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  1. MARTEDÌ 9 LUGLIO 2024 - Raduno con ancora tanti punti interrogativi in casa alabardata quello di ieri, che ha visto i giocatori sotto contratto arrivare alla spicciolata nella sede alabardata. Come scrive Antonello Rodio su "Il Piccolo", i primi dubbi sono su quanti di questi convocati alla prima chiamata saranno ancora nei ranghi a inizio campionato. Per esempio nel gruppetto che si è ritrovato ieri ci sono anche Fofana e Moretti, per i quali ci sarebbero state offerte piuttosto serie da Novara e Cremonese. Ma c'è anche Correia, chiacchieratissimo sul mercato per tutta la scorsa stagione ma alla prova dei fatti ancora nelle fila dell'Unione. Tra qualche proposta estera poco gradita dal giocatore e offerte italiane ritenute insufficienti dalla società alabardata, il centrocampista è ancora a Trieste e i tifosi iniziano a sperare in un sua permanenza, anche se continua a essere oggettivamente difficile vederlo in alabardato al via del campionato. Presente anche quello che attualmente è l'unico portiere nella rosa alabardata, ovvero il classe 2004 Diakite. Intanto, dopo i rumors degli scorsi giorni su Delle Monache, il mercato alabardato torna a essere avvolto dal silenzio. Un silenzio anche strano visto che tra cinque giorni si parte per il ritiro di Ravascletto. Tante le voci sempre in ballo sulle eventuali entrate: oltre al citato Delle Monache, sul taccuino ci sono sempre anche Santi, Gyabuaa, Novakovich e tanti portieri, ma di concreto ancora nulla. Una voce rivela invece che l'Unione è fortemente interessata a un giovane di prospettiva, ovvero il classe 2005 Alessandro Patalano, centrocampista capace di giocare anche esterno che nella stagione passata si è messo in luce con l'Ischia in Serie D, dove nonostante qualche infortunio ha totalizzato 19 presenze e tre reti. In uscita tiene sempre banco la questione Lescano. La destinazione favorita resta quella del Catania che vuole fortemente l'attaccante, ma dalla Sicilia attendono una risposta dalla Triestina che ha ricevuto però anche altre offerte per il bomber, in primis dal Foggia ma pare anche da un paio di società di B. Mercato poco spumeggiante anche per le altre, che pensano soprattutto a rinnovi di contratto: il Vicenza ha prolungato il centrocampista Cester, il Padova il difensore Belli, mentre il Trento lo ha fatto con Cappelletti. Intanto il Novara ha ingaggiato il centrocampista Basso, mentre il Trento è vicino all'esterno Ghillani. Il Lumezzane invece potenzia l'attacco con Mirco Lipari, mentre l'attaccante Mattia Florio potrebbe essere girato in prestito dal Verona al Caldiero Terme.
  2. Da come la so io, nelle ultime ore sono salite vertiginosamente le probabilità di vedere Markel Brown qua, si sono invece abbassate quelle per Tariq Owens. Nelle prossime ore ne sapremo di più
  3. CITYSPORT.NEWS DI LUNEDÌ 8 LUGLIO 2024 https://www.citysport.news/download/CS-08luglio2024.pdf
  4. LUNEDÌ 8 LUGLIO 2024 - Quattro tasselli stranieri, dalla guardia al centro titolare passando dalle due ali, per completare il roster della Pallacanestro Trieste che si prepara al ritorno nella massima serie dopo un solo anno di purgatorio. Lo scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo": sulla base della squadra che ha centrato la promozione, un gruppo italiano a cui va ascritto il gran merito di aver saputo affrontare e metter mano alle problematiche della stagione apportando i correttivi necessari, il general manager Mike Arcieri sta inserendo la componente americana necessaria per il salto di qualità. Le parole ambiziose con cui il giemme biancorosso ha parlato della prossima stagione, trovano una prima conferma dalla firma di Colbey Ross, un play-maker che nelle esperienze italiane con le maglie di Openjobmetis Varese e Tortona ha prima mostrato e poi confermato tutto il suo straordinario talento. IL GRUPPO ITALIANO: Un nuovo arrivo, Jeff Brooks, una conferma annunciata (quella di Michele Ruzzier) per il resto dopo le partenze di Ariel Filloy a Livorno e Giovanni Vildera a Brindisi, la squadra può contare su giocatori già sotto contratto. Michele Ruzzier sarà l'alter ego di Ross, fermo restando che il fatto di vederli assieme in campo sarà un problema, ma solo per le difese avversarie, Bossi darà minuti di riposo alla guardia titolare, Deangeli, Campogrande e Brooks spenderanno minuti in ala con l'ex veneziano che assieme a Candussi potrà ricoprire anche il ruolo di numero 5. La novità in casa triestina riguarda l'impiego di Stefano Bossi che nella prossima stagione svestirà i panni del play per giostrare da guardia. Un ruolo nuovo ma non fuori dalle corde di Stefano che lavorerà nel corso dell'estate con il preparatore biancorosso Luca Bonetta per prepararsi al meglio ai compiti che gli sono stati affidati nella nuova stagione. ELI BROOKS E REYES: Mike Arcieri, nell'intervista rilasciata al Piccolo qualche giorno fa, ha lasciato una porta aperta ai due americani della passata stagione. Non era ancora arrivato Colbey Ross, però, ed è chiaro che la firma del play cambia le dinamiche interne alla squadra. Con due costruttori di gioco e la presenza di Bossi a completare il back court, adesso serve una guardia pura con punti nelle mani e taglia fisica. Il nome di Markel Brown è solamente uno dei possibili profili su cui la società sta lavorando. Rende però l'idea del tipo di giocatore su cui Arcieri cercherà di mettere le mani. Tutta da valutare la situazione di Justin Reyes, giocatore che in serie A ha già dimostrato di poter incidere e fare la differenza. SU di lui nessun dubbio per quello che potrà essere l'apporto sul campo, da verificare e valutare con attenzione solo le condizioni fisiche dopo i problemi al ginocchio che in questa stagione lo hanno tenuto fermo per alcuni mesi. I NUOVI ARRIVI: L'attesa è tanta, la curiosità di vedere se le prossime mosse di Arcieri saranno all'altezza del primo nome proposto anche. Da venerdì a lunedì 22 luglio il giemme sarà alla Summer League di Las Vegas assieme a coach Jamion Christian. Si attendono novità - Mentre il gruppo di giocatori sotto contratto si raduna oggi e qualcuno di loro con il destino in bilico avrà qualche giorno a disposizione per convincere mister Santoni a restare in alabardato, il mercato della Triestina si sta concentrando in questa fase sull'attacco e sul portiere. Del resto, come scrive oggi Antonello Rodio, è ora di innestare linfa nuova a una rosa che domenica prossima partirà per il ritiro di Ravascletto e una settimana dopo dovrà già affrontare il test estivo con la Lazio. Sul fronte offensivo l'Unione come attaccante centrale punta sempre su Andrija Novakovich, l'attaccante classe 1996 del Venezia, ultima stagione in prestito al Lecco, ma c'è la concorrenza della serie B con Brescia e Juve Stabia. Come prestigiosa alternativa, secondo alcuni rumors spunta il nome di Andrea La Mantia, 33 anni della Spal, ultima stagione in prestito in serie B alla Feralpisalò, maglia con la quale ha realizzato 8 reti. Si muove finalmente qualcosa anche sugli esterni offensivi: come noto, la Triestina è piombata in modo deciso su Marco Delle Monache, ma attenzione perché anche la Ternana si è fatta viva per il giocatore con la Sampdoria, società che detiene il cartellino e lo vorrebbe dare in prestito. Oltre a Delle Monache, la Triestina guarda sempre anche a Santi del Lumezzane, ma rispunta anche il nome del già due volte ex alabardato Davide Bariti, 33 anni. In società assicurano anche che la scelta del portiere avverrà molto presto: al momento tantissimi i nomi emersi, dagli italiani Pizzignacco e Anacoura, ai croati Maric e Orbvanic, fino all'olandese Roos e al norvegese Karlstrøm. Quanto a Matosevic, il suo trasferimento alla Juve Stabia come secondo è ormai cosa fatta: andrà in prestito con diritto di riscatto. Intanto il presidente del Vicenza Renzo Rosso ha annunciato di mettere 13 milioni a budget per ritentare l'assalto alla B. E fra le tante voci di big in uscita, afferma: «Non smantelliamo nulla e giocatori determinanti come Della Morte, Confente e Costa sono sotto contratto».
