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  1. Diciamo che i rumours riferiscono che più di qualcosa sembra essere cambiato sponda Milano nelle ultime ore. E che di certezze consolidate non ce ne sono più come qualche giorno fa. Ora, che gli indizi portino là dove-pensiamo-noi, è ampiamente da vedere. E quindi è un qualcosa da trattare con estrema moderazione, mettiamola così...
  2. DOMENICA 15 GIUGNO 2025 Oltre alla partecipazione alla prossima serie C certificata dall'ok della Covisoc, c'è un'altra certezza sulla prossima stagione della Triestina: come scrive Antonello Rodio su "Il Piccolo", il diesse Delli Carri avrà a disposizione un budget molto risicato, parte del quale da costruire dalle vendite. Dopo il fiume di denaro sperperato nelle gestioni precedenti, ora è tempo di stringere la cinghia per non incappare nuovamente in problemi con i pagamenti. Il direttore sportivo che ha appena firmato un biennale che lo lega alla società alabardata fino al 2027, ha già dimostrato nella scorsa sessione di gennaio di riuscire a fare un buon mercato senza risorse, anzi cercando di risparmiare. Ad aiutarlo comunque c'è un tesoretto che può arrivare proprio dal mercato, che se le cose vanno tutte per il verso giusto potrebbe ammontare a circa 3 milioni di euro. C'è innanzitutto una vendita che non dipende dalla Triestina che può aiutare le casse alabardate ed è quella di Andrea Adorante, che diciotto mesi fa fu ceduto alla Juve Stabia (era un prestito con diritto di riscatto poi regolarmente esercitato dalla società campana nell'estate 2024). Ebbene la Triestina ha un diritto (pare circa il 15 per cento) sulla futura rivendita dell'attaccante che, come noto, poi alla Juve Stabia ha fatto sfracelli con conseguente esplosione della valutazione: nel girone di ritorno in serie C ha segnato 12 reti e quest'anno ne ha realizzate 17 in serie B. Ora in molti sono interessati ad Adorante, in primis il Venezia. Pare che la Juve Stabia chieda 3,5 milioni per il bomber, poi in trattativa bisogna vedere a quanto si arriva, fatto sta che dalla sua cessione nelle casse alabardate possono verosimilmente arrivare dai 300 ai 500mila euro circa. Ma è ovvio che il grosso del tesoretto alabardato arriverà dalla cessione di Omar Correia. Già a gennaio la società avrebbe voluto far cassa con il centrocampista a cui non mancavano certo le offerte, però è stata soprattutto la volontà del giocatore di rimanere in alabardato a imporsi. Ora però le condizioni sono cambiate: dopo aver contribuito in modo decisivo alla salvezza dell'Unione, il giocatore merita una carriera con palcoscenici più importanti, che siano nella B italiana oppure all'estero. E soprattutto la Triestina non se lo può più permettere. Correia ha un contratto fino al 2027 con la società alabardata e considerate quelle che erano state finora le offerte ricevute, dalla sua cessione potrebbero arrivare un paio di milioni di euro. L'unico altro giocatore in rosa che può portare soldi dalla cessione del cartellino è il portiere Roos, anch'esso sotto contratto fino al 2027. Ma non stiamo certo parlando delle cifre di Correia, anzi di un decimo o poco più. Potrebbe aiutare però ad arrivare a quei tre milioni di cui si parlava. Poi sotto contratto ce ne sono tanti altri, ma tutti rientrerebbero nel solito mercato di serie C nel quale non si comprano cartellini (Lescano e Correia sono state delle eccezioni), ma si prendono i giocatori a zero agendo soprattutto sulle rescissioni. A queste operazioni bisognerà poi aggiungere un buon lavoro sul taglio del monte ingaggi, perché la Triestina non si può più permettere di tirare fuori quasi un milione e mezzo al mese di stipendi, tasse e contributi. - Tempo di riflessioni, a pochi giorni dall'eliminazione in semifinale scudetto contro la Virtus Bologna, in casa Armani Milano. Come scrive Lorenzo Gatto, l'Olimpia ragiona sul suo futuro, valutazioni in corso sulla rosa di questa stagione e sulle basi dalle quali ripartire in vista del prossimo campionato. Si è parlato molto, a Trieste ma non solo, del futuro di Stefano Tonut: l'ex mvp della serie A che ha chiuso la sua stagione con qualche non entrato (in gara-1 e gara- 2 a Bologna), un sotto utilizzo che ha dato il via alle inevitabili