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SandroWeb

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  1. Riapro ex-novo la discussione (purtroppo a causa del down di venerdì, non ho potuto recuperare i vecchi post che erano contenuti)
  2. Buongiorno a tutti, dopo un weekend di ripristini e test, riprovo a riaprire il forum dopo i problemi di venerdì scorso (una tabella dei post è andata danneggiata per motivi abbastanza oscuri). Vi prego cortesemente di fare voi i test di funzionalità, così vediamo se tutto è ok Grazie mille
  3. GIOVEDÌ 18 GENNAIO 2024 - In attesa di conoscere i tempi di recupero di Justin Reyes (il giocatore ieri si è sottoposto all'intervento per il menisco del ginocchio destro ma la Pallacanestro Trieste non ha fornito dettagli, rinviando il quadro della situazione ad oggi), la squadra di Jamion Christian si prepara ad aprire la serie degli incontri da affrontare con un solo straniero. Come scrive oggi Roberto Degrassi su "Il Piccolo", i comincia domani sera (palla a due alle 20.30) a Cividale contro una Gesteco che dopo un lungo periodo di appannamento ha cominciato a marciare battendo Forlì e Rimini. Inoltre domani Pillastrini potrà far debuttare Lamb che è pur sempre un esterno con esperienza italiana in A. Con Redivo e Lamb il Pilla si ritrova con una coppia di esterni potenzialmente devastante in attacco. Ma il test per Trieste sarà importante soprattutto nei pressi del canestro. Cividale ha un solo lungo vero (Berti) in attesa di avere al top della condizione Campani, ex biancorosso, ma dispone di un paio di elementi che possono creare qualche fastidio in assenza di Reyes: la coppia Miani-Dell'Agnello infatti produce complessivamente 22 punti e 11 rimbalzi a partita. E il baby Marangon contro Trieste ha disputato finora le prove migliori. La partita di Cividale non potrà dare risposte definitive su come sarà Trieste in queste settimane in cui dovrà fare a meno del suo miglior realizzatore e rimbalzista ma qualche indicazione la fornirà. La mancanza di Reyes spinge tutti ad alzare l'attenzione, lo spirito del gruppo di cui si dichiara un entusiasta innamorato coach Christian per un mese - sempre aspettando che qualcuno comunichi la durata prevista dell'assenza - dovrà sopperire alla mancanza di un terminale di riferimento. A Piacenza, quando Reyes rientrò per qualche giorno a casa come da accordi concordati al momento della firma, fu un incredibile Ariel Filloy a metterci la pezza. Senza Reyes, cambieranno alcuni ruoli e responsabilità. A Filloy e a Ferrero si chiederà di far pesare il mestiere e il senso tattico anche se l'assetto più bilanciato potrebbe rivelarsi quello con Campogrande e Deangeli insieme sul parquet chiedendo al capitano di incidere di più a rimbalzo e confidando che il minutaggio più ampio conforti l'ala romana a trovare più continuità. Sembra probabile che a Brooks venga chiesto qualche raid offensivo in più nell'area, l'ex Michigan sta catturando parecchi rimbalzi (oltre 6 a gara) per la sua taglia e per far quadrare i conti a Trieste servirà che questa media non si abbassi. Senza Reyes ecco che quello che - a parte l'ultimo turno in trasferta a Forlì - poteva essere un finale di prima fase in discesa potrebbe creare qualche impiccio. La classifica racconta comunque che Trieste, attualmente quarta, è destinata quasi certamente a mantenere la posizione. Aver concesso il saldo canestri a Udine complica la speranza di sorpassare i friulani pur disponendo di una gara in più (il recupero con Chiusi), paradossalmente battendolo a domicilio sarebbe più semplice fare la corsa su Forlì ma ci vorrebbe un filotto di vittorie. Il +2 che potenzialmente potrebbe diventare +4 nei con fronti di Verona in compenso sembra scongiurare il rischio di scivolare al quinto posto anche se si dovesse steccare uno o due match. - L'Unione piazza la seconda mossa del suo mercato invernale. Due erano i ruoli in cui si voleva intervenire e dopo il terzino Petrasso, ora è stato portato a termine anche il secondo obiettivo che riguarda il centrocampo: la società alabardata ha comunicato ufficialmente l'acquisizione di Marco Ballarini, goriziano classe 2001 che arriva in prestito dall'Udinese con opzione di acquisto da parte della società alabardata. Ballarini è un centrocampista duttile, capace di giocare mezzala, esterno destro e all'occorrenza fare anche il terzino. Cresciuto a livello giovanile nell'Udinese, ha esordito anche in A nel finale della gara vinta dai bianconeri sul campo della Spal il 9 luglio 2020. Poi ha maturato esperienza in C con le maglie di Piacenza, Foggia e lo scorso anno Trento, totalizzando 54 presenze condite da 4 reti e 2 assist. Fermo da qualche mese per un infortunio, è poi rientrato all'Udinese che ora lo ha girato appunto in prestito alla Triestina. Per quelle che pare siano le politiche del club alabardato in questa sessione invernale, i movimenti potrebbero anche essere finiti qui, ma non sono esclusi colpi a sorpresa, soprattutto in caso di buone occasioni. Non a caso emerge una voce anche per il settore offensivo, con la Triestina che si sarebbe fatta avanti per Riccardo Tonin, attaccante classe 2001 in scadenza col Foggia, che in questa stagione vanta 5 gol e 4 assist in 21 presenze. Attaccante scuola Milan, Tonin ha giocato in C anche con Cesena e Monterosi, ed è seguito pare anche da varie società cadette, tra cui Brescia e Cittadella
  4. MERCOLEDÌ 17 GENNAIO 2024 - Manca un Lescano al motore di questa Triestina. Come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", nonostante i gol alla squadra alabardata nelle ultime sei partite non siano mancati (9 all'attivo), e che casomai buona parte del problema risieda anche nei troppi gol presi (ben 9 al passivo nell'ultima mezza dozzina di gare), non può essere una coincidenza il fatto che da quando il bomber argentino non va in rete, l'Unione ha iniziato il suo periodo complicato di vorticose altalene. Lescano non segna dal 2 dicembre, giorno della doppietta con la quale ha steso la Virtus Verona: da quel giorno sono seguite tre vittorie rocambolesche acciuffate per i capelli e ben tre sconfitte. Insomma il suo peso specifico nell'importanza della squadra va ben oltre il suo feeling con il gol. Non c'è solo la sua capacità, per dirla in gergo calcistico, di buttarla dentro, ma anche il lavoro di sponde per la squadra, i suoi movimenti preziosi per i compagni nonché la sua abilità nei passaggi decisivi. Oltre agli 11 gol segnati, l'attaccante vanta infatti anche 5 assist, dei quali ha beneficiato soprattutto Redan. In quest'ultimo mese e mezzo, invece, Lescano per vari motivi non ha più inciso. Prima un calo di forma, poi l'infortunio per quel maledetto calcione di Delli Carri non punito dall'arbitro che lo ha menomato nella partita con il Padova, lo ha messo ko per oltre due settimane, gli ha fatto saltare la trasferta di Trento e ora lo costringe ovviamente a recuperare la condizione. Ma a rincuorare i tifosi alabardati c'è la storia calcistica di Lescano: per svariati motivi spesso in carriera, soprattutto negli ultimi anni, la sua stagione vive una sorta di buco nero proprio fra dicembre e gennaio, per poi riprendere di slancio nella seconda parte di campionato. L'esempio più clamoroso è quello più fresco, proprio quello dello scorso anno quando Lescano militava nel Pescara. Fino a novembre il bomber aveva messo a segno 8 reti, poi un periodo di magra con addirittura tante partite in panchina fino a fine gennaio. Poi da febbraio il ritorno in grande stile con ben 11 reti messe a segno nell'ultima parte di stagione, 10 delle quali addirittura fra marzo e aprile. Due anni fa con la Virtus Entella una stagione meno eclatante a livello realizzativo, ma anche qui 7 reti fino a inizio dicembre, poi il solito letargo con impiego più limitato, quindi da febbraio in poi le altre 3 reti. E se in precedenza quello con la Sambenedettese era stato un campionato più regolare quanto a frequenza realizzativa, con la Sicula Leonzio il trend del giocatore si era già evidenziato chiaramente: in quel campionato Lescano segnò 5 reti fino a metà novembre, poi il buco con impiego limitato a spezzoni di partita, quindi da febbraio l'esplosione con 6 gol in cinque partite prima che il calcio chiudesse i battenti per covid. Insomma, se la sua tradizionale tabella di marcia resterà la stessa ed entrerà presto in condizione, i tifosi alabardati dovrebbero rivedere presto Lescano tornare a gonfiare la rete e a sfornare assist. L'Unione ne ha un grande bisogno per un finale di stagione dove ci sarà da batta gliare per una posizione al vertice e, probabilmente, lottare per la promozione nei play-off . - Tre giornate alla fine della stagione regolare, sei punti a disposizione per definire la classifica e stilare calendario e avversarie della fase a orologio. Lo scrive oggi Lorenzo Gatto: la serie A2 lancia la volata di una prima fase che vede la Fortitudo Bologna grande favorita nella rincorsa al primo posto. Due punti di vantaggio su Forlì (ma la differenza canestri favorevole nello scontro diretto), quattro su Udine e, assegnando alla formazione di Christian due punti molto probabili nel recupero casalingo del 24 gennaio contro Chiusi, anche su Trieste. Un margine importante per una squadra che, pur senza dominare, continua a macinare vittorie. Alle sue spalle, i giochi dal secondo al quarto posto restano aperti. Forlì si giocherà nel prossimo settimana il jolly contro Chiusi poi sarà costretta ad affrontare gli scontri diretti a Udine e contro Trieste mentre l'Apu, match casalingo contro i romagnoli a parte, dovrà gestire due trasferte non semplici sui parquet di Orzinuovi e Rimini. Per Trieste la sfida di venerdì a Cividale diventa fondamentale per sperare di poter scalare la classifica e migliorare l'attuale quarto posto giocandosi poi le sue carte nello scontro diretto in programma alla Unieuro Arena, il 4 febbraio, contro Forlì. IL MOMENTO La sconfitta nel derby, l'infortunio di Reyes, la sfida all'orizzonte contro una Cividale reduce da due vittorie consecutive e pronta a inserire nel suo organico un giocatore importante come Lamb. Ce ne sarebbe abbastanza per vivere la vigilia del match in programma al PalaGesteco con un pizzico di inquietudine. Nulla di tutto ciò. Società e staff tecnico mantengono assoluta fiducia nel progetto e in un gruppo di giocatori che considerano sufficientemente attrezzato per gestire l'emergenza. IL MERCATO Reduce dall'infortunio al menisco del ginocchio destro rimediato venerdì scorso a Udine, Justin Reyes sarà operato oggi a Reggio Emilia dal dottor Rocchi. Solo dopo l'intervento sarà possibile valutare la reale entità del danno subito dal giocatore portoricano e, di conseguenza, stilare la tabella di marcia per i tempi di recupero. A Cividale, dunque, Trieste gestirà l'assenza del suo straniero distribuendo minutaggio e responsabilità sul roster attualmente disponibile salvo poi verificare l'opportunità di affidarsi al mercato. PREVENDITA Al via oggi la prevendita dei biglietti in vista del doppio impegno casalingo di mercoledì 24 gennaio contro Chiusi e di domenica 28 gennaio contro Rimini. Tagliandi acquistabili on line sul circuito Vivaticket oppure direttamente al PalaTrieste. Oggi, domani e venerdì, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17, lunedì e martedì prossimi solo dalle 16 alle 19 e mercoledì dalle 10 alle 13 poi, solo per quanto riguarda il match contro Chiusi, nella biglietteria esterna del palazzetto dalle 16 e fino alla fine del secondo quarto. In occasione della partita contro Chiusi tutti gli abbonati potranno usufruire della promozione "porta un amico" e acquistare un biglietto aggiuntivo, nel medesimo settore, al prezzo di 5 euro.
