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  1. MARTEDÌ 8 APRILE 2025 - Segnali di onnipotenza cestistica dal parquet del PalaRubini. Come scrive Lorenzo Gatto, il successo contro Napoli regala a Trieste un Valentine in stato di grazia. Se un mese di assenza dai campi gli ha fatto questo effetto, viene quasi da dire ben venga l'infortunio che oggi regala a coach Christian un giocatore inarrestabile. Denzel no limits: contro Virtus Bologna, Pistoia e Napoli ha segnato in totale 64 punti, quasi 22 di media a partita, tirando con il 60% dal campo. IL VALORE DEI SINGOLI La bravura di uno staff tecnico? Assecondare il talento. Troppo spesso si vedono giocatori ingabbiati da alchimie tattiche, la bellezza della Pallacanestro Trieste di questa stagione sta tutta nella libertà che la squadra riesce a trovare sul campo. Un gruppo che, nell'arco dei quaranta minuti, si diverte e che poi, di conseguenza, riesce a essere gioia anche per gli occhi di chi assiste alle partite. Le attestazioni non arrivano solo dai tifosi biancorossi se è vero che, nel giudizio generale di chi segue il campionato italiano, la formazione di Jamion Christian è considerata senza dubbio tra le più spettacolari di tutta la Serie A. SEGNALI DI CRESCITA L'impressione, analizzando non solo le prestazioni di Valentine, è che nonostante si sia ormai all'inizio di aprile, Trieste abbia ancora margini di crescita e possa arrivare nella fase decisiva della stagione più in condizione delle sue avversarie. Grazie al rientro di Ross, l'esplosione di McDermott, la conferma ad alto livello di Ruzzier, Brown, Uthoff e la solidità tecnica e mentale garantita da Johnson, Brooks e Candussi. Lavorando assieme per un mese, da qui alla fine della stagione regolare, il rischio (per le avversarie) è trovare una Pallacanestro Trieste che si candida a diventare una mina vagante dei prossimi playoff. IL CALENDARIO Cinque giornate alla fine della regular season, con tre trasferte (a Venezia, Cremona e Varese) e due match casalinghi (Trento e Sassari) ancora da giocare. Potenziali dieci punti a disposizione per una squadra che, dopo essere riuscita a mettere un consistente margine di vantaggio tra sé e il nono posto (Tortona, nona in classifica, è lontana 4 punti con lo scontro diretto a sfavore) può adesso provare a puntare in alto cercando di migliorare l'attuale sesto posto in classifica. Con Milano in crisi e Trento che, alla vigilia di Pasqua, dovrà venire a giocare al PalaRubini, le chance di puntare a migliorare il piazzamento finale sembrano esserci. GIORNATA PASQUALE Ufficializzato l'orario della dodicesima giornata di ritorno, in programma interamente sabato 19 aprile, vigilia di Pasqua. Trieste, che ospiterà la Dolomiti Energia Trento sul parquet del PalaRubini, sarà in campo alle 20 con diretta su Dazn - Domenica sera il volto di Tesser nella sala stampa del Mino Favini era disteso, come non lo si era visto nemmeno al termine delle quattro vittorie consecutive. Lo scrive Ciro Esposito: l'aver vinto una partita determinante per il rush finale giocando da squadra di C è stata una vittoria per l'allenatore di Montebelluna. «Serve una segnale forte» aveva detto il tecnico alla vigilia della partita e quel segnale è arrivato. Perché solo con l'umiltà e la determinazione la Triestina poteva tentare di fare il colpo a Meda. Poi ci vogliono gli episodi. Se il Renate avesse messo dentro una delle due-tre occasioni clamorose costruite nei primi 20' oggi si parlerebbe del solito approccio molle visto a Zanica e Gorgonzola. Nella ripresa l'episodio perfetto è arrivato con il colpo di testa su punizione di Ionita arrivato in un momento letale (a 15' dalla fine) della gara. Ma gli episodi una squadra deve anche costruirseli e l'Unione domenica pomeriggio è stata capace di farlo. E così la Triestina, grazie ai tre punti intascati, resta aggrappata all'obiettivo dell'impresa delle imprese: cioè di ottenere la salvezza senza i playout. Si perché è bene non dimenticare che la prima impresa è già stata compiuta. Tesser proprio domenica ha tagliato il traguardo delle 19 partite (quelle di un girone) raccogliendo la bellezza di 34 punti. Insomma il rendimento, nonostante la flessione delle ultime partite, è da podio se rapportato a un intero campionato. L'avventura era partita da quota 6 e sul più bello è arrivata la mazzata della penalizzazione. Per chi fosse animato da pensieri scettici è bene rammentare da quanto indietro sia partita questa squadra. I tifosi, e questo è il fatto al momento più rilevante, lo hanno capito e continuano a stare al fianco dei giocatori. È un elemento davvero importante in questo rush finale. Così come è fondamentale la crescita di mentalità e di condizione di alcuni giocatori che possono incidere più di altri anche sul piano psicologico. Di Ionita si sono sprecati gli elogi e di Correia le qualità tecniche sono evidenti, ma anche Frare, Silvestri e a tratti Fiordilino stanno giocando con personalità (e Bianconi quando è chiamato in causa). L'apporto di Tonetto a sinistra è, oltre che discreto in copertura, un motore decisivo nelle manovre offensive. Ma ci sono anche delle nuove risorse. Strizzolo non è un rapinatore d'area ma un attaccante capace di lavorare di sponda e nel gioco aereo aiutando tutta la squadra a salire. Un elemento così appena adesso comincia a girare. E anche Cortinovis, quanto a intuizione tecniche, può risolvere qualche problema. A fare da contraltare mancano, nonostante gli sforzi encomiabili di Jonsson, gli specialisti di destra Balcot e Germano. Il recupero di almeno uno dei due sarebbe un plus determinante specie per le prossime due gare contro avversarie di rango come Padova e Vicenza. Ora è meglio concentrarsi sul primo derby il cui risultato sancirà quasi definitivamente la prospettiva playout o meno della Triestina. Il successo sul Renate ha tenuto aperta la porta della permanenza in C senza sparegg i ma serviranno ancora almeno 6 punti per consolidarla. Senza fare calcoli (che poi c'è la variabile di quanto combinano le avversarie) va detto grazie a chi lavora sul campo per aver tenuto viva la speranza a tre gare dalla conclusione rimediando in qualche modo i disastri che si sono consumati dietro la scrivania. Domani ci sarà l'udienza al Collegio di Garanzia sul punticino di penalizzazione, poi andranno pagati stipendi, previdenza e tasse. Insomma non c'è da annoiarsi, anche se tutti ne avrebbero fatto volentieri a meno
  2. E' una domanda che personalmente - da giornalista - avrei fatto ugualmente ieri sera. E non per un mero discorso di battibeccare, ma perché spesso veniamo criticati quando non facciamo domande di un certo tipo. E allora non va mai bene niente 😄 Lo ripeto: la società è libera di rispondere o meno (io ricordo lo scorso anno, dopo i primi mugugni dei tifosi, a una domanda specifica sui cori, Arcieri rispose di non aver sentito nulla), in linea generale (e non mi riferisco naturalmente solo a questo episodio) i giornalisti devono fare il loro lavoro e non per questo venire tacciati di voler sempre e comunque cercare la polemica.
  3. Apro (e immediatamente chiudo) una parentesi sulla domanda di Andrea Saule fatta al coach in sala stampa su cui Arcieri è voluto intervenire direttamente, stoppando il quesito. Più che dire "parliamo solo della partita" il tutto è suonato come un "non parliamo di questo caso", perché naturalmente un caso è e ha finito con lo scombussolare molte cose (e che ci siano rimasti male sulla decisione di Christian ormai lo sanno anche i muri del PalaTrieste). Se da una parte è sacrosanto diritto della società trincerarsi su un "No comment", dall'altra certifica come ci sia zero voglia di aggiungere altro. Opinabile o meno, mi sarebbe comunque piaciuto un commento da parte del coach, cosa che invece non avremo probabilmente mai
  4. CITYSPORT.NEWS DI LUNEDÌ 7 APRILE 2025 https://www.citysport.news/download/CS-07aprile2025.pdf
  5. LUNEDÌ 7 APRILE 2025 - I segnali di ripresa visti contro la Feralpi Salò sono stati ripagati con tre punti che riabilitano la Triestina alla salvezza diretta. Come scrive oggi Guido Roberti su "Il Piccolo", Attilio Tesser, in un secondo tempo scorbutico tra campo duro e vento forte, ha ottenuto il massimo grazie alla tenacia dei suoi, capaci di vincere la più classica delle partite sporche. «Mi premeva vedere il giusto atteggiamento e oggi c'eravamo. Era una guerra, contro una squadra in grandissima salute che aveva 4 vittorie consecutive alle spalle. Inoltre il campo era pessimo, duro come il cemento oltre alle folate di vento, era impossibile costruire qualcosa, per come loro interpretano la partita abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Ho visto carattere e temperamento ed è la risposta che volevo dopo un momento non positivo. Abbiamo trovato l'episodio e finalmente dopo 19 partite abbiamo segnato un gol su calcio piazzato. Il risultato positivo aiuta il morale». I cambi questa volta hanno inciso positivamente dopo alcune settimane a effetto mite. «Le ultime volte non ero rimasto contento, non per forza per colpa di chi entra, perché non è facile entrare e trovare gli altri sottotono, questa volta con i cambi abbiamo avuto giovamento, tutti hanno fatto bene la loro parte, ci siamo difesi bene ed abbiamo portato a casa la classica partita da Lega Pro. Qui hanno perso tante squadre blasonate». Questo successo completa i segnali visti con la Feralpi? «Lì era un altro tipo di partita ma eravamo vivi, l'episodio in quel caso è andato dalla loro parte, stavolta dalla nostra ma la squadra la sua partita l'aveva fatta, in crescita. Avevamo giocato un po' di più, qui abbiamo lottato un po' di più, un completamento. Adesso affronteremo squadre che si giocano il campionato ma noi siamo in ballo per qualcosa di altrettanto importante. Saranno battaglie e andranno interpretate come tali, come sviluppo saranno diverse, con maggior qualità di gioco ma come atteggiamento, carattere, temperamento, voglio quello che ho visto oggi». Un risultato positivo aiuterà anche il morale. La rincorsa di Tesser riparte rafforzata. «Questa era la partita in cui dovevamo dare il segnale, la mia squadra deve avere questo atteggiamento caratteriale sempre. Consideriamo che alcuni giocatori erano fermi, o sono rientrati da infortuni, ne abbiamo quattro fuori e abbiamo fatto una rincorsa importantissima, un calo è fisiologico nel cammino, ma non dimentichiamoci mai da dove siamo partiti » - Ancora una volta nel segno della condivisione il successo della Pallacanestro Trieste contro Napoli. Come scrive oggi Lorenzo Gatto sul quotidiano locale odierno, unità di intenti tra squadra e tifosi, che in questo 2025 hanno reso nuovamente il PalaRubini un campo inviolato e difficile da espugnare. Trieste vince e convince dando un segnale forte al campionato, con la classifica che a cinque giornate dalla fine comincia a delineare un quadro estremamente favorevole ai biancorossi. «Mi aspettavo una serata così e una partita che mettesse la squadra nelle condizioni di esprimere la sua miglior pallacanestro – sottolinea coach Christian –. Non so se quella di stasera è la miglior partita giocata in questa stagione, so che i grandi giocatori rendono più facile ogni singola giocata e questa sera la nostra capacità di passarci la palla e di giocare assieme ha reso più facili le cose». Nessun accenno al recente accordo tra il coach americano e la Bryant University, a precisa domanda è arrivato lo stop del giemme Arcieri che ha invitato a fare domande solo sulla partita. E allora testa alla prossima, con la Reyer Venezia che domenica prossima ospiterà i biancorossi. «Sarà un altro test interessante – conclude Christian –, in casa di una delle migliori formazioni del nostro campionato». Sulla connessione squadra-pubblico, sicuramente belle le parole di Mike Arcieri. «Devo dire che mi sto innamorando sempre più dei nostri tifosi – sottolinea il giemme biancorosso –. Li ho visti applaudire Colbey Ross dopo quattro tiri liberi sbagliati e questa è una cosa che per il prosieguo del nostro campionato è per noi fondamentale »
