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Risposte pubblicato da SandroWeb

  1. MERCOLEDÌ 10 APRILE 2024

    - Prima di quest'ultimo tour de force di quattro partite in tredici giorni, si diceva che la Triestina avrebbe dovuto sfruttare al massimo anche il fatto di avere tre incontri interni su quattro, o quantomeno da giocarsi in quello che è stato lo stadio casalingo di questa stagione, ovvero l'impianto di Fontanafredda. E invece negli ultimi due match del Tognon l'Unione è tornata a quel disastroso rendimento casalingo che purtroppo ha caratterizzato l'intero girone di ritorno.

    Lo scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo": dopo aver ottenuto la prima (e al momento unica) vittoria casalinga della seconda parte di campionato, contro il fanalino di coda Alessandria, sono seguiti infatti il pareggio con l'Atalanta U23 e poi la sconfitta con la Virtus Verona. Risultati che accentuano i numeri incredibilmente negativi nel ritorno per quanto riguarda le partite interne. Il dato più impressionante, oltre che decisamente anomalo, è che una squadra come la Triestina che sta occupando il quarto posto in classifica (fino a domenica scorsa addirittura il terzo), abbia vinto solamente una volta in casa da gennaio in poi. Riuscendoci, come detto, solamente con una squadra allo sbando e già retrocessa come l'Alessandria. Insomma qui non si tratta più di presunte maledizioni del Rocco e di scarso rendimento nella cattedrale di Valmaura: quella Fontanafredda che era stata così benedetta nei primi mesi di campionato quando sembrava una roccaforte inespugnabile, è diventata purtroppo via via terreno di conquista per gli avversari. Per comprendere la straordinarietà in senso negativo del rendimento interno del 2024 alabardato, basti pensare che solamente Pro Sesto e Alessandria, ovvero le ultime due in classifica, hanno fatto peggio dell'Unione non vincendo mai in casa in questi ultimi mesi.

    La classifica del girone di ritorno, calcolata esclusivamente sulle partite in casa quando manca solamente un match interno (quello con il Novara che segnerà il ritorno al Rocco), fa strabuzzare gli occhi: l'Unione è quartultima con appena 6 punti guadagnati, frutto di una sola vittoria, 3 pareggi e ben 4 sconfitte (Albinoleffe e Pro Patria con Tesser, Renate e Virtus Verona con Bordin). Un rendimento da play-out, visto che peggio degli alabardati hanno fatto solamente Pergolettese con 5 punti e Pro Sesto e Alessandria con 2 soli punti. Se la Triestina è ancora lassù a lottare per il podio del girone nonostante questo pessimo rendimento a Fontanafredda, è solo perché nello stesso girone di ritorno la squadra alabardata è invece stata la migliore del lotto in trasferta assieme al Mantova e al Renate, formazione quest'ultima che si è scoperta sorprendentemente corsara da gennaio in poi. L'Unione, grazie ai cinque successi esterni (e nessun altra squadra ne ha ottenuti così tanti nel 2024) ha messo in cascina infatti 15 punti (nelle altre tre partite sono arrivate tre sconfitte), proprio come virgiliani e pantere. Tutti gli altri hanno fatto peggio, compreso il Vicenza e l'imbattuto Legnago. Insomma un 2024 con una Triestina bella e convincente in trasferta (in tutto 11 vittorie, proprio come il Mantova ), che però ha sciupato questa sua verve corsara con un pessimo rendimento casalingo da pericolante.

    - Vildera, Brooks e Filloy, sono tre le incognite biancorosse in vista dell'ultimo match casalingo della fase a orologio che domenica alle 18 vedrà Trieste sfidare l'Urania Milano. Gara che, come scrive Lorenzo Gatto, dopo il successo di Rimini a Torino nel posticipo giocato lunedì sera al PalaRuffini, mette in palio punti decisivi nella rincorsa della formazione di Jamion Christian al quinto posto. Tutta da svelare la formazione che Trieste potrà mettere in campo, la situazione degli infortunati non è stata chiarita dalla società, proviamo a capirne di più. A oggi, ma si valuterà nel corso della settimana in base a come i giocatori risponderanno alle terapie, Vildera e Brooks potrebbero restare ancora a riposo mentre Filloy dovrebbe essere della partita.

    Partiamo da Filloy, il giocatore che in questo momento non desta preoccupazioni. Il giocatore argentino, prima del match giocato e perso sabato scorso a Trapani, ha accusato un fastidio al polpaccio. Nulla di serio, ma vista l'impossibilità di compiere gli accertamenti del caso, si è ritenuto inutile rischiarlo. Oggi il giocatore riprenderà regolarmente gli allenamenti assieme ai compagni di squadra. Diversa la situazione di Brooks, assente nell'ultimo match complice un risentimento muscolare al gluteo destro accusato durante gli allenamenti della scorsa settimana. Su di lui attendiamo gli aggiornamenti "promessi" dalla società nella nota stampa emessa a qualche ora dal match di Trapani. Per quanto riguarda Vildera, il giocatore sta meglio ma dovrà essere ancora gestito visto che l'obiettivo primario resta quello di presentarlo nelle migliori condizioni di forma quando, tra poco meno di un mese, Trieste darà l'assalto ai play-off .

    LA CLASSIFICA: Tre vittorie e cinque sconfitte il cammino biancorosso in questa fase a orologio, un cammino balbettante che ha permesso alle inseguitrici di ridurre sensibilmente il gap nei confronti di Trieste. Che alla vigilia della sfida contro l'Urania deve fare i conti con il ritorno di Rimini e Cividale, giunte rispettivamente a due e quattro punti dalla formazione di Christian. Rimini chiuderà la fase contro la Luiss Roma e a Milano contro l'Urania, Cividale avrà Casale Monferrato al PalaGesteco per poi viaggiare alla volta di Vigevano. In caso di successo contro l'Urania, biancorossi al riparo da possibili sorprese grazie alla miglior differenza canestri nello scontro diretto (vittoria di 19 punti in Romagna, sconfitta di 14 al PalaTrieste).

  2. MARTEDÌ 9 APRILE 2024

    - Due giornate al termine della fase a orologio, ottanta minuti per definire i tabelloni play-off e play-out che porteranno le squadre a giocarsi promozione in serie A e salvezza nel prossimo campionato di serie A2. Come scrive Lorenzo Gatto oggi su "Il Piccolo", una fase a orologio dal finale quantomeno anomalo, con gli inevitabili incroci testa- coda che stanno regalando risultati a sorpresa. L'ultima giornata, in questo senso, è stata eclatante con Udine, Fortitudo Bologna e Verona che hanno contemporaneamente perso a Casale Monferrato, Agrigento e Latina, ultime della classifica del girone rosso. Al netto dei meriti di chi ha portato a casa i due punti, risultati che fanno riflettere.

    GIRONE ROSSO : Il successo esterno conquistato a Vigevano regala alla Unieuro Forlì la matematica certezza del primo posto. Romagnoli che giocheranno i play-off, dunque, con il non trascurabile vantaggio del fattore campo fino alla fine. La lotta per secondo e terzo posto è ormai una questione a due tra Old WIld West Udine e Fortitudo Bologna, squadre appaiate in classifica a quota 42. Chi la spunterà nel testa a testa, si regalerà il possibile incrocio nella finale promozione con Trapani, l'avversaria che dopo un campionato quasi perfetto ha ulteriormente rafforzato la sua rosa con gli innesti di Amar Alibegovic e Stefano Gentile. In caso di arrivo a pari punti, la differenza canestri premia Udine, la Fortitudo però ha una partita da recuperare contro Treviglio (si gioca mercoledì sera al PalaDozza). Simile il calendario delle ultime due giornate con la Fortitudo che domenica affronta in casa Torino e poi giocherà l'ultima giornata a Trapani e Udine che sabato sera al Carnera ospita Rieti poi chiuderà la fase a orologio a Cantù sul parquet della San Bernardo. Alle spalle di Udine e Fortitudo, Verona ha praticamente blindato il quarto posto visto che i due punti in più e lo scontro diretto a favore con Trieste rappresentano un vantaggio ormai pressochè incolmabile. Dal quinto posto all'ottavo posto ancora possibili sorprese dal momento che Rimini e Cividale avrebbero ancora la possibilità di raggiungere Trieste a quota 34. Difficile ma non impossibile, per questo la formazione di Jamion Christian dovrà sfruttare il turno casalingo contro l'Urania Milano per definire il suo piazzamento e cominciare a preparare il suo cammino nella post season. Rimini e Cividale restano in vantaggio su Piacenza e Cento, con gli estensi in questo momento fuori dai play-off ma con una partita in meno rispetto agli altri.

    GIRONE VERDE : Situazione molto simile a quella del girone Rosso. Trapani è già prima da tempo, Cantù e Torino si giocano il secondo posto per accedere alla parte del tabellone play-off che vedrà Forlì come testa di serie. Calendario difficile per entrambe: i brianzoli saranno prima a Forlì e chiuderanno in casa contro Udine, la formazione di Franco Ciani sfiderà la Fortitudo al Paladozza prima di affrontare al PalaRuffini Verona. Quasi definito il quarto posto della Sebastiani Rieti, per il resto posizioni ancora incerte ma squadre ai play-off già sicure con Juvi Cremona, Urania Milano e Treviglio che si giocheranno le piazze dal quinto al settimo posto e Vigevano che chiuderà la fase a orologio da ottava andando a sfidare Forlì

    - Un bruttissimo tuffo all'indietro di quasi due mesi. Lo scrive oggi Guido Roberti: aveva faticato, parecchio, la Triestina per rimettersi in sintonia con la tifoseria, ci era riuscita gettando sul rettangolo verde maggior prudenza tattica, la forma ritrovata di alcuni elementi cardine, lo stimolo di volersi riappropriare del terzo posto. Una squadra a caccia del terzo posto, quello per intendersi che qualifica direttamente alla fase nazionale dei play-off, non può permettersi un atteggiamento così dimesso in avvio di una gara che in calendario è la quartultima. Altro che rush finale, l'unico rash di domenica è stato quello cutaneo dei tifosi increduli di fronte alla prestazione offerta dai beniamini nel primo tempo. Reggerebbero gli alibi se di fronte ci fosse stata una squadra "normale", la Virtus invece aveva 7-8 titolari fuori, ne ha persi alcuni addirittura in fase di riscaldamento. Un autentico pugno allo stomaco per l'Unione, nel congedo, si auspica, dell'esilio a Fontanafredda. Bordin si è preso le responsabilità, come ha fatto anche mettendoci la faccia più volte nel periodo buio di gennaio-febbraio. Per il ritorno al Rocco tra due domeniche, servirà ben altro. «Ho voluto dare un po' di riposo ad alcuni giocatori e dare modo a chi ha giocato meno di mettersi a disposizione, ma siamo entrati in campo con l'atteggiamento sbagliato, non dipende da chi ha giocato e chi no, dipende dall'atteggiamento. Dovevamo mantenere il terzo posto, dovevamo adattarci alla partita a ritmi bassi e non lo abbiamo fatto». La Virtus ha legittimato il successo nel primo tempo. «Che avessimo giocato contro una squadra schiacciata lo sapevamo, ma siamo riusciti a fare poco contro una squadra che nelle ripartenze ci ha messo in difficoltà».

    I tre davanti senza punta di ruolo erano un esperimento, deluso?

    «Non era un esperimento visto che il modulo era sempre quello a due mezze punte, è stato un problema di tutta la squadra che non si è adattata alla partita, avremmo dovuto avere pazienza senza rischiare, non è accaduto. Non cerchiamo scusanti, il primo ad aver sbagliato sono io, indubbiamente non ho dato la scossa giusta. Abbiamo giocato tante partite in poco tempo, vero, ma speravo di avere un riscontro diverso».

    Con onestà Bordin ripercorre la sfida.

    «È mancato tutto, dobbiamo essere bravi a non perdere la testa come è successo nel finale. Potevamo cercare il pareggio, gli equilibri vanno mantenuti visto che abbiamo avuto 97 minuti a disposizione, dobbiamo crescere su queste cose, un pareggio si poteva trovare ma abbiamo perso la testa, in campo e a fine partita».

    Cose da non ripetere?

    «L'approccio e l'atteggiamento sbagliato ad inizio gara. L'avevamo preparata diversamente ed alcune cose non ci sono riuscite per niente, abbiamo perso le posizioni in campo e la profondità, abbiamo giochicchiato ma di concreto fatto poco. Assorbiamo questo cazzotto meritato per tornare ai livelli delle partite prima, in cui abbiamo giocato bene. Cerchiamo di non buttare via il lavoro fatto fino adesso, sarebbe assurdo, cerchiamo piuttosto di capire che le partite sono diverse». A Gorgonzola bisognerà ripartire, al Rocco sarà una vetrina. Da non infrangere. 