  5. DOMENICA 7 LUGLIO 2024 - Il mercato alabardato si accende all'improvviso e la Triestina mette la freccia su altre rivali nella caccia a un nome importante. Come scrive Antonello Rodio oggi su "Il Piccolo", per l'Unione infatti la settimana entrante potrebbe essere quella buona per arrivare a Marco Delle Monache, il talentuoso 19enne pescarese originario di Cappelle sul Tavo che negli ultimi mesi ha giocato nel Vicenza in prestito dalla Sampdoria.La società blucerchiata nella prima parte dell'anno lo aveva giudicato ancora acerbo per la serie B, soprattutto sul piano fisico, e per questo a gennaio lo aveva mandato in prestito ai biancorossi. Uno stesso ragionamento la Samp lo sta facendo in questi giorni: il ragazzo ha bisogno di giocare e di farsi le ossa in Lega Pro, per averlo in prestito si sono fatti avanti prima il Pescara e poi nuovamente il Vicenza, ma la Triestina avrebbe sorpassato nelle ultime ore le rivali e sembra in pole position per avere dalla Sampdoria in prestito Delle Monache. Anche se ha giocato in ruoli come trequartista e seconda punta, è ovvio che la società alabardata lo prenderebbe per farsi valere nel ruolo dove dovrebbe dare il meglio e sarebbe più funzionale nel 4-3-3 di mister Santoni, ovvero quello di esterno offensivo. Non è un mistero infatti che la società alabardata è a caccia di almeno due-tre attaccanti esterni adatti al nuovo modulo: finora l'unico nome emerso era quello di Santi del Lumezzane, ora ecco quello di Delle Monache, che anche dopo una stagione non proprio al top resta uno dei giovani più promettenti nel panorama italiano. Non a caso, appena due anni fa la Sampdoria lo aveva acquistato dal Pescara per circa 1,2 milioni più bonus vincendo la concorrenza di Fiorentina e Sassuolo: Delle Monache infatti è cresciuto proprio nella società abruzzese, dove ha fatto faville nella Primavera debuttando anche in serie C già a 16 anni. Dopo averlo preso, i blucerchiati lo hanno lasciato una stagione in prestito allo stesso Pescara in C, nella quale l'allora 17enne Delle Monache aveva collezionato 26 presenze e 2 reti. Poi nell'estate 2023 la Samp lo tiene con sè, ma il ragazzo non riesce a trovare spazio, da qui il prestito al Vicenza, dove da gennaio in poi, pur facendo fatica all'inizio, il classe 2005 ha collezionato 10 presenze in regular season e altre 7 nei play-off. Insomma, dopo una stagione sotto le aspettative nel suo percorso di maturazione, la prossima potrebbe essere quella del rilancio per un giovane che vanta anche varie presenze nelle nazionali giovanili. Intanto domani c'è il primo raduno della squadra, che coinvolgerà i giocatori ancora sotto contratto e qualche giovane. La partenza per il ritiro di Ravascletto avverrà domenica prossima 14 luglio. Infine, ieri Giuseppe Pasini, presidente della Feralpisalò, ha fatto sapere che per l'ex alabardato Mattia Felici al Cagliari non è ancora tutto fatto e che è tornato alla carica il Sassuolo. All'operazione guarda interessata anche la Triestina che ha un 10% di percentuale sulla rivendita del giocatore. - L'osservatorio sul mondo è un bar sulle Rive. Il solito. Il tavolino di sempre. Il sigaro tra le dita. Accanto alle sua, Bogdan Tanjevic (intervistato da Roberto Degrassi) tiene sempre qualche altra sedia libera. Per accogliere gli amici, per parlare di basket, per distillare ricordi e metafore. La storia di 50 anni nello sport è fatta di volti, partite. È fatta di altre storie, spesso ben più importanti di una coppa in bacheca. Tanjevic, Trieste ritrova la massima serie. «Non ho potuto seguire di persona tutte le partite al PalaTrieste, mi sono spaventato dopo qualche sconfitta. La svolta l'ha data il riconoscimento della leadership a Michele Ruzzier. Una squadra ha sempre bisogno di chiarezza e di un leader. Lui lo è. Ha fatto la differenza, può tenere sempre il campo in A. Mi piace l'ingaggio di Jeff Brooks, è un buon giocatore, aveva bisogno di tornare a giocare con continuità». I due stranieri visti in A2, Eli Brooks e Reyes, li riconfermerebbe? «Perché no? Sono brave persone, giocano con la squadra». Lei non ha mai avuto problemi a puntare sui giovani o nomi a sorpresa. «Ancora adesso in serie B ci sono elementi che potrebbero giocare in A, se seguiti lavorando in palestra. Ai ragazzi io dico: hai difetti? Lavora, puoi sempre migliorare. Di materiale valido ce n'è. Faccio un esempio, il più "picio". Luka Ignjatovic, dello Jadran, chiamato nella Nazionale Under 17, ha mezzi super, intelligenza cestistica, lo farei allenare con i grandi e giocare in serie B per un anno prima di lanciarlo alla grande. Un talento. Bisogna crederci. Secondo me Nicolò Dellosto era pronto per giocare nella Pallacanestro Trieste già tre anni fa, aveva tutto per affermarsi. E continuo. Quando la Stefanel si trasferì a Milano lasciò comunque a Trieste qualche ragazzo di talento sul quale lavorare. Non esagero, Gianantonio Furigo poteva diventare il nostro Byron Scott. Poi Budin, Spigaglia...» Ma perchè è così difficile puntare sui ragazzi? «Perchè per tutti è più facile mettere al loro posto uno straniero fatto e finito, si corrono meno rischi però non si costruisce niente». Come si costruisce un giocatore? «Sfruttando tutte le opportunità. Non ho mai finito una stagione senza sottoporre le mie squadre a due allenamenti al giorno. I contratti scadono il 30 giugno? Va bene, fino al 27-28 stiamo in palestra perchè è questo il momento nel quale si può lavorare davvero per far crescere tecnicamente un giocatore. Dicevo: tu lavori il 20 giugno per essere più forte il 25 luglio alla ripresa degli allenamenti e mi ringrazierai. Ma è così difficile organizzare qualche amichevole per far progredire un gruppo? Eravamo in B1, organizzammo una partitella con la Nazionale italiana di Gamba che si stava preparando a Trieste. Per tre quarti della gara restammo avanti. Noi, con ragazzi di B1. Ma avevamo Cantarello, 214 cm. Martini, 215, Zarotti, 204». Traspaiono parecchie perplessità sui criteri di allenamento attuali. «Sento che adesso le squadra si allenano un'ora e mezza al giorno. Come è possibile? Il Sesana, seconda divisione slovena, si allena ogni giorno mattina e sera. Il Sesana! In serie A italiana invece una volta sola. Spesso ci lamentiamo ma non si fa niente per cambiare e migliorare. Proviamo a ricordare come erano composte le squadre italiane quando vincevano le Coppe europee. Due stranieri e otto giocatori italiani. Otto. Erano loro che davano un'identità a una formazione. D'accordo, non si può modificare il corso della storia e tornare ai due stranieri ma qualche correttivo ci sta». Quale potrebbe essere la formula ideale? «Insisto: secondo me 4 stranieri e otto italiani. Il pubblico si riconoscerebbe nella squadra, si potrebbe fare un programma proiettato a lungo termine e non come adesso con stranieri che vengono ruotati in continuazione e i tifosi non fanno in tempo a conoscerli che già ne arriva un altro. Bisogna riportare il basket al centro dell'attenzione. Mettiamo a confronto l'audience dei match trasmessi in tv in Italia e quelli in altri Paesi. In Spagna il basket attira 4 milioni di telespettatori. Secondo voi, si troveranno più facilmente sponsor e investitori lì o da noi?» Manchiamo di strategia? «Bisogna sempre porsi obiettivi. Se prendi un giovane devi sapere cosa vuoi fare di lui. Io ho iniziato ad allenare presto. A 24 anni ero coach del Bosna Sarajevo, a 32 ho vinto una Coppa Campioni con una squadra giovanissima e ho allenato la Jugoslavia senior dopo aver già fatto da responsabile dei team giovanili. Mi era stata data fiducia. E io la davo ai miei giocatori. Drazen Petrovic a 17 anni ha meritato di venir lanciato in Nazionale. Quando ho visto per la prima volta Radovanovic era un ragazzo di 2 metri e 10 che si divideva tra basket e calcio. Era intelligente, ho detto con 4 ore di allenamento al mattino e 2 la sera in un anno lui diventerà il mio pivot titolare. E lo è diventato». Quale è stato il miglior giocatore italiano che lei ha allenato? «Per me Dino Meneghin resta il più grande in Italia. Era un punto di riferimento, in campo, fuori. Un leader. Non gli è mai importato delle statistiche, lui semplicemente faceva tutto ciò che era giusto per far vincere la squadra. Riusciva a far riconoscere la sua leadership anche dai giocatori statunitensi. Non amava subire colpi sotto canestro ma quando lottava nell'area di botte ne dava. Mai stato, però, un giocatore cattivo, di quelli che fanno male all'avversario. Quanto lo ho inseguito per convincerlo a venire a giocare a Trieste. Io, che ero conosciuto come l'allenatore che lanciava i ragazzi, incalzavo per settimane un quarantenne. Ma lui non era un giocatore di 40 anni, lui era Dino Meneghin». C'è qualcuno che può somigliargli? «Difficile. Tra i cestisti di adesso forse rivedo alcune sue caratteristiche in Melli. Ma Dino resta Dino, il numero uno». Il suo rapporto con i giocatori triestini? «Il Poz l'ho allenato solo in Nazionale. Quando è diventato Ct gli ho detto: "Vedrai che adesso farai tutto il contrario di quello che pensi". Conoscendolo, sento che qualche volta si trattiene. Ad Attruia ho sempre detto che lui è il mio rimpianto, mi sarebbe piaciuto allenarlo. Sono affezionato a De Pol, quando aveva 17-18 anni era incredibile, poteva cambiare in qualsiasi ruolo i compagni di squadra. Un combattente strepitoso. Era il preferito di Cesare Rubini». Cosa pensa della Nba? «Preferisco il basket europeo e non è una novità. Jokic è un lungo che però vale anche come play aggiunto. Un po' come era Cosic. Si vede che si fa amare dal gruppo perchè non pretende di essere la stella nè il mangiapalloni. Si prende i tiri che sente di potersi prendere, non forza, è positivo. Mi piace anche Luka Doncic, certo. Ma è diventato più individualista, sente di essere l'uomo attorno al quale gira tutto. Però ad esempio non basta per portare la Slovenia oltre il Preolimpico. Non è più la Nazionale che vinse l'Europeo nel 2017. Lì c'era Doncic ma al suo fianco c'era Goran Dragic».