  6. DOMENICA 6 APRILE 2025 - Finalmente al completo, con la possibilità di sfruttare fino in fondo il potenziale del suo roster, la Pallacanestro Trieste vive con fiducia la vigilia della sfida che questo pomeriggio alle 17, sul parquet del PalaRubini, la vedrà in campo contro Napoli. Come scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", un match tra due formazioni in salute, con la squadra di Jamion Christian che continua la sua caccia ai playoff e quella partenopea che, con otto successi nelle ultime tredici partite, ha quasi blindato una salvezza che le undici sconfitte consecutive del girone d'andata avevano messo a serio rischio. Presentazione affidata a coach Jamion Christian il quale, dopo il blitz alla Bryant University, è rientrato a Trieste e oggi sarà regolarmente sulla panchina biancorossa pronto a guidare la sua squadra. «La sfida, indipendentemente dalla classifica o dall'avversaria, è sempre stata contro noi stessi – la sua analisi –, e questo, quando la pressione è solo interna, ti permette di affrontare le cose con un'energia e una passione speciale. Le connessioni sono un dono ed è importante rafforzarle nei momenti difficili e contro avversari difficili. La nostra squadra lo ha fatto per tutta la stagione e mi aspetto che continui a farlo». Partita nel segno di Colbey Ross, il play che a due mesi dall'infortunio al pollice della mano destra, è finalmente pronto a rientrare. «Siamo entusiasti di avere Colbey di nuovo in campo, abbiamo visto quanto ha lavorato duramente per tornare, è un grande agonista e migliora la nostra squadra – continua coach Christian –. Siamo felici di riaverlo e, tra l'altro, penso che sarà la prima volta che giocherà con Sean (McDermott, ndr ). Essere finalmente a pieno organico nel momento decisivo della stagione può essere determinante, penso che abbiamo avuto più infortuni di qualsiasi altra squadra in questo campionato e per questo credo che questi ragazzi meritino il giusto riconoscimento per aver trovato sempre e comunque il modo di vincere». Su Napoli e su un avversaria che lunedì scorso, battendo l'Armani Milano, ha lanciato un segnale chiaro alle formazione che la affronteranno in questa parte finale della regular season, chiaro il giudizio del tecnico della Pallacanestro Trieste. «Hanno cambiato molto trovando nuovi equilibri, non era facile – conclude –. Contro un'avversaria bravissima e segnare nei primissimi secondi dell'azione saranno fondamentali la nostra capacità di difendere in transizione, di rientrare velocemente in difesa e di fare un ottimo lavoro a rimbalzo offensivo». Decima di ritorno che dopo gli anticipi di ieri tra Trento e Scafati e Tortona e Trapani, oggi proporrà gli scontri al vertice tra Reggio Emilia e Milano e tra Brescia e Venezia - Se si crede davvero alla salvezza, serve una svolta e bisogna ritornare a far risultato, possibilmente pieno nonostante il grande valore dell'avversaria. Il messaggio forte e chiaro arriva da mister Attilio Tesser alla vigilia della partita di oggi a Meda contro il Renate (inizio ore 17.30). Perché, come scrive Antonello Rodio, per la Triestina il piccolo pertugio che resta ancora aperto per una salvezza diretta senza passare dai playout, passa inevitabilmente da un successo nella gara di oggi. E per questo la squadra dovrà dimostrare di essersi gettata alle spalle la mazzata della sconfitta arrivata nel finale della buona gara giocata contro la Feralpisalò. Sotto questo aspetto, il tecnico alabardato è perentorio: «La squadra deve per forza aver superato la mazzata della scorsa settimana - afferma Tesser - è un momento non positivo quindi dobbiamo necessariamente dare una svolta, tornando a fare un risultato anche importante. Ne abbiamo bisogno se vogliamo credere nella salvezza e noi ci vogliamo credere, dobbiamo andare là provando a fare una gara importante con tutte le nostre forze, contro una squadra forte come il Renate». Già, perché la volontà alabardata di ripartire si scontrerà con un avversario che sta letteralmente volando, reduce da cinque vittorie nelle ultime sei partite (e la sesta è sfumata solamente nei minuti finali), e tra le cui vittime c'è anche il Padova. Grazie a questo filotto il Renate è salito al quarto posto e si sta giocando una posizione nobile per i play-off. Tesser riconosce il gran momento della squadra di Foschi, ma spiega perché oggi l'Unione deve essere più forte anche di questo: «Loro sono in grande salute, di questo bisogna esserne consapevoli - dice il mister alabardato - mentre noi al contrario siamo a livello di numeri in un trend negativo. Dobbiamo trasformare questa rabbia, questa voglia, questa capacità di soffrire durante la partita, con determinazione e fiducia nei nostri mezzi. Perché siamo una squadra esperta, che deve avere la capacità di reagire e di reagire subito. Penso che la partita sarà molto difficile per i numeri e i valori dell'avversario, ma allo stesso tempo deve dimostrare che la Triestina è viva e ha carattere, quindi mi aspetto tanto da questa gara». Per fortuna in settimana Tesser e i tifosi hanno potuto tirare un sospiro di sollievo per le condizioni di Correia. Il tecnico ha confermato che il centrocampista sta bene dopo la contusione all'anca della scorsa settimana, per cui sembrano esserci tutte le premesse per il suo impiego in mezzo al centrocampo alabardato. Niente da fare invece per Bianay Balcot, Cancellieri e Germano, che restano out: il fatto che siano tre terzini la dice lunga sull'emergenza in questo ruolo, per cui vedremo ancora Jonsson a destra mentre Tonetto a sinistra non avrà rincalzi in caso di necessità se non quello di Bijleveld. Per il resto dovremmo vedere la coppia Silvestri-Frare davanti a Roos, mentre a centrocampo con Correia ci saranno Ionita e Fiordilino: quest'ultimo ovviamente sarebbe il play nel caso si decidesse di far partire Correia in panchina. Com e trequartista in questo momento Cortinovis sembra decisamente più in palla di D'Urso, mentre come coppia d'attacco dovrebbe partire quella formata da Strizzolo e Olivieri, ma con Vertainen e il rientrante Udoh pronti a dare una mano
  7. SABATO 5 APRILE 2025 - Fiducia nella squadra, alla vigilia di un match che nasconde mille insidie. Contro Napoli, domenica alle 17 sul parquet del PalaRubini, la Pallacanestro Trieste dovrà disinnescare il potenziale di un'avversaria che, dopo le undici sconfitte iniziali, sta viaggiando a ritmo playoff ed è sempre più vicina alla salvezza. A suonare la carica, in casa triestina, ci pensa Francesco Candussi (intervistato da Lorenzo Gatto), il microonde biancorosso capace di entrare dalla panchina e accendersi con efficacia regalando sempre un prezioso contributo alla sua squadra. «Consci delle difficoltà di una partita che ci proporrà una Napoli in un eccellente stato di forma ma, allo stesso tempo, sicuri delle nostre capacità e delle nostre possibilità – sottolinea il centro di Palmanova –. Stiamo bene, siamo reduci dalle convincenti vittorie contro Virtus Bologna e Pistoia, stiamo finalmente recuperando i giocatori: non vedo perché non dovremmo essere ottimisti e positivi in vista del match che ci aspetta domenica». Un Candussi sicuro circa le possibilità di successo della sua squadra, deciso a sgombrare il campo dagli equivoci legati a un possibile contraccolpo psicologico legato alla partenza di coach Jamion Christian. «Ci dispiace che vada via – racconta Francesco –, perché il rapporto umano che in questi anni si è creato con Jamion è di primissimo livello. Detto questo, se parliamo di pallacanestro, sono situazioni che un professionista tiene sempre in debita considerazione e fanno parte della carriera di ognuno di noi. Indipendentemente da tutto, in questo finale di stagione saremo sul pezzo, pronti e decisi a vincere il più possibile. Credo sia il modo migliore per salutare degnamente coach Christian». Sulla prossima avversaria, reduce dal prestigioso successo ottenuto lunedì scorso nel posticipo contro l'Armani Milano, chiaro il giudizio del giocatore triestino. «Napoli, rispetto al match che abbiamo vinto nella gara d'andata, è un altra squadra – le sue parole –. Hanno cambiato tanto e d'altra parte se sono riusciti a vincere otto delle ultime tredici partite un motivo ci sarà. Pullen e Green sono una coppia di esterni di valore assoluto, sotto canestro hanno un giocatore come Egbunu che sa fare la differenza. Servirà una Pallacanestro Trieste in grado di esprimere tutto il suo potenziale ma, ripeto, sono certo sarà così». Magari anche grazie al contributo di Colbey Ross, a quasi due mesi dall'intervento chirurgico al pollice della mano destra ormai prossimo al rientro in campionato. «Non so quando tornerà con noi – conclude Candussi –, ma so che, come è successo con Valentine, sarà sicuramente un bel valore aggiunto. Un problema certo, ma un problema per le altre squadre che se lo ritroveranno di fronte». - La Triestina si prepara alla prima delle quattro battaglie che chiuderanno la regular season. Ma la sfida di domani a Meda contro il Renate, come scrive oggi Antonello Rodio, è una partita chiave per capire quale sarà davvero l'obiettivo dell'Unione nelle ultime tre giornate. La stretta porta che lascia aperta ancora una via alla salvezza diretta, passa necessariamente da una vittoria contro la squadra di Foschi. Altrimenti è probabile che l'obiettivo diventi solo quello di tenere a bada la Pro Patria per cercare di arrivarle davanti e conservare i vantaggi conseguenti in vista del play-out. Ma come ci arriva la Triestina a questa gara così importante? In settimana gli occhi sono stati puntati soprattutto su Correia, la cui forte contusione nella zona dell'anca rimediata nel finale della gara contro la Feralpisalò, aveva fatto temere qualche guaio grave. Per fortuna in settimana è arrivato il sospiro di sollievo dopo che gli esami hanno escluso lesioni. Anzi il centrocampista alabardato ha ripreso ad allenarsi regolarmente già mercoledì, anche se con un certa prudenza. La sensazione è che se tutto andrà liscio anche in questi ultimi due giorni, vista l'importanza della sfida Correia possa essere della partita. Ma vanno valutati ovviamente tutti i rischi del caso, per cui non è esclusa una certa prudenza, anche in considerazione dei prossimi impegni. Insomma se starà bene sarà ovviamente Correia a dirigere le danze, ma se si sceglierà di farlo prudenzialmente partire in panchina, toccherà a Fiordilino il ruolo di play davanti alla difesa, con Ionita e Voca (o Braima) mezzali. C'è anche un altro recupero che potrà essere utile a Tesser, quello di King Udoh che è disponibile. Se è abbastanza certo che la coppia titolare sarà quella formata da Strizzolo e Olivieri, almeno in panchina ci sarà un'altra carta da giocare in attacco oltre a quella di Vertainen. Purtroppo nulla da fare invece per Bianay Balcot e Cancellieri, per cui continua l'emergenza terzini. I due sono ancora out e saranno necessari altri controlli per valutare il loro rientro, che si spera possa avvenire la prossima settimana. Questo significa che a destra ci sarà ancora Jonsson, che per volontà e impegno non è secondo a nessuno, ma sta pagando un certo calo in quello che è pur sempre un adattamento in un ruolo non suo. A sinistra invece si spera che Tonetto abbia gettato alle spalle la giornata storta con la Feralpi, ma sarà ancora senza rincalzi, se non quello di emergenza di Bijleveld. Insomma una situazione delicata per affrontare non solo una partita fondamentale, ma anche un avversario che sta letteralmente volando. Il Renate infatti ha vinto cinque delle ultime sei partite e tra le recenti vittime illustri sul suo campo di Meda c'è anche il Padova. Una serie positiva che ha portato la squadra di Foschi fino al quarto posto, alla pari con Trento e Albinoleffe. Insomma al Renate le motivazioni non mancheranno di certo, ma quelle dell'Unione sono decisamente maggiori, come probabilmente anche il livello tecnico. La squadra di Tesser, nonostante la sconfitta con la Feralpi ha dimostrat o sette giorni fa di giocarsela con la terza in classifica. E visto che dopo il Renate arriveranno le sfide con Padova e Vicenza, è necessario che gli alabardati si esprimano davvero al loro massimo livello.