  3. LUNEDÌ 8 APRILE 2024

    - L'ultima partita in esilio al Tognon riserva una sorpresa sgradita. Come scrive Ciro Esposito oggi su "Il Piccolo", la Virtus Verona si conferma bestia nera e passa con merito interrompendo la striscia positiva di sei partite Una sconfitta che mette quasi la parola fine alle velleità di raggiungere il terzo posto. L'Unione ha giocato male nel primo tempo, senza una punta di ruolo, e malino anche nella ripresa quando Bordin ha messo in campo i pezzi da novanta. La squadra di Fresco, menomata e con pochissimi cambi a disposizione, ci ha messo la testa e la semplicità predicate dal suo maestro. L'Unione è tornata in un torpore, solo in parte giustificato dai match in sequenza, che non si vedeva da tempo. Un passo indietro degli alabardati da correggere subito.

    LE SCELTE Bordin dà tregua a un paio di giocatori dopo le fatiche delle quattro gare di fila ravvicinate. Previsto il turnover sugli esterni con l'inserimento di Pavlev e Anzolin, prevedibile l'avvicendamento di Vallocchia con Celeghin e di D'Urso con Gunduz, molto meno invece la rinuncia al bomber Lescano per dare spazio a Minesso.

    Gigi Fresco deve fare i conti con molte defezioni ma non rinuncia al suo assetto tradizionale lasciando davanti Nalini e Gomez.

    START RALLENTATO La Virtus Verona pur menomata è più viva della Triestina oggettivamente impacciata e priva di quel ritmo che Bordin voleva vedere. E l'immobilismo alabardato viene infilato dagli uomini di Fresco. Quattro occasioni nella prima mezz'ora per i veronesi sono un segnale evidente che qualcosa non va nell'Unione. All'8' Juanito Gomez in scivolata mette di poco fuori e 4' più tardi è Matosevic a salvare la porta su un destro di Manfrin che poi ci riprova al 18'.

    LA REAZIONE L'Unione cerca di mettere la testa fuori dalla sua metà campo ma senza mettere in difficoltà gli avversari in grado di andare di nuovo vicino al gol al 24' con un destro velenoso di Begheldo fuori di un soffio. Nel finale di frazione il pressing degli alabardati diventa un briciolo più dinamico ma i veronesi si difendono con determinazione e ordine. E colpiscono anche al 38' con Matosevic bravissimo a respingere di piede la conclusione ravvicinata di Daffara.

    La Triestina si fa viva al 40' con un tiro a giro di Correia ben deviato con un balzo da Sibi. È l'unica occasione del primo tempo costruita dagli alabardati. Davvero troppo poco per un'Unione che senza una punta a verticalizzare la manovra è facile preda della ragnatela tesa da Fresco.

    LA RIPRESA E infatti Bordin si corregge subito inserendo Lescano per Gunduz e Germano per un insufficiente Anzolin con Pavlev che va a sinistra. E proprio Germano si presenta con un cross teso che nessuno raccoglie in area. L'Unione prende in mano il gioco ma sempre con troppa fatica.

    LO SVANTAGGIO La Virtus passa al 15': Correia perde palla in uscita, i veronesi ripartono e sul tiro sporcato di Manfrin Mehic la mette dentro.

    Bordin si gioca le ultime carte gettando nella mischia Redan e Vallocchia per Minesso e Celeghin.

    IL FINALE L'Unione non riesce comunque a trovare l'inerzia giusta. Esce El Azrak ed entra D'Urso che spreca subito una facile occasione. Poi è Lescano a colpire la parte alta della traversa. Il finale è tutto della Triestina la cui manovra offensiva però resta lenta e prevedibile. La Virtus sbanca il Tognon con merito. Bordin deve riflettere

    - E adesso non resta che vincere. Lo scrive oggi Roberto Degrassi sul quotidiano locale: l'ottava perla consecutiva di Cividale obbliga infatti la Pallacanestro Trieste, sconfitta a Trapani, a battere domenica l'Urania Milano a Valmaura per mettere definitivamente al sicuro il quinto posto. Nei confronti dei ducali infatti la squadra di Jamion Christian è svantaggiata negli scontri diretti. All'epoca del tonfo al PalaGesteco lo scarto finale sembrava non dover contare poi tanto visto il divario enorme in classifica, adesso potrebbe addirittura costare un piazzamento nel tabellone play-off che tutti vogliono evitare, quello con Trapani e Fortitudo Bologna.

    La prossima, in sostanza, diventa una gara molto più importante di quanto si potesse prevedere qualche settimana fa. L'ultima giornata della fase a orologio riserverà poi una trasferta a Rieti, contro quella Sebastiani che - con la classifica attuale - Trieste dovrebbe affrontare pochi giorni dopo nei play-off. Una partita che, con le premesse attuali, sarebbe priva di qualsiasi interesse. Ma se Trieste malauguratamente dovesse toppare contro l'Urania si caricherebbe di drammaticità. Intanto la sconfitta di Trapani è la numero 13 della stagione, la quinta su 8 gare disputate nella fase a orologio, la nona su 14 incontri nel 2024. Numeri da squadra di rango? Anche no.

    GLI ASSENTI Nel frattempo la prima preoccupazione per la Pallacanestro Trieste sarà allungare la rotazione. L'indisponibilità scontata di Vildera, quella annunciata mezz'ora prima della palla a due di Brooks e quella misteriosa di Filloy (nessuno finora si degna di darne spiegazione. Ah, già, ma è pretattica...), hanno costretto i biancorossi a reinventarsi quintetti scombinati. Con due guardie ai box, si è cercato di riportare Reyes tra gli esterni e questo sarebbe il progetto tattico di Christian dopo l'arrivo di Menalo. Lo ha anticipato lo stesso coach: «Con Menalo ala forte potremmo impiegare Reyes da ala piccola o da guardia».

    MENALO Ma a Trapani per la prima parte dell'incontro il croato ex Virtus Bologna è stato impiegato come alternativa a Reyes e si è potuto capire ben poco. Ha partecipato a un solo allenamento al PalaTrieste venerdì mattina e poi si è imbarcato con i nuovi compagni di squadra (conoscendo il solo Ruzzier per i trascorsi con le Vu nere) alla volta di Trapani. Solo nel corso di questa settimana potrà cercare di inserirsi nei giochi biancorossi. Deve inoltre ritrovare il ritmo-partita visto che a Bologna per due stagioni il parquet lo ha visto poco e per giunta in momenti di garbage time. A Trapani Menalo ha giocato 24 minuti tirando appena due volte dal campo senza segnare, ha infilato tre liberi su quattro, un rimbalzo che per un 208 cm è davvero pochino, un assist. Ma che peso dare a queste cifre?

    LE CONDIZIONI Alla fine, quindi, si rimanda inevitabilmente tutto ai play-off. Quando Menalo sarà inserito. Quando Reyes sarà stato testato anche un po' più lontano da canestro. Quando potrà rientrare Vildera di cui finora non è stata ancora ipotizzata una data di rientro. Le possibilità della PallTrieste nel corso della prossima fase dipenderanno in misura notevole da queste tre condizioni e purtroppo non ci saranno le condizioni domenica per vederle realizzate tutte. Vildera potrebbe restare ancora fuori e l'inserimento di Menalo sarà ancora un work in progress.

    L'unica certezza, insomma, è che bisognerà vincere per poi andare in Sabinia la settimana dopo con animo leggero e con il quinto posto in tasca

  4. DOMENICA 7 APRILE 2024

    - Il tabù delle trasferte contro le big resiste. Stavolta, del resto, il campo da sbancare era quello dell'ammazzacampionato, Trapani. La Pallacanestro Trieste completa quindi il suo filotto negativo - non ha mai battuto in trasferta una formazione di prima fascia, perdendo a Bologna, Verona, Forlì, Torino, Cantù, Udine e appunto Trapani - e non è proprio il miglior viatico verso i play-off. Stavolta c'è l'alibi delle tre assenze, visto che oltre a Vildera, non vedono il parquet nè Brooks nè Filloy.

    Come scrive Roberto Degrassi su "Il Piccolo", l'assenza di Eli Brooks è un fulmine a ciel sereno perchè, ancora una volta in spregio a chi può avere interesse verso la squadra, per pretattica viene comunicato a un'ora dall'inizio della partita che la combo-guard ha accusato un risentimento muscolare al gluteo destro nel corso della settimana e quindi viene tenuto a riposo. Manca Vildera e lo si sa, non gioca nemmeno Filloy che rimane con la sovramaglia da riscaldamento in panchina, senza comunicazione in merito. Visto che tutta questa "diabolica" pretattica sta palesamente dimostrando di non servire a niente hai visto mai che in società capiscano che non sono queste le operazioni simpatia e trasparenza di cui ci sarebbe bisogno? Quella di Trapani è la tredicesima sconfitta stagionale...

    Trieste presenta un quintetto inedito con Ruzzier, Reyes, Deangeli, Ferrero e Candussi, Trapani propone subito Amar Alibegovic nello starting five. Con da una parte un quintetto improvvisato e dall'altra una squadra già sicura di essere testa di serie nei play-off e la cui unica preoccupazione è inserire i due nuovi arrivi, il risultato è un quarto ricco di errori. Leo Menalo debutta al 4' sul 6-5. Il primo quarto si chiude sul 13-11 per i siciliani, i biancorossi si tengono sul 5/18 dal campo (1 su 9 da tre), i rivali 5/17. Ciapanò time. L'unica nota di merito va ai tifosi giunti da Trieste, una passione incrollabile che macina chilometri.

    Parziale di 6-0 di Trieste in avvio del secondo quarto con Reyes assoluto protagonista con due triple (13-17). La risposta di Trapani è devastante: 11-0, con Stefano Gentile a fare da ispiratore (24-17 al 13'). Ruzzier con due bombe provvede a interrompere la fuga (25-23 al 15'), con un semigancio Candussi impatta, il ritmo della gara rimane sostenuto ma in questo parziale le percentuali sono sensibilmente cresciute. Quasi perfette, ad esempio, quelle di Ruzzier: terza tripla e parità a 31 al 17'. Trapani prova nuovamente ad allungare, la riprende Candussi (unico in doppia cifra nei primi venti minuti), una bomba di Mian manda tutti al riposo sul 40-35 per i siciliani.

    Si può sperare? Sì, il tempo dell'intervallo. Il rientro dagli spogliatoi è choc: Trieste per cinque minuti combina solo tre punti dalla lunetta mentre dall'altra parte Trapani prova a dimostrare perchè resta la favorita numero 1 per la promozione. Parziale di 13-3 per il 53-38 che di fatto chiude la gara, punendo i cambi difensivi di Christian che risultano sempre penalizzanti.

    I biancorossi si disintegrano, gli Sharks continuano ad azzannare. Si sveglia anche Alibegovic e i sicilian i scavano un margine di venti punti (59-39). Campogrande non la mette da tre e non fa un gran favore a sè stesso visto che con il rientro di Vildera un senior dovrà restare fuori e il sospettato è proprio lui. Il terzo quarto si chiude sul 64-46.

    Reazione triestina in apertura dell'ultimo quarto con un break di 7-0. A cinque minuti dalla sirena 68-57. Quando i biancorossi limano parte del ritardo arriva la sentenza di Notae dai 6,75. Trieste rimane quinta, nonostante Verona abbia perso a Latina fallendo negli ultimi secondi i liberi decisivi.

    Il rischio di un accoppiamento nei play-off con il babau Sharks lo vorrebbero evitare tutti.

    - Stasera la Triestina si congeda da Fontanafredda, o almeno questo è quello in cui confidano società e tifosi alabardati, sperando che non sorga qualche intoppo da qui al 20 aprile per il tanto atteso ritorno al Rocco. Come scrive Antonello Rodio,  l'ultima al Tognon (inizio 20.45, arbitra Tona Mbei di Cuneo) si prospetta una gara complicata per l' Unione per vari motivi. E non è tanto per il valore di una Virtus Verona che dopo una buona prima parte di campionato vive un momento di difficoltà (4 punti nelle ultime otto gare) e tra l'altro sarà penalizzata dalle assenze degli squalificati Ruggero e Danti e degli infortunati Zarpellon e Demirovic.

    Piuttosto a preoccupare la Triestina è dover affrontare la quarta partita in tredici giorni dopo una gara dispendiosa come quella con l'Atalanta. Sarà necessaria pertanto una certa rotazione, come spiega mister Bordin: «Il problema principale è di poter lavorare poco, dovendo recuperare dopo una partita dispendiosa e non potendo fare un lavoro fisico importante come quando hai la settimana tipo. È ovvio che un po' di turnover ci sarà perché è impossibile giocare quattro gare in meno di due settimane sempre con gli stessi giocatori, la nostra rosa è comunque molto ampia e di qualità quindi per qualcuno che sarà tenuto a riposo, ci sarà qualcun altro di valore che partirà dall'inizio». Anche se la squadra di Gigi Fresco ha assenze pesanti, il tecnico alabardato avverte di non abbassare la guardia: «Se alla Virtus mancheranno delle pedine, anche noi avremo assenze importanti, la cosa fondamentale è che chi va in campo dia sempre il massimo. Loro nell'ultimo periodo hanno fatto un po' più fatica ma è una squadra non semplice da affrontare, ha buone individualità e vorrà ottenere punti importanti. Dovremo stare attenti da subito e cercare di tenere ritmi alti come ultimamente siamo riusciti a fare». L'altra insidia in casa alabardata è quella di una difesa ridotta ai minimi termini, con Malomo che resterà a riposo dopo il trauma cranico e uno Struna che non fornisce ancora le giuste garanzie fisiche: «Malomo dopo la testata sarà tenuto a riposo ed è giusto così - spiega Bordin - mentre Struna è in recupero ma non ancora pronto. In difesa siamo un po' contati ma ho la fortuna di avere alternative valide e giocatori al caso duttili come possono essere Germano o Anzolin, vedremo poi quale potrà essere l'assetto ideale».