  6. (OT) Ocio sempre a restar in topic, altrimenti in ste discussioni vien fora un casin
  7. SABATO 6 LUGLIO 2024 - Chi difenderà la porta alabardata nel prossimo campionato? L'unica certezza, al momento, è che Matosevic farà la valigie (e Agostino non è nemmeno più della Triestina), probabilmente in direzione Juve Stabia. Per il resto, come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", il casting della Triestina è bello numeroso. Pizzignacco , il monfalconese scuola Udinese della Feralpisalò per il quale l'interesse alabardato era reale, non sembra più il nome in pole position. O meglio adesso è affiancato da almeno un poker di altre candidature dal sapore, diciamo così, più esotico. Tutti stranieri infatti gli altri profili che l'Unione sta seguendo: un gruppo composto da due croati, un norvegese e un olandese dal quale dovrebbe emergere il nome del nuovo numero uno della Triestina. Evidentemente tutti profili che si adattano al gioco di Santoni, quindi presumibilmente bravi con i piedi per far partire il possesso palla che, come detto dal tecnico alabardato, dovrebbe essere il marchio di fabbrica della nuova Unione. Il primo candidato è Marko Maric , 28 anni, portiere croato giramondo nell'ultima stagione allo Zrinjski Mostar, nella serie A bosniaca, che dopo i primi anni in Austria e Germania ha frequentato le serie A norvegese con il Lillestrom e quella greca con l'Atromitos Atene, esperienze inframezzate da quella americana nell'Mls a Houston. Il secondo portiere in lizza è l'olandese Kelle Roos , 32 anni, svincolato dopo l'esperienza all'Aberdeen in Scozia: per lui in gioventù esperienze olandesi e poi tanta seconda divisione inglese tra Derby, Plymouth Argyle, Port Vale e Bristol Rovers. Il terzo nome è quello del croato Matija Orbanic , 24 anni, già molta esperienza nella Priva Liga slovena tra NK Olimpia e l'ultimo anno nell'NK Bravo. E infine il norvegese Jacob Karlstrøm , 27 anni, che ha giocato nel Molde, nella massima serie del suo paese. Se per il portiere c'è tanta incertezza, quantomeno la Triestina per l'attacco sembra puntare tutte le sue fiches su Andrija Novakovich , classe 1996 del Venezia, statunitense con cittadinanza serba per il quale la società alabardata ha alzato l'offerta. Negli ultimi anni in serie B vanta 26 gol in 174 presenze tra Frosinone, Venezia e Lecco, dove la scorsa stagione ha giocato con la formula del prestito da parte dei lagunari. La concorrenza per riuscire a firmarlo però è tosta: Novakovich interessa infatti in serie B anche al Brescia e alla Juve Stabia. E c'è da convincere il giocatore a scendere in serie C. A proposito di portieri, è sempre più probabile che il Vicenza perda Alessandro Confente: su di lui c'erano già il Lecce e la Juve Stabia, ma adesso è lo Spezia che sta affondando il colpo per ingaggiarlo. Sempre in tema di portieri. Michele Tommasi torna al Trento dopo il prestito al Desenzano in serie D. Intanto l'AlbinoLeffe ingaggia dal Fiorenzuola il difensore Simone Potop, il Novara fa suo il terzino Giuseppe Agyemang mentre dopo sette stagioni si interrompe il rapporto tra la Virtus Verona e il proprio capitano Danti. - Succede così, in una mattina di mezza estate, assonnati e mortificati dalla sconfitta dell'Italia contro Portorico. Lo scrive il Baldo sul quotidiano locale: il cielo del basket triestino viene squarciato dalla notizia bomba della firma con il club biancorosso di Colbey Ross, play-guardia nativo di Aurora in Colorado, Mvp del campionato italiano nella stagione 2022/23. Il classe 1998 parte subito bene nella carriera da giovane cestista, con la Eaglecrest High School a Centennial, 18,6 punti per partita, 4,6 rimbalzi e 3,4 assist. Nell'ultimo anno migliora, se possibile, le sue statistiche ricevendo il premio "Gatorade Player of the Year" oltre al titolo di "Mr. Colorado Basketball". Prosegue poi alla Pepperdine University, chiudendo il terzo anno con 20,5 punti per allacciata di scarpe, 7,2 assist e miglior giocatore Ncaa Division I. Lo sbarco oltreoceano avviene nel 2021, vestendo la canotta dell'Era Nymburk, partecipante alla Basketball Champions League. La vera consacrazione però nel Vecchio Continente avviene sotto l'egida del general manager Mike Arcieri alla Openjobmetis Varese, con cui chiude la clamorosa stagione con queste statistiche: 17,5 di media, 7,5 assist e 4,4 rimbalzi, numeri che valgono appunto il premio quale miglior giocatore del campionato. Dopo una breve apparizione con il Buducnost Voli Podgorica in Montenegro, termina il 2023/24 alla Bertram Tortona registrando 11,6 punti per partita e 5 assist. Nelle parole di Michael Arcieri tutta la soddisfazione per un colpo che ha il sapore di riconoscenza, di rispetto reciproco: «Ho avuto il privilegio di osservare l'evoluzione del gioco di Colbey qui in Europa, assistendo in prima persona alla sua brillante stagione 2022/23. Oltre al miglioramento tecnico in ogni aspetto del gioco, sia in attacco che in difesa, ciò che più colpisce è la straordinaria crescita della sua leadership in campo, nello spogliatoio e nella comunità. L'impatto di Colbey sulla cultura della nostra squadra e dell'organizzazione sarà eccezionale. Avere Michele e Colbey ci regala due playmaker d'elite e vincenti, capaci di far rendere al meglio tutti i compagni. A nome del Cotogna Sports Group, di tutto il nostro team, dello staff e della nostra appassionata tifoseria, diamo il più caloroso benvenuto a Colbey, a sua moglie Makena e all'intera famiglia Ross!». Che tipo di giocatore è? Straordinario talento nel trovare canestro dal palleggio, trattatore di palla eccellente ed educatissimo tiratore. Esattamente come Michele Ruzzier ha una straordinaria capacità di battere la prima linea difensiva con accelerazioni brucianti, creando così le condizioni per un canestro o per assistenze ideali per lunghi verticali (con Owens a Varese fu basket spettacolo). Da Varese arrivano referenze ottime, definito ragazzo splendido e molto legato alla famiglia (sposato nel 2023), un uomo partito con ovvie facoltà di offendere, ma divenuto vero e proprio leader investito dai compagni di squadra. Un legame con Michael Arcieri che va ben oltre il rapporto professionale, c'è un feeling particolare cresciuto nel tempo e consolidato. Anche in ques to importante colpo di mercato sembra esserci il comun denominatore di un rispetto per la figura del general manager della Pallacanestro Trieste che funge da "assicurazione professionale". Un aspetto da non trascurare anche sul mercato futuro. Colbey Ross, peraltro, ha assistito recente a una delle due vittorie della Pallacanestro Trieste a Desio contro Cantù nelle finali dei play-off.
  8. Bello anche che Ruzz abbraccia come neo compagno di squadra colui che a suo tempo gli aveva rotto il naso 😄 Al di là di questo, colpo pazzesco quello di Ross
  9. VENERDÌ 5 LUGLIO 2024 - Per il suo primo impegno ufficiale della nuova stagione, ovvero il primo turno eliminatorio di Coppa Italia, la Triestina ripartirà ancora una volta dal Trento, proprio come lo scorso anno. Ma nell'estate 2023 la prima sfida ufficiale, andata peraltro male, era già di campionato, perché la Coppa Italia sarebbe iniziata appena a ottobre. Lo scrive Antonello Rodio su "Il Piccolo": in quest'estate miracolosamente serena della serie C, con assenza di ricorsi e programmazione che va liscia come l'olio, la stagione comincerà invece regolarmente dalla Coppa Italia, che servirà anche come preparazione al campionato. Il primo appuntamento per gli alabardati sarà dunque sabato 10 agosto allo stadio Rocco, con inizio alle ore 18, contro la squadra allenata dall'ex alabardato Luca Tabbiani, che dopo l'esperienza finita male al Fiorenzuola è approdato sulla panchina del Trento. In caso di parità dopo i 90 minuti si procederà ai tempi supplementari, poi eventualmente ai rigori. Sarà anche l'occasione per verificare subito la bontà della rizollatura del Rocco dopo i concerti di giugno, su un'erba che già l'altro ieri dopo la sua presentazione, mister Santoni ed entourage alabardato stavano apprezzando. Se la Triestina passerà il turno ed eliminerà il Trento, nel secondo turno giocherà sabato 17 agosto alle ore 21 in casa della vincente della sfida fra Virtus Verona e Caldiero Terme. Per quanto riguarda le altre big del girone, il Vicenza nel primo turno debutterà a Legnago, mentre il Padova entrerà direttamente nel secondo turno ospitando la vincente di Feralpisalò-Carpi. Intanto sul fronte mercato giornata ancora tranquilla, ma si attendono almeno un paio di nuovi arrivi in casa alabardata entro il primo raduno di lunedì, che inizierà con visite mediche e test fisici prima dei primi allenamenti al Grezar. Così come si attendono novità in uscita. A questo proposito, i primi giorni di lavoro saranno importanti però anche per le prime scelte. Lo ha fatto capire l'altro giorno mister Santoni, parlando dei giocatori già in rosa, di quali vorrebbe confermare e quali invece no. «Il gruppo dei ragazzi con cui partirò lunedì è un gruppo volenteroso – ha detto il tecnico alabardato - chi si presenterà al raduno parte da zero e tutti potranno mettersi in mostra e far vedere quando ci tengono a rimanere e a vincere. Da questi fattori tireremo le conclusioni su chi sarà funzionale al progetto. Ho parlato con un paio di loro e sono entusiasti, quindi lavoreremo duro e ci faremo sicuramente trovare pronti per la prima di campionato» - No, il basket non gli manca. Prima, due ori europei, due argenti olimpici, quattro anni nella Nba con i Celtics, due Coppe Campioni con la sua Spalato, una Coppa Korac con Roma, due scudetti greci con il Panathinaikos e, nel 2018, l'inserimento nella Basketball Hall of Fame, la consacrazione assoluta. Lo scrive Roberto Degrassi nella sua intervista sul quotidiano locale: l'oggi di Dino Radja è fatto invece della residenza in Istria e di. ..Trieste. «Da un anno ho aperto un negozio con i miei figli e per i miei figli. Bisogna coltivare l'etica del lavoro». Lo showroom di arredo bagno è stato battezzato scherzando con il nome del campione (Arredino). Lo separano dal PalaTrieste appena trecento metri. Eppure è come se il tempio del basket triestino fosse lontano decine di chilometri. «Non ho visto nessuna partita di A2, solo qualche gara dello Jadran di mio figlio». Radja, perché Trieste? «Semplice: perché vivo in Istria, praticamente è dietro l'angolo. E poi perché Trieste per me ha un significato particolare». Quale? «È la prima città italiana che ho conosciuto. Quando mi hanno portato qui per la prima volta avevo 6-7 anni. Un bambino di Spalato. La prima lattina di Coca Cola della mia vita l'ho presa in mano a Trieste. Era il 1973. Quando sono tornato a casa era come se avessi portato con me un frammento dello Space Shuttle. Trieste, subito oltre il confine, sembrava un altro mondo. Si venivano a prendere caffè, jeans. Non