Trieste fa distinzione tra sport di serie A e di serie B. Sono pretestuose le accuse rivolte dalla Fidal e di pessimo gusto i proclami di "pubbliche proteste e manifestazioni" in piazza Unità. Rispettiamo ogni sportivo allo stesso modo, senza discriminazione alcuna. Invitiamo quindi la Fidal a dimostrare un atteggiamento più collaborativo nella condivisione degli spazi sportivi a beneficio del movimento sportivo giovanile cittadino». Infine una piccola provocazione. «Se Di Giorgio e Biviano vogliono impegnarsi in campo politico sono i benvenuti ma lo facciano apertamente senza strumentalizzare gli atleti della federazione».
  2. MERCOLEDÌ 24 APRILE 2024 - L'incognita infortuni rischia di condizionare pesantemente la rincorsa alla promozione nei play-off che, dal primo week end di maggio, rimetteranno in discussione i verdetti della prima parte del campionato. Lo scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo": crudeltà di una formula che costringe chi ha dominato la stagione regolare a ricominciare da zero. Detto che Trieste ha già pagato abbondantemente dazio alla sfortuna, viste le lunghe assenze di giocatori importanti come Reyes e Vildera, la formazione di Jamion Christian potrà sfruttare la grande occasione di ritrovarsi in un tabellone nel quale alcune delle favorite al salto di categoria potrebbero essere costrette a fare i conti con assenze pesanti. Su tutte, l'Unieuro Forlì che si ritrova a gestire il problema Kadeem Allen, l'americano infortunatosi al tendine d'achille della gamba destra nell'ultimo match della fase a orologio giocatosi domenica scorsa a Latina. Con il senno di poi, in un match che per i romagnoli non contava ai fini della classifica e visto il pregresso del giocatore, si poteva lasciarlo a riposo. Ma tant'è, ora il problema è certamente serio: al momento non ci sono ancora prognosi e previsioni certe ma è chiaro che, per una squadra che ha vinto il girone e si presentava come la squadra da battere nel tabellone oro in questi play-off, l'impossibilità di recuperare o sostituire un giocatore fondamentale per i suoi equilibri rappresenterebbe un problema non da poco. Situazione analoga a Udine dove l'Old Wild West, tre sconfitte consecutive nelle ultime giornate della fase a orologio, sta cercando di trovare una risposta ai problemi che hanno costretto Jason Clark a fermarsi. L'ex Trieste, uno dei migliori per rendimento nel corso della stagione, soffre di una lesione muscolare del gemello mediale ed è fuori ormai da parecchie settimane. Gli esami strumentali eseguiti dallo staff medico dell'Apu sembravano poter garantire un recupero del giocatore il quale, però, a dispetto di tutto continua a sentire dolore e non riesce a riprendere a lavorare con la squadra. Approfittando dell'ottimo rapporto che Adriano Vertemati ha con il Bayern Monaco, la squadra tedesca che milita in Eurolega e in cui il coach friulano ha allenato, Clark è volato in Germania per un consulto supplementare. Per Clark, come per Allen, sarà il tempo a stabilire le reali possibilità di recupero ma è chiaro che per una squadra già sbilanciata sui lunghi come l'Old Wild West, l'assenza di un esterno in grado di giocare da guardia e, in caso di necessità, aiutare la squadra giostrando anche da play-maker, potrebbe essere una tegola di difficile soluzione. - I circa 8mila spettatori di sabato al Rocco, pur con la spinta fornita dalle tante promozioni attuate dalla società, hanno dimostrato ancora una volte le potenzialità del pubblico triestino e di uno stadio invidiato da tutta Italia. Tanto che se ci si dovesse basare solo sul numero dei tifosi presenti sugli spalti, la Triestina sarebbe già in finale play-off o quasi. Peccato però che se andasse così avanti nella post season, in quello stadio non potrebbe giocarci. Due premesse, come scrive oggi Antonello Rodio: la prima è che le cifre del Rocco di quest'anno, per i motivi ben noti che hanno costretto l'Unione a lungo in esilio a Fontanafredda, si riferiscono alle sole 6 partite giocate a Valmaura. La seconda, che riguarda però tutti i club, è che le medie spettatori si basano sul numero degli abbonati sommato ai paganti di ogni partita, mentre non tiene conto di quanti abbonati effettivamente siano poi presenti nel singolo match. Detto questo, i numeri della Triestina sono davvero importanti: la media dei sei incontri giocati al Rocco è infatti di 7790 spettatori presenti. Ricordiamo che gli abbonati sono 3920 e che nel conto vanno messi i due big-match con Vicenza (8931 spettatori) e Padova (13062), che hanno ovviamente contribuito ad aumentare la media, mentre a parte il Novara, gli altri incontri con Trento, Pro Sesto e Fiorenzuola sono rimasti sotto i 6mila. Fatto sta che si tratta di numeri che pongono la Triestina quasi in cima alla serie C. Nel girone A, solo il Vicenza ha fatto meglio e solo di stretta misura: i biancorossi veneti vantano una media di 7958 spettatori a partita, potendo contare su un corposo zoccolo di 6390 abbonati. Molto più bassi il Mantova dominatore del girone (5647) e anche il Padova, fermo appena a 4068. Se guardiamo al girone B, solo il promosso Cesena, tradizionalmente piazza molto numerosa, fa il botto con una media di 9972 tifosi a match, grazie anche ai 6535 abbonati. Per il resto sono tutti molto sotto alla Triestina, con qualche numero discreto per la Spal (6514), mentre fra le possibili avversarie nei play-off Perugia e Torres si aggirano attorno alle 3600 presenze di media. Ci si potrebbe aspettare faville dal girone C e dalle calienti piazze del sud, ma in realtà c'è solo il Catania a far la voce grossa, anche se lo fa con cifre fuori scala: al Massimino infatti ci sono stati addirittura 16860 spettatori a partita, ma a influire c'è una quota enorme di abbonati (13950) che si aspettavano un'altra stagione da parte della squadra siciliana, che invece all'ultima giornata deve ancora evitare i play-out, anche se ha portato in bacheca la Coppa Italia di serie C. Per il resto sono tutti sotto la Triestina, sia la già promossa Juve Stabia (3743), sia le piazze potenzialmente avversarie dell'Unione nei play-off, dall'Avellino (6432) al Taranto (5457), dal Benevento (4917) alla Casertana (3380). In sostanza in questa stagione, considerando tutte le 60 società di C, solo Catania, Cesena e Vicenza hanno fatto meglio dell'Unione quanto a presenze nello stadio di casa. Questo fa anche pensare a quanti spettatori si siano persi traslocando per 13 partite a Fontanafredda, ma soprattutto al potenziale disastro (per presenze mancate) di semifinali e finali play-off da giocarsi lontano da Trieste.