  8. È perfettamente chiaro che l'accordo di JC in NCAA era una sorta di segreto di Pulcinella, che non si poteva certo più nascondere (e non solo su lato Pallacanestro Trieste, perché dall'entusiasmo con cui è stata annunciata l'ufficialità oltreoceano mi pare evidente che non vedessero l'ora di comunicarlo). Piuttosto c'è da ragionare sul mal di pancia che la decisione del coach ha creato all'interno della società stessa. L'ho scritto sul mio pezzo di ieri su Citysport: il comunicato biancorosso non nasconde certo un certo tipo di delusione uscita dalla stanza dei bottoni. E non credo solo per una notizia "spoilerata" dagli altri colleghi giornalisti, che fanno il loro lavoro come un buon giornalista deve essere sempre in grado di fare.
  9. VENERDÌ 4 APRILE 2025 - Se la vittoria del Lecco nel posticipo di lunedì ha allontanato irrimediabilmente per la Triestina la possibilità di agguantare il sestultimo posto che assicurava la salvezza diretta senza calcoli, il ko della Pro Patria nel recupero di mercoledì ha almeno aumentato le chance per l'Unione di arrivare ai play-out in posizione di vantaggio, lasciando aperta una piccola porticina anche per evitare gli spareggi. Antonello Rodio, su "Il Piccolo", traccia il cammino. Il sestultimo posto pare quasi impossibile: il Lecco è 7 punti avanti, Lumezzane e Pergolettese sono a +6, distacchi troppo grandi da recuperare in quattro partite, a meno di miracoli. Il Lumezzane a dire il vero ha un calendario difficile e non passa un buon momento, ma anche se dovesse fare solo 3 punti, gli alabardati dovrebbero farne 9 (e sperare che la Pro Vercelli non ne faccia più di 6), cosa che al momento sembra improbabile, anche se non impossibile se la Triestina vincerà già in casa del Renate.   Ci sono altre due ipotesi che assicurerebbero alla Triestina la salvezza senza play-out. La prima è arrivare quintultima con un vantaggio di almeno 9 punti dalla penultima, attualmente il Caldiero. Per farlo però l'Unione deve acciuffare la Pro Vercelli (un arrivo alla pari avvantaggerebbe gli alabardati) che attualmente è 3 punti sopra. I piemontesi devono incontrare Albinoleffe e Feralpi in trasferta, e Pro Patria e Renate in casa. Ipotizzando che facciano 4-5 punti, l'Unione dovrebbe farne 7-8, il che significa vincere con Renate e Novara e fare almeno un punto fra Padova o Vicenza: non impossibile per una Triestina sul pezzo. L'altra possibilità, decisamente più improbabile, è arrivare quartultimi staccando la terzultima (attualmente la Pro Patria) di 9 punti. Al momento 4 punti separano le due squadre, per cui gli alabardati dovrebbero fare in queste ultime giornate 5 punti in più dei bustocchi. Ma la Pro Patria può vincere in casa con Alcione e Lumezzane e all'ultima giornata incrocia una Pergolettese probabilmente già salva: insomma può fare dai 7 ai 9 punti, per cui allungare ancora è impossibile. Allo stesso tempo, la nefasta ipotesi di finire dietro alla Pro Patria e perdere i vantaggi del ritorno da giocare in casa e della salvezza a parità di gol, è quasi scongiurata. I bustocchi dovrebbero infatti sorpassare l'Unione, ma anche se dovessero fare 9 punti, agli alabardati ne basterebbero 5 per restare davanti. - Ha smesso di giocare solo qualche mese fa, chiudendo in B Interregionale, con la maglia della Stella Azzurra Viterbo, un'avventura durata quasi trent'anni. Per Alessandro Cittadini (intervistato da Lorenzo Gatto), 46 anni compiuti il 2 gennaio scorso, è arrivato il momento di voltare pagina abbracciando quella carriera di allenatore che aveva già cominciato a intraprendere nella parte finale dell'esperienza triestina entrando a far parte del coaching staff dell'Allianz. «Dopo gli anni vissuti a Trieste, sono tornato a casa mia a Viterbo – racconta Cittadini –. Ho continuato a giocare fino alla scorsa stagione poi, una volta deciso che era arrivato il momento di smettere, ho cominciato a seguire i giovani del vivaio. Al mattino lavoro con i ragazzi della prima squadra – continua – al pomeriggio curo le formazioni del giovanili, la sera di nuovo nel mio ruolo di assistant coach con la prima squadra. Devo dire che vivo più ore in palestra oggi rispetto a quando giocavo. Ma sono contento di stare sul campo è la mia vita». Il campionato di A e la Pallacanestro Trieste li segue da lontano. «Torneo interessante, ancor più in questa stagione se pensiamo al grande equilibrio che c'è in classifica –sottolinea –. Milano e Bologna stanno facendo fatica perché l'Eurolega assorbe tante energie, mi viene da pensare che, quando potranno tornare a concentrarsi solo sulla serie A, Olimpia e Virtus torneranno le naturali favorite. Per quanto riguarda Trieste – continua Alessandro – sta disputando una stagione buonissima, adesso deve provare a chiudere nel miglior modo possibile il suo campionato». A partire dal prossimo match contro Napoli, con i partenopei che dopo il disastroso inizio di stagione hanno cambiato marcia. «Hanno battuto prima la Virtus Bologna e poi l'Armani, immagina la carica e la grande fiducia con cui si presenteranno al PalaTrieste – conclude l'ex centro dell'Alma Trieste –. Gruppo coeso che ha trovato equilibri e una identità di gioco e andrà a caccia dei punti necessari per garantirsi la salvezza»
  10. GIOVEDÌ 3 APRILE 2025 - Confermate dalla Pallacanestro Trieste le anticipazioni sul futuro di Jamion Christian. Come anticipato ieri su "Il Piccolo" da parte di Lorenzo Gatto, il coach biancorosso tornerà negli Stati Uniti e sarà il capo allenatore della Bryant University, nella Ncaa, a partire dalla stagione 2025/2026. Dopo la proposta di rinnovo avanzata dalla società, Jamion Christian si è guardato intorno e ha ragionato sulla soluzione migliore per il suo futuro. Dopo due stagioni molto intense ha deciso di tornare a casa. Porta con sé la preziosa esperienza fatta nel campionato italiano, upgrade professionale che in un momento in cui le università americane si stanno aprendo sempre di più ai giovani talenti europei potrà essergli molto utile. A Trieste, dopo un avvio in salita, è riuscito ad ambientarsi e adattarsi a uno stile di gioco diverso dal suo, segno di una intelligenza non comune. È riuscito a vincere un campionato riportando la squadra nella massima serie e quest'anno, anche grazie al valido supporto di due assistenti di qualità come Nanni e Taccetti, si è trovato senza dubbio più a suo agio con una squadra dall'anima molto più americana. La Pallacanestro Trieste ha provato a blindarlo, offrendogli un rinnovo di contratto con adeguamento economico, da parte di Christian è arrivata una decisione che è si professionale ma tiene anche conto dell'aspetto umano e familiare. «La famiglia è il tessuto che ci lega e ci completa – il commento di Paul Matiasic, presidente e proprietario della Pallacanestro Trieste –. Pertanto, siamo pienamente solidali e molto felici per la famiglia Christian che il prossimo passo nel percorso di allenatore di Jamion lo riporterà a casa negli Stati Uniti, circondato dal calore dei suoi cari. Il contributo di Jamion alla nostra organizzazione è sostanziale e continuo. Rimaniamo fermi nella nostra ricerca dell'eccellenza in questa stagione e oltre». Decisione appoggiata anche da Michael Arcieri. «La decisione di Jamion di ricongiungersi con la sua famiglia negli Stati Uniti e di proseguire la sua carriera di allenatore nella Ncaa dalla prossima stagione è stata oggetto di discussioni aperte e riceve il nostro incondizionato supporto – il commento del General Manager biancorosso –. L'opportunità per lui di fare ciò che ama con la sua famiglia al suo fianco è un vero dono. L'impegno incrollabile di Jamion nei confronti della Pallacanestro Trieste per questa speciale stagione 2024-25 è più forte che mai, mentre ci avviciniamo ai mesi più importanti ed entusiasmanti della nostra stagione». Preso atto della scelta di Jamion Christian, si comincia già da oggi a ragionare su quello che sarà il coach biancorosso per le prossime stagioni. Valutazioni in corso tra il presidente Matiasic e il general manager Mike Arcieri, la logica di questa gestione dice che il nuovo allenatore biancorosso dovrebbe arrivare comunque dagli Stati Uniti. Nel frattempo in casa triestina l'attenzione si sposta sul match che domenica prossima, alle 17, opporrà i biancorossi a Napoli. Nessuna distrazione è concessa: l'obiettivo è vincere per continuare la rincorsa ai playoff. - Omar Correia ieri ha ripreso ad allenarsi e nell'entourage alabardato c'è anche la speranza che possa essere già disponibile per domenica contro il Renate: come scrive oggi Antonello Rodio, questa la buona notizia per l'Unione e per tutti i tifosi alabardati. Nello specifico, sabato nel finale della gara contro la Feralpisalò, il centrocampista ha riportato una forte contusione nella regione trocanterica, in pratica nella zona dell'anca. Ed è infatti lì che Correia dolorante si teneva dopo il contatto con il giocatore avversario. Il giocatore dopo i soccorsi era rientrato in campo stringendo i denti, ma zoppicando vistosamente e con una mobilità decisamente limitata, cosa che ha fatto preoccupare squadra e intera tifoseria. Per fortuna gli esami non hanno evidenziato nessuna lesione, bensì solamente una forte contusione a causa della quale Correia è rimasto a riposo tre giorni. Ieri la ripresa graduale del lavoro e se le cose evolveranno positivamente, c'è appunto la possibilità che il centrocampista sia disponibile per la gara di domenica. Intanto la Triestina ha comunicato che quattro giovani del vivaio alabardato hanno ufficialmente siglato il primo contratto di apprendistato: tra loro c'è chi ha già esordito in prima squadra, come Simone Kosijer, difensore centrale classe 2006 che ha avuto l'opportunità di debuttare in serie C nel corso della partita interna con la Pro Patria. Anche l'altro centrale Matteo Izzo, classe 2008, è già stato convocato in prima squadra. Gli altri due, entrambi in forze all'Under 17 alabardata, sono Edoardo Bagnoli, laterale sinistro classe 2008, e Tommaso Davanzo, centrocampista classe 2008.