posso dimenticarlo». E la Trieste vissuta da giocatore avversario? «Ricordo amichevoli tra le Nazionali, è sempre stata una piazza legata al basket». Tanjevic ai tempi della Stefanel tentò di portare Drazen Petrovic a Trieste. Con lei non fece alcun tentativo? «No. Ma con Boscia ho un rapporto bellissimo, lo considero un grande uomo. Un genio». Il basket le ha lasciato rapporti umani profondi. «Anche se non lo vivo più direttamente conservo tanti amici. Roberto Premier, ad esempio, che sta a Gorizia. Qui ho incontrato Stefano Attruia che con Donato Avenia porta avanti il progetto di recupero dei detenuti attraverso il basket. Erano miei compagni di squadra alla Virtus Roma». Roma che non c'è più. «Purtroppo. Una piazza importante ed è un peccato che non ci sia, in mezzo a Milano, Bologna, Pesaro, Varese Venezia, Treviso, Trieste, insomma tutte quelle città dove il basket è vissuto con passione». L'amico fraterno, però, abita dall'altra parte dell'Oceano. «Io e Toni Kukoc ci conosciamo da quando avevamo 15 anni. Siamo cresciuti insieme e non ci siamo mai persi di vista, nemmeno adesso che sta negli Usa mentre io sono rimasto da questa parte dell'Atlantico. Sono legato più a una mentalità europea, mediterranea. Io e Toni siamo stati e saremo sempre amici veri, anche quando eravamo avversari in campo». Successe anche nella Nba. Kukoc nei Chicago Bulls di Jordan, lei per quattro anni con i Boston Celtics. La franchigia che ha appena vinto l'anello "pro". «Finalmente. Sono contento perché sono sempre rimasto legato a Boston. Impazzivo per il loro modo di interpretare lo sport e l'attaccamento alla squadra. Sapete come dicono: "Once a Celtic, always a Celtic"». Una volta che diventi un Celtic lo resterai per sempre. Però la sua avventura finì in modo burrascoso. Si disse per incomprensioni con il coach Rick Pitino. «Era cambiato il management e lui non si comportò in modo corretto con me. Io avrei voluto un rapporto più diretto, avevo 30 anni ero uno dei migliori della squadra, credevo di meritarlo. Bastava che mi dicesse: "Guarda Dino, voglio giocatori più giovani con caratteristiche diverse" e ci saremmo salutati. Anche un divorzio si può gestire in modi diversi. Si può litigare oppure si resta amici». Le piace il basket Nba? «Sinceramente preferisco le partite di Eurolega, si combatte di più. In America nella stessa partita capita che una squadra vada avanti di 30 punti e poi perda di 20, qui c'è più tensione. Ho l'impressione che adesso la Nba sia soprattutto un business. Del resto, ha un grande successo ed evidentemente piace così. Adesso, però, faccio io una domanda. Qual è il suo primo ricordo di partite Nba? » Le finali tra i Lakers di Magic e Jabbar e i Celtics di Larry Bird. Indimenticabili. «Ok. Immagino che se le chiedo chi erano gli altri giocatori non avrà problemi a ricordarli». Worthy, Wilkes, Mc Hale, Parish... «Perfetto. E adesso indovino che invece faticherebbe ad elencare dal terzo al settimo i giocatori dei Dalls Mavericks finalisti quest'anno. Perché ci sono Doncic e Irving. E, solo dopo, gli altri». Chi è stato il giocatore migliore tra quelli che ha visto? «Trovo ingiusto fare paragoni. C'è questa tendenza a fare confronti ma ognuno è figlio della propria epoca e del gioco di quel periodo. Non è giusto comparare Michael Jordan a LeBron James. (Ride). Comunque, sì, dico Jordan...» E adesso? «Doncic e Jokic, due geni». Di Jokic oltre al talento colpisce come affronta con leggerezza e spontaneità la vita di una star Nba. Alle passerelle preferisce occuparsi dei suoi cavalli o stare con gli amici. «Non è un tipo da Instagram. Può fare sorridere per i suoi atteggiamenti naif ma dietro al suo successo c'è tanto, tanto, lavoro». Radja, pare disincantato quando parla del mondo del basket attuale. «Mi sono allontanato dal basket perché i tempi sono cambiati. Oggi i ragazzi non hanno voglia di investire in sè stessi come giocatori, non c'è interesse a sacrificarsi perché quello che conta è ottenere tutto velocemente. Ma per arrivare alle stelle bisogna fare fatica. Per me, da giovane, 6-7 ore al giorno di palestra erano la regola. Adesso chi le fa? » Se giocasse adesso come si troverebbe? «Credo che ancora adesso, a 57 anni, potrei dire la mia se non fosse per gli acciacchi. Se fossi il Dino trentenne potrei fare quello che voglio. Parlo seriamente. Non ci sono più lunghi che sanno e vogliono giocare spalle a canestro. Più facile prendersi tiri dal perimetro. Non nego l'importanza della componente atletica ma un giocatore deve possedere buoni movimenti e fondamentali. E mi sembra che tipi così siano una specie in estinzione»
  10. GIOVEDÌ 4 LUGLIO 2024 - Idee chiare, voglia di portare un calcio moderno, nuove metodologie e una diversa etica del lavoro. Il tutto sempre finalizzato alla vittoria. Come scrive Antonello Rodio, nella presentazione di ieri il nuovo tecnico della Triestina Michele Santoni, nato 44 anni fa ad Arco, sulle rive del Garda, e reduce dall'esperienza in Olanda con il Dordrecht, ha raccontato perché è arrivato sulla panchina dell'Unione e soprattutto cosa vuole fare per portare in alto la squadra alabardata. LA SCELTA «Sono infinitamente felice - ha detto Santoni - per me la Triestina è il club giusto al momento giusto. Già dai primi contatti mi ero innamorato di questo club, perché è ambizioso e perché c'è un progetto basato non solo sul breve termine ma su una crescita a 360 gradi, Un club che vuole fare calcio moderno, investire sui giovani e creare le condizioni per farli crescere. Ho lavorato in passato in altre società di serie A e non erano strutturate come lo è oggi la Triestina, per questo non ho esitato un secondo ad accettare. E poi c'è una città fantastica con uno stadio impressionante. Stiamo lavorando per riempirlo, e sappiamo che per farlo ci vogliono i risultati, che sono la conseguenza di un buon lavoro». CALCIO MODERNO «Volevo fortemente tornare in Italia - spiega il tecnico - ma non volevo tornare per fare il calcio di serie C. Alcuni cliché della categoria che punta di più sul calcio fisico vanno sdoganati, l'esempio del Mantova lo dimostra. Credo che con i giocatori delle nuove generazioni si può fare il calcio moderno che io voglio. Un calcio che definirei dominante, molto dinamico, di alta intensità, con giocatori ragionanti che pensano in fretta e sanno trovare le soluzioni. Un calcio fatto di possesso palla, perché per essere protagonisti in campo c'è solo un modo: tenere la palla, volere la palla, riconquistare subito la palla». SERIE C Può adattarsi questo tipo di calcio alla serie C? «Io non ho la sfera di cristallo per sapere come andrà - dice Santoni - però posso dire che a Mantova nessuno avrebbe mai pensato con un calcio simile di arrivare alla promozione diretta. Negli ultimi anni giovani allenatori italiani stanno provando a cambiare il calcio della 😄 Possanzini non è l'unico esempio, Come tutti gli allenatori non sono un mago, dipende anche dalla qualità dei giocatori, ma questo club ha tali ambizioni che sono sicuro porterà i giocatori giusti. Se ci vorrà del tempo per fare questo calcio? Io mi auguro lo si possa fare da subito. Lavoreremo duro in ritiro e saremo pronti per la prima di campionato». LAVORO «Stiamo lavorando da tre settimane full time per essere pronti per la nuova stagione - racconta il mister - Del resto faccio il lavoro più bello che esista, quindi bisogna farlo bene. E qui a Trieste è ancora più speciale con un gruppo dirigenziale giovane, gente che ha voglia di fare senza stare a vedere a che ora si lavora. Riguardo all'etica del lavoro, l'esperienza di Dordrecht mi ha permesso di diventare manager all'inglese, non solo allenatore. Per cui la mia impostazione del lavoro giornaliero sarà diversa: se vogliamo vincere e crescere bisogna investire nelle nostre risorse, per cui la mattina alle 7.30 siamo qua. I modelli per questo tipo di lavoro sono vari allenatori stranieri, ma uno dei modelli a me più caro è italiano ed è De Zerbi». GIOVANI Santoni parla diverse lingue, quindi sarà agevolato con i tanti probabili stranieri della squadra. E non sempre è questione di lingua: «Avendo lavorato in Olanda, so relazionarmi meglio con spogliatoi multiculturali e gestisco senza problemi varie tipologie di culture e caratteri». E al di là di questo, ci sarà un occhio di riguardo per i giovani. Anzi annuncia subito una novità: «Certo che darò spazio ai giovani più promettenti del vivaio, non a caso nei primi giorni del ritiro l'allenatore della Primavera si aggregherà al mio staff per creare una sinergia di gruppo». - Un saluto, affettuoso e carico di significati, a un giocatore che ha lasciato il segno non tanto e non solo per il suo contributo alla causa della Pallacanestro Trieste ma che ha saputo inserirsi a 360 gradi nel tessuto cittadino grazie al suo impegno nel sociale. Un impegno, come ha ricordato il gm Mike Arcieri nel giorno dei saluti, «apprezzato da tutte le persone, giovani e meno giovani, le cui vite sono state toccate dalle sue infinite ore di volontariato e dalla condivisione del suo tempo». Lo scrive Lorenzo Gatto: Giovanni Vildera sta trascorrendo a Trieste gli ultimi giorni prima dell'addio e della partenza per Brindisi dove nella prossima stagione cercherà di trascinare la retrocessa Happy Casa a un immediato ritorno in A. Ieri, nell'oratorio della Parrocchia Beata Vergine delle Grazie, è stato il protagonista dell'incontro con i tifosi organizzato da Don Francesco Pesce, il sacerdote da sempre vicino al basket triestino. Un modo informale per salutare, abbracciare e ringraziare tutti coloro che lo hanno apprezzato e sostenuto e che, in modo e forme diverse, gli sono state vicine nei momenti belli e in quelli più difficili di questi due intense stagioni a Trieste. «L'ho detto e lo ripeto- racconta Vildera- i due anni qui sono stati i più belli della mia carriera. Alti e bassi sul campo, ma con la grande gioia di aver chiuso con una promozione che ha cancellato la grande delusione della stagione precedente, rapporti umani costruiti su basi solide e che resteranno saldi nel tempo nonostante la mia vita professionale mi porti altrove. Nei prossimi giorni mi concederò qualche giorno di vacanza in Croazia poi tornerò per organizzare il trasloco». Ieri, con il sorriso che lo ha sempre contraddistinto, Vildera si è intrattenuto con i tifosi che gli hanno fatto l'in bocca al lupo per la nuova avventura. Un pomeriggio trascorso a chiacchierare in grande serenità, un incontro tra amici in cui, ancora una volta, è risaltato lo spessore umano di Giovanni. «Una persona speciale- ha ribadito Don Pesce- che ha saputo farsi apprezzare facendo volontariato con le Suore di Carità dell'Assunzione, l'istituto qui a Giarizzole che offre una costante presenza per agevolare le attività quotidiane di giovani e anziani creando rapporti e legami stabili che durano nel tempo».