  3. Questa la discussione per parlare esclusivamente dei playoff
  4. MARTEDÌ 23 APRILE 2024 - La mancata vittoria con il Novara ha fatto sfumare definitivamente per la Triestina il sogno del terzo posto, ormai assegnato al Vicenza. Ma - come scrive oggi Antonello Rodio - il pareggio è stato prezioso nella corsa alla miglior quarta fra i tre gironi, perché ha permesso all'Unione di restare in vantaggio sulle rivali degli altri raggruppamenti. Perugia e Casertana infatti hanno pareggiato anch'essi, ma ora al gruppetto si è aggiunto anche il Taranto. SITUAZIONE. La situazione vede dunque la Triestina a 64 punti, poi il Perugia a 63, quindi Casertana e Taranto a 62. Da tenere presente che in caso di parità di punti decide il numero di vittorie ottenute: qui la squadra di Bordin è alla pari con il Taranto (19), davanti a Perugia (17) e Casertana (16). Da tener presente che il Taranto viaggia con 4 punti di penalizzazione, si è visto respingere il ricorso dalla Corte federale ma vaglia la possibilità di rivolgersi al Collegio di garanzia del Coni. FINALE. Queste le sfide della giornata finale: Padova-Triestina, Cesena-Perugia, Latina-Taranto e Casertana-Sorrento. Aspetto da non trascurare, l'Unione giocherà dopo Taranto e Casertana, ma prima del Perugia. Vediamo cosa accade a seconda dei tre possibili risultati che l'Unione otterrà domenica all'Euganeo (inizio ore 16.30). SE VINCE. È l'ipotesi più semplice: se la Triestina vincerà a Padova, che è già sicuro del secondo posto, sarà la miglior quarta fra i tre gironi, a prescindere dal risultato delle rivali. SE PAREGGIA. Qui la situazione si fa molto più complessa. Se gli alabardati escono dall'Euganeo con un pareggio, allora devono sperare innanzitutto che il Perugia non vinca a Cesena (che ricordiamo ha già festeggiato la promozione qualche settimana fa), perché a quel punto sarebbero gli umbri la quarta migliore. Ma attenzione, la Triestina perderebbe la posizione anche in caso di una vittoria del Taranto a Latina, perché i pugliesi raggiungerebbero gli alabardati in classifica ma avrebbero a quel punto un maggior numero di vittorie e prevarrebbero anche sul Perugia, se quest'ultimo dovesse vincere. Ma c'è un'altra variabile impazzita: se vince anche la Casertana e va alla pari con il Taranto, allora per gli scontri diretti nel girone C sarebbero quarti i campani. E la logica dice che la Triestina dovrebbe vedersela proprio con la Casertana, sulla quale è in vantaggio di successi. Riassumendo: se il Perugia o il Taranto vincono, l'Unione non è più la miglior quarta. Ma se il Perugia non vince, e oltre al Taranto vince anche la Casertana, a quel punto la Triestina sarebbe la miglior quarta. SE PERDE. Se invece gli alabardati dovessero perdere nel derby con il Padova, devono solamente sperare che nessuna delle altre avversarie vinca. Infatti qualsiasi squadra fra Perugia, Taranto e Casertana dovesse vincere, supererebbe la Triestina. VANTAGGIO. Ricordiamo che la migliore quarta diventa testa di serie nel primo turno dei play-off nazionali: questo significa evitare le terze classificate dei gironi (Vicenza, Carrarese, una tra Benevento e Avellino, oltre al Catania vincitore della Coppa Italia), giocare la gara di ritorno in casa e passare il turno nel caso di parità di reti nel complesso delle due partite - Il tempo dell'attesa è finito, da domenica 5 maggio si comincia a fare sul serio con l'avvio dei play-off e la lunga rincorsa alla promozione che decreterà il nome delle due squadre destinate a salire nel massimo campionato. Lo scrive Lorenzo Gatto: sedici squadre qualificate, due tabelloni, un percorso lungo e difficile che si snoderà attraverso tre serie da giocare al meglio delle cinque partite e che darà i suoi verdetti verso la metà del mese di giugno. Nel tabellone argento, grande favorita la schiacciasassi Trapani, la squadra che maggiormente tra stagione regolare e fase a orologio ha trovato continuità di risultati impreziosendo un organico già forte e completo con gli innesti nell'ultimo mese di due giocatori di categoria saperiore come Amar Alibegovic e Stefano Gentile. Sulla strada degli Sharks siciliani ci saranno avversarie pronte a contrastarne il cammino: Verona, Rieti e Fortitudo Bologna sembrano le più attrezzate tutte. Nel tabellone oro, quello che chiamerà in causa anche Trieste, forse il pacchetto di squadre più qualificato. Forlì attenderà in semifinale la vincente della sfida tra Torino e Trieste, per Cantù un cammino che rischia di trasformarsi in una lunga trasferta friulana visto che i brianzoli dovranno vedersela prima con la grande sorpresa Gesteco Cividale e, in caso di passaggio del turno, con la vincente della sfida tra Udine e Juvi Cremona. Alessandro De Pol, che questo campionato di serie A2 lo ha seguito molto da vicino visto il ruolo di commentatore tecnico per la Rai, analizza per noi una post season che promette di regalare spettacolo agli appassionati. «Abbiamo assistito a una stagione ricca di spunti - sottolinea - mettendo in evidenza un gruppo di squadre che hanno mostrato qualità sufficienti per giustificare ambizioni di promozione. In generale, il girone rosso si è dimostrato più bilanciato di quello verde la fase a orologio poi ha regalato risultati imprevedibili perchè le squadre in lotta per non retrocedere sono state capaci di autentici exploit battendo avversarie sulla carta molto più forti. Il cammino di Cividale, dieci vittorie consecutive battendo squadre come Trapani, Cantù e Torino ne è l'esempio più chiaro ma penso anche a Chiusi che ha saputo lottare fino alla fine e domenica a Casale Monferrato si è guadagnata il diritto di giocarsi la salvezza attraverso i play-out». Archiviate stagione regolare e fase a orologio, squadre pronte a tuffarsi in questi play-off. «Nel tabellone argento- continua l'analisi di Sandro De Pol - facile pronosticare come grande favorita quell'autentica corazzata che è Trapani, uno schiacciasassi che ha saputo dominare la stagione. Da tenere d'occhio anche la Fortitudo che è stata a lungo in testa al suo girone e, nonostante un calo nella seconda parte della stagione, ha le qualità per arrivare fino in fondo. Nel tabellone Oro Forlì arriva da prima della classe e si è guadagnata il vantaggio del fattore campo fino alla finale ma c'è da capire la situazione legata all'infortunio di Kadeem Allen. Aspetto di vedere Udine al completo perchè la formazione di c oach Vertemati, dall'arrivo in Friuli di Cannon, non ha mai potuto schierare in campo tutti i suoi effettivi. Anche per l'Old Wild West c'è l'incognita infortuni: bisognerà capire come sta Clark e quali possibilità avrà di recuperare un giocatore fondamentale per i suoi equilibri. Infine Cantù- conclude l'ex ala forte biancorossa- squadra completa e attrezzata ma che fino a oggi non ha ancora trovato quella continuità di risultati fondamentale per andare a caccia della promozione»
  5. Candu è rimasto fuori ieri perché non in perfetta forma (scelta anche corretta da parte dello staff), chiaro che quel posto in tribuna al 99% lo prende Campogrande nell'immediato futuro (a meno di altri infortuni)
  6. CITYSPORT.NEWS DI LUNEDÌ 22 APRILE 2024 https://www.citysport.news/download/CS-22aprile2024.pdf