  5. MARTEDÌ 16 GENNAIO 2024 - Il problema al momento non ha ancora una soluzione. Diciotto punti abbondanti e dieci rimbalzi. Come scrive oggi Roberto Degrassi su "Il Picoclo", sono il fatturato medio di Justin Reyes in questa stagione. Domani l'ala portoricana si sottoporrà a un intervento al menisco del ginocchio destro e solo dopo si potrà ipotizzare una data di rientro. Minimo un mese di stop. Il "miracolo" storico di Cerella che nel 2016 rientrò a 24 ore dall'operazione per giocare la finale di Coppa Italia con Milano rimane, appunto, un miracolo. Meglio essere realisti. Il problema non è di poco conto visto che per la fine della prima fase e probabilmente qualche match dell'"orologio" Trieste dovrà fare a meno del principale realizzatore e rimbalzista. Se i tempi dell'assenza saranno sostenibili dopo aver presentato la scorsa estate la squadra come un team di 10-giocatori-10 si provvederà di conseguenza a risolvere l'emergenza in casa dando più minutaggio ad alcune pedine. In caso di stop lungo sarà invece inevitabile il ricorso al mercato straniero tra i vistati o comunitari. Tenendo d'occhio nel frattempo cosa può offrire il fronte italiano. Il gm Michael Arcieri in questi giorni è oltre Oceano per impegni gia assunti in precedenza ma a distanza monitora il mercato per vedere se c'è qualche occasione. Ma andiamo con ordine, guardando le varie possibilità . AVANTI COSÌ A Cividale, inevitabilmente, la Pallacanestro Trieste sarà la solita ma orfana di Reyes. I minuti lasciati liberi dal portoricano saranno assorbiti da Ferrero e Campogrande. L'ex capitano varesino, fionra poco ultilizzato e non particolarmente brillante, presumibilmente dividerà il ruolo di ala forte con capitan Deangeli che, lunghi a parte, è tra gli italiani a disposizione di Christian quello con più attitudine a rimbalzo. Lo spazio che rimarrà sguarnito in ala piccola sarà occupato ampliando l'utilizzo di Luca Campogrande. Per l'esterno romano, finora alterno nel rendimento ma anche nell'impiego da parte di coach Christian, è l'occasione per esprimersi con continuità. Probabile che senza Reyes ci sia ancora più sbilanciamento nella ripartizione tra tiri perimetrali e interni. A Piacenza, senza Reyes, Trieste vinse grazie al 9 su 12 di Filloy nelle triple mentre solo in altre due partite ha tirato meno volte da due punti. ITALIANI Se si va a cercare rattoppi o rinforzi sul fronte italiano non c'è abbondanza. Lombardi o Akele resteranno in A1, lo stesso Giga Janelidze, un ex che avrebbe potuto fare comodo, è nel roster della Reyer Venezia e lì vorrebbe rimanere, una decina di giorni fa aveva bussato alla porta lagunare la Fortitudo trovandola sbarrata. L'italiano più facile da spostare resta il giovane lungo varesino Virginio, allungherebbe le rotazioni ma è difficile immaginarlo come un upgrade. STRANIERI Pochissima scelta tra gli elementi in uscita dalla A1. Uno che potrebbe avere caratteristiche utili per rimpiazzare Reyes in caso di lungo stop ci sarebbe, il francese Noua, verso l'addio a Tortona. In Piemonte è durato solo quattro partite come dopo-Daum. Prima dell'esordio nel campionato italiano aveva messo insieme qualche buona stagione in Francia, sembra difficile che accetti al volo un ingaggio nell'A2 italiana potendo avere mercato altrove. Trieste non ha visti da spendere per Usa "nuovi", può rivolgersi solo ai tagli o provare a setacciare il mercato comunitario. IL TEOREMA DALMASSON Esiste una terza opzione, quella inaugurata nell'era dalmassoniana: prendere il miglior giocatore disponibile, indipendentemente dal ruolo. Dalmasson doveva rimpiazzare un'ala, con Ghiacci prese Bobo Prandin, un play-guardia, ritenendo che i valori tecnici e caratteriali fossero più importanti dell'affinità del ruolo. Riportando questa filosofia alla situazione attuale, significherebbe in sostanza mettersi in fila e sondare Woldentensae, un esterno che ormai è fuori dalle rotazioni varesine, per potenziare quel settore. - La Triestina è sempre in cerca di un centrocampista per arricchire la rosa a disposizione di Tesser. Dopo il tramonto delle piste che portavano a Doumbia dell'Albinoleffe, ad Attys del Trento e a Kouan del Perugia, pare che ora in pole siano rimasti due giocatori italiani. Come scrive Antonello Rodio, fra questi il favorito è sicuramente il goriziano Marco Ballarini, classe 2001, lo scorso anno protagonista di un'ottima stagione al Trento ma quest'anno praticamente fermo perché all'Udinese, dove è cresciuto e ora è rientrato, non sta trovando spazio. Ballarini è un centrocampista duttile, capace di giocare mezzala, esterno destro e all'occorrenza fare anche il terzino. L'altro nome che resta ancora in lizza è quello di Marco Frigerio del Foggia, giovane talentuoso centrocampista scuola Milan classe 2001, che però è richiesto da parecchie società anche di B. Intanto il Padova continua a rafforzarsi: dopo l'importante arrivo a centrocampo del regista Crisetig dalla Reggina, ieri la società biancoscudata ha rimpolpato anche il settore offensivo ingaggiando l'attaccante classe 1994 Luca Zamparo, che approda in prestito con opzione di riscatto dalla Virtus Entella. La curiosità è che Zamparo, prestante punta nata a Latisana, una dozzina di anni fa era alla Triestina. Dopo aver mosso i primi passi nel settore giovanile del Portogruaro-Summaga, il giocatore si era infatti trasferito alla società alabardata nel gennaio 2011, facendo ottime cose nella Primavera. Ma non solo, in quella stagione 2011/12, quella che portò poi al fallimento, Zamparo esordì nei professionisti in C1 proprio con la maglia alabardata, con 4 presenze all'attivo nella regular season e 2 nei play-out. Lasciata Trieste dopo il fallimento della società alabardata, Zamparo ha fatto molta serie C con le maglie di Ferlapi, Cuneo, Rimini e Reggiana, e proprio con gli emiliani ha giocato anche fra i cadetti. Da un anno e mezzo giocava nell'Entella. DIRETTA TV Intanto la Triestina ha iniziato a prepararsi per la prossima delicata sfida: sabato alle 18.30 infatti la squadra alabardata sarà impegnata in casa della Pro Vercelli quinta in classifica. Una buona notizia per i tifosi triestini: oltre che nei tradizionali canali Sky e Now, la partita sarà trasmessa in diretta anche da Telequattro.
  6. LUNEDÌ 15 GENNAIO 2024 - Il dopoderby per la Pallacanestro Trieste è ancora più amaro del ko nei 40 minuti di gioco al Carnera: come scrive Roberto Degrassi sul "Il Piccolo", Justin Reyes a causa dell'infortunio al menisco del ginocchio destro deve finire sotto i ferri. Purtroppo hanno trovato conferma le prime impressioni del finale della partita di Udine, quando Reyes, dopo aver cercato di contenere la penetrazione vincente di Clark, ha iniziato vistosamente a zoppicare uscendo a braccia dall'impianto. Doccia ghiacciata per i biancorossi che perdono il loro miglior realizzatore e rimbalzista, uno dei big del campionato. Solo al termine dell'intervento che mercoledì verrà effettuato dal professor Rocchi, storicamente lo specialista di riferimento della Pallacanestro Trieste, si potrà conoscere la prognosi e si valuteranno i tempi di rientro. L'unica certezza al momento è che, anche ipotizzando un rientro a tempo di record, Reyes salterà gli ultimi incontri della prima fase, quello di venerdì a Cividale, il recupero del 24 gennaio con Chiusi, la gara interna con Rimini e lo scontro diretto con Forlì. Nel 2022 Reyes era rimasto a lungo fermo per un infortunio al ginocchio sinistro ed era tornato in efficienza a ridosso delle convocazioni per i Mondiali. E dal giorno del ritiro con Portorico si è concesso solo una settimana di stop tra il ritorno da Manila e lo sbarco a Trieste. Con queste premesse non sarà quindi il caso di forzare troppo i tempi. La prognosi su Reyes condizionerà anche la strategia di mercato. Se l'assenza fosse lunga bisognerà intervenire sul fronte straniero ma senza visti a disposizione: il club potrà ricorrere quindi o su Usa o extracomunitari già in possesso di visto e quindi tagliati dalla Serie A o da un altro club di A2 oppure su un comunitario. Una scelta non semplice. Facciamo un esempio, un'ipotesi senza alcun fondamento di trattativa ma solo per far capire: per assurdo Trieste, tamponato lo spot da 4 con Deangeli e Ferrero, non potrebbe ingaggiare un nuovo Usa ma il regolamento le consentirebbe di gettonare per il parco esterni Cole che la prossima avversaria, Cividale, da venerdì rimpiazzerà con Lamb. Non c'è abbondanza di possibili sostituti neanche per una più immediata soluzione italiana. Sulla carta sembrano due le opzioni più facili da raggiungere ed entrambe ieri hanno assistito dalla panchina, spietatatamente "n.e.", a Varese-Venezia: il giovane Virginio che non sta trovando spazio nell'Openjobmetis e ancora meno lo troverà quando Okeke sarà arruolabile oppure chiedere a Sartori e Dalmasson di girare dalla Reyer il buon vecchio Giga Janelidze, non un crack, ma utile per la categoria e protagonista dell'ultima promozione di Trieste nella massima serie. A Brindisi Lombardi gioca e ci vorrebbe una signora offerta, ha minutaggio inferiore il reggiano ala-centro Chillo. Ma si tratta, ribadiamo, solo di congetture vedendo cosa offre la piazza. Nell'immediato ci sarà superlavoro per Ferrero e per capitan Lodo che dovrà avvicinarsi a canestro con conseguente aumento del minutaggio di Campogrande ala piccola. - Nessuno si aspettava alla vigilia una battuta d'arresto a Fontanafredda con l'Albinoleffe. Ma sabato sera sugli spalti, anche dopo il doppio vantaggio e soprattutto dopo la rete quasi regalata agli ospiti al 46', si è cominciato a respirare un'atmosfera nefasta. E quando nella ripresa il forcing alabardato ha prodotto altre due palle gol (clamorosa quella di Vertainen) senza bucare la porta, la consapevolezza di una possibile rimonta si è fatta via via più concreta. Troppi palloni lasciati nei piedi degli avversari, troppe le imbucate subite, troppo basso il baricentro tenuto da Correia e compagni. Come scrive oggi Ciro Esposito, eppure la prestazione dell'Unione c'è stata, soltanto che nel finale ancora Celeghin, nella inconsueta versione goleador, si è visto respingere la conclusione sulla linea di porta proprio un minuto prima del gol decisivo di Zoma. Un doppio episodio determinante per la vittoria dell'Albinoleffe che ha ben giocato ma raccolto obiettivamente più di quanto seminato. La Triestina ha messo in scena una rappresentazione sulla falsariga di parecchie gare viste soprattutto nelle partite casalinghe. Partenze a gran ritmo negli avvii di frazioni e finali rocamboleschi ispirati dal carattere della squadra (mostrato anche sabato negli ultimi minuti pur con un uomo azzoppato) e dalle chance offerte dalla panchina lunga. Raramente, anzi mai, a parte alcune trasferte con doppio o triplo vantaggio, la Triestina ha dimostrato di saper gestire le situazioni di vantaggio. È stata invece efficace quasi sempre quando si è trovata nella condizione di dover rimontare. Nel corso della gara poi si verificano dei black-out di concentrazione (reti subite su calcio piazzato, assetto difensivo non impeccabile) ai quali non sempre si può mettere una toppa. Questi aspetti si riflettono sulla classifica e certi passi falsi come quello di sabato non sono compatibili con un gruppo che punta a vincere un campionato. Perché al vertice di solito si insediano le squadre che sanno esprimere continuità sul campo e nel rendimento partita dopo partita. L'Unione ha dato la sensazione di poterlo fare da fine settembre a inizio dicembre. Nelle ultime sei partite sono arrivate 3 sconfitte e 3 vittorie strappate con i denti. C'è un filo conduttore come causa principale di questo calo? Le componenti sono molteplici ma balza agli occhi come il periodo non al top sia coinciso con l'eclissi in zona-gol (e poi proprio l'assenza) del bomber Lescano, di Redan e da ultimo la partenza di Adorante. Insomma Tesser sta facendo a meno di quelli che hanno messo in rete finora ben 22 palloni. Per una squadra che non fa certo leva sulla tenuta difensiva (perfettibile anche in termini di organico) ma sulla verticalizzazione immediata in avanti l'assenza o la forma approssimativa dei finalizzatori è un problema. I loro sostituti fanno quello che possono. L'impegno di Finotto è indiscutibile ma non è un attaccante incisivo, Vertainen ha buoni numeri ma non ha giocato negli ultime sei mesi. Senza gli attaccanti più forti gli avversari possono braccare D'Urso e hanno maggiori opportunità di spingersi in avanti. Insomma senza il suo "vero" attacco l'Unione resta una buona squadra ma senza quel quid in più che sposta gli equilibri anche con i cambi. La situazione si sbloccherà a breve e l'Unione dovrebbe tornare spettacolare e concreta come nel segmento autunnale. Sarà troppo tardi forse per ottenere la prima piazza ma la seconda o la terza sono un'ottima posizione per una serie play-off con ambizione.
