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  1. SABATO 22 FEBBRAIO 2025 - Oggi al Rocco (inizio ore 15) la Triestina ha la ghiotta possibilità di mettere fuori la testa e raggiungere la salvezza virtuale dopo aver sguazzato per quattro mesi prima in zona retrocessione e poi in quella play-out. Come scrive Antonello Rodio su "Il Piccolo", per farlo dovrà battere l'Alcione e sperare in qualche altro risultato favorevole, ma è davvero a un passo da un traguardo che a fine novembre sembrava impossibile. Oggi l'occasione è propizia visto che al Rocco arriva un Alcione in crisi che ha fatto 2 punti in cinque gare, ma mister Tesser giustamente non si fida: «I momenti brutti li attraversano tutte le squadre - spiega il tecnico alabardato - loro sono comunque forti come dimostrano i punti in classifica, e vedendoli giocare non mi è sembrata una squadra in difficoltà. Sono solidi e giocano un buon calcio, sono molto propositivi». Come fa sempre, dopo aver raccontato l'avversario Tesser chiarisce che molto dipende però da cosa farà la Triestina: «Quello che conta al di là del valore tecnico per me buono dell'avversario, sarà quello che faremo noi. Continuare il filotto vincente? A questo riguardo l'aspetto mentale e quello tecnico-tattico vanno di pari passo, non si può sbagliare quello mentale perché non abbiamo fatto niente e la squadra ne è ben consapevole, o piuttosto abbiamo fatto tanto ma c'è da fare ancora tantissimo, forse è meglio metterla sotto questo aspetto». Insomma il tecnico avverte che non si può mollare un attimo in questa serie C, anche durante un momento positivo: «Non ci deve essere in noi nemmeno un minimo calo di tensione, non ce lo possiamo permettere, dobbiamo affrontare tutte le partite al massimo delle nostre possibilità, con la maturità che abbiamo dimostrato anche in queste settimane, alle volte con qualità tecnica molto elevata ed altre soffrendo o in gare sporche come a Vercelli. Essere in partita sempre, avere concentrazione massima, leggere bene tutti i momenti della gara». Come noto Tesser dovrà rinunciare a Germano e Strizzolo mentre Cortinovis è ancora in forse: «Mi spiace molto per Strizzolo - sottolinea il mister - perché era importante che trovasse un po' di ritmo giocando coi compagni. Cortinovis ha provato un unico allenamento dove ha dato discrete risposte dopo una settimana fermo. Proverà prima della partita, spero possa darmi la disponibilità per una ventina di minuti». Nessun dubbio comunque su chi affiancherà Olivieri in attacco: «Sia Udoh che Vertainen sono adatti per giocare accanto ad Olivieri, ma Udoh mancava da tanto tempo, è rientrato solo con una settimana di lavoro a Vercelli, quindi con l'Alcione parte Vertainen. Udoh deve ancora trovare un po' di condizione, la troverà giocando degli spezzoni di partita come sarà quasi sicuramente anche stavolta». Tirando le somme davanti a Roos potrebbe esserci nuovamente Frare accanto a Silvestri, poi Bianay Balcot a destra e Tonetto a sinistra. In mezzo al campo rientra Correia dalla squalifica, quindi Fiordilino torna a fare la mezzala assieme a Ionita. In attacco D'Urso dietro alle punte Olivieri e Vertainen. - Dopo Colbey Ross, la Pallacanestro Trieste rischia di perdere anche Denzel Valentine in vista della ripresa del campionato. Come scrive Lorenzo Gatto, l'esterno ex Nba, infortunatosi a Torino nel secondo tempo della semifinale di Coppa Italia contro la Dolomiti Energia Trento, ha riportato un infortunio al peroneo lungo della gamba sinistra e dovrà restare fermo per un periodo ancora non definito. Le sue condizioni, si legge nella nota emessa ieri dalla società, non sono da considerarsi gravi, ma richiederanno un breve periodo di immobilizzazione e riposo. Giocatore in mano allo staff medico e fisioterapico del club, che lavora quotidianamente per cercare di rendere più breve possibile il periodo di stop. La domanda è se Valentine ce la farà a recuperare in tempo per il match in programma domenica 2 marzo contro la Nutribullet Treviso. Essendo il peroneo lungo un muscolo particolarmente sollecitato nei cambi di direzione e nel palleggio, arresto e tiro, in casa Pallacanestro Trieste si farà grande attenzione a non affrettare i tempi per non compromettere una situazione che in questo momento non desta preoccupazione. In attesa di conoscere le tempistiche legate agli infortuni di Ross e Valentine e poter dunque capire quando i due giocatori potranno tornare a disposizione di coach Jamion Christian, da domani la squadra tornerà a lavorare sul parquet del PalaRubini. Finita, dunque, la breve vacanza che i giocatori si sono presi all'indomani della sconfitta in Coppa Italia contro Trento. Nel frattempo la Serie A si muove in vista della ripresa. Cremona è alla ricerca di giocatori che possano migliorare il roster a disposizione di coach Brotto. Dopo il nulla di fatto con Marcus Weathers è saltata anche l'opzione Briante Weber, il play già in Italia alla Unahotels Reggio Emilia che avrebbe dovuto prendere il posto di Corey Davis in caso di discesa dell'ex biancorosso in Serie A2 a Cantù. Weber ha deciso di restare in Kuwait, la Vanoli continua a esplorare il mercato. L'Estra Pistoia ha aggregato agli allenamenti Marco Ceron, la guardia ala 32enne nella passata stagione in Serie A2 tra Chiusi e Vigevano. Valutazioni in corso su un giocatore che potrebbe andare a prendere il posto di Anumba, passato a Cividale. Trapani valuta la posizione di Gabe Brown, straniero a disposizione di Repesa il cui contratto scade a fine mese.
  2. VENERDÌ 21 FEBBRAIO 2025 - Quella di domani contro l'Alcione (al Rocco inizio ore 15) non è una partita qualsiasi per la Triestina. Come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", con un'eventuale vittoria, e con l'aiuto di qualche risultato concomitante, l'Unione potrebbe per la prima volta dalla quarta giornata mettere il naso fuori dall'incubo e ritrovarsi potenzialmente salva. Da metà settembre, dopo il pesante 1-5 con i baby dell'Atalanta, l'Unione era finita infatti nelle ultime cinque in classifica. Progressivamente sarebbe precipitata sempre più giù, fino all'ultimissimo posto, poi con l'arrivo di Tesser la risalita. Una risalita che potrebbe portare in questo turno la Triestina a vedere finalmente la quota salvezza, basandosi su entrambe le modalità per ottenerla. In caso di successo dell'Unione, se Lecco e Pro Vercelli non vinceranno gli alabardati sarebbero sestultimi, ovvero fuori dalla zona playout. Ma anche se una fra queste due rivali ottenesse i tre punti, l'Unione potrebbe scavare con le squadre sotto un tale divario (maggiore di 8 punti) che i playout non si giocherebbero. Anzi, per questa seconda via della salvezza perfino un pareggio potrebbe bastare, nel caso la Pro Patria perdesse e il Caldiero non vincesse. In ogni caso, la Triestina deve scendere in campo senza fare troppi calcoli, e la guida di Tesser è una garanzia sul fatto che la partita verrà preparata senza guardare alla classifica. È vero che l'Unione troverà una squadra in crisi, che ha fatto 2 punti in cinque partite, ma questo non deve trarre in inganno e far pensare che possa essere una passeggiata. In questa stagione l'Alcione è stata a lungo matricola terribile e ha occupato anche alte posizioni di classifica, dimostrando di essere compagine temibile e sempre ostica da affrontare: ovviamente gli alabardati dovranno interpretare bene la partita, cercando di dare intensità alla prestazione, aggredendo gli avversari ma conservando sempre allo stesso tempo il necessario equilibrio e senza lasciare spazio alle ripartenze dei milanesi. Tra l'altro la Triestina sarà un po' corta in attacco. Non ci sarà infatti Strizzolo, che a Vercelli ha accusato una distorsione alla caviglia che lo dovrebbe tenere ai box per almeno un paio di settimane, forse tre. Un'assenza che non ci voleva quella dell'ultimo arrivato in ordine di tempo nel mercato di gennaio, sia per il suo valore, sia perché si tratta dell'unico attaccante che ha le caratteristiche di prima punta. Tesser dovrà quindi arrangiarsi per questo periodo con quello che in fondo ha avuto finora, ovvero Olivieri e Vertainen, ma quest'ultimo si giocherà il posto con Udoh, ormai rimessosi dopo l'infortunio che lo ha tenuto fuori per qualche settimana e già entrato per un paio di minuti la scorsa settimana a Vercelli. Tra l'altro, oltre a Germano sempre infortunato, è in forte dubbio anche Cortinovis per un'infiammazione nella zona del ginocchio: il giovane scuola Atalanta, che potrebbe rappresentare una valida alternativa di qualità sulla trequarti, forse può esser recuperato per domani al massimo per la panchina, ma è probabile che sia a disposizione solo dalla prossima gara di Verona - «La Coppa Italia? Siamo arrivati a un minuto e mezzo dalla finale. Abbiamo messo in difficoltà Trento, la squadra che poi ha alzato il trofeo, in un match nel quale abbiamo pagato assenze importanti. Mi chiedo, se avessimo avuto Ross, Valentine e il miglior Reyes, come sarebbe potuta finire». Lodovico Deangeli (intervistato da Lorenzo Gatto) riassume con una battuta le sensazioni della squadra a qualche giorno dal termine delle final eight che, alla Inalpi Arena di Torino, hanno premiato la Dolomiti Energia di Paolo Galbiati in finale contro l'Armani Milano. Deangeli capitano di una Pallacanestro Trieste orgogliosa, pronta a ripartire in un campionato che, da domenica 2 marzo, ripartirà con la sfida in programma al PalaRubini contro la Nutribullet Treviso. «L'immagine più significativa che ho del dopo partita con la Dolomiti Energia – continua Deangeli – è quella di Markel Brown che piange nello spogliatoio. Un giocatore di 33 anni, di grande esperienza, ma con un grande cuore: ci teneva a vincere e continuare questa grande avventura, ha dovuto arrendersi a un finale che ci ha condannato all'eliminazione. Il giorno dopo, quando Trento ha meritatamente battuto l'Armani e alzato la coppa Italia, nella nostra chat ci siamo scritti. E il rammarico per come è finita è aumentato perché la sensazione generale è stata che, arrivando fino alla finale, forse davvero avremmo potuto vincere». Il passato è alle spalle, adesso l'attenzione e la concentrazione di Trieste si spostano sul campionato e su un finale di stagione in cui la formazione di coach Christian dovrà gettarsi a caccia dei play-off. «Ripartiremo proprio dai minuti finali della partita contro Trento e più in generale da quello che questa prima parte della stagione ha detto – conclude Deangeli – nella convinzione che non ci sia una squadra nettamente più forte delle altre. In questa Coppa Italia, in fondo, abbiamo battuto Trapani, squadra che resta una grande del nostro campionato e confermato le qualità di un gruppo che può fare bene. Abbiamo sempre dimostrato di riuscire ad affrontare e andare oltre le difficoltà, quindi – conclude Deangeli – la speranza, da qui al termine della regular season, è tornare finalmente al completo e poter esprimere fino in fondo tutto il nostro potenziale».