  7. LUNEDÌ 22 APRILE 2024 - Trieste all'ultima giornata della fase a orologio spezza a Rieti due tabù in un colpo solo: vince per la prima volta in trasferta nella seconda fase e lo fa a spese di una squadra di prima fascia. Ma non sarà quella l'avversaria nei quarti dei play-off. Alla Pallacanestro Trieste infatti tocca la Torino di Franco Ciani e Matteo Schina, scivolata al quarto posto del girone verde. Come scrive Roberto Degrassi su "Il Piccolo", la Reale Mutua avrà il fattore campo a favore, cominciando la serie con due incontri al PalaRuffini (il via il 5 maggio) ma con la possibile zavorra psicologica di quattro sconfitte consecutive e con in forse il recupero di De Vico. Chi supererà il turno in semifinale dovrà poi incrociare Forlì probabile vincitrice della serie con Vigevano, concedendo al PalaUnieuro lo scenario delle prime due gare. Sarà tutta una corsa a handicap non avendo chiuso il girone tra le prime quattro. Bisognerà vincere più volte in trasferta perchè neanche il Red Wall a Valmaura potrà essere sufficiente. Ma l'ammazzacampionato Trapani cucinerà le avversarie nell'altra griglia e tanto basti per sperare. Trieste a Rieti doveva vincere per blindare il quinto posto e lo fa mettendo al sicuro la partita all'inizio dell'ultimo quarto, punendo le distrazioni di una Real Sebastiani poco in palla e confidando nel tasso tecnico di Ruzzier e Filloy. Se poi tiri da tre complessivamente con il 50% è tutto in discesa. Christian ripropone Vildera nel quintetto iniziale accanto a Ruzzier, Brooks, Reyes e Menalo. Il "Barba" si presenta con quattro punti, Rieti con quattro palle perse in tre minuti. Quarto poco spettacolare e pieno di errori (4-8 al 6'), Christian manda sul parquet anche Filloy, altro rientrante, che alla fine risulterà uno dei più incisivi in campo. Non c'è invece Candussi. Motivo? Sarà mica la solita stucchevole pretattica, con la quale nessuno deve interferire? Con tutti gli effettivi a disposizione e l'arrivo di Menalo, comunque, un senior deve rimanere fuori perchè non puoi schierarne 11 ma nei play-off sicuramente non toccherà a Candussi. E quel Campogrande n.e. è un robusto indizio. La prima tripla della partita arriva da Ruzzier dopo sette minuti. La mette dai 6,75 anche Reyes e Trieste si prende il primo significativo vantaggio (7-14 8'). E con sette punti di margine si chiude il primo quarto sul 13-20. Nel parziale successivo i biancorossi controllano la partita, Johnson ha le polveri bagnate, Ruzzier con una tripla regala il +10 (24-34 al 16'). Rieti impalpabile al punto da sbagliare persino le rimesse. In vista dei play- off è anche tempo di esperimenti e quando Vildera esce, con Reyes esterno, a fare il centro è Deangeli. Filloy mostra che al tiro non ha risentito dello stop e mantiene Trieste saldamente avanti. Nel parziale però è Ruzzier l'uomo in più e con il play anche in versione risolutore la banda di Christian va al riposo lungo con un tesoretto di 11 punti (33-44) e con la constatazione che stavolta difensivamente tiene botta contro una svogliata Rieti (12 palloni persi). Nel terzo quarto Trieste si trova a dover gestire una situazione falli pe sante (tre Reyes e Ferrero, 4 Menalo) e quando Johnson, dopo essere stato irretito dalla difesa di Brooks, si sveglia Rieti riduce lo scarto portandosi a quattro punti appena (47-51 24'). Con una tripla dell'ex udinese Nobile i sabini sono a ridosso di una lunghezza (52-53). Per fortuna ci sono Filloy e Ruzzier a garantire qualche buono sprazzo mentre dall'altra parte Hogue continua la collezione di palle perse. Trieste approfitta del richiamo in panchina di Johnson per riallungare e chiudere il parziale sul +7 (56-63). I biancorossi mettono l'ipoteca sulla vittoria in apertura dell'ultimo quarto con un break di 8-0 (56-71 32') e le triple di Filloy e Bossi. Time-out di Rossi ma l'inerzia ormai è tutta triestina. Ancora Filloy e Ruzzier e il vantaggio cresce, con Deangeli che dalla lunetta firma la doppia cifra e il ventello a favore (58-79). A cinque minuti dalla sirena dal PalaSojourner non c'è più niente da dire. Trieste non deve temere rimonte anche se rallenta e l'one man show di Jazz Johnson serve a nobilitare il tabellino della combo guard e addolcire la pillola al pubblico reatino. - La città che si identifica con la Triestina risponde sempre. Pazienza e voglia di partecipare sono quasi inossidabili. Come scrive oggi Ciro Esposito, dopo mesi di tribolazioni e di esilio l'Unione è tornata a giocare su un prato degno del Rocco. Gli occhi del presidente Ben Rosenzweig e del nutrito gruppo di suoi amici e abbienti investitori americani hanno potuto constatare che la cornice per un progetto ambizioso si fonda su basi solide. Sabato pomeriggio nello stadio cittadino c'erano ben oltre 8 mila posti prenotati (dei 4 mila abbonati in molti disertano) per una partita che contava poco o nulla per la classifica ma che significava il ritorno in uno stadio che la città sente suo. Poi si potrà dire che ci sono state le promozioni con ingressi gratuiti o gli amici degli abbonati entrati a 1 euro ma se uno preferisce trascorrere il suo tempo in altro modo non ha che l'imbarazzo della scelta. E poi i papà con i figli, i nonni con i nipoti, i giovani e meno urlanti in curva ci sono stati sabato come in tutti questi anni, nonostante le delusioni a fine partita o nell'arco di un campionato. C'erano nei play-off e play-out della D, in quello di C contro il Palermo, e in questa stagione nella gara d'esordio (quasi seimila), in quella con il Vicenza (oltre settemila), nel derby con il Padova (tredicimila con il contributo dei veneti). Un patrimonio sul quale si può costruire ma che è necessario preservare. Sul campo invece la Triestina contro il Novara ancora una volta ha dimostrato di non saper affrontare queste partite. Nella gestione della squadra di Attilio Tesser si era visto un salto di qualità anche se comunque i risultati non erano arrivati. Come il salto di qualità in questa stagione non è arrivato, tanto per stare in tempi più recenti, nell'esilio di Fontanafredda prima nel recupero con l'Atalanta (e non che quello con l'Alessandria sia stato per palati fini) e poi soprattutto con la Virtus Verona. Due partite che avrebbero potuto portare alla conquista della terza posizione ora acquisita dal Vicenza. La Triestina contro il Novara è stata impostata per garantire l'equilibrio più che per vincere la gara. Bordin ha approcciato il match con una punta e mezza (Lescano e El Azrak) con un esperimento che non ha dato frutti specie contro un avversario a sua volta molto coperto perché bisognoso di punti per evitare l'inferno della D o la giostra dei play-out. Il tecnico alabardato ha ereditato un gruppo buono, e infatti il quarto posto non è mica da buttare, ma con alcuni limiti evidenti. C'erano anche quando l'entusiasmo alimentato dalla squadra di Tesser era imperante. Non solo per la stima umana per Attilio ma perchè il tecnico di Montebelluna era riuscito a ovviare alle lacune in difesa con un gioco verticale capace di esaltare non solo le capacità realizzative di Lescano e Redan ma anche gli inserimenti di Vallocchia e Celeghin. Fino a quando il gruppo ha retto sul piano fisico e mentale l'Unione ha collezionato 39 punti in 18 gare. Sarebbero serviti degli aggiustamenti nel mercato di gennaio e invece davanti la squadra ha perso due element i di peso come Adorante e soprattutto Finotto, spalla ideale di Lescano. In difesa nessuna correzione. Scelte legittime orientate dalla società, già messa a dura prova anche dalla querelle del Rocco, e tradotte dai responsabili dell'area tecnica Menta e Donati. La sconfitta con il Padova, nonostante un'Unione in partita fino alla rete padovana, ha segnato la svolta. A Bordin, alla prima esperienza da primo allenatore nella terza serie italica dopo tante esperienze all'estero, va riconosciuto il merito di avere evitato la deriva. La società ha scelto in estate un allenatore espertissimo e poi ha virato verso un'altra opzione agli antipodi. Nei progetti a medio-lungo termine con capacità finanziarie di sostenerli può succedere. Adesso c'è una partita quasi inutile con il Padova. Ma i tifosi si aspettano che questo match sia onorato. Poi si aprirà la pagina dei play-off da giocare senza assilli e sogni ma con quella determinazione ispirata ai valori sportivi che certamente è radicata anche nei professionisti ben pagati e soprattutto regolarmente come non sempre capita nel Belpaese. Andare troppo avanti nella coda di campionato diventa un affare scomodo (a causa dell'eventuale concomitanza dei concerti al Rocco) per il Comune e in fondo anche per la società che sta stringendo accordi di valenza storica con le istituzioni. Ma quel che succede in campo ha una sua logica e una sua etica . E anche la pazienza dei tifosi non può essere infinita.