    Ricordando che sono ancora indisponibili anche Vertainen e Ballarini, ipotizziamo quali possono essere le scelte di Bordin. Per quanto riguarda i tre in difesa, il tecnico potrebbe ripartire dalla seconda parte del match con l'Atalanta, ovvero Ciofani centrale, Moretti a destra e Rizzo a sinistra, ma a parte che i primi due potrebbero anche scambiarsi di posizione, le parole del mister lasciano intendere che c'è anche la possibilità di Germano braccetto destro con Moretti in mezzo. A centrocampo potrebbe essere dato un turno di riposo a Vallocchia: il posto accanto a Correia se lo giocano Jonnson, Celeghin e Fofana. Come esterni dovrebbero giocare Pavlev a destra e Petrasso a sinistra, mentre i n avanti dipende se si giocherà col doppio trequartista: in questo caso ci saranno El Azrak e D'Urso dietro a Lescano, altrimenti uno dei due dietro a Lescano affiancato da uno fra Redan o Minesso.

  5. SABATO 6 APRILE 2024

    - Il compito è di quelli tostissimi. Come scrive oggi Roberto Degrassi, la Pallacanestro Trieste finora non ha mai sconfitto in trasferta una delle grandi del campionato. Stasera, in vista dei play-off, ha l'ultima occasione per provarci ma di fronte ci sarà la squadra dimostratasi più forte di tutti, quella che tutti vogliono evitare nell'ultima fase, Trapani. Una corazzata che tanto per essere sicura di venir promossa sul mercato si è regalata Stefano Gentile e quell'Amar Alibegovic sognato da Trieste ma firmato a condizioni oggettivamente inarrivabili per qualsiasi club di A2 eccetto, appunto, quello dell'ambiziosissimo patron Antonini.

    Stasera (palla a due alle 20.30) Trieste presenterà anche il nuovo arrivato, Leo Menalo. L'ala in prestito dalla Virtus Bologna ha partecipato ieri mattina al primo allenamento con i nuovi compagni con indicazioni pare soddisfacenti: buon tiro da tre, atletismo importante. Menalo è partito con la squadra per Trapani, potrebbe giocare qualche minuto visto che ogni occasione è buona per inseririsi in fretta. L'assenza di Vildera toglie coach Christian dall'imbarazzo di scegliere chi tra gli altri senior dovrebbe restare fuori per lasciare il posto a Menalo. Il problema si proporrà quando rientrerà il "Barba" anche se c'è già un serissimo indiziato (Campogrande). C'è anche un altro senior rientrato nel roster della Pallacanestro Trieste ma non sarà a Trapani: Marco Pieri si riaggrega al team biancorosso (con cui peraltro ha sempre continuato ad allenarsi un paio di giorni la settimana) dopo l'esperienza con Sesana nella seconda lega slovena. Sesana a due turni dalla fine non ha più niente da chiedere al campionato e Pieri torna alla casa madre per dare una mano negli allenamenti e coprire le spalle in caso di infortuni.

    Tornando a Menalo, coach Christian dopo aver sottolineato l'importanza di riavere Reyes, spiega che «l'obiettivo era rafforzare il roster nel ruolo di ala forte, cercando un giocatore più atletico. Come atleta di 208 centimetri, Leo possiede la capacità di correre efficientemente sul campo. È il tipo di giocatore che può fare mosse istintive, un prezioso valore che sentivamo mancasse. Questo innesto ci concede la flessibilità di impiegare Justin Reyes sia come guardia tiratrice che come ala piccola, consentendoci di schierare formazioni più ampie».

    - La Triestina si prepara alla sua quarta partita in tredici giorni, l'ultima di questo tour de force a cui è stata costretta causa i due recuperi con Alessandria e Atalanta U23 da incastonare dentro al calendario. Lo scrive Antonello Rodio: domani sera al Tognon (inizio 20.45, arbitra Tona Mbei di Cuneo) arriva la Virtus Verona, in quella che a meno di brutte sorprese, dovrebbe essere finalmente l'ultima partita a Fontanafredda prima del ritorno al Rocco.

    Una sfida che si presenta piena di insidie per diversi motivi, ma intanto la truppa alabardata può tirare un sospiro di sollievo per le condizioni di Malomo. Mercoledì dopo uno scontro di gioco il capitano dell'Unione aveva riportato un trauma cranico e per questo era uscito anzitempo dal campo durante la partita contro i baby nerazzurri. Sono stati due giorni di intenso lavoro per lo staff medico, che considerati i trascorsi fisici del giocatore, ha sottoposto Malomo a una fitta serie di accertamenti specialistici, sia radiografici che neurologici. Per fortuna tutti hanno dato esito negativo e pertanto per il difensore non c'è nessun problema. Questo non vuol dire ovviamente che Malomo domani sarà disponibile: il giocatore infatti in questi giorni è rimasto a riposo ma già lunedì dovrebbe riprendere gli allenamenti con il gruppo, per venire comunque monitorato giorno per giorno in vista dei prossimi impegni.

    Questa assenza apre ovviamente un'importante incognita in difesa, dove giocando a tre non è che ci siano poi tutte queste alternative per affiancare Moretti e Rizzo. Per fortuna Struna in questi giorni ha lavorato con il gruppo, ma è da vedere se Bordin riterrà di gettarlo già nella mischia: è un'ipotesi concreta, ma ci sono possibilità anche di rivedere Ciofani in mezzo alla difesa come accaduto mercoledì quando è uscito Malomo. Senza dimenticare che anche il giovane Crosara potrebbe venir utile.

    L'altra insidia che si prospetta per l'Unione è la stanchezza. Non si tratta che sarà la quarta partita in pochi giorni ma c'è anche da considerare che il match contro i baby dell'Atalanta si è giocato a ritmi altissimi e pertanto è stato particolarmente dispendioso sul piano fisico. Non a caso negli ultimi minuti la Triestina è sembrata un po' in affanno. Urge un po' di turnover da parte di Bordin e a questo proposito è quasi certa una rotazione degli esterni di centrocampo: potrebbe toccare a Pavlev a destra e a Petrasso a sinistra, a meno di far giocare Pavlev sul lato mancino, dove appena entrato mercoledì ha segnato, insistendo invece su Germano a destra. In mezzo Correia sta trovando la giusta continuità e va confermato, mentre Vallocchia è apparso appannato e a fianco del franco-senegalese se la giocano Celeghin, Fofana e Jonsson. In avanti dipende se Bordin opterà ancora per il doppio trequartista o no: nel primo caso saranno El Azrak e D'Urso a giocare dietro a Lescano, nel secondo uno dei due giocherà alle spalle di Lescano e uno fra Redan e Minesso, visto che Vertainen è ancora indisponibile. La Virtus Verona di Gigi Fresco dovrà invece fare i conti con due assenze importanti: il difensore Ruggero e il capitano Danti, squalificati.

  6. VENERDÌ 5 APRILE 2024

    - Sul piano del risultato e della classifica il pareggio nella gara di recupero con l'Atalanta non può aver ridestato l'entusiasmo dei tifosi. Come scrive oggi Ciro Esposito su "Il Piccolo", i tre punti, messi in tasca a una manciata di minuti dal termine del match, avrebbero messo il Vicenza (con quasi un tempo da recuperare sullo 0-1 a Sesto San Giovanni) nelle condizioni di inseguire con il fiatone la terza piazza ora occupata dall'Unione. È anche vero tuttavia che il punto raccolto ha blindato (a meno di debacle rossoalabardate) la quarta piazza. Una posizione da migliorare ma non da disprezzare visto l'avvio della gestione Bordin che aveva segnato un crollo delle azioni alabardate tanto da far pensare ai tifosi più scettici addirittura a una clamorosa uscita (per quanto priva di logica) dalla zona play-off.

    Al di là dell'aspetto numerico che conta, soprattutto a quattro turni dal termine della regular season, è utile soffermarsi su altri elementi emersi nel match con l'Atalanta baby. In primis non dimenticando la natura dell'avversario. I nerazzurri di Modesto, come le altre seconde squadre, rappresentano un'anomalia nel panorama della C. Il suo modo di giocare è molto diverso dalla gran parte delle compagini di terza serie: gestione della palla, ritmo, pochi falli e pensiero dei giocatori rivolto più allo sviluppo del gioco che all'obiettivo finale. Quello arriva naturalmente vista la freschezza atletica e il talento di alcuni uomini (Palestra, Capone, Vlahovic, Vismara) che tra non molto calcheranno campi più nobili. E non è un caso se l'Atalanta tende a fare più fatica con le squadre rognose che con le big. Ebbene mercoledì pomeriggio al Tognon la Triestina di Bordin ha voluto giocare a viso aperto creando parecchio (nella difesa ospite mancava qualche pedina) e concedendo spazi all'avversario. Quattro-cinque occasioni da una parte e dall'altra sono il dato statistico della sfida. Il test contro i bergamaschi è stato una tappa del percorso di crescita quanto a identità e personalità della gestione Bordin. Il tecnico, dopo le quattro sconfitte, aveva preso come base per cercare di ripartire il rafforzamento del sistema difensivo, affidandosi a qualche colpo dei singoli davanti. Ma già ad Arzignano la Triestina aveva giocato senza timori, vincendo e convincendo anche nella gestione autorevole del match. E contro la squadra di Modesto, di livello più alto delle precedenti avversarie, la mentalità è stata propositiva. I limiti non mancano ma la ricerca della manovra, grazie anche al rientro in forma di Correia, è un buon viatico per giocarsi la terza piazza e soprattutto per essere competitivi nei play-off. La condizione atletica generale sembra essere soddisfacente. Le gare giocate a ripetizione hanno lasciato qualche strascico solo nei finali sia di Arzignano che del Tognon. E questo può condizionare anche la sfida di domenica contro la Virtus. La convinzione nei propri mezzi (molto buoni ma non eccellenti) è definitivamente tornata nelle teste degli interpreti. Bordin ha anche avuto gol e prestazioni dai subentranti e questo atteggiamento tradizionalmente è un parametro sullo stato di salute del gruppo. L'allenatore ha utilizzato con il contagocce la concretezza di Celeghin (titolare inamovibile lo scorso anno e con Tesser) per scelta tecnica opinabile e la personalità di Struna per i continui infortuni dello sloveno. Va dato atto tuttavia al tecnico di essere riuscito, passo dopo passo, a rianimare una squadra alla deriva.

    Al momento non ci sono le basi per delineare un finale di stagione sfavillante ma la crescita di condizione mentale e fisica è una garanzia di ritrovata competitività.

    - All'ultima curva di un mercato giunto in dirittura d'arrivo, la Pallacanestro Trieste trova il rinforzo da portare sotto canestro per il finale di stagione. Come scrive Lorenzo Gatto, Leo Menalo, ala classe 2002, croato di nascita ma di formazione italiana, arriva in biancorosso a titolo temporaneo e dietro corrispettivo, dopo aver trascorso le ultime due stagioni in maglia Segafredo Bologna, sotto la guida prima di Sergio Scariolo e poi di Luca Banchi.

    Un'ala forte di 206 centimetri multi dimensionale, in grado di muoversi vicino a canestro ma dotato anche di pericolosità dal perimetro, che darà maggior profondità al reparto lunghi della formazione di Jamion Christian creando i presupposti per allungare le rotazioni e gestire l'emergenza creatasi con l'infortunio di Vildera. Dopo un inizio nelle giovanili del Cibona Zagabria, Menalo passa alla Stella Azzurra Roma dove completa la sua formazione acquisendo lo status di giocatore italiano. Per tre stagioni il giocatore milita nel campionato di serie A2, alternando ai campionati con la Stella Azzurra quello in prestito a Roseto, poi il passaggio a Bologna per vestire la casacca delle Vu nere.

    «Siamo entusiasti di avere Leo nella nostra squadra in questo momento cruciale della stagione – il commento del giemme Michael Arcieri –. È un giovane di grande carattere, passione per il gioco e un'eccellente etica del lavoro. Porterà abilità, atletismo e versatilità al nostro roster su entrambi i lati del campo».

    In attesa dell'arrivo del giocatore a Trieste e del suo pieno inserimento nel roster, la squadra continua la preparazione in vista del match che domani sera alle 20.30 la vedrà in campo contro Trapani. Sfida che, se da un lato conta relativamente per una classifica che vede i siciliani saldamente in testa al girone verde e i biancorossi con il quinto posto in tasca in quello rosso, può rappresentare un test importante in ottica play-off.