  3. GIOVEDÌ 20 FEBBRAIO 2025 - Ancora tutto da valutare il periodo di stop di Colbey Ross dopo l'operazione al pollice della mano destra effettuata lo scorso 7 febbraio. Come scrive Lorenzo Gatto oggi su "Il Piccolo", ne ha parlato Michael Arcieri che, dopo la parentesi di Coppa Italia, ha spostato il mirino della Pallacanestro Trieste sulla ripresa del campionato. Che ripartirà domenica 2 marzo, sul parquet del PalaRubini, per l'atteso derby contro la Nutribullet Treviso. «Ross sta riprendendo molto bene – le parole del gm biancorosso –. Non c'è dolore, ha un altro appuntamento sabato 22 febbraio per cambiare la fasciatura protettiva, poi potrà cominciare la riabilitazione. Sicuramente dobbiamo ancora aspettare, abbiamo bisogno di altri dieci giorni per capire se serviranno due, tre o quattro settimane: sicuramente lui non giocherà il 2 marzo contro Treviso per il resto dovremo valutare esattamente i tempi di recupero». Per quanto riguarda Valentine, infortunatosi nel corso della semifinale di coppa Italia contro Trento, si attendono notizie anche sulle sue condizioni. Il giocatore, nella giornata di martedì 18 febbraio, si è sottoposto a un'ecografia per definire la sua situazione, si resta in attesa di comunicazioni da parte della società. Squadra a riposo nel corso di tutta la settimana, che riprenderà a lavorare appena il prossimo lunedì per preparare il match contro Treviso. Coach Christian è tornato negli Stati Uniti, Jeff Brooks è con la famiglia a Dubai, Jayce Johnson è stato avvistato dalle parti di Tenerife, mentre Michelino Ruzzier è andato a smaltire le fatiche di Coppa Italia alle Maldive. Nel frattempo, in attesa della ripresa, il mercato di Serie A non si ferma. Si muove la Openjobmetis Varese che dopo aver sostutito Herman Mandole con l'arrivo in panchina di Ioannis Kastritis, ha definito l'ingaggio di Elijah Mitrou-Long. Play-guardia 28enne, fratello di quel Naz visto in Italia con le maglie di Brescia e Milano, arriva dall'Hapoel Holon ed è un giocatore che nella stagione 2022/2023 ha già lavorato con coach Kastritis all'Aris Salonicco. In uscita Keifer Sykes e, sembra, anche Jaron Johnson, al posto del quale la società lombarda cerca un lungo versatile per riuscire a essere più presente a rimbalzo. Ha lasciato il segno, a Trapani, la sconfitta nei quarti di finale di Coppa Italia contro Trieste. Riflessioni in corso, anche se è arrivata dalla società siciliana la secca smentita circa il possibile esonero di Jasmin Repesa, con conseguente interessamento del club nei confronti del triestino Gianmarco Pozzecco. Milano deve fare i conto con l'infortunio di Leandro Bolmaro, uscito malconcio dalla finale di Coppa Italia contro la Dolomiti Energia Trento, Pistoia dovrà rinunciare per almeno una ventina di giorni al suo play Christon complice un infortunio alla spalla - Dopo aver segnato 8 gol (di cui 5 su rigore) in sei partite, da quattro gare Marco Olivieri (intervistato da Antonello Rodio) è a secco, ma sta comunque dando una grossa mano alla Triestina ed è stato protagonista anche in questo filotto di vittorie consecutive. Certo, la voglia del bomber alabardato di tornare alla rete è tanta. Olivieri, lei ha vissuto in campo l'ultimo mese e mezzo del periodo buio e poi tutto quello della risalita: cos'è cambiato in questi mesi? «Diciamo che forse abbiamo iniziato a capire in che posizione stavamo, che eravamo ultimi e che peggio di così non poteva andare. Abbiamo capito che dovevamo assolutamente svegliarci e poi l'arrivo del mister è stato ovviamente fondamentale perché da lì è iniziata la svolta. E speriamo continui così perché ancora non abbiamo fatto niente». Ci sperava a fine novembre di essere dopo due soli mesi e mezzo a un passo dalla quota salvezza? «Dico la verità, ovviamente ci speravo, ma sinceramente la vedevo dura, molto dura. Ma il passato ormai è passato, ora pensiamo al presente, a far punti e al futuro». Magari per un tempo, ma ha già giocato assieme a tutti e tre i suoi compagni di attacco, Vertainen, Strizzolo e Udoh: cambia il suo modo di giocare a seconda di chi c'è accanto ? «Assolutamente sì. Ad esempio Strizzolo è una prima punta pura, crea più spazi, poi avendoci già giocato assieme (nel Perugia della stagione 2022/23, ndr ) ci conosciamo bene, so come dialogare sul campo. Detto questo, sia chiaro che mi trovo benissimo anche con gli altri due, per me è indifferente chi c'è, solo che viste le loro caratteristiche devo fare dei movimenti diversi». Dopo aver segnato a raffica, da quattro gare è a digiuno: le manca già tanto il gol? «Certo, credo sia normale, un attaccante vorrebbe segnare in ogni partita, ma non è possibile. L'importante però adesso è che la squadra faccia bene e guadagni i punti per tirarsi fuori dalle ultime posizioni, il mio score personale passa in secondo piano. Poi ovvio che uno vorrebbe sempre far gol, ma questo non condiziona affatto le mie prestazioni». Sabato con l'Alcione si potrebbe fare un altro passo importante verso la salvezza: che partita prevede? «Sarà una gara difficile, come ci ha descritto il mister loro giocano bene, a un certo punto erano anche terzi in classifica, quindi assolutamente non vanno sottovalutati. Del resto lo sappiamo benissimo che in Serie C ogni partita è difficile e bisogna sudarsela per far risultato». L'Alcione ultimamente però è in crisi, ha fatto 2 punti nelle ultime cinque partite. «Ma il fatto che vengano da una serie di risultati negativi non conta niente, perché ogni partita ha la sua storia». Ma in squadra avete iniziato a parlare di possibili playoff o è ancora un argomento tabù? «Adesso la prima cosa e la priorità per tutti noi è cercare di raggiungere il prima possibile la quota salvezza, poi quello che verrà dopo sarà tutto guadagnato» . —
  4. MERCOLEDÌ 19 FEBBRAIO 2025 - Sul fatto che la Triestina abbia cambiato marcia grazie a mister Tesser non c'è alcuna ombra di dubbio, come sul fatto che la campagna di rinforzi firmata da Delli Carri a gennaio abbia dato ulteriore forza a questo cambiamento. Va sottolineato però, come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", che tra giocatori riscoperti, altri finalmente disponibili e gli arrivi del mercato invernale, quella attuale è una Triestina profondamente diversa da quella di inizio campionato. Anzi, quasi totalmente differente. Basta andare a guardare le formazioni schierate da Santoni nelle prime giornate. Dell'undici sceso in campo sabato scorso a Vercelli, solamente due giocatori erano presenti nella squadra titolare del primo turno di campionato: si tratta di Roos e D'Urso. Concediamo il fatto che i giocatori salirebbero a tre con Correia, perché l'assenza del centrocampista a Vercelli è stata forzata dalla squalifica, ma i giocatori in comune tra la prima e la ventisettesima giornata di campionato si fermano qui. Un'altra assenza contingente è quella di Germano che faceva il terzino destro e ora è infortunato, ma per il resto gran parte dei giocatori di quell'esordio non sono nemmeno più nella rosa alabardata. Spulciando il tabellino della prima giornata va registrato che al centro di quella difesa c'erano Struna e Rizzo con l'alternativa di Moretti che giocò la settimana seguente. Terzino sinistro giocava Vallocchia visto che Bjileveld era ancora infortunato, poi una volta guarito toccò all'olandese giocare in quel ruolo, mentre Tonetto anche una volta ristabilitosi dall'infortunio iniziale venne trascurato non solo da Santoni, ma anche da Clotet. Nel centrocampo di agosto e settembre (come moduli si era partiti dal 4-2-3-1 per passare poi l 4-3-3) agivano Braima e Correia, talvolta Voca. Più avanzati giocavano invece D'Urso (che poi avrebbe fatto anche l'esterno alto), Attys ed El Azrak, mentre la punta era Krollis e solo in seguito Vertainen sarebbe diventato titolare. E nella seconda giornata anche Vicario venne schierato dal primo minuto. Insomma dei giocatori titolari delle prime giornate, ben 8 non sono più nemmeno in alabardato: Struna, Moretti, Rizzo, Vallocchia, El Azrak, Vicario, Attys e Krollis. Qualcun'altro adesso è infortunato, come Germano, e altri invece nel nuovo corso giocano meno come Braima. Quindi una vera e propria rivoluzione che indica come le operazioni della scorsa estate siano state alla prova dei fatti sonoramente bocciate. Non che Santoni abbia bisogno di una difesa, visto che le bizzarrie tattiche dell'epoca sono ancora scolpite nella mente dei tifosi alabardati, ma a onor del vero va anche ricordato che il tecnico italo-olandese può vantare qualche attenuante: innanzitutto per i famigerati problemi burocratici non ha mai potuto disporre di Olivieri, che fu disponibile appena da metà ottobre; poi dovette fare i conti con tanti infortuni (magari dovuti però anche alla preparazione sbagliata), su tutti quello di Frare che sarebbe stato fondamentale in mezzo alla difesa; e non dimentichiamo che anche un puntello difensivo come Bianconi sarebbe arrivat o solo dopo, appena a inizio ottobre. - Da Rieti, dove sta disputando una splendida stagione nel campionato di serie A2 con la sua Sebastiani, Marco Spanghero (intervistato da Lorenzo Gatto sul quotidiano locale) è stato spettatore attento delle final eight di Coppa Italia. Il play triestino, ormai trentino d'adozione, ha vissuto con particolare emozione una semifinale che ha visto due delle sue ex squadre affrontarsi. A Trieste, in maglia Acegas, ha iniziato giovanissimo la sua avventura nel mondo del basket mentre a Trento, con la Dolomiti Energia, si è consacrato ad alto livello. «Ho seguito con grande attenzione tutte le partite - racconta - anche quest'anno la Coppa Italia si è confermata quella che sappiamo essere, una manifestazione senza favoriti e che ha mostrato grande equilibrio. E come l'anno scorso, Milano è arrivata fino alla finale per poi sciogliersi». Come giudica il percorso di Trieste? «Mi ha sorpreso, in positivo. Ha ribaltato il pronostico nella partita contro Trapani nella quale, pur giocando senza Ross, ha saputo stringere i denti e portare a casa una semifinale quando tutto ormai sembrava perso. Con Trento poi ha affrontato una squadra che, come lei, non da punti di riferimento sul parquet. Ha saputo giocarsi la qualificazione fino alla fine, non ce l'ha fatta. Ma resta una protagonista di questa Coppa Italia». Alla fine ha vinto la squadra più forte? «Se Trento ha dominato il girone d'andata e poi, dopo un momento di fisiologica flessione, in campionato è tornata al comando della classifica un motivo c'è. Società all'avanguardia in Italia, una squadra ben allenata che ha saputo giocare una pallacanestro bella e coinvolgente. Galbiati è stato bravo a schierare quintetti atipici con Lamb da "4", Zukauskas da "5" o Lamb e Niang assieme». E poi c'è stata la favola di Forray, una vita a Trento, che finalmente ha potuto alzare un trofeo. Un'emozione anche per lei? «Una grande emozione. Toto è arrivato a Trento nel 2011, qualche mese dopo di me. Abbiamo giocato 5 anni assieme, io poi me ne sono andato lui è rimasto. Una storia unica, la sua, una carriera intera giocata con la stessa maglia. Ha perso contro Milano e Venezia due finali scudetto, la Coppa Italia di domenica scorsa gli ha tolto un peso dal cuore. Le sue lacrime alla fine si spiegano così». Parlando di serie A2, si aspettava una Rieti terza in classifica a questo punto della stagione? «Stiamo volando e, sinceramente, non me l'aspettavo. A Trieste, giustamente, la serie A2 non la seguite più ma posso garantire che il campionato di quest'anno è tremendo. Dal primo al decimo posto ci sono squadre fortissime, che potrebbero tranquillamente arrivare in fondo e centrare la promozione. Noi siamo in un momento chiave della stagione. Stasera giochiamo a Verona poi avremo Udine in casa e le trasferte di Pesaro e Bologna. Dopo queste quattro partite capiremo chi siamo». Se le chiedo un pronostico, quale sarà la formazione promossa al termine della stagione regolare? «In questo momento la logica dice Udine. Mancano undici giornate e sono primi in classifica, assieme a Rimini, con quattro punti di vantaggio sulle inseguitrici. E' un buon vantaggio anche se, ripeto, questo è un campionato che non ti consente di rifiatare. Da qui alla fine ogni partita sarà una battaglia».