voci di mercato. Voci normali e tipiche di questo periodo dell'anno ma certamente non alimentate da un giocatore che ha ancora un anno di contratto e non sta, almeno per il momento, pensando alla possibilità di spostarsi. Se Milano, nelle valutazioni sulla rosa, dovesse decidere di modificare qualcosa nel suo parco italiani, le cose potrebbero cambiare. SONDAGGI Sono tante le società che si sono interessate a Tonut nelle ultime settimane. Si è mossa Venezia, che con Stefano ha naturalmente un rapporto privilegiato, si sono fatte vive la Virtus Bologna e Trapani, c'è stato anche il colloquio tra Mike Arcieri e l'agente del giocatore con il giemme biancorosso che ha sottolineato che se dovessero maturare le condizioni per un uscita di Stefano da Milano la Pallacanestro Trieste sarebbe interessata. C'è un nodo economico da considerare però, tenendo presente che qualsiasi trattativa non potrebbe prescindere da un ingaggio importante. Uno scoglio non facile da superare. VISIONE EUROPEA Rimane, al netto della volontà dell'Olimpia di continuare un percorso comune, il desiderio di Tonut di giocare anche nella prossima stagione in Eurolega. Stefano si sente un giocatore ancora in grado di esprimersi ad alto livello (sarà fondamentale per il suo morale l'estate azzurra con la nazionale del Poz) e quindi non dovesse esserci l'Armani nel suo futuro l'alternativa potrebbe essere Bologna oppure l'estero. Facciamo due nomi, Valencia e Partizan Belgrado, anche se il panorama in caso di effettiva uscita da Milano potrebbe allargarsi. PALLA A BAIESI Nel giorno in cui è iniziata la finale scudettto, l'Olimpia Milano ha voltato pagina cercando di tracciare le basi del futuro al termine di una stagione che si fa fatica a non considerare fallimentare. Il nuovo direttore sportivo, assieme al giemme Stavropoulos e a coach Messina, ragioneranno su un mercato che non potrà prescindere dalle valutazioni sul parco degli italiani a disposizione. Al momento, in uscita sembrano esserci i soli Bortolani e Caruso (anche lui nel mirino di Trieste), vedremo quali saranno le idee che coinvolgeranno i vari Flaccadori, Pippo Ricci e, appunto, Stefano Tonut.
  3. SABATO 14 GIUGNO 2025 - Adesso i tifosi alabardati possono tirare un sospiro di sollievo: la Triestina è ufficialmente iscritta alla prossima serie C. Come scrive Antonello Rodio su "Il Piccolo", ieri pomeriggio, attorno alle 16, la società alabardata ha infatti ricevuto comunicazione dalla Covisoc che la domanda presentata la scorsa settimana ha tutti i crismi della regolarità. «La Commissione di vigilanza sulle società di calcio – si legge nella nota – dopo aver esaminato la documentazione prodotta dall'Us Triestina Calcio 1918, ha rilevato che, allo stato degli atti, risultano integrati i criteri infrastrutturali, sportivi-organizzativi, legali, economico-finanziari e non sussistono motivi ostativi all'ottenimento della Licenza Nazionale ai fini della partecipazione al campionato di serie C 2025/2026». Si chiude dunque una settimana di apprensione nell'ambiente alabardato. Un'apprensione comprensibile visto che tutti ricordano l'incertezza e l'ansia di venerdì 6 giugno, quando a poche ore dalla scadenza dei termini per l'iscrizione, tutto era ancora in bilico. Poi con i soldi arrivati in extremis si è proceduto al saldo degli stipendi, delle tasse e dei contributi riguardanti i mesi di marzo e aprile. Per il resto la fideiussione era già stata correttamente allestita, l'accordo con l'agenzia delle imposte per la rateizzazioni del pregresso già firmato, e anche la concessione dello stadio Rocco era stata siglata con il Comune. Tutto all'ultimo momento, ma tutto corretto. Anche se non va dimenticato il non piccolo particolare che, proprio a causa delle inadempienze precedenti, l'Unione inizierà il prossimo campionato con 9 punti di penalizzazione sul groppone. E occhio alle scadenze del primo luglio (stipendi di maggio) e del primo agosto (stipendi di giugno). Ma riguardo alla regolarità dell'iscrizione, va riconosciuto che in questi giorni la società alabardata aveva sempre ostentato sicurezza. Lo stesso accordo raggiunto con Delli Carri in settimana, era già un preciso segnale che le cose stavano filando lisce, perché il direttore sportivo