  7. DOMENICA 14 GENNAIO 2024 Molto ci si poteva aspettare dalla partita di Fontanafredda ma certamente ipotizzare un rovesciamento della medaglia così dopo il secondo gol di Celeghin era alquanto ardito. Come scrive oggi Guido Roberti su "Il Piccolo", da un lato il demerito di aver rimesso in carreggiata i seriani con la distrazione finale nel primo tempo, dall'altro, la rabbia perché davvero, negli episodi, la fortuna ha guardato da qualche parte ma non certo alla Triestina a Fontanafredda. «Le partite vanno giocate con grande concentrazione sempre, spesso e volentieri chi sbaglia meno ha ragione. Ci siamo portati avanti sul 2-0, e nel minuto di recupero abbiamo subìto gol, dire che non deve succedere è banale ma dire che può succedere è vero. Li la partita si è riaperta, molto della partita deriva da quel momento. A inizio secondo tempo abbiamo avuto due occasioni enormi, quella di Vertainen che non so come la palla si sia alzata oltre alla traversa, poi loro hanno preso la supremazia in mezzo al campo e si sono resi pericolosi». Tesser spiega poi quel momento decisivo della sfida, in cui tutto sommato, pur raggiunta sul 2-2 e colpita nel morale, la squadra aveva provato a rimettere la testa avanti, e ci era andata anche molto vicina. «Il tempo di mettermi a 5 per tamponare queste loro folate ma il calcio è così, uomo a terra e dunque uomo in meno, calcio d'angolo loro e gol. Poi per la volontà di tornare avanti a vincere, l'abbiamo persa dopo una respinta sulla linea sul colpo di testa di Celeghin. Invece Rizzo si infortuna da solo, Germano va morbido sull'avversario ed è arrivato il terzo gol. In maniera piuttosto clamorosa. Fa male perdere così, una squadra importante non deve fare certi errori, per i quali l'Albinoleffe ci ha punito». Con la consueta onestà e pacatezza il tecnico di Montebelluna razionalizza la sconfitta e si proietta già al prosieguo del lavoro in una stagione ancora lunghissima. «I gol spesso nascono da errori, alcuni grossi ne abbiamo fatti ma li vedremo con calma, bisogna rimanere sereni, li analizzeremo. Peccato perché avevamo anche fatto cose buone soprattutto nel primo tempo con azioni ben costruite, pulite». Davanti, a slot esauriti, non c'era più margine per correggere la gara. «Chi è uscito stavolta lo ha fatto fondamentalmente perchè aveva qualche problema, Vertainen si è stancato di più mentre a Trento si era giocato solo ad una metà campo, contro l'Albinoleffe c'era più da inseguire». - La sconfitta nel derby regionale lascia una scia di interrogativi ma il principale e più urgente si chiama Justin Reyes. Lo scrive Roberto Degrassi: intervenuto per cercare di chiudere su Clark nella penetrazione che di fatto ha deciso la partita a favore di Udine, l'ala portoricana ha fatto un movimento che l'ha costretto a chiedere il cambio uscendo e tenendosi un ginocchio. Poi è stato accompagnato a braccia fuori dal Carnera. Reyes verrà sottoposto ad accertamenti per conoscerà l'entità dell'infortunio. Legittima l'apprensione: nel 2022 quando giocava a Varese era stato sottoposto a un intervento al ginocchio sinistro e la scorsa estate è passato dalla preparazione preMondiali alla manifestazione stessa e poi all'avventura italiana senza periodi particolari di recupero. Il ginocchio, in questo caso, sarebbe comunque il destro. Solo l'esito finale degli esami potrà tranquillizzare la tifoseria biancorossa o evidenziare la necessità di un rimpiazzo temporaneo. E naturalmente gli abbonati e gli altri appassionati che hanno seguito la squadra al Carnera si attendono che il risultato venga tempestivamente comunicato da parte della società. Tanto attaccamento merita attenzione. IL DERBY Una squadra che non arriva al 60% dalla lunetta si condanna da sola. Il 25% da tre è un'ulteriore aggravante. Ce ne sono altre. La rimessa nel nulla e l'1 su 9 dal campo da parte di un elemento - Filloy - ingaggiato proprio come possibile risolutore nei finali tirati. Concedere con un fallo la chance agli avversari di conquistare il saldo canestri a favore. Sul +7 contro Udine gravata di falli perchè continuare a fiondare mattonate da tre anzichè provare a rallentare e a ragionare per cercare di sfruttare al meglio quel vantaggio? Perchè ancora una volta nelle battute decisive viene chiamato al tiro da tre chi (Deangeli) ha le percentuali peggiori dal perimetro? Se sono scelte tecniche sono sbagliate. Se invece sono libere iniziative sul parquet sono sbagliate comunque. IL RIMPIANTO La partita comunque ha fatto capire che Trieste e Udine valgono sostanzialmente lo stesso ranking. I biancorossi hanno battuto l'Apu in Supercoppa e nella gara d'andata in campionato, i friulani hanno vinto il secondo round. Nessuna ha dominato l'altra nè ha dato l'impressione di poterlo fare. Una eventuale serie play-off, con questi roster, sarebbe sempre aperta. Trieste tirando dalla lunetta con una percentuale appena decente l'avrebbe portata a casa. In sostanza, la squadra di Christian subisce tecnicamente e psicologicamente la Fortitudo Bologna come è stato abbondantemente dimostrato, ma non patisce il confronto con Udine. E questo, almeno, è qualcosa di positivo che rimane della sera al Carnera. LE CRITICITÀ Nel telaio biancorosso sembrano sempre più evidenti alcune criticità. Indipendentemente dall'esito dell'infortunio di Reyes, all'interno del roster non esiste un autentico "4" di ruolo. Ferrero vi si è adattato con gli anni, è ai margini della rotazione (neanche due minuti a Udine) e finora non hai mostrato di poter incidere. Christian usa anche Deangeli in ala forte d'emergenza, i centimetri e l'atletismo li ha, ma questo significa toglierlo dall'applicazione difensiva sugli esterni avversari accorciando la coperta. Servirebbe invece un "4" puro che alla bisogna possa venir riciclato anche come terzo centro qualora falli o infortuni limitassero Vildera e Candussi. Si avverte anche il bisogno di un esterno italiano che garantisca una certa continuità di rendimento. Il Filloy dell'altra sera doveva essere evidentemente un omonimo del Filloy che aveva schiantato Piacenza scatenando l'inferno dai 6,75. Battute a parte, il rendimento dell'italo-argentino è alterno eppure tatticamente il suo ruolo sarebbe fondamentale: alla vigilia del campionato si pensava a lui come l'uomo dell'ultimo tiro, il grimaldello d'esperienza e di classe per far saltare le difese rivali. Anche in questa stagione si sta dimostrando discontinuo Luca Campogrande. Viene fatto giocare poco, vero, ma 0 su 3 nelle triple, 2 su 4 dalla lunetta e la valutazione negativa - come è successo al Carnera - non sono i numeri che si sperano da lui. Un minutaggio maggiore potrebbe forse aiutarlo a entrare in fiducia. Ma le occasioni sono fatte per venir sfruttate. Quasi tutte le altre pretendenti alla promozione hanno un terminale indigeno di riferimento, a cominciare naturalmente dal caso eclatante di Aradori alla Fortitudo.
  8. L'ho scritto in privè con altri amici del forum: di fatto, per come la vedo io, restiamo una eterna incompiuta contro le altre big giocando fuori casa. Non abbiamo mai il colpo in canna per fare la differenza: era successo a Bologna ed è successo ieri. Poi, che ce la possiamo giocare con tutti è palese. Ma non dobbiamo mai dimenticare i propositi con cui eravamo partiti questa estate. Il campionato è lungo, ma non alzeremo troppo l’asticella per come la vedo io. Tanto più con un allenatore che non “sposta” in positivo con le sue scelte partite di questa importanza... Se l'idea è continuare con questo gruppo e non tentare la carta di qualche innesto (ora vediamo le condizioni di Reyes, perché al caso saremo costretti sì a rimpiazzarlo se l'infortunio dovesse essere grave), non facciamoci sinceramente troppe illusioni di arrivare sino in fondo. Contento poi di essere smentito...
