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MARTEDÌ 10 OTTOBRE 2023 Manutenzione straordinaria dopo ogni partita casalinga della Triestina. E un tavolo di lavoro aperto fra Comune, Regione e club stesso per la gestione dei concerti di giugno, con l'obiettivo di spostarli al "Grezar". Come scrive oggi Lorenzo Degrassi su "Il Piccolo", sono le promesse rese ai tifosi, come raccontano i supporter stessi dell'Unione, al termine dell'incontro tenutosi nel tardo pomeriggio di ieri fra i delegati dei sostenitori alabardati e i rappresentanti della maggioranza di centrodestra in Consiglio comunale. Un incontro avvenuto al termine del partecipato raduno iniziato verso le 17.30 in piazza della Borsa e proseguito poi sotto il Municipio in piazza Unità - mentre era in corso proprio il Consiglio comunale - dove è stato srotolato uno striscione con su scritto "Meritiamo rispetto". Qui è stata scandita una serie di cori da stadio contro il sindaco Roberto Dipiazza e l'assessore Giorgio Rossi da buona parte dei circa 350 (secondo la Digos) presenti. «Siamo qui a chiedere chiarezza e trasparenza da parte degli organi competenti su questa spiacevole situazione – ha spiegato il presidente del Centro di coordinamento dei Triestina club Sergio Marassi – e a pretendere che i concerti non si disputino al "Rocco" in concomitanza con le eventuali partite di play-off». «Spiace per il presidente Ben Rosenzweig che ha fatto un investimento importante – gli ha fatto eco Piero Stinco – ma allo stato attuale non ha nemmeno un terreno di gioco sul quale far disputare le partite alla sua squadra. È surreale che il Comune abbia messo i bastoni fra le ruote alla società più sana presente a Trieste da 20 anni a questa parte, esattamente com'è successo 20 anni fa con il presidente Berti». In mezzo ai tifosi c'erano anche i consiglieri comunali Gabriele Cinquepalmi e Corrado Tremul di FdI e Luca Salvati del Pd nonché il sindaco di Muggia e segretario provinciale della Lega Paolo Polidori. «L'obiettivo – ha ribadito Polidori – deve essere quello di trovare una soluzione definitiva per i concerti». L'unico momento di tensione si è registrato quando il dem Francesco Russo è sceso in piazza dal Consiglio comunale per un confronto con la tifoseria. È partita una breve contestazione nei suoi confronti, rientrata nel momento in cui l'ex candidato sindaco del centrosinistra ha spiegato a chi lo contestava che «non sono qui a cercare voti ma soltanto per spiegare cosa sta succedendo al piano superiore». A questo punto, grazie anche alla mediazione di Tremul e Cinquepalmi, una rappresentanza di tifosi è stata ricevuta in sala giunta dall'assessore Elisa Lodi. Successivamente sono giunti anche i capigruppo di maggioranza e, verso la fine della riunione, anche lo stesso Dipiazza. Lodi ha promesso che, al termine di ogni partita, verranno svolti in condivisione con la Triestina dei lavori di manutenzione "aggiuntivi" per fare in modo che all'incontro successivo il manto erboso sia in buone condizioni. Quanto ai concerti di giugno, se i biglietti per i due concerti di Ultimo e Max Pezzali sono già in vendita, nel contro dell'incontro è stato ribadito che non c'è ancora una delibera di giunta per la concessione del "Rocco". Per questo è stato annunciato che è stata indetta una cabina di regia tra Comune, Regione e la stessa società di Rosenzweig, per il coordinamento dei due eventi con l'obiettivo di spostarli al "Grezar", come promesso dallo stesso Dipiazza. «La nostra volontà – ha ribadito Lodi – è quella di tenere vivi i rapporti con la Triestina e con la tifoseria in modo da garantire la programmazione sportiva già definita - Contro Orzinuovi la prima vittoria in casa, a Chiusi il primo colpo in trasferta, domani la Pallacanestro Trieste ha la possibilità di cercare il primo allungo (anche se non sarebbe in solitudine) grazie a un turno di campionato sulla carta favorevole. Lo scrive oggi Roberto Degrassi: alle 20.30 al PalaTrieste arriverà Nardo, appena sconfitta con 29 punti di scarto a Forlì. I biancorossi rispetto ai pugliesi avranno più stanchezza nelle gambe visto che sarà la terza partita in una settimana ma sul piano tecnico il confronto vede la ruppa di coach Christian favorita. La vittoria di Chiusi ha avuto diversi punti in comune con quella contro Orzinuovi: un momento di clamorosa difficoltà che ha visto i toscani involarsi sul +11 e poi una reazione prepotente nella seconda parte del match (24-9 solo il terzo quarto), nonostante le assenze di Filloy e Vildera. Il lungo aveva accusato linee di febbre la scorsa settimana e dovrebbe esserci domani, così come Filloy rimasto prudenzialmente a riposo. In Toscana i due forfait hanno obbligato il tecnico a trovare nuovi equilibri con adeguamenti di Deangeli e Reyes a "5" quando Candussi era in panchina e un minutaggio di Ruzzier e Brooks sensibilmente superiore rispetto alle abitudini del coach. L'impossibilità a ricorrere a un turnover frenetico come in precampionato e nella prima dell'A2 ha avuto però anche un risvolto positivo permettendo ad esempio a Campogrande di entrare in ritmo pungendo da tre e dando un buon apporto in difesa. Nel dopogara Christian ha spiegato che «sto imparando dai miei ragazzi e dagli avversari come si gioca in Italia». L'impressione è che si stia assistendo a un primo adeguamento. La PallTrieste non è e non può essere una squadra di 10-titolari-10 indifferentemente intercambiabili in virtù delle caratteristiche tecniche e della storia dei singoli. La sua forza può essere semmai avere 10 possibili titolari, ognuno dei quali in grado di marcare una partita per le proprie specifiche attitudini. La lettura di gioco e la lucidità di Ruzzier, l'intelligenza tattica e il mestiere di Ferrero e Filloy, il talento offensivo dai 6,75 di Campogrande e Candussi, la vis agonistica di Bossi e Deangeli, la solidità di Vildera. Il passo avanti è elevare la compattezza difensiva e l'approccio agonistico mettendo però ognuno nelle condizioni di poter esprimere il proprio potenziale. Quanto ai due stranieri, Justin Reyes anche a Chiusi ha confermato di poter essere uno dei giocatori di maggior impatto dell'intera A2. Ha personalità, sa segnare in diversi modi, ha un atletismo e una duttilità che lo rendono di difficile interpretazione per gli avversari. A causa dell'impegno ai Mondiali l'inserimento nei giochi biancorossi non può dirsi completato ma è già un fattore. In un certo senso è di difficile interpretazione anche Eli Brooks: finora aveva agito più da play che da guardia ma l'assenza di Filloy a Chiusi lo ha visto più coinvolto da "2". Meno regista illuminato e illuminante rispetto a Ruzzier, meno tiratore di striscia rispetto ad Ariel, ancora discontinuo nel corso di una partita con buoni sprazzie momenti di abulia, sta però consolidandosi come tuttofare: 7,5 rimbalzi e 5 assist di media non sono pochi. Probabilmente non produrrà mai bottini importanti ma sta iniziando a lasciare il segno in diverse voci statistiche. In sostanza, la fisionomia tattica delle tessere si sta definendo, per completare il mosaico serve ancora tempo. Domani si chiude la campagna abbonamenti. La biglietteria interna del PalaTrieste sarà aperta - ovviamente anche per i biglietti della gara contro Nardò - oggi dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19, domani dalle 9 alla 13. La biglietteria esterna aprirà domani dalle 15 fino alla fine del secondo quarto solo per la vendita dei biglietti, possibile anche sul circuito Vivaticket. La telecronaca differita di Chiusi-Trieste stasera su Telequattro dalle 21.05