  5. I SUNTINI SANDRINI DI MARTEDÌ 18 FEBBRAIO 2025 - Smaltita la delusione per l'eliminazione che ha cancellato il sogno di portare a casa la prima Coppa Italia della storia della Pallacanestro Trieste, Michele Ruzzier traccia un bilancio delle Final Eight di Torino delle quali è stato assoluto protagonista. Lanciato sul palcoscenico della Inalpi Arena dall'infortunio che ha privato di Colbey Ross la formazione di Jamion Christian, il giocatore triestino ha saputo cogliere al volo l'occasione capitatagli, sfruttando alla grande lo spazio e il minutaggio a disposizione. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", quella di Ruzzier è stata una delle storie più belle dell'ultima Coppa Italia. Ha portato la sua Trieste a un passo dalla finale, ha mostrato tutto il suo talento e le sue doti da leader, giocando con e per i compagni, salvo poi mettersi in proprio nel momento del bisogno. I 25 punti segnati sbagliando pochissimo non sono bastati a fermare la corsa di Trento, resta però una prestazione che entra di diritto tra le più significative della storia della Pallacanestro Trieste. Allora Ruzzier, cosa le rimane di questa avventura in Coppa Italia e che bilancio traccia? «Resta un sentimento diviso a metà tra la soddisfazione di aver sfiorato l'impresa contro Trento, essendo la squadra che l'ha messa maggiormente in difficoltà, e la delusione per una prestazione che ci ha visti andare tanto vicino a un successo che ci avrebbe portati in finale. È andata così, dispiace, ma da questa sconfitta ripartiamo più forti e ancora più convinti e con fiducia delle nostre possibilità». Domenica pomeriggio è riuscito a guardarla la finale? «Non tutta, a un certo punto devo essere sincero mi è venuta un po' la nausea della pallacanestro». Alla fine ha vinto la squadra più forte? «Credo di si. Trento ha dimostrato a Torino di essere una squadra solidissima, che raccoglie i frutti di un percorso che in campionato l'ha vista dominare nel corso del girone d'andata e arrivare prima in classifica a questa pausa di febbraio. Se per tanti mesi sei davanti, non può essere un caso». Ripensando a mente fredda alle battute finali della semifinale, sul 64-70 Trieste sembrava poter controllare la gara . C'è qualcosa, nei decisivi ultimi minuti, che avreste potuto fare meglio? «Abbiamo perso, per forza qualcosa avremmo potuta farla meglio. In quei momenti c'è mancata un po' di lucidità, non vuole essere una scusante ma si è avvertita un po' di stanchezza. Poi è chiaro, i demeriti nostri devono anche tener conto dei meriti di un'avversaria che ha saputo tirar fuori il meglio di sé proprio quando serviva». C'è un immagine, una fotografia, un complimento che si porta via da Torino e che le ha fatto più piacere? «La telefonata di Meo Sacchetti il giorno dopo la semifinale. Assieme abbiamo vinto la coppa a Cremona nel 2019, lo avevo già salutato in campo prima della palla a due, ma il fatto che mi abbia chiamato per farmi i complimenti per la partita giocata mi ha fatto davvero un immenso piacere». Metro arbitrale permissivo, nel corso della gara ci sono stati tanti contatti non fischiati e nel finale qualche decisione ha destato perplessità. Tra le tante, quella che ha portato al suo fallo tecnico. Cosa ne pensa ? «Penso che il basket sia uno sport di contatto, abbiamo giocato una partita molto fisica e personalmente credo sia giusto così. Sul tecnico ho sbagliato io. Sono i giocatori che devono adeguarsi al metro arbitrale, poi gli errori ci stanno e fanno parte del gioco. Sbagliamo noi giocatori, sbaglia anche chi è chiamato a dirigere la partita. Ma entrando nello specifico del match giocato contro Trento, gli arbitri non hanno minimamente influito sull'esito della sfida e l'hanno diretta bene». Archiviata la Coppa Italia, dopo la pausa legata al doppio impegno della Nazionale, ci si rituffa in una Serie A pronta a vivere la volata finale in vista dei play-off. Ci saranno da valutare le condizioni di Denzel Valentine, uscito dal campo malconcio dal match contro Trento, bisognerà capire allo stesso tempo quanto Colbey Ross dovrà restare fuori dopo l'operazione alla mano eseguita ormai dieci giorni fa. Che Trieste ritrova il campionato ? «Una squadra determinata a ripartire da dove aveva lasciato, con la consapevolezza di essere forte e di poter dire la sua in un campionato così equilibrato. È una sensazione che avevo prima di giocare questa Coppa Italia e ne avuto conferma anche durante le Final Eight disputate a Torino. Quest'anno c'è tanto equilibrio, non vedo una squadra nettamente superiore alle altre». - Quando domenica pomeriggio allo stadio Menti, in pieno recupero, il Padova è riuscito a pareggiare contro il Vicenza, la Triestina è salita al primo posto in classifica. Purtroppo, come è evidente a chi ha seguito dall'inizio questa tribolata stagione alabardata, non si tratta della classifica generale nella quale l'Unione deve ancora guadagnare la zona salvezza, bensì in quella delle ultime undici giornate, ovvero da quando Attilio Tesser è arrivato sulla panchina alabardata. Ed è un dato, come scrive oggi Antonello Rodio, a dir poco clamoroso: chi avesse pensato a un cammino del genere per quella Triestina malandata e allo sbando di fine novembre, sarebbe stato preso per un pazzo. E invece il miracolo Tesser non solo è accaduto, ma acquisisce ogni giornata che passa numeri sempre più sorprendenti. In sostanza la classifica delle ultime undici giornate dice questo: Triestina e Vicenza in vetta a pari merito con 23 punti ottenuti, alle loro spalle il Padova a 22, poi altre sorprese come Giana Erminio e Albinoleffe a 21 e Arzignano a 20. In pratica da ultimissima che era fino a fine novembre, da quel momento l'Unione viaggia a ritmo da primo posto. È passata dai 7 punti (poi ridotti a 6 dalla penalizzazione) guadagnati in 16 partite, ai 23 punti ottenuti in 11 gare, ovvero da una media di 0,43 punti a match a una media di 2,09, praticamente cinque volte il ritmo di prima: nessun allenatore ha mai avuto un impatto simile. Considerando sempre la classifica dall'arrivo di Tesser in poi, fino allo scorso weekend la Triestina era terza dietro a Vicenza e Padova, ma il successo di Vercelli e il concomitante pareggio nello scontro diretto fra le due squadre che si stanno contendendo la promozione, hanno portato a questa classifica a dir poco clamorosa. Un percorso ancora più incredibile se si pensa che gran parte di questo cammino Tesser l'ha fatto con più o meno gli stessi giocatori dei primi mesi di campionato, senza che la squadra venisse ancora rinforzata. E anche dopo, non è che la rosa sia stata completamente stravolta, se pensiamo che solo nelle ultime partite c'è stato un significativo utilizzo dei nuovi arrivati dal mercato di gennaio dal primo minuto: quattro contro Lecco e Trento (Fiordilino, Silvestri, Ionita e Bianay Balcot), che sono diventati cinque con Strizzolo a Vercelli. Insomma una grandissima parte della metamorfosi alabardata è tutta targata Tesser, ovvero è dovuta alle sue modifiche tattiche, al recupero di certi giocatori prima colpevolmente dimenticati dai tecnici precedenti, alle motivazioni che ha trasmesso ai giocatori, alla sua capacità di creare un gruppo e una vera squadra, nonché all'abilità nel preparare e leggere le partite. Se con gli stessi giocatori o quasi si ottengono risultati così diversi, è evidente quanto sia fondamentale il ruolo dell'allenatore. Ma poi a questo fatto già rilevante si sono aggiunti rinforzi importanti e acquisti azzeccati in ruoli chiave grazie alle capacità del direttore tecnico Delli Carri. Ed ecco spiegato il mix che non solo ha portato la Triestina a viaggiare sullo stesso ritmo di Vicenza e Padova, ma anche a percepire la sensazione di avere lo stesso valore delle prime due, come riconosciuto dai vari allenatori che hanno giocato in questo periodo contro la squadra alabardata. Questo non si potrà forse definire un miracolo, ma una grande impresa sì. E i tifosi alabardati sperano continui così.
  6. CITYSPORT.NEWS DI LUNEDÌ 17 FEBBRAIO 2025 https://www.citysport.news/download/CS-17febbraio2025.pdf
  7. LUNEDÌ 17 FEBBRAIO 2025 - «Sapevamo che quella del Piola sarebbe stata una partita molto ostica da giocare e a questo ci siamo preparati con il lavoro settimanale». Come scrive Ciro Esposito su "Il Piccolo", nelle considerazioni post partita di Attilio Tesser sta la chiave di una sfida ruvida, molto equilibrata e tecnicamente modesta nella quale l'Unione è stata capace di capitalizzare al massimo la prestazione in una gara che poteva chiudersi in parità. Non solo la squadra ha vinto perché è riuscita a cogliere di fatto l'episodio favorevole (nonostante i penalty non dati e qualche ripartenza gestita male) ma anche perché la concentrazione e la determinazione non è mai venuta meno. Nelle ultime partite, oltre a un numero di punti raccolti francamente superiore a ogni più rosea aspettativa, si è vista una crescita costante nella continuità di prestazione. Dopo il rovescio subito contro l'Atalanta, pur giocando una partita gagliarda, la Triestina ha dimostrato superiorità con il Lecco a parte una distrazione (e piuttosto occasionale) finale, e una notevole concentrazione nelle altre tre sfide. Il lavoro che il tecnico e il suo staff hanno cominciato a macinare da inizio dicembre comincia a dare i suoi frutti. Intanto l'Unione concede poco in zona gol agli avversari. Tutti contribuiscono alla causa ma non si può non sottolineare come oltre all'amalgama anche gli interpreti siano cambiati. L'arrivo di Silvestri ha dato leadership, le prestazioni fresche di Tonetto e Balcot sulle fasce, la coperture di Ionita e anche di Jonsson fanno il resto. Frare e Bianconi hanno esperienza e fisicità e a Vercelli nemmeno la presenza davanti alla difesa di Fiordilino, e per la prima volta senza Correia, ha creato squilibrio. L'ex Venezia non ha le caratteristiche di interditore del francese ma fa girare la palla in modo più spedito e spesso con tocchi di prima intenzione. In fase offensiva sta arrivando l'apporto dei centrocampisti anche in fase realizzativa e questo aiuta un attacco che resta comunque un po' zoppicante quanto a incisività. Anche perché sia Strizzolo (ieri infortunato) che Udoh non hanno potuto ancora dare un contributo sostanziale alla causa. La striscia positiva con quattro partite e 10 punti nel cassetto è di quelle che lasciano comunque il segno : nella classifica, nella fiducia e nell'ambiente. La gestione di Tesser farà salire ancora il rendimento di un gruppo che ormai ha le caratteristiche di una squadra. Questo non significa che da qui alla fine non ci sarà qualche altro stop e nemmeno che sia il momento di pensare a traguardi diversi dalla salvezza diretta sempre più alla portata. La solidità vista in queste gare servirà a tenere sempre alta la concentrazione e il morale anche nei momenti difficili. Questo traguardo è già stato raggiunto da Tesser. Tra un mesetto, dopo le sfide al Rocco con Alcione, Pro Patria e Pergolettese si potrà riflettere eventualmente sugli obiettivi dell'ultima tranche di una stagione comunque tribolata. - Le Final Eight di Coppa Italia giocate con il piglio della grande squadra, nonostante l'eliminazione in semifinale subita a opera della Dolomiti Energia Trento, restituiscono alla Serie A una Pallacanestro Trieste ancora più convinta dei suoi mezzi e pronta a recitare da protagonista nella parte finale della stagione. Come scrive Lorenzo Gatto, due settimane per metabolizzare l'esito di questa splendida e sfortunata avventura, recuperare energie e qualche giocatore (Valentine e poi, nel medio periodo, Ross) e presentarsi pronta alla ripresa di un campionato che riporterà la formazione di Jamion Christian sul parquet del PalaRubini per l'atteso derby contro la Nutribullet Treviso. Trieste ripartirà dal settimo posto in classifica e dalla rincorsa a quei play-off che, arrivati a questo punto, diventano l'obiettivo stagionale. BIGLIETTO DA VISITA Adottata dalla Inalpi Arena, la Pallacanestro Trieste è uscita a testa alta da una Coppa Italia che l'ha promossa come una delle squadre più apprezzate dagli addetti ai lavori e dal pubblico che ha riempito lo splendido impianto torinese. Sia nel match contro Trapani che in quello di sabato sera contro Trento, si è percepito dagli spalti il tifo per una squadra che ha saputo coinvolgere e divertire i quasi 15 mila spettatori presenti da tutta Italia. Testimonianza di un lavoro che ha lasciato il segno e che da queste Final Eight deve ripartire per permettere a Trieste di continuare a crescere e migliorare. L'ANALISI DEL COACH Senza rimpianti, con l'orgoglio di aver guidato una squadra che ha messo tutta se stessa sul parquet, confermando le qualità di un percorso che viene da lontano. «Penso che solo quando ci guarderemo indietro saremo in grado di capire cosa abbiamo fatto nelle ultime due stagioni – sottolinea Christian –. In questa Coppa Italia abbiamo dato il massimo e questo mi rende orgoglioso di un gruppo che rispetto davvero tanto. Contro Trento, i problemi di falli e l'infortunio di Valentine ci hanno messo in difficoltà, ma abbiamo lottato fino alla fine con grande carattere, dando il massimo. Per questo, nonostante l'eliminazione, non abbiamo rimpianti. Ogni partita ci regala la possibilità di conoscerci meglio e diventare la miglior versione di noi stessi possibile. Questo torneo ci ha dato un grandissima possibilità di miglioramento». L'INFERMERIA E a rendere meno amara l'eliminazione in semifinale, anche una condizione fisica generale che avrebbe reso quantomeno impari la sfida contro l'Armani Milano. Trieste, già priva di Ross, avrebbe dovuto rinunciare anche a Valentine. In attesa di valutare i tempi di recupero di Colbey dopo l'infortunio alla mano che lo ha fermato alla vigilia della trasferta di Brescia, c'è adesso da capire l'entità del problema che ha colpito Valentine. RUZZIER MVP Una partita che, vista anche l'importanza della posta in palio, entra di diritto tra le prove individuali più belle nella storia della Pallacanestro Trieste. Prestazione clamorosa, quella di Michele, capace di cantare e portare la croce in un match che l'ha visto assoluto protagonista. Trieste tutta, ma Ruzzier in particolare, si meritava la finale