avrà avuto sicuramente delle precise garanzie. Tra l'altro ieri in serata la situazione non era ancora certa, ma pare che la Covisoc abbia accettato tutte le domande d'iscrizione, a parte ovviamente quella della Spal, che già in origine si sapeva incompleta. Pertanto, se le cose stessero così, verrebbe ripescata solo l'Inter U23 e non ci sarebbe niente da fare invece per il Ravenna, che sarebbe entrato in caso di una seconda domanda d'iscrizione non accolta. Ricordiamo invece che la mancata presentazione delle domande di Lucchese e Brescia farà spazio alla riammissione di Pro Patria e Caldiero. A dire la verità il Brescia ha la deroga per presentare domanda fino al 24 giugno, ma sarebbe una domanda inutile e verrebbe certamente respinta perché gli ultimi pagamenti non sono stati effettuati. Nel caso, non si sa per quale motivo, la dovesse presentare, allora non verrebbe riammesso il Caldiero bensì verrebbe ripescato il Ravenna. Intanto in B il Tribunale federale ha respinto il ricorso della Salernitana, pertanto oltre alla salvezza del Fro sinone, è confermato il play-out che la squadra campana giocherà contro la Samp: chi perde andrà in C, anche se nessuna delle due finirebbe nel girone della Triestina. - Nel frattempo, archiviata ormai l'ipotesi di una possibile conferma di Attilio Tesser, inizia in casa alabardata il toto-allenatore. Sempre come scrive Antonello Rodio, l'altra sera l'incontro tra la società e il mister che ha portato l'Unione a un'insperata salvezza è andato male, troppa distanza in termini economici e anche sul progetto sportivo, nonostante la disponibilità di Tesser a ridursi sostanziosamente lo stipendio. Ma questo per la Triestina sarà un anno a pane e salame, ormai è assodato che Delli Carri agirà con un budget limitato, con taglio dei costi e ricerca di risorse dalle vendite. Per cui la Triestina deve dirottare su un'altra tipologia di tecnico, non trascurando il fatto che ci sarà da lavorare soprattutto con i giovani e con un fardello di 9 punti di penalizzazione da recuperare. In queste ore emergono soprattutto due nomi, a dire la verità non nuovi in orbita Unione negli ultimi anni, quelli di Giorgio Gorgone e Massimo Donati. In pole comunque c'è Gorgone, 49 anni il prossimo agosto, ex centrocampista che ha vissuto per 7 anni con la maglia alabardata addosso – dal 2005 al 2011 da giocatore e poi un'altra stagione come allenatore della Berretti – potrebbe essere il profilo ideale. Innanzitutto ci sono già stati contatti con lui nell'ultimo biennio, ma visto che Gorgone era alla guida della Lucchese non se ne è fatto niente. Proprio con il club toscano il tecnico romano ha compiuto un'impresa, riuscendo a salvarsi sul campo ai play-out in una situazione disperata, con 6 punti di penalizzazione e mesi e mesi senza pagamenti, tanto che poi la Lucchese è sparita. Insomma è uno abituato alle situazioni complicate come sarà quella del prossimo anno per l'Unione, inoltre da ex molto amato che è stato tanti anni a Trieste, potrebbe aiutare a ricucire con una tifoseria che dopo tutti i problemi societari ha digerito male anche il divorzio con Tesser. Anche Donati, 44 anni, ha già avuto contatti con la Triestina. Anzi lo scorso anno, prima che la società dirottasse all'improvviso sulla poi infelice esperienza con Santoni, era proprio lui il mister designato per allenare l'Unione. Donati era reduce da un ottimo biennio con il Legnago: primo anno una promozione dalla D alla C e il secondo un sorprendente sesto posto da neopromosso, con record di imbattibilità ed eliminazione al secondo turno dei play-off. Sfumata l'ipotesi triestina, Donati andò in Grecia ad allenare l'Athens Kallithea, neopromosso nella massima serie ellenica, ma dopo 14 partite senza vittorie (8 pari e 6 sconfitte) a dicembre è stato esonerato. Oltre a Gorgone e Donati, anche se in maniera più sfumata, emerge anche un terzo nome, quello di Piero Braglia, 70 anni, altro ex giocatore alabardato (metà anni Ottanta in serie B), che al contrario degli altri due pretendenti vanta una lunga carriera di 35 anni in panchina, quasi tutti fra serie B e C. La scorsa stagione ha allenato in Lega Pro il neopromosso Campobasso, ma a gennaio, dopo quasi tre mesi senza vittorie, è stato esonerato.