  11. MERCOLEDÌ 2 APRILE 2025 - Cominciano a farsi concreti i movimenti in vista della prossima stagione. Trattative che non riguardano solo i giocatori, ma valgono naturalmente anche per gli allenatori perchè, arrivati ormai ad aprile, le società cominciano a programmare. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", la Pallacanestro Trieste, che già da qualche settimana ha messo sul tavolo la proposta di rinnovo per Jamion Christian, deve fare i conti con la concorrenza. Christian può cavalcare il momento e sfruttare i risultati positivi delle due ultime stagioni, il fatto di aver vinto in Europa gli regala grande visibilità, una notorietà garantitagli anche dalla sua costante presenza sui social network. Aspetti che lo rendono coach apprezzato e appetibile per le università americane. E' di questi giorni la voce di un possibile interessamento della Bryant University, nelle ultime settimane concreta anche la pista che porta verso Boston. Ciò che è certo, in questo momento, è che il coach ha in mano diverse alternative e può scegliere il suo futuro. Come abbiamo già raccontato subito dopo il match giocato dalla Pallacanestro Trieste contro Scafati, Jamion Christian però non ha ancora deciso nulla e preferisce concentrarsi sul presente. C'è un campionato in corso, c'è una stagione da concludere nel migliore dei modi, c'è un gruppo di ragazzi ai quali è molto legato e con il quale, nei prossimi mesi, vuole togliersi ancora tante soddisfazioni. E a proposito di soddisfazioni da togliersi, il match che domenica 6 aprile porterà Napoli sul parquet del PalaRubini è di quelli da prendere con le molle. Perché la formazione partenopea ha un organico di tutto rispetto e perché è reduce da risultati di prestigio che confermano la qualità del suo roster. Non ultima la sfida che lunedì sera, nel posticipo della nona di ritorno, l'ha vista piegare la resistenza dell'Armani Milano recuperando uno svantaggio pesante con una veemente rimonta e un ultimo quarto da incorniciare. Una partita nella quale potrebbe fare ritorno Colbey Ross, ormai in rampa di lancio per il rientro in campo dopo l'operazione al pollice della mano destra dello scorso 7 febbraio. Il periodo di recupero, fissato tra 45 e 60 giorni, è ormai in scadenza: domenica prossima infatti saranno passati 58 giorni dall'intervento per cui il play tornerà a disposizione dello staff tecnico biancorosso. Ross si allena regolarmente ormai da più di una settimana, fisicamente è a posto ed è pronto e carico per tornare ed essere un fattore in questa parte finale della stagione regolare nella quale Trieste cercherà di blindare l'accesso ai playoff. - «Sono pienamente consapevole e mi prendo le responsabilità dell'errore commesso e delle sue conseguenze. Trieste è per me una seconda casa e questa situazione mi fa molto male ma darò tutto me stesso per far crescere la Triestina e rimediare a questi errori». Come scrive oggi Ciro Esposito, era il 24 febbraio scorso quando il presidente Ben Rosenzweig si è preso pubblicamente la responsabilità delle inadempienze nei pagamenti con scadenza federale il 16 febbraio. Qualche giorno dopo sono arrivati i quattro punti di penalizzazione e anche la squadra in campo ha cominciato a zoppicare. Ora mancano due settimane a un'altra scadenza federale quella del 16 aprile. Le mosse del presidente Cosa è successo finora si chiedono i tifosi e la città? E soprattutto quali sono le prospettive per il presente e il futuro dell'Unione? Ben Rosenzweig, come da lui stesso preannunciato, si è messo alla ricerca di nuovi investitori e lo stesso ha fatto l'altro yankee del gruppo di lavoro alabardato il direttore generale Alex Menta. Ebbene qualcosa si sarebbe mosso. Anzi più di qualcosa, tanto che i legali delle parti sarebbero al lavoro ed entro questa settimana sarebbe prevista la dead line anche formale. Il possibile closing L'operazione nella prima fase dovrebbe essere sottoscritta con lettere d'intenti per perfezionare poi l'affare a distanza di circa un mese. È previsto un robusto ingresso nel fondo Lbk Capital (di fatto la maggioranza dell'investimento anche se trattandosi di fondi non ci sono quote) di nuovi investitori ma resteranno nel fondo anche quelli che hanno garantito finora alla Triestina, di proprietà di Lbk, il plurimilionario apporto consumato nella gestione non esemplare dell'ultimo anno e mezzo. Un chip di rilievo dovrebbe essere anche garantito da Ben Rosenzweig, e l'intenzione degli entranti, sarebbe di confermare il business-man americano alla presidenza della Triestina. Se l'operazione andrà in porto farà parte del progetto pure il direttore generale Alex Menta ma il punto di riferimento con ampi poteri al vertice del settore tecnico sarà Daniele Delli Carri che ha conquistato la fiducia di tutti in questi mesi di duro e serio lavoro. La governance Nessuno stravolgimento in vista in questa fase nell'area amministrativa-organizzativa composta dall'ad Sebastiano Stella e dal segretario generale Antonino Minutoli. Nel frattempo l'attuale gestione amministrativa sta lavorando in vista gli adempimenti del 16 aprile. La scadenza federale Il primo tassello è stato quello di chiedere e ottenere una proroga di 6 mesi della scadenza del finanziamento (il 15 aprile) concesso in autunno dalla Craft LLC alla Triestina (con il pegno delle azioni in garanzia). Si tratta di 2,5 milioni che sarebbero stati un'ulteriore zavorra per le casse societarie. I circa 500 mila euro di Irpef non versata (e 97.000 di imposte sugli incentivi all'esodo) entro il 16 febbraio sono stati coperti attraverso una compensazione con crediti d'imposta vantati dalla Triestina nei confronti dell'erario e con la concessione di una rateizzazione del debito. La dead line imminente del "rimpasto" del fondo LBK è finalizzata a poter disporre in tempo per le scadenze federali della liquidità necessaria per saldare i circa 483 mila euro di contributi INPS non versati nella "sessione incriminata" e 1,4 milioni indispensabili per non incorrere in un ulteriore e fatale inadempienza. Si tratta degli emolumenti (comprensivi di Irpef e contributi) maturati dai tesserati nel mese di febbraio, mentre marzo e aprile vanno saldati entro il 4 giugno. Il progetto da definire Insomma in società sono ragionevolmente convinti che l'ostacolo del 16 aprile possa essere superato. La strada imboccata sembra indirizzata dunque verso una soluzione della crisi di liquidità ma il condizionale, quando si tratta di operazioni finanziarie e riassetti societari, è d'obbligo. Se non ci saranno intoppi, nel mese di maggio sarà messo a punto il progetto di ripartenza (si auspica facendo tesoro degli errori macroscopici commessi) anche se è del tutto evidente come qualunque previsione e budget sia condizionato dai risultati sul campo della squadra. Il mantenimento della categoria dei ragazzi di Tesser è la priorità. E su questo obiettivo è bene che si concentrino gli sforzi di tutti.
  12. MARTEDÌ 1° APRILE 2025 - È una Pallacanestro Trieste che fa sognare quella che si appresta a vivere il finale di stagione. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", consolidato il suo sesto posto, la formazione di coach Jamion Christian guarda con giustificate ambizioni a una classifica che la proietta a soli quattro punti dalla vetta. Un percorso virtuoso che, passo dopo passo, la vede procedere con lucida determinazione verso l'obiettivo dichiarato dei playoff. NEL SEGNO DELLA CONTINUITà Grazie ai due punti strappati al PalaCarrara, Trieste dà valore al successo contro la Virtus Bologna consolidandosi tra le migliori realtà di questa Serie A. La trasferta di Pistoia poteva essere la classica buccia di banana di un percorso eccellente, la Pallacanestro Trieste ha avuto il merito di affrontarla con lucida determinazione, chiudendola con largo anticipo e gestendola in maniera perfetta. Merito della maturità di un gruppo che ha ormai acquisito la consapevolezza della grande squadra. Perché se è vero che, in questo momento, è difficile immaginare dove Pistoia potrà andare a prendersi i punti necessari per salvarsi, è altrettanto vero che la formazione di Jamion Christian non ha mai dato alla sua avversaria la possibilità di credere nella rimonta. Ha affondato il coltello con cinismo e ha chiuso la partita già all'inizio del terzo quarto quando ha stritolato un'avversaria che, sulle ali di un apprezzabile Forrest, aveva provato quanto meno a riaprirla. PROSPETTIVE Il prossimo turno, domenica 6 aprile al PalaRubini contro Napoli, può dare ulteriore slancio al campionato biancorosso. In una giornata ricca di scontri diretti, con Unahotels Reggio Emilia e Bertram Tortona impegnate in casa rispettivamente contro Trapani Shark e Armani Milano e la Reyer Venezia in trasferta sul campo della Germani Brescia, un successo della formazione di Jamion Christian potrebbe proiettarla all'inseguimento delle formazioni che la precedono in classifica. VALORE AGGIUNTO Nel contesto di un collettivo capace di funzionare come un orologio, l'innesto di Valentine si sta rivelando estremamente prezioso. Il mese di assenza, dalla semifinale di Coppa Italia contro Trento al match contro la Virtus Bologna, ha ricaricato le pile di un giocatore tornato carico e sui livelli di inizio stagione. Nei due match giocati, contro Segafredo ed Estra Pistoia, Denzel ha viaggiato a 20 punti di media con il 60% dal campo. Trieste si gode la versione 2.0 di Valentine e, a questo punto, attende con impazienza l'imminente ritorno di Colbey Ross. Con il recupero del suo play e la squadra finalmente al completo, il finale di stagione regolare si apre a scenari decisamente interessanti. VERSO NAPOLI Si apre oggi, solo online sul circuito Vivaticket, la prevendita dei tagliandi per il match di domenica prossima. Da domani (e fino a venerdì) disponibile invece la biglietteria interna del PalaRubini (atrio ingresso Vip di via Ercole Miani) con i consueti orari, dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.30 - Il momento della Triestina è delicato: lo hanno confermato dopo la partita con la Feralpisalò sia Delli Carri che Tesser, pur ribadendo la fiducia nel gruppo e nel raggiungimento della salvezza. Come scrive oggi Antonello Rodio, la penalizzazione di 4 punti e il periodo di fisiologico calo dopo la lunga rincorsa, aggravato dalla scarsa possibilità di rotazione causa i tanti infortuni, hanno influito anche sul piano mentale. Ma anche su quello tecnico ci sono dei precisi motivi che hanno portato l'Unione a fare solo 5 punti nelle ultime sei partite. DIFESA, IL MOMENTO D'ORO Il dato più lampante di questo momento è il numero di gol subiti. La difesa dell'Unione di Tesser, dopo un periodo di comprensibile assestamento, aveva trovato una quadra diventando una delle armi più solide sulle quali costruire i risultati. Al Rocco addirittura, prima della sconfitta di sabato, la squadra aveva preso solo una rete in sette partite. Ma la compattezza della retroguardia era confermata dal fatto che prima del momento no, la Triestina era reduce da tre clean sheet, la serie più lunga della stagione, contro Trento, Pro Vercelli e Alcione. Non solo: nelle due partite precedenti (Lumezzane e Lecco) l'Unione aveva preso un gol solo allo scadere. In sostanza in cinque partite la squadra di Tesser aveva preso solo due reti, entrambe al 90', di cui una ininfluente. TROPPI GOL AL PASSIVO E poi? È successo che da quel maledetto secondo tempo con la Virtus Verona la squadra ha iniziato una serie che l'ha portata ad avere ben 9 gol al passivo nelle ultime sei partite, nonostante due di questi match (contro Pergolettese e Pro Patria) siano finiti con la rete inviolata. Intanto è opportuno sottolineare che quella con la Virtus è stata la prima partita giocata dopo che è emersa la possibilità della penalizzazione. Poi certo, ci sono stati l'incertezza di Roos e l'errore di Frare, ma forse qualche scricchiolìo mentale è iniziato a emergere. Dopo quel match, oltre ai citati clean sheet, l'Unione ha preso 2 reti dall'Albinoleffe, 3 dalla Giana e 2 dalla Feralpi. TRA ASSENZE E CALI Quali i motivi? Si diceva che forse non a caso gli errori, sia tecnici che di attenzione, sono iniziati con le prime notizie sulla penalizzazione. Ma non vanno trascurati i motivi del campo. Roos dopo aver sorretto la baracca per tanti mesi ha accusato qualche sbavatura, ma se la tenuta dei centrali, errore singolo di Frare a parte, tutto sommato è stata buona, qualche defaillance è arrivata dalle fasce. Soprattutto quella destra, perché con Bianay Balcot la Triestina ha trascorso il periodo difensivamente migliore e il suo infortunio (con Germano out) ha visto tornare nel ruolo di terzino destro Jonsson, che si applica molto, ha fatto anche bene nelle prime partite, ma poi ha pagato il fatto di non essere un difensore. Dall'altra parte Tonetto ha fatto grandi prove, ma è stato anche spremuto senza avere un ricambio perché Cancellieri è spesso infortunato. E così qualche suo passaggio a vuoto è comprensibile. E quanto può dare la terza scelta Bijleveld l'avevamo già visto. L'ATTACCO NON AIUTA Va riconosciuto che in questo periodo l'attacco non ha dato una mano. In queste sei partite della discesa di rendimento, la Triestina ha segnato solamente 4 gol, anzi nelle ultime cinque gare sono appena 2 le reti all'attivo. Mentre, nelle prime nove partite dell'era Tesser, erano state 16. Con i numeri attuali invece, se la difesa sbaglia o c'è qualche sbavatura, i risultati non si rimediano