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LUNEDÌ 9 OTTOBRE 2023 - Un tempo a inseguire, con quintetti condizionati dalle assenze (Vildera), i guai fisici (Filloy) e i problemi di falli (Reyes), poi una seconda parte di gara matura che ha mostrato il volto migliore di una squadra ancora alla ricerca di un equilibrio ben definito. Chiusi ci ha provato, ha retto per 25' ma ha ceduto alla distanza. «Resta un'ottima squadra - le parole di coach Jamion Christian nel dopo partita - contro la quale, soprattutto in casa loro, è difficile giocare. Ci hanno messo in difficoltà con i falli ma sono fiero dei miei ragazzi che hanno trovato il modo di sferrare il colpo decisivo contro un'avversaria che sul suo campo non perderà molte gare in questa stagione». Soddisfazione per la prima vittoria esterna, testa però già al turno infrasettimanale di dopodomani al PalaTrieste. «È il mio primo anno in Italia e in queste settimane sto apprendendo molto: come si gioca in Italia e a livello internazionale. Sto cercando di imparare dai miei giocatori, dagli avversari e finora è stato un percorso molto formativo. Ora abbiamo poco tempo, giochiamo di nuovo mercoledì e affronteremo un'altra buona squadra, Nardò. Cerchiamo di affrontare una gara alla volta, cercando di avere il punteggio migliore alla fine. Così facendo, passo dopo passo, sono convinto faremo un'ottima stagione» - È il giorno della protesta dei tifosi alabardati, che oggi scenderanno in piazza per manifestare contro il Comune sia per le condizioni del campo del Rocco che stanno costringendo la Triestina (e gli stessi tifosi) a continue trasferte a Fontanafredda, sia per la questione dei concerti di Ultimo e Max Pezzali programmati per inizio giugno, proprio quando l'Unione potrebbe giocarsi la fase finale dei play-off. Come scrive Antonello Rodio oggi su "Il Piccolo", Centro di coordinamento dei Triestina Club e Nucleo San Giacomo hanno chiamato a raccolta i tifosi per le ore 17.30 in piazza della Borsa, in concomitanza con il Consiglio comunale. La location è piazza della Borsa perché in piazza Unità, più o meno alla stessa ora, è previsto un presidio dei sindacati per lo sciopero del corpo docente del settore educativo del Comune. I tifosi alabardati comunque contano che una loro delegazione sarà ricevuta in consiglio comunale per esporre il disappunto dei supporters per tutto quello che è successo e chiedere anche chiarezza sul futuro. Nell'appello lanciato per la protesta, si parla di rabbia e indignazione per quello che si considera un vero affronto nei confronti di Triestina e tifosi. Quasi in concomitanza con l'orario del ritrovo per la protesta, ma con inizio alle ore 18, si svolgerà anche la festa del ventennale delle Mule Alabardate, ovviamente già organizzata da tempo quando la concomitanza con la manifestazione odierna era inimmaginabile. Il club delle tifosissime dell'Unione compie infatti 20 anni: la festa si svolgerà all'Ausonia Beach di Riva Traiana e vedrà la partecipazione di parecchi ospiti, da giocatori della Triestina attuale come Lescano, Malomo Celeghin, a tanti ex fra cui Pavanel, Procaccio, Birtig e Marchini. Ma ci saranno anche tanti altri a portare il loro saluto, anche con videomessaggi.
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DOMENICA 8 OTTOBRE 2023 - Quando si prende per i capelli una partita che stava scivolando via senza occasioni nel finale è un segnale importante. Importante tanto quanto analizzare le cose che non sono piaciute a Tesser (come scrive oggi Guido Roberti su "Il Piccolo"), nello specifico i primi 20 minuti.«L'abbiamo ripresa con merito perché gli ultimi 20 minuti del primo tempo abbiamo fatto una buona pressione anche se il paradosso è che le palle gol più grosse erano nella prima parte, la parte peggiore nostra. Abbiamo subìto un brutto gol, sono andati dentro come il burro, l'approccio non è stato giusto. Per fortuna c'è stata una ripresa sia nel risultato che di prestazione». Quella parte negativa, più questione di mente o di gamba? "Sull'aspetto mentale qualcuno non mi è piaciuto, qualcuno invece non è al meglio della condizione". Le scelte dei cambi azzeccate con coraggio, tre subentrati protagonisti del gol. "Nel finale ho messo vivacità e gamba di ragazzi che possono avere accelerazioni importanti, ci siamo messi 4-2-4, è andata bene". Buono l'ingresso di Germano. "È entrato bene sia da terzino che da mezzala, ha fatto cross buoni. L'importante è dare continuità ai risultati. Un po' di rammarico lo ho perché sono convinto che al netto delle qualità del Renate avremmo potuto vincere". In cosa in particolare vi ha sorpreso? "Il Renate ci ha provato ad aggredire alti, non siamo stati capaci di sfruttare gli ultimi passaggi di disimpegno, anzi, su alcuni errori abbiamo preso ripartenze. Avevamo spesso l'uomo libero tra le linee e non siamo riusciti a servirlo. Nel secondo tempo lo spazio era meno. Nelle occasioni di ripartenza però 4 contro 2 non si può non fare gol. Nell'azione più bella con tiro di Lescano invece il portiere ha fatto un gran parata. Sarei preoccupato se non avessimo creato le situazioni, invece le abbiamo create". Luci e ombre dimostrano, come ha sempre sostenuto, che la squadra è ancora all'inizio di una crescita. "Con questo caldo era impensabile ripetere il livello della partita con il Mantova. Questa squadra cresce, con un percorso ancora importante da fare, affrontiamo squadre con 14-15 effettivi dell'anno scorso, noi ne abbiamo 3-4. Questo non sarà un campo facile per nessuno, quindi bilancio positivo". - Il gioco di parole è quasi atroce da quanto è scontato: a Chiusi occhi aperti. La sostanza, però, quella è: come scrive oggi Roberto Degrassi, dopo aver sofferto a Valmaura contro Orzinuovi la Pallacanestro Trieste oggi (palla a due alle 18) deve cercare di portare a casa il primo successo esterno. Fondamentale dare continuità in questo avvio di campionato e mettere da parte un tesoretto prima del ciclo di ferro (Effe in casa, Verona e Piacenza fuori e poi i due derby regionali). Chiusi, parente stretta della Reyer Venezia e non a caso entrambe targate Umana, ha solidità e capacità di lottare. Trieste inoltre dovrà abituarsi a trovarsi di fronte un atteggiamento particolare da parte delle rivali sulla carta sfavorite: portarsi a casa lo scalpo di una delle "big" dell'A2 per giunta appena scesa dalla massima serie rappresenterebbe un momento da ricordare nell'arco di una stagione. I biancorossi dovranno abituarsi in fretta a questo genere di trattamenti e alzare ulteriormente il tasso di agonismo. In Toscana PallTrieste al completo con qualche dubbio per Vildera che ha accusato linee di febbre nel corso degli ultimi giorni. Coach Jamion Christian presenta così l'avversario: «Mi aspetto un'altra partita tosta: Chiusi avrà sicuramente voglia di rivalsa e il pubblico a sostenerla. Una squadra in costruzione e ben allenata. Spear è un giocatore molto talentuoso, lo conosco da quando giocava alla Robert Morris University di Moon Township. Aggiungerà dinamicità e atletismo. Noi dovremo dimostrare la capacità di rimanere in partita durante tutti i 40 minuti. Con Orzinuovi abbiamo incassato ma poi siamo venuti fuori con le nostre qualità. Non dobbiamo mai pensdare di aver vinto in partenza ma questo non significa sottovalutare i nostri mezzi. Il nostro è un percorso di crescita che deve completarsi, stiamo definendo la nostra identità, anche se sappiamo che abbiamo bisogno di tempo per trovare il nostri ritmo». Quello in Toscana è la seconda delle quattro partite che Trieste si trova a dover affrontare in una decina di giorni. Mercoledì arriverà al PalaTrieste Nardò mentre domenica prossima si andrà a Cento. Christian conferma: «Abbiamo lavorato dal punto di vista fisico per partire bene».