    Da capire che squadra coach Diana metterà in campo domani dopo i robusti interventi sul mercato che hanno permesso agli Sharks di firmare nell'ordine prima Stefano Gentile e poi Amar Alibegovic. Acquisti che sposteranno ulteriormente gli equilibri del campionato e non lasciano dubbi sulla volontà dei siciliani di centrare la promozione nella massima serie portando nel roster di Trapani due elementi che grazie all'esperienza maturata nella massima serie sapranno fare la differenza.

    Per quanto riguarda le altre operazioni di mercato concluse dalle competitor della Pallacanestro Trieste, confermato l'arrivo alla Fortitudo Bologna di Marco Giuri che ha sottoscritto con la società felsinea un contratto fino al 30 giugno 2025. Contestuale il passaggio in prestito di Nicola Giordano alla Blu Basket Treviglio. Rinforzo importante invece sotto i tabelloni anche per l'Unieuro Forlì che ha preso, dalla Juvi Cremona, il pivot Daniele Magro.

  7. GIOVEDÌ 4 APRILE 2024

    - La maledizione della quinta consecutiva persiste. Come scrive oggi Guido Roberti su "Il Piccolo", nel nuovo millennio l'Unione ancora non è riuscita a scavallare quella striscia vincente lunga più di un mese che riporta (nei professionisti) proprio a cavallo del temuto "millenium bug" quando gli alabardati di Costantini misero in serie 7 vittorie di fila tra ‘99 e ‘00.

    Il pareggio contro l'Atalanta Under 23 è però un pareggio di sostanza. Gli applausi a fine gara lo testimoniano, contro i pimpanti nerazzurri e a 4 giorni dall'intensità di Arzignano è stato bravo il gruppo di Bordin a tenere per 98 minuti effettivi. Lo conferma il tecnico dell'Unione.

    «Hanno giocato bene entrambe le squadre e fino alla fine entrambe hanno cercato la vittoria. È stata una partita intensa e piena di cambi di fronte, i ragazzi hanno lottato sempre, pur essendo stanchi e si è visto. I cambi ci hanno dato ragione, ma è vero anche che abbiamo subito delle ripartenze, di una squadra giovane con ragazzi che hanno davanti una bellissima carriera».

    Ottima la tenuta física contro una squadra di nati tutti dopo il 2000.

    «A fine campionato i giovani hanno molto più coraggio ed è vero che ci hanno messo in difficoltà. Noi le occasioni migliori le abbiamo avute nel primo tempo sullo 0-0, prima che le avessero loro. Peccato alla fine in cui ci hanno schiacciato un po' e faticavamo a venire fuori ma la prestazione è stata ottima».

    Non aver conservato il vantaggio è l'unico rimpianto di una partita che ha certificato ancora di più la guarigione dell'Unione.

    «Peccato perché con tanti uomini davanti da parte loro avremmo potuto organizzare meglio qualche ripartenza. È un pareggio giusto. Ho fatto i complimenti ai miei ragazzi per la prestazione».

    Un brivido ha pervaso tutti per l'ennesima uscita per un colpo alla testa subito da Malomo, uno che da vero capitano non molla mai.

    «Malomo ha preso un colpo violento, vedremo se avrà bisogno di fare qualche controllo, ma sta bene. Ciofani ha fatto molto bene dando esperienza e tranquillità, come prima Malomo».

    Chi invece è tornato a livelli alti è Correia.

    «Omar è un grandissimo giocatore ma preferisco ragionare di squadra e la squadra ha dimostrato di saper soffrire nei momenti difficili. Comunque Correia è un giocatore ritrovato, sta indubbiamente crescendo molto ed ha un atteggiamento importante in entrambe le fasi di gioco, in fase difensiva ha fatto recuperi importanti»

    - Per i botti aspettiamo Capodanno. Difficilmente assisteremo a fuochi d'artificio negli ultimi istanti di mercato da parte della Pallacanestro Trieste. Come si legge sul quotidiano locale, nessun serrate su quei pochi pezzi pregiati disponibili più in teoria che in pratica (Brindisi non mollerà Lombardi, Sassari dopo aver ceduto Stefano Gentile a Trapani non si libererà di Treier, Woldentensae vuole restare in A), se verrà firmato qualcuno servirà soprattutto a garantire una copertura in più in caso di infortuni. Potrebbe essere quell'Edoardo Del Cadia da due settimane in allenamento a Trieste (considerato in realtà anche da qualche altra squadra ma al momento senza firma) ma potrebbe anche essere nessuno.

    Il rientro di Justin Reyes pare infatti aver riportato ottimismo in casa biancorossa anche alla luce della reazione da parte della squadra nella vittoria casalinga su Vigevano. Se non c'è un elemento in grado di apportare un significativo upgrade Arcieri e Christian sono orientati ad andare avanti così. L'unico vero volto nuovo in queste ore è quindi Jude Ariston Christian ma è un po' troppo piccolo per essere utile alla causa: si tratta infatti del terzogenito del coach nato ieri.

    Ieri intanto è stata una giornata di ufficializzazioni. La Fortitudo Bologna ha definito l'arrivo del veterano ex Udine Marco Giuri, 36 anni, dal Gruppo Mascio Treviglio. Fa invece il percorso inverso il giovane play Nicola Giordano, in Lombardia con la formula del prestito.

    Un altro senatore cambia casacca e anche in questo caso si tratta della formalizzazione di ciò che era abbondatemente nell'aria: Daniele Magro, centro classe 1987 visto anche in maglia Pallacanestro Trieste, lascia Cremona e va a potenziare il reparto lunghi di Forlì dove non troverà più spazio il friulano Zilli.

    Si aspettano movimenti da parte di Verona dopo l'uscita di Massone.

  8. MERCOLEDÌ 3 APRILE 2024

    - La Triestina punta a una cinquina che varrebbe quanto una tombola. Perché, come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", una vittoria nel recupero di oggi contro l'Atalanta U23 (a Fontanafredda si gioca alle ore 16.15, arbitra Vingo di Pisa), non vorrebbe dire solo arrotondare il record dei quattro successi consecutivi, ma anche rafforzare il terzo posto e allungare ulteriormente sul Vicenza.

    Un eventuale +4 degli alabardati sui veneti, rappresenterebbe infatti una botta psicologica non da poco per la squadra di Vecchi, che poi dovrà recuperare lo scorcio finale della gara con la Pro Sesto ripartendo sotto di un gol. E nel contempo sarebbe un ulteriore volano di entusiasmo per l'Unione, come sottolinea mister Bordin: «Ho sempre detto che la vittoria è la miglior medicina per voltare pagina dopo un periodo negativo come quello che abbiamo passato noi - afferma il tecnico alabardato - è ovvio che non è sufficiente e che c'è sempre da migliorare: penso ad esempio ai rischi nel finale ad Arzignano, quando avevamo avuto diverse occasioni per chiudere la partita. Poi l'entusiasmo è importante che rimanga tale, con la volontà di regalare un sorriso ai nostri tifosi, il cui supporto in questa fase finale della stagione sarà ancor più importante».

    Di fronte oggi una formazione con i peccati dell'inesperienza e della discontinuità, ma con un potenziale enorme perché il settore giovanile dell'Atalanta è una garanzia: «Affronteremo una squadra sì giovane ma dalle qualità veramente importanti - spiega Bordin - una squadra imprevedibile perché capace di grandissime prestazioni e che gioca senza particolari assilli a livello mentale: corrono molto e si muovono tanto negli spazi, magari rischiando qualcosina ma giocando senza paura e con molto coraggio. Dovremo affrontarli al meglio e stare attenti. Una partita è sempre diversa dall'altra, ma bisogna mantenere sempre alta l'attenzione, ancor più in un momento come questo con tanti impegni ravvicinati».

    Quanto al sistema di gioco che utilizzerà oggi la Triestina, Bordin non svela se sarà confermato il 3-4-2-1 visto ad Arzignano che ha dato ottimi risultati nella qualità della manovra. Ma lo stesso tecnico avverte di non dare troppa importanza al modulo: «Il sistema con i due trequartisti è una soluzione che abbiamo provato ma credo che poi siano gli interpreti di volta in volta a scegliersi la miglior posizione per esprimere il proprio gioco. Che poi siano due mezzepunte e un attaccante o un trequarti e due punte cambia relativamente, dipende come si interpreta la gara e dove i ragazzi trovano lo spazio per gestire al meglio la fase offensiva».

    Bordin deve fare ancora a meno di Vertainen, Struna e Ballarini. Davanti a Matosevic terzetto obbligato con Moretti, Malomo e Rizzo. In mezzo al campo ancora favoriti Correia e Vallocchia, mentre nell'ottica della rotazione sugli esterni è ballottaggio Pavlev-Germano a destra e Petrasso-Anzolin a sinistra. Se sarà confermato il doppio trequartista, El Azrak e D'Urso dietro a Lescano, in caso contrario uno dei due (favorito El Azrak) alle spalle dello stesso Lescano e Redan. In casa bergama sca squalificati Bonfanti e Solcia e tante altre assenze, soprattutto in difesa, aspetto che costringerà probabilmente mister Modesto a schierare in mezzo alla difesa del 3-4-2-1 l'ex alabardato Masi, al rientro dopo mesi di indisponibilità, con a fianco l'altro ex Ghislandi e Ceresoli. In mezzo al campo Gyabuaa e Panada, esterni Palestra e Bernasconi, trequartisti Jimenez e Capone (eventuale alternativa De Nipoti) e ballottaggio fra Diao e Vlahovic come punta.

    - La Triestina ha anticipato due iniziative dedicate agli abbonati alla stagione 2023/24. In una nota si spiega che «Tutti gli abbonati al campionato in corso potranno godere di una significativa riduzione sul primo acquisto del merchandising. L'acquisto in un unico carrello vedrà una riduzione rispetto ai prezzi di listino del 30% per chi si è abbonato alla Curva Furlan, del 40% per la Tribuna Colaussi, del 50% per la Tribuna Pasinati. La promozione sarà valida dall'1 agosto al 31 dicembre». La seconda iniziativa prevede che «In occasione delle prime due gare interne della prossima stagione chi rinnoverà l'abbonamento potrà portare nel proprio settore gratuitamente un amico».

  9. MARTEDÌ 2 APRILE 2024

    - Con un po' di anticipo rispetto al previsto, la Triestina ha già portato a termine l'operazione sorpasso ai danni del Vicenza. Come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", gli alabardati al momento sono infatti terzi con un punto di vantaggio sui berici a parità di partite disputate, ed entrambe le squadre hanno un match da recuperare, anche se con una sostanziale differenza: l'Unione nel suo recupero di domani con l'Atalanta U23 giocherà a Fontanafredda partendo dallo 0-0, mentre la squadra di Vecchi riprenderà la sua partita con la Pro Sesto (ancora da decidere la data dopo la sospensione del match di sabato causa un acquazzone che ha reso impraticabile il campo) sotto di un gol e con soli 35 minuti più recupero da giocare.

    Insomma il barometro della Triestina, giunta alla quarta vittoria consecutiva (non era mai successo in stagione), sembra tendere al bello. E con ottime prospettive, perché la squadra alabardata stavolta ha anche convinto, sfoderando la migliore prestazione dell'era Bordin sul piano del gioco. E proprio al tecnico alabardato va dato il merito di aver progressivamente portato dei correttivi al sistema di gioco, ottenendo innanzitutto compattezza con la difesa a tre, ma tirando fuori dal cilindro ad Arzignano un'ulteriore novità, quella dei due trequartisti dietro a un'unica punta.

    Una mossa con la quale ha dato una robusta iniezione di qualità a una formazione che dopo aver imparato a usare la sciabola, aveva bisogno anche di una dose di fioretto. Bordin ha raggiunto l'obiettivo schierando a centrocampo Correia, dopo averlo atteso con pazienza e venendo ripagato da una versione del franco-senegalese che sembrava quella dei tempi migliori, e inserendo D'Urso senza sacrificare El Azrak. Con tanti uomini in campo che alla palla danno del tu, ne ha beneficiato l'intera manovra: si sono rivisti scambi veloci e trame precise, oltre a un pressoché costante dominio sull'avversario. Solo due i difetti dell'ultima gara: il primo è stato uno sbandamento di cinque minuti dopo il gol preso, che ha fatto temere il ritorno di una certa fragilità mentale, timore per fortuna fugato in breve tempo; il secondo è stata la sofferenza finale, quando l'Arzignano si è giocato il tutto per tutto e qualche situazione si sarebbe potuta gestire meglio. Per il resto, squadra e nuovo assetto promossi a pieni voti. E soprattutto un'arma in più per Bordin in questo finale di stagione, nel quale a seconda di situazioni e avversari, potrà alternare il 3-4-1-2 a questo 3-4-2-1, senza dimenticare che in caso di necessità anche il 3-5-2 è un'opzione a disposizione.

    Un ventaglio di possibilità da giocarsi a partire dal recupero di domani con l'Atalanta U23 (al Tognon inizio ore 16.15, ancora posti disponibili sul pullman del Centro di coordinamento, per prenotare tel. 340.8593145). I baby nerazzurri, sesti e privi dello squalificato Bonfanti, sono un team capace di tutto, qualitativo ma discontinuo. L'Unione dovrà fare attenzione ma essere anche decisa a centrare il quinto successo di fila, perché il terzo posto va difeso con le unghie e con i denti. Peccato che il Padova (che oggi gioca la finale di ritorno di Coppa Italia a Catania dopo aver vinto l'andata 2-1) sia troppo lontano, perché la sensazione è che senza il black-out dei cinque ko di fila centrare la seconda piazza non sarebbe stato impossibile.