  11. MERCOLEDÌ 3 LUGLIO 2024 - Premessa obbligatoria, come ha ripetuto più volte Mike Arcieri nel corso della chiacchierata: il mercato è attualità. Quello che oggi sembra legge, domani può essere completamente rovesciato. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", sottolineata la puntualizzazione del general manager biancorosso, il punto della situazione in casa Pallacanestro Trieste racconta di un mercato che ha ormai definito il parco italiano dei giocatori a disposizione di coach Jamion Christian in vista della prossima stagione nella massima serie. GLI ITALIANI La firma di Jeff Brooks e la conferma dell'accordo con Michele Ruzzier completano un pacchetto indigeno che può contare sui giocatori sotto contratto dalla passata stagione. Da capitan Lodovico Deangeli a Stefano Bossi, da Campogrande a Francesco Candussi. «Con ognuno di loro ho parlato e parlo ogni giorno - conferma Arcieri - ho spiegato cosa ci attende nella prossima stagione e cosa mi aspetto da loro anche in base al tipo di squadra che andremo a costruire. Da parte di ognuno c'è la disponibilità a continuare a Trieste poi, lo ribadisco, le cose nel tempo possono cambiare. Il mercato lo monitoriamo ogni giorno, in caso di necessità non ci faremo trovare impreparati». Sull'arrivo di Jeff Brooks e la conferma di Ruzzier, Arcieri si mostra particolarmente soddisfatto. «Su Michele ho detto tutto nel comunicato stampa in cui abbiamo confermato l'accordo, siamo felici di averlo ancora con noi per tutte le qualità che ha dimostrato di avere e che a Trieste conoscete bene. Brooks l'ho sempre apprezzato per le sue caratteristiche. Ha tutto quelle che serve per giocare la pallacanestro che vogliamo proporre, credo possa essere un giocatore importante nella prossima stagione». Nessun approccio, invece, con Woldetensae, un giocatore del quale si è molto parlato a Trieste ma viene dato in dirittura a Napoli. «È un ragazzo a cui sono molto legato e sicuramente rimane un giocatore di interesse». GLI STRANIERI E adesso, chiuso il capitolo legato al parco italiani, si comincia a guardare al pacchetto di stranieri. Con la curiosità di capire il futuro di Reyes e Eli Brooks. «Non escludo possano rimanere - conclude Arcieri - ma ci stiamo ancora ragionando sopra. Al momento non ho novità da dare, da metà luglio, con coach Christian, saremo negli States alla Summer League e li continueremo a valutare quelli che potranno essere i giocatori giusti per la Trieste della prossima stagione». I SALUTI A CARRETTO Si conclude l'esperienza di Marco Carretto da aiutoallenatore sulla panchina della Pallacanestro Trieste. A lui, Michael Arcieri ha dedicato un saluto affettuoso. «È con sentimenti contrastanti che annunciamo la sua partenza, una scelta dettata dall'esigenza di avvicinarsi alla sua famiglia a Bologna. Ha saputo unire una conoscenza tecnica d'elite a uno stile comunicativo che ha favorito il lavoro di squadra e la sua coesione. Il suo contributo al nostro successo è stato fondamentale, ci mancheranno il suo sorriso e il suo calore ogni giorno». «Come allenatore esordiente in Europa - ha aggiunto Jamion Christian - non posso esprimere quanto Marco mi abbia aiutato nel corso di questa stagione. Si è dimostrato una persona, un amico, un confidente e un coach straordinario». IL CONGEDO DI VILDERA Nella sua esperienza triestina Giovanni Vildera si è dimostrato un autentico fighter sul campo ma, fuori dal parquet, anche una persona sensibile alle tematiche del sociale. Oggi alle 17 all'oratorio di Giarizzole Vildera in partenza per Brindisi verrà salutato dai tifosi e da chi ha avuto modo di apprezzarlo. - Fra cinque giorni per la Triestina sarà già ora del primo raduno, con una settimana che si svilupperà fra visite mediche e test fisici prima della partenza vera e propria per il ritiro di Ravascletto del 14 luglio. Lo scrive oggi Antonello Rodio: non c'è quindi molto tempo per dare a mister Santoni un assetto il più possibile definitivo, anche se ovviamente fino a fine agosto tutto potrà succedere. Andiamo a vedere la situazione reparto per reparto. ATTACCO Sembrerà un paradosso, ma il settore che nella scorsa stagione è stato il più convincente e ha regalato all'Unione ben 61 gol risultando il secondo del girone dietro al Mantova, sarà il reparto che sarà maggiormente rivoluzionato. Una scelta figlia di un modulo diverso, ma anche di una tipologia di giocatori che deve essere differente per il calcio di Santoni. Ecco dunque che del quartetto che lo scorso anno iniziò il campionato, quello formato da Lescano, Redan, Adorante e Finotto (oltre 50 gol in totale), non resterà più nessuno: gli ultimi due se ne erano andati già a gennaio ed entrambi hanno festeggiato la promozione in B, Lescano è pronto a fare le valigie per Catania mentre Redan è tornato al Venezia e solo per improbabili circostanze potrebbe far ritorno a Trieste, anche se difficilmente inquadrabile nel 4-3-3 di Santoni. Già, il 4-3-3: proprio per soddisfare il nuovo assetto tattico, l'entourage alabardato è a caccia di esterni offensivi. In questo momento nella rosa solo El Azrak ha le caratteristiche per giocare in quel ruolo, quindi ne servono almeno due o tre (finora l'unico nome emerso è Spini del Lumezzane). Per completare il reparto d'attacco sarà poi necessaria una punta centrale che sappia alternarsi con Vertainen, in pratica l'unico confermato (insieme a El Azrak) del pacchetto offensivo. CENTROCAMPO Qui il discorso è semplice: qualche new entry ci sarà di sicuro, ma al momento il reparto è molto affollato e servirà qualche uscita. I giocatori sotto contratto sono ancora tanti, ma alcuni sono certamente in uscita: Celeghin ha offerte da club del girone B, su Fofana c'è l'interesse del Novara, mentre Kozlowski è già andato in prestito nella B svizzera. C'è da risolvere l'enigma Correia: per lui ci sono molti interessamenti, ma la Triestina lo cede solo per un'offerta importante che ancora non è arrivata, altrimenti il centrocampista potrebbe restare a Trieste. Per il resto ci sono anche Vallocchia, Parlanti che rientra dal prestito, Gunduz e Jonnson. DIFESA Qui la priorità è quella del terzino sinistro visto che Anzolin è in uscita. A destra invece ci sono Pavlev e l'affidabile Germano, mentre come difensori centrali sono ancora sotto contratto Malomo, Rizzo, Moretti e Struna. L'impressione è che qualcosa cambierà: intanto con Malomo la società avrà un incontro, mentre la Cremonese ha messo gli occhi su Moretti
  12. MARTEDÌ 2 LUGLIO 2024 - Ritorna nel campionato che più gli compete, dopo aver guidato da leader e protagonista assoluto la Pallacanestro Trieste alla promozione in serie A1. Come scrive oggi "Il Piccolo", Michele Ruzzier, usando le parole del gm Mike Arcieri "uno dei figli prediletti del basket triestino", sarà tra i protagonisti della squadra pronta ad affacciarsi sul palcoscenico della massima serie. Dopo la firma di Jeff Brooks, dunque, si continuano a cavalcare le certezze in un roster italiano che con la conferma di Ruzzier anche nella stagione 2024-'25 comincia ad assumere buona consistenza. Premiata la scelta compiuta lo scorso anno da Michele che ha rifiutato la serie A restando a casa nella convinzione di potersela riguadagnare sul campo e cancellando così la profonda delusione provata con la retrocessione. «Dire che sono contentissimo è scontato – conferma Ruzzier –. Sono felice di poter continuare il percorso intrapreso con una società che ha grandi ambizioni, speriamo di divertirci e toglierci altre soddisfazioni tutti assieme anche l'anno prossimo». La soddisfazione del play-maker triestino è anche quella di Mike Arcieri. «È con immenso orgoglio e piacere – le parole del gm della Pallacanestro Trieste – che annunciamo il ritorno di Michele Ruzzier nella nostra squadra per la stagione 2024-'25. Non c'è niente di più autentico ed emozionante che vedere uno dei figli prediletti del basket triestino indossare nuovamente il biancorosso per aiutare la sua città a perseguire l'eccellenza cestistica. Michele, con il suo stile elegante e misurato, pieno di orgoglio e voglia di vincere, ha mostrato una brillantezza in campo che ci ha portato ai vertici del basket italiano. Ha arricchito il suo gioco con nuove sfaccettature e ha fornito una leadership ispirata. Siamo entusiasti che continui a considerare il PalaTrieste la sua "casa" e guardiamo con grande ammirazione i suoi successi». Con la firma di Ruzzier e in attesa delle altre conferme del gruppo italiano che ha conquistato la promozione, comincia ormai a delinearsi il gruppo di giocatori che affiancherà la pattuglia straniera nel 5+5 della prossima stagione. Poi sarà la volta del mercato estero dove i tempi saranno certamente più lunghi. Mike Arcieri e Jamion Christian voleranno negli States per la Summer League dal 12 al 22 luglio, contatti e sviluppi decisivi per avviare i contatti e scegliere gli americani da inserire nel roster della prossima stagione. - In casa alabardata l'inizio ufficiale del mercato è caratterizzato dall'assalto della Cremonese e a Lorenzo Moretti. Lo scrive oggi Antonello Rodio: il difensore alabardato classe 2002 scuola Inter, reduce da una buona stagione, oltre ad avere ancora due anni di contratto con la Triestina non è mai emerso fra i nomi in possibile partenza, e del resto volendo puntare sui giovani rappresenta l'identikit ideale su cui basare la difesa del prossimo campionato. Ma l'offerta della Cremonese e le sirene della B potrebbero anche cambiare le carte in tavola. Intanto arriva la conferma di un interesse alabardato per l'esterno offensivo Cristian Spini, il cui contratto col Lumezzane è scaduto. E del resto di laterali di attacco ne arriveranno almeno due o tre per alimentare il 4-3-3 di Santoni. Sulla partenza di Lescano in direzione Catania si inserisce nuovamente il Foggia, ma i siciliani continuano a essere in vantaggio. Nel frattempo, ma lo si sapeva già, la Juve Stabia ha comunicato di aver esercitato il riscatto obbligatorio per l'acquisizione a titolo definitivo di Andrea Adorante. Riguardo alle altre squadre, anche il Lecco ora ha il suo allenatore: ufficiale la panchina a Francesco Baldini, mentre il ds sarà Antonio Minadeo. Intanto il Vicenza ha ufficializzato l'arrivo a titolo definitivo dalla Virtus Entella di Luca Zamparo, attaccante di Latisana che ha collezionato 4 presenze in C con l'Unione. Il Padova invece ha formalizzato il trasferimento del portiere Michele Voltan dalla Virtus Verona
  13. Mi ricordo sempre che xe sempre un modo per esprimer le robe. E questo no xe el modo. Dito mille volte, evidentemente a breve te vol non esser più utente de sto forum?