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SABATO 7 OTTOBRE 2023 - «Siamo consapevoli che ci aspetta una partita particolarmente difficile e impegnativa, dovremo dare il meglio di noi per giocarcela con quest'avversaria». Come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", presentando la partita di oggi allo stadio "Città di Meda" contro il Renate (inizio ore 16.15, arbitra Nigro di Prato), da grande conoscitore della categoria, Attilio Tesser avverte che la Triestina è attesa a un impegno irto di insidie e difficoltà. Un'analisi frutto della considerazione per il valore dell'avversaria, ma anche per la capacità e le motivazioni di chi guida dalla panchina il Renate, ovvero quel Massimo Pavanel indiscussa bandiera della Triestina, che il simbolo dell'Unione ce l'ha sicuramente impresso nel cuore. Un allenatore per il quale Tesser utilizza parole importanti: «L'ho detto proprio ieri ai miei calciatori - afferma il tecnico alabardato - esaminando la partita precedente del Renate: questa squadra è guidata da un allenatore bravo, che io stimo come persona e come tecnico. Pavanel prepara le partite veramente bene, inoltre il Renate a mio parere è una squadra molto forte, di categoria, con alcuni giocatori davvero bravi. Lo scorso anno è rimasta per parecchio tempo in testa alla classifica, guadagnando poi i play-off in una posizione medio-alta. In questa stagione ha avuto un ottimo inizio, per questo dico che sarà una partita difficile e dovremo dare il meglio di noi». Quello che Tesser può comunque assicurare, è che in un'altra settimana in cui si è parlato molto delle condizioni del campo del Rocco, di polemiche con il Comune e di una prossima gara casalinga da giocare ancora a Fontanafredda, la squadra è riuscita in qualche modo a non venir coinvolta mentalmente da queste faccende: «Il gruppo è rimasto totalmente fuori dalle vicende extra campo - dice il mister - non è che se parliamo noi risolviamo qualcosa. Dobbiamo solo concentrarci sul campo e sulla partita. Ci dispiace ovviamente per i nostri tifosi, per chi ci vuole seguire, per chi ha pagato l'abbonamento. E dispiace non poter giocare a casa nostra con il calore di tutta la nostra gente. Ma per il resto, dobbiamo rimanerne fuori e pensare solo alla gara». A rincuorare il tecnico alabardato in vista della sfida odierna, il fatto di avere tutti a disposizione. D'Urso ha recuperato pienamente, Redan non è al meglio ma sicuramente disponibile. «D'Urso è rimasto fermo qualche giorno a inizio settimana - dice Tesser - non è venuto in trasferta a Verona ma in questi ultimi giorni si è allenato forte ed è in buona condizione. Quanto a Redan, sta bene ma non benissimo, deve ancora trovare la forza per spingere un po' di più il suo motore, a volte è limitato in alcuni movimenti, deve ritrovare la condizione che ha un po' perso in queste due settimane. In ogni caso si è allenato ed è a disposizione». Tirando le somme, e considerando anche le scelte fatte da Tesser a Verona in Coppa Italia, a meno di sorprese dovrebbe venir riproposta la formazione iniziale che ha brillantemente domato il Mantova. Pertanto, davanti a Matosevic la coppia di difensori centrali formata da Malomo e Struna, con Pavlev a destra e Anzolin sulla corsia mancina. In mezzo al campo Correia in cabina di regia mentre Celeghin e Vallocchia saranno le mezzali. Davanti ci sarà D'Urso in posizione di trequartista a innescare le punte Lescano e Finotto. Tra i convocati anche il terzo portiere, il maliano classe 2004 Madou Diakite, ufficializzato ieri sera. - «Bene, è andata bene», le poche parole del sindaco Roberto Dipiazza ieri mentre lasciava il palazzo della Regione, cui hanno fatto seguito quelle dei vertici societari della Triestina: «Abbiamo avuto delle rassicurazioni, è stato un incontro proficuo, siamo soddisfatti». Come scrive Laura Tonero sul quotidiano locale odierno, attraverso la mediazione del governatore Massimiliano Fedriga sembra essere tornato un clima disteso nel dialogo tra Comune di Trieste e società alabardata. All'uscita da quella che può essere considerata la riunione zero della commissione tecnica permanente chiesta lo scorso giovedì dal presidente della Triestina Ben Rosenzweig, si respirava dunque la sensazione di una tregua. In attesa ora di soluzioni, per la tenuta del manto erboso da un lato e per garantire alla Triestina di giocare in casa gli eventuali play-off dall'altro, visto che lo stadio "Rocco" il 2 e il 9 giugno prossimi è già occupato dai concerti di Ultimo prima e Max Pezzali poi. Tra l'altro, per i due concerti, con 8 mesi di anticipo, sono già stati venduti complessivamente oltre 18 mila biglietti, il 50% a spettatori di fuori Trieste. Ma torniamo all'incontro di ieri, convocato nell'ufficio di Fedriga alle 11.30. Nessun assessore comunale era presente. A trattare una situazione così delicata e rapporti che sembravano compromessi, è intervenuto solo il sindaco, accompagnato dal direttore generale del Comune Fabio Lorenzut e dal "super dirigente" Giulio Bernetti. Per l'Unione c'erano Rosenzweig, l'amministratore delegato Sebastiano Stella, il club manager Giambattista Domestici e il direttore centrale Alex Menta. Alle 12.40 è uscito il sindaco. Cinque minuti dopo i vertici dell'Unione: poche battute, nessun dettaglio. La comunicazione sull'esito dell'incontro è stata lasciata alla Regione, che poco dopo ha pubblicato una nota lapidaria. «La Regione – si legge testualmente – ha confermato la propria disponibilità a farsi parte attiva per risolvere i problemi relativi allo stadio Nereo Rocco, individuando soluzioni credibili, di concerto con il Comune e con la proprietà della Triestina Calcio, alle criticità. Obiettivi sui quali, all'odierno tavolo di confronto tenutosi all'ex palazzo del Lloyd di piazza Unità, si è registrata una piena convergenza tra tutti i soggetti interessati, anche finalizzata a rafforzare la collaborazione su temi di lungo periodo». Poco dopo è stato lo stesso Fedriga a spiegare al nostro quotidiano: «Abbiamo tutti convenuto di affrontare subito l'emergenza del campo, guardando alle esigenze immediate ma anche a quelle prospettiche, riuscendo a garantire soluzioni che non siano rattoppi ma durature». Sulla questione che invece ruota intorno ai concerti già fissati per il prossimo anno – tra l'altro emerge ci sia in ballo la trattativa per lo show di un terzo artista, sempre nelle prime settimane di giugno al Rocco – il governatore ha sottolineato: «Dobbiamo rivederci per individuare una soluzione che, ovviamente, non penalizzi la Triestina». Il tavolo tecnico della commissione tenutosi ieri «deve trovare una continuità – ancora Fedriga – anche per costruire q uello che avverrà dopodomani, perché l'investitore crede nella città e le istituzioni non posso che guardare di buon occhio un simile atteggiamento, e quindi aiutare un investimento che deve svilupparsi negli anni». Comune e Regione ora si sono presi alcuni giorni di tempo per fare una serie di valutazioni, tecniche da un lato e amministrative dall'altro. La prossima settimana il tavolo tecnico verrà convocato nuovamente, e da lì sarà possibile capire se le possibilità prospettate potranno trovare concretezza. È evidente che il fatto che lo stesso Fedriga abbia dato garanzia di un supporto della Regione, probabilmente anche economico, per dare gambe a una soluzione, rassicura i vertici societari della squadra, oggi impegnati a sostenere spese non di poco conto, dettate dal trasferimento forzato a Fontanafredda. Mentre oggi l'Unione è impegnata nella sfida con il Renate, continua intanto al Rocco la "cura ricostituente" prescritta per garantire la massima tenuta del manto erboso in occasione del rientro del 20 ottobre per Triestina-Vicenza. La vicenda del Rocco è oggetto anche di una mozione urgente a firma dei capigruppo dell'opposizione Riccardo Laterza (Adesso Trieste), Giovanni Barbo (Pd), Paolo Altin (Lista Russo) Alessandra Richetti (M5s), che troverà spazio nel Consiglio comunale di lunedì prossimo. Punta a impegnare sindaco e giunta «a garantire la fruibilità dello stadio Rocco alla società Us Triestina Calcio lungo tutto l'arco della stagione sportiva del campionato di serie C 2023-2024, così come una corretta coesistenza con i grandi eventi musicali». —