  4. (OT) D'ora in avanti avviso e/o banno senza fornire ulteriori giustificazioni. A partire dal prossimo post che non c'entra un cazzo con la tematica della discussione. Non fatemi girare le balle ulteriormente, che di pazienza ne ho avuta sin troppa
  5. VENERDÌ 13 GIUGNO 2025 - Le strade di Attilio Tesser e della Triestina si dividono. Come scrive Antonello Rodio oggi su "Il Piccolo", a meno di clamorosi ma a questo punto quasi impossibili ripensamenti, il tecnico che ha portato a una salvezza miracolosa l'Unione non siederà nella prossima stagione sulla panchina alabardata. Il giorno dopo la notizia dell'accordo biennale con Daniele Delli Carri, arriva quindi una doccia fredda per la tifoseria alabardata, che sognava come conseguenza della conferma del direttore sportivo, anche quella dell'amato mister che pare invece destinato alla Juve Stabia. Nel tardo pomeriggio di ieri c'è stato un incontro tra Tesser, Delli Carri e il direttore generale Alex Menta: ma l'esito è stata una fumata nera, con pochissimi o nulli margini di ricucitura. Troppo lontane le parti, sia dal lato economico che da quello sportivo. Quanto all'aspetto economico, sembra che Tesser fosse disposto a una sostanziosa riduzione dello stipendio rispetto a quello dello scorso anno, a conferma di quanto aveva detto in queste settimane, ovvero della priorità data alla Triestina e alla volontà di rimanere ad allenare l'Unione nonostante la penalizzazione di 9 punti con cui la squadra affronterà il prossimo campionato. Ma il taglio di stipendio proposto dalla società, senza margini di trattativa, pare sia stato decisamente più corposo e importante rispetto alla riduzione a cui era disposto il mister, una riduzione che soprattutto per lo staff sarebbe molto pesante. Del resto che le risorse della società quest'anno saranno notevolmente ridotte lo si era già capito dalle difficoltà nel reperire i soldi per pagare tutte le varie scadenze. E Delli Carri, che aveva richiamato Tesser a Trieste lo scorso dicembre, avendo appena firmato un accordo biennale sa bene quali sono i tagli che dovrà andare a fare per la prossima stagione con un budget a disposizione evidentemente risicato, in pratica dimezzato rispetto allo scorso anno. Ma c'è stata grande distanza pure sul piano del progetto tecnico e sportivo. Anche per quanto riguarda la squadra, infatti, è un discorso di budget a disposizione, che essendo notevolmente più basso fa pensare a un massiccio utilizzo di giovani puntando sulle regole del minutaggio. Certo, anche con un budget risicato si può costruire una squadra competitiva, del resto Delli Carri ha fatto un ottimo mercato a gennaio pur dovendo risparmiare e non spendere. Ma probabilmente Tesser ha insistito sul fatto che per recuperare 9 punti di penalizzazione serve anche qualcosa in più sul piano della qualità e dell'esperienza. Fatto sta che anche qui è difficile ricucire le distanze. Nonostante lo scorso weekend Tesser abbia ricevuto delle proposte importanti da parte di altre società, come aveva annunciato ha aspettato di parlare prima con la Triestina. Ma la società alabardata volterà pagina. Si chiude così l'esperienza travagliata a due tappe di Tesser con la proprietà americana. Tutti ricordano l'inspiegabile esonero del febbraio 2024 da terzo in classifica: da quel momento la squadra era andata sempre peggio, e quest'anno tutti ricordano il disastroso avvio. Poi il ritorno del mister di Montebelluna, chiamato proprio da Delli Carri, aveva