  8. DOMENICA 16 FEBBRAIO 2025 - A trent'anni da Casalecchio di Reno 1995, Illycaffè sconfitta 81-77 dalla Benetton Treviso, la Pallacanestro Trieste vede sfumare amaramente il sogno di tornare in finale di Coppa Italia. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", ci è andata maledettamente vicina, trascinata da un fantastico Ruzzier, nelle decisive battute finali è mancato anche quel pizzico di fortuna che serve. Restano gli applausi per una Trieste che ha lottato con coraggio andando davvero vicina a un'impresa che avrebbe meritato. IL MATCH Trieste esce contratta dalla palla a due, Brown risponde ai canestri iniziali di Mawugbe poi gli errori dal campo dello stesso Brown, di Valentine e Uthoff costano l'iniziale 9-2 della Dolomiti Energia firmato da 5 punti consecutivi di Pecchia. Christian chiama time-out per riorganizzare le idee della sua squadra, non trova però risposte. È Valentine a dare la scossa stoppando Forray e andando a depositare il canestro del 10-6. Ruzzier colpisce da tre punti, Trento si appoggia alla solidità di Zukauskas per mantenersi avanti. Candussi entra per un Uthoff confermatosi in tutto il primo tempo l'ombra di sé stesso, poi McDermott per Ruzzier: sono ancora Valentine e Brown a firmare il meno due sul 15-13. Quando Trieste dà l'impressione di poter entrare nel match, si spegne. TRENTO SCAPPA L'uscita di Ruzzier pesa, il canestro e fallo di Lamb, la tripla e i due liberi di Cale, firmano il parziale di 8-0 che manda le squadre al primo mini riposo sul 23-13. Apre Lamb, Trento difende meglio ed è più reattiva. In difesa e in attacco la formazione di Galbiati arriva con più lucidità su ogni pallone. Ne approfitta ancora Lamb per scavare il solco che dopo 2'14" porta la Dolomiti Energia sul 29-15. Trieste non segna mai (5/12 da due, 1/9 da 3), Trento mantiene il suo vantaggio con il gioco da tre punti di Pecchia che sigla il 34-20 con 5'21" da giocare. LA RIMONTA Passa ancora dalle mani di Ruzzier il recupero biancorosso. Con Michele in campo Trieste ha un senso e gioca a pallacanestro: prima Brown (13 punti) e poi Valentine con 6 punti consecutivi (tripla e tre liberi sul fallo di Pecchia) riportano i biancorossi a meno 6 sul 34-28. Ultimo squillo del primo tempo con la bomba di Ruzzier che chiude il primo tempo sul 38-33 per la Dolomiti Energia. Per quello che si è visto nei primi 20' un affarone per Trieste. SECONDO TEMPO Bomba di Ruzzier, due perle di Valentine applaudito da tutta la Inalpi Arena, poi ancora una magia di Ruzzier. Trieste c'è e risale 45-42 con 5' da giocare, Michele non si ferma più e mette anche la bomba del 45-45. Inerzia della partita adesso tutta nelle mani della formazione di Christian. Primi due punti di Uthoff per il primo vantaggio sul 45-47. Sul 50-52 Ruzzier sale a 16 punti (2/3 da due 4/4 da 3) poi arriva il momento di Uthoff, liberi e tripla del 51-57. Risposta Trento, parziale che manda la Dolomiti avanti 59-58 all'ingresso del quarto decisivo. FINALE DECISIVO Rientra Valentine per Ruzzier, Denzel non sta bene per un colpo ricevuto e commette ingenuamente il 5° fallo. McDermott per il 60-63, poi c'è solo Ruzzier che sale a 25 punti e trascina i suoi sul 68-74 a 3' dalla fine. Nel momento migliore Trieste si perde, Trento piazza il parzialone che la riporta avanti 80-77 con 37" da giocare. Time-out Christian, Brown schiaccia l'80-79, Lamb mette il libero dell'81-79 e Trieste ha l'ultimo tiro. Brown perde palla, fallo su Lamb che segna l'82-79 la tripla di Ruzzier sulla sirena non premia l'assoluto mvp della partita - Era di fatto la prima partita della Triestina senza Correia, una assenza pesante a cui Tesser ha saputo sopperire con alcune mosse dettate dal suo acume tattico. «Una partita sporca, così l'avevamo immaginata e cosi è stata, peraltro su un campo dove gli appoggi non sono normali come sempre, si va molto di seconde palle. Dovevamo stare molto attenti perché la loro fisicità in area di rigore si fa sentire, Comi ha un peso specifico in questa categoria». Come scrive Guido Roberti sul sintetico del Piola, l'Unione ha saputo colpire nel momento giusto, e gridavano vendetta già gli incredibili rigori non concessi. «Dovevamo forse essere un po' più bravi a ribaltare le azioni, ma era una partita in cui solo un episodio poteva sbloccare le situazioni. Nella seconda metà del secondo tempo abbiamo fatto qualcosina in più, sull'azione del gol c'era un calcio di rigore. La Pro Vercelli veniva da buoni risultati e non sono mai facili da incontrare. L'abbiamo portata a casa e abbiamo avuto altre occasioni non concretizzate. Roos non ha fatto una parata, quindi pieno merito nella vittoria». Cosa ha spinto ad impiegare Fiordilino centrale e Voca mezzala e non viceversa? «Visto il terreno del Piola cercavo di tenere il pallone con un po' di qualità in più, perdevamo di fisicità senza Omar ed è anche per questo che ho inserito Bianconi; non che Frare non sia leggero, ma Bianconi ha una presenza fisica importante, per saltare di testa sui calci piazzati e stare su Comi». Strizzolo? «Una distorsione alla caviglia purtroppo, come era capitato nell'ultimo allenamento, ed è il motivo per cui ho dovuto sostituirlo». Jonsson ha raccolto i frutti di tanta abnegazione. «È un po' che mi dà soddisfazione questo ragazzo, perché dove lo metti a giocare gioca, da esterno che non è il suo ruolo, o centrocampista visto che è dinamico con buona qualità, tecnica, e ha buon tiro». E la difesa non ha concesso tiri in porta... «Nel lavoro di protezione che di solito fa Correia è stato bravissimo Fiordilino, non abbiamo concesso molto a loro. Hanno giocato spesso palla lunga, i miei stanno lavorando bene tutti, si difende bene».
  9. SABATO 15 FEBBRAIO 2025 - Tempo di semifinali alla Inalpi Arena di Torino per una Final Eight di Coppa Italia che oggi porterà in campo le magnifiche quattro di questa edizione 2025. Si apre alle 18 con il derby lombardo tra Germani Brescia e Armani Milano, dalle 20.45 spazio alla Pallacanestro Trieste che sfiderà la Dolomiti Energia Trento. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", la formazione di coach Jamion Christian (diretta Dazn, Eurosport 1 e DMAX), va a caccia di una finale che manca da quasi trent'anni, con la determinazione e la voglia mostrata nell'incredibile finale di partita contro Trapani. Sogna la squadra, sogna una tifoseria che ieri si è risvegliata con la voglia di raggiungere la città sabauda per vivere da vicino il momento. Tam tam partito, saranno in tanti sugli spalti del palasport torinese per sostenere il team biancorosso. Una Pallacanestro Trieste che ieri ha lavorato per ricaricare le pile a livello fisico e mentale, per recuperare preziose energie nervose. «Una competizione così, con gare ravvicinate e a eliminazione diretta, aumenta il livello di concentrazione – l'analisi alla vigilia di coach Jamion Christian –. Sappiamo che restare con la testa sulla partita sarà fondamentale per riuscire a performare al massimo delle nostre possibilità. Siamo consapevoli che per vincere questa sera dovremo fare un salto di qualità rispetto al match contro Trapani, un percorso che fa parte del processo che abbiamo intrapreso per raggiungere il nostro pieno potenziale». Vittoria di un gruppo capace di trovare nell'arco dei quaranta minuti protagonisti differenti. «Vogliamo essere una squadra che ha abbastanza risorse per adattarsi a qualunque tipo di partita – continua Christian –. Abbiamo tanti giocatori di alto livello che possono prendersi la scena nei momenti chiave. Per arrivare in fondo avremo bisogno che tutti siano protagonisti nei momenti decisivi con giocate importanti». Sulla strada della finale una Dolomiti Energia che Trieste ha già affrontato a Trento, perdendo 76-68 al termine di un match caratterizzato da un pessimo primo tempo e da una furiosa ma inutile rimonta nei minuti finali. «Quella partita – conclude il coach di Trieste –, la prima in un inizio di stagione nel quale non eravamo riusciti a giocare secondo i nostri principi, ci aveva permesso di imparare dai nostri errori. Cercheremo di farne tesoro con la consapevolezza che per battere una squadra forte come Trento ci sarà bisogno di una grande prestazione». Serviranno intensità e applicazione difensiva per tenere a bada il talento di un'avversaria che ha pericolosità interna e perimetrale, fondamentale sarà anche ritrovare la leadership offensiva di due giocatori come Brown e Uthoff. Campioni veri, che giovedì sera contro Trapani non sono riusciti a lasciare il segno, ma che nel corso di questa stagione non hanno mai sbagliato due partite consecutive - A guardare la classifica, l'occasione sembra di quelle ghiotte e del resto la posta in palio in uno scontro diretto è sempre alta: oggi alle 15 la Triestina affronta allo stadio Piola la Pro Vercelli, che è 4 punti sopra e occupa quel sestultimo posto in classifica che significa salvezza diretta. Vero che di mezzo c'è il Lecco, ma come scrive oggi Antonello Rodio è inevitabile pensare che un successo porterebbe l'Unione a un solo punto dalla salvezza. Ma sulla strada verso la vittoria ci sono tantissimo ostacoli che rendono quella degli alabardati un'impresa molto complicata: il valore di un avversario che dopo l'arrivo di Banchini in panchina ha fatto bene, il terreno sintetico, l'assenza di un perno come Correia e i pochi giorni a disposizione per preparare la partita dopo il dispendioso impegno di lunedì sera. Tutti aspetti che mette in conto anche mister Tesser, a partire dal valore di una Pro Vercelli che prima della battuta d'arresto col Lecco veniva da tre successi e un pareggio a Padova: «Si tratta di una squadra decisamente in salute – afferma il tecnico alabardato –. Col cambio di allenatore ha fatto punti importanti e acquisito fiducia. Ha anche una precisa identità: gioca molto in verticale con tante seconde palle e una grande aggressività, pressando costantemente nella metà campo offensiva. E poi sono molto pericolosi nel gioco aereo sui calci piazzati, con Comi in particolare che è un grande colpitore, in sostanza dovremo stare molto attenti». Tesser passa poi ad analizzare le altre difficoltà della trasferta, anche se si conferma fiducioso sulla prova dei suoi: «Avendo giocato lunedì sera, in pratica i giorni di lavoro completi sono stati solo giovedì e venerdì, quindi rispetto al solito il tempo a disposizione è stato un po' meno. Inoltre giocheremo su un sintetico abbastanza pesante. Ma al di là del tempo per preparare la partita, quello che vale più di tutto è la condizione mentale, l'approccio alla gara. La partita nasconde molte insidie, ma noi abbiamo dimostrato di star bene e su quello con grande umiltà dobbiamo crederci». C'è poi da fare i conti, oltre a quella dell'infortunato Germano, con la grave assenza (la prima del campionato) di Correia squalificato. Il capitano è il perno del gioco alabardato, per cui è ovvio che si tratta di una mancanza pesante. Per fortuna, anche se era uscito acciaccato con il Trento, fisicamente Correia sta bene, come conferma Tesser: «Dopo il problemino avvertito col Trento ha fatto una risonanza che non ha fatto riscontrare criticità e da lunedì tornerà ad allenarsi regolarmente. Chi lo sostituirà nel ruolo di perno basso? Devo ancora scegliere, Fiordilino e Voca hanno già entrambi giocato in quella posizione, anzi per il primo è il suo ruolo naturale, diciamo che uno di questi due andrà a ricoprire quel ruolo e sceglierò a ridosso della partita». I dubbi di formazione restano comunque due o tre. Davanti a Roos ci dovrebbe essere la solita coppia di centrali formata da Frare e Silvestri, poi Bianay Balcot a destra e probabilmente Tonetto a sinistra, anche se Cancellieri sta bene e potrebbe a vere chance di partire titolare. In mezzo al campo Fiordilino è il maggior indiziato per giocare da play al posto di Correia, con mezzali Ionita e probabilmente Braima, forse favorito su Voca. Poi D'Urso trequartista mentre davanti accanto a Olivieri potrebbe essere arrivato il momento di partire dal primo minuto per Strizzolo, che si gioca il posto con Vertainen
  10. VENERDI 14 FEBBRAIO 2025 - Probabilmente nemmeno il miglior sceneggiatore di Hollywood avrebbe potuto scrivere un copione così per quello che è stato il delitto perfetto. Come scrive il sottoscritto su Citysport.News (il quotidiano "Il Piccolo" oggi non esce, causa sciopero), quella che la Pallacanestro Trieste ha saputo regalare ieri a sé e ai propri tifosi è una serata che inevitabilmente porta il sapore della grande impresa. E non solo per la conquista della semifinale di Coppa Italia che sabato sera alle 20.45 la vedrà opposta alla Dolomiti Energia Trentino, ma perché i tanti tabù che il quarto contro Trapani si portava dietro sono stati abbattuti in meno di dieci secondi. Quelli che sono serviti a Jeff Brooks (a cui – segno del destino – avevamo dedicato la copertina del nostro inserto sulle Final Eight solo qualche giorno fa…) per rubare palla agli Shark sulla rimessa di Notae, volare in contropiede con una serie di serpentine da far invidia a Sofia Goggia e appoggiare al vetro il canestro della vittoria. Tutto troppo bello per essere vero, di fatto la realtà di ciò che è andato in scena ieri all’Inalpi Arena. E che permette ai biancorossi di prolungare il proprio cammino nella kermesse di Torino. Tabù abbattuti, dicevamo: il primo, più importante, è quello di aver finalmente gettato alle ortiche la maledizione che aveva visto Trieste del primo ritorno in serie A sempre sconfitta al primo turno nelle precedenti esperienze alla Final Eight. Ma ce n’è un altro incredibilmente pesante, quello di aver finalmente battuto il team del sodalizio del presidente Antonini dopo una stagione e mezza fatta praticamente solo di sconfitte contro i siciliani: un segnale importante, non solo per la Coppa Italia, ma perché certifica che il team di Jamion Christian impara sempre dai propri errori. E vincere così, in una manifestazione con tanti riflettori puntati addosso, fa conoscere ancora di più il buon lavoro che Paul Matiasic, Mike Arcieri e l’intero gruppo-squadra sta facendo. E poi ci sono anche le statistiche, nella vittoria da far impazzire contro gli Shark, con i cinque in doppia cifra a essere la punta dell’iceberg in un contesto dove la Pallacanestro Trieste sembrava avere in pugno l’inerzia a inizio dell’ultimo quarto. Ma quel +7, diventato -5 grazie a Robinson e Alibegovic, non ha spaventato i biancorossi. E anche se la mano è tremata forse un po’ troppo in un paio di gite in lunetta, aver saputo limare tutto il gap nell’ultimo giro di lancette quando molti la davano ormai per spacciata, è roba da squadra con polsi forti, attributi enormi e una difesa salita in cattedra nel momento che contava di più. A poche ore da San Valentino, ci siamo ancor di più innamorati di questa squadra e di questa voglia di combattere: adesso c’è Trento sabato sera, altra squadra “indigesta” in questa stagione, ma Trieste ha zero paura e tanto entusiasmo. La missione Final Eight può continuare.