  13. Mi fa riflettere che ci sono più spunti di riflessione su questa partita che sulle precedenti 23...
  14. CITYSPORT.NEWS DI LUNEDÌ 31 MARZO 2025 https://www.citysport.news/download/CS-31marzo2025.pdf
  15. LUNEDÌ 31 MARZO 2025 - Il volto disteso di chi ha portato a casa una vittoria preziosa nella rincorsa ai playoff. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Picolo", Jamion Christian non nasconde la sua soddisfazione, lo fa mettendo in evidenza i meriti di una squadra che ha saputo affrontare una partita potenzialmente insidiosa con il piglio della grande squadra. Se Trieste, dopo un inizio equilibrato, ha saputo prendere il largo senza girarsi più indietro, lo deve alla personalità di un gruppo che ha ormai imparato a conoscersi e a gestire al meglio le situazioni. «Sono contento – conferma Christian –, orgoglioso di come la nostra squadra ha saputo affrontare un'avversaria che è palesemente in difficoltà ma continua a lottare per cercare di restare in Serie A. Ci siamo preparati tutta la settimana pensando a come i nostri avversari avrebbero potuto modificare il loro assetto per metterci in difficoltà – continua –. Direi che i ragazzi si sono espressi al meglio giocando quattro quarti di buona pallacanestro nella quale hanno saputo rispettare il piano partita difensivo». Una Trieste rimasta sul pezzo fino alla sirena finale, con Christian che ha continuato ad allenare con grande intensità nonostante il largo vantaggio acquisito. «Credo fosse un segno di rispetto dovuto a una squadra come Pistoia che stava dando tutto per provare a metterci in difficoltà e rientrare – conclude il coach americano –. Nell'ultimo quarto, in pochi secondi, sono riusciti a tornare da meno 27 a meno 20, è stato importante nel corso dei quaranta minuti non abbassare mai la guardia e continuare a giocare con grande intensità ». - Il segnale lanciato sabato pomeriggio dal direttore Daniele Delli Carri è stato chiaro: il momento della squadra è delicato ma il gruppo è compatto e non molla di un millimetro. Lo scrive oggi Ciro Esposito sul quotidiano locale: Chapeau a Delli Carri che ci ha messo la faccia come un dirigente serio dovrebbe sempre fare nei momenti più difficili. A Trieste poter parlare con un diesse al termine della seconda sconfitta consecutiva e con una squadra vicina a giocarsi la salvezza ai play-out non succedeva da tempo (lo aveva fatto Mauro Milanese dopo la sconfitta con il Pisa e a Carpi dopo un arbitraggio pessimo). Così quello che dovrebbe essere normale diventa straordinario anche perché la società non è stata gestita finora in modo normale o quantomeno lineare. Bene ha fatto Delli Carri che, proteggendo i giocatori, si è sottoposto alle domande alla presenza del tecnico Tesser e del dg Alex Menta, più defilato e l'unico non inibito del board alabardato. Nonostante tutto, il messaggio è che la Triestina deve riprendersi in campo mentre dietro la scrivania si saprà quel che accade tra una decina di giorni. La presenza di Delli Carri potrebbe essere interpretata come un segnale positivo anche su quel versante. «Parlo solo del campo, per il resto posso solo dire che la società sta lavorando per trovare una soluzione» si è limitato a sottolineare il diesse. Sia il presidente Rosenzweig che Alex Menta si sono mossi ma è ancora prematuro pronosticare quale sarà l'approdo. Tutto questo non influenza l'ambiente e i risultati? Certamente sì, come è evidente che la situazione attuale, peraltro non molto diversa da quella di tre settimane or sono, è la risultante di una stagione caratterizzata da una serie ininterrotta di errori e ostacoli. Un mercato deficitario e in ritardo, la scelta di un tecnico inesperto, un ritiro montano con le porte girevoli, un numero insufficiente di amichevoli performanti, il pasticcio fideiussione, l'allontanamento del diesse, il blocco del tesseramento di Olivieri, il punto di penalizzazione, il Rocco ingiocabile (qui non c'è responsabilità diretta) fino a dicembre, il triplo cambio di guida tecnica, la mancanza di budget per il mercato di riparazione e dulcis in fundo (se sarà il fondo) i 4 punti di penalità. L'unica scelta opportuna è stata quella di affidare le sorti tecniche a Delli Carri e Tesser. Questi due signori hanno fatto già due miracoli: l'accelerazione di dicembre con quel che c'era e la marcia spedita, con qualche innesto, di gennaio e febbraio. I tifosi ci credono, la squadra non ha mollato. O almeno questo si è visto al Rocco sabato nonostante la sconfitta. I giocatori, una volta subito per colpevole distrazione il primo gol, avrebbero potuto sciogliersi e invece hanno tenuto testa a un avversario forte, in salute e che vive la quotidianità di una società stabile e organizzata in modo esemplare. Questo sta a indicare come questa Triestina sul campo possa giocarsi tutte le chance messe a disposizione dal rush finale (eventuali playout compresi) nonostante un calendario sulla carta poco agevole. Contano le motivazioni, le relazioni um ane, la condizione fisica e quella tecnica. Contro la Feralpisalò si è visto quanto peso abbiano negli equilib ri di un match le qualità e il carattere di Ionita, l'esperienza di Silvestri, le giocate di Cortinovis e di Correia e la presenza di Strizzolo (nonostante dall'esterno sia sembrato ancora claudicante). Tutto senza togliere nulla agli altri che comunque portano i loro mattoncini. I più navigati assieme alle qualità di Tesser e Delli Carri saranno decisivi. Due miracoli non bastano, ne serve un terzo. Anzi, per non scomodare il divino, serve un'altra impresa. Quella che porta alla salvezza. Almeno sul campo.
  16. DOMENICA 30 MARZO 2025 - Alla ricerca di una continuità di risultati fondamentale in questa parte finale di stagione, la Pallacanestro Trieste scende in campo questa sera alle 19, sul parquet del PalaCarrara, contro la Estra Pistoia. Come scrive Lorenzo Gatto oggi su "Il Piccolo", in prospettiva, due punti che peserebbero tantissimo nella rincorsa biancorossa ai playoff, una partita da affrontare con la testa giusta senza lasciarsi condizionare da una classifica che vede i toscani malinconicamente assestati all'ultimo posto. Conscio dei pericoli di un match nel quale Trieste ha tutto da perdere e nulla da guadagnare, lo staff tecnico ha catechizzato la squadra nel corso della settimana cercando di prepararla a quaranta minuti che possono nascondere delle insidie. Si va verso la conferma della squadra che ha battuto la Virtus Bologna, in attesa di capire i reali tempi di recupero di Colbey Ross e la situazione fisica di un Justin Reyes fermo ormai da un paio di settimane. «Dobbiamo giocare al meglio delle nostre possibilità – l'analisi pre-partita di Jamion Christian –. Siamo stati una squadra molto solida in trasferta per tutta la stagione quindi per noi, dimenticando Trapani, si tratta di tornare a essere noi stessi e giocare il nostro stile di pallacanestro. Dobbiamo semplicemente tornare a esprimere il nostro massimo livello e abbiamo una grande opportunità per farlo contro una squadra davvero tosta». Avversaria, la Estra Pistoia, che al netto delle possibile assenze (da verificare sia Kemp che Della Rosa), giocherà con lo spirito di sopravvivenza di una squadra che cercherà fino alla fine di mantenere il suo posto in questa Serie A. «Pistoia è una squadra che lotta per non retrocedere e può cambiare identità da una partita all'altra – sottolinea il coach biancorosso –. Difendere in modo diverso o proporre cose nuove in attacco: quindi tutto ciò che puoi fare come allenatore è provare a preparare la squadra a ogni eventualità. Durante la settimana – continua Christian –, abbiamo cercato di costruire un attacco equilibrato che ci permetta di capire quali sono i loro punti di forza e di identificarne le armi più pericolose. Penso che ci siamo riusciti. Ora ci affidiamo ai nostri veterani per affrontare un ambiente ostile». Avversaria che proporrà la novità Kadeem Allen, tesserato in settimana e pronto a esordire in campionato. «Un play che ha grande capacità di arrivare al ferro e creare per i compagni – conclude coach Christian –. Lo abbiamo già affrontato lo scorso anno con la maglia di Forlì, giocatore di grande mentalità che avrà grande voglia di tornare in campo e, ne sono certo, riuscirà ad avere un grande impatto sulla squadra toscana». Nona giornata di ritorno che proporrà sfide chiave per l'alta classifica. In ottica playoff, le partite che interessano la Pallacanestro Trieste si giocano oggi al Taliercio, con lo scontro diretto tra Reyer Venezia e Bertram Tortona e domani alla Segafredo Arena dove la Virtus Bologna sfiderà la Unahotels Reggio Emilia - La prodezza di Crespi, una semirovesciata con palla nell'angolino, che gela il Rocco nel finale è il segno dei tempi grami per la Triestina. Perché, come scrive oggi Ciro Esposito, ci sono sconfitte e sconfitte. E quella contro la Feralpi, squadra ben messa in campo e con tante risorse individuali oltre che terza in classifica, per quanto visto in campo punisce la Triestina oltremisura. I leoni del Garda non hanno rubato nulla ma il pareggio sarebbe stata la fotografia più consona all'andamento del match. Certo la Triestina si è fatta buggerare in avvio, come successo a Gorgonzola e anche in passato. Stavolta però la squadra di Tesser ha saputo con equilibrio risalire, anche accelerare e trovare un bel gol di testa con Strizzolo. Ma non le è bastato per evitare la prima caduta al Rocco dell'era Tesser, come il punticino eventuale non sarebbe bastato per fare un salto in classifica. La prova del collettivo tuttavia, se sarà ripetuta nelle prossime partite, porterà i suoi frutti. Sprint finale da brividi L'evidente calo di rendimento e risultati culminato ieri con un altro ko resta un fardello pesante per chi vorrebbe evitare i brividi dei playout. E invece è necessario non pensarci a quattro turni dalla fine e arrivare lì, se ci saranno, con le batterie cariche. La curva anche in questa circostanza ha sostenuto l'Unione, il diesse Daniele Delli Carri alla fine ha fatto da paravento ai giocatori e il tecnico Tesser ha esperienza da vendere. Guardare indietro serve solo a non ripetere gli stessi errori. Perché i punti quelli sono (e soprattutto quelli tolti a tavolino) e non ritornano. La distrazione fatale Ecco tra gli errori è delittuoso andare sotto in avvio. Stavolta la distrazione è meno grave di quella di una settimana fa. Sul piano tecnico la Triestina non digerisce i cambi di gioco sugli esterni e la Feralpi coglie nel segno: palla a Giusidici a sinistra, cross sul palo più lontano e Cabianca di testa sorprende la difesa. Così i piani, ma soprattutto la serenità vengono minati. La reattività non manca L'Unione ancora non si esprime sui ritmi di due mesi fa ma Fiordilino è più tonico, Ionita quasi recuperato e davanti c'è Strizzolo finalmente in condizioni di fare da perno e di aprire spazi per Olivieri. Continua invece a boccheggiare D'Urso e stavolta anche Tonetto a sinistra. L'Unione comunque non subisce grandi pericoli e crea un paio di buone conclusioni con Strizzolo e Ionita. Lo scatto nella ripresa Tesser come quasi sempre non mobilita la panchina in avvio di seconda frazione. Si vede che i suoi giocatori sono più pronti in fase offensiva. E così arriva la rete del pari. Il lancio di quanta metri di Silvestri è una pennellata per Olivieri che salta l'avversario e disegna un'ottima traiettoria sul secondo palo per Strizzolo: il suo colpo di testa non perdona Rinaldi. Il colpo di grazia Il tecnico di casa parte con le rotazioni. La più indovinata è quella con Cortinovis per D'Urso. Il ragazzo ci sa fare e le sue giocate di prima intenzione innescano un paio di fiammate di Correia,Ionita (botta respinta) e poi Bijleveld entrato per Tonetto mentre Voca avvicenda Fiodilino . Mescola le carte anche Diana che non è l'ultimo arrivato. Balestrero torna al su ruolo naturale in mediana. L'andamento sembra in equilibrio ma bisogna fare i conti con Crespo appena entrato: cross di Boci e girata acrobatica da centro area imparabile. Applausi per lui e lacrime per l'Unione. Gli utlimi minuti dicono poco o nulla. La Triestina resta al palo e i playout sono più vicini ma ci sono ancora quattro partite. E devono servire, oltre che a far punti, a ritrovare quella condizione e quella serenità sfoggiata a febbraio. Il resto non conta.