  8. DOMENICA 21 APRILE 2024 - Nemmeno il nuovo manto erboso ha cacciato la maledizione del Rocco. Come scrive Ciro Esposito su "Il Piccolo", come accade da anni quando sale l'attesa per una vittoria e arrivano allo stadio ottomila persone o più, gli avversari vincono. Stavolta è andata un po' meglio perché la rete nel recupero di Vertainen ha cancellato un ko che sembrava ormai scontato anche se in parte immeritato. DIFESA PASTICCIONA Non c'è verso di vincere per celebrare una festa, nemmeno per la prima di Bordin sulla panchina cittadina, nemmeno dopo quattro mesi di esilio al Tognon, nemmeno sotto gli occhi del presidente Rosenzweig e del manipolo di potenziali investitori americani. Il fatto è che per vincere bisogna mettere sotto l'avversario e non commettere pasticci in fase difensiva. E proprio due distrazioni alabardate (specie la seconda) hanno consentito al Novara, che ha pensato prima di tutto a difendersi per racimolare punti salvezza, di andare due volte avanti. L'Unione non ha giocato male ma, pur tenendo tra i piedi il pallino del gioco, ha fatto fatica negli ultimi venti metri e non è una novità. Troppa fatica e con tre-quattro occasioni confezionate è difficile vincere senza una difesa ermetica. Il Novara alla fine si mangia le mani per l'occasione perduta, l'Unione si prende comunque l'abbraccio del pubblico anche se quasi certamente il prossimo derby sarà un esercizio virtuale. IL MURO Bordin per scalfire i piemontesi quasi schierati a muro sceglie come seconda punta El Azrak a far coppia con Lescano. È una mossa a sorpresa con un Vertainen in buona forma ad accomodarsi in panchina. Per il resto l'assetto è quello della ripresa di Gorgonzola con Fofana al centro della mediana, Correia e Vallocchia nel ruolo di mezzali. Il primo può esprimere le sue geometrie a corrente alternata, Vallocchia ha dinamismo ma indugia troppo con la palla. Fofana invece è in partita. SENZA SBOCCHI L'Unione fa girare palla con continuità ma il centrocampo del Novara fa buona guardia (meno i centrali) e il match non decolla. Anzi dopo una mezz'ora di fase riflessiva sono gli ospiti a sbloccare: incoursione a sinistra di Ongaro e inserimento di Urso che infila Agostino (scelto al posto di Matosevic) sotto le gambe. Troppo facile l'ingresso nella retroguardia triestina. LA REAZIONE L'Unione non ci sta e si butta subito in avanti. E ha la capacità di trovare il pari dopo una manciata di minuti. Correia sfonda a sinistra, la palla arriva a Moretti la cui stoccata, deviata da un difensore, si infila nell'angolino. Il Novara un po' vacilla. Vallocchia manda di testa alto ma dall'altra parte Gerardini risponde con un destro che sfiora l'incrocio. IL SORPASSO Gli alabardati rientrano con lastessa verve del finale di frazione. El Azrak lavora bene a destra ma Minelli è bravo a respingere. Nle miglior momento però il Novara colpisce in una semi-ripartenza. Moretti, Malomo no e Agostino non ruiescono a liberare l'area e Ongaro, anche fortunato, mette la palla dentro. I fantasmi del Rocco riaffiorano. IL PARI Lescano fa l'unica azione di rilievo con un cross che Germano spreca male. E allora Bordin cambia le carte in tavola fino alla roulette con dentro contemporaneamente D'Urso, Redan, Minesso e anche Vertainen. Il forcing c'è ma il Novara resiste fino a quando al 94' Pavlev impegna a terra Minelli con Vertainen prontissimo a trasformare il tap-in. In una giornata che doveva essere di festa almeno l'Unione riesce a evita l'onta del ko grazie all'uomo al momento della provvidenza (già in gol a Gorgonzola). Domenica ci sarà l'ultimo impegno di una regular season tribolata ma che assicura comunque il quarto posto. Poi spazio ai play-off nei quali si comincerà proprio al Rocco il 7 maggio. Chissà che non arrivi finalmente una vittoria. Si spera. - Unieuro Forlì-Elachem Vigevano unico accoppiamento certo nel tabellone play-off a quaranta minuti dal termine della fase a orologio. Ultima giornata decisiva, dunque, con un programma che prevede la contemporaneità su tutti i campi con palla a due fissata alle 18. Nel girone rosso, secondo posto in palio tra Fortitudo Bologna e Old Wild West Udine. Friulani all'inseguimento dei felsinei, in caso di successo a Cantù e contemporanea sconfitta della formazione di Caja a Trapani, Udine metterebbe la freccia proprio sul traguardo in virtù della miglior differenza canestri nello scontro diretto. Verona certamente quarta, Trieste si gioca il quinto posto tentando di resistere all'assalto di Rimini e CIvidale. In caso di arrivo a pari punti con Rimini è davanti la formazione di Jamion Christian, in caso di arrivo a pari punti con Cividale sarebbe quinta la Gesteco. In caso di arrivo a tre a quota 34, quinta Cividale, sesta Trieste e settima Rimini. In coda Orzinuovi e Chiusi in campo per evitare ultimo posto e retrocessione diretta senza passare dai play-out. Nel girone Verde, terzo posto in bilico tra RIeti e Torino. Laziali sicuramente davanti se battono Trieste o se Torino non batte Verona al PalaRuffini. Lotta serrata tra Urania Milano, Juvi Cremona e Gruppo Mascio Treviglio per il quinto posto, l'ottavo gradino del podio e l'ultimo posto nella griglia play-off è già assegnata a Vigevano. In coda ultimi quaranta minuti tutti da vivere per Agrigento, Latina e Casale Monferrato.