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VENERDÌ 6 OTTOBRE 2023 - Comprendendo anche la Coppa Italia, la Triestina arriva da tre successi di fila, in campionato viene da 7 gol segnati e uno subìto nelle ultime due partite, l'entusiasmo per la squadra è alle stelle e se non ci fosse la grana dello stadio, tutto viaggerebbe davvero a gonfie vele, visto che siamo in giorni di Barcolana. Ecco perché, come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", l'ambiente alabardato guarda con grande fiducia alla trasferta di domani a Meda, dove l'Unione affronterà il Renate (inizio ore 16.15, arbitra Nigro di Prato). E questo nonostante la trasferta sia oggettivamente complicata, contro un'avversaria tradizionalmente ostica e da anni nelle posizioni di vertice, che fra l'altro ha iniziato bene il campionato con la guida di Massimo Pavanel. L'ex tecnico alabardato, liberatosi dalle scorie della negativa esperienza triestina dello scorso anno, si è rilanciato in un ambiente tranquillo e sereno, dove può lavorare al meglio e tirare fuori le sue indubbie capacità. Anche perché la squadra, nonostante i tanti cambiamenti sul mercato, è di buon valore. Il Renate viaggia a un solo punto dalla Triestina, pur avendo giocato quattro gare in trasferta e solamente due in casa, ed è comprensibile quanto Pavanel ci tenga a far bene contro un'Unione che comunque ha sempre indelebilmente impressa nel cuore. Insomma, tutti fattori di potenziale difficoltà per la squadra di Tesser, che però ha dalla sua una crescita continua e importante, che l'ha portata alla brillante vittoria sul Mantova. E anche il successo in Coppa a Verona è un ottimo segnale, perché le cosiddette seconde linee (anche se a un allenatore non piace sentire questi termini) hanno risposto in maniera positiva e i titolari messi dentro nel finale hanno deciso la partita. È vero che c'è ancora tanto da lavorare, ma c'è la sensazione che questa Triestina abbia acquisito ormai quella consapevolezza per andare con fiducia a imporre il proprio gioco anche sui campi più difficili della serie C. Certo, c'è l'incognita di una squadra che non rifiata mai, sempre in viaggio da inizio campionato, ma i risultati e le vittorie aiutano anche il fisico, oltre che il morale. E soprattutto c'è il fatto che Tesser può contare sulla rosa al gran completo (escluso ovviamente Minesso, fuori da inizio campionato). Il problemino che aveva accusato D'Urso a inizio settimana, e che aveva consigliato di tenerlo a riposo a Verona, è stato infatti pienamente superato. Anche a Lescano ha fatto bene rimanere a casa il giorno della Coppa Italia per cui entrambi sono pronti a rientrare a pieno ritmo e a essere protagonisti contro il Renate. Solo Redan non è ancora al meglio ma i minuti giocati a Verona hanno contribuito a farlo progredire e anche lui sarà disponibile. Logica vuole dunque, viste anche le scelte infrasettimanali di coppa, che Tesser riproponga in toto la formazione che ha travolto il Mantova: davanti a Matosevic dovremmo vedere la coppia Malomo-Struna con Pavlev a destra e Anzolin a sinistra. A centrocampo Correia in cabina di regia con Celeghin e Vallocchia mezzali. Davanti toccherà ancora a D'Urso innescare le pu nte Lescano e Finotto. - Benvenuti in serie A2. A chi se ne fosse dimenticato, dopo le stagioni vissute al piano di sopra quando ti misuravi contro le big, ci ha pensato Orzinuovi l'altra sera ricordare come si declini il basket in questo campionato. Come scrive Roberto Degrassi sul quotidiano locale, non si vive di sola tecnica, paradossalmente per una formazione di una certa caratura possono risultare più semplici i confronti contro i team dello stesso livello. Gli avversari che - come Orzinuovi - sulla carta sembrano impietosamente sfavoriti per compensare il gap tecnico ricorrono a tutte le armi. Agonismo, intensità, tutti a rimbalzo, tiri ignoranti, raddoppi sandwich. Tutto ciò che può servire a sporcare il gioco di chi sta di fronte. La Pallacanestro Trieste, per ammissione dello stesso coach Jamion Christian nel dopogara, non è riuscita a imporre il proprio gioco. Anche perchè il suo gioco risulta ancora un cantiere aperto. Il ricorso al tiro da tre punti dovrebbe essere una caratteristica ma l'altra sera le percentuali sono state scarse, neanche il 30% complessivo, con gli uomini usciti dalla panchina a spadellare con il 19%. Trieste la differenza l'ha fatta in area, segnando 38 punti contro i 18 dei lombardi privi di un Usa. Li ha firmati in buona parte Reyes, letale. Meno sfruttati i centri. Filloy in sala stampa ha sottolineato che serviranno tempo e pazienza soprattutto per trovare un equilibrio di squadra. Va trovato un equilibrio ad esempio nella coppia Ruzzier-Brooks visto che il secondo sembra più a suo agio quando può creare con spartito libero. Va ancora messo a punto come sfruttare le caratteristiche dei singoli: pochi tre tiri dal campo per Campogrande in 14 minuti, pochi i tre rimbalzi e un solo tiro dal campo in 22 minuti per Deangeli che atleticamente in A2 ha i mezzi per incidere di più. Contro Orzinuovi si è visto un match diviso in due con due mattatori, Reyes devastante nei primi 20 minuti e Brooks fondamentale nell'evitare che i lombardi si involassero. Accanto a loro squarci da parte degli altri. Una fotografia comunque ben chiara sia al tecnico che ai giocatori stando a quanto si è sentito nel dopogara, materiale sul quale lavorare per impostare la trasferta di Chiusi contro una squadra che non è una dependance della Reyer Venezia ma un gruppo scorbutico che può dare fastidio. Qualche altra considerazione a margine. Se per la crescita della squadra servono tempo e pazienza ancora di più ce ne vorranno per rivedere Stefano Bossi al top: ha di fatto saltato quasi tutti gli incontri del precampionato, è inevitabilmente quello che più di tutti fa fatica per entrare nel ritmo-partita. Va atteso e incoraggiato, senza pressioni. Spettacolo obiettivamente modesto l'altra sera ma sorprendente sentire fischi alla prima partita di campionato. Il borderò racconta di 2247 spettatori, in sostanza a parte la quota abbonati non molti biglietti staccati per il debutto, complici il turno serale infrasettimanale e il relativo appeal dei rivali ma per affrontare una corsa al vertice occorrerà di più. Intanto al palazzo si sono viste alcune novità: l'iniziativa per premiare con un posto in prima fila spettatori sorteggiati (del resto nel parterre quest'anno i posti liberi non mancano...), nuova grafica e impostazione del Wall, presentazione della squadra più spettacolare. E adesso testa a Chiusi.