riportato la squadra in rotta arrivando a conquistare la salvezza ai playout col Caldiero, nonostante l'handicap delle penalizzazioni - «La vita da giocatore ti fa pensare che, oltre al campo, non ci sia altro. In realtà questi anni vissuti da dirigente mi hanno fatto capire che dietro la magia del basket ci sono lavoro, persone, sfumature che adesso apprezzo moltissimo». Quanto è cambiato, Daniele Cavaliero (intervistato da Lorenzo Gatto), dal timido ragazzino quindicenne che alla fine degli anni Novanta si affacciava sul palcoscenico della serie A con il sogno di una strada da professionista ancora tutta da percorrere. Cinque lustri più tardi la metamorfosi del golden boy della pallacanestro triestina è compiuta. Dopo aver chiuso in biancorosso la sua splendida, ventennale carriera, ha intrapreso un nuovo percorso professionale. Oggi è director of global scouting di Trieste ma, aldilà delle qualifiche, rappresenta al fianco di Michael Arcieri uno dei punti di riferimento della società presieduta da Paul Matiasic. LA CRESCITA PROFESSIONALE «Credo che la bravura, in qualsiasi ambito, sia quasi esclusivamente il risultato del lavoro, in un gioco che non finisce mai – racconta Daniele –. Spero che l'esperienza da atleta mi aiuti, oggi, ad approfondire la parte tecnica di un giocatore, che è però solo un pezzo del puzzle di un'analisi che va condotta molto più in profondità. Serve una visione a 360 gradi e in questo ho la fortuna di poter imparare da un professionista come Arcieri. Impegno, curiosità e uno sguardo aperto sul mondo permettono di crescere». IL BILANCIO FINALE «Abbiamo posto le fondamenta per costruire qualcosa di solido e duraturo – l'analisi di Cavaliero –. Una stagione estremamente positiva, con i margini per crescere ancora e la consapevolezza di aver avuto un gruppo straordinario. Ripartiamo da qui: puntando sulla continuità, la qualità degli uomini con uno sguardo attento a profondità del roster, fisicità e versatilità: aspetti cruciali per migliorare ancora». I MOMENTI DEL CAMPIONATO «Alcune immagini raccontano meglio di mille parole il senso di questa stagione. La prima è l'esordio in casa contro Milano: i nostri ragazzi di nuovo in serie A, lo staff che si stringe per l'inno, la nostra gente che canta a squarciagola e Paul Matiasic che prende il microfono per salutare il pubblico, accolto con calore da una città che – oggi più che mai – deve continuare a stargli vicino per dare forza al progetto che sta costruendo. Un'altra fotografia è quella, meno visibile ma potentissima, del lavoro dietro le quinte: le persone che hanno trasformato Verona e Treviso in "casa", dimostrando cosa significa davvero il termine appartenenza. È un esempio di tutte le donne e uomini che vivono per questa maglia. Poi ci sono i volti, la folla e i sorrisi durante la presentazione del campo di Borgo San Sergio, simbolo di un legame sempre più forte con il territorio. Infine, un gesto silenzioso ma eloquente: Michael Arcieri che raccoglie tra ragazzi e collaboratori i rifiuti a Valmaura per lasciare il campo pulito. Il messaggio è chiaro: seguite i leader con le mani sporche di terra».
  6. Attenzione, su discorso Tonut (che di fatto resta a Milano, è confermato e con quel contratto garantito lì è praticamente impossibile che possa andarsene) che si potrebbe già aprire una concorrenza forte a 12 mesi di distanza dal suo status di free agent. Che di estimatori in giro per l'Italia ce ne sono tanti già adesso...