  9. SABATO 20 APRILE 2024 - Il grande giorno è arrivato. Come scrive Antonello Rodio, dopo quattro mesi la Triestina ritorna finalmente al Rocco e oggi potrà giocare la sfida con il Novara (inizio ore 18.30, arbitra Di Francesco di Ostia Lido) su un prato finalmente degno di una partita di calcio, con l'abbraccio dei tifosi che sarà di nuovo molto corposo (a ieri sera circa 3500 biglietti staccati grazie alle tante promozioni, oltre ai quasi 4mila abbonati). Proprio per questo, come confessa mister Bordin, non è una vigilia come le altre: «La squadra sta vivendo molto bene il ritorno al Rocco - dice il tecnico alabardato - giocare nel nostro stadio con il nostro pubblico è qualcosa in più. Avere tanti tifosi che ti incitano e ti spronano a dare il meglio, per i ragazzi è solo un vantaggio. Dobbiamo però stare attenti a gestire queste emozioni perché saranno tante, rimanendo sempre equilibrati ma sfruttando al massimo il fattore stadio e soprattutto il nostro tifo». E poi di fronte ci sarà un avversario molto ostico: il Novara è in un ottimo momento, ha appena infranto l'imbattibilità del Legnago, è affamato di punti salvezza e nelle ultime 12 partite ha perso solo con il Vicenza, che ha avuto bisogno di tre rigori per vincere: «Il Novara sta molto bene fisicamente e mentalmente - avverte Bordin – ha grandi motivazioni di classifica e giocherà col coltello tra i denti. Dovremo stare molto attenti, perché un campo così bello sarà uno stimolo anche per loro. Saranno agguerriti ma siamo pronti a controbattere». Anche l'Unione però ha le sue motivazioni, oltre a quella dello stadio. E le spiega bene il tecnico alabardato: «C'è ancora una piccola speranza di agganciare il terzo posto, perché il Vicenza è in vantaggio, ma ci proveremo comunque. Se non si arrivasse terzi, essere la miglior quarta sarebbe importante, perché se dovessimo andare avanti il fattore campo sarebbe importante e giocheremmo l'eventuale gara di ritorno in casa». In casa alabardata è assente il solo Struna, mentre Jonsson e Ballarini sono rientrati in gruppo. Davanti al rientrante Matosevic ci sarà il solito terzetto Moretti-Malomo-Rizzo, a centrocampo in mezzo Correia e Vallocchia mentre come esterni se la giocano Pavlev, Germano e Anzolin. Poi dipende dal modulo e l'unica sicurezza sembra Lescano: probabile un trequartista dietro a due punte, ma non è così scontato. La realtà è che la Triestina sa interpretare al meglio varie versioni del 3-5-2, senza o con trequartisti (a volte addirittura due), come spiega Bordin: «Fino a questo momento il 3-5-2 è il modulo che ci ha dato maggiori possibilità di sfruttare i giocatori che abbiamo, è importante capire l'avversario e cercare i relativi spazi, dipende da come vengono occupate le posizioni. Noi come staff possiamo dare delle indicazioni, poi sono i giocatori che cercano gli spazi migliori, portando il modulo a un 3-4-3 o a giocare in alcuni frangenti anche con quattro attaccanti. L'importante è avere la convinzione di fare le cose al meglio, poi il modulo alla fine conta relativamente». Già, perché al di là del modulo, oggi sarebbe bello battezzare con una vittoria il ritorno al Rocco, sperando che con tutta la terra e l'argilla portate via, se ne siano andate anche le presunte maledizioni. - Fino a un paio di settimane fa Rieti-Pallacanestro Trieste doveva essere una partita...in maschera. Come scrive Roberto Degrassi, entrambe parevano avere ormai blindato i propri piazzamenti, quarti i sabini nel girone verde e quinti i ragazzi di Jamion Christian in quello rosso. E tra due squadre destinate fatalmente a incontrarsi nel primo turno dei play-off pochi giorni dopo non avremmo potuto che assistere a una sfida a nascondino, preservando i pezzi migliori e senza azzardare nuovi giochi. Adesso invece Rieti-Pallacanestro Trieste diventa una faccenda dannatamente seria. Domani alle 18 i biancorossi devono tornare a vincere in trasferta se vogliono chiudere quinti la fase a orologio senza dover dipendere dal risultato degli altri. Una quinta piazza che significa non ritrovarsi tra i piedi la corazzata Trapani nel tabellone play-off. Rieti, da quarta che era, adesso è invece terza vantando saldo canestri a favore nei confronti diretti con Torino, a pari punti. Vincendo potrebbe non incrociare più la strada con Trieste (e in quel caso dipenderà sì dai risultati di Rimini e Cividale). Ma sarebbe nella stessa griglia di Trapani. Trieste dopo aver recuperato Brooks la scorsa settimana sta scaldando Vildera, assente da un mese, e valuta se rischiare anche Ariel Filloy. La sensazione? Non lo farà. Le dichiarazioni di coach Christian sul sito della Lega Nazionale Pallacanestro sono già proiettate alla fase successiva: «Stiamo concentrando tutti i nostri sforzi nel costruire slancio per i play-off. La squadra sta crescendo e migliorando costantemente. Ci concentriamo sull'assumere responsabilità e mantenere la giusta mentalità e atteggiamento, nel corso di questa settimana abbiamo lavorato proprio su questo». Riflessioni più da mental coach che da uomo di panchina. Domani la verifica. Dall'altra parte Alessandro Rossi, allenatore di Rieti, definisce il confronto di domani «Una partita dai grandi stimoli, perché giochiamo contro una squadra forte, che ha un roster tra i migliori del campionato. È chiaro che anche loro hanno avuto i loro up & down, dovuti a degli infortuni che non hanno dato la possibilità di esprimersi al meglio. La nostra motivazione deve essere quella di finire questa stagione regolare nel miglior modo possibile, magari con una vittoria che ci garantirebbe il terzo posto nel girone Verde. Ci auguriamo che anche contro Trieste il PalaSojourner sia un fattore». E gli fa eco il pirotecnico Jazz Johnson, idolo di casa, che si appella al pubblico per riempire il palazzo.