  17. SABATO 29 MARZO 2025 - La buona sorte sta evidentemente guardando altrove e nella corsa salvezza la Triestina si trova ancora una volta a dover rinunciare a parecchie pedine. Come scrive Antonello Rodio su "Il Piccolo", succederà anche oggi, nel difficile match al Rocco contro la Feralpisalò (inizio ore 15). Proprio quando sta cercando di uscire da un momento di appannamento dovuto al tour de force di impegni ravvicinati abbinato ad acciacchi vari, l'Unione si ritrova infatti con quattro assenze, di cui una molto importante. Se il forfait di Germano era sicuro, quelli di Bianay Balcot, Udoh e Cancellieri sono arrivati invece in settimana. Nulla di grave per tutti, ma risentimenti che consigliano prudenza e li costringono oggi a restare ai box, con speranze di recupero per la prossima settimana. Inutile nascondere che su Balcot si puntava molto per rimpiazzare un Jonsson ultimamente un po' in affanno, lo conferma lo stesso Tesser: «Spiace perché in questo momento sarebbe stato utile avere tutti a disposizione, facendo un po' ruotare la rosa e mantenere un certo livello di freschezza. Ad esempio Balcot avrebbe potuto far rifiatare Jonsson, che sta facendo gli straordinari in un ruolo che non è propriamente il suo. Mi spiace perché dopo lo spezzone di sabato scorso, è stato un brutto colpo vederlo fermarsi di nuovo a metà settimana, un piccolo problema che però non ci permette di averlo a disposizione». Quantomeno il tecnico alabardato conferma che il ritorno alla settimana tipo di lavoro dovrebbe aver fatto crescere il resto della squadra: «Abbiamo messo un po' di benzina e lavorato per aumentare un po' la condizione generale. La squadra ha lavorato duro e speriamo di vedere in campo dei miglioramenti, anche sotto l'aspetto della tenuta complessiva, non solo fisica, perché lì stiamo bene. Quanto alle assenze, che dire, questi siamo e andiamo avanti sempre con fiducia, ci mancherebbe». Di fronte, inutile girarci intorno, una Feralpisalò decisamente temibile, che non a caso è solidamente al terzo posto in classifica: «Affrontiamo una squadra forte reduce dalla serie B – spiega Tesser –, dopo la quale hanno mantenuto in parte l'ossatura, soprattutto hanno quei giocatori di categoria che hanno permesso loro di stare negli anni scorsi sempre ai vertici del campionato, fin quando non sono riusciti a vincerlo. Sono in un buon momento di forma, squadra molto tecnica, di qualità e di intensità. Bisogna affrontarla bene, senza timore reverenziale e anzi, avendo molta fiducia nei nostri mezzi, perché se ti abbassi e lasci la partita in mano a loro, è una squadra che con la qualità entra con grande facilità in area di rigore». Tirando le somme, davanti a Roos ci sarà la coppia centrale Silvestri-Frare con Jonsson a destra e Tonetto a sinistra. A centrocampo Correia, il rientrante Ionita e probabilmente Fiordilino, che resta favorito su Voca e Braima. Grande incertezza per il ruolo di trequartista fra Cortinovis e D'Urso, mentre in attacco sarà probabilmente Strizzolo ad affiancare il rientrante Olivieri, con Vertainen pronto a dare una mano in corso d'opera - «Non c'è nessun altro posto in cui vorrei essere». Michele Ruzzier, efficace con le parole tanto quanto lo è sul campo, sintetizza con una frase la sua gioia per il rinnovo che lo legherà alla Pallacanestro Trieste anche nelle prossime stagioni. Una scelta, come scrive oggi Lorenzo Gatto, arrivata nel segno della continuità per un giocatore che, tornato a casa nel dicembre del 2022, è passato dall'amarezza per una incredibile retrocessione alla gioia per un'altrettanta incredibile promozione. In questa stagione, partito per essere l'alter ego di Ross, ha saputo salire in cattedra nel momento del bisogno e, dopo l'infortunio di Colbey, ha preso in mano la squadra giocando la miglior stagione della sua carriera. «È un onore continuare a fare parte di questa grande famiglia – continua Michele –. Ringrazio Michael Arcieri e Paul Matiasic per la fiducia, avere la possibilità di vestire ancora i colori della mia città e giocare davanti alla mia gente è impagabile». Le sue prestazioni nel corso di questo campionato sono state fondamentali, non ha mai saltato una partita ed è sempre stato pronto a ricoprire qualunque ruolo a seconda della necessità. Nelle dieci occasioni in cui è partito in quintetto ha messo a referto cifre notevoli: 13,8 punti, 5,4 assist e 1,1 palle rubate, con una percentuale da tre punti (49,3% in campionato, 50% contando anche la coppa Italia) che lo pone al secondo posto della speciale classifica dei migliori tiratori dietro al solo Armoni Brooks. IL PRESIDENTE «La conferma di Michele è un segnale fortissimo per il nostro progetto – il commento del presidente Paul Matiasic –. Non si tratta solo di trattenere un giocatore di altissimo livello, ma di assicurare la continuità di un percorso che abbiamo intrapreso con ambizione e determinazione. Michele rappresenta l'identità di Trieste, la sua passione e il suo legame con la città. Averlo con noi – continua Matiasic – per i prossimi anni significa costruire su fondamenta solide, con un giocatore che incarna i nostri valori, punto di riferimento per tutta la comunità. Siamo entusiasti di continuare questo viaggio insieme». LA GIOIA DI ARCIERI Concetti che trovano conferma anche dalle parole di Michael Arcieri. «Oggi è un giorno di festa per la città di Trieste e per la sua tradizione cestistica – il commento del giemme biancorosso –. Niente dà più soddisfazione che vedere un figlio di questa terra salire alla ribalta, diventare un modello a cui innumerevoli persone possono aspirare e regalare momenti emozionanti e vittorie che entrano a far parte della storia sportiva della città. In poche parole – continua Arcieri – Michele è un giocatore di pallacanestro speciale: ha doti tecniche straordinarie, la sua comprensione del gioco è di primo livello e ha nel Dna la capacità innata di orchestrare e creare opportunità per i compagni di squadra. Allo stesso tempo, possiede un istinto naturale nel cogliere il momento di prendersi e realizzare tiri importanti». Una firma preziosa anche in prospettiva futura. «La sua crescita come giocatore e leader è costante – conclude Arcieri – la sua presenza è fondamentale per il successo del nostro lavoro quotidiano mirato a guidare la Pallacanestro Trieste verso un futuro luminoso. Sapere che posso vivere questo percorso con il numero 10 al mio fianco mi dà, e dà a tutti, una grande gioia»
  18. VENERDÌ 28 MARZO 2025 Promossa da una classifica che a sette giornate dal termine della stagione regolare la colloca in piena zona playoff e la pone di diritto tra le squadre rivelazione della serie A, la Pallacanestro Trieste sta trovando anche nelle statistiche dei singoli le ragioni del suo grande campionato. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", presenti ai vertici di quasi tutte le speciali graduatorie di categoria, molti dei giocatori biancorossi stanno firmando a livello personale una delle migliori stagioni della loro carriera. I due giocatori simbolo, in questo senso, sono senza dubbio Jeff Brooks e Michele Ruzzier. Brooks ha trovato a Trieste una seconda giovinezza sportiva e, con sette partite ancora da giocare, ha già superato il numero di punti segnati dalla stagione 2014/2015 a oggi. Aveva fatto meglio solo a Caserta nel 2013/2014 e con la Lenovo Cantù al suo anno d'esordio in Italia nel 2012/2013. Per Ruzzier non ci sono davvero più aggettivi per raccontare un campionato vissuto da assoluto protagonista. Alla leadership e alla visione di gioco che ha sempre avuto, si aggiunge quest'anno una invidiabile continuità offensiva che lo colloca, con il 49,3%, alle spalle del solo Armoni Brooks di Milano, al secondo posto della classifica dei migliori tiratori da tre punti del campionato. Oltre al 40% in stagione era andato solo a Cremona nel primo campionato disputato agli ordini di Meo Sacchetti in maglia Vanoli. VERSO PISTOIA Lavoro di qualità, sul parquet del PalaRubini, per dare continuità alla crescita di una squadra che con il rientro di Valentine ha dovuto, per l'ennesima volta in stagione, trovare in corsa gli aggiustamenti necessari. Contro Pistoia, domenica alle 19 sul parquet del PalaCarrara, si va verso la conferma della squadra che ha affrontato e battuto la Virtus Bologna. In casa Estra, dopo il doppio passo falso rimediato prima a Trento e poi contro Tortona, ci sarà l'importante novità legata all'esordio di Kadeem Allen. Valore aggiunto importante per il coach sloveno Okorn, da valutare ci sono le condizioni di un giocatore fermo dalla scorsa stagione quando si infortunò in maglia Unieuro Forlì. IL NODO EUROPEO Unahotels Reggio Emilia e Bertram Tortona, due delle avversarie di Trieste nella rincorsa ai playoff, hanno passato il turno qualificandosi ai quarti di finale della Fiba Champions League. Reggio Emilia, battendo 77-70 il Petkim Spor, ha superato Manresa chiudendo il girone K al secondo posto alle spalle di Tenerife, Tortona si è imposta nello scontro diretto contro Wurzburg concludendo alle spalle dell'Aek Atene. Oggi, alle 11.30, sorteggio dei quarti, le squadre italiane giocheranno in trasferta gara-uno e l'eventuale match di spareggio - Nelle speranze di Attilio Tesser, il ritorno alla settimana tipo di lavoro dovrebbe assicurare il ritorno a una brillantezza fisica che consenta anche maggior qualità nelle giocate e continuità durante la partita. Come scrive Antonello Rodio sul quotidiano locale odierno, domani contro la Feralpisalò (allo stadio Rocco inizio alle 15) vedremo se sarà così, ma alla fin fine, oltre alla condizione e all'atteggiamento di squadra, la differenza la fanno anche i singoli. E proprio in vista della difficile sfida di domani contro la terza in classifica, in casa alabardata ci sarà il rientro di due giocatori molto importanti. Anzi nelle speranze del mister dovrebbero essere tre, ma il terzo è ancora in forse. Iniziamo dalle certezze: causa squalifica, sabato contro la Giana è mancato per la prima volta da quando lo scorso ottobre è stato disponibile per essere schierato, e la sua assenza in attacco si è fatta sentire. Stiamo parlando di Marco Olivieri, bomber stagionale dell'Unione con i suoi 9 gol, anche se ben 6 segnati su rigore. È vero che ultimamente, anche per il suo gioco generoso e molto dispendioso con tante corse anche in copertura, Olivieri è sembrato un po' in affanno fisico e l'errore dal dischetto contro la Pergolettese ne è stato un segnale. Ma del suo dinamismo è difficile fare a meno e la manovra offensiva necessita della sua verve. Domani, dopo aver potuto rifiatare, il suo rientro sarà prezioso. Il secondo rientro è quello di una pedina forse ancora più importante