  7. GIOVEDÌ 12 GIUGNO 2025 - In una fase del mercato in cui le certezze vengono quotidianamente stravolte, sembra sfumare la pista Candi per la Pallacanestro Trieste. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", manca l'ufficialità ma il play-guardia bolognese, in uscita da Tortona dopo le tre stagioni disputate in maglia Bertram, avrebbe scelto la Reyer Venezia per continuare il suo percorso nella massima serie. Si parla di un accordo su base biennale per un giocatore che andrebbe a irrobustire la pattuglia italiana a disposizione di coach Neven Spahija. Tortona confermerà il duo Baldasso–Biligha mentre continua a ragionare sul futuro di Denegri, in bilico nonostante il contratto in essere anche per la prossima stagione. Per una squadra che, dopo l'arrivo sulla panchina di Mario Fioretti, ha chiaramente rimesso nel mirino i play-off nella prossima stagione, le conferme della guardia Vital e dell'ala forte Gorham dovrebbero essere punti di partenza importanti. Per quanto riguarda le panchine, detto che Trieste rimane l'unica squadra del massimo campionato a non aver ancora ufficializzato il suo coach, torna in Italia Alessandro Magro l'ex di Brescia che dopo l'esperienza vissuta in Lituania è pronto a rientrare nel campionato di serie A. Lo vuole Napoli per affidargli un progetto di rinascita dopo le grandi difficoltà vissute nell'ultima stagione. Idea Bortolani per Varese, la Openjobmetis sta provando ad accelerare per portare a casa la guardia dell'Olimpia. Non manca la concorrenza, c'è però la sensazione che la possibilità di ritrovare lo spazio e il minutaggio mancato nelle ultime stagioni a Milano possa convincere il giocatore (un po' come era successo con Davide Alviti) ad accettare la proposta. Secondo movimento in entrata per la neopromossa Apu Udine che, come anticipato ieri, ha scelto di riportare nella massima serie l'ex biancorosso Skylar Spencer. Reduce dalla stagione in serie A2 con la maglia della Sebastani Rieti, Spencer ha fatto valere la clausola di uscita dal contratto con i laziali e sarà in bianconero, a disposizione di coach Vertemati, nella prossima stagione. E a proposito di neopromosse, la San Bernardo Cantù è a un solo passo dalla promozione che completerebbe il quadro delle partecipanti al prossimo campionato di serie A. La formazione brianzola ha completamente rovesciato il fattore campo vincendo in trasferta le prime due gare contro Rimini e adesso potrà sfruttare la spinta del suo pubblico per chiudere la serie e festeggiare il ritorno nella massima serie.
  8. MERCOLEDÌ 11 GIUGNO 2025 - Ancora in tempo per l'ennesimo meritato riconoscimento, prima di una vacanza distensiva a chiusura di una annata sportiva da ricordare, perché «la salvezza conquistata a Trieste quest'anno vale più di un campionato vinto o di una promozione». Sono alcune delle parole più significative di Attilio Tesser, ricevuto nella tarda mattinata di ieri nel Salotto Azzurro del Comune di Trieste alla presenza del Sindaco Roberto Dipiazza e del Consigliere Corrado Tremul. Come scrive Guido Roberti oggi su "Il Piccolo", ciò che più conta è che si è ancora in tempo anche per gettare basi preziose per il futuro, in casa Triestina. Come una clessidra però, i granelli rimanenti nella parte alta potranno aspettare ancora poco, alcuni giorni e non di più. Il riconoscimento donato dal Comune a Tesser simboleggia la gratitudine verso un uomo amato da tutti, professionista di grandi valori che non sorprende per niente inizi ad avere proposte o ammiccamenti da parte di altre società, non necessariamente di C. «Si era detto che ero stato contattato da qualcuno già settimane fa, ma non c'era nulla di vero. Qualcosa si è invece mosso sul finire della settimana scorsa, proprio tra sabato e domenica». Un messaggio molto chiaro. Ad iscrizione certificata dalla Covisoc, e dunque entro venerdì, se davvero la società volesse dar seguito con logica alle sue evoluzioni, in termini di direzione tecnica (ma non solo) e sportiva, la cornetta per uno squillo al direttore sportivo Delli Carri ed in questo caso ad Attilio Tesser, andrebbe sollevata a strettissimo giro di posta. È già così di grande valore il fatto che il tecnico di Montebelluna, accompagnato in Comune per il ritiro del riconoscimento dalla moglie Nicoletta, stia aspettando, dando di fatto priorità alla Triestina, anche per una gradita scelta di vita. Al tempo stesso la serietà del professionista impone eventuali risposte ad altre società entro tempi ragionevoli. In quest'ottica si inserisce la necessità, se non l'obbligo, della società che fa riferimento al Presidente Ben Rosenzweig di tracciare il futuro, meglio ancora se fondato su basi pluriennali, senza voli pindarici ma con la chiarezza su budget, competenze e ruoli, trasparenza. Tutto ciò perché le società sane, senza brividi in corso lungo la schiena per i controlli dell'organismo di vigilanza, in