  11. GIOVEDÌ 13 FEBBRAIO 2025 - Arrivata sul parquet della Inalpi Arena di Torino, dove questa sera alle 20.45 (diretta Dazn, Eurosport 1 e DMAX) sfiderà Trapani Shark nell'ultimo quarto di finale delle Final Eight di Coppa Italia, la Pallacanestro Trieste si è approcciata con l'ambizione della grande squadra a una manifestazione che affronta con il sogno di arrivare lontano. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", mai come quest'anno, visto il grande equilibrio espresso dal campionato, c'è spazio e gloria per tutti. Vincerà chi saprà crederci di più e chi saprà interpretare nel modo giusto una kermesse da vivere con ambizione e fiducia. Mancherà Colbey Ross, playmaker titolare infortunatosi la settimana scorsa, un assenza che non influisce sul morale di una Trieste che, presidente Matiasic in testa, vuole crederci fino in fondo. Con lo spirito espresso in questa vigilia dal suo ex capitano Daniele Cavaliero, tre edizioni vissute da giocatore e alla sua prima esperienza da dirigente. «La Coppa Italia è come andare al mare: prendi un grande respiro e ti tuffi nella speranza di poter restare sott'acqua il più a lungo possibile». Una lunga apnea da oggi e fino a domenica, un'immagine efficace quella che l'ex playmaker biancorosso ha regalato nell'intervista pubblicata sul sito ufficiale della società. Un concetto espresso anche da Jamion Christian, da questa sera pronto a lanciare la sfida alle sue avversarie. «Ci piacciono queste partite a eliminazione diretta in cui solo una squadra sopravvive – le parole del coach biancorosso –. Sono l'occasione di mostrare il nostro valore contro squadre forti e sotto pressione, sono i momenti in cui capisci quanto sei forte. Se vuoi essere il migliore devi battere i migliori e questo torneo ci permetterà di farlo». Sfida affascinante tra le due rampanti neopromosse del campionato. Trapani, che due settimane fa asfaltando Pistoia era salita al primo posto della serie A, nelle ultime giornate è scivolata al quinto posto perdendo prima a Trento e poi, domenica scorsa, contro la Vanoli Cremona. Un passo falso che lancia un segnale ma non distrae la Pallacanestro Trieste dalle difficoltà di un match che andrà affrontato con la massima attenzione. «Trapani è una squadra capace di giocare bene su entrambi i lati del campo. La qualità del loro roster è altissima, dovremo limitare al massimo gli errori, non perdere palloni e arrivare nel pitturato per creare occasioni, difensivamente sarà fondamentale esprimere la necessaria durezza. Hanno giocatori con grande capacità di creare, Robinson su tutti, sono bravi a usare i giochi per creare spazio e opportunità, cosa che ci costringerà a un grande sforzo di squadra per i necessari adattamenti. C'è pressione, la sentiamo, ma sono sicuro che ci aiuterà a giocare in modo leggero su entrambi lati del campo». Prima di Pallacanestro Trieste–Trapani Shark, alle 18, l'altro match della parte bassa del tabellone proporrà la sfida tra Dolomiti Energia Trento e Unahotels Reggio Emilia. Squadre al completo, la formazione di Paolo Galbiati proverà a far valere i diritti della capolista del campionato. - La macchina della Triestina consuma tanta benzina. Ma proprio tanta per correre nel circuito della C. Del resto il gruppo americano capitanato dal presidente Ben Rosenzweig ha sempre posto l'asticella verso la serie B. E per fare questo il fondo Lbk Capital non ha lesinato investimenti. Poi i risultati non sono stati lusinghieri (per usare un eufemismo). E, come scrive Ciro Esposito sul quotidiano locale, è bene che la città lo sappia proprio in un momento nel quale la squadra sta rivedendo un po' di luce sul campo mentre in società circolano voci di un rimpasto nelle quote con il coinvolgimento o l'acquisizione della maggioranza (60%) da parte della Craft Llc che risulta tra i soci (proprietà di pegno) della Triestina srl come Lbk Triestina Holding. I dati del bilancio (da visura camerale), chiuso al 30 giugno del 2024 e approvato dall'assemblea il 27 novembre scorso, evidenziano una perdita d'esercizio di 16,474 milioni. L' incremento del rosso rispetto all'esercizio precedente è di oltre 6 milioni. La stagione della salvezza sancita dal drammatico spareggio di Seregno, gestita da Atlas ovvero da Stardust con la presidenza di Giacomini, avevano generato perdite ascritte al bilancio chiuso al 30 giugno 2023 per 10,3 milioni. Nella scorsa stagione i ricavi generati dalla Triestina sono stati di 2,7 milioni (500 mila l'apporto di biglietti e abbonamenti ma con il Rocco messo quasi fuori uso) a fronte di costi per 18,9. Il costo decisamente più pesante, si legge, è quello del personale arrivato a quota 12,2 milioni (nell'esercizio precedente era a quota 8,2). In questa voce sono compresi i costi non solo dei tesserati e include anche contratti ereditati dalla gestione precedente o le eventuali buone uscite per le rescissione degli stessi. Insomma, la gestione dell'impresa, così come impostata sul piano organizzativo e amministrativo dagli americani, ha già macinato molti denari investiti dal fondo Usa. Il socio unico si è fatto carico di coprire in toto le perdite. Il versamento in capitale è stato quantificato in oltre 19 milioni ai quali vanno aggiunte altre due iniezioni nel periodo che va dal 30 giugno a fine novembre attraverso un ulteriore versamento in conto capitale di 3,761 milioni e un finanziamento soci per 2,726 milioni. La Triestina, nonostante le performance tutt'altro che da manuale delle sostenibilità economica, resta solida perché il socio Lbk attraverso il suo presidente Rosenzweig ha sottoscritto anche per questo esercizio (come fatto e mantenuto un anno fa) un impegno irrevocabile a sostenere finanziariamente la società anche per la stagione in corso e fino al 30 giugno 2025. In effetti l'Unione ha sempre rispettato tutte le scadenze federali per l'erogazione degli emolumenti e la prossima dead-line è il 17 febbraio, giorno nel quale dovranno essere soddisfatte le spettanze dei tesserati maturate negli ultimi tre mesi dell'anno. Se la società provvederà ai pagamenti (e non c'è motivo per dubitarne), attraverso un finanziamento soci o un versamento in quota capitale ha un'importanza relativa. Anche se potrebbero aprirsi nuovi scenari negli assetti societari e nella governance. L'importante è che le manovre non creino un pericoloso stand-by.
  12. CITYSPORT.NEWS DI MERCOLEDÌ 12 FEBBRAIO 2025 (SPECIALE FINAL EIGHT COPPA ITALIA) https://www.citysport.news/download/InsertoFinalEight2025.pdf
  13. MERCOLEDÌ 12 FEBBRAIO 2025 i fratelli Craft non ci sono mai stati, non erano per capirci nel gruppo di investitori che in più occasioni il presidente Ben Rosenzweig ha portato in visita nella nostra città per mostrarne le meraviglie. Ma erano già presenti nella LBK Triestina Holdings, ovvero la società costituita dal fondo LBK Capital allo scopo di controllare la società alabardata. La novità, come scrivono oggi Ciro Esposito e Antonello Rodio su "Il Piccolo", è che negli scorsi giorni, dopo un rimpasto interno, i tre fratelli avrebbero aumentato la propria quota acquisendone la maggioranza o comunque il controllo. Stiamo parlando per la precisione di Joseph W., di Ryan e di Kyle Craft, come detto già presenti all'interno del club, che a quanto pare (mancano comunicazioni ufficiali) ora detengono la maggioranza (60%). Non solo ma i Craft a fine ottobre avevano erogato un finanziamento di 2,5 milioni di dollari alla Lbk Triestina Holding con a garanzia il diritto di pegno sul capitale sociale. Quell'operazione è legata al rimpasto societario in atto? Possibile, anche se il bond sottoscritto aveva una scadenza al 15 aprile e quindi tecnicamente solo da quella data il pegno "sarebbe esigibile". La relazione certamente c'è visto che i soggetti in campo sono gli stessi anche se il timing rappresenta un'incognita. I tre fratelli peraltro sono anche proprietari del Tulsa Fc, la società sportiva americana con la quale la Triestina aveva annunciato già un anno fa una partnership strategica a lungo termine, in termini assoluti la prima collaborazione tra un club professionistico italiano e una squadra del campionato USL, una partnership che abbraccia tutte le aree della gestione tecnica della squadra, dallo scouting all'analisi dei dati, dallo sviluppo dei giocatori alle migliori pratiche a livello operativo. Si rafforza in pratica il legame fra il club americano e la Triestina, e in particolare con i proprietari del sodializio Usa, tutti nativi proprio di Tulsa. e figli di Joseph W. Craft III, presidente, amministratore delegato e direttore di Alliance Resource Partners, una società energetica diversificata e uno dei più grandi produttori di carbone degli Stati Uniti orientali, nonché presidente e ad di Alliance Holdings GP, altra società quotata in borsa al Nasdaq. Da fonti vicine alla Triestina trapela che al momento non muta assolutamente l'organigramma del club, né tantomeno i progetti già ben noti. Ma una manovra finanziaria e di assetto di tale entità potrebbe sottendere altri progetti. Di certo potrebbe creare una situazione di stand by nonostante la presenza di Ben Rosenzweig come presidente, anche sui progetti che al momento rimangono in piedi quali la costruzione del centro sportivo a Montedoro e la gestione diretta dello stadio Nereo Rocco. E attenzione al 17 febbraio che è il giorno della scadenza per il pagamento delle retribuzioni dei tesserati del trimestre ottobre-dicembre. Una somma da versare attorno ai tre milioni di euro improrogabile. Insomma una tale perturbazione non è il massimo proprio nella fase in cui sul piano sportivo la Triestina si gode la vittoria sul Trento, bella e preziosissi ma visto che la porta a soli 4 punti dal sestultimo posto, occupato proprio da quella Pro Vercelli che sabato ospiterà l'Unione. Insomma se sul campo si comincia a vedere un po' di luce servirà che i responsabili della società facciano al più presto la massima chiarezza sull'assetto della stessa. Per l'Unione non sembra esserci pace. - Ne è passata di acqua sotto i ponti dall'estate di quel 2014 in cui, dopo aver salvato l'Acegas dalla retrocessione in serie B1, spiccava il volo verso la Reyer Venezia e la serie A. Lo scrive oggi Lorenzo Gatto: a 32 anni compiuti e alla vigilia del quarto di finale di coppa Italia che domani sera opporrà la Pallacanestro Trieste a Trapani (oggi Brescia– Tortona alle 18 e Segafredo Bologna–Armani Milano alle 20.45), Michele Ruzzier si gusta un momento impreziosito dall'ingresso nella top 50 all time degli assist man del campionato italiano. «Non lo sapevo, mi ha fatto un bell'effetto – racconta il giocatore –. Essere al fianco di tanti giocatori forti che hanno scritto la storia del nostro campionato è un motivo di orgoglio. È bello pensare che in qualche modo anche io ho lasciato un segno». Un Ruzzier chiamato a essere il metronomo di una squadra che alla Inalpi Arena di Torino proverà a fare un percorso che Michele ha già compiuto con la maglia di Cremona. Era il 2019 e la Vanoli di Sacchetti stupiva l'Italia vincendo la manifestazione contro Brindisi. «Ci eravamo arrivati con l'arrabbiatura dell'anno prima in cui perdemmo in semifinale contro Avellino e l'intima sensazione di potercela fare – ricorda Ruzzier –. Senza dircelo ma, mettendo in campo quel pizzico di follia che in queste competizioni serve». Un'intima sensazione che può avere anche la Pallacanestro Trieste che si appresta a sfidare Trapani. «Senza dubbio – sottolinea il play triestino – c'è il rammarico per l'assenza di Colbey (Ross, ndr ), perché al completo sarebbe stata sicuramente un'altra storia ciò non toglie che in tutti noi c'è la consapevolezza di potercela fare. Mai come quest'anno, un torneo nel quale è difficile indicare una favorita appare aperto a qualsiasi possibilità. Vale per noi come per tutte le altre squadre, certo, ma daremo tutto per cercare di fare più strada possibile». L'assenza di Ross cambia gli equilibri di una squadra nella quale l'inserimento di Sean McDermott potrà rappresentare un valore aggiunto importante. A condizione di vedere un giocatore più coinvolto nei giochi della squadra e deciso a prendersi maggiori responsabilità offensive. «Ha bisogno di tempo per inserirsi – sottolinea Michele – non è facile arrivare a febbraio in una squadra ed entrare immediatamente nei meccanismi di un gruppo già rodato. Non deve avere fretta né voglia di strafare, da questo punto di vista siamo certi che farà quello che serve perché è un ragazzo estremamente intelligente e disponibile ad assecondare le esigenze dei compagni. Non gioca per il tabellino, ci tiene a fare sempre la cosa giusta per la squadra». Sulla strada di Trieste, un'avversaria decisa e determinata a centrare il successo dopo il doppio falso in campionato che l'ha fatta scivolare dal primo al quinto posto nel breve intervallo di due settimane. Le sconfitte di Trento e Cremona non hanno scalfito la sicurezza con cui Trapani scenderà in campo contro la formazione di Jamion Christian. «Che Trapani sia tra le squadre più forti di questa stagione è un dato di fatto – conclude Ruzzier –. Ci troveremo di fronte a una squadra tosta, arrabbiata e determinata, pronta a mettere sul parquet tutta la sua fisicità. Dal canto nostro l'obiettivo sarà cercare di giocare la nostra pallacanestro dando tutti il massimo di noi stessi»