    - Il colpo verrà esploso o resterà in canna? Poche ore di tempo per la Pallacanestro Trieste per cercare di consolidare il roster in vista dei play-off. Se qualcosa si vuole fare c'è tempo solo fino a giovedì, l'offerta è poca e su quel poco (Eric Lombardi in primis) ci provano anche altri come Verona.

    Lo scrive oggi Roberto Degrassi: la questione è come la vittoria di sabato sera contro Vigevano - con tutti a segno compresi i tre Under - sia stata interpretata da Jamion Christian e Michael Arcieri. Se incrollabile fiducia, ottimismo e algoritmi favorevoli prevarranno, non c'è da aspettarsi il botto. Se alla fine prevarrà invece la constatazione che tutte le altre squadre che puntano alla promozione si sono rinforzate o lo stanno per fare, un tentativo verrà fatto. Per Alibegovic, aldilà delle smentite, un disponibilità di spesa ci sarebbe stata ma Trieste non avrebbe potuto nè voluto spingersi alla maxiofferta di Trapani. Se ci sono soldini da parte, lo sforzo si può fare. Nelle scorse settimane i giri di orizzonte hanno riguardato il parco lunghi. Il rientro di Reyes cambia solo parzialmente lo scenario visto che il potenziale del portoricano in A2 è tale che può essere d'impatto sia da ala forte che da ala piccola. Ma in una serie di play-off un "4" di 193 cm resta pur sempre undersize. C'è la speranza che in casa biancorossa sia ben chiaro che tra tre settimane bisognerà alzare ulteriormente l'asticella e bisogna mettersi nelle condizioni di farlo.

    La filosofia di Christian finora è sempre stata quella di puntare su questo gruppo. «I love these players» è una frase ripetuta tante volte che ormai è un meme. Sarebbe disposto a un innesto (e di conseguenz a una rinuncia) per rendere più competitiva la squadra? E se eventualmente tentennasse Arcieri e la proprietà sarebbero disposti a forzargli la mano? Quello che accadrà sino a giovedì ruota attorno a ueste due domande e all'offerta disponibile. Resta sempre la possibilità che in extremis Trieste comunque intervenga firmando Del Cadia per cautelarsi in attesa di riavere Vildera disponibile al meglio ma l'ex universitario non sposterebbe i valori e, quando il "Barba" tornerebbe disponibile, i dieci in campo sarebbero in sostanza i soliti facendo scivolare Del Cadia in tribuna visto che gli spot senior sarebbero occupati.

    Il problema dell'eccedenza si porrebbe ovviamente anche in caso di un innesto "pesante". Ma con una partita ogni due giorni un roster con un senior di rincalzo sarebbe un'assicurazione contro eventuali infortuni nei play-off. Quanto a chi resterebbe fuori di sicuro la partita con Vigevano ha fatto capire chi non ha voglia di guardare le partite dalla tribuna. Con 23 punti in 25 minuti Giancarlo Ferrero ha avvisato: «Contate pure di me».

  10. DOMENICA 31 MARZO 2024

    - Tutto in una sera. Come scrive Roberto Degrassi su "Il Piccolo", la Pallacanestro Trieste ritrova Justin Reyes e con lui una parte di sè stessa mostrando una dimensione diversa: una squadra che aggredisce l'avversario dalla palla a due e, messe le mani sul match, non lo molla più. Se poi questa sia stata la scarica di adrenalina di un sabato prepasquale o il principio di una svolta lo dovranno raccontare le prossime partite, a cominciare da Trapani sabato sera. Contro i signori del girone verde non si può bluffare.

    Nel frattempo, però, contro Vigevano si vede tanta Trieste. Il recupero di Reyes restituisce atletismo e imprevedibilità. E la parola recupero risuona continuamente anche per altre storie. Giancarlo Ferrero contro il quintetto della Lomellina ritrova quel feeling con il canestro che pareva ormai dimenticato, Francesco Candussi disputa una partita da lungo dominante. Vabbè, Strautmanis non è Jokic e tutto va ricondotto nelle proporzioni reali ma una squadra vive anche di autostima e entusiasmo. La vendemmia contro Vigevano può fare solo che bene alla causa di Ruzzier e compagnia. L'importante è non dare per scontato che tutti i problemi siano risolti.

    La vittoria dal punto di vista pratico significa anche mettere definitivamente al sicuro il quinto posto visto che a tre giornate dalla fine punti di vantaggio e scontri diretti mettono i biancorossi al riparo da eventuali rimonte.

    Trieste ripropone subito Justin Reyes nello starting five, esce Filloy mantenendo Ruzzier e Brooks, con il recupero nei primi cinque di Deangeli e Candussi, inamovibile nche per l'indisponibilità di Vildera, in versione tifoso a bordo campo. Proprio Candussi è il mattatore iniziale con sette punti di fila ma il momento più atteso dal pubblico del PalaTrieste si realizza dopo tre minuti e mezzo quando Reyes infila una tripla iscrivendosi a referto dopo due mesi e mezzo. Il tempo di segnare nuovamente in transizione e viene tolto per Campogrande mentre Candussi dalla lunetta porta Trieste sul +12 (14-2) al 4'.

    Christian inizia la girandola dei cambi, cala un po' il ritmo ma il controllo del match è saldamente nelle mani biancorosse. Anzi, il margine di vantaggio aumenta con la bomba di Campogrande e il canestro di Ferrero sul buzzer (27-9) del primo quarto.

    L'ex capitano di Varese si esala, piazza una tripla e firma due liberi nel possesso successivo. 32-9 dopo dodici minuti. E l'ondata non si ferma. Reyes in doppia cifra al 13' dopo una bomba e un facile canestro innescato da un assist strepitoso di Ruzzier. 37-9, + 28. A questo punto l'unica vera preoccupazione per chi assiste alla partita non è sapere come va finire - sarà fisiologica una flessione nel corso della partita ma a tutto c'è un limite - quanto se davvero pioverà a Pasqua e Pasquetta. Trieste imperversa, Reyes si esalta con il passare dei minuti. Devastante. E gli altri ritrovano la verve smarrita. Al nuovo richiamo in panchina è già standing ovation per il portoricano.

    Ruzzier fa il distributore automatico di assist, il beneficiario è Ferrero, che fa compagnia in doppia cifra a Candussi e Reyes ancora prima dell'in tervallo. Trieste tocca al 19' i 40 punti di margine e al riposo con una tripla e un gioco da quattro punti di uno scatenato Giancarlo Ferrero, arrivato intanto a quota 20, va al riposo con l'enormità di 45 (!) punti di vantaggio. 62-17. Se non è un record il +45 in 20 minuti....Da Guinness dei primati anche il confronto nella valutazione di squadra a metà partita: Trieste (che doppia i rivali a rimbalzo) 89, Vigevano 9.

    La partita ormai si racconta da sola. Più cinquanta al 23' (69-19). L'unico motivo di interesse è sapere se, quando e chi regalerà il centello. Lo segna Matteo Rolli cercando con determinazione l'entrata e subendo anche fallo. Prima di lui avevano riempito il tabellino anche Camporeale e Obljubech. Si può andare di Marinaresca, buona Pasqua. 

    - I più diffidenti sostenevano che per dichiarare guarita la Triestina servisse una prestazione di un certo spessore, oltre ai risultati le con squadre pericolanti. Come scrive Guido Roberti, la risposta ad Arzignano lascia poco spazio ad interpretazioni. L'Unione è tornata a ricamare un certo tipo di calcio e lo ha fatto partendo dai piedi di alcuni giocatori ritrovatisi. Bordin porta a 4 i successi consecutivi. In stagione non era ancora capitato in campionato. Aumenta la soddisfazione l'aver rimontato una gara in cui si stava dominando ma è arrivato il gol avversario. Commenta il tecnico. «Stavamo giocando molto bene, siamo arrivati diverse volte davanti la porta e avremmo dovuto essere più cattivi, al primo tiro loro hanno fatto un bellissimo gol. Era una situazione anche peggio di quella capitata con l'Alessandria perché siamo andati sotto e abbiamo dovuto ribaltare la situazione. È una vittoria meritata per quello che hanno sviluppato i ragazzi 90 minuti».

    Soddisfatto della tenuta?

    «I cambi sono importanti e chi è entrato lo ha fatto molto bene, hanno cambiato la partita tutti e cinque. Hanno portato freschezza nel momento in cui abbiamo un po' sofferto dopo il 2-1. Avremmo dovuto fare il terzo gol per non rischiare poi nel finale».

    Tutto sommato in campo c'era una squadra con tantissimi giovani nella ripresa.

    «Sono ragazzi bravi e seri, si allenano bene e hanno capito l'importanza di farsi trovare pronti quando ne abbiamo bisogno. Avendo tante partite ravvicinate ho bisogno di tutti, non solo di 11-12 giocatori. Quelli che sono entrati hanno dato una mano a quelli che già avevano fatto molto bene».

    Valuta buona la prova di El Azrak-D'Urso dietro Lescano? E quella di Correia?

    «Hanno fatto molto bene, specialmente nel secondo tempo quando hanno giocato più vicini a Lescano, che forse prima era un po' isolato. Correia è rientrato molto bene, anche nella fase difensiva e nei contrasti, nelle palle alte. Ha fatto benissimo con Vallocchia prima e Celeghin poi, gran filtro a centrocampo».

    Avete riconquistato sembrerebbe l'affetto dei tifosi.

    «I tifosi già conoscevano la forza di questa squadra, hanno capito che dopo il periodo di appannamento che abbiamo avuto i ragazzi hanno svoltato, ci sono stati vicini, non solo in questa partita ma già a Sesto San Giovanni e contro l'Alessandria. Il loro supporto è importante».

  11. VENERDÌ 29 MARZO 2024

    - Solo una volta nel corso di questo campionato la Triestina era riuscita a fare un filotto di tre vittorie consecutive prima dell'ultimo ottenuto con Fiorenzuola, Pro Sesto e Alessandria nelle vesti di vittime. Era nel mezzo del girone di andata e curiosamente due delle tre avversarie erano state le stesse: l'Unione dell'allora tecnico Tesser aveva cominciato con il Legnago, e poi di seguito aveva vinto con Fiorenzuola e Alessandria.

    Come scrive oggi Ciro Esposito su "Il Piccolo", adesso la Triestina è chiamata però a un salto di qualità, sia per allungare la serie vincente come mai aveva fatto prima d'ora, ma anche per dimostrare che le ultime vittorie non sono dovute esclusivamente al fatto di aver incontrato le tre squadre in fondo alla classifica. Ecco perché la trasferta di domani in casa dell'Arzignano Valchiampo (inizio ore 16.15) rappresenta in un certo senso la prova del nove per la Triestina di Bordin, e non solo perché si fa visita a una squadra che sta lottando con le unghie per evitare i play-out, su un campo tradizionalmente ostico per chiunque. Il fatto è che gli alabardati affronteranno un'avversaria in un momento molto particolare.

    Dopo aver passato un fase di grave crisi con appena 4 punti ottenuti in sette partite, una decina di giorni fa l'Arzignano ha esonerato il tecnico Bianchini e al suo posto ha chiamato Simone Bentivoglio, ex giocatore con un solido curriculum in serie A con il Chievo oltre alla militanza in tante altre squadre della cadetteria fino alla chiusura della carriera, avvenuta appena due anni fa, prima in serie C con la Virtus Verona e poi in Eccellenza con il Vigasio. E proprio con il Vigasio Bentivoglio ha iniziale la carriera da allenatore, prima nel settore giovanile e poi con la prima squadra. Nessun'altra esperienza per lui fino alla chiamata dell'Arzignano. Ebbene alla sua prima panchina da professionista, il nuovo tecnico dei veneti è andato a vincere in trasferta con un clamoroso 3-0 sul campo del Renate, rilanciando la sua squadra verso la salvezza. Un esordio col botto, che curiosamente ha riportato l'ex alabardato Pavanel sulla panchina del Renate, chiamato in fretta e furia per salvare il finale di stagione al posto di Colombo.

    Insomma la Triestina troverà un Arzignano particolarmente su di giri che ha ritrovato entusiasmo, per questo la prova di domani sarà importante per verificare la vera condizione degli alabardati. Che ovviamente dalla loro vantano una rosa molto più qualitativa e una ritrovata serenità dopo le tre vittorie consecutive. E poi è fondamentale continuare la corsa per quel terzo posto che è a portata di mano e che potrebbe essere raggiunto se, dopo Arzignano, l'Unione farà bene anche nel recupero di mercoledì prossimo con l'Atalanta U23. Ora che Bordin ha trovato la quadra anche dal punto di vista tattico, con un 3-4-1-2 che al momento garantisce i migliori risultati, e che può gestire una rosa in grado di consentire una certa rotazione dei singoli senza che la qualità complessiva ne risenta, anzi ottenendo spesso dalla panchina un boost in più come accaduto con l'Alessandria, la Triestina ha tutte le carte in regola per superare anche questo ostacolo

    - Si chiamerà pure Nuova Pallacanestro Vigevano 1955 ma il pensiero non può che andare a quando si chiamava Mecap. E del resto nemmeno noi siamo rimasti quelli lì. Pallacanestro Trieste, risorta nel 2004. Allora era Hurlingham, il neroverde al posto del biancorosso. Altri nomi, altri tempi. Altri scenari, perchè il Trieste-Vigevano rimasto nella storia aveva tutt'altra cornice rispetto a quella che accoglierà la sfida di domani sera.