  9. SABATO 13 GENNAIO 2024 - Il 19/34 nei liberi, secondo il coach della Pallacamnestro Trieste Jamion Christian, è stato deleterio per Trieste in un derby giocato punto a punto con Udine, che dal canto proprio con Clark è stata inflessibile nel finale. «Una percentuale negativa che ci ha condannato – sottolinea il tecnico stelle e strisce - , mentre il finale è stato gestito nell'unico modo possibile, facendo il nostro gioco e andando al tiro. Un trend così intenso ed equilibrato era previsto, la nostra è stata una buona partita e bisogna anche dare merito all'Apu, che ha disputato un'ottima gara». Una chance, per Trieste, poteva essere data dalle sole 6 palle perse, contro le 10 sprecate dall'Apu Udine, e Christian ne è consapevole: «Diciamo pure che non abbiamo saputo sfruttare al meglio le opportunità che ci si sono presentate ma nel rush conclusivo, con zero secondi disponibili di più non potevamo fare per recuperare il risultato. La nostra strategia, in sostanza, non è stata sbagliata». Una gara che si è rivelata decisamente dura, aggiunge ancora il coach biancorosso in sala stampa del Carnera: «Credo che i nostri tifosi abbiano apprezzato l'impegno che ci abbiamo messo fino all'ultimo secondo ma, ripeto, i giusti meriti vanno dati anche ai nostri avversari, che con Jason Clark in lunetta, nel finale, hanno messo il sigillo finale alla partita». - La Triestina ritorna in esilio. Come scrive Antonello Rodio su "Il Piccolo", dopo la sfortunata parentesi al Rocco con il Padova e il brillante inizio d'anno a Trento, oggi la squadra alabardata (inizio ore 18.30, arbitra Leone di Barletta) ritrova infatti nuovamente il "Tognon", dove finora ha uno score di 5 vittorie in 5 incontri. L'obiettivo è continuare la serie ma di fronte ci sarà un ostico Albinoleffe che vanta la quarta miglior difesa del campionato. E mister Attilio Tesser avverte che i pregi della squadra di Lopez non si nascondono solo nel reparto arretrato: «Se l'Albinoleffe ha preso pochi gol non è solo per la difesa - dice infatti il tecnico alabardato - ma perché è una squadra, bella compatta, che difende bene e gioca bene anche di rimessa. Per superarla serve una prestazione importante, ci devi essere sotto tutti gli aspetti. Quelli tattici, quelli caratteriali, quelli tecnici soprattutto, con grande concentrazione e determinazione». Se la tradizione vittoriosa al "Tognon" fa ben sperare, in Tesser prevale il dispiacere per i tifosi: «Le tradizioni lasciamole perdere, vediamo casomai di mantenerle. Ma il rammarico per la nostra gente è grande: come si fa a non essere dispiaciuti per i nostri tifosi, per chi ha pagato un abbonamento, vorrebbe dare una mano e non può venire a sostenerci? D'altro canto ringraziamo chi è sempre con noi anche a Fontanafredda, un campo sul quale abbiamo fatto buone partite, ma non tanto per il terreno, quanto per la squadra». Già, la squadra: che Triestina scenderà in campo oggi? La novità è che Lescano è tornato in settimana ad allenarsi ed è convocato, anche se non partirà dall'inizio perché deve ritrovare la condizione. Sull'ipotesi che Minesso, dopo l'exploit di Trento, possa trovare più spazio e partire dall'inizio, Tesser però è abbastanza categorico: «No, l'attacco sarà quello di Trento. Lescano si è allenato poco, ma Minesso ultimamente si era allenato meno di lui con la squadra: ha sempre lavorato con grande serietà e professionalità, ma tolti i 5 minuti di Trento e i 10 in Coppa Italia, non gioca da parecchio. Quindi la scaletta non è quella di cambiare, bisogna sempre rispettare le situazioni preesistenti, non vado mai o quasi mai a toccare qualcosa. Se poi dovesse servirmi Minesso per qualche minuto in più, sicuramente lo valuterò, ma in ogni caso prima c'è Lescano». Insomma, ricordando che Redan è ancora squalificato, dalle parole di Tesser sembra proprio che anche contro l'Albinoleffe in attacco ci sarà la coppia Finotto-Vertainen, mentre Lescano e Minesso saranno le alternative in corso d'opera. Alle spalle delle punte D'Urso, mentre a centrocampo ritorna Celeghin che farà reparto con Correia e Vallocchia. In difesa, oltre a Malomo squalificato mancherà anche Pavlev (mal di schiena). Davanti a Matosevic ci sarà la coppia Moretti-Struna con Germano a destra e Anzolin a sinistra. Convocato anche il nuovo arrivato Luca Petrasso: l'ingaggio dell'italo-canadese è ufficiale dopo che ieri mattina è arrivato il transfert. L'Albinoleffe, al quale mancherà l'esterno destro Gusu per lesione muscolare, dovrebbe gi ocare con il 3-5-2: davanti al portiera Marietta il terzetto Borghini, Marchetti, Milesi. A centrocampo Brentan, Agostinelli e Zanini, con esterni Munari e Piccoli. In avanti la coppia Zoma-Longo.
  10. VENERDÌ 12 GENNAIO 2024 - Palla a due alle 21, al Carnera. Ritorna il derby tra Trieste e Udine e nel suo secondo atto mette in palio parecchio. Come scrive oggi Roberto Degrassi su "Il Piccolo", la supremazia (almeno parziale) in regione, una notte di festa per i propri tifosi, la possibilità di rincorrere il primo posto del girone rosso, la chance di andare a Roma alle finali di Coppa Italia. All'andata, in una gara che non finirà negli annali quanto a showtime (57-54) decise una tripla di tabella di Eli Brooks. Come è giusto che sia: un tiro ignorante che alla fine si beffa di ogni tatticismo. Quanto ritroveremo di quella sera stavolta? Il tecnico biancorosso Jamion Christian nell'analisi prepartita spiega che «Nulla dei precedenti incontri con Udine influenzerà questa partita, ci saranno due squadre determinate a dimostrare il proprio valore e la propria crescita. La concentrazione è alta nel gruppo e non vediamo l'ora di scendere in campo. Competere contro i migliori è ciò che ti rende una grande squadra». Secondo Christian «Ci sarà sicuramente un po' di nervosismo, data l'importanza del momento, ma la determinazione sarà fondamentale. Entrambe cercheranno di dominare la partita, ma la chiave sarà nel quarto periodo, con giocatori che faranno la differenza e coach che apporteranno soluzioni tattiche al momento giusto». E in quest ultimo caso Christian avrà un avversario tra i più temibili, Vertermati di sfide così in A2 ne ha già vissute tante. Buon per la Pallacanestro Trieste che il coach definisca questo «derby cruciale per la stagione». Di sicuro potrà dare più di qualche buona risposta su che piega prenderà il campionato biancorosso nelle prossime settimane. Una sconfitta annullerebbe il successo "virtuale" nel recupero con Chiusi e se si perdesse con 4 più punti o più sarebbe l'Apu Old Wild West a prendersi il saldo canestri a favore in caso di arrivo alla pari. Una vittoria, invece, significherebbe finire davanti ai friulani la prima fase. LA DIRETTA TV In seguito alla diretta dell'incontro del Settebello agli Europei di pallanuoto il derby su Raisport sarà trasmesso live solo dalle 21.50 ma può essere visto dall'inizio in streaming free su RaiPlay e per abbonati su Lnp Pass. - Un blitz per vivere il derby contro Udine. Come scrive sempre Roberto Degrassi, durerà due giorni appena la visita del presidente della Pallacanestro Trieste Richard de Meo. «Ne avevo sentito tanto parlare di questa sfida e mi sono portato questo refrain anche negli Usa. Dovevo esserci». Non sarà solo una partita, comunque. La visita vuol essere anche un segnale di attenzione e presenza da parte della proprietà di Cotogna Sports Group che ribadisce l'obiettivo della Serie A. Da ottenere ora e, se non dovesse accadere, si riproverà. L'inserimento nel programma della due giorni di un incontro per la gestione del PalaTrieste suona da rinnovo dell'impegno. La visita a Trieste è solo per essere vicino alla squadra per il derby o è anche l'occasione per incontri o iniziative? Questa sarà una visita davvero molto breve. Ci tenevo ad essere presente per questa importante partita, ma insieme al general manager Michael Arcieri abbiamo fissato anche una serie di incontri, soprattutto sul tema della concessione che considero particolarmente importante. Sarò presente all'ultimo allenamento della mattina, prima della partita, ci tenevo a stare assieme alla squadra e al coach. Non perdo un match in Tv, ma essere qui per questa partita è di certo la cosa migliore. Come giudica la stagione della squadra? Si aspettava che la A2 fosse così? La stagione in A2 è veramente lunghissima, e tutto è stato costruito con l'obiettivo di raggiungere l'obiettivo finale, che per noi non è cambiato. Con l'inizio della stagione siamo entrati in una nuova serie, con un nuovo allenatore e con la squadra che ha integrato molti nuovi giocatori. Io vedo una grande progressione e crescita. I momenti complicati esistono, ma finora siamo sempre riusciti a superarli, quindi il mio giudizio è positivo. Questi primi risultati hanno lasciato intendere il nostro potenziale e adesso stiamo costruendo una più chiara identità. Sono anche molto contento perché oltre ai risultati sta crescendo anche lo spettacolo in campo, e vedo il pubblico sempre più partecipe. La cosa più importante è che continuiamo a migliorare nel corso della stagione e che il nostro obiettivo finale resti realistico e raggiungibile. Dopo le tre sconfitte consecutive ha mai pensato di aver sbagliato valutazioni o scelte dopo aver detto di aver allestito un team da A1? Sinceramente no, all'epoca era troppo presto per trarre delle conclusioni, e soprattutto la nostra data Analysis restituiva un quadro diverso e più positivo: i risultati non rendevano giustizia alla forza e ai progressi della squadra che poi abbiamo visto sul campo Gestione palasport, ci sono sviluppi? Come detto, questo è diventato un tema centrale, ed è uno dei motivi per i quali sono qui in questa settimana. Quindi contiamo di avere novità a seguire nei prossimi giorni. Trieste è una mosca bianca in una A2 dove tutte le squadre hanno uno sponsor. Si sta muovendo qualcosa? Stiamo lavorando, sia a livello locale che nazionale e internazionale. Rispetto a inizio stagione la media pubblico è aumentata ma le 4mila presenze stabili sono ancora lontane. State pensando a qualcosa per portare più gente al PalaTrieste? È molto bello vedere come i tifosi sostengono la squadra, e partecipano ai match: è importante per lo staff e per i giocatori. Noi siamo più forti quando possiamo sentire il sostegno attivo della città. La stagione è ancora lunga e possiamo studiare ancora qualcosa per avere un PalaTrieste sempre più pieno. Il vostro impegno viene confermato? L'interesse su Trieste per il momento rimane solo in un ambito sportivo o state considerando anche altri interessi? Il nostro impegno nei confronti della Pallacanestro Trieste è confermato, siamo qui con l'entusiasmo del primo giorno e un legame ancora più forte con il pubblico e la città. Può decollare una collaborazione con la Triestina a sua volta con una proprietà americana? Manteniamo contatti regolari con Ben (Rosenzweig ndr) e con gli altri componenti del management della Triestina. È bello confrontarsi: siamo arrivati a Trieste e abbiamo fatto progressi simili.