  14. Su Wolde ormai definita la corsa a due tra Napoli (che pare essere attualmente in vantaggio) e Trieste. Ma ancora la faccenda non è da definirsi chiusa
  15. Io un euro su Woldetensae lo metto ancora... pista caldissima più a Trieste che su fronte napoletano
  16. CITYSPORT.NEWS DI LUNEDÌ 1° LUGLIO 2024 https://www.citysport.news/download/CS-01luglio2024.pdf
  17. LUNEDÌ 1° LUGLIO 2024 - Tre giorni intensi per sentirsi di nuovo a casa e ritrovare i tanti amici lasciati. Lo scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo": toccata e fuga per Juan Fernandez, a Trieste da mercoledì a sabato scorso per una rimpatriata fuori programma che lo ha toccato nel profondo riaccendendo i tanti ricordi che lo legano a questa città. Il Lobito, dopo il periodo di pausa che gli è servito per ritrovare se stesso e le motivazioni necessarie per vivere lo sport di vertice, è pronto a tornare. II campionato italiano lo riabbraccerà vedendolo indossare la maglia della Reyer Venezia, la società che ha deciso di dargli fiducia inserendolo nel roster della prossima stagione. Anche se non giocherà a Trieste, anche se i tifosi se lo ritroveranno contro da avversario, continueranno ad amarlo. Perchè un Lobito è per sempre. «Un passaggio a Trieste, quello di questi giorni, che non era in programma- racconta Fernandez-. L'idea era di tornare con la famiglia, lo farò ad agosto prima di cominciare la preparazione precampionato a Venezia». Come è stato rivedere Trieste e i tanti amici che ho lasciato qui? «Bellissimo. Sinceramente mi è sembrato di non essermene mai andato. Questa città mi trasmette gioia ed emozioni sempre positive, l'ho sempre detto e ne ho avuto conferma. Per me, Trieste è casa». LA SCELTA DI TORNARE: Non è un caso che nel momento in cui ha cominciato a maturare l'idea di riprendere con il basket giocato, la prima società a cui ha pensato è stata proprio la Pallacanestro Trieste. «All'inizio di quest'anno ho cominciato a ragionare sulla possibilità di tornare in campo, tutto poi è maturato un passo alla volta. Ho lavorato con i ragazzi dell'Università della Florida, calcare di nuovo il parquet è stata la scintilla che ha riacceso un fuoco che covava dentro di me. Ho capito che la voglia di rimettermi in gioco era tanta, che la pallacanestro mi faceva stare bene. Mi sono guardato dentro: non avevo chiuso la mia carriera come avrei voluto e nel modo in cui mi sarebbe piaciuto e a marzo ho preso la decisione di provarci. Grazie al mio amico Coronica, ad aprile, ho cominciato a lavorare a distanza sulla parte atletica». PRIMI CONTATTI : «Con il mio agente ho deciso che per rimettermi in gioco, il modo migliore era fare un video da postare sui miei canali social per spiegare quello che era stato il mio percorso di vita degli ultimi anni. Volevo sondare il terreno per capire se la scelta di rimettermi in gioco poteva darmi effettivamente la possibilità di tornare in campo. La mia priorità è stata ovviamente Trieste e prima di tutto ho voluto sondare il terreno per capire se qui poteva svilupparsi una possibilità. Ho parlato con Mike Arcieri, ne ho apprezzato la chiarezza con cui mi ha spiegato che le nostre strade non avrebbero potuto incrociarsi. A quel punto ho cominciato a guardarmi attorno». L'APPRODO ALLA REYER : «Con Venezia- ricorda Juan- avevo già avuto qualche contatto in passato. Mi conoscevano come giocatore, la presenza di Dalmasson è stata fondamentale per far apprezzare alla società anche l'aspetto personale e il lato umano. Sono contento di tornare a lavorare assieme al mio ex coach, anche se sotto un'altra veste. Apprezzerò sempre la relazione professionale importante che abbiamo avuto e la strada che abbiamo percorso insieme. Cosa mi aspetto nella prossima stagione alla Reyer? Dal punto di vista della squadra riuscire a mantenere lo standard di livello alto delle ultime stagioni e provare a fare meglio, soprattutto in coppa. Personalmente ci sarà tutta la mia voglia di aiutare il gruppo, in campo e fuori dal campo. Sarò il terzo play della squadra, il mio obiettivo è dimostrare di poter essere ancora un giocatore importante. La sfida è con me stesso, voglio provare a tornare come è meglio di prima». IL RITORNO AL PALATRIESTE : Una data che il popolo biancorosso segnerà con il circoletto rosso una volta uscito il calendario sarà senza dubbio quella della sfida alla Reyer. Riabbracciare il Lobito, sarà per tutti, un momento di gioia. «Sarà bello anche per me- conclude Fernandez - e cercherò di godermi al massimo l'esperienza. Sarà ovviamente strano ritrovarmi nello spogliatoio e sulla panchina della squadra ospite, le emozioni si faranno senza dubbio sentire ma cercherò di vivere quella giornata con il giusto spirito e da professionista proverò a concentrarmi su quello che dovrò fare in campo. Ho sempre detto che considero Trieste speciale per il modo in cui la società, la squadra, i compagni di squadra e i tifosi, all'epoca, compresero la mia decisione di lasciare e mi stettero vicini. In questi due anni, poi, il legame non solo non si è interrotto ma si è addirittura rafforzato. Io non ho più parole per esprimere la mia gratitudine e il mio affetto alla gente, un sentimento che non è solo mio ma anche della mia famiglia. Per questo, prima di cominciare la preparazione ad agosto, torneremo qui per salutare e riabbracciare tutti». - Da oggi, con il via alla sessione di mercato estivo che si chiuderà il 30 agosto, parte anche la nuova stagione 2024/25. Come scrive Antonello Rodio, il problema in casa alabardata è che di contratti ancora in corso che non si sono conclusi ieri, ce ne sono tanti, anche di giocatori che invece vengono considerati, come si suol dire, fuori dal progetto. Ma la Triestina su questo sta lavorando sodo, in modo anche da aprire finalmente la strada a nuovi arrivi. Inoltre ci sono anche giovani che vanno seguiti ma fatti crescere altrove, dove hanno maggiori possibilità di giocare: è il caso di Olaf Kozloswki che è andato in prestito allo Schaffhausen, in serie B svizzera. Ma come detto si stanno trovando delle soluzioni anche per nomi pesanti ancora sotto contratto. La trattativa per il trasferimento di Facundo Lescano al Catania è molto avanzata, si conta di chiudere questa settimana, ma è in partenza anche Fofana per il quale si profila un'ipotesi concreta che porterebbe il centrocampista in direzione Novara. Per Matosevic si è fatta viva dalla serie B la Juve Stabia che lo vuole come secondo portiere ed è una soluzione che potrebbe soddisfare il portiere sloveno. Tra gli altri in uscita sicuramente Anzolin e Celeghin: per quest'ultimo si è fatta viva qualche squadra del girone B. Da valutare poi la posizione di Malomo, mentre per Correia al momento ci sono tanti interessamenti ma nessuna offerta davvero importante. E non è escluso a questo punto che il centrocampista resti in alabardato: insomma se ne va solo se ci sarà la classica offerta a cui non si può rinunciare. In entrata invece la priorità resta quella degli esterni offensivi: ne arriveranno due o tre perché nel 4-3-3 di Santoni servono come il pane e della rosa attuale solamente El Azrak può giocare in quel ruolo. A questo proposito alla Triestina piace molto Cristian Spini, 23 anni, esterno offensivo del Lumezzane che alla sua prima vera stagione fra i Pro ha totalizzato 35 presenze e 5 gol, dopo essere stato l'anno precedente grande protagonista della promozione dalla serie D dei rossoblu. La scorsa stagione in amichevole ha segnato anche al Milan. Per quanto riguarda il centrocampo pare definitivamente tramontata la possibilità di arrivare a Emmanuel Gyabuaa, il centrocampista dell'Atalanta U23. In questo settore la rosa alabardata fra l'altro ha tanti elementi e serve qualche partenza prima di parlare di nuovi arrivi. In difesa la priorità è la ricerca di un terzino sinistro, mentre come portiere è confermato l'interesse per Semuel Pizzignacco, monfalconese, 23 anni il prossimo settembre, che la scorsa stagione ha fatto il titolare in serie B con la Feralpisalò dopo essere stato grande protagonista nel campionato precedente della promozione dei gardesani fra i cadetti. Intanto mister Santoni ha completato l'allestimento del suo staff: tecnico e collaboratori dovrebbero essere presentati questa settimana.