    Lo scrive Roberto Degrassi: ricordi ed emozioni sono rimasti al 24 febbaio 1980, giornata magica. Una vittoria che valse la prima promozione in serie A1. Il coronamento di un'avventura fantastica cominciata con un gruppo triestino di amici che aveva iniziato a sognare quando aveva trovato sulla sua strada un funambolo statunitense e un istrionico, geniale, vulcanico personaggio in panchina riconvertito con il passare degli anni e del ruolo da giocatore tiratore folle a coach cultore della difesa. E pensare che quella storia aveva rischiato nemmeno di cominciare, visto che Dado Lombardi, allenatore di quel manipolo di ragazzoni, quel Rich Laurel manco lo voleva, dopo averlo visto entrare in palestra. Cazziatone a Ettore Zalateo, che di quell'Hurlingham era il plenipotenziario e aveva portato a Trieste il giocatore che Lombardi riteneva malato da tanto magro che era. Rispostaccia da parte di Zalateo al coach: «Questo è, e fattelo piacere». E Laurel piacque, eccome. A Lombardi e a un'intera città che prese d'assalto il Palasport di Chiarbola.

    A fine febbraio Chiarbola ribolliva. Altro che febbre. Qualcosa di assolutamente travolgente e, come per tutte le prime volte, destinato a rimanere nella memoria collettiva con i contorni del mito. Le code per i biglietti in galleria Protti, le telecronache di Giovanni Marzini. Quattro promozioni, di cui tre già opzionate da Bancoroma, Pagnossin Gorizia e Mercury Bologna. A Trieste serviva dannatamente una vittoria dopo due sconfitte. E alla fine arrivò. 87-77, con Laurel mezzo acciaccato e James Bradley, pescato alla fine dell'estate precedente per rimpiazzare Jim McDaniels, eroe di giornata. In trionfo capitan Meneghel, Baiguera, Jacuzzo, Scolini, Dordei, Pieri, Floridan, Ritossa e Alberto Tonut.

    Dall'altra parte, uno degli avversari scorbutici si era rivelato neanche a farlo apposta un triestino, Giulio Iellini, trasferitosi in Lomellina dopo i fasti della Simmenthal Milano e dell'Ignis Varese.

    Uno dei bei nomi della storia del basket di Vigevano. Un altro crack italiano, Claudio Malagoli, si era trasferito l'estate prima a Brindisi portando in dote uno strepitoso fiuto per il canestro. Mani d'oro anche quelle di Damir Solman, che con Vigevano giocò in A1. A Chiarbola invece c'era un altro straniero storico per il basket di Vigevano, Clyde Mayes. Tra i tanti allenatori succedutisi sulla panchina di Vigevano indimenticabile Dido Guerrieri (in epoche distanti dalla sfida di Chiarbola). Grande allenatore, persona di cultura e ironia come dimostrava ogni settimana nel suo "Taccuino" sulle colonne del Superbasket di Aldo Giordani. Già, altri tempi. Dado e Dido. Quattro lettere, bast avano per farli riconoscere nel basket italiano. Che fossero rispettivamente Gianfranco e Giuseppe l'avevamo tutti dimenticato

  12. GIOVEDÌ 28 MARZO 2024

    - Si accorcia la classifica del girone rosso a quattro giornate dal termine della fase a orologio. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", cullandosi sulla certezza di un quinto posto difficilmente attaccabile visto il margine accumulato al termine della stagione regolare, la Pallacanestro Trieste ha viaggiato a velocità di crociera in attesa (almeno stando alle convinzioni di staff tecnico e società) di esplodere nei play-off. Alle sue spalle, però, spingono le inseguitrici con Rimini e potenzialmente anche Cento tornate a tiro e attese dai match casalinghi contro Casale e Latina.

    Per evitare problemi c'è da vincere almeno ancora una partita e, considerando la difficoltà delle trasferte in programma a Trapani e Rieti, c'è da farlo nei match casalinghi. A cominciare da quello di sabato quando, alle 20.30 sul parquet del PalaTrieste, si presenterà la Elachem Vigevano. Definito l'organico a disposizione di coach Jamion Christian: non ci sarà Vildera, ancora a riposo nel corso di tutta questa settimana, in rampa di lancio Justin Reyes che salvo sorprese (vedi Torino) dovrebbe finalmente fare ritorno in campo a due mesi e mezzo dall'infortunio subito nel derby di Udine.

    AMBIENTE: Vigevano e Urania Milano gli ultimi impegni casalinghi, Trieste avrà la possibilità di giocarli davanti al pubblico amico. Un fattore campo che ormai resta un lontano ricordo, dissoltosi come la fiducia di una tifoseria che ha, da tempo, perso la fiducia nel progetto rebirth. Partita lunedì scorso, la prevendita ha fatto registrare 8 biglietti venduti nella prima giornata, non ci sono dati ufficiali relativi alle due giornate successive ma, di certo, non si è andati molto oltre quei numeri. Al netto di promozioni e scolaresche, il fascino che la PallTrieste esercita in questo momento è ai minimi termini.

    PROGRAMMA: Si parte domani sera con l'anticipo al Carnera tra Old Wild West e Gruppo Mascio Treviglio. Udine prova a riprendersi il secondo posto in soltario in attesa della sfida che sabato alle 20 vedrà la Fortitudo ospitare l'Urania Milano. Gli altri incontri del sabato di Pasqua: Sella Cento-Benacquista Latina (ore 19), Gesteco Cividale-S.Bernardo Cantù (20), Unieuro Forlì-Juvi Cremona (20), Nardò-Trapani Sharks (20.30), Verona-Luiss Roma (20.30), Assigeco Piacenza-Moncada Agrigento (20.45). La settima giornata si completa domenica con Chiusi-Rieti, Orzinuovi-Torino e Rimini-Casale Monferrato

    - Quella con l'Alessandria è stata la terza vittoria di fila della Triestina. Non è un fatto scontato in questo campionato di C e lo è ancor meno per una squadra reduce da un periodo di cinque ko consecutivi e un pari preso per i capelli con il Legnago. Lo scrive Ciro Esposito: è vero anche che le avversarie incontrate sono state le ultime tre della graduatoria, Un dato che non può non essere preso in considerazione per analizzare il valore delle prestazioni degli alabardati.

    Le prossime avversarie saranno più toste (Arzignano pericolante e soprattutto Atalanta baby) e quindi i test più probanti. Ci sono però due dati incontrovertibili. Uno è numerico: la quarta posizione è più concreta, la terza piazza ancora ampiamente alla portata. L'altro è il modo di stare in campo della squadra: il gioco non è per palati fini, come in certi frangenti della gestione Tesser, ma Bordin ha sapuro trovare un buon equilibrio. O meglio il tecnico, anche se ha fatto troppa fatica ad adattare l'assetto del dopo Tesser, ha lavorato in primis sull'aspetto difensivo. La soluzione dell'ultima linea a tre, con due cursori ai lati, e protetta da due mediani ha avuto un evidente efficacia nonostante la dimensione medio-bassa degli attacchi incontrati in questo mese. Perché nella versione della difesa a 4, viste le caratteristiche dei laterali, a difendere si ritrovavano spesso solo i due centrali. Anche per questo Tesser talvolta aveva optato per l'utilizzo di Germano o meno spesso di Ciofani sulle fasce. Ora ci sono tre uomini in marcatura che quasi sempre seguono anche l'avversario fino alla linea mediana. Quando serve fanno fallo e non si fanno scrupoli a spazzare nel momento del bisogno. Non è un bel vedere? Certo, ma il risultato c'è. Non solo ma questo atteggiamento ha fatto crescere Moretti, ha valorizzato le potenzialità di Rizzo e ha consentito a Malomo (o Struna) di gestire con meno affanni il ruolo.

    L'altra faccia della medaglia è che questa Triestina crea meno palle-gol. Eppure le reti segnate in 4 gare sono ben 9. Per essere più pericolosa ed efficace, specie quando il livello dell'avversario si alza, la squadra necessita della qualità dei suoi giocatori. Lo si è toccato con mano martedì quando l'ingresso di Redan e Correia ha annichilito l'Alessandria (in panchina poi sono rimasti D'Urso e Celeghin). È superfluo sottolineare quale sia l'importanza dell'apporto del franco-senegalese. Il centrocampista ha avuto dei problemi atletici in via di risoluzione e il ritorno a una forma accettabile può essere un plus per il finale di stagione.

    Comunque la condizione fisica e soprattutto mentale appare in crescita. La reazione della squadra dopo il pari (anche agevolato da un atteggiamento poco reattivo degli alabardati) dell'Alessandria è un aspetto indicativo del momento. È riemersa quella caratteristica insita nel dna di questo gruppo e che era sparita o quasi da metà gennaio del 2024 con o senza Tesser. A proposito della scelta dell'esonero di uno dei migliori tecnici della categoria è evidente che sia stato un vulnus stagionale del club perché ha pesato sul re ndimento della squadra e ha creato una frattura con i tifosi. E i supporter di fatto (a parte un piccolo nucleo) hanno abbandonato la squadra. Il pubblico ha tutto il diritto di manifestare il suo scetticismo ma visto che la squadra è risalita e manca solo uno scampolo di stagione sarebbe più logico goderselo. Senza troppo entusiasmo ma con la consapevolezza che questa Unione, con tutti i suoi limiti, può prendersi e dare ancora qualche soddisfazione.

  13. MERCOLEDÌ 27 MARZO 2024

    - La terza vittoria consecutiva colloca la Triestina in potenziale scia di sorpasso al Vicenza, un successo – questo sull'Alessandria – arrivato con troppo tepore nel primo tempo ma ben compensato dalla volontà ed i fatti dimostrati nel secondo.

    Come scrive oggi Guido Roberti su "Il Piccolo", al termine della gara al Tognon l'analisi tecnica di Roberto Bordin: «Era giusto dare continuità alle vittorie importanti precedenti a questa gara. Nel primo tempo eravamo molto lenti nelle giocate, nei pensieri, giocavamo molto in orizzontale senza trovare gli spazi giusti. Magari la gara sarebbe stata diversa se Minesso avesse trovato subito il gol. Nel secondo tempo abbiamo reagito dopo il gol che per un po' ci aveva tagliato le gambe. Abbiamo reagito a differenza delle partite di qualche mese fa, per cui complimenti ai ragazzi che hanno fatto una grande prestazione per risolvere la partita».

    Parole di elogio del mister per Correia, come per gli altri subentrati, nomi importanti che ricordano una rosa tutto sommato ampia, che infatti ha mandato a bersaglio 17 giocatori in stagione.

    «Correia è entrato bene, come Celeghin, che ha dato sostanza a centrocampo ed i due esterni che avevano speso molto. Ho messo giocatori freschi ed esperti che hanno dato sicurezza alla fase difensiva. Bene tutti i subentrati, non era semplice».

    Questo trittico di vittorie aiuterà il gruppo nell'aumentare la consapevolezza che si può ancora recitare un ruolo in questa annata?

    «Ci deve essere consapevolezza e sempre la volontà di migliorare, tempo fa su un gol subito la squadra si afflosciava, invece stavolta ha reagito e i ragazzi sono stati premiati per la volontà che hanno dimostrato».

    La difesa sta trovando nuovi equilibri, il cambio di modulo sembra recepito dal gruppo.

    «Ripeto, nel primo tempo avremmo dovuto fare un gioco più veloce, almeno a livello di pensiero per affondare. Ogni partita è diversa dall'altra e l'importante è il risultato finale. L'approccio è stato anche giusto, ma non abbiamo sfruttato nei momenti giusti gli spazi, la squadra è stata brava ad alzare il baricentro nel momento giusto dopo il pareggio dell'Alessandria. Abbiamo rischiato quasi nulla oltre al gol».

    Una considerazione su El Azrak, il migliore ancora una volta.

    «Rayan ha fatto una grande gara nonostante la marcatura a uomo, aveva meno spazio. Nel secondo tempo lo ho alzato un po' in modo che sia attaccante puro con Minesso alle spalle. Ha qualità, salta l'uomo e in questo sport chi salta l'uomo è un passo avanti»

    - Poco più di una settimana alla fine del mercato, le società di serie A2 che da maggio saranno chiamate a dare la caccia alla promozione cercano di chiudere il cerchio a caccia di possibili rinforzi.

    Come scrive Lorenzo Gatto, ci si muove in un contesto estremamente complicato considerando che la data di venerdì 5 aprile, termine ultimo per definire i tesseramenti, si fa sempre più vicino. Con l'eccezione di Torino e Udine che, per motivi diversi, hanno ormai già definito i loro roster, la concorrenza è tanta e qualificata.