  11. Me sa che se varderà solamente su Raiplay... quindi prepareve...
  12. GIOVEDÌ 11 GENNAIO 2024 - La lotta per il primo posto del girone A si può dichiarare chiusa? La dimostrazione di forza del Mantova che all'Euganeo ha rifilato 5 gol al Padova chiude il sipario sulla corsa alla promozione diretta? Come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", in questi giorni, di fronte allo strapotere della squadra di Possanzini, un po' tutti si interrogano se davvero il Mantova ha messo una pietra tombale sul campionato, dopo aver portato a 7 i punti di vantaggio sul Padova e tenendo la Triestina a 8 lunghezze di distanza. Il tutto dopo 20 giornate. Certo, l'impressione è che sarà difficile, anzi molto difficile, andare a riacciuffare la capolista: oltre a un cammino quasi perfetto, servirebbe anche un crollo dei virgiliani. Ma seppur resti un'impresa molto dura, una rimonta non è impossibile. Lo dimostra il passato. Anzi, lo dimostra lo stesso Attilio Tesser, che di una rimonta simile è già stato autore sette anni fa sulla panchina della Cremonese ai danni dell'Alessandria. E andando a spulciare le statistiche della stagione 2016/17, l'analogia con la situazione attuale è addirittura impressionante. Infatti dopo venti giornate, la capolista di allora, appunto l'Alessandria, guidava il campionato con 50 punti, mentre la Cremonese ne aveva 42. Attenzione, è l'identica spiaccicata fotografia della situazione attuale, con il Mantova davanti a tutti con 50 punti dopo venti turni e la Triestina a 42. Un'analogia pazzesca e una bella botta di speranza per chi crede nella cabala. Ma più che di numeri, qui va sottolineata la capacità di mister Tesser di portare a termine certe rincorse in apparenza impossibili. Addirittura la rimonta di quell'anno è ancora più clamorosa se si pensa che cinque giornate dopo, cioè dopo 25 turni, il distacco era addirittura aumentato a 9 punti e altre due squadre avevano superato la Cremonese. In pratica Tesser aveva poi recuperato 9 punti alla capolista in appena 13 partite. Ovvio, come detto serve anche un brusco calo del ritmo di chi guida la classifica, fatto sta che in quell'anno Cremonese e Alessandria chiusero alla pari a 78 punti e a essere promossi furono i lombardi per il vantaggio negli scontri diretti. Ma non è certo quella l'unica rimonta di Tesser: un'altra delle sue promozioni fu segnata da una notevole rincorsa, quella del 2021/22 quando il tecnico sulla panchina del Modena vinse il campionato dopo essersi trovato dietro anche di 8 punti dalla capolista Reggiana. E anche un altro episodio recente, nel quale stavolta non coinvolge Tesser, testimonia che il campionato non è mai finito finché non lo dice la matematica. Proprio nel girone della Triestina, nel 2020/21, alla giornata numero 29 il Padova si trovava in vantaggio di ben 6 punti sul Perugia. Nelle ultime nove giornate gli umbri rimontarono, acciuffarono i biancoscudati e finirono alla pari, venendo poi promossi in virtù della differenza reti negli scontri diretti. Ecco, a proposito di scontri diretti: la Triestina con il Mantova parte con un bel vantaggio di 4-1 e al "Martelli" dovrà fare un buon risultato per sperare nella rimonta. Hai visto mai che alla fine non si arrivi alla pari e si decida tutto così? - «Sarà un derby intenso, un assaggio di play-off. Una di quelle gare dove si gioca con la spada, non con il fioretto». E il signore, di derby, se ne intende. Alberto Tonut (intervistato da Roberto Degrassi) nel corso della sua carriera di sfide così ne ha vissute a decine. «Quando ero a Cantù eravamo rivali di Varese e Milano, quando giocavo a Livorno c'erano altri cinque team toscani di livello...Qui in Friuli Venezia Giulia ho giocato derby da giocatore di Trieste ma anche da avversario». E chi se lo può aver dimenticato, con Gorizia in una serie play-off che negò la A1 all'allora Genertel a favore della Dinamica di Frates. E di sfide Udine-Trieste? «Parecchie, spesso non fortunate sul campo. Una volta anche con il ricordo spiacevole di una sassaiola contro il nostro pullman che mandò all'ospedale tre di noi. Ma erano altri tempi, 40 anni fa. E altri pullman. Il clima ora è diverso». Ha seguito il derby dell'andata. Che gara sarà? Udine ha stavolta il vantaggio di giocare davanti al proprio pubblico, al Carnera. Inoltre rispetto al primo confronto potrà contare su Gaspardo ed è una bella differenza. La squadra di Vertemati però dovrà anche gestire la pressione. La Pallacanestro Trieste dovrà prima di tutto fare una partita attenta. E non pensare al +3 della partita al PalaTrieste. Cosa potrà decidere il confronto? All'andata vidi un derby all'insegna della parità assoluta deciso da un episodio, il famoso tiro da tre punti di tabella di Eli Brooks. Nel basket sono spesso i piccoli dettagli a fare la differenza, a decidere saranno le piccole cose nel momento giusto. Ovviamente a meno che una delle due non trovi una giornata siderale nel tiro da trei. Quali i possibili protagonisti? Monaldi e Caroti hanno già dimostrato di poter essere protagonisti, compongono un settore affidabile, che si completa bene con Clark. Trieste ha i perni in Ruzzier e Reyes e non ho dubbi che anche domani sera incideranno sul match. Serve però che si aggiungano altri come è già successo in diverse occasioni. Quanto conta per la stagione di entrambe? Molto. Consindero che il primo posto del girone rosso sia ormai della Fortitudo Bologna ma tra il secondo e il quarto ci sarà alla fine una differenza ben più pesante di quella manciata di punti che racconterà la classifica perchè sarà quel piazzamento a determinare le avversarie nella fase a orologio in chiave play-off. L'esito di una partita non ha solo effetti tecnici o statistici, se Trieste dovesse vincere metterebbe Udine in una condizione psicologica particolare perchè sarebbe la terza sconfitta in tre derby disputati in stagione. Quanto ai biancorossi, invece, non ha senso pensare ai due punti virtuali del recupero con Chiusi, se Trieste dovesse perdere domani con uno scarto dai 4 punti in sù resterebbe comunque dietro all'Apu anche aggiudicandosi il match interno del 24 gennaio. Lei è stato il miglior realizzatore italiano nella storia della Pallacanestro Trieste (1932, davanti a Gianni Bertolotti 1860). Ieri ha compiuto i 40 anni un altro personaggio che ha scritto pagine importanti. Daniele Cavaliero. Un grande, Daniele. Purtroppo non abbiamo potuto giocare insieme in carriera. Dani era troppo piccolo. O magari ero troppo vecchio
  13. MERCOLEDÌ 10 GENNAIO 2024 - «Nella mia lunga esperienza sui parquet, i derby per eccellenza sono sempre stati quelli contro Udine e Gorizia. Otto anni vissuti a Varese mi hanno permesso di apprezzare e vivere con partecipazione anche quello contro Cantù ma da triestino cresciuto con addosso la maglia della sua città, le emozioni più grandi sono arrivate nelle sfide regionali». Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", archiviata la carriera da giocatore e appese le scarpe al chiodo, Alessandro De Pol è rimasto nell'ambiente. Oggi è allenatore delle giovanili biancorosse e apprezzato telecronista Rai, per lui i derby contro Udine vissuti da giocatore si perdono nella memoria di un giovane che si affacciava sul palcoscenico della serie A: erano i tempi di Winfred King e Milani, con la giovane Stefanel di Boscia Tanjevic in clamorosa crescita. Di acqua sotto i ponti ne è passata, a distanza di tanti anni ritrova due squadre che sgomitano fianco a fianco nell'anonimato della serie A2 con la speranza di poter centrare la promozione e rientrare dalla porta principale nella massima serie. Per questo, il match in programma venerdì sera al Carnera, sarà una tappa importante per valutare il momento e tastare il polso alle due squadre. «Sarà una gara importante ma non mi sento di definirla una partita decisiva - racconta De Pol -. Il percorso di questa prima parte di campionato ha evidenziato un equilibrio generale e da qui ai play-off, tra stagione regolare e fase a orologio, se ne giocheranno tante altre e altrettanto importanti. Certo, per la classifica e il morale delle due squadre i due punti in palio venerdì sera conteranno parecchio». IL MOMENTO : Trieste arriva a questo scontro diretto reduce da una striscia di nove vittorie su dieci partite e dalla convincente prestazione casalinga offerta contro Piacenza, Udine dal passo falso rimediato al PalaDozza contro la Fortitudo. Passato e precedenti si annullano, il derby vive su logiche che spesso stravolgono i valori del campo. «Trieste è una squadra che è l'immagine della filosofia del suo allenatore - sottolinea De Pol -. Si basa sul talento dei singoli più che su un gioco di sistema, corre tanto e può contare su un altissimo numero di possessi. Sfrutta molto il tiro da tre punti ed è chiaro che per pensare di poter espugnare il Carnera dovrà essere supportata da una buona percentuale dal campo. Il giocatore che non deve mancare è senza dubbio Ruzzier: Michele ha classe, esperienza e talento, da quando ha cambiato marcia ha migliorato il rendimento della sua squadra». Discorso per certi versi simile per quanto riguarda Udine. «Anche l'Apu si basa molto sulle percentuali nel tiro da tre anche se poi mi sembra che dal punto di vista del gioco possa avere qualche alternativa in più. Ha giocatori come Gaspardo e Da Ros che possono creare dal post basso e danno maggiore profondità all'attacco della formazione di Vertemati». IL FUTURO : Due squadre che stanno sgomitando per guadagnarsi il miglior piazzamento in vista della fase a orologio in un campionato che, nei due gironi, sta premiando la leadership di Trapani e Fortitudo Bologna. «A oggi - conclude De Pol - sono senza dubbio le squadre che hanno dimostrato di più, la Fortitudo andrà poi valutata nel lungo periodo e durante i play-off quando sarà costretta a giocare due, tre gare a settimana. Valutazioni che si fermano all'oggi: è chiaro che il mercato e la possibilità di migliorare i roster può cambiare le dinamiche e stravolgere gli equilibri» - Se le partite di questo campionato fossero finite all'85', la Triestina sarebbe in questo momento in lotta per la quinta posizione con Vicenza e Giana, a quasi 20 punti dalla vetta. Il dato è abbastanza impressionante, e la dice lunga su quanto importanti siano stati finora per la squadra di Tesser i finali di partita così efficaci. Lo scrive Antonello Rodio: quella che fu battezzata come zona Cesarini, si è tramutata in una sorta di zona Unione che ha portato agli alabardati effetti tonificanti per la classifica. Il conto è presto fatto: se le partite, come detto, fossero finite a cinque minuti dal 90° (e poi per fortuna c'è anche il recupero), la Triestina avrebbe ben 11 punti in meno. E se dai 42 si precipita ai 31 punti, ecco il perché la squadra alabardata sarebbe adesso impegnata in tutt'altra zona di classifica. Tutto grazie a cinque finali di partita in grande crescendo, tre dei quali nelle ultime quattro partite, che sono frutto di quel mix magico che frulla insieme dna vincente, capacità di non mollare mai, cuore, carattere e condizione fisico-atletica. Tra l'altro più della metà di questi 11 punti, ben 6, sono stati guadagnati addirittura oltre il novantesimo, quindi in pieno recupero, con due rimonte a dir poco clamorose con Lumezzane e Novara. Ma partiamo con ordine e dal primo punticino guadagnato dalla Triestina nel finale di partita, ovvero quello che arrivò all'88' sul campo del Renate grazie alla rete con cui Redan pareggiò i conti con la squadra di casa. Appena una settimana dopo, il clamoroso ribaltone con il Lumezzane a Fontanafredda: l'Unione al novantesimo era sotto di un gol con una squadra ospite che già sognava il colpaccio, poi il pareggio di Adorante al 91' e l'ormai celebre eurogol di Fofana al 93' rovesciarono il risultato. E in pochi minuti, tutti nel recupero, gli alabardati passarono da zero a tre punti in saccoccia. Ma è nell'ultimo mese che con altri tre clamorosi finali la Triestina ha fatto nascere definitivamente la zona Unione. Il 9 dicembre si gioca un'altra partita complicata a Fontanafredda, quella con la Giana che trova il pareggio alla mezz'ora della ripresa. Ma sarà ancora Adorante a sbloccare la situazione all'87' e quindi far passare l'Unione da uno a tre punti guadagnati. La settimana seguente arriva il miracolo di Novara: quando scocca il novantesimo la squadra di Tesser si trova ancora sotto per 2-1, poi il pareggio di Finotto al 93' e la rete del successo di Malomo al 95' sanciscono un altro clamoroso ribaltone: da 0 a 3 punti guadagnati nell'arco di 180 secondi. L'ultimo episodio è quello di domenica scorsa, con la Triestina che espugna Trento grazie alla bellissima rete di Minesso all'89': e qui, invece di un misero punticino, ne arrivano altri 3. Il totale, appunto, è di 11 punti. Se poi volessimo arretrare ancora un po' l'orologio e arrivare alla situazione alla mezz'ora della ripresa, per la Triestina ci sarebbe un altro guadagno di 3 punti. Se infatti la sconfitta con la Pergolettese era arrivata al 37' del secondo tempo (quindi -1), è proprio al 30' della ripresa che sono stati segnati i gol della vittoria con Albinoleffe e il Fiorenzuola (in tutto +4 punti). Altro dato che rafforza il concetto di una Triestina che nei finali di match è capace di gettare il cuore oltre l'ostacolo.