  14. MARTEDÌ 11 FEBBRAIO 2025 - Mister Tesser lo aveva detto alla vigilia: il Trento è un'ottima squadra e infatti al Rocco l'ha dimostrato. E come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", proprio per questo la vittoria della Triestina assume ancora più valore e il tecnico alabardato può essere fiero di una prestazione solida, grazie alla quale non ha praticamente concesso niente all'avversaria. «Sapevamo che il Trento gioca in modo aggressivo e offensivo – afferma Tesser – una squadra che gioca bene, non semplice da affrontare e che fa bene tutte le due fasi. Detto questo, numeri alla mano, tolta la loro ottima circolazione della palla, bisogna dire che abbiamo preso zero tiri in porta. Lo sottolineo di nuovo, zero tiri». Proprio nei momenti più difficili del primo tempo, è venuta fuori ancora una volta la compattezza che il mister riesce a trasmettere alla squadra: «L'intenzione era di pressare più alti, ma quando l'avversario gira palla bene bisogna adattarsi e noi l'abbiamo fatto da squadra, restando sempre sul pezzo. Ma anche nella prima frazione in realtà qualche situazione pericolosa potevamo averla noi, c'erano delle situazioni di ripartenza interessanti ma le abbiamo sprecate». Poi nella ripresa l'Unione ha saputo cambiare marcia: «Sì, dopo il primo tempo ho chiesto qualcosa in più ai ragazzi e l'abbiamo fatto, riuscendo a ripartire meglio. Siamo riusciti a dare più gamba e cercare più la profondità, poi abbiamo fatto gol, abbiamo preso una traversa e avuto quella grande occasione con D'Urso. Il tutto, ripeto, con l'unico tiro in porta loro arrivato al 95' ma in fuorigioco. È stata una gran prova, anche di sofferenza, perché la gamba girava un po' meno, qualche giocatore che in passato ha giocato meno ora paga un po' sul piano della brillantezza. Ma arrivi come Silvestri, Ionita e Fiordilino hanno portato più personalità» - Rafforzata nelle sue convinzioni nonostante la sconfitta subita a Brescia, la Pallacanestro Trieste si prepara a vivere la settimana che conduce alle final eight di Coppa Italia in programma sul parquet della Inalpi Arena di Torino. Lo scrive Lorenzo Gatto: una Trieste forte e ambiziosa che, giovedì 13 febbraio alle 20.45, si presenterà al quarto di finale contro Trapani convinta delle possibilità di passare il turno. L'obiettivo? Prendersi la semifinale in programma contro la vincente del match tra Dolomiti Energia Trento e Unahotels Reggio Emilia per vivere da protagonista una kermesse che, da sempre, regala chance di vittoria anche alle outsider. IL POST BRESCIA I quaranta minuti giocati al PalaLeonessa contro la Germani, hanno confermato la sensazione di una squadra competitiva nonostante le assenze. Brescia, in più di un'occasione, ha provato a dare una spallata alla partita, Trieste è sempre rimasta nel match giocando con la giusta determinazione fino all'ultimo possesso. Partita girata sugli episodi ma che ha confermato la solidità mentale di un gruppo che, nonostante l'assenza di Colbey Ross, ha dimostrato di poter essere comunque un vero protagonista. LA REGIA DI RUZZIER Dopo l'infortunio che per un periodo medio- lungo priverà coach Jamion Christian di Ross, al palaLeonessa tutti gli occhi erano puntati su Ruzzier, l'uomo chiamato a prendere in mano il comando delle operazioni e gestire la squadra. Michele ha dimostrato, una volta di più, di essere un play di livello assoluto per questa serie A1, uomo di esperienza in grado di assumersi responsabilità importanti. In campo per 32 minuti, ha incantato la platea bresciana con una prova di assoluto livello. Cosa rimarcata al termine della gara anche dal coach della Germani Peppe Poeta, uno che in carriera, nel ruolo, un po' di esperienza l'ha fatta. Con gli otto assist smazzati domenica al PalaLeonessa, Ruzzier entra nella top 50 della classifica all time degli assist serviti in serie A. OPERAZIONE MCDERMOTT Lasciata la Turchia e scelta Trieste per ritrovarsi, Sean ha esordito contro la Germani senza lasciare il segno. Cosa normale, considerato il fatto che si è appena calato nella sua nuova squadra. Servirà un po' di tempo per rivedere il McDermott che lo scorso anno a Varese aveva chiuso la stagione regolare a quasi 14 punti di media a partita ma già nella gara dei quarti in coppa Italia ci si aspetta un apporto superiore alla virgola fatta registrare nel tabellino del match contro la Germani. RISCATTO TRAPANI Due sconfitte consecutive in campionato, a Trento e domenica sul campo della Vanoli Cremona. Trapani è scivolata dal primo posto conquistato dopo il successo casalingo contro Pistoia al quinto, staccata di quattro punti dalla capolista Trento. Un doppio passo falso a sorpresa, soprattutto considerato il fatto che a Cremona, la formazione di Repesa partiva con i favori del pronostico. Per Trieste, il segnale che la corazzata siciliana è battibile. «Inizia la settimana "Coppa Italia", la dichiarazione alla vigilia del presidente Antonini, Trieste è l'occasione perfetta per ripartire alla grande dopo questa delusione di Cremona».
  15. CITYSPORT.NEWS DI LUNEDÌ 10 FEBBRAIO 2025 https://www.citysport.news/download/CS-10febbraio2025.pdf
  16. LUNEDÌ 10 FEBBRAIO 2025 - Stati d'animo contrapposti in un dopo partita nel quale i due allenatori hanno sciolto la tensione di quaranta minuti giocati sul filo di un equilibrio sottilissimo. Se Peppe Poeta festeggia il ritorno al successo di una squadra che tiene il passo della capolista Trento, Jamion Christian si lecca le ferite con un pizzico di amaro in bocca. Trieste ha annusato a lungo il profumo della vittoria, è andata a un passo dall'impresa, ma nel finale non ha saputo cogliere la grande chance di fermare un avversaria apparsa alla sua portata. «La verità – sottolinea il coach biancorosso –, è che dopo la sconfitta subita nella gara d'andata, evidentemente non abbiamo ancora trovato la maniera di vincere contro questa squadra. Brescia, va detto, è una delle migliori di questo campionato, è stata brava e lo ha dimostrato anche questa sera. Noi non lo siamo stati altrettanto, non abbiamo fatto le giocate necessarie per vincere». Non tutto da buttare, comunque, nella prestazione di una squadra che, nonostante l'assenza di Ross, ha saputo reagire con personalità mettendo a lungo in difficoltà la sua avversaria. «Di positivo c'è la reazione della squadra nei minuti finali dell'incontro. Non si è arresa alla sconfitta, ha provato a reagire ed è rientrata nel match costruendosi la possibilità di portare la gara ai supplementari. Ci siamo andati vicini, ma lo considero un segnale positivo». Da Peppe Poeta, i complimenti a Trieste. «Si è confermata quello che sapevamo, una squadra di enorme talento che ha giocato una grandissima partita. Per noi era importante tornare alla vittoria, sono molto soddisfatto della prestazione dei ragazzi» . - Uno sguardo alle squadre sopra, che fanno risultato e non risultano semplici da acciuffare. E uno sguardo sotto, dove invece le tre squadre che seguono l'Unione continuano a perdere e fanno intravvedere la possibilità di scavare un solco talmente importante da rendere inutili i play-out. Come scrive Antonello Rodio, da qualsiasi parte la si guardi, però, la corsa alla salvezza della Triestina necessita di punti. E i punti bisogna continuare a farli anche stasera: al Rocco arriva il Trento (inizio ore 20.30, arbitra Silvestri di Roma), compagine che occupa la quinta posizione ed è allenata dalla vecchia conoscenza alabardata Luca Tabbiani, che sulla panchina dei gialloblu ha espugnato il Rocco lo scorso agosto in Coppa Italia. Adesso però la Triestina è completamente diversa, in tanti uomini in campo ma soprattutto in panchina, nei risultati e nella convinzione. IL VALORE DEL TRENTO Se la squadra alabardata ha un'altra consistenza rispetto a sei mesi fa, il Trento però ha conservato il suo notevole valore. E mister Tesser lo sa benissimo: «Il Trento in effetti è un'ottima squadra, lo dice la classifica. L'ho vista giocare più volte, pratica un calcio molto offensivo, molto bello e con movimenti coordinati, sfruttando bene le fasce laterali. Si tratta di una squadra che gioca con grande intensità e in fase di non possesso fa un pressing molto alto e fatto bene. Ma noi abbiamo lavorato bene, siamo consapevoli che è un momento molto importante e quindi servirà la massima concentrazione, servirà fare una prestazione veramente all'altezza». L'INSERIMENTO DEI NUOVI Si potrebbe ipotizzare che a una settimana dalla fine di un mercato molto intenso, il fatto di avere avuto un giorno in più di lavoro abbia contribuito ad agevolare la fase di inserimento dei nuovi, ma il tecnico alabardato non è dello stesso avviso: «A me in realtà piacerebbe giocare quando giocano gli altri - dice Tesser - non è che con un giorno in più migliora l'inserimento dei nuovi giocatori. In ogni caso i nuovi arrivati nel mercato di gennaio si stanno integrando bene, questo è il gruppo che ci porterà fino in fondo e al di là del giorno in più o in meno, è importante che capiscano che sono arrivati in un club importante come la Triestina e soprattutto che siano consapevoli del percorso difficile che abbiamo davanti e che assieme dobbiamo avere la fiducia di crederci fino in fondo». LA CONFERMA DI VERTAINEN A proposito di mercato e di nuovi arrivi, Tesser confessa che l'ultimissimo arrivato in ordine di tempo Strizzolo partirà dalla panchina e in attacco assieme a Olivieri ci sarà ancora Vertainen, reduce dalla bella doppietta di Lumezzane: «Strizzolo sta bene - afferma il tecnico alabardato - ma nelle ultime tre settimane aveva lavorato un po' in disparte rispetto alla squadra, comunque a partita in corso sarà sicuramente utile. Dal primo minuto partirà Vertainen, che gioca non solo perché ha fatto i gol a Lumezzane ma perché lo merita. Poi dalla prossima settimana si potranno fare considerazioni di natura tecnica e di altro tipo». GLI STESSI UNDICI Per il resto, a parte Germano sono tutti disponibili, compreso il recuperato Udoh e anche Cancellieri, che però nella prima parte della settimana si era fermato e si è riaggregato al gruppo solamente negli ultimi due giorni. Su di lui Tesser ribadisce: «L'ho già detto, mi dispiace per lui che per ora non riesca a fare una settimana tipo, se serve comunque un pezzo di partita la può fare». Tirando le somme, dovremmo vedere la stessa formazione di Lumezzane, con la coppia Silvestri-Frare davanti a Roos, con Bianay Balcot e Tonetto. In mezzo al campo Correia play con Fiordilino e Ionita mezzali, quindi D'Urso alle spalle alle punte Olivieri e Vertainen
  17. Sinceramente, a mio modesto parere abbiamo visto molti arbitraggi peggiori contro di noi rispetto a quello di stasera. Affidarsi esclusivamente a questo per spiegare una sconfitta che ci sta, è da perdenti. Un po' come quando più di qualcuno dava la colpa della retrocessione ai coriandoli volati in campo a Scafati due anni fa nell'ultima partita...