  10. VENERDÌ 19 APRILE 2024 Finalmente la Triestina torna a casa. Finalmente i triestini si riappropriano del loro stadio. Come scrive oggi Ciro Esposito su "Il Piccolo", tutti i cittadini e non solo il popolo alabardato potranno ritrovarsi sui gradoni del Rocco fieri di quel luogo amato e iconico che è stato loro sottratto da una pessima gestione del manto erboso (e si è scoperto anche del fondo) da parte di chi è stato scelto dalla comunità per curarlo e conservarlo. Sono passati 120 giorni, dopo almeno altrettanti di un calvario scandito da una serie di "stop and go" figlia di uno stucchevole rimbalzo di responsabilità sfociato in goffi tentativi di risistemare il prato dello stadio con costi elevati per la comunità. Era evidente a tutti che dopo la partita d'esordio con il Trento (datata 4 settembre) su quel terreno non si sarebbe potuto più giocare. Non solo perché la palla non rotolava o rotolava male ma soprattutto perché era a rischio l'incolumità fisica dei protagonisti (padroni di casa e ospiti) costretti a esibirsi sul zolle da mezzo metro che si staccavano dal prato. Ed era anche a rischio la volontà degli investitori americani, che a luglio dell'anno scorso avevano evitato un altro fallimento o smobilitazione dell'Unione, di proseguire nel loro ambizioso progetto che fonda uno dei suoi asset principali proprio su uno stadio moderno e di livello internazionale del quale negli ultimi mesi hanno chiesto al Comune la concessione. Uno stadio che, oltre all'ordinaria manutenzione piuttosto onerosa, ha subito in quasi 32 anni un mini restyling nel 2012 a spese del Cagliari e una ristrutturazione più corposa (via le reti di recinzione, nuovi seggiolini, nuovi spogliatoi, maxischermi e prato) nel 2019 con i fondi arrivati, nella gestione Biasin-Milanese, dalla Figc per l'Europeo Under 21. L'intervento dell'amministrazione regionale, voluto dal governatore in persona, sul piano economico e politico, la disponibilità del comitato Fvg della Lnd, la pazienza e la determinazione della Triestina calcio e soprattutto quella dei tifosi sono stati gli elementi determinanti per riportare in vita lo stadio cittadino con il nuovo manto erboso realizzato a tempi record dalla Powergrass. Gli otto mesi di un disagio, che non ha precedenti nella storia del calcio nazionale e internazionale (salvo catastrofi naturali o belliche), sono costati tanto denaro alla società Triestina, hanno condizionato almeno in parte il percorso agonistico della squadra ma soprattutto hanno sfiancato la passione dei tifosi costretti al divano di casa (con l'abbonamento in tasca) o a sobbarcarsi 250 chilometri per raggiungere la pur ospitale Fontanafredda. Dalle stanze del Municipio non è arrivato finora né un accenno di scuse, nè un grazie. Dopo mesi di stallo è arrivata una collaborazione piena con le altre istituzioni coinvolte nell'operazione. Era il minimo per risolvere un pasticcio fatto in casa. Quell'entusiasmo nato attorno alla Triestina nell'estate scorsa è andato in letargo. Sul raffreddamento della piazza pesano anche alcune scelte tecniche (esonero di Tesser in primis) e un calo di prestazioni e risultat i della squadra ma il record ineguagliabile e forzato di oltre trenta gare disputate lontano dal Rocco non ha certo aiutato. Il passato è passato, ora c'è da vivere il presente e guardare al futuro. Quella di domani è una prima occasione di festa. Quanti più triestini verranno allo stadio, anche se la partita con il Novara non è poi così attrattiva, tanto più sarà forte la pressione perché certi errori macroscopici non si ripetano. Anche perché questa illeggibile pagina di storia non finisce domani alle 18.30. La Triestina infatti giocherà al Rocco a maggio certamente un'altra partita (il giorno 7), se passerà il turno di play-off una seconda (l'11 o il 14, e forse una terza (il 18 o il 21, ma il 20 l'Unione dovrebbe levare le tende). Poi, se mai dovesse proseguire il sogno di squadra e tifosi di lottare fino all'ultimo per la promozione in serie B, riecco un altro esilio (al momento l'unica certezza è il Tognon) determinato dalla scelta ancor più sciagurata di ospitare allo stadio due concerti senza guardare al calendario sportivo e con la necessità programmata di rifare un manto erboso appena risistemato. Sulla carta è poco probabile che succeda ma qualcuno spera che non accada. Chi invece si porta nel cuore la Triestina e i valori dello sport si augura evidentemente il contrario. E se dovesse consumarsi un altro scempio, dopo quello già vissuto, questa vicenda farà più rumore. Molto più rumore. - Il ritorno allo stadio Rocco sarà un momento importante per la città ma anche per il presidente Ben Rosenzweig. Il derby con il Padova è stata l'ultima partita live al Rocco non solo per la stragrande maggioranza dei tifosi ma anche per il numero uno del club. Sempre come scrive Ciro Esposito, domani sera sarà un'occasione speciale anche per lui e ha voluto esprimere la sua vicinanza ai tifosi nel giorno in cui viene raggiunto il traguardo di un percorso difficile per la società alabardata impegnata per mesi in un lavoro straordinario vista l'importanza della posta in gioco. «Siamo entusiasti di poter finalmente riabbracciare i nostri meravigliosi fan al Nereo Rocco sabato per la partita contro il Novara - dichiara il presidente Ben Rosenzweig -. Si tratta di un traguardo al quale abbiamo lavorato tutti molto duramente. Abbiamo aspettato questo momento a lungo, anche perché l'esilio prolungato ha avuto un effetto estremamente gravoso sui nostri leali tifosi, i giocatori e lo staff. È tempo di tornare al Rocco per supportare calorosamente i giocatori nell'ultima partita in casa prima dei playoff». «La Triestina ha uno dei migliori stadi del Paese - continua il presidente -. Ma ancora più importante è ciò che lo stadio rappresenta per le persone di Trieste. Il Rocco è un asset fondamentale per l'intera comunità, costruito per il divertimento di tutti. Assicurare benefici alla nostra comunità locale è una priorità fondamentale per noi, e siamo fiduciosi di poter gestire lo stadio in un modo che sarà veramente apprezzato dalle persone di Trieste, offrendo ai fan un'esperienza distintiva, intrattenimento tutto l'anno, e il Rocco quale destinazione per il tempo libero. Siamo fortemente impegnati a lasciare un'importante eredità nella zona di Trieste, attraverso investimenti costanti a beneficio della comunità in generale e creando un focus maggiore sugli eventi di intrattenimento».