  14. MARTEDÌ 9 GENNAIO 2024 - Si può pensare di tutto nel bene (molto) e nel male (poco) di questa Triestina di Tesser ma il carattere e la personalità sono un dato di fatto. Come scrive oggi Ciro Esposito su "Il Piccolo", l'Unione resta aggrappata con le unghie e con i denti a ogni gara e alla classifica. L'esito del big match di ieri sera con il successo largo del Mantova all'Euganeo lascia poco spazio alla fantasia per il primo posto. Il 5-0 firmato da Redolfi, Fiori, Galuppini, Bragantinie Wieser mortificano il Padova al primo ko stagionale. I virgiliani volano a +7, mentre l'Unione è a un solo punto dai veneti. I giochi davanti non sono ancora completamente chiusi solo grazie alla vittoria alabardata in extremis di domenica che consente di tenere alle spalle a distanza anche la Pro Vercelli ieri vittoriosa per 3-0 a Lumezzane. Con la prestazione del Briamasco, se mai qualcuno avesse qualche dubbio, la squadra ha dimostrato determinazione e concentrazione. Non era proprio così scontato riuscire ad eludere gli strascichi del derby sul Padova in campo (le assenze di Lescano, Redan e Celeghin) e nelle teste dei giocatori che nell'ultima mezz'ora all'antivigilia di Natale per la prima volta in questa stagione erano andate in tilt. La lunga sosta poteva essere un altro ostacolo ma non per questo gruppo entrato sul rettangolo trentino con un solo obiettivo: schiacciare l'avversario togliendogli ogni iniziativa per andare a vincere il match. Sul piano del gioco, della mentalità e della tenuta atletica gli alabardati hanno risposto come hanno sempre fatto dopo una sconfitta. L'energia messa in campo da tutti i protagonisti è stata sapientemente mixata all'equilibrio e agli automatismi nella manovra predicati e messi in pratica da mister Tesser e dal suo staff. Tanto che il Trento di Tedino non ha saputo dimostrare di essere quella buona squadra che naviga vicino alla zona play-off. Due sole occasioni (con risposte di Matosevic) per i padroni di casa parlano chiaro sull'andamento quasi a senso unico della partita. Poi è arrivato il risultato grazie a una rete in extremis nata dalla determinazione di Anzolin e dall'indiscutibile talento di Mattia Minesso, un giocatore che non ha nulla da dimostrare (visto il passato) nonostante a Trieste abbia vissuto l'anno peggiore della sua vita calcistica. Tesser lo conosce e lo stima e, qualora dovesse restare (non probabile), potrebbe essere un'arma in più. I tre punti meritatissimi non possono nascondere le difficoltà che la Triestina ha a concretizzare le tante occasioni create. È successo spesso anche in presenza di Lescano e Redan e a maggior ragione quando non ci sono. I 15 calcio d'angolo battuti sono un record ma è un primato negativo anche quello di non aver indirizzato mai la palla verso la porta avversaria su calci piazzati spesso battuti bene da D'Urso e Vallocchia. Finotto non è un realizzatore, Vertainen ha fatto una buona impressione ma è tutto da scoprire, Redan non è uomo d'area e Lescano è poco efficace nel gioco aereo. Sui piazzati servirebbe più convinzione da parte dei difensori Struna, Moretti e quando c'è Malomo. Questo è un handicap c he in qualche modo il lavoro quotidiano dovrebbe smussare. Così come Correia dovrebbe tentare con maggior frequenza la conclusione da lontano. Anche dal miglioramento in questi dettagli, oltre che dalla crescita dei più giovani come Pierobon, Anzolin, Pavlev, Gunduz e da qualche innesto di mercato (in arrivo l'esterno sinistro italo-canadese di 23 anni Luca Petrasso reduce dall'esperienza nell'Orlando City), dipenderà il rendimento nei prossimi mesi. Stare in alto ma non in pole position è un vantaggio. E poi questa squadra è in grado di arrivare in fondo anche nei play-off con una buona posizione in griglia. Il girone di ritorno è appena cominciato. E i conti si fanno non quando nevica ma quando la neve si scioglie. - Dieci vittorie nelle ultime 11 partite, il terzo posto, un match-crocevia davanti che è anche il più carico di significati e attese, un jolly in tasca da calare. Lo scrive oggi Roberto Degrassi: la Pallacanestro Trieste, suonata la sirena finale del successo su Piacenza, deve già iniziato a concentrarsi sul derby di venerdì sera al Carnera a Udine. In gioco non solo la supremazia (parziale, la stagione è ancora lunga) in campo regionale ma anche un'ipoteca sugli accoppiamenti nella fase a orologio e sull'unico pass rimasto per la Coppa Italia. Un traguardo, quest'ultimo, più sostanzioso di quanto si possa credere. LE COMBINAZIONI Fare compagnia a Trapani, Cantù e Fortitudo alle Final Four significherebbe aver chiuso la prima fase nelle prime due posizioni del girone rosso e di conseguenza contare nella fase a orologio su accoppiamenti esterni più benevoli. Tra finire secondi o quarti sta tutta la differenza del mondo. Chi chiuderà quarto la prima fase in quella successiva dovrà affrontare in trasferta Trapani, Cantù e Torino; chi sarà secondo dovrà andare a fare la vittima sacrificale degli scatenati Sharks ma per il resto pescherà le rivali nel fondoclassifica del girone verde. E la classifica alla fine determinerà la griglia play-off. Trieste battendo Piacenza ha agguantato Udine a quota 26 ma mantiene un jolly in tasca: il recupero casalingo del 24 gennaio contro Chiusi, ultima. Un jolly che pesa, eccome. A parte la Fortitudo destinata a chiudere davanti a tutte la prima fase anche se Piacenza e Verona non saranno trasferte facili, tra le formazioni alle sue spalle Trieste è la sola a poter chiudere seconda pur perdendo uno scontro diretto, a patto di mantenere il saldo canestri a favore. All'andata al PalaTrieste i biancorossi hanno sconfitto sia Udine (di 3, con la famosa tripla di tabella di Brooks) che Forlì (di 17). I friulani hanno il vantaggio di giocare in casa contro Trieste e Forlì con trasferte non impossibili a Orzinuovi e Rimini anche se in corsa per la salvezza. Nel derby di venerdì però Udine avrà maggiore pressione addosso: una sconfitta molto probabilmente significherebbe quarto posto, scivolerebbe a un virtuale meno 4 rispetto a Trieste a tre partite dalla fine. Il clima sarà quello di una serie finale da play-off per intensità, la prima delle due squadre che saprà interpretarlo indirizzerà il match. Meglio prepararsi in anticipo: Trieste non potrà permettersi un approccio soft. LE MINE VAGANTI Con una formula che prevede sei retrocessioni complessive ogni formazione lotta per qualche obiettivo. Cividale contro Forlì ha dato un avvertimento, e adesso potrà inserire Lamb e Colpani in vista del confronto con i biancorossi. Se fino ad adesso a fare la differenza sono stati la caratura tecnica e la profondità del roster tra poco si cambierà registro: si alzerà il livello dell'agonismo. Le pretendenti alla promozione dovranno dimostrare di essere grandi squadre non solo per il palmares dei singoli ma anche per la capacità di sporcarsi le mani e buttarsi sul parquet.
  15. LUNEDÌ 8 GENNAIO 2024 - Tesser ha rilanciato la Triestina nel clima del campionato come meglio non avrebbe potuto. E come scrive oggi Guido Roberti su "Il Piccolo", ci sarebbero state tante mani da mordersi qualora il punteggio fosse stato di 0-0. La tenacia con cui i suoi ragazzi hanno cercato la vittoria ha ricevuto in premio una gioia da ricordare. «La partita l'abbiamo fatta noi per 90 minuti» conferma il tecnico. «Il pericolo in queste partite in cui hai la supremazia è di prendere gol su ripartenza, invece abbiamo tenuto la concentrazione alta, propositivi e siamo stati premiati». Inevitabile un capitolo su Minesso. «È più di una soddisfazione, penso si sia visto un film davanti in quei momenti, mesi di sofferenza e con la consapevolezza che potrebbe essere in uscita. Dentro avrà provato gioia ma penso anche rabbia. Facile da dirsi adesso ma chi lo vede allenarsi, quando corre da solo come è successo spesso, si accorge che va più forte di chi gioca. Un professionista vero. In pochi minuti ha fatto un gol che regala a noi e ai tifosi tanta soddisfazione, e a lui una meritata visibilità. Ho avuto la fortuna di allenarlo a Modena, se non c'era l'infortunio faceva parte di questa squadra». Torniamo all'interpretazione di gara, davvero impeccabile.«Una buona prestazione, peccato non aver finalizzato la supremazia netta contro una squadra che giocava bassa. Dopo quel palo interno, l'altra occasione di Vertainen, avevamo qualcosa da recriminare per quanto fatto sul campo». La partenza di Adorante è stata spiazzante? «Il ragazzo ha contribuito nella prima parte di stagione a darci una mano, ha fatto una scelta di andare via, credo sofferta. Se un ragazzo vuol giocare qualche minuto in più per me va lasciato libero, chi sta alla Triestina deve stare sereno, motivato, consapevole di stare in una squadra e società che vogliono far bene. È una constazione, non una polémica, voglio gente contenta di indossare questa maglia e di credere nel progetto della Triestina». Ancora un successo dopo una sconfitta, miglior modo per ripartire. «Sarebbe meglio non avere sconfitte. Presentarsi dopo una sosta ci sono sempre incognite, ma la squadra stava bene, si sono fatti trovare bene e saper reagire alla sconfitta è un merito di questi ragazzi ma se vuoi essere competitivo devi sempre pensare alla partita dopo con spirito propositivo, con umiltà». E oggi gli assenti erano parecchi.. «Nel mio pensiero è sempre meglio avere tutti i giocatori a disposizione, avevamo assenze pesanti, ma cerco di fare sentire tutti partecipi, se abbiamo fatto 42 punti fino ad oggi è perché c'è un gruppo sano e forte, una squadra che ha un suo dna» - Viatico migliore in vista del derby non poteva esserci. Come scrive Lorenzo Gatto, Trieste batte Piacenza, mette Udine nel mirino e venerdì va al Carnera (in attesa del recupero del 24 gennaio con Chiusi). Felice per successo e prestazione il coach biancorosso Jamion Christian: «Credo che la partita giocata confermi la crescita di una squadra che dalla gara d'andata ad adesso ha sicuramente fatto dei progressi - sottolinea il coach - Non era facile, Piacenza è un'ottima squadra che sta facendo e farà bene in questo campionato, essere riusciti a batterla con autorità è un segnale importante in vista del derby. Contento per il risultato e per aver avuto la possibilità di schierare Rolli e Camporeale (rispettivamente due e un minuto in campo ndr), ragazzi che assieme a Antonio e Pieri lavorano con noi ogni giorno e meritavano questa soddisfazione». Già proiettato sul derby, invece, Lodovico Deangeli. «Buona vittoria quella contro Piacenza - sottolinea il capitano - non era semplicissimo trovare le giuste motivazioni alla vigilia di una gara importante come quella di venerdì. Non siamo stati perfetti, soprattutto all'inizio abbiamo commesso qualche errore che contro Udine, per pensare di poter portarla a casa, dovremo cercare di evitare»