  18. DOMENICA 30 GIUGNO 2024 Dopo i movimenti in uscita, con gli addii di Ariel Filloy (a Livorno) e Giovanni Vildera (a Brindisi), la Pallacanestro Trieste apre ufficialmente il suo mercato con la firma di Jeffrey Brooks, ala forte classe 1989 nelle ultime stagioni a Venezia. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", riparte da Trieste, a 35 anni appena compiuti, la carriera di un giocatore che chiusa la lunga parentesi in maglia Reyer (tre campionati e 147 partite giocate), cercava una piazza per vivere con nuove motivazioni la parte finale della sua carriera. Arcieri gli ha offerto questa opportunità inserendolo nel contesto di una squadra in grado di valorizzare le sue caratteristiche: tanta corsa e buon tiro, gli aspetti di un gioco nel quale Brooks si è sempre trovato a suo agio. Giocatore capace di mettere al servizio della squadra la sua versatilità, Brooks è un cestista atletico e dinamico in grado di giocare sia da ala forte che da centro. Pericoloso al tiro, sia dall'arco dei tre punti che in avvicinamento a canestro, potrà dare una mano importante anche in difesa. Al di là delle qualità tecniche, Brooks porta in dote la grande esperienza maturata nel campionato italiano. Ha vinto uno scudetto con la maglia della Dinamo Sassari, due coppe Italia (nel 2015 ancora a Sassari e nel 2017 a Milano) oltre a un'Eurocup nella sua esperienza spagnola vissuta a Malaga. Nell'ultima stagione in maglia Reyer, tra campionato, Coppa Italia e play-off, ha disputato 32 partite mettendo a referto 5, 6 punti e 4 rimbalzi di media a partita confermandosi elemento affidabile e ben inserito negli equilibri della formazione veneziana. «Sin dal mio arrivo nel basket italiano – il commento del gm Mike Arcieri – sono rimasto colpito da Jeff Brooks. La sua combinazione di intelligenza cestistica, stazza, atletismo, tiro, capacità di segnare da tutte le posizioni, altruismo e abilità nel giocare e difendere su più ruoli è davvero notevole. Il suo curriculum in Europa parla da sé. Oltre all'aspetto tecnico, le sue qualità umane come marito, padre e compagno di squadra arricchiranno enormemente la cultura e l'identità della nostra organizzazione. Siamo entusiasti che Jeff e la sua famiglia abbiano scelto Trieste come loro nuova casa e diamo loro il nostro più caloroso benvenuto». Puntellato, con il primo arrivo dal mercato, il suo roster, si continua a lavorare sulle conferme del gruppo che ha centrato la promozione. Ruzzier, Bossi e Deangeli dovrebbero essere le anime triestine della squadra pronta ad affrontare la stagione del ritorno in serie A, una squadra alla quale aggiungere i chili e i centimetri di Francesco Candussi. Per quanto riguarda i movimenti delle altre, ieri la Reyer Venezia ha ufficializzato la firma dell'accordo pluriennale con Davide Moretti mentre la Vanoli Cremona lavora per mettere a disposizione di coach Cavina due giocatori della passata stagione, Trevor Lacey e l'ex biancorosso Corey Davis. Treviso conferma l'interessamento per Bruno Mascolo e ha avanzato all'ex Virtus Bologna un'offerta interessante per consentirgli di tornare a disposizione dell'ex coach Vitucci. Trapani lavora per il possibile arrivo in Sicilia di John Petrucelli, il giocatore della Germani che dovrebbe uscire dal contratto firmato con Brescia per siglare un accordo biennale con la società del vulcanico presidente Antonini. Novità sotto canestro a Sassari con la Dinamo che ha annunciato l'accordo con Nate Renfro, lungo americano reduce dalle stagioni in Grecia con Paok e Peristeri. - Alla vigilia del via ufficiale al mercato estivo, che scatterà domani e si chiuderà venerdì 30 agosto, la Triestina si sta concentrando su alcune operazioni in uscita. Lo scrive oggi Antonello Rodio: che alcuni giocatori non rientrino più nel progetto nonostante un contratto ancora in corso, non è un mistero. Fra questi si sta avvicinando una soluzione in particolare per Lescano e Matosevic. Per il bomber si sta facendo sempre più concreta l'ipotesi Catania. Anzi, la settimana che va a iniziare potrebbe già essere quella decisiva per il trasferimento dell'attaccante all'ambizioso club siciliano, che dopo aver scelto mister Toscano per la panchina punta dichiaratamente alla B. Dovrebbero mancare solo alcuni dettagli fra le due società, perché l'accordo fra Lescano e il Catania sarebbe già stato trovato sulla base di un biennale con opzione di rinnovo. Non così avanzata la trattativa per Matosevic, ma pare che per il portiere alabardato si sia fatta avanti dalla B la neopromossa Juve Stabia, che ha guadagnato la promozione anche grazie alle reti di Adorante. In Campania il portiere sloveno, che ha ancora due anni di contratto con la Triestina, farebbe il secondo, ma è una soluzione che potrebbe trovare esito positivo. Intanto la Pro Vercelli, una delle poche del girone A che erano ancora senza allenatore, ha ufficializzato ieri il suo nuovo tecnico: sulla panchina piemontese ci sarà Paolo Cannavaro. Nel frattempo, dopo l'ufficialità dei gironi della C e le date di inizio (25 agosto) e fine campionato (27 aprile 2025), sono stati resi noti anche quelli che saranno i turni infrasettimanali, tutti di mercoledì: si giocherà il 25 settembre, il 30 ottobre e il 12 marzo. Naturalmente il turno sarà di martedì per il girone che nella giornata precedente avrà giocato al sabato. Resi noti anche i turni della Coppa Italia successivi ai primi due eliminatori (11 e 18 agosto): gli ottavi si giocheranno il 27 novembre, i quarti il 18 dicembre, mentre le semifinali si giocheranno il 22 gennaio l'andata e il 12 febbraio il ritorno. Le finali andranno in scena il 26 marzo l'andata e il 9 aprile il ritorno.
  19. SABATO 29 GIUGNO 2024 - Sarà ancora una volta l'Atalanta U23 la seconda squadra dei club di serie A ad affrontare la Triestina nel prossimo campionato di serie C. Come scrive Antonello Rodio su "Il Piccolo", ieri in Lega Pro si è proceduto al sorteggio fra le tre squadre interessate: se ai bergamaschi è toccato ancora il girone A, appunto quello dell'Unione, il neonato Milan Futuro giocherà nel girone B mentre alla Juventus Next Gen toccheranno le trasferte più lunghe al sud del raggruppamento C. Per il resto nessuna sorpresa nella composizione ufficiali dei tre gironi comunicata dalla Lega Pro dopo il citato sorteggio. Come previsto, considerata la rigida divisione geografica, il Legnago lascia il raggruppamento degli alabardati per approdare nel girone B. Rispetto allo scorso anno non ci saranno più neanche la promossa Mantova e le retrocesse Fiorenzuola, Pro Sesto e Alessandria. Per cinque che non ci saranno più, saranno ovviamente cinque le new entry: c'è l'immediato ritorno in C dalla B dopo un solo anno fra i cadetti di Feralpisalò e Lecco, e poi ci sono le promosse dalla D, ovvero Caldiero Terme, Clodiense e Alcione Milano. Tutte le altre componenti del girone sono invece vecchie conoscenze dell'Unione, ovvero avversarie già affrontate lo scorso campionato: si tratta di Vicenza, Padova, Virtus Verona, Arzignano, Trento, Giana Erminio, Lumezzane, Pro Patria, Albinoleffe, Pergolettese, Renate, Pro Vercelli, Novara e, appunto, Atalanta U23. Si rinnoveranno dunque i sentitissimi derby fra Triestina, Vicenza e Padova, ed è probabile che proprio questo terzetto parta con i favori del pronostico nel prossimo campionato. In generale la squadra alabardata andrà in trasferta per sei volte in Veneto, dieci volte in Lombardia, una in Trentino Alto Adige e due in Piemonte. Il campionato di serie C prenderà il via il 25 agosto. Ci sarà una sola sosta, prevista il 29 dicembre, mentre la regular season finirà domenica 27 aprile 2025. I turni infrasettimanali saranno tre, ma si conosceranno quando ci sarà il sorteggio dei calendari. Il campionato sarà ovviamente preceduto dalla Coppa Italia: il primo turno eliminatorio è previsto per domenica 11 agosto, il secondo per la domenica successiva, il 18 agosto. Intanto sul fronte mercato si intensificano le voci sulla partenza di Lescano e la società in pole per l'attaccante sembra il Catania. Il club siciliano, dopo aver affidato la panchina a Toscano reduce dalla promozione con il Cesena, ha grandi ambizioni e partirà per puntare al salto fra i cadetti, proprio per questo vorrebbe mettere al centro dell'attacco il bomber argentino. - Nel giorno dell'addio della Pallacanestro Trieste a Giovanni Vildera, un saluto carico d'affetto e di riconoscenza, l'ex pivot biancorosso racconta emozioni e sensazioni che chiudono la sua lunga parentesi in maglia biancorossa. Lo scrive Lorenzo Gatto: un'esperienza che Vildera definisce "la più bella della carriera" per tutto quello che le ultime due stagioni gli hanno saputo regalare. «A Trieste ho passato momenti indimenticabili – racconta Giovanni – ci sono stati sicuramente alti e bassi ma il ricordo del caloroso abbraccio e dei cori con cui i tifosi mi hanno salutato al termine dell'ultima gara contro Cantù resteranno scolpiti nel mio cuore. Quella vissuta a Trieste rimane l'esperienza più bella che abbia mai vissuto nella mia carriera, non sono parole di circostanza, spero che un giorno la mia strada possa tornare a incrociarsi con quella di questa società». Un pizzico di rammarico, per un'avventura interrottasi proprio sul più bello, rimane. «Dopo la promozione ero fiducioso e tranquillo sul fatto di rimanere – continua Vildera –. Le cose non sono andate come pensavo, fa parte del gioco, alla fine le mie idee non sono coincise con quelle della società e separarci è stato inevitabile. Mi dispiace lasciare tutte le persone che, anche fuori dal campo, ho conosciuto e apprezzato, ma la vita del professionista è questa. Indipendentemente dall'aspetto economico, che non è stata la priorità, ho scelto la società che ha dimostrato di volermi di più. Brindisi – conclude Giovanni – mi ha fatto sentire importante: questo è stato l'aspetto che da giocatore ho considerato fondamentale». Da parte della Pallacanestro Trieste, a Giovanni Vildera, i saluti del general manager Mike Arcieri: «Desidero esprimere profonda gratitudine a Vildera per il suo straordinario contributo alla nostra società in queste ultime stagioni. La passione, l'abilità, l'energia e il desiderio di Giovanni ci hanno accompagnato durante questo incredibile campionato. È stato sotto molti aspetti il leader ispiratore della nostra squadra e della nostra città. E, cosa più importante, vorrei ringraziarlo a nome di tutte le persone le cui vite sono state toccate dalle sue infinite ore di volontariato e dalla condivisione del suo tempo, talento e risorse. Giovanni Vildera – conclude Arcieri – è ciò a cui ogni atleta professionista dovrebbe aspirare, gli auguriamo un enorme successo sempre, in particolare in questo nuovo capitolo della sua carriera». Intanto è ufficiale la nuova avventura a cui andrà incontro Ariel Filloy. L'ex giocatore della Pallacanestro Trieste ha firmato con la Akern Libertas Livorno, squadra neopromossa in A2 che permetterà al giocatore argentino di riavvicinarsi alla famiglia che risiede a Pistoia