  11. GIOVEDÌ 18 APRILE 2024 - Giovanni Vildera e Ariel Filloy verso il possibile rientro in vista del match che domenica vedrà Trieste sfidare la Sebastiani. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", i punti pesanti in palio a Rieti e la necessità di far riassaggiare il parquet a entrambi potrebbero spingere coach Jamion Christian a utilizzarli, seppure parzialmente, in un match decisivo per il piazzamento finale. Una vittoria darebbe ai biancorossi la certezza di finire quinti, in caso di sconfitta si resterebbe legati ai risultati di Rimini e Cividale, in campo rispettivamente a Milano contro l'Urania e a Vigevano. A quaranta minuti dalla fine della fase a orologio, intanto, cominciano a comporsi i tabelloni dei play-off che accompagneranno le squadre verso la rincorsa alla promozione. Da una parte sono due le squadre già qualificate, Trapani come prima del girone Verde e Verona come quarta del girone rosso, dall'altra un quarto già definito con Forlì prima del girone Rosso che affronterà Vigevano come ottava del girone Verde e nella parte bassa Cantù ormai certa del secondo posto nel girone Verde. Per tutte le altre, l'ultima giornata sarà decisiva per definire il piazzamento finale. PROMOZIONE PER I PLAY-OFF Si scrive "Fight as one", si legge uniti verso un unico grande obiettivo. È questo lo slogan che Pallacanestro Trieste ha scelto per presentare la messa in vendita dei biglietti per assistere alle partite dei play-off della stagione 2023/2024. Tagliandi scontati del 60% per gli abbonati alla stagione regolare, del 30% per i tifosi non abbonati. A partire dal prossimo 29 aprile tutti gli abbonati "Rebirth" alla stagione regolare 2023/2024 potranno confermare il proprio posto o decidere di cambiarlo con uno di quelli disponibili nel momento dell'acquisto. A partire dal 6 maggio, invece, inizierà la fase di vendita libera dei biglietti, in cui tutti i tifosi potranno acquistare il proprio tagliando scegliendo tra i posti rimasti disponibili dopo la prima fase. I biglietti potranno essere acquistati, come nel corso della stagione, attraverso tutti i canali della società: le biglietterie del PalaTrieste, il punto vendita nella filiale BCC Venezia Giulia di Via Roma e sul portale Vivaticket. Gli orari di apertura saranno comunicati nei prossimi giorni. I PREZZI Prima Fila 143 euro per i non abbonati, 82 euro per gli abbonati, Supervip: 91 euro/52 euro, Vip 53 euro/30 euro, Parterre: 30 euro/17 euro, Silver: 24 euro/14 euro, Tribune: 16 euro/9 euro, Distinti: 12 euro/7 euro, Curva Nord e II Anello: 9 euro/5 euro. - Sabato contro il Novara (inizio ore 18.30) gli abbonati della Triestina non solo avranno nuovamente la possibilità di riabbracciare l'Unione nello stadio di casa, ma possono essere anche un volano per la presenza di altri tifosi grazie all'iniziativa della società che permette ai possessori della tessera stagionale di portare al costo di 1 euro un amico nello stesso settore dell'abbonamento. Per beneficiare di questa iniziativa, valida solo in prevendita (quindi fino a sabato mattina), basterà recarsi nelle sedi fisiche del Centro Coordinamento Triestina Club e del Triestina Fan Club Bar Capriccio, muniti del proprio abbonamento e di un documento d'identità valido dell'amico che si vuole portare. Per il resto i biglietti saranno acquistabili in quattro sedi fisiche: sede societaria (oggi e domani 9.30-12.30 e 14.30-18.30); Centro Coordinamento di via Macelli (oggi e domani 9-12 e 16-19, sabato 9-12); Triestina Fan Club Bar Capriccio di via Bramante (oggi e domani 7-13.30 e 17-19, sabato 9-13); Ticket Point di Corso Italia (fino a sabato 8.30-12.30 e 15.30-19). Il biglietto potrà essere acquistato anche online sul circuito di vendita DIY Ticket, è disponibile anche la prenotazione del biglietto al numero 060406 (anche messaggi Whatsapp), pagando in contanti nei Punti Mooney entro le 24 ore successive. ARBITRO A dirigere Triestina-Novara sarà l'arbitro Dario Di Francesco di Ostia Lido, coadiuvato dagli assistenti Minafra e D'Ascanio di Roma, quarto ufficiale Aloise di Lodi. Tre i precedenti: Pro Vercelli-Triestina 1-2 dello scorso gennaio e poi due partite del 2022, Arzignano-Triestina 1-1 e Triestina-Virtus Verona 2-1.
  12. MERCOLEDÌ 17 APRILE 2024 - Ultima trasferta della fase a orologio per la Pallacanestro Trieste che domenica a Rieti si gioca il piazzamento finale e definirà la sua avversaria nella griglia play-off. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", ad attendere i biancorossi Marco Spanghero, triestino doc, che ha guidato la sua Sebastiani a un'ottima stagione. «Arriviamo alla sfida contro Trieste in un momento davvero buono, siamo risaliti in classifica e contro Trieste ci giochiamo la possibilità di chiudere questa prima fase al terzo posto – l'analisi del giocatore –. Siamo fiduciosi, in fondo in questa fase a orologio abbiamo sbagliato solo la partita in casa con Piacenza». Match che sulla carta vede Rieti partire con i favori del pronostico, Spanghero però non si fida di un'avversaria che nessuno in casa Sebastiani vuole sottovalutare. «Credo che Trieste sia una mina ancora inesplosa – sottolinea il play triestino –. È una squadra di assoluto talento che non ha ancora trovato gerarchie ben definite e in questo i continui infortuni che hanno impedito loro di giocare al completo ha pesato. Lo vedi dal fatto che in ogni partita cercano punti di riferimento diversi: affrontare una stagione in questo modo è decisamente complicato. Ha pesato l'assenza di Reyes, adesso si fa sentire la mancanza di Vildera, l'unico giocatore assieme a Candussi che può far pesare chili e centimetri sotto canestro. In partite con avversarie fisiche è inevitabile far fatica, penso ad esempio al match contro l'Urania ma anche a quella di domenica con noi che abbiamo un Dustin Hogue che in queste situazioni è bravo a banchettare sotto i tabelloni». Ultimo match della fase a orologio, poi due settimane di pausa e sarà tempo di play-off. Trapani sarà l'indiscussa favorita della sua parte del tabellone, più equilibrio dall'altra parte dove si troveranno a scontrarsi Forli, Cantù e con ogni probabilità anche Udine. «Personalmente vedo Trapani e Cantù in A – sottolinea Spanghero –. Sono le squadre che hanno dimostrato di essere più forti. Di Trapani, anche dopo gli innesti di Gentile e Alibegovic, si è detto tutto, ma anche Cantù, al netto di un rendimento un po' ondivago nella stagione regolare, è una squadra che se esprime tutto il suo potenziale può diventare ingiocabile». Per Spanghero, che a Rieti ha trovato un ambiente ideale per esprimersi, un finale di campionato in crescendo che gli è valso la conferma anche per la prossima stagione. Poi sarà tempo di riflessioni per un giocatore che, dopo la nascita della sua primogenita, metterà la famiglia al primo posto. A Trento, dove si è ormai stabilito, ha aperto tre ristoranti e un bar. «Sicuramente mi riavvicinerò alla famiglia – conclude Spanghero – poi se troverò qualcosa di stimolante vicino a casa prenderò in considerazione l'ipotesi di continuare a giocare. Trento, Verona o Valsugana che sta cercando un titolo in serie B1 sono situazioni che potrei accettare. In caso contrario sarà arrivato il momento di prendere altre strade» . - Due giornate al termine della regular season della serie C e due partite che saranno molto importanti per la Triestina, ben oltre quelle che possono sembrare le apparenze. Lo scrive oggi Antonello Rodio: per la corsa al terzo posto del girone, si sa, il duello con il Vicenza pende decisamente a favore dei veneti, per il semplice fatto che l'Unione dovrebbe fare tre punti in più della squadra di Vecchi in questi due turni per superarla in classifica: anche se gli alabardati dovessero vincere contro Novara e Padova, al Lane basterebbero 4 punti per essere terza e il problema è che il Vicenza prima ospita il Trento e poi chiude il campionato ad Alessandria, in casa dei piemontesi già retrocessi da tempo: davvero difficile pensare che la squadra di Vecchi non ce la faccia a ottenere il bottino utile. Ma la Triestina è chiamata comunque a fare il massimo in questo finale di campionato per un altro motivo: c'è infatti ancora in palio un traguardo che potrebbe rendere piuttosto interessanti i play-off ed è quello di arrivare a essere la migliore quarta dei tre gironi. Il vantaggio che ne deriverebbe non è banale, perché raggiungere questo obiettivo, una volta superata la sua gara d'esordio dei play-off (ovvero quella secca nel secondo turno del girone che si giocherebbe al Rocco contro la peggior classificata fra le qualificate del primo turno), permetterebbe di essere testa di serie nel primo turno dei play-off nazionali, quelli con partite di andata e ritorno. Questo significherebbe non solo evitare in questo turno tutte le terze classificate (Vicenza, Carrarese e Benevento, oltre al Catania vincitore della Coppa Italia), ma anche giocare la gara di ritorno in casa e soprattutto passare il turno nel caso di parità di reti nel complesso delle due partite. In questo momento la Triestina è proprio la migliore quarta della serie C grazie ai suoi 63 punti: a due turni dalla fine il vantaggio della squadra di Bordin è di un punto sul Perugia (quarto nel girone B con 62 punti) e di due lunghezze sulla Casertana (quarta nel girone C con 61 punti). Rispetto alle sue rivali, l'Unione vanta anche una miglior differenza reti, grazie alla quale potrebbe dunque anche arrivare alla pari ed essere comunque davanti. Nelle ultime due giornate il Perugia riceve prima l'Arezzo nono in classifica poi chiude in casa del già promosso Cesena, mentre la Casertana gioca in casa del Giugliano che occupa il settimo posto e poi ospita il Sorrento dodicesimo. Entrambe hanno potenzialmente in canna dai 4 ai 6 punti, questo significa che l'Unione dovrà innanzitutto battere sabato al Rocco il Novara, e poi sperare che all'ultima il Padova abbia già le pile scariche e giochi con grande prudenza visto che il suo secondo posto è già in cassaforte e il suo esordio nei play-off avverrà il 18 maggio. Ecco perché il ritorno di sabato al Rocco è così importante: vincere vorrebbe dire garantirsi probabilmente altre gare nello stadio di casa. Prima di cedere l'impianto ai concerti.