  16. DOMENICA 7 GENNAIO 2024 - «Nessun alibi. Certo, sarebbe stato preferibile aver avuto tutta la rosa a disposizione, ma in campo ci saranno tutti giocatori della Triestina e contro un'avversaria particolarmente difficile, dovremo pensare solo a dare il meglio di noi stessi». Mister Attilio Tesser sgombra subito il campo da qualsiasi equivoco. Lo scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo": per la trasferta di oggi a Trento (al Briamasco inizio ore 14, arbitra Calzavara di Varese) che segna l'inizio del girone di ritorno, la situazione alabardata fra squalifiche, infortuni e partenze di mercato è oggettivamente complicata, ma per il tecnico la squadra ha comunque le carte in regola per far bene in condizioni di emergenza: «Ogni partita che abbiamo cercato di interpretare vale tre punti, quindi dobbiamo cercare di farli anche stavolta», dice il tecnico. La situazione è presto detta: saranno assenti per squalifica Redan, Malomo e Celeghin, mentre Lescano è ancora out per l'infortunio occorso contro il Padova. È in forte dubbio Pavlev per un problema alla schiena capitato durante la rifinitura, mentre Fofana e Ciofani sono appena rientrati dall'influenza. Per fortuna rientra Struna, che si è allenato poco ma è a posto e Tesser non rinuncerà alla sua esperienza, mentre va segnalato il reintegro in rosa di Minesso, che si è sempre allenato bene e può essere disponibile per uno spezzone di partita. Alla luce della situazione, e soprattutto di un attacco con gli uomini contati (a disposizione solamente Finotto, Vertainen rientrato dal prestito in Grecia e il citato Minesso), non è escluso a Trento un cambio di modulo, ovvero un 4-3-2-1, anche per conservare qualche attaccante in panchina. Tesser ammette che è un'ipotesi fondata: «Valuterò solo all'ultimo se metterla in pratica o meno, ma la punta con due trequartisti è una situazione che ho provato in allenamento in settimana, anche perché Vertainen si allena in gruppo di fatto da quattro giorni e in sei mesi in Grecia ha avuto poco minutaggio. Ma è un atleta, e a livello fisico di primo acchito dà l'impressione che la struttura sia una delle sue caratteristiche. Comunque il 4-3-2-1 l'ho praticato quasi sempre anche lo scorso anno a Modena, quindi non è da escludere». Già, Vertainen, potrebbe essere lui la novità del giorno in casa alabardata. Questo il giudizio su di lui del tecnico alabardato: «L'impressione è positiva, anche se poi è da vedere in partita perché in allenamento, magari giocando su metà campo, si può valutare in un determinato modo mentre la gara è un'altra cosa. Le qualità fisiche ci sono, tecnicamente mostra di poter fare bene da raccordo con la squadra, spero potremo vederlo anche in fase di finalizzazione. Chiaramente deve avere il tempo di integrarsi con la squadra e con determinati movimenti». Tirando le somme dopo la lista dei forfait e le indicazioni del mister, si può ipotizzare che davanti a Matosevic ci sarà la coppia centrale formata da Moretti e Struna, con Germano terzino destro e Anzolin a sinistra. In mezzo al campo Correia ritorna nel suo ruolo di play dopo l'assenza con il Padova, e sarà supportato dalle mezzali Va llocchia e Pierobon. Nel settore offensivo, a questo punto è probabile che vedremo in campo insieme D'Urso e El Azrak alle spalle della punta Finotto. In questo modo Tesser potrebbe conservare Vertainen e Minesso come cambi, mentre Gunduz e Kozslowski sono due alternative sulla trequarti. - Una vittoria questo pomeriggio per andare venerdì al Carnera a giocare un derby rovente alla pari con Udine e con il vantaggio di dover recuperare la gara interna contro Chiusi. Lo scrive oggi Roberto Degrassi: la Pallacanestro Trieste oggi alle 18 affronta a Valmaura l'Assigeco Piacenza, battuta all'andata con uno strepitoso Ariel Filloy da tre punti (9 su 12, serata mostruosa) interrompendo una striscia di tre sconfitte e una crisi che era ormai incombente. Gli emiliani sono roba tosta, hanno già dimostrato che se azzeccano la giornata possono far male e in regia e nel pacchetto lunghi hanno uomini che sanno fare i protagonisti. Inutile però girarci attorno: Trieste non può permettersi di sprecare questa opportunità. Nell'anticipo più atteso la Fortitudo Bologna ha mostrato di non guardare in faccia nessuno: Caja ha dato una lezione a coach Jamion Christian quando al PalaDozza sono andati i biancorossi, è salito in cattedra anche contro Vertemati e una Udine che nelle due partite più importanti affrontate in trasferta (al PalaTrieste all'andata e ieri a Bologna) non ha saputo andare oltre i 54 punti. Se oggi Trieste vince raggiunge l'Apu al terzo posto e quindi si trova nelle condizioni, vincendo al Carnera venerdì sera, di chiudere la prima fase davanti ai friulani. I primi due posti che danno il passo per le Final Four di Coppa Italia invece stanno scappando in mano: il primato della Fortitudo, del resto, a questo punto è meritatissimo. Nessuno è stato più continuo finora nel girone rosso. I NUMERI Prima di pensare a venerdì però Trieste deve mettere la testa sul parquet di casa. I biancorossi e gli emiliani hanno numeri simili per punti segnati (79,9 contro 78,5) e subiti (75,4 contro 75,1), Trieste cattura più rimbalzi ma ha di fronte la squadra che recupera più palloni e per chi ha ripreso a perdere una marea di possessi non è una grande prospettiva. Ruzzier e soci devono imporre una prestazione di personalità. E lanciare un segnale in vista del derbissimo non sarebbe affatto male anche per ringraziare quei tifosi che hanno già riempito sei pullman. GLI ANTICIPI Nel girone rosso Fortitudo-Apu 68-54, con bolognesi sempre avanti anche a +21 nonostante i quattro falli di Aradori. Vittoria casalinga per Cividale che regola Forlì con il risultato di 86-77. Nel girone verde non ce n'è per nessuno quando deve affrontare Trapani che domina il derby siciliano con Agrigento 98-76. Clamoroso crollo casalingo di Treviglio con Vigevano 68-90, Cremona batte Casale (Fantoma 12) 110-103 mentre il confronto tutto laziale tra Latina e Luiss Roma è vinto da quest'ultima
  17. SABATO 6 GENNAIO 2024 - Avvertenza in vista della partita di domani pomeriggio al PalaTrieste. Come scrive oggi Roberto Degrassi su "Il Piccolo", se la Pallacanestro Trieste dovesse considerare l'arrivo di Piacenza come un possibile sospiro di sollievo nel bel mezzo di una serie di scontri diretti (già in archivio il ko di Bologna e la vittoria su Verona, venerdì prossimo si va a Udine) rischierebbe di pagare serissime conseguenze. Avete presente la coppia di testa Fortitudo&Forlì? L'Assigeco è andata un passo dal batterle entrambe, per giunta a domicilio. In sostanza, per evitare rogne domani la squadra di Jamion Christian dovrà ripartire dalla voglia di vincere che ha messo nell'ultimo quarto contro Verona, magari lasciandosi ispirare dalla determinazione feroce di Giovannone Vildera. Il coach biancorosso, dopo la rituale constatazione che l'avversario è fortissimo - come più o meno tutti, dalla Effe a Chiusi, stando alle dichiarazioni della vigilia - torna sulla gara con la Tezenis attribuendo la vittoria ad «aver fatto bene i dettagli, piccole cose che però sono importanti anche quando non si gioca bene». GLI AVVERSARI Nelle ultime giornate le avversarie si sono messe con la difesa a zona per fronteggiare Trieste. I biancorossi si sono attrezzati? Christian assicura che «siamo soddisfatti dei tiri che abbiamo creato contro la zona. Non sempre abbiamo ottenuto i risultati che volevamo, ma abbiamo avuto buone occasioni e tiri aperti, anche nel finale con la Fortitudo. Piacenza è la squadra più brava nel forzare agli errori gli avversari e come hanno provato a fare altri cercherà di rallentarci, pressando a tutto. Sarà fondamentale la nostra capacità di tenere palla contro la loro pressione. Stiamo lavorando bene e stiamo aocnora migliorando». Trieste dovrà cercare di limitare Miller e Skeens. «Ma c'è anche Sabatini, uno dei migliori uomini-assist dell'A2. Miller è un giocatore con un anello Nba vinto con Toronto, completo mentre Skeens può essere dominante a rimbalzo. Non bisogna guardare al match dell'andata, Piacenza rispetto allo scorso novembre è cresciuta». OCCHIO AGLI ANTICIPI La Pallacanestro Trieste è spettatrice interessatissima agli anticipi odierni. Alle 18 al PalaDozza saranno di fronte Fortitudo-Udine mentre alle 20 toccherà a Cividale-Forlì. Giocano in anticipo quindi tutte e tre le squadre che precedono i biancorossi in classifica, con i ducali di Pillastrini a fare da intrusi. Il confronto bolognese ridisegnerà la corsa al vertice: se vincerà la Effe ipotecherà uno dei due primi posti alla fine della prima fase, se passeranno i friulani accorceranno la classifica, terranno a distanza Trieste (che però ha una gara da recuperare) e rimetteranno in gioco la leadership. Trieste, da parte sua, ha poco da far calcoli: deve vincere per non perdere il treno. - Con la trasferta di domani allo stadio Briamasco di Trento (inizio ore 14), la Triestina riprende il cammino dopo la pausa per le festività. Lo scrive oggi Antonello Rodio, è un incontro delicato e importante per vari motivi: l'Unione deve innanzitutto dimostrare di saper ripartire subito in quarta dopo la battuta d'arresto con il Padova, c'è poi la ghiotta possibilità di accorciare le distanze da almeno una delle squadre che sono avanti in classifica visto lo scontro diretto al vertice in programma lunedì, inoltre c'è anche la voglia di rivalsa dopo il ko dell'andata. Ma evidentemente è destino che contro il Trento l'Unione si presenti sempre molto rimaneggiata. All'andata fra motivi burocratici post mercato e squalifiche, mancarono parecchi giocatori e Tesser si ritrovò con due soli attaccanti a disposizione. Un po' come accadrà domani, con il problema che a settembre i disponibili erano Lescano e Redan, stavolta sono Finotto e Vertainen. Ma non è tutto qui: per capire quale Triestina potrà far scendere in campo domani Tesser, bisogna riassumere il parco degli illustri assenti. Per squalifica mancheranno Redan, Malomo e Celeghin, non ci sarà poi Lescano che appena oggi toglierà i punti della brutta botta subita con il Padova e lunedì tornerà ad allenarsi. Inoltre Struna è in forse visto che ha appena ripreso da un infortunio, e poi è arrivata l'imprevista partenza di Adorante in direzione Juve Stabia, rimpiazzata al momento dal rientro del finlandese Vertainen dal prestito in Grecia. Nel frattempo non è ancora dato sapere se Minesso verrà reintegrato, mentre c'è da tener conto anche che Fofana e Ciofani in settimana hanno avuto la febbre. Tirando le somme, se per due terzi il tradizionale 4-3-1-2 di Tesser può stare in piedi, nella parte offensiva del modulo c'è molta incertezza. Certo, il tecnico potrebbe insistere nel sistema tradizionale schierando davanti Finotto e Vertainen in coppia con D'Urso alle loro spalle. Ma non avrebbe nemmeno un attaccante in panchina. E considerando che Finotto non ha mai giocato 90 minuti e il finlandese di minuti negli ultimi mesi ne ha giocati pochi, sembra una soluzione azzardata. Potrebbe allora farsi spazio l'ipotesi di un 4-3-2-1, un albero di Natale con D'Urso e El Azrak alle spalle prima di Finotto e poi, in caso di staffetta, di Vertainen. Occhio poi che Tesser ha anche altre carte offensive da giocarsi, ad esempio Gunduz ed eventualmente Kozlowksy, per mischiare le carte sul fronte d'attacco. Per il resto della formazione le cose sembrano più chiare. Davanti a Matosevic, Moretti sarà affiancato da Struna se ce la farà, altrimenti da Rizzo. Germano e Anzolin restano favoriti per fare i terzini, mentre a centrocampo Correia tornerà nel suo ruolo di play con Pierobon e Vallocchia mezzali. Unica possibile variazione, Germano schierato a centrocampo, ma potrebbe farlo anche a partita in corso, con impiego di Pavlev come terzino. Nelle file del Trento, che ieri ha ingaggiato dal Crotone il centrocampista Pasquale Giannotti, mancherà invece lo squalificato Attys, uomo chiave della squadra di Tedino e obiettivo del mercato alabardato