per la squadra: Artur Ionita, da quando è arrivato in rosa a febbraio grazie al mercato invernale, ha avuto un impatto devastante segnando tre reti e portando fisicità e atletismo in mezzo al campo. Un altro centrocampista con le sue capacità di inserimento offensivo non c'è, e infatti la Triestina ha sofferto tantissimo le assenze nelle ultime partite causa la brutta ferita rimediata contro la Pergolettese. Già a Gorgonzola però Ionita ha giocato oltre mezz'ora e ora è pronto per riprendere il suo posto da titolare. Perché le altre mezzali Fiordilino, Voca e Braima hanno altre caratteristiche, altri pregi e altri difetti, ma il moldavo in questo momento per la squadra sembra avere un peso specifico maggiore. Nei piani alabardati era previsto anche il rientro di Bianay Balcot come terzino destro: da qualche settimana Jonsson sta faticando parecchio, si è adattato anche con sacrificio in un ruolo non suo ma ora l'islandese è in calo e purtroppo Germano è incappato in un nuovo infortunio. Pertanto il ritorno in formazione del francese del Torino era atteso con fiducia, ma al momento la sua presenza in dubbio perché causa un lieve risentimento muscolare anche ieri Balcot si è allenato a parte. Da vedere se è una cosa risolvibile in breve tempo e quindi potrà essere della partita, oppure se bisogna andarci con prudenza e ritardare il suo rientro. A proposito di acciacchi muscolari, da segnalare anche quelli di Udoh e di Cancellieri: l'attaccante è anch'esso in forse per domani, mentre per il terzino sinistro le speranze sono poche ma è ancora da valutare. Dopo l'attacco febbrile della scorsa settimana che l'aveva costretto a saltare la Giana, invece, ritorna a disposizione Bianconi, che rappresenta la prima alternativa alla coppia centrale difensiva formata da Silvestri e Frare
  19. GIOVEDÌ 27 MARZO 2025 - Occhi puntati su Colbey Ross nella settimana che precede la trasferta che domenica 30 marzo, sul parquet del PalaCarrara, vedrà la Pallacanestro Trieste sfidare la Estra Pistoia. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", fermo dal 7 febbraio, giorno in cui si è sottoposto all'intervento chirurgico al pollice della mano destra, il playmaker biancorosso ha cominciato questa settimana a intensificare gradualmente il lavoro, cosa che a breve gli permetterà di partecipare agli allenamenti. Le valutazioni su Ross sono quotidiane, per il momento Colbey si limita a fare quasi tutto con la mano sinistra: a un passo dal pieno recupero, sarebbe un delitto compromettere tutto il lavoro svolto affrettando i tempi. IL SALVAGENTE TRIESTINO E d'altra parte, con un Ruzzier che sta garantendo un rendimento da nazionale, dalle parti di via Flavia non c'è davvero fretta. Votato miglior italiano della ventitreesima giornata, con una doppia doppia sfiorata (11 punti e 9 assist) e l'ennesima prestazione da far stropicciare gli occhi, Michele è sempre più uno dei leader della Pallacanestro Trieste che sta volando in classifica. Un uomo in missione, pronto a ripagare la grande fiducia che sente attorno a lui. «Ne sento tanta, sia da parte dei compagni che degli allenatori – racconta Michele –, e questo, assieme al fatto di poter giocare per la mia città, mi regala grandi motivazioni. In questa seconda parte della stagione sto trovando spazio e questo mi permette di essere in campo nei momenti importanti e di giocare i palloni decisivi». MOTIVAZIONI ESTRA La carica, in vista del match in programma contro Trieste, è suonata già al termine del match giocato e perso contro la Bertram Tortona domenica scorsa sul parquet del PalaFerraris. Gasper Okorn, tecnico sloveno dell'Estra, ha lanciato un segnale chiaro ai suoi giocatori in vista di quella che per Pistoia rappresenta una delle ultime chiamate di questo campionato. Fanalino di coda, con due lunghezze da recuperare nei confronti di Scafati, Cremona e Varese, la formazione toscana deve tornare a far punti e muovere la classifica. Intanto Pistoia ha speso l'ultimo visto a sua disposizione firmando l'ex Forlì, Kadeem Allen. Pratiche burocratiche sbrigate in settimana, il giocatore sarà tesserato entro venerdì e potrà dunque essere a disposizione nel match contro Trieste. DOPO LA MULTA Colpita dal giudice sportivo con un'ammenda di 4.000 euro per il lancio di una bottiglietta nel match contro la Segafredo Bologna, la società reagisce. Pallacanestro Trieste, si legge nella nota emessa ieri, considera inaccettabile e contrario ai principi sportivi il lancio di oggetti sul terreno di gioco da parte di un ristretto numero di individui e si attiverà, usando ogni strumento a propria disposizione, per identificare i responsabili di tali atti, al fine di prevenire il ripetersi di simili episodi in futuro. - Prodotto del florido vivaio dell'Atalanta, a gennaio Alessandro Cortinovis (intervistato da Antonello Rodio) è arrivato in prestito alla Triestina dalla formazione nerazzurra under 23. Trequartista classe 2001, con un curruculum ricco di due scudetti e una Supercoppa Primavera, oltre a 40 presenze in serie B e una in serie A, nelle ultime due partite Cortinovis è partito da titolare mostrando buoni numeri, anche se una condizione forse non ancora al top. Cortinovis, lo spirito con cui è arrivato a Trieste è stato quello di trovare spazio e rilanciarsi in una stagione nella quale con l'Atalanta stava giocando poco? «Sì, è uno dei motivi, ma ha giocato un ruolo decisivo anche il fatto di arrivare in una piazza vera, importante, con uno stadio bellissimo e una grande tifoseria. E questo è stato un grande stimolo. Poi sul piano personale i miei obiettivi sono quelli della squadra, quindi arrivare alla salvezza». Ha appena giocato due partite da titolare per la prima volta nella stagione: che sensazioni ha sulla sua condizione? «Io ora mi sento bene perché ho ritrovato continuità nel lavoro. Ho avuto solo un piccolo affaticamento che mi ha fatto saltare un paio di partite ma ora sto bene e come ho detto ho trovato soprattutto continuità. Ovviamente giocando di più migliora anche la condizione». Con la Giana ha anche avuto una ghiotta occasione per fare gol... «Fiordilino mi ha messo davvero una grande palla, mi sono trovato davanti al portiere e ho cercato di metterla sopra di lui perché era l'unico modo per superarlo, ma ho alzato un pelo troppo e la palla ha preso la traversa». Come va la convivenza nello stesso ruolo con D'Urso? «Eravamo già abituati a questa situazione. Lo conoscevo già, abbiamo giocato assieme nel Cosenza e in pratica ci succedeva la stessa cosa di alternarci nello stesso ruolo. Ma si tratta di una concorrenza sana, che anzi ci aiuta in allenamento ad alzare la competitività. E poi lui è un bravissimo ragazzo e siamo amici». Questa settimana piena di lavoro sta aiutando la squadra a ritrovare un po' di brillantezza? «Siamo arrivati alle tre partite ravvicinate che eravamo un po' contati, ora sicuramente questa settimana tipo ci sta aiutando, abbiamo più tempo per lavorare ma anche per preparare meglio la partita». Per la salvezza diretta si è fatta dura, come vede la situazione in queste ultime cinque partite? «Noi siamo fiduciosi e nella salvezza diretta ci crediamo. Si può ancora fare e sarebbe meglio evitare i pericoli dei playout, ma comunque l'obiettivo resta quello di salvarsi in qualsiasi modo e stiamo lavorando per riuscirci». Incontrare però in questo periodo Vicenza e Padova in lotta fra loro non aiuta. «Sì, non aiuta, ma è anche vero che all'andata la Triestina ha ottenuto risultati positivi con le prime due. Insomma quando la squadra si esprime al meglio, può davvero giocarsela con tutte». E sabato al Rocco arriva la Feralpisalò che è terza in classifica ed è in un ottimo momento: come la vede? «Noi arriviamo da una sconfitta ma bisogna guardare al periodo più ampio e di punti prima ne abbiamo fatti tanti. Quindi si tratta di andare in campo con la testa giusta, convinti che possiamo giocarcela»
  20. MERCOLEDÌ 26 MARZO 2025 - Dopo la sconfitta di Gorgonzola, a cinque giornate dalla fine della regular season tutto si è complicato per la Triestina in ottica salvezza diretta. Come scrive Antonello Rodio oggi su "Il Piccolo", calcolando che la Clodiense è ormai condannata all'ultimo posto e alla retrocessione diretta, e che la Pergolettese nonostante il capitombolo interno con l'Arzignano ha un calendario che dovrebbe permetterle di raggiungere presto la quota salvezza, la Triestina deve guardare soprattutto a cinque squadre. Il focus su tre di queste, Lumezzane, Lecco e Pro Vercelli, è nel tentativo di raggiungere il sestultimo posto che significa salvezza sicura senza calcoli, o almeno il quintultimo posto che sulla carta offre maggiori chance di evitare comunque i playout. L'attenzione sulle altre due squadre, Pro Patria e Caldiero, è nel tentativo di tracciare il solco necessario (9 punti) per evitare gli spareggi. OCCHIO AL LUMEZZANE Il Lumezzane sta passando un periodo nero, è in caduta libera e ha fatto 4 punti nelle ultime nove giornate. Per questo la società è corsa ai ripari esonerando il tecnico Franzin e chiamando in panchina Massimo Paci, ma anche se il club vanta 38 punti sarà comunque cruciale lo scontro della prossima giornata con il Caldiero: se lo fallisce il Lumezzane rischia seriamente di entrare in zona pericolosa perché il calendario delle giornate successive potrebbe portargli solamente 4 punti: traguardo finale ipotizzato dai 43 ai 45 punti. Il Lecco ha un calendario migliore, potrebbe fare minimo 8 punti e salire a 45-46 mettendosi in salvo. La Pro Vercelli ha scontri difficili con Vicenza e Feralpi e uno molto delicato con la Pro Patria: potrebbe fare tra i 5 e i 7 punti e chiudere a quota 41-43. UNIONE, COSA SERVE? In pratica per sperare nel sestultimo posto la Triestina dovrebbe arrivare almeno a 44-45 punti, il che significa farne 11-12 nelle restanti cinque gare. Un'impresa visto che l'Unione affronta tra l'altro le prime tre in classifica, con Padova e Vicenza che si giocheranno la promozione fino all'ultima giornata. Ma quella quota o poco meno, forse 43, sarebbe necessaria anche per arrivare al quintultimo posto e poi vedere il distacco dalla penultima. Sia chiaro, l'Unione di Tesser ha le potenzialità per battere in casa Feralpi e Novara e vincere in casa del Renate: a quel punto potrebbero bastare 2 punti tra Padova e Vicenza, però è chiaro che dovrebbe andare tutto per il meglio. Realisticamente, la cosa più probabile al momento è che la Triestina arrivi quartultima e se la veda con la terzultima. UNA VIA MOLTO STRETTA Vediamo dunque a che quota potrebbero arrivare Pro Patria e Caldiero. I bustocchi devono ancora recuperare la gara con l'Atalanta U23 (lo faranno il 2 aprile), hanno altre due gare casalinghe