  13. MARTEDÌ 16 APRILE 2024 - La sconfitta contro l'Urania Milano, ultimo match interno della fase a orologio, accompagna la Pallacanestro Trieste verso un play-off da giocare tutto in salita. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", indipendentemente dal piazzamento, la formazione di Jamion Christian sa che dovrà giocare tutta la postseason senza il vantaggio del fattore campo. Le indicazioni giunte dal parquet sono chiare, la partita del PalaTrieste, al netto degli episodi che hanno pesato sul risultato (fallo tecnico a Ruzzier poi uscito per 5 falli per le proteste su un fallo subito in penetrazione e clamorosamente non fischiato) è stata la summa di errori e orrori di un'intera stagione. LA SITUAZIONE: Mancavano Filloy e Vildera in una squadra che da troppo tempo non riesce a giocare al completo? Vero. Ma al netto di quelli che sono i protagonisti in campo, il match ha confermato che quello che manca davvero sono organizzazione e idee di gioco di una squadra che a otto mesi dall'inizio della stagione non ha ancora trovato una sua precisa identità. Difesa che non riesce a incidere, attacco affidato sempre e solo alle iniziative dei singoli. Non è un caso che quando Trieste si è trovata a giocare finali punto a punto, ha quasi sempre dovuto arrendersi all'avversaria di turno. L'ANALISI DEI PROTAGONISTI: Mike Arcieri e Jamion Christian, nel dopo partita, hanno di fatto scaricato le responsabilità sui giocatori, incapaci di fare le cose giuste sul parquet e di non saper incanalare le emozioni di sfide così equilibrate nel modo giusto. Errori da cui imparare per ripartire. Considerazioni ripetute nel tempo che ormai risultano stucchevoli anche perchè se sul campo la squadra non esegue, evidentemente, c'è un problema a monte. A questo punto, quinto, sesto o settimo posto cambia poco. Una squadra che non ha mai trovato continuità di rendimento e in trasferta, nelle partite contro le possibili contenders, non ha mai saputo vincere, difficilmente potrà pensare di portarsi a casa 9 partite in un mese e rovesciare per tre volte il fattore campo. LA PROSSIMA SFIDA Oggi riparte la preparazione in vista dell'ultimo match contro Rieti. Poi ci sarà la sosta di due settimane e il tempo per ritrovare tutti gli effettivi e cominciare a lavorare in vista dei play-off. - La prestazione che ha portato al successo allo stadio di Gorgonzola è una risposta chiara e netta da parte del gruppo alabardato a chi pensava che avesse mollato. Una sensazione affiorata e motivata da quanto visto una settimana prima contro la Virtus a Verona. E invece contro la Giana, squadra che ha dimostrato anche domenica la bontà del suo gioco e della sua freschezza (specie nel primo tempo e domati dalle parate di Agostino), la Triestina è stata capace di tenere botta sul piano mentale, tattico, tecnico e fisico. E quindi sono arrivati dei segnali confortanti in vista dell'ultimissimo scorcio di stagione. Come scrive oggi Ciro Esposito, evidentemente le prestazioni in affanno prima con l'Atalanta e poi soprattutto contro la banda di Gigi Fresco sono state la conseguenza di un tour de force che la squadra ha fatto fatica a digerire. Soprattutto sono mancati in quelle circostanze alcuni uomini che per il gioco di Bordin, e in particolare della fase difensiva, sono decisivi. Non è un caso che nelle due gare citate la penetrabilità della retroguardia sia coincisa con l'assenza di Malomo (unito allo stop di Struna) al centro. La gara di domenica invece ha messo in evidenza come la Triestina sia competitiva quando Bordin ha a disposizione alcuni giocatori chiave (tra questi Correia e anche Lescano) e quando il tecnico ha una lettura tattica efficace della gara. Va dato atto all'allenatore di essere stato abile a cambiare le carte nella ripresa mettendo in crisi la Giana Erminio già boccheggiante. Insomma quella attuale non è la Triestina spettacolo vista in alcuni frangenti con Tesser ma è un collettivo che, se al completo e in buone condizioni fisiche, può ancora dire la sua in questo finale di campionato. Perché la storia di questa stagione, anche travagliata, non è ancora finita o chiusa dalla blindatura di un quarto posto che comunque a febbraio era stato anche in forse. La storia non è finita perché la terza piazza potrebbe essere ancora agguantata anche se dipende dal Vicenza e le probabilità di raggiungerla sono esigue. I punti in classifica poi vanno incrementati quanto più possibile perché c'è in palio (come eventuale migliore quarta nei tre gironi) un posto da testa di serie in caso di accesso al primo turno nazionale dei play-off. La terza motivazione è il ritorno al Rocco dopo tre mesi a singhiozzo su un terreno impossibile e pericolo e quattro di esilio. Il ritorno a casa di sabato contro il Novara può rappresentare una prima tappa del riavvicinamento della squadra a una tifoseria delusa nonostante i risultati dicano che solo nell'anno della promozione sfiorata da Pavanel si è fatto meglio nella regular season. Ma la migrazione forzata a Fontanafredda, la cacciata di un tecnico stimato come Tesser, le cinque sconfitte consecutive di febbraio hanno pesato come un macigno sull'umore del popolo alabardato. La società deve riflettere sugli errori per correggerli, il pubblico e la squadra devono guardare avanti partendo dal presente. Non ci sono le premesse per sognare una serie play-off trionfale, ma c'è da vivere con serenità e determinazione la coda di campionato gara dopo gara. C'è l'occasione per godersi qualche partita al Rocco. E chissà che la voglia di arrivare alla fase finale dei play-off, di nuovo senza il Rocco per i concerti, non diventi uno stimolo in più per tutti.
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