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GIOVEDÌ 5 OTTOBRE 2023 - «Non ci saranno partite facili». L'osservazione si ripete nel dopopartita di Trieste-Orzinuovi: come scrive oggi Roberto Degrassi, Jamion Christian riconosce che non è stata una bella partita. «Orzinuovi è stata brava a costringerci a un ritmo basso, con un gioco ai 24 secondi, quando abbiamo potuto correre ci siamo sbloccati e siamo venuti a capo della gara». Il tecnico viene richiesto di un'opinione su Brooks: «Ha chiuso il primo tempo con 0/6 dal campo ma nella seconda parte ha mostrato quale giocatore può essere per noi e come può aiutarci a vincere queste sfide». Alla distanza Trieste dopo essersi smarrita ha ritrovato le sue qualità. «Abbiamo trovato la resilienza, sapete che è una parola che mi piace ma fotografa quello che siamo riusciti a esprimere», aggiunge Michael Arcieri. Ariel Filloy riconosce: «Siamo partiti contratti, poi nella seconda parte abbiamo trovato qualche canestro che ci ha sbloccati e siamo tornati a essere quello che siamo. Credo che sia più difficile avere dieci giocatori che possono essere utili piuttosto che due o tre che fanno tutto, serviranno tempo e pazienza ma già domani (oggi, ndr) sarem o qui ad allenarci pensando a vincere la prossima partita». Il coach avversario Andrea Zanchi sottolinea le difficoltà nella preparazione della sfida: «Siamo senza uno straniero e abbiamo dovuto fare i conti con alcuni infortuni nel precampionato. Per questo motivo alla fine abbiamo accusato la stanchezza senza poter reagire all'allungo di Trieste». - «La mancanza dello stadio può essere motivo di un nostro disimpegno? Sì, visto che l'investimento è stato fatto anche perché a Trieste c'è un'infrastruttura così importante». Come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", il presidente della Triestina Ben Rosenzweig non usa mezze parole. Le fa poi seguire tra toni un po' più rassicuranti, ma la sostanza non cambia. Del resto se, appena sbarcato dagli States a Trieste, il patron alabardato ha ritenuto di convocare in fretta e furia ieri pomeriggio una conferenza stampa, vuol dire che la situazione è seria. Le condizioni dello stadio Rocco preoccupano la società, che sta attendendo a ore un responso dalla Lega Pro. Ma il clima è teso anche con il Comune e Rosenzweig lo dice apertamente: «Come nuova proprietà ci siamo presi del tempo per conoscerci con Comune e Regione e avere delle buone relazioni. Ci siamo riusciti con la Regione e il presidente Massimiliano Fedriga (che oggi incontrerà lo stesso Rosenzweig, ndr ), non è così per il Comune, con il quale ci sono difficoltà. Finora siamo stati pazienti per capire come trovare una soluzione, ma ora diciamo che siamo frustrati dalla situazione. È da più di un mese che cerchiamo di capire quando poter rientrare al Rocco e siamo ancora a un punto di domanda. Ci sono tre diversi agronomi al lavoro, uno nostro e altri due del Comune. Stiamo cercando di capire la reale situazione per dare risposte al nostro staff, ai giocatori e alla proprietà che io rappresento, che ha fatto un investimento importante e che in questo momento si trova nell'impossibilità di usare lo stadio, uno dei motivi principali dell'investimento». Ecco perché, senza certezze sul Rocco, Rosenzweig non nasconde che potrebbe anche venir meno la voglia di investire a Trieste: «Mi chiedete se la mancanza dello stadio può portare a un nostro disimpegno? Dico di sì. La percezione all'estero è che sia difficile fare investimenti in Italia. Il fatto che ci fosse un'infrastruttura già così importante a Trieste ha fatto pensare a chi investiva che ci fosse anche una capacità di appoggiare eventuali decisioni». Ecco poi altre parole, un po' più rassicuranti: «Se ci siamo dati dei tempi? Non sacrifichiamo il progetto a lungo termine per questioni a breve termine, ma rivogliamo il nostro stadio il prima possibile». La posizione nei confronti dell'amministrazione comunale resta comunque dura: «Il nostro progetto è a medio-lungo termine, noi vogliamo mantenere un atteggiamento collaborativo, ma la Triestina non può essere vincolata a giochetti di potere. Sarò qui tutta la settimana per la Barcolana, vediamo cosa succede, attendiamo le comunicazioni dalla Lega Pro». Poi Rosenzweig torna sulla situazione del campo: «Se abbiamo avuto delle sensazioni di mancanza di competenza in questa vicenda? Quelle che hanno avuto tutti durante la partita contro il Trento, quando un nostro difensore ha rimesso a posto una zolla. Ora aspettiamo una risposta ufficiale, ma sia la situazione attuale che quella a lungo termine ci preoccupano. Malgrado le difficoltà, abbiamo però una squadra di guerrieri che sta ottenendo ottimi risultati». L'ipotesi di gestire direttamente lo stadio, al momento, non è in agenda: «Troppo presto per parlarne. Abbiamo un contratto di affitto per lo stadio per cui non dobbiamo preoccuparci di comprarlo, siamo in regola sotto tutti i punti di vista. Noi abbiamo investito per fare soldi e per vincere, su tutto quello che fa da ostacolo fra noi e questi obiettivi dobbiamo intervenire e prendere i provvedimenti necessari». L'ultima risposta perentoria del presidente è sulla famigerata questione dei concerti programmati per giugno: «Noi abbiamo un contratto con il Comune che prevede l'affitto dello stadio per giocare a calcio finché la stagione non è finita. Altro non c'è da dire». Situazione bollente dunque, soprattutto pensando alla sfida del 20 ottobre col Vicenza, che la Triestina vuole giocare al Rocco davanti a un grande pubblico. Anche perché, come sottolineato dall'ad Sebastiano Stella ripensando agli esili forzati a Fontanafredda, «ogni tifoso che non è venuto è comunque un danno per la società»
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MERCOLEDÌ 4 OTTOBRE 2023 - Ci siamo, stavolta. Come scrive Roberto Degrassi su "Il Piccolo", da stasera si lotta per i due punti e, tanto per andare subito al sodo, la Pallacanestro Trieste da stasera deve cominciare a vincere. Alle 20.30 al PalaTrieste arriva Orzinuovi, squadra scomoda perchè senza uno straniero parte svantaggiata e ci metterà coraggio, agonismo e incoscienza. Non sarà una serata da fioretto e prima di cominciare male non farà un ulteriore rinfrescatina alla memoria sull'intensità dimostrata da Cividale nei confronti di precampionato, per rendere l'idea. Trieste si presenta al confronto a distanza di 13 giorni dall'ultimo incontro, la sconfitta in Supercoppa per mano di Trapani. Il rischio di aver smarrito un po' il ritmo-partita c'è ma l'organico a disposizione di Jamion Christian dovrebbe comunque dare adeguate risposte anche a questi interrogativi. Il coach nell'analisi prepartita vola basso e invita a fare attenzione: «Orzinuovi ha talento, una squadra ingegnosa che sa come trovare la via del canestro con tanti giocatori». Christian non teme gli effetti della sosta: «In questi 13 giorni dopo una sconfitta i ragazzi hanno fatto i salti mortali per rifarsi al meglio contro una squadra che merita il nostro rispetto e iniziare al meglio. Dovremo giocare gli uni per gli altri, facendo girare velocemente la palla. Non dobbiamo avere esitazioni. Ci siamo preparati e sappiamo cosa aspettarci, sappiamo come restare connessi come gruppo e come avere successo. Conta fare le cose giuste al momento giusto». Biancorossi al completo. Dopo la gestione vorticosa dei cambi da parte del coach nel corso del precampionato c'è curiosità per vedere se è una linea che verrà confermata anche adesso che si lotta per i due punti. Nel proprio girone di Supercoppa Orzinuovi ha battuto Vigevano di due punti con una tripla di Donzelli a 13 secondi dalla sirena mentre è uscita sconfitta dal confronto con Verona di sei punti ma dando battaglia. In entrambe le gare però c'era Wesson che invece ora è ai box senza ancora un sostituto. L'età media del team di Zanchi è abbastanza bassa, con alcune individualità più esperte come Zugna, la guardia Gasparini e l'ala Donzelli. Clevon Brown, l'unico Usa in campo, è un'ala centro di 203 cm che in Europa ha giocato con i kosovari del Trepca Mitrovice e con gli spagnoli dell'Oviedo (8,3 punti e 6 rimbalzi di media). Rapido e atletico il lungo dei lombardi, sarà interessante vedere il duello con un elemento più alto e con caratteristiche diverse come Francesco Candussi, il più in palla peraltro del precampionato biancorosso. Anche oggi sarà possibile sottoscrivere abbonamenti e acquistare biglietti all'Infopoint di Barcolana, situato in Piazza Unità, nel Villaggio Barcolana, dalle 10 alle 13. Dalle 18.30 e fino a fine secondo quarto sarà comunque a disposizione dei