  18. VENERDÌ 5 GENNAIO 2024 - Il cronoprogramma per l'avvio dei lavori sul prato va avanti, così come va avanti la manutenzione straordinaria (e molto onerosa) disposta dal Comune, con le lampade per favorire l'attecchimento dell'erba ancora in funzione. Come scrive oggi Ciro Esposito su "Il Piccolo", le sorprese in questa vicenda sono sempre possibili ma Trieste si sveglia all'alba del nuovo anno orfana del Rocco. La notizia è di fine novembre ma ora, dopo qualche mese di utilizzo a singhiozzo, per almeno una novantina di giorni questa mancanza si toccherà con mano. Tre mesi perché il cronopragramma confermato dal presidente Figc Ermes Canciani è così scandito: «Entro metà mese sarà inviato il capitolato alle dieci aziende interessate, a fine gennaio è prevista l'assegnazione dei lavori e poi sono previste 8 settimane di cantiere, meteo permettendo. Insomma la previsione di conclusione dei lavori per fine marzo, a meno di eventi non prevedibili, sarà rispettata». Uno stop così non era mai successo nei gloriosi e talvolta infausti trentun'anni di servizio dell'impianto intitolato al Paròn. Né mai è successo nel nostro Paese che uno stadio cittadino di primo livello fosse off-limits non per un restyling strutturale ma per l'inadeguatezza di un manto erboso appena rifatto. Rifatto male, molto male. Così come l'inutilizzabilità del Rocco fa male sì alla Triestina (con i danni economici e tecnici conseguenti) ma soprattutto alla comunità. Perché tutti i triestini sono orgogliosi di quel catino, a lungo atteso dagli anni '80 in poi, e aperto dopo una tribolata gestazione di sette anni. Non sono amareggiati dunque soltanto i supporter della squadra cittadina. I numeri parlano chiaro: nelle cinque gare disputate nell'impianto di Valmaura sono stati venduti oltre 38 mila posti (per le presenze bisogna fare i conti con i tifosi abbonati che talvolta hanno disertato gli spalti) con una media partita di 7.650. Un numero nemmeno raggiunto nella somma delle presenze nelle cinque tappe dell'esilio, pur benevolo quanto a risultati, di Fontanafredda dove la Triestina ha già disputato e disputerà per mesi le sue gare casalinghe a 125 chilometri da casa ed è stata e sarà seguita comunque da un migliaio abbondante di resilienti e irriducibili. A loro e agli altri appassionati va un applauso a parziale risarcimento per delle scuse mai arrivate. Il vulnus che passerà alla storia si è annidato sulla spianata del Rocco a luglio. La gestione del rifacimento post concerto dei Maneskin sotto la vigilanza del Comune prima o poi sarà chiarita: perché i lavori sono partiti in ritardo? Perché il Comune ha contribuito finanziariamente a una parte del rifacimento di solito in capo agli organizzatori? Perché l'appalto è stato affidato a un'azienda che ha posizionato un'erba strutturalmente non idonea? Ma il peggio della vicenda è andato in scena da settembre a novembre. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum. E così in prima battuta l'assessorato competente ha dato la colpa alla rifinitura pre-Trento della Triestina, poi il sindaco ha definito (dopo una manutenzione straordinaria costata decine di migliaia di euro) quello del Rocco un campo quasi perfetto. Poi sono arrivati i balletti politici in una maggioranza imbarazzata e ci si è esibiti in uno stucchevole referendum virtuale tra chi vuole i concerti (nessuno è contrario) e chi il calcio. Nel mezzo partite al Tognon inframmezzate da gare al Rocco su un prato con ampie zone degradate nonostante gli indubbi sforzi dell'amministrazione per migliorarlo (con l'acquisto anche dei teloni anti-pioggia). E a rincarare la dose si sono aggiunte le affermazi oni del primo cittadino a sottolineare come i campi di C siano anche peggio del Rocco. In parte è vero ma non si possono certo comparare le realtà pur operose di Gorgonzola, Meda o Legnago con un capoluogo di regione a detta di tutti in espansione. E nemmeno si possono accostare alcuni pur dignitosissimi stadi di provincia con un impianto di livello internazionale. E poi mica sulle piccole realtà lombarde o venete sono piovuti prima i milioni di un magnate australiano e soprattutto oggi quelli di un brillante e abile finanziere americano? L'atrattività di un territorio verso eventuali investitori si misura anche sull'affidabilità della classe politica. E Lbk Capital ha scelto di investire a Trieste anche perché attratta dalla possibilità di utilizzare il Rocco, uno stadio in grado di soddisfare l'ambizioso progetto americano. Ebbene questo aspetto non è sfuggito al governatore Massimiliano Fedriga che con un intervento pubblico da 1.3 milioni (votato quasi all'unanimità dal Consiglio e la cui gestione è stata affidata alla Figc) ha rassicurato il presidente Rosenzweig e messo una pezza al pasticcio partorito da esponenti del suo stesso brand politico. Fra tre mesi dunque sarà tutto dimenticato? Nemmeno per sogno. Perché forse il prato sarà un biliardo e il fondo del Rocco all'avanguardia, ma il manto sarà da rifare dopo i due concerti programmati proprio quando la Triestina potrebbe essere impegnata nella fase decisiva dei play-off per salire in serie B. Insomma la storia continua. E non è per nulla una bella pagina di storia. Per la Triestina, per i tifosi, per i cittadini, per la città
  19. GIOVEDÌ 4 GENNAIO 2024 - Il terribile mix di squalifiche, infortuni e novità di mercato sta creando in casa alabardata una totale emergenza in vista della ripresa del campionato e della sfida di Trento di domenica (inizio ore 14). Come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", soprattutto in attacco la Triestina è alle prese con una situazione preoccupante, con Tesser che si ritrova in un colpo solo privo della coppia titolare e di quella che finora era la principale e più proficua alternativa. Ma anche in difesa la situazione non è delle più brillanti. Le squalifiche, come noto, riguardano in attacco Redan e in difesa Malomo, ma c'è anche Celeghin che priverà gli alabardati di un'importante pedina a centrocampo. La questione si aggrava considerando però l'infermeria. Facundo Lescano, infatti, è ancora alle prese con il micidiale calcio subìto all'inizio della partita con il Padova, che gli aveva provocato un buco sullo stinco. Appena dopodomani, all'attaccante verranno tolti i 19 punti che sono stati necessari per ricucire la ferita, per cui solo lunedì potrà tornare ad allenarsi. Poi ovviamente dovrà appena ritrovare la condizione. A proposito di infortuni, c'è anche da registrare la situazione di Struna, che non si allena dalla partita col Padova per un riacutizzarsi di un fastidio e dovrebbe riprendere appena oggi. E in quel settore, come detto, mancherà già lo squalificato Malomo. Ad aumentare i problemi c'è poi l'influenza, che in questi giorni ha colpito Fofana, Ciofani e Kacinari. Ma è stata l'apertura di mercato ad aggravare ulteriormente la situazione, con un duro colpo che la Triestina si è trovata in qualche modo a subire: la volontà di Adorante di partire e l'accordo con la Juve Stabia, hanno privato infatti Tesser non solo di una risorsa che quando chiamata in causa ha sempre risposto presente e spesso fatto la differenza, ma anche del miglior attaccante del girone di andata per rapporto tra gol e minuti giocati. Inoltre in queste prime partite del girone di ritorno con Redan squalificato e Lescano infortunato, Adorante sarebbe partito sicuramente titolare. E invece in vista della sfida di Trento, mister Tesser si ritrova un reparto offensivo formato solamente da Finotto e dal finlandese Eetu Vertainen. Tenendo conto che Finotto finora è stato il terzo attaccante utilizzato come minutaggio, e che Vertainen è appena rientrato dal prestito al Kallithea, in serie B greca, non esattamente la situazione ideale per una partita che si prospetta difficile. Pare comunque che l'entourage alabardato punti molto sul finlandese classe 1999, che al dg Menta piace parecchio. Ma bisogna tenere presente che Vertainen viene da mesi in cui ha giocato solo pochi minuti, per cui dovrà dimostrare di essere subito pronto. La capacità di adattamento non gli dovrebbe mancare, visto che finora ha militato nella massima serie finlandese con Ilves Tampere e HJK Helsinki, nella serie A scozzese con il St Johnstone e nella Premiership in Irlanda del Nord con il Linfield.
  20. Questa la discussione per la seconda partita consecutiva in casa
  21. MERCOLEDÌ 3 GENNAIO 2024 - Il mercato della Triestina inizia con una partenza illustre. Perché, come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo" è vero che Andrea Adorante non era uno dei cosiddetti titolari, ma l'attaccante è stato molto importante in questo girone di andata, senza dimenticare quanto fu decisivo nella salvezza dello scorso anno. Si tratta di una partenza che la società alabardata non aveva previsto, anzi il dg Alex Menta non l'ha presa benissimo, per usare un eufemismo. Di fronte all'offerta della Juve Stabia, però, Adorante ha espresso la chiara volontà di andare dove spera, evidentemente, di avere più spazio a disposizione. E di avere giocatori scontenti in rosa non era il caso, su questo anche gli allenatori la vedono in modo chiaro. Insomma dopo aver alzato in un primo momento le barricate di fronte alle avances della Juve Stabia, in seguito di fronte alle volontà del giocatore la Triestina ha dato il via libera. La formula sarà quella del prestito con obbligo di riscatto in caso di promozione in B, cosa al momento abbastanza probabile visto che la squadra campana è in vetta al suo girone con sette punti di vantaggio sulla seconda. Dovrebbe esserci invece un normale diritto di riscatto in caso di permanenza in C. Come detto, si tratta di una partenza piuttosto pesante per l'Unione: in questa stagione Adorante aveva segnato 4 gol in appena 350 minuti giocati con una media di una rete ogni 87 minuti. Fondamentali la rete del pareggio contro il Lumezzane allo scadere (poi ci avrebbe pensato Fofana a completare il sorpasso) e soprattutto la doppietta con cui ha steso la Giana Erminio. Ma Adorante, che nella scorsa stagione fu il capocannoniere alabardato con 6 gol, resterà nella storia dell'Unione anche per quell'incredibile rete al 94' della famosa Pergolettese-Triestina: una rete che letteralmente tirò fuori per i capelli la squadra alabardata dagli inferi della serie D per regalarle i play-out. Che poi finirono bene grazie a San Tavernelli. E adesso cosa farà la Triestina sul mercato? C'è innanzitutto il rientro dal prestito al Kallithea di Eetu Vertainen , attaccante finlandese classe 1999. A Menta il giocatore piace, pare anche abbia destato una buona impressione in questi giorni di allenamento, certo al momento non vanta numeri che fanno sognare. In questi mesi nella serie B greca ha giocato solo pochi minuti, però in precedenza ha militato nella massima serie del suo paese con Ilves Tampere e HJK Helsinki, nella serie A scozzese con il St Johnstone e nella Premiership in Irlanda del Nord con il Linfield, dove ha segnato 17 gol in 26 presenze. La sensazione, però, è che la Triestina potrebbe tornare sul mercato anche in attacco, per cercare una punta disposta anche a partire alle spalle del duo titolare Lescano-Redan, ma pronta a essere incisiva quando chiamata in causa. Intanto per il ruolo di terzino sinistro al momento è decisamente in pole Abdoul Guiebre del Modena, la cui unica controindicazione è che è stato convocato con la nazionale del Burkina Faso per la Coppa d'Africa che inizia a metà gennaio. La sua squadra non dovrebbe fare molta strada, ma almeno un paio di partite del girone di ritorno Guiebre le salterebbe. Scendono invece le quotazioni di Maximilian Ullmann , il giocatore del Venezia che a quanto pare preferirebbe non scendere in serie C. Fra le altre, è ufficiale l'arrivo al Mantova di Francesco Bombagi, classe 1989, centrocampista che vanta un'esperienza importante tra serie C e B con oltre 350 presenze (e 58 reti), mentre al Padova arriva in prestito dal Lecco l'attaccante classe 2002 Mattia Tordini - Sei pullman di tifosi della Pallacanestro Trieste per vivere il derby contro l'Apu Old Wild West venerdì 12 gennaio al Carnera di Udine. La più sentita delle partite della prima fase sta già infiammando la tifoseria biancorossa. Sono circa 320 i biglietti assegnati ai triestini che occuperanno la parte destinata ai tifosi ospiti e anche uno spicchio della curva Est. Gli abbonati dell'Apu sono 2400. Da stamani altri 700 biglietti saranno messi in vendita su vivaticket e nelle rivendite in provincia di Udine. Il confronto al Carnera, del resto, non avrà solamente il sapore della sfida di campanile. Per entrambe le squadre potrà segnare una svolta in classifica. Attualmente Udine è avanti di due punti rispetto a Trieste che però deve recuperare il 24 gennaio il confronto casalingo contro Chiusi ultima in classifica e può quindi ragionevolmente pensare di appaiare l'Apu. Nel turno di questo weekend i friulani di Vertemati sono attesi sabato sera a Bologna dalla Fortitudo capolista mentre domenica Trieste ospiterà l'Assigeco Piacenza. In teoria quindi non è da escludere che il confronto del 12 gennaio si possa giocare tra due formazioni alla pari in classifica. Altro pepe per il derby. All'andata decise una tripla di tabella di Eli Brooks. Ma prima della sfida a Udine c'è da pensare al match casalingo contro Piacenza, piegata all'andata grazie a una strepitosa serata di Ariel Filloy nel tiro da tre punti. Un successo che chiude la striscia di tre sconfitte di fila e aprì il filotto di 8 vittorie. Piacenza attualmente occupa il sesto posto, staccata di quattro lunghezze da quella Verona caduta proprio al PalaTrieste nell'ultimo turno. Gli emiliani sembrano tranquillamente destinati ai play-off.
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