    Per Trieste, da settimane a caccia di un numero 4 in grado di dare maggior profondità al pacchetto di lunghi da affidare a Jamion Christian, la possibilità di trovare un rinforzo sembra ormai molto difficile. Detto che i nomi di Alibegovic e Lombardi non hanno mai trovato effettivo riscontro e che l'arrivo di Del Cadia e la sua permanenza è stata e sarà utile solo per elevare la qualità degli allenamenti in attesa del ritorno di Giovanni Vildera, il vero upgrade biancorosso in vista delle ultime sfide della fase a orologio e dell'imminente inizio dei play-off si chiama Justin Reyes. Con la speranza di poterlo vedere in campo già sabato sera nel match casalingo in programma contro la Elachem Vigevano.

    La capolista del girone rosso, l'Unieuro Forlì, resta a caccia di un lungo. Sul taccuino della società romagnola c'è Gora Camara, il 22enne in questa stagione alla Nutribullet. Difficile possa muoversi da Treviso, l'alternativa sarebbe legata al nome di Daniele Magro, in questo momento in forza alla Juvi Cremona. Su Magro c'è anche la Fortitudo Bo che, in attesa di novità circa le condizioni di Aradori e Fantinelli, continua a lavorare per dare a Caja la possibilità di allungare il roster con un esterno.

    Tra i piccoli sono tre i nomi attorno ai quali potrebbe muoversi la società felsinea. Il primo è il classe '99 Gabriele Stefanini, giocatore di Chiusi, gli altri sono Riccardo Visconti attualmente in A a Pesaro e Matteo Montano, ex biancoblù ora in forza all'Urania Milano

  14. MARTEDÌ 26 MARZO 2024

    La Triestina recupera oggi il match con l'Alessandria, rinviato lo scorso 10 marzo per impraticabilità del campo a causa di un violento acquazzone.

    Lo scrive Antonello Rodio su "Il Piccolo": da quel giorno, è proprio il caso di dirlo, ne è passata di acqua sotto i ponti: l'Unione ha trovato un'altra preziosa vittoria in trasferta a Sesto, mentre il Vicenza ha frenato con due pareggi inaspettati. E così oggi a Fontanafredda (al "Tognon" inizio ore 16.15), la squadra alabardata ha la ghiotta occasione di fare il primo step per trasformare in realtà quello che per il momento è solo un potenziale terzo posto. E poter agguantare di nuovo il podio del girone desta sicuramente euforia nella squadra, anche se Bordin predica prudenza: «Nel gruppo si respira un'aria buona - spiega il tecnico alabardato - i ragazzi sono molto motivati dopo le ultime partite positive. Bisogna però affrontare una gara alla volta e pensare a quella con l'Alessandria: troveremo di fronte una squadra la cui classifica è certamente negativa, ma che a parte il risultato di sabato con la Giana Erminio sta facendo delle prestazioni abbastanza buone, quindi guai a sottovalutarla».

    Anche se la situazione dell'Alessandria è ulteriormente peggiorata rispetto a due settimane fa e la squadra è praticamente retrocessa, Bordin infatti non si fida dei piemontesi, sottolineando che queste gare vanno affrontate dal primo minuto con concentrazione: «Con il Giana l'Alessandria ha perso male, ma quando dovevamo affrontarla due settimane fa veniva da due vittorie in trasferta e da sconfitte sempre di misura, con buone prestazioni condite anche da qualche episodio sfortunato. Ha giocatori importanti e di qualità che se lasciati giocare possono farti male, quindi dobbiamo affrontare subito la gara di petto, cercando di fare noi il ritmo». Ulteriore dato da non trascurare, per l'Unione si apre un'intensa serie di quattro partite in nemmeno due settimane, fatto che porterà Bordin a una certa rotazione: «Ovviamente servirà una gestione delle forze, si apre un ciclo di impegni ravvicinati, non avremo più la possibilità di fare la settimana tipo ma come avevo già detto dovremo adattarci al campionato e al calendario che ci propone. Abbiamo giocatori importanti che magari non giocheranno con l'Alessandria ma troveranno posto la prossima, avere una rosa ampia e di qualità è sicuramente per me un grande vantaggio. Dobbiamo continuare a pensare però partita dopo partita».

    Oltre al solito Ballarini, Bordin dovrà fare a meno anche di Vertainen (probabile uno stop di due o tre settimane per un problema muscolare) e di Jonsson, impegnato con l'Under 21 dell'Islanda. Ha recuperato invece Anzolin, che ieri si è regolarmente allenato anche se probabilmente non sarà al meglio. Se il 3-4-1-2 (che con il ripiegamento del trequartista diventa 3-5-2) è scontato, resta difficile capire quali saranno le scelte di Bordin, perché potrebbero essere già nell'ottica dei tanti impegni ravvicinati. Davanti a Matosevic dovrebbe esserci la difesa rimasta imbattuta nelle ultime partite con Moretti, Malomo e Rizzo. In mezzo al campo ci saranno Vallocchia e uno fra Fofana e Correia, come esterni a destra Pavlev è leggermente favorito su Germano mentre a sinistra dovrebbe esserci Petrasso. Sulla trequarti un El Azrak in gran forma continua a essere favorito su D'Urso mentre davanti, per giocare accanto a Lescano, più probabile Redan che Minesso.

    - La coperta resterà corta anche sabato sera, appuntamento alle 20.30 sul parquet del PalaTrieste contro la Elachem Vigevano. Come scrive Lorenzo Gatto, in attesa di capire se e per quanti minuti sarà possibile rivedere in campo Justin Reyes, che a Torino ha preferito rimandare il suo rientro, la certezza è che coach Jamion Christian dovrà rinunciare almeno per un altro match all'apporto di Giovanni Vildera. Il gladiatore biancorosso è ancora alle prese con lo strappo al polpaccio rimediato qualche settimana fa e verrà tenuto a riposo nel corso di tutta la settimana.

    Poi le verifiche strumentali chiariranno la possibilità di riprendere gli allenamenti e, conseguentemente, i tempi di rientro. Appurato che, neppure sabato sera contro Vigevano, Trieste riuscirà a tornare al completo, c'è da tornare a vincere per dare sostanza alla classifica e rendere meno balbettante il cammino in una fase a orologio fino a questo momento chiaramente deficitaria. Due soli successi in sei partite, un ruolino di marcia insufficiente per giustificare quelle ambizioni di promozione che la società continua a ribadire.

    GRIGLIA PLAY-OFF : Con Forlì che ha ormai messo in cassaforte la prima posizione nel girone rosso e Fortitudo Bologna e Udine che si giocheranno il secondo in un testa a testa senza esclusioni di colpi, Trieste resta aggrappata al suo quinto posto. Davanti a lei c'è Verona che mantiene un significativo margine di distacco anche alla luce del vantaggio nello scontro diretto e può contare su un calendario che con i match casalinghi contro Luiss Roma e Juvi Cremona e le trasferte di Latina e Torino appare meno complicato di quello biancorosso. A circa quaranta giorni dall'inizio dei play-off, dunque, Trieste deve lavorare in prospettiva nel tentativo di presentarsi nelle migliori condizioni possibili ai match che decideranno la stagione.

    IL MERCATO : Giunti ormai quasi alla fine di marzo e con poco più di una settimana disponibile si tirano le somme per capire se le squadre di vertice riusciranno effettivamente a rinforzare gli organici in vista dei play-off. Sono tante le squadre che continuano a guardarsi attorno, assieme a Trieste ci sono Forlì, Fortitudo e Cantù, nei prossimi giorni capiremo chi sarà in grado di portare a casa il colpo che potrebbe cambiare gli equilibri della post season.

    BIGLIETTI : Iniziata ieri, sia sul circuito Vivaticket che mella biglietteria interna del PalaTrieste la prevendita del match contro Vigevano. Da oggi a venerdì orario pomeridiano (dalle 16 alle 19) poi sabato i botteghini saranno aperti dalle 16.30 e fino alla fine del secondo quarto. Presso lo sportello della BCC Venezia Giulia di via Roma 18 possibili e acquistare i tagliandi da domani e fino a venerdì con orario degli sportelli disponibili dalle 10.30 alle 13.30. Attiva la promozione per gli abbonati che potranno acquistare un biglietto aggiuntivo al prezzo di 5 euro e previa disponibilità di posti nello stesso settore.

    VERONA KO Nel posticipo di serie A2 ieri sera Verona ha dovuto arrendersi a Cantù per 74-69 e resta quindi a quota 34 in classifica. Nell'altro match in programma invece Rimini ha espugnato Cremona per 64-58.

  15. LUNEDÌ 25 MARZO 2024

    - Atteso, annunciato, congelato, rimpianto. Alla fine il momento di Justin Reyes nuovamente sul parquet arriverà davvero sabato sera al PalaTrieste quando i biancorossi si incrocieranno con Vigevano. Sistemata l'ala portoricana rimarrà però un altro quesito che reclama risposte e certezze: quando rientrerà Giovanni Vildera?

    Come scrive oggi Roberto Degrassi, andiamo con ordine. Dopo la sconfitta di Torino alla squadra è stato concesso un weekend di riposo, oggi la ripresa degli allenamenti. Reyes è stato portato con il gruppo al PalAsti, ha partecipato al riscaldamento ma non ha messo piede in campo. Una decisione giustificata nel dopopartita come una misura precauzionale per non affrettare i tempi, rinviando il rientro alla prossima gara. Reyes nei prossimi giorni si allenerà con la squadra aumentando gli sforzi.

    Nessuno gli chiederà sabato di giocare per trenta minuti ma a questo punto non si può più attendere. Mancano quattro giornate ai play-off e Trieste in crisi di gioco e risultati ha bisogno di recuperare una fisionomia e credibilità. Il portoricano non vede campo dal derby perso al Carnera il 12 gennaio scorso. Sette sconfitte fa. Trieste presentava un quintetto con Ruzzier, Brooks, Deangeli ala piccola, Reyes "4" e Candussi o Vildera centro. In queste settimane Christian ha proposto un quintetto con i due piccoli istituzionali, Filloy e i due lunghi Candussi e Vildera insieme. Un esperimento che, guardando i risultati, ha prodotto davvero poco. Con il rientro di Reyes la squadra dovrà ritrovare certi equilibri e non può permettersi di aspettare i play-off per farlo. L'attendismo è già costato caro in passato...

    Nessuna nuova ufficialmente su Vildera ma in questo caso non significa che sia una buona nuova. L'ultima informazione sulle condizioni del centro risale a un paio d'ore prima dell'incontro con Treviglio, spiegando che il "Barba" restava ai box per un'elongazione al polpaccio sinistro. Il comunicato societario del 10 marzo si chiudeva con il laconico «seguiranno aggiornamenti». Nell'attesa ci proviamo noi. Purtroppo la sosta del campionato per la Coppa Italia non si è rivelata di giovamento, Vildera infatti non si è allenato nell'ultima settimana. E non ci sarebbe nulla di scontato sui tempi di rientro. Il centro veneto al momento dell'infortunio era l'elemento più in forma. Non è da escludere che venga preservato il più possibile in modo da riaverlo a disposizione in forma per i play-off interpretando la filosofia Usa della dirigenza e del coach: il momento importante è la fase finale ed è lì che conta esserci. Trieste rischia però di riassestare il proprio assetto proprio alla vigilia della serie dei quarti di finale dei play-off a Rieti. In sostanza dovrà cercare di trovare in breve un equilibrio finora mai acquisito.

    Intanto c'è sempre un mercato da monitorare, inevitabilmente orientato sul fronte dei lunghi. Il problema è il solito: in giro c'è più nulla che poco e la scadenza delle operazioni (il 4 aprile) è troppo ravvicinata per permettere di avere già verdetti in A1 e di conseguenza poter accedere più facilmente a Lombardi o altri. Considerando, naturalmente, che la prospettiva di puntellarsi sul mercato non intriga solo Trieste...

    - Dopo il lungo e buio tunnel nel quale ha perso la terza posizione in classifica e messo in discussione anche la quarta, adesso la Triestina può guardare di nuovo con fiducia al possibile podio del girone.

    Lo scrive Antonello Rodio su "Il Piccolo": i balbettii del Vicenza, che inizia a soffrire di una pericolosa sindrome da beffe nei finali di partita, permettono infatti agli alabardati di essere potenzialmente al terzo posto, a patto di vincere i due recuperi con Alessandria e Atalanta U23.