  20. VENERDÌ 28 GIUGNO 2024 - Dopo Ariel Filloy, un altro grande protagonista della promozione biancorossa è pronto a partire. Lo scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo": Giovanni Vildera, il pistolero sotto i cui colpi è affondata la San Bernardo Cantù nella gara decisiva della finale play-off, ha scelto Brindisi e sarà un giocatore della Happy Casa di Piero Bucchi nelle prossime due stagioni. In un mercato di serie A2 che attorno al "barba" ha concentrato i suoi sforzi, alla fine ha vinto la perseveranza della formazione pugliese, brava a vincere la concorrenza di club altrettanto titolati. Sembrava tutto fatto a Pesaro, proprio in extremis Brindisi ha saputo rilanciare trovando la formula giusta per accaparrarsi le prestazioni del centro di Montebelluna. Per Vildera una scelta quasi obbligata vista la pesantezza del biennale che l'Happy Casa ha messo sul piatto, un'offerta importante che ha spazzato via i dubbi del giocatore anche a fronte del tentativo di rilancio che anche Trieste aveva provato a fare. Dopo averlo di fatto liberato, considerata la scarsità di alternative di un mercato che sui lunghi fatica a offrire profili abbordabili e appetibili, Arcieri aveva provato un riavvicinamento. Nulla da fare, anche nella prossima stagione Vildera sarà un protagonista del campionato di serie A2 e cercherà di ripetere in Puglia l'esperienza vincente vissuta nell'ultimo campionato con la maglia biancorossa. E a proposito di ex, anche Ariel Filloy è ormai in procinto di accasarsi nel campionato di serie A2 nella prossima stagione. Dopo aver lasciato Trieste per riavvicinarsi a casa (il giocatore risiede a Pistoia), il giocatore italoargentino dovrebbe definire a breve il suo passaggio alla Libertas Livorno, neopromossa che ha vinto l'ultimo campionato di serie B. Per una formazione che si riaffaccia in serie A dopo tanti anni, un giocatore dell'esperienza di Filloy sarà certamente un valore aggiunto importante per dare solidità alla squadra e creare in una piazza già molto calda il giusto entusiasmo in vista della prossima stagione. E sempre a proposito di ex, confermata per Juan Manuel Fernandez la destinazione Reyer in vista della prossima stagione. L'ex play biancorosso, dopo aver sondato senza successo l'ipotesi di tornare a Trieste, ha scelto Venezia per il suo rientro nel campionato italiano. Per il Lobito una scommessa certamente da vincere. Per quanto riguarda il resto del mercato di serie A, ieri la Pallacanestro Varese ha annunciato di aver trovato un accordo pluriennale con Justin Gry, ala classe '95 che lo scorso anno ha giocato in Bundesliga indossando la maglia del Brose Bamberg. La Givova Scafati chiude il mercato italiano grazie all'accordo con l'ala piccola georgiana Levan Babilodze, un classe 1998 con un passato nella massima serie con Capo d'Orlando, serie A2 con Reggio Calabria e serie B (Patti, Virtus Salerno e San Severo). - Sono giornate sempre molto intense quelle triestine per Ben Rosenzweig: come scrive Antonello Rodio, ieri il presidente della società alabardata ha fatto visita al cantiere di Monfalcone di Fincantieri, dove è stato accolto e accompagnato dal direttore Cristiano Bazzara, mentre oggi, dopo gli appuntamenti con il Centro di coordinamento e con il Triestina Fan Club Bar Capriccio, incontrerà nuovamente tifose e tifosi alabardati: stavolta è per le 18.30 all'Eppinger Caffè in via Dante, per scambiare quattro chiacchiere in libertà co, fare un brindisi e ascoltare la passione e i suggerimenti del popolo alabardato, prima della sua partenza per gli Stati Uniti di domani. Sul fronte mercato, invece, dopo gli interessamenti molto concreti per il centrocampista dell'Atalanta U23 Emmanuel Gyabuaa e per il portiere della Feralpisalò Semuel Pizzignacco, spuntano altri due nomi nell'orbita alabardata, anche se in maniera molto più sfumata. Sono entrambi attaccanti: si tratta di Raffaele Russo, classe '98 in uscita dall'Avellino che ha ripreso a giocare da qualche mese dopo un grave infortunio e che piace anche a Crotone e Juve Stabia, e del giovane classe '95 Alessandro Ghillani, proveniente dalle giovanili del Modena che però sembra diretto al Trento, in vantaggio su Triestina e Arzignano. Intanto ieri il Consiglio federale Figc ha ratificato l'ammissione in serie C del Milan U23 che prenderà come previsto il posto dell'Ancona. Quella rossonera, la cui denominazione ufficiale è Milan Futuro e che sarà guidata in panchina da Daniele Bonera, è dunque la terza squadra B a partecipare alla Lega Pro dopo la Juventus Next Gen e l'Atalanta U23. Oggi queste tre seconde squadre, che per regolamento non possono incontrarsi fra loro, verranno distribuite nei tre gironi tramite un sorteggio che si terrà alle 11 nella sede della Lega Pro. Poi nei prossimi due anni ci sarà una rotazione. Sempre oggi, dopo questo sorteggio si procederà alla composizione dei tre gironi della prossima serie C. «Questo è un duplice successo – ha sottolineato il presidente federale Gravina – perché al 27 giugno gli organici dei campionati sono completi e si può procedere alla compilazione dei calendari». Un'altra novità rilevante è che è stata approvata l'ipotesi di retrocessione per le seconde squadre dei club di serie A
  21. GIOVEDÌ 27 GIUGNO 2024 - C'è il nodo contratti sul mercato italiano della Pallacanestro Trieste in vista del ritorno nella massima serie. Impegni sottoscritti - come scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo" - all'inizio della passata stagione che oggi vincolano la società al rispetto di accordi pluriennali. Discorso valido per Bossi, Deangeli e Candussi, tre giocatori che, salvo decisioni diverse da parte del general manager Mike Arcieri, faranno parte della squadra della prossima stagione. Partendo dal presupposto che il mercato (anche a causa della concorrenza di una A2 molto competitiva) non offre soluzioni illimitate, uscire da contratti garantiti comporterebbe un esborso economico importante, cifra che andrebbe a pesare sul budget del prossimo campionato. Dei tre molto vicino a restare in biancorosso è Deangeli, Lodovico dovrebbe essere il capitano della Pallacanestro Trieste anche nella prossima stagione. Per Bossi e Candussi si tratta di attendere ancora qualche giorno, entrambi hanno comunque chiesto al giemme Arcieri di chiarire presto la posizione della società. Se la decisione di partire con il 5+5 sarà confermata, dunque, il pacchetto italiano potrebbe essere praticamente già definito anche grazie alla conferma di Ruzzier. Detto che c'è da risolvere la situazione di Luca Campogrande, anche lui con accordo per il prossimo campionato, i movimenti in entrata saranno centellinati, con un occhio di riguardo al ruolo di centro. Arcieri ha chiesto informazioni su Biligha e Caruso: Biligha finirà a Tortona, Caruso potrebbe muoversi da Milano (ma non è ancora chiara la volontà di coach Messina in questo senso) e a quel punto la concorrenza sarebbe comunque tanta. Tra la fine di questa settimana e l'inizio della prossima ne sapremo di più, nel frattempo il mercato di serie A continua a muoversi. Continua il restyling della Reyer, in laguna dopo la firma del nuovo play-maker Tyler Ennis, alla corte di coach Spahjia arriverà Davide Moretti con il giocatore ex Varese che ha firmato a Venezia un contratto biennale. Approdo in serie A anche per uno dei recenti protagonisti della finale promozione giocata da Trieste contro Cantù. Stefan Nikolic ha lasciato la San Bernardo sfruttando la clausola di uscita dal contratto e si è accordato con la Vanoli Cremona. Novità anche a Treviso che dopo la conferma nel roster di Andrea Mezzanotte, è pronta a mettere sotto contratto il play-maker Bruno Mascolo, in uscita dalla Virtus Bologna. Si muove Tortona che lavora per chiudere l'accordo con Biligha e nel frattempo ha annunciato di avere raggiunto l'accordo con Justin Gorham, ala classe 1998 che nell'ultima stagione ha vestito la maglia del Lietuvos Rytas vincendo il campionato lituano. In casa Dolomiti Energia Trento, dopo le conferme di Ellis, Forray, Niang e Hommes e gli arrivi di Pecchia, Cale, Bayehe e Mawugbe si lavora per un'ala forte cohe possa essere compatibile con Hommes e una guardia con punti nelle mani. Dalla prossima summer league, in programma negli States a luglio, le possibili novità - Mentre il presidente Ben Rosenzweig, dopo gli incontri di martedì, dà appuntamento ai tifosi alabardati per un altro happening domani alle 18.30 da Eppinger Caffè in via Dante, si accende il mercato della Triestina. Lo scrive Antonello Rodio: se la pista che porta al centrocampista dell'Atalanta U23 Emmanuel Gyabuaa resta sempre molto calda (non sembra preoccupare l'interesse del Catania per il giocatore), l'Unione accelera anche per la ricerca di un portiere, visto che come noto Matosevic è sulla lista dei sicuri partenti. Sul taccuino dello staff alabardato c'è Semuel Pizzignacco, monfalconese, 23 anni il prossimo settembre, uno dei tanti portieri nati dalla celebre scuola dell'Udinese. La scorsa stagione Pizzignacco ha fatto il titolare in serie B con la Feralpisalò, dopo essere stato grande protagonista nel campionato precedente della promozione dei gardesani fra i cadetti. Da piccolo Pizzignacco, nato a Monfalcone, ha iniziato a giocare con Staranzano e Cjarlins Muzane, quindi l'esperienza con la Primavera bianconera, poi ha continuato a farsi le ossa con qualche presenza in B col Vicenza e in C con Legnago e Renate, quindi le due ultime due stagioni con la Feralpi. Occhio però che su di lui c'è un diritto di recompra del Vicenza. La società veneta potrebbe esercitarlo? Al momento non pare interessata anche nel caso dovesse partire Confente, che potrebbe essere attirato dalla sirene della serie B o addirittura da quelle del Lecce in serie A. Intanto in casa alabardata continua a tener banco la questione Lescano: come noto il bomber argentino è in partenza, ma trovare una soluzione per la sua destinazione non è semplice. L'attaccante ha ancora due anni di contratto con ingaggio piuttosto oneroso, inoltre la Triestina non sembra disposta a cederlo a qualche rivale del girone A, come dimostra il muro alzato al Vicenza. Più probabile un suo approdo al sud: dopo le avances del Foggia, si sono fatti avanti con decisione Catania e Trapani. Piccolo giallo invece per una foto postata sul suo profilo Instagram da Christopher Attys, centrocampista 23enne in passato seguito dall'Unione, ora tornato al Trento dopo la parentesi alla Feralpisalò: nell'immagine il giocatore, che interessa molto al Padova, indossa la maglia della Triestina regalatagli da Correia. Nel frattempo non sembra esserci ancora accordo per la rescissione del contratto fra mister Tesser e la società alabardata. Il tecnico pare molto vicino al Pescara, ma prima deve risolvere appunto il suo legame con l'Unione, cosa affatto scontata dopo la fine burrascosa del rapporto a gennaio. Intanto oggi il Consiglio Figc ratificherà l'ammissione del Milan U23 in Serie C al posto dell'escluso Ancona. Già domani la Lega Pro procederà alla composizione dei gironi. Verrà seguito ancora il solito rigoroso criterio geografico con divisione fra nord, centro e sud, a parte le tre squadre B: fra Juve, Milan e Atalanta si procederà infatti a un sorteggio. Da notare che nei prossimi tre anni le squadre U23 cambieranno sempre girone e al massimo il loro numero, negli anni, salirà a sei, ovvero al massimo due squadre a girone.
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