abbordabili e trasferte non impossibili. C'è il rischio che la Pro Patria possa fare anche 10-11 punti, arrivando a 37 e rendendo così necessario per la quartultima arrivare a 45-46 punti per evitare gli spareggi. Anche il Caldiero, se in palla, ha un calendario che potrebbe regalargli una decina di punti arrivando a 35. Quindi l'ipotetica quintultima avrebbe bisogno di arrivare almeno a 44 per non giocarsi i playout. La via per la salvezza della Triestina è in sostanza molto stretta: fare almeno 10-11 punti e sperare che questo possa bastare. Difficilmente per il sestultimo posto, ma almeno per il quintultimo, sperando poi che il Caldiero non faccia più di 9-10 punti. - «Dovessi trovare un aggettivo per la Pallacanestro Trieste di questa stagione, la definirei camaleontica. Una squadra che non si affida mai a un singolo giocatore e che, in base alla formazione che schiera o all'avversaria che affronta, sa sempre cambiare pelle». Davide Cantarello (intervistato da Lorenzo Gatto), l'ex pivot della Stefanel e allenatore delle giovanili di BaskeTrieste e San Vito, racconta le sue impressioni dopo lo splendido successo strappato dalla formazione di Jamion Christian alla Segafredo Bologna. «Splendido davvero - sottolinea - pensare di essere due a zero in stagione contro una corazzata come la Virtus dà già il senso del grande campionato che sta disputando Trieste. Se ai risultati aggiungi anche la qualità e la spettacolarità del gioco, il quadro diventa completo. Sabato sera - continua Davide - ho seguito la partita assieme ai ragazzi delle giovanili, devo dire che mi sono divertito. Merito di quello che si è visto sul parquet, naturalmente, ma anche del contorno. Cornice di pubblico stupenda». Lo ha sottolineato anche Denzel Valentine al termine della gara, ancora una volta i seimila del PalaRubini hanno trascinato la squadra al successo. «Cambiano gli sponsor, i presidenti, gli allenatori e i giocatori - ricorda Canta - l'unica certezza resta un pubblico innamorato della sua squadra di pallacanestro. Io lo so bene, Trieste è una piazza speciale per il basket. E quando giochi, pur nella concentrazione della partita, i tifosi li senti e ti danno una grande carica». Pallacanestro Trieste proiettata sulla volata finale di un campionato nel quale la lotta per i playoff è serrata e ancora molto incerta. «Ed è normale sia così - sottolinea Davide - perchè ogni anno a fronte di qualche sorpresa trovi magari squadre che non esprimono fino in fondo il loro potenziale. Fare un pronostico oggi su chi resterà fuori dai playoff è francamente impossibile perchè molto complicate sono le valutazioni sul calendario. Pensi magari di avere un cammino più facile - continua - affrontando le squadre che lottano per salvarsi e invece non tieni conto che proprio quelle partite nascondono le insidie tipiche delle sfide in cui le tue avversarie giocano per la sopravvivenza. Per questo domenica prossima a Pistoia, la Pallacanestro Trieste deve scendere in campo con la necessaria concentrazione e la testa giusta». Da innamorato della palla a spicchi, Cantarello continua a vivere la quotidianità della palestra con la gioia di sempre. Al mattino un po' di tiro a canestro e il lavoro coi pesi a Calvola, poi è tempo di tornare alla scrivania per preparare gli allenamenti dei suoi ragazzi. Allena gli under 13 della Pallacanestro Trieste, è assistente della Under 15 biancorossa e lavora anche con gli under 19 del San Vito. «Quando alleni persegui un aspetto tecnico e uno educativo. L'obiettivo - conclude Cantarello - che varia a seconda delle età dei gruppi, è quello di insegnare ai ragazzi come si sta in campo, con il rispetto dovuto agli avversari e agli arbitri».
  21. MARTEDÌ 25 MARZO 2025 - Cinque squadre in corsa per il primato al termine della stagione regolare, quattro chiamate a giocarsi gli ultimi tre posti per entrare nei play-off. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", il campionato lancia la sua volata, un testa a testa che si completerà l'11 maggio e che stabilirà la classifica finale di una serie A mai così competitiva al vertice come quest'anno. Con il passare delle giornate, equilibrio e spettacolo lasceranno spazio alla durezza di sfide senza quartiere, battaglie sul campo che nobiliteranno un torneo nel quale la quota per entrare nel lotto delle formazioni chiamate a giocarsi lo scudetto si sta alzando di settimana in settimana. Quanti punti serviranno alla Pallacanestro Trieste per essere certa di disputare la post season? Cinque successi sarebbero garanzia sufficiente, con quattro vittorie e 36 punti totali, anche considerando il fatto che in caso di arrivo a pari punti sarebbe in vantaggio sia con Reggio Emilia che con Tortona, la formazione di Jamion Christian dovrebbe essere comunque dentro. Condizionale d'obbligo, il calendario di queste ultime sette giornate di campionato può essere utile per tracciare un quadro più preciso. GLI SCONTRI DIRETTI Saranno tanti e decisivi, testa a testa nei quali conterà anche la differenza canestri in caso di arrivi a pari punti al termine della stagione regolare. Nelle ultime sette giornate, Trapani, Brescia, Reggio Emilia e Venezia dovranno giocarne ben quattro, Milano, Virtus Bologna, Trento e Tortona tre, Trieste è quella messa meglio visto che sarà chiamata a giocarne solo due, all'undicesima di ritorno al Taliercio contro la Reyer Venezia e nella giornata successiva al PalaRubini contro la Dolomiti Energia Trento. I PROSSIMI TURNI La prossima giornata proporrà le sfide tra Virtus Bologna- Reggio Emilia, Trento- Brescia e Venezia- Tortona con la Pallacanestro Trieste impegnata a Pistoia, quella successiva vedrà affrontarsi Tortona- Trapani, Reggio Emilia- Milano e Brescia- Venezia con i biancorossi impegnati contro Napoli. Due turni sulla carta favorevoli a capitan Deangeli e compagni, due partite che in caso di successo potrebbero aprire alla formazione di Jamion Christian le porte per un finale più ambizioso. VERSO PISTOIA Recuperato Valentine e con l'ormai abituale punto di domanda circa le condizioni di Reyes, la curiosità dei tifosi è legata al possibile recupero di Ross. Ieri sono scaduti i 45 giorni dall'operazione al pollice della mano destra effettuata lo scorso 7 febbraio, da oggi comincerà la fase di recupero vero e proprio del play-maker biancorosso. Per capire se potrà essere in campo già domenica 30 marzo al PalaCarrara contro Pistoia, bisognerà attendere il fine settimana. In casa toscana, proprio contro Trieste, dovrebbe esordire Kadeem Allen, l'ultimo arrivato in casa Estra che sta completando in questi giorni le pratiche per il tesseramento. Costate care, a Trieste, le intemperanze dei tifosi durante il match disputato contro la Segafredo . Da parte del giudice sportivo arrivata un'ammenda di quattromila euro per lancio, collettivo e frequente di oggetti non contundenti (palline di carta), senza colpire e per lancio, collettivo e sporadico di oggetti contundenti (bottigliette piene d'acqua), che colpivano il secondo arbitro e un tesserato avversario. - Quanto successo sabato a Gorgonzola, come scrive oggi Antonello Rodio, a ben guardare non è un'assoluta novità negli ultimi quattro mesi della stagione alabardata, da quando insomma in campo ci va una squadra competitiva con un allenatore esperto e capace in panchina come Tesser (inutile prendere in considerazione l'Unione precedente che aveva messo assieme solo una lunga sequenza di sconfitte o quasi). LE SCONFITTE IN FOTOCOPIA Perché anche nella brillante gestione alabardata degli ultimi mesi, va riconosciuto che c'è questo neo che evidentemente non a caso si è ripetuto nelle uniche quattro sconfitte subite da dicembre in poi. Al di là delle prestazioni complessive più o meno valide, contro la Giana Erminio si è verificato quasi in fotocopia quanto avvenuto in precedenza ad Arzignano, a Caravaggio con l'Atalanta U23 e a Zanica con l'Albinoleffe: un gol subito nei minuti iniziali (solo con l'Albinoleffe era arrivato a fine primo tempo), un buon tentativo di reazione ma  inesorabilmente sterile, poi la progressiva resa definitiva che ha portato in tre occasioni a tornarsene a casa con tre reti al passivo, e nell'altro frangente (Albinoleffe) con due sul groppone. Il tutto segnando una sola rete con l'Atalanta U23, su rigore, a partita ormai chiusa. MAL DI TRASFERTA A prescindere da quale sia stata la causa del primo svantaggio, che spazia dall'errore individuale a un approccio troppo molle e superficiale, sta di fatto che la Triestina una volta sotto non è mai riuscita a rimontare l'avversario. Solo all'esordio di Tesser a Padova si era riusciti a riagguantare l'avversaria, poi nelle quattro occasioni seguenti, preso il gol non c'è stato nulla da fare. Altro particolare, questo è successo sempre in trasferta, perché per fortuna al Rocco l'Unione non solo non è mai andata sotto nel punteggio nella nuova gestione, ma ha subito appena una rete in nove partite dimostrando una solidità difensiva da prima della classe. VIETATO ANDARE SOTTO Sta di fatto che il dato è abbastanza preoccupante in vista del rush finale di stagione e degli eventuali playout, anche se tutta la tifoseria spera di evitare questa appendice poco adatta ai deboli di cuore. Perché se questa squadra soffre tanto lo svantaggio da non essere mai riuscita a raddrizzare la partita, è evidente che d'ora in poi è severamente vietato sbagliare l'approccio alla gara, perché cali iniziali di attenzione, ma anche errori dei singoli, possono costare l'esito dell'intero match. E visto che l'eventualità dei playout va considerata, è molto probabile che la Triestina li debba affrontare con una partita di andata da giocare in trasferta dove un problema del genere deve essere assolutamente evitato, perché si ripercuoterebbe su tutti i 180 minuti. LA SETTIMANA CHIAVE Va anche detto che due di questi quattro ko sono avvenuti nell'ultima settimana, quando fra il tour de force delle partite ravvicinate, l'assenza di giocatori chiave (Ionita, Balcot e sabato anche Olivieri) e la condizione precaria di infortunati al rientro, la squadra ha forse passato il peggior periodo degli ultimi mesi. Adesso c'è una settimana intera per lavorare in tranquillità, alla fine della quale, come ha sottolineato Tesser negli scorsi giorni, si dovrebbe rivedere una certa brillantezza sul piano fisico e agonistico. Anche se c'è quel secondo tempo di Gorgonzola che va esaminato. La speranza è che il previsto step di intensità ma anche di qualità, abbinato al rientro di giocatori chiave in ogni reparto, possa bastare in queste ultime cinque partite. Anche per fare in modo che di partite non ne servano altre.
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