tifosi anche la biglietteria esterna di via Flavia. Ieri in Piazza Unità sono iniziate anche le sessioni di tiri sul playground allestito a ridosso dell'Infopoint, hanno ritirato insieme ai ragazzi accorsi Michi Ruzzier e Stefano Bossi. Oggi comincia anche l'iniziativa di beneficenza "Triple di Cuore". La società donerà due euro per ogni tiro da tre che la squadra segnerà. L'iniziativa durerà tutta la stagione, i fondi raccolti andranno all'Irccs Burlo Garofolo, all'associazione Calicanto e a "Un canestro per te". - Vincere aiuta a vincere, la Triestina reduce da due successi di fila in campionato non snobba la Coppa Italia di C, tutt'altro, e benché rivista in toto nell'undici titolare supera il turno grazie al successo 1-0 maturato al Gavagnin Nocini di Verona. Decisivo Vallocchia con un bel gol a pochi minuti dal 90'. L'Unione sfiderà la vincente di Albinoleffe-Renate ai sedicesimi. Come scrive oggi Guido Roberti sul quotidiano locale, Tesser convoca per la prima volta il turco Gündüz, titolare nel 4-3-2-1, e lascia a riposo il bomber Lescano assieme a D'Urso. Torna in panchina l'olandese Redan. Squadra dunque totalmente rinnovata e soluzione tattica leggermente diversa sul fronte offensivo con "l'albero di Natale". A difendere i pali Agostino, linea difensiva con Germano, Moretti, Rizzo e Ciofani, in mediana Fofana regista con Pierobon e Gündüz, sulla trequarti Kozlowski ed El Azrak a rifinire dietro Adorante. La sempre sorprendente Virtus di Fresco dà a sua volta spazio a chi ha finora giocato meno. La prima fiammata è un destro di Adorante da posizione defilata, tiro secco sul quale Voltan risponde presente, è uno dei segnali però di una Triestina presente e padrona del campo. Al 12' ancora Adorante calcia bene verso la porta, sulla respinta del portiere veronese Kozlowski manca il gol da pochi passi. Gli scaligeri faticano anche solo a oltrepassare la metà campo, i ragazzi di Tesser si trovano bene, la mediana gira ed El Azrak in particolare semina tutti. La squadra di Fresco deve affidarsi ad un isolata ripartenza al 28' conclusa con un sinistro di Zigoni innocuo. A prescindere dagli interpreti, gli ingredienti del calcio di Tesser ci sono tutti, molti recuperi in mediana, pressing alto a fiammate, personalità. Al 35' El Azrak si crea i presupposti per un tiro che termine alto. Al 40' altra percussione alabardata con il tiro a lato di Gündüz. Ai punti la Triestina avrebbe meritato il vantaggio che invece non arriva, all'intervallo è 0-0. Con Kacinari per Gündüz al rientro dagli spogliatoi non cambia il copione, è la Triestina a fare la partita anche se al 54' la Virtus per la prima volta calcia in porta con Begheldo, Agostino para. Sempre Begheldo ad impensierire Agostino, bravo a mettere in angolo un sinistro poco dopo. Non da meno il pericolo procurato da Germano e El Azrak con tiri di poco a lato. Entrano Redan, Correia-Vallocchia ed infine Finotto per El Azrak, diventa un tridente puro e un segnale chiaro di Tesser di voler vincere nei 90 minuti. Detto-fatto, minuto 86, Vallocchia dai 20 metri trova un confetto autentico, con un destro che bacia il palo e batte Voltan. È il gol qualificazione. La terza vittoria consecutiva in gare ufficiali.
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MARTEDÌ 3 OTTOBRE 2023 - Sarà una Triestina completamente diversa rispetto al campionato, quella che scenderà in campo stasera allo stadio Gavagnin-Nocini per sfidare la Virtus Verona nel primo turno eliminatorio della Coppa Italia di serie C (inizio ore 20.45, arbitra Nigro di Prato). Come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", era prevedibile che in una partita che arriva in mezzo a tanti pressanti impegni di campionato, e che potrebbe anche andare per le lunghe (in caso di pareggio sono previsti due tempi supplementari di 15 minuti ciascuno ed eventualmente i calci di rigore) ci sarebbe stata una robusta rotazione dei giocatori. Una scelta confermata dallo stesso Tesser: «Contro la Virtus - dice il tecnico alabardato - la squadra cambierà totalmente perché la vera problematica è che veniamo da un inizio campionato in cui non ci siamo mai fermati. Ho deciso pertanto per un ampio cambiamento della formazione, e il motivo è che siamo sempre in giro, che giochiamo con grande continuità e viaggiamo tantissimo. Per i motivi che tutti sanno, anche quando si gioca in casa si rientra di notte, c'è poco tempo per recuperare. Anche domani rientreremo alle tre del mattino e poi venerdì si riparte per la partita col Renate. Tra l'altro lasciamo a casa D'Urso e Lescano: il primo ha un problemino in via di risoluzione mentre l'attaccante era molto affaticato dopo la partita col Mantova». Detto questo, mister Tesser non snobba assolutamente la Coppa Italia, anzi si aspetta da chi scenderà in campo e avrà l'occasione di farsi notare, una grande prova. Perché anche da questi passaggi cresce la mentalità del gruppo: «La Coppa Italia non è un intoppo - spiega il tecnico – ma si tratta di partite in cui crescere, c'è bisogno anche di queste nel percorso e quindi va affrontata con la testa, l'atteggiamento e la mentalità giusti. È questo che mi preme vedere da chi scenderà in campo. La gestione del gruppo passa anche da queste occasioni in cui c'è la possibilità di fare una certa rotazione. E chi scenderà in campo sono tutti calciatori della Triestina, fanno parte della rosa, quindi non c'è nessuna differenza con gli altri. Sono ragazzi che voglio vedere e la cui condizione può così migliorare: finora hanno giocato meno ma con il prosieguo del campionato ci sarà sicuramente bisogno anche di loro e queste partite servono per farli calare nella realtà del nostro campionato». Con queste premesse, è probabile quindi che oggi ci sarà spazio per chi finora ne ha avuto poco e niente, a partire dal portiere Agostino. In difesa si vedrà sicuramente Rizzo, probabilmente con Moretti accanto a lui, mentre Ciofani e forse Kacinari (che è stato provato da laterale sinistro fin dal periodo di inizio campionato) saranno i terzini. A centrocampo il terzetto potrebbe essere formato da Fofana play con Pierobon e Germano mezzali (oppure Kacinari se verrà schierato da centrocampista), mentre davanti dovrebbero trovare spazio El Azrak, Adorante e forse Kozlowski. Di fronte all'Unione una Virtus Verona che, come ricorda Tesser, è avversario sempre ostico: «La Virtus è una squadra che sta facendo grandi cose in questi anni, an che adesso la troviamo in alto in classifica grazie a Gigi Fresco che la sta mantenendo sempre a ottimi livelli» - Fiducia. Gruppo. Nel vocabolario della nuova Pallacanestro Trieste sono sicuramente due tra le parole più gettonate. E l'esordio in campionato, domani sera alle 20.30 al PalaTrieste, contro Orzinuovi viene atteso con rispettosa impazienza ma soprattutto - l'abbiamo già detto? - fiducia. Lo scrive oggi Roberto Degrassi su "Il Piccolo": gli incontri con i giocatori biancorossi si sono conclusi ieri al Double Tree Hilton con Justin Reyes e Giancarlo Ferrero, l'asse ex Varese voluto dal gm Michael Arcieri con la benedizione di coach Jamion Christian. Spiega Arcieri: «Ho un recente passato condiviso con questi ragazzi. Quando ho sentito Ferrero durante l'estate, mi aveva detto di voler fare qualcosa di speciale prima di lasciare il basket e io gli ho suggerito "Aiuta Trieste a tornare nel posto che le compete"». Un'accoppiata, quella Reyes-Ferrero, che Christian non vedeva l'ora di allenare: «Ho sempre pensato che sarebbe stato bello avere più leader in questa squadra, quando Michael mi ha parlato di Ferrero ero fermamente deciso di volerlo qui. Mi piace la versatilità che portano sul parquet, si tratta di una risorsa in più per noi». REYES «Mi piace sentire la passione della gente, l'ho avvertita forte in questi giorni in città - spiega l'ala portoricana - Siamo consapevoli che ci aspetta un campionato duro ma sono ottimista. Arriva Orzinuovi e ritengo che possiamo avere fiducia. Miglioriamo passo dopo passo. Quando ho giocato in Supercoppa ero arrivato da poco tempo e mi sono reso conto che ad esempio in difesa la squadra giocava meglio senza di me, lavoro per inserirmi ogni giorno di più». «Il mio ruolo preferito? Mi adatto di partita in partita a seconda di quello di cui c'è bisogno. Sono sempre stato abituato a giocare in modo fisico, praticavo anche il football americano, all'università ho giocato da ala forte, ho valorizzato l'atletismo e ho scoperto che con il mio metro e 93 posso schiacciare e lottare con i "4" o i "5". Acquisita questa attitudine ho lavorato per sviluppare anche altre caratteristiche, migliorando il tiro ad esempio. I