B come in C, sono attive proprio in questi giorni per completare tasselli fondamentali, ed il mercato di direttori sportivi ed allenatori, tra poche settimane sarà già alla coda, agli assestamenti. Attilio Tesser inoltre probabilmente cova in cuor suo quel rimpianto per non aver potuto lavorare già su base biennale, quando ve ne erano tutti i presupposti, dal settembre 2023. Un viaggio inopinatamente interrotto dal contestato esonero di febbraio 2024. Nella lettera accompagnatoria al premio conferito dal Sindaco Dipiazza, un passaggio recita la non comune capacità del tecnico nel motivare i giocatori anche nei momenti difficili. «Tenere la squadra fuori dalle voci e dalle questioni che avvenivano fuori è stata la cosa più difficile, perché logicamente i ragazzi sentono la voce di un maga zziniere o di un membro dello staff». L'impresa concretizzata nel playout con il Caldiero aspetta il timbro finale, che non dipende dai valori della squadra ma dagli adempimenti operati dalla società. Questione di ore. Anche per uno squillo a chi ha salvato la Triestina. - Un traguardo da raggiungere, una finale scudetto da affrontare con la leggerezza di un ambiente che sta vivendo con grande gioia momenti indimenticabili che resteranno nella storia della società lombarda. Marco De Benedetto (intervistato da Lorenzo Gatto), l'ex team manager della Pallacanestro Trieste oggi responsabile scouting e uomo mercato di Brescia, racconta i segreti di una Germani che, grazie a una stagione perfetta, ha saputo spezzare il dominio milanese e bolognese e da domani sera alla Segafredo Arena si giocherà lo scudetto 2025 contro la Virtus. «Tutto bello, tutto nuovo ed eccitante, stiamo vivendo una favola con l'entusiasmo di chi affronta questi momenti per la prima volta - racconta De Benedetto -. Senza pressione, ma con il senso di responsabilità di rappresentare al meglio una società e una tifoseria che, giustamente, sta sognando a occhi aperti. I giocatori lo devono anche a loro stessi, per raccogliere i frutti del lavoro svolto in questa stagione». Una stagione perfetta e senza segreti particolari, se non la serietà, la dedizione e la grande professionalità di chi ha lavorato ogni giorno sul campo e dietro le quinte. «Nessun miracolo - conferma De Benedetto - ma la grande stabilità garantita da una proprietà che negli ultimi campionati ha lavorato con le idee chiare e obiettivi precisi. Brescia ha cucito questa stagione su Amedeo Della Valle e su Miro Bilan, attorno a loro è cresciuta una identità di squadra molto forte, sublimata dall'arrivo di un coach come Poeta. Peppe ha portato tutta la sua leggerezza, esaltando al meglio le qualità di un gruppo che ha affrontato ogni momento di questo campionato con grande energia e positività». Germani che può diventare un punto di riferimento per le squadre di serie A: dall'esempio virtuoso di Brescia, le future avversarie potranno trovare spunti preziosi per il futuro. Tra queste, certamente, la Pallacanestro Trieste. Una società che De Benedetto segue con particolare affetto, per averci lavorato, perchè a Trieste vive e per l'ottimo rapporto che lo lega al general manager Arcieri. «Trieste, per la sua crescita strutturale, deve valutare la sua stagione in maniera assolutamente positiva. Dietro a questi risultati c'è il lavoro di Arcieri, attento a gestire ogni aspetto in campo e fuori ma voglio spendere una parola anche per Cavaliero. Di Daniele si parla poco ma ha grandi meriti, lui e Mike garantiscono solidità e continuità. Per Arcieri sono contento, è passato da essere capito molto poco a essere amato: questo per dire come nello sport pareri e opinioni cambiano molto velocemente». Un De Benedetto che guarda con curiosità al futuro di Trieste. «Credo che Trieste dovrà avere pazienza, essere sè stessa e continuare a percorrere la strada intrapresa in questa stagione - conclude Marco - . Ha bisogno di fare esperienza ad alto livello, quest'anno aveva i soli Brown e Brooks che avevano disputato i playoff, nella prossima stagione tutti coloro che sono rimasti avranno un anno in più sulle spalle e magari dal mercato arriveranno i giocatori che potranno far fare alla squadra un ulterior e salto di qualità. La cosa importante sarà aggiungere uno o due pezzi di qualità senza stravolgere la filosofia della società».
  9. MARTEDÌ 10 GIUGNO 2025 - In casa alabardata continua l'attesa per i responsi della Covisoc, che ieri ha iniziato il suo lavoro di controllo sulle domande di iscrizione presentate lo scorso venerdì. Come scrive Antonello Rodio su "Il Piccolo", anche se la Commissione di vigilanza deve esprimersi entro il 13 giugno, qualche spiffero inizia a trapelare: pare che per la Triestina uno dei requisiti principali per l'iscrizione, anzi spesso quello più critico e foriero di possibili inciampi, ovvero la fideiussione, sia ok. Insomma la fideiussione sarebbe pienamente conforme ai requisