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GMarco

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  1. [Premessa: parte il pistolotto prolisso] Proporrei di allargare il quadro sul tema "bye Rolli". Siamo partiti dai giovani (di Trieste etc etc): che non crescono, che non incidono, che vanno via... Si è poi passati alla causa il non avere spazio per crescere sul campo. Al fatto che non ci sia spazio perché mancano progetti perché ci sono le retrocessioni e manca un contesto (alias campionato) focalizzato alla crescita (tipo college) fatto per formare i ragazzi e poi lanciarli con relativa pressione ai risultati e poche conseguenze di retrocessione. Penso siano tutte cose giuste. Ma allargherei ad altri due fattori: 1) i coach, i maestri dei ragazzi, per valori umani e fondamentali tecnici (dai Stibiel ai Tanjevic per intenderci): ci sono? Hanno autonomia e risorse? 2) le strutture, i campi di gioco e le attrezzature. Ricordo l'intervista al Pec a TdT sul mondo spagnolo. Ecco io penso che ci siano più fattori, e certo ne dimentico altri. Allora guardo dove nascano i talenti: paesi ex Yugo? Baltici? Spagna? Poi Grecia e più di recente Francia o Germania. Sono solo in club ricchi: Real o Barca con modelli dove il calcio finanzia il resto? Io penso che soprattutto in Italia manchi una vera analisi, l'onestà intellettuale di dire che manchi competenza gestionale e regia, piani a lungo termine che affrontino facendo sintesi dei vari fattori(e mi pare che il calcio ne sia esempio emblematico negattivo da una ventina di anni). Per me sta tutto li. Guarderei al volley o più di recente al tennis. Guarderei agli altri Paesi dove esistono promozioni e retrocessioni ma le nazionali e i giocatori crescono. Solito problema di flatulenza dalla testa del pesce.
  2. Sulla questione giovani e Trieste ormai io ci ho messo una pietra sopra. Se restano i vari Bossi, deAngeli e soprattutto Campgnande, invece di un Menalo o uno Iust ormai da anni, la politica sui panda è ben definita: sono un corollario e non un ambito di investimento per il futuro. Si vivacchia con l'usato ITA (garantito ma chip) e tutto si basa sugli USA con l'eccezione di uno (Ruzzier) o due prospetti di puntello.
  3. Mi devo scusare per la sintesi del mio post. Parlare di "basket circo, da tiro al bersaglio, e sempre meno tecnico" è stato incompleto, dove il termine "tecnico" voleva dire molto più della tecnica del singolo. Pur senza andare troppo lontani, quando Naismith a Springfiled ha inventato il nostro meraviglioso sport, proprio perché professore di scienze motoria voleva supportare uno sviluppo armonico e inclusivo dei suoi studenti, grandi e piccoli, mente e corpo. Per me il tiro da tre prima, e ora da quattro sta sbilanciando questo equilibrio. Perché il peso di questi tiri sta eliminando delle aree del campo, sta sbilanciando il gioco dentro-fuori. Il paradosso è che il tiro da quattro per esempio copre solo la testa dell'area e non i lati, perché il campo è "troppo" stretto per in arco completo: e allora andremo ad allargare il campo? E poi dove andremo a finire... Io mi pongo il problema di quali fossero e restano i valori, i principi fondamentali per i quali amiamo questo sport (per me più di qualunque altro). Il tiro al bersaglio risponde a un gusto (direi americano) del puro spettacolo fisico e di abilità singola (al tiro). Lo sport che amo io (europeo) prevede molti più talenti e intelligenze. Elementi che per me non hanno nulla a che vedere con il tiro da quattro e la "dispersione delle difese".
  4. Il tiro da quattro... Ecco questa non l'avevo sentita. Chiaro che possa aprire l'area etc etc ma mi pare che si vada sempre più verso un basket circo, da tiro al bersaglio, e sempre meno tecnico. https://www.basketuniverso.it/il-tiro-da-quattro-fa-il-suo-esordio-in-una-competizione-ufficiale/
  5. "Coach Repesa ha sottolineato l'importanza di costruire la squadra con le persone giuste per produrre un bel gioco e ottenere buoni risultati". Perla di saggezza davvero geniale, devo dire che non ci avrei mai pensato ... Mo' me lo segno
  6. Personalmente non capisco tutto sto segreto sul nome. Se si può dire lo si dica. Se non che si taccia anche sul rumor... Parere personale.
  7. Tra Ross e Robinson... Insomma Antonini sta scoprendo che la A non è così semplice...
  8. https://sportando.basketball/denzel-valentine-tra-gli-obiettivi-della-pallacanestro-trieste/ Denzel de novo? Che giocatore è?
  9. Dirò un'eresia ma lo vedrei più doppione di Candussi per come Candussi dovrebbe giocare in A1 ovvero ala sul perimetro. Da discutere se abbia tiro peggiore o prenda meno rimbalzi dato quanto poco ha giocato. Sicuro molto più mobile di piedi e migliore difensore anche su più spot. Ovvero se Menalo non e proprio suo doppione, spero comunque che durante la stagione non lo rimpiangeremo confrontandolo ai numeri che performerà appunto Candussi sul quale, in A, io ho molti pensieri.
  10. Infatti ho scritto qualcun'altro che ci guarda ANCHE da lassù. Due grandissimi giocatori e belle persone di due ere diverse, ma entrambi ricordi belli e molto tristi per la loro scomparsa, Coleman e soprattutto, ancor più prematura, Mcrea.
  11. Che poi è sempre meglio pagare la qualità che il nome: la qualità (tecnica e umana) è investimento, il nome molto spesso fuoco di una notte. Ma io sogno sempre una bestia in area...anche se più un Coleman che un Holiway, per non citare qualcuno ancora più spettacolare che ci guarda anche da lassù.
  12. Io ne sono convinto, qualcuno che abbia anche una visibilità fisica o nome da attrarre il pubblico, da traino per gli abbonamenti, la classica "bestia"d'area (un Hollway per intenderci). Anche se poi Owens ha dimostrato una grande efficacia e talvolta spettacolarità.
  13. Ma M Brown significa che Eli Brooks non tornerà ... Capisco, certo meglio Brown, ma mi spiace. E mi lascia davvero un ottimo ricordo, gli auguro ogni bene.
  14. Beh io mi permetto di giudicare. Primo perché ci sono regole che un professionista deve rispettare (non parliamo di un "povero" tossico abbandonato dalla società sotto un ponte, ma di uno che fa uno dei più bei mestieri del mondo). Secondo perché ha contribuito ad arrecarci un danno, la retrocessione. Quindi legittimo giudicare e le bordate di fischi al suo ritorno.
  15. Ottimo ragionamento, bravo mi ha fatto capire molte cose dell'evoluzione da ruoli (1-5) a skill e attitudini (se vogliamo performance). Io citerei anche DaRos, certo non un play per formato, ma che creava gioco, o Hynes. Questo apre un mondo di nuovi ragionamenti e un'evoluzione culturale anche per noi tifosi legati alle tradizioni soprattutto europee. Nuove letture nel osservare e giudicare il modus operandi di JC
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