  18. DOMENICA 9 FEBBRAIO 2025 - Ultimo impegno prima delle Final Eight di Coppa Italia per la Pallacanestro Trieste, che sul parquet del PalaLeonessa di Brescia, questo pomeriggio alle 18.15 con diretta tv su DMAX, affronterà la Germani di Peppe Poeta. Come scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", sfida ad alta quota contro un'avversaria che, dopo aver chiuso il girone d'andata al comando della classifica, (sarà testa di serie alle prossime Finals in programma alla Inalpi Arena di Torino) è scivolata al quarto posto ed è reduce dalla sorprendente sconfitta subita a Napoli. Padroni di casa in campo per ripartire dopo un momento di calo, Trieste si presenta con la novità McDermott, ultimo arrivato che, complice l'infortunio di Ross, sarà immediatamente buttato nella mischia. Con Ross, il play fermatosi nel corso della settimana, non si è perso tempo. Un infortunio alla mano che ha costretto il giocatore a un intervento chirurgico effettuato nel pomeriggio di venerdì. Tempi di recupero ancora tutti da valutare. Tornando al match di questo pomeriggio contro Brescia, chiara l'analisi di Jamion Christian. «Dovremo essere molto bravi in difesa – le parole del coach biancorosso –. Sarà importantissimo contestare le iniziative di grandi tiratori come Della Valle, Ivanovic e Rivers. Fondamentale rimanere concentrati in difesa, contestare i loro tiri assicurandoci di non commettere falli gratuiti. Per noi una delle chiavi sarà cercare di evitare di mandarli in lunetta». Sull'esordio di McDermott, Christian si mostra fiducioso. «Sean è un giocatore che solo un anno fa viaggiava a 14 punti di media a partita, ci rende molto profondi sia dalla panchina che in quintetto – il suo commento –. Sono entusiasta di come gioca, di come sa leggere il gioco in anticipo e della capacità di interpretarlo, passando la palla o tirando sempre nel momento giusto. La sua presenza ci rende profondi, davvero un ottimo giocatore che si integra bene nel nostro sistema». In casa Germani, dopo il passo falso di domenica scorsa alla Fruit Village Arena di Napoli, si guarda al match di oggi con prudenza. «Siamo attesi da una partita molto complessa contro una squadra di alto livello e che sta attraversando un ottimo momento di forma – le parole del tecnico campano Peppe Poeta –. Trieste è la seconda formazione del campionato per conclusioni da tre punti tentate e la prima per rimbalzi offensivi conquistati. Presenta un'identità di gioco chiara e definita ed esprime il proprio flusso offensivo nei primi secondi del possesso, potendo contare su un pacchetto di guardie di assoluto talento». Contro un'avversaria dalle caratteristiche così definite, chiaro il piano partita dei lombardi. «Dovremo offrire una prestazione difensiva molto valida per cercare di limitare i loro creatori di gioco ed essere solidi a rimbalzo difensivo – conclude Poeta –, non concedendo a Trieste la possibilità di correre il campo in transizione e di scrivere a referto canestri facili, elementi tipici del loro modo di interpretare la pallacanestro. Sarà una sfida dura e avremo bisogno del solito calore e supporto del nostro pubblico». E a proposito di pubblico, anche al PalaLeonessa la Pallacanestro Trieste sarà seguita dai suoi tifosi che raggiungeranno Brescia con il pullman organizzato dalla Curva Nord e con mezzi privati al seguito - La Triestina è una squadra del livello di Padova e Vicenza, ha l'allenatore top della categoria e può ancora rientrare in zona play-off: come scrive Antonello Rodio, il pensiero di Luca Tabbiani va ben oltre le solite lodi agli avversari che qualsiasi allenatore fa in sede di presentazione di una partita. E le sue parole appaiono davvero sincere, cosa del resto scontata per chi lo ricorda giocatore alabardato dal gennaio 2008 al 2010, quando fu per due stagioni e mezza una delle armi più preziose della Triestina di Maran che sfiorò i play-off dei cadetti. Domani sera (inizio ore 20.30) Tabbiani sarà sulla panchina del Trento, al Rocco ha già vinto lo scorso agosto in Coppa Italia, ma adesso è una Triestina molto diversa e il tecnico dei gialloblu lo sa bene: «I motivi delle difficoltà iniziali della squadra alabardata non li so, sono cose difficili da analizzare da lontano, ovviamente qualche errore è stato fatto perché i risultati non rispecchiavano le aspettative. Di certo il cambiamento con Tesser c'è stato ed è stato evidente, il mister è un valore aggiunto, lo considero uno dei top della categoria, anzi probabilmente è il top. Inoltre ci sono giocatori di categoria superiore, insomma è una squadra che sta risalendo con una media punti importante». Ma non è tutto qui. Anche il mercato ha ora contribuito a dare ancora più spessore alla squadra e a renderla più temibile, tanto che per Tabbiani la Triestina potrebbe puntare addirittura a qualcosa in più della salvezza diretta: «Sul mercato la società alabardata ha lavorato bene, si è ulteriormente rafforzata. Se raggiungerà la salvezza diretta? Io credo che abbia anche la possibilità di rientrare nella corsa play-off con qualche filotto. Certo, giocare in quella posizione di classifica può creare tensione in determinate gare, ma se ha la bravura e la fortuna di uscire dall'attuale situazione, per me la Triestina ha la possibilità di agganciare treni importanti». Quanto alla partita di domani, Tabbiani ritiene che al Trento serva una prova di alto livello per guadagnare punti contro una Triestina che per lui vale le formazioni che stanno guidando la classifica: «Sappiamo che è una partita difficile contro una squadra la cui classifica non rispecchia certo il valore. Per noi è un bel banco di prova, vediamo se riusciamo ad agganciarci a quelli davanti di noi, perché con Padova e Vicenza le cose non sono andate bene. E questa Triestina è proprio sul livello delle prime due della classifica, ha grande qualità e ora sta mettendo anche un ritmo che prima non aveva, pertanto dobbiamo fare una grande partita». Questo però per Tabbiani non significa snaturare le caratteristiche che finora hanno portato il Trento fino alla top five del girone: «Ovviamente cerchiamo di capire cosa può fare l'avversario sul piano tattico, lavorare su questo fa parte della strategia, ma la nostra mentalità deve rimanere la stessa. Quindi cercheremo di imporre il nostro gioco, dovremo essere aggressivi per limitare le loro qualità tecniche, in ogni caso non possiamo andare a snaturare l'identità che ci siamo costruiti. Sappi amo che per fare risultato con squadre di un certo livello bisogna fare una partita perfetta o comunque con meno sbavature possibili, ma sono ottimista e anche curioso perché queste sono partite belle da giocare»
  19. SABATO 8 FEBBRAIO 2025 - Tegola sulla Pallacanestro Trieste che perde Colbey Ross in vista della trasferta di domani a Brescia e, soprattutto, delle Final Eight di Coppa Italia in programma alla Inalpi Arena di Torino dal 12 al 16 febbraio. Lo aveva detto Michael Arcieri nel giorno dell'annuncio di Sean McDermott: in questa stagione la squadra è riuscita giocare due sole partite al completo. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", neppure il tempo di presentare ufficialmente il giocatore nativo di Anderson, nell'Indiana, che dall'infermeria biancorossa arriva l'ennesima cattiva notizia di questo incredibile campionato. Colbey Ross, a seguito di un infortunio subito nel corso della settimana, dovrà restare fermo nelle prossime. Sul tipo di infortunio e sui tempi di recupero, aspettiamo notizie ufficiali da parte della società, l'unica certezza è che il play nativo del Colorado non potrà essere a disposizione di coach Jamion Christian a Brescia e nella kermesse di Coppa Italia. Assenza che apre la strada all'esordio di McDermott e costringerà i biancorossi a rivedere almeno parzialmente gli equilibri sul parquet. La regia della squadra sarà naturalmente nelle mani di Michele Ruzzier, affiancato da quel Denzel Valentine che in più di un'occasione, nel corso di questa stagione, è stato investito della responsabilità di guidare i compagni - Un anno fa, più o meno in questi giorni, c'era stato il tanto discusso e controverso esonero di Tesser, contestato anche da buona parte della tifoseria. In fondo la Triestina viaggiava al terzo posto, stava attraversando solamente un periodo di appannamento con un punto in due partite casalinghe consecutive (per quanto si potessero considerare casalinghe le gare a Fontanafredda), ma niente che facesse pensare a un allontanamento del tecnico, nonostante il ko con la Pro Patria. Come scrive oggi Antonello Rodio, un esonero che ora appare ancora più inspiegabile alla luce di quanto successo da febbraio 2024 a febbraio 2025, un arco di tempo di appunto un anno che negli due mesi ha visto poi il ritorno del tecnico sulla panchina alabardata. Perché da Tesser a Tesser il percorso è stato traumatico e soprattutto sempre più disastroso, una caduta progressiva fino all'ultimissimo posto, e solo il ritorno del mister di Montebelluna ha permesso all'Unione di tornare a viaggiare esattamente agli stessi ritmi di un anno fa, come vedremo nel dettaglio, ma in ben altra posizione di classifica. L'esperienza di Tesser nello scorso campionato si era chiusa con una media di 1,91 punti a partita, frutto di 46 punti in 24 gare. Al suo posto arrivò Bordin, che dopo un inizio a dir poco scioccante con quattro sconfitte consecutive e la quinta evitata in extremis, piano piano raddrizzò la baracca e concluse con la media di 1,28 punti a partita, anzi 1,17 considerando anche le tre gare dei play-off. Sicuramente un rendimento negativo considerate le qualità della rosa e quanto era stato capace di fare il predecessore, un cammino neppure sufficiente a guadagnare la post season se non ci fosse stato il cospicuo bottino precedente, ma in ogni caso dignitoso, vista anche poi l'onorevole eliminazione ai play-off con il Benevento. E comunque un rendimento stellare rispetto a quanto sarebbe successo dopo l'estate. Come è iniziato questo campionato, infatti, lo ricordano tutti. Il nuovo arrivato Santoni era riucito a ottenere appena 3 punti in 6 partite (una vittoria al debutto e poi cinque sconfitte di fila), quindi una media di 0,5 punti a match. La stessa media l'ha tenuta Marino, chiamato temporaneamente in panchina, con 2 punti in quattro gare. Ma è andata addirittura peggio con il catalano Clotet, che a parte il famigerato episodio con Krollis, è riuscito a guadagnare solamente 2 punti in 6 partite, chiudendo con la pessima media di 0,33 punti a gara. Poi è tornato Tesser e, guarda caso, nonostante le difficoltà psicologiche di una squadra in posizione di classifica disastrosa e una rosa costruita male, il tecnico ha riportato in pratica la Triestina ad andare allo stesso ritmo tenuto nel campionato scorso, quando era terzo in classifica. Con 17 punti in 9 gare, infatti, l'Unione viaggia a una media di 1,88 punti a partita, in sostanza uguale a quella 1,91 con la quale Tesser aveva lasciato dodici mesi fa. Il tutto giocando in pratica quasi tutte le gare con gli stessi uomini della prima parte di campionato, perché dei nuovi innesti ha iniziato a usufruirne solo da poche part ite e in misura non certo massiccia, a parte Fiordilino già giunto a cinque presenze. Tra gli altri finora due gare di Silvestri, una di Ionita e solo qualche sprazzo di Udoh, Cancellieri, Balcot e, all'ultima gara, Cortinovis. Insomma ci sono tutte le premesse perchè questa media possa anche migliorare
  20. Si vocifera anche di una "semplice" frattura. Ma qui siamo veramente nel campo delle ciacole e delle speculazioni, si dovrà attendere dunque un responso ufficiale da parte della società
  21. Quello che ti posso dire è che alla domanda nostra fuori dalla diretta di quanta sfortuna abbia questo team con gli infortuni, Arcieri ha sorriso a denti stretti alzando gli occhi al cielo...
  22. Intanto, è stato presentato Sean McDermott: https://www.citysport.news/it/notizie/pallacanestro-trieste/mcdermott-si-presenta-quot-sono-qui-per-rendere-migliore-la-pallacanestro-trieste-quot.html
  23. VENERDÌ 7 FEBBRAIO 2025 - In appena due partite giocate con la maglia alabardata, Tommaso Silvestri ha già dimostrato con la sua personalità e la sua esperienza di poter dare sicurezza e compattezza alla retroguardia della Triestina. Come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", prima di arrivare in alabardato, il difensore centrale non giocava da oltre un anno, prima a causa di un lungo infortunio e poi perché il Catania lo aveva messo fuori lista, ma contro Lecco e Lumezzane ha già dimostrato di essersi tolto la ruggine di dosso. Silvestri, lei aveva già sottolineato l'importanza della presenza di Tesser per il suo arrivo a Trieste: cosa ha apprezzato in particolare del mister nella precedente esperienza a Modena? «Sicuramente il mister mette un giocatore nella condizione ideale per esprimersi al meglio. Ha una grande capacità di lavorare sul gruppo, sa essere molto credibile e lo dimostrano non solo i risultati, ma anche l'affiatamento che si crea tra i giocatori nelle sue squadre, che del resto è un aspetto fondamentale per raggiungere gli obiettivi».    Tra l'altro per la Triestina non era semplice puntare su un giocatore fermo da tanto tempo. «Infatti ringrazio anche la società, i direttori Menta e Delli Carri per aver avuto fiducia in me, perché non è mai semplice puntare su un giocatore fermo da parecchio tempo, anche se negli ultimi mesi non certo per mia volontà, bensì per quella societaria». La sua condizione sta migliorando? «Sì, del resto ero già arrivato abbastanza allenato, avevo solamente bisogno di riassaporare il campo, affrontare gli avversari, provare le sensazioni e le tipiche emozioni della partita». Per ora lei è alla Triestina solo in prestito: c'è la possibilità o la speranza di prolungare poi il rapporto? «Sono discorsi assolutamente prematuri, ora sono concentrato per fare bene in questi mesi e ottenere assieme ai miei compagni la salvezza il prima possibile, che è un traguardo fondamentale ma non semplice. Poi ovviamente mi auguro di farmi apprezzare dall'ambiente e di poterne riparlare in estate, la mia disponibilità c'è». Dopo il mercato invernale la Triestina è più forte? «Assolutamente si, per i ragazzi arrivati parla il loro palmares e la loro carriera. Li ho visti anche    molti motivati, sanno l'importanza che ha per tutti questo scorcio di stagione, del resto raggiungere l'obiettivo ne va della carriera di tutti. Quindi credo che chi è arrivato sia ben consapevole della responsabilità importante che ha e che deve dare tutto per questa maglia». Visti i risultati delle avversarie, servirà tenere un ritmo alto per salvarsi. «Per quello dicevo che raggiungere il traguardo non è semplice, le altre non mollano un colpo. Dovremo essere bravi e trovare continuità di risultati, e sappiamo che se facciamo la prestazione in qualche modo poi il risultato arriva. Quindi lavorare sodo e testa bassa». Avete analizzato l'aspetto dei gol presi nel finale? «Sì, a lungo. Si tratta di cali di tensione e di concentrazione che nella nostra condizione non ci possiamo permettere. Con il Lecco ci sono costati due punti importanti, a Lumezzane è andata bene perché eravamo in completo controllo del risultato e non ha influito. Dobbiamo evitare o ridurre al minimo questi cali di concentrazione, perché tenerla alta fino al fischio finale dopo aver fatto ottime partite, fa la differenza». Che partita sarà lunedì contro il Trento? «Sarà molto complicata. Ho avuto Tabbiani come allenatore all'inizio dello scorso campionato al Catania, ha idee di gioco ottime e moderne basate sul possesso, fa giocare bene le sue squadre e fa rendere al massimo i giocatori. A Trento sta facendo bene e sono contento per lui, ma per noi è un'altra partita importante, un'altra finale in pratica e dobbiamo portare a casa dei punti». - Nell'ultima sfida contro la Bertram Tortona, una delle chiavi che ha permesso a Trieste di vincere e di portarsi 2-0 nel confronto diretto con i piemontesi, è stato sicuramente l'impatto di Justin Reyes, tornato a fare la voce grossa in entrambe le fasi. Ma come scrive oggi Filippo Errico Verzè sul quotidiano locale, l'ala portoricana non è stato il solo ex Varese a brillare al PalaRubini: sotto gli occhi di Paul Matiasic, si è rivista una prestazione da vero Mvp di Colbey Ross, di quelle che il presidente biancorosso, il gm Arcieri e coach Christian avevano negli occhi quando lo scorso luglio si sono assicurati le prestazioni del folletto di Aurora, Colorado. Contro la sua ex squadra, ha sfoderato una prova totale, con 24 punti (5/6 da 2, 2/4 da 3 e 8/10 ai liberi), a cui vanno aggiunti 9 falli subiti, 4 rimbalzi e 3 assist. La valutazione complessiva è 35, massimo stagionale. In poche parole, ha sgretolato a suo piacimento la difesa di Tortona, incapace di trovare contromisure per fermarlo. Tutto questo non dovrebbe fare notizia non fosse che, finora, un Ross così devastante si era visto solo a sprazzi. Per lui, come per diversi altri compagni di squadra, i problemi fisici sono stati una grossa discriminante. Non a caso, il momento peggiore della stagione di Trieste, quello delle quattro sconfitte di fila tra novembre e dicembre, è praticamente coinciso con il suo infortunio alla coscia, che l'ha tolto dalla debacle di Sassari dopo sei minuti e costretto a saltare il successivo incontro con Brescia. Il suo impatto si è visto al rientro, quando le sue triple hanno regalato ai biancorossi una vittoria di enorme prestigio in casa della Virtus Bologna. Allora come sabato scorso, Ross ha dimostrato di poter vincere una partita quasi da solo. Eppure, fin qui, la versione triestina di Ross è sembrata il 70-80% di quella ammirata ad esempio Varese nel 2022-23, che gli valse il premio di Mvp e di Giocatore Rivelazione del campionato. Confrontando proprio i numeri di quella stagione, il suo rendimento è calato sotto quasi ogni aspetto. Nei punti (da 17.5 a 15.5 a partita), ma anche negli assist (da 7.5 a 4.5) e nelle percentuali al tiro: con l'Openjobmetis tirava 55.5% da due punti e il 38.8% da tre, mentre con Trieste è sceso rispettivamente al 46.7% e al 36.3%. Numeri da non buttare. Tuttavia a 26 anni, in genere il momento in cui un cestista è all'apice della forma, ci si aspetterebbe che la sua performance abbia una traiettoria ascendente, e non viceversa. D'altra parte, Ross sta cercando di raccogliere i cocci dopo la scorsa stagione in cui, tra l'esperienza al Buducnost Voli Podgorica e il ritorno in Italia a Tortona, è ritornato sulla Terra, faticando e non poco a ripetere i fasti di Varese. Trieste, squadra dall'impianto ispirato proprio all'Openjobmetis, è stata quindi una scelta scontata e obbligata, per rilanciarsi e dimostrare che l'exploit di due anni fa non fosse un caso isolato. Il potenziale c'è tutto. E la strada tracciata sabato scorso con Tortona è quella giusta.
  24. GIOVEDÌ 6 FEBBRAIO 2025 - Le vie della salvezza non saranno infinite come quelle del Signore, ma sono comunque più d'una e pertanto la Triestina può guardare con una certa fiducia al traguardo della permanenza in Serie C, nonostante a una prima analisi l'obiettivo sembri ancora lontano. Ci spieghiamo meglio. Come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", nonostante la bella vittoria di Lumezzane, a causa degli altri risultati e in particolare delle vittorie di Pergolettese e Pro Vercelli, la Triestina è rimasta a 7 punti dal sestultimo posto, quello che assicura la salvezza diretta. A prima vista potrebbe sembrare che di strada dall'arrivo di Tesser se ne è fatta poca: quando Attilio è tornato sulla panchina alabardata l'Unione era a 9 punti dalla salvezza diretta e ora, a fronte dell'ottimo ritmo tenuto dalla squadra dal ritorno del mister di Montebelluna, i punti guadagnati sulla fatidica quota sono solamente due. Questo anche a causa del vivace ritmo tenuto attualmente da squadre sopra gli alabardati come la Pro Vercelli (addirittura un punto in più dell'Unione nelle ultime cinque giornate) e la Pergolettese (uno solo in meno della Triestina nello stesso lasso di tempo). La situazione dunque sembra migliorata solo in minima parte. E invece non è così. Innanzitutto va detto che se tenesse fino in fondo la media punti fatta con Tesser (attualmente 1,88 a partita), la Triestina chiuderebbe a 47-48 punti e a quella quota avrebbe la salvezza in cassaforte, perché la squadra finirebbe in una posizione ben più alta del sestultimo posto. Ma anche senza guardare a questo dato, va sottolineato che in questo arco di tempo la Triestina, da ultimissima che era, ha superato ben tre squadre, portandosi al quartultimo posto. E proprio questo piazzamento apre nuove prospettive nella corsa alla permanenza in Serie 😄 ecco perché le vie della salvezza sono comunque più d'una. Bisogna infatti ricordare che i play-out non si disputano se fra le dirette interessate che dovrebbero giocarli, ovvero fra quintultima e penultima e fra quartultima e terzultima, ci sono più di 8 punti di distacco. Ad esempio, la Triestina quartultima in questo momento ha un vantaggio di 3 lunghezze sul Caldiero quartultimo, pertanto con soli 6 punti in più sarebbe salva senza gli spareggi, perché a quel punto i punti di distacco diventerebbero 9. Ma non solo: davanti ad appena 3 punti c'è il Lecco, e fa ancora più rabbia pensare che senza quel pareggio preso allo scadere dieci giorni fa al Rocco la Triestina avrebbe già raggiunto anche il club bluceleste che ha appena esonerato il tecnico Volpe e chiamato in panchina Valente. Fatto sta che con appena 4 punti in più l'Unione non sarebbe solo davanti al Lecco, ma avrebbe ben 9 punti di vantaggio sulla Pro Patria penultima: in pratica sarebbe già salva senza disputare i play-out. Ecco dunque che i 7 punti attuali di distacco dalla quota della salvezza diretta sono in realtà fuorvianti. In realtà ne basterebbero 4 in più allo stato attuale, ma sono tutti discorsi che si spera di non affrontare tra un paio di mesi. Perché la Triestina di Tesser ha già viaggiato forte in queste nove partite con il mister in panchina, ma adesso esce dal mercato notevolmente rafforzata e con più alternative a disposizione, e pertanto con le potenzialità per tirarsi fuori prima da questa scomoda posizione. - «Ho visto una Pallacanestro Trieste che sta bene ed è capace di esprimere un basket piacevole, cosa che non stupisce, perché sono ormai quattro mesi che sta dando continuità alle sue prestazioni. Squadra solida, esperta, che affronta le partite sempre con la giusta mentalità. È chiaro, è condizionata da un gioco che da assoluto spazio all'estro dei suoi frombolieri e si basa molto sul tiro da tre punti con tutti i vantaggi e gli svantaggi che la cosa comporta. Ma resta una bellissima squadra, piacevole da vedere, che sta regalando una bellissima stagione ai suoi tifosi». Bobo Prandin (intervistato da Lorenzo Gatto), una presenza costante e rassicurante sugli spalti del PalaRubini, racconta così le sue sensazioni dopo il convincente successo conquistato da Trieste a spese della Bertram Tortona. Vittoria pesante per gli obiettivi di una Trieste che continua a perseguire con convinzione i suoi obiettivi stagionali. «Ross, Brown e Valentine sono i punti di riferimento offensivi di una squadra che è inevitabilmente legata al loro talento – continua Prandin –. Gestiscono la palla ma lo fanno bene, credo che da questo punto di vista Trieste sia in buone mani. La differenza, però, la fanno due giocatori meno appariscenti ma certamente più concreti. Uthoff e Brooks sono fondamentali per questa squadra, due giocatori che permettono a coach Christian di avere in campo un quintetto sempre equilibrato. Due giocatori che, per motivi diversi, mi hanno sorpreso. Uthoff non lo conoscevo mentre Brooks è molto diverso da quello che ci ricordavamo a Venezia. Due giocatori devastanti perché capaci di fare sempre la cosa giusta in campo». Guardando in prospettiva, questa Pallacanestro Trieste riveduta e corretta complice l'arrivo di Sean McDermott, si appresta ad affrontare prima le final eight di Coppa Italia poi il finale di regular season nel quale andrà a caccia dei play-off. «La formula delle final eight, a eliminazione diretta, concede una speranza a tutti. Chi indovina la settimana giusta può arrivare fino in fondo, non a caso che la Coppa l'ha alzata spesso una outsider. Trieste è una squadra che in giornata può vincere con tutti, è vero che affronta un'avversaria forte come Trapani ma credo possa andarsi a Torino con fiducia per giocarsi fino in fondo le sue chance. Sento dire che Trapani è l'avversaria peggiore che potevamo trovare. Non sono d'accordo. È senza dubbio molto forte ma in un contesto come le final eight dovendo scegliere tra Milano, Virtus Bologna o Trapani scelgo sempre Trapani». Prandin guarda con interesse e fiducia alla Coppa Italia ma anche al finale di campionato. «Vista la stagione che sta facendo la squadra – conclude Bobo – non centrare i play-off al termine della stagione regolare sarebbe veramente un delitto. Personalmente resto fiducioso: se Reyes è quello che abbiamo visto sabato sera contro Tortona, Trieste ritrova un giocatore importante. E dobbiamo considerare anche McDermott, un talento di assoluta qualità che rappresenta per Jamion Christian un bel valore aggiunto. Adesso l'obiettivo sarà quello di capire come mantenere gl i equilibri nello spogliatoio e sul campo e come rendere il più naturale possibile l'inserimento del giocatore nel gruppo».
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