    La prima tappa, quella sulla carta molto più facile, arriva già domani (inizio ore 16.15), quando la squadra di Bordin affronterà a Fontanafredda i piemontesi. Ed è indubbiamente una ghiotta occasione per l'Unione, perché dopo un'annata tribolata non solo sul campo ma anche a livello societario, con tanto di punti di penalizzazione, l'Alessandria è ormai a un passo dalla retrocessione. Anzi, come dimostrano i tre gol presi sabato in casa del Giana Erminio, i piemontesi sembrano aver ormai mollato e arriveranno al Tognon in condizioni ancora più disperate rispetto al 10 marzo, quando un acquazzone rese il campo impraticabile costringendo al rinvio della partita. L'unico pericolo possibile sembra quello della sottovalutazione dell'avversario, sempre in agguato quando sulla carta le cose sembrano tutte facili. Per la Triestina è anche ora di riprendere il filo con la vittoria con le partite in casa e con Fontanafredda, che manca addirittura dal 9 dicembre, in pratica tre mesi e mezzo. Da quel momento nelle partite interne l'Unione ha raccolto 2 pareggi e 4 sconfitte (di cui una al Rocco), un vero tabù che domani va assolutamente abbattuto. La squadra di Bordin dovrà anche cercare di risolvere la partita al più presto, pensando soprattutto ai due ravvicinati impegni che seguiranno: la trasferta di sabato in casa dell'Arzignano e il recupero con l'Atalanta U23 di mercoledì 3 aprile. L'abbondanza della rosa alabardata permette anche di superare con serenità qualche acciacco in casa Unione, che non permette al tecnico di avere i ranghi al completo: quasi certamente infatti non ci sarà l'attaccante Vertainen, ma è in forte dubbio anche l'esterno Anzolin. Bordin ha comunque pedine in abbondanza per continuare a puntare sul 3-4-1-2, o 3-5-2 in fase di ripiego, anche se sono parecchi i dubbi sulla scelta dei singoli interpreti, proprio in vista dei tanti impegni che porteranno la squadra alabardata a giocare quattro partite in tredici giorni. Difficile andare a toccare la difesa imbattuta delle ultime due partite, formata da Moretti, Malomo e Rizzo (anche se Struna è sempre un'alternativa importante), mentre a centrocampo Fofana e Vallocchia restano favoriti su Correia e Celeghin. Sugli esterni ballottaggio Pavlev-Germano a destra con Petrasso a sinistra, mentre per il ruolo di trequartista un El Azrak in gran forma continua a essere favorito su D'Urso. Davanti, per giocare accanto a Lescano, è duello fra Redan e Minesso. A meno di un impiego di El Azrak più avanzato con D'Urso sulla trequarti.

  16. DOMENICA 24 MARZO 2024

    - La Triestina vede il terzo posto del girone a portata di mano: come scrive oggi Antonello Rodio oggi su "Il Piccolo", questa la conseguenza più importante per gli alabardati dello scontro diretto di ieri fra Vicenza e Legnago. Al Menti è finita infatti per 1-1, e per la seconda volta in pochi giorni i biancorossi di Vecchi sono stati raggiunti nel recupero (martedì scorso era successo con il Fiorenzuola). Con questo pareggio il Vicenza si porta a +5 sull'Unione, che però ha due partite da recuperare.

    In sostanza la squadra di Bordin è potenzialmente sul podio del girone: se infatti la Triestina sarà perfetta nei due recuperi casalinghi con Alessandria (si gioca dopodomani a Fontanafredda) e Atalanta U23 (in campo il 3 aprile al Tognon), con 6 punti riuscirà a sorpassare i biancorossi veneti. Senza dimenticare che in mezzo ci sarà anche la trasferta ad Arzignano il sabato di Pasqua. Quanto al Legnago, con il pareggio di ieri si porta a un solo punto dalla Triestina, che però con le due partite da recuperare può potenzialmente allungare sulla squadra di Donati. Di certo questo Legnago resta una seria minaccia per il quarto posto: continua infatti la lunghissima striscia positiva dei gialloblu, giunta adesso a 14 giornate. E nelle ultime 21 partite l'unica battuta d'arresto del Legnago è stata con il Mantova. Nella partita di ieri, nel primo tempo il Vicenza è andato più volte vicino al gol e Della Morte ha preso una traversa. Nella ripresa padroni di casa in vantaggio al 61': bolide dalla sinistra di Costa al quale si oppone Fortin, la palla finisce a Della Morte che prova il tiro al volo spinto poi in rete da Pellegrini. Il portiere del Legnago evita il raddoppio con una super parata su tiro di Costa, poi al 92' il pareggio degli ospiti con colpo di testa vincente di Zanandrea su cross di Van Ransbeeck. Intanto in vetta frena il Mantova, con il Trento che si conferma la bestia nera della capolista. All'andata i gialloblu espugnarono addirittura il Martelli, ieri hanno imposto in casa il pareggio per 1-1 alla squadra di Possanzini, pur giocando tutta la ripresa in dieci uomini per l'espulsione di Giannotti. Virgiliani in vantaggio nel primo tempo con Fiori, ma il Trento, pur in inferiorità numerica, ha trovato il pareggio nella ripresa con Italeng.

    In zona salvezza fa festa il Fiorenzuola, che supera in rimonta per 3-1 la Pro Patria e aggancia momentaneamente al terzultimo posto il Novara, che oggi gioca in casa della Pergolettese. Spera ancora nei play-out la Pro Sesto, che strappa un punto all'Albinoleffe, mentre chi rischia di essere risucchiata nella zona spareggi è la Virtus Verona, che ha perso 3-1 a Lumezzane. A un passo dalla retrocessione ormai l'Alessandria, che martedì incontrerà nel recupero la Triestina: i grigi piemontesi ieri hanno subito un pesante 3-0 dalla Giana Erminio. Tre le partite odierne: scende in campo anche il Padova che sarà impegnato a Vercelli. 

    - Quali sono le due cose che hanno in comune Forlì, Bologna, Udine, Verona, Cantù e adesso Torino? Sono tutte più in alto in classifica rispetto a Trieste. Hanno tutte battuto in casa Trieste. Lo scrive Roberto Degrassi: la squadra di Jamion Christian prosegue il suo filotto di sconfitte esterne contro le squadre cui dovrebbe contendere la promozione in A. Alla collezione delle sfide manca solo un appuntamento, Trapani il 6 aprile. Il più proibitivo di tutti. Non consideriamo la trasferta a Rieti nell'ultimo turno dell'orologio perché quella tra due squadre che dovranno affrontarsi per almeno tre volte pochi giorni dopo nei play-off sarà evidentemente una partita a carte coperte, priva di spunti utili.

    Christian, nella sua incrollabile fiducia, è convinto che la raffica di sganassoni in trasferta non possa incidere sulla convinzione e l'autostima dei suoi giocatori. Non la pensiamo così ma è solo uno dei tanti aspetti in cui ci sono interpretazioni diverse. A Torino Trieste ha perso perché non ha difeso – e l'allarme difesa era già stato ben evidente in precedenza - , perché ha una discontinuità di rendimento allarmante in certi elementi, perché nelle due volte in cui Ciani ha chiesto alla sua squadra di accelerare i biancorossi non sono stati in grado di trovare una risposta. Prima subendo 17 punti in una manciata di vantaggi vanificando il vantaggio, poi con il 18-0 rimediato nel finale.

    «Dobbiamo essere connessi difensivamente» era tra i cardini del presunto piano partita di Trieste. Eccome no. 103 punti. Altrochè connessi. Quando c'è da vincere contro una grande i biancorossi sono sempre offline. Osservazione del coach nel dopogara: «Torino ha saputo trovare gli adeguamenti». Appunto. Ciani lo ha saputo fare. Lui no.

    Si dirà: mancavano Reyes e Vildera. Vero, ma anche a Torino mancava Kennedy. L'impressione confermata dall'aria stizzita del dopogara è che nella Pallacanestro Trieste si vivano le critiche come un attacco di lesa maestà e che le sconfitte vengano considerate come banali incidenti di percorso sulla strada della redenzione nei play-off. Intanto, però, le sconfitte stagionali sono 12, la squadra non ha ancora un'identità, difende male, è monocorde in attacco dove non ci sono punti di riferimento. Filloy dopo un buon inizio della fase a orologio è scomparso, Campogrande non si è neppure affacciato. In A2 non può portare alla causa due tentativi da tre e una presenza senz'anima nel tempo in cui è sul parquet. Nelle file di Torino c'è chi ha dato l'esempio di come bisogna aggredire le partite, Vencato ha fatto valere la sua fisicità. Discorso a parte tra gli avversari lo merita Matteo Schina, pieno di personalità, vivace. Trieste non aveva un parco giovani infinito cui attingere per costruire il futuro, è riuscita a sprecare anche quello lasciando che Schina e Fantoma prendessero la strada del Piemonte (Tommy è a Casale Monferrato).

    A fine partita Schina è stato chiamato dai tifosi della Curva Nord presenti al PalaRuffini e ha fatto effetto vedere un giocatore con la maglia di Torino fiondarsi in mezzo ai tifosi dell'altra squadra perabbracciarli in nome di una lunga profonda amicizia.

    In vista del prossimo turno Trieste dovrebbe recuperare definitivamente Reyes, sul conto di Vildera come sempre zero informazioni e del resto si è visto quanto funzioni la pretattica no? Il mercato termina il 4 aprile, i margini di manovra sono pressochè inesistenti visto che la gara-salvezza di Brindisi, il team di Eric Lombardi, contro Treviso si giocherà tre giorni dopo.

    La strada è tutta in salita. 

  17. SABATO 23 MARZO 2024

    - «Ci è mancata un po' di durezza. Sapevamo che Torino è una delle squadra più forti del campionato con la capacità nell'ultimo quarto di continuare a segnare con grandi percentuali e intensificando il ritmo». Come scrive Roberto Degrassi oggi su "Il Piccolo", nel dopogara Jamion Christian per la prima volta tira in ballo il capitolo assenze, richiesto di un chiarimento sulla condizione di Reyes. «Si è allenato regolarmente ma alla vigilia della partita - spiegano il coach e il gm Michael Arcieri - abbiamo ritenuto che sarebbe stato meglio aspettare ancora una settimana di allenamenti. Non vedo l'ora di riavere tutti i giocatori a disposizione».

    L'ennesima sconfitta in trasferta può diventare un condizionamento psicologico in proiezione play-off? «Non credo, questa è una squadra che sa cosa fare».

    Franco Ciani sottolinea che «le due squadre hanno giocato meglio nella fase offensiva rispetto a quella difensiva anche se sono stati blocchi di buona difesa da parte nostra a scavare il solco. Abbiamo concesso troppi rimbalzi d'attacco ma sappiamo il valore di Trieste anche se deve fare i conti con due assenze importanti».

    - «I tifosi devono avere grande fiducia in questa società perché ha progetti davvero importanti». Parola di Fabio Rossitto, ex allenatore alabardato nella stagione 2013/14, ma soprattutto - come scrive Antonello Rodio - profondo conoscitore della categoria e delle squadre della regione.

    Rossitto, la prima cosa che le viene in mente sulla Triestina in questa stagione così particolare?

    «La cosa principale è che c'è una proprietà molto forte, che ha programmi e progetti davvero importanti, dal settore giovanile al centro sportivo. Mi sembra che a livello economico ci si tanta disponibilità, il club si è esposto in maniera notevole già quest'anno».

    Forse si aspettava qualcosa di più sul piano della classifica?

    «Ma partire per una nuova avventura e vincere subito non è mai facile. Trieste aspetta la risalita da anni e ovviamente è in ebollizione, ma bisogna avere pazienza. Io sono molto fiducioso, perché il progetto è tanta roba».

    Eppure era stato critico con l'esonero di Tesser.

    «Il problema è sempre capire cosa sia successo davvero tra loro. Io ho grande stima per Tesser, stava facendo bene e ai miei occhi in quel momento un esonero non ci stava visti i risultati. Deve essere successo qualcos'altro, saranno sorte delle divergenze, credo insomma che sia successo per altri motivi, non certo per la classifica».

    La squadra però ha passato un brutto momento: come mai?

    «La squadra evidentemente non ha assorbito subito bene l'accaduto e ha perso degli equilibri ma ora si sta rimettendo in carreggiata».

    E sul lavoro di Bordin cosa dice?

    «Dico che Bordin ora ha preso le misure. All'inizio voleva cambiare tanto e provare cose nuove, probabilmente la squadra in quel momento veniva da altre certezze ed è andata in difficoltà, ha avuto un contraccolpo negativo. Poi pian piano anche lui e la squadra si sono capiti».

    Ma questa Triestina potrà ancora dire la sua nei play-off?

    «Non è che può, deve dire la sua, visto l'organico che ha. Ma ne deve essere convinta. I giocatori hanno una società forte dietro ma devono dimostrare di valere questa maglia, devono sentirsi tranquilli ma sempre in discussione. E credo che tutti hanno annusato che a Trieste c'è un bel futuro, questo deve dare forza e grinta, ma la maglia te la devi sudare».

    Come vede il duello per il terzo posto con il Vicenza?

    «Sarà una bella lotta, la posizione è importante perché permette di saltare qualche turno e giocare in casa. E anche il Vicenza sta incontrando delle difficoltà».

    A proposito, sorpreso dal cammino della capolista?

    «Sì, il Mantova mi ha sorpreso, nessuno se l'aspettava, perché veniva dalla retrocessione e dal ripescaggio. Possanzini era nello staff di De Zerbi e ha messo in piedi una struttura di gioco fantastica, poi è una di quelle annate dove parti spensierato e senza pressioni e ti riesce tutto, soprattutto quando cominci bene e inizi a crederci. Tutto merito loro comunque».

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