Mondiali? Un'esperienza divertente, mi hanno dato l'opportunità di viaggiare e soprattutto ho potuto venire a contatto con sistemi di gioco diversi da quelli che ho sempre frequentato». FERRERO Giancarlo Ferrero è una delle pedine biancorosse di maggior esperienza. Sa leggere ogni situazione con lucidità. «Sono grato alla società e alla città per come mi hanno accolto. Il mio obiettivo è restituire tutto quello che ho ricevuto in questo mese e mezzo, sento che possiamo davvero fare qualcosa di bello. Abbiamo voglia di iniziare, Orzinuovi, l'avversario di domani, è ostico ma è importante che ci concentriamo su di noi. Coach Christian l'ha detto e io lo sottoscrivo: ciascuno di noi dieci giocatori della rosa può essere protagonista». «Io un leader? Sono in buona compagnia allora. Ho visto tanti ragazzi del nostro gruppo completamente coinvolti e dediti alla causa biancorossa. Deangeli è una persona d'oro, avevo giocato con Bossi e Ruzzier e percepisco la loro triestinità e quanto sia importante questa stagione. Vedo Michele e lo avverto nitidamente». Al PalaTrieste ha lasciato uno dei ricordi più dolorosi per il pubblico biancorosso da parte di un giocatore avversario italiano. Ventotto punti con 6/7 da tre nel febbraio di quattro anni fa. Una bella responsabilità, dovrà farsi perdonare...«Sono consapevole che non ho molti anni da spendere come giocatore ed è vera la promessa fatta ad Arcieri. Voglio chiudere realizzando qualcosa di bello e per riuscirci a Trieste darò il mio meglio». Trieste l'ha convinta non solo per il ruolo del gm Arcieri o per ritrovare l'ex compagno di squadra Reyes. Qui ha potuto riabbracciare una persona cui è legato da una profonda amicizia, il suo predecessore come capitano a Varese. «Per me Daniele Cavaliero significa famiglia. Abbiamo condiviso un anno e mezzo a Varese, a pensarci relativamente breve come periodo, lui era il mio capitano. Lasciò Varese perchè voleva tornare a giocare qui, nella sua città. In questi anni siamo sempre rimasti in contatto, un amico vero. Fantastico poterlo vedere adesso qui, ogni giorno in palestra»
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LUNEDÌ 2 OTTOBRE 2023 - L'abbraccio ricevuto dai tifosi nel corso della presentazione ufficiale di sabato scorso viatico ottimale per l'inizio della stagione. Come scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", tutto è pronto, in casa Pallacanestro Trieste, in vista dell'esordio che mercoledì sera opporrà la formazione di coach Jamion Christian in casa all'AgriBertocchi Orzinuovi. Da una parte i biancorossi, grandi favoriti alla vittoria finale e alla promozione nella massima serie, dall'altra la formazione dell'ex Alessandro Muzio che si presenta ai nastri di partenza di questo campionato con l'obiettivo di centrare la salvezza. Una sorta di testa-coda già alla prima giornata, pronostico tutto da verificare perchè, come hanno testimoniato i risultati di questa prima giornata, archiviato il basket di settembre l'unico giudice davvero credibile rimane il campo. La prematura eliminizazione dalla Supercoppa ha regalato allo staff tecnico due settimane di allenamenti finalizzati a preparare la squadra per questo esordio. Lavoro fisico per completare al meglio una preparazione che andrà spalmata su un torneo lungo e impegnativo, parte tattica utile a mettere a punto le ultime regole di una pallacanestro per certi versi innovativa come quella che proporrà coach Christian. Il tutto condito dall'entusiasmo di un ambiente che, superato lo choc della retrocessione dello scorso maggio, è pronto a ripartire dando il necessario supporto alla squadra costruita nel corso dell'estate dal giemme Michael Arcieri. La sfida di mercoledì contro Orzinuovi sarà il positicipo di una prima giornata che in questo week end ha regalato i primi risultati stagionali. Dopo il successo conquistato sabato sera dalla Tezenis Verona al PalaGesteco contro Cividale, le sfide di ieri hanno confermato la difficoltà di un torneo che si preannuncia decisamente equilibrato. Buona la prima per Udine che nonostante l'assenza dell'ex biancorosso Jason Clark ha espugnato il parquet della Pallacanestro Nardò. Partenza difficile, 0-9, per gli uomini di Vertemati che trascinati dalle triple di Alibegovic e alla buona regia della coppia di guardie Monaldi-Caroti ha saputo vincere la resistenza della formazione pugliese. Prova di forza di Forlì che si conferma una delle avversarie più temibili nella rincorsa di Trieste alla serie A. La formazione romagnola ha dominato il derby contro Cento passado senza difficoltà grazie all'ottima prova della sua batteria di italiani. Cinciarini, 17 punti, su tutti ma anche Pollone, Pascoli e Zampini hanno chiuso in doppia cifra risultando elementi preziosi nella gestione delle rotazioni di coach Antimo Martino. Tutto facile per la Fortitudo nella sua prima uscita al Paladozza davanti al solito pubblico da record con gli oltre 4000 abbonati stagionali a trascinare la formazione di Caja. Bolpin e Fantinelli leader della compagine bolognese che dopo un primo tempo equilibrato e chiuso sul 31-29 ha preso il largo nella seconda parte di gara gestendo agevolmente la parte finale del match. - Il primo obiettivo per una squadra ricostruita quasi da zero nel mercato estivo e con ambizioni è di non lasciare troppi punti per strada nel corso delle prime 9-10 partite. Ebbene, pur mancando ancora alcuni turni all'ipotetico traguardo (arriverà guarda caso nel big-match con il Vicenza), la Triestina è perfettamente in linea con il trend, anzi è anche sopra le aspettative. Due punti a partita nelle prime 6 gare sono un passo da promozione diretta (76 punti finali) o giù di lì. Come scrive oggi Ciro Esposito, le principali avversarie Padova e Vicenza in primis corrono ma è pur sempre vero che i punti mancanti all'Unione sono quelli della partita d'esordio con il Trento oltre all'infortunio di Crema (dove gli alabardati meritavano un pari) che nelle gare infrasettimanali può sempre capitare. La sconfitta che tutto sommato ci stava nell'unica gara disputata al Rocco è arrivata, oltre che su un terreno indecente ma valeva anche per l'avversario, con un squadra ancora in cantiere e senza gli ultimi arrivati D'Urso, Vallocchia e Finotto (tra i top nelle successive prestazioni) oltre a un Minesso perso tre giorni prima e Adorante squalificato. Le considerazioni numeriche sono solo un indicatore relativo del lavoro svolto da uno staff nuovo con una società nuova e in attività da soli tre mesi. Quello che conta di più è la capacità dimostrata finora da Tesser di saper portare la Triestina a prestazioni sempre in crescita nonostante alcuni alti e bassi fisiologici. A questo va aggiunto l'handicap conseguente al pasticcio del Comune sull'erba del Rocco. L'Unione ha giocato cinque gare in trasferta, che diventeranno sette questa settimana (sperando di tornare al Rocco con il Lumezzane). A pesare non è stata tanto l'incidenza del fattore campo (il tifo a Fontanafredda c'è stato eccome) ma la gestione logistica e i ritmi di allenamento a singhiozzo hanno senz'altro inciso soprattutto sul piano mentale. Eppure nel match con il Mantova questi aspetti non sono affiorati perché la squadra ha saputo abbinare capacità atletica alla qualità che la contraddistingue. I meccanismi nella gestione di alcune situazioni, soprattutto nella fase di filtro a centrocampo per non sovraesporre la difesa, sono da oliare. Ma il lavoro fatto da Tesser e i suoi, grazie anche all'applicazione dei giocatori, finora è stato eccellente e la sensazione è che i margini di crescita siano ancora sensibili. L'obiettivo dichiarato della società è quello di fare un campionato d'avanguardia (con una prospettiva di salire in due stagioni) ma il tecnico di Montebelluna ha una mentalità da vincente che vuole trasmettere alla sua squadra. La possibilità di avere un terminale come Lescano è un plus decisivo ma è tutto il gruppo che gli sta intorno a fare la differenza. I tifosi hanno visto questo atteggiamento è sono stati contaminati da un entusiasmo che non arriva da promesse volatili ma da quanto mostrato finora dall'Unione in campo. Ora si tratta di proseguire su questo percorso nel quale non mancheranno i momenti down da superare. Intanto il tour de force delle trasferte continua. Domani gli alabardati saranno impegnati a Verona contro la Virtus per la Coppa Italia. Tesser potrà far giocare quelli che hanno trovato meno spazio. La Coppa è una seccatura? Sì ma a Tesser non piace perdere mai. Sa che vincere aiuta a vincere. Nessuno si aspetta nulla ma un pensierino alla Coppa Italia può anche aiutare a crescere ancora.
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DOMENICA 1° OTTOBRE 2023 - L'applauso del tifo biancorosso per la presentazione ufficiale, l'arrivederci a mercoledì sera quando anche per la Pallacanestro Trieste comincerà il campionato di serie A2. Come scrive Roberto Degrassi oggi su "Il Piccolo", lungo pomeriggio ieri al PalaTrieste con la kermesse che ha visto la presentazione di tutte le formazioni dal minibasket fino alla prima squadra, oltre alla vernice di Futurosa che parteciperà alla A2 femminile. E dopo la presentazione dei padroni di casa, è seguita l'asta delle magliette a sostegno dell'associazione onlus #IoTifoSveva. Spazio a tutte le formazioni, quindi, ma inevitabilmente riflettori puntati sulla squadra che dovrà cercare di ridare a Trieste la massima serie. Nell'occasione, in rappresentanza della proprietà, sugli spalti c'era anche Fitzann Reid, l'avvocato statunitense presidente di Cotogna Sports Group Italia. Decibel a mille, ingresso dei giocatori uno alla volta accompagnati da una scheda tecnica sintetizzata in brevi ritratti-slogan (che responsabilità per Luca Campogrande, "il più bel tiro in sospensione d'Italia"...). Prima della passerella della squadra, la presentazione del gm Michael Arcieri e di un emozionato coach Jamion Christian. Dopo il contatto con l'atmosfera dei derby, adesso un contatto ancora più diretto con la tifoseria. «So cosa significa il basket per questa città, daremo il massimo», dice il tecnico. Le parole di Arcieri sono state precedute dal coro della Curva Nord che ha proposto il bandierone con la maglia biancorossa numero sei. Sesto uomo. Quello che come il gm è «indispensabile per arrivare fino a lì dove vogliamo arrivare». Alla fine della presentazione, la prima squadra ha ricevuto l'abbraccio collettivo da parte di tutte le formazioni giovanili della Pallacanestro Trieste. Foto di gruppo e stavolta a prendersi il primo piano sono stati i più piccoli del minibasket. Dopo la passerella dei team biancorossi, la seconda parte della manifestazione con l'asta delle magliette a favore di #IoTifoSveva. Il programma avrebbe previsto un'asta sul parquet, con le magliette già disposte in mezzo al campo. Ma dopo due ore abbondanti, troppo forte la tentazione dei chioschi all'esterno per un break tra i due momenti della serata. E allora? La scaletta si è adeguata alle esigenze della folla. La seconda parte della serata si è spostata quindi all'esterno dove c'era in quel momento più affollamento. Via all'asta, quindi. Un appuntamento che si rinnova il 30 settembre non casualmente. Quattro anni fa Sveva ci aveva lasciati, la sua battaglia contro il destino aveva commosso gli sportivi e l'associazione istituita da Marta e Paolo, i genitori della piccola, in questi anni sta portando avanti una missione: cercare di regalare un sorriso ai bambini nel reparto oncologico del Burlo Garofolo e alle loro famiglie. Tante le iniziative promosse ma l'asta rimane il momento più significativo. Il basket era la passione di Sveva, i campioni della squadra della sua città erano i suoi supereroi. - Ha preparato la partita con la maestria della sua esperienza, si è preso consapevolmente dei rischi, ma alla fine ha vinto su tutta la linea. Lo scrive oggi Antonello Rodio sul quotidiano locale: se Lescano e compagni sono stati gli esecutori sul campo, a studiare la strategia vincente per battere il Mantova è stato mister Tesser con un pressing alto e indiavolato con il quale ha messo in difficoltà la squadra di Possanzini: «Ricordate i primi 20 minuti con il Trento? - spiega Tesser – Avevamo fatto questa pressione e il concetto era lo stesso, lì avevamo rubato palla ma avevamo sprecato. Con un Mantova che palleggia molto, che aveva avuto finora il 70-75% di possesso palla a ogni partita, era un rischio giocare così. Ma siamo stati bravi a rischiare qualcosa portando la pressione molto alta, perché tutti i gol sono nati da lì, da situazioni dove si è rubata la palla. Una scelta rischiosa ma fatta bene, soprattutto fino a quando siamo riusciti a restare corti». Alla fine il tecnico non può che essere estremamente soddisfatto della sua Triestina, soprattutto perché di fronte c'era una squadra molto forte: «È stata una bella serata di calcio, la mia squadra l'ha interpretata bene e ha vinto meritatamente contro una squadra di qualità che vuole giocare. Proprio la pressione molto alta e offensiva ci ha permesso di mettere la gara su binari giusti per noi, e il Mantova non è nei piani alti per caso, ha giocatori con grandi valori tecnici e messi bene in campo». Oltre a Lescano, Tesser riconosce che un altro grande protagonista della serata è stato Finotto: «Prima ha ispirato i gol di Lescano, poi anche lui è andato a segno. Deve trovare ancora la miglior condizione, ma sappiamo che è un giocatore di valore, come del resto lo è Redan. L'importante è che chiunque venga chiamato in causa si faccia trovare pronto, la risposta più bella l'abbiamo avuto proprio con Finotto». E un altro protagonista delle ultime due partite è stato Celeghin: «Sono molto contento di lui – racconta Tesser – perché ha trovato quella condizione che all'inizio non era ottimale, infatti nella prima parte di stagione ha fatto molta fatica. Ma ora sta bene, sta dando un grande contributo e rientra nel discorso che chiunque chiamato in causa, come prima è stato per Pierobon e Germano, fa bene». E qui si torna al discorso del gruppo, aspetto fondamentale del credo di Tesser: «La forza della Triestina deve essere la risposta di tutti: non siamo undici, siamo un gruppo. Siamo una buona squadra che sta trovando una sua mentalità. C'è ancora tanto da fare e da migliorare, anche fra un mese dirò le stesse cose, perché la conoscenza fra i ragazzi è sempre maggiore. A me interessa vedere l'approccio, la mentalità, lo spirito di squadra di chi parte così come di chi subentra, perché vuol dire che tutti sono partecipi. La coesione è un aspetto importante, quando c'è questa forza dentro e fuori dal campo, è lì che si fa la differenza». Un messaggio che anche stavolta Trieste ha raccolto con grande generosità. Offerte importanti per un'asta iniziata con i 60 euro per la casacca di Hudson e di Stumbris e proseguita poi al rialzo con quelle degli altri giocatori dell'ultima stagione, dei triestini che giocano nelle altre formazioni compreso Stefano Tonut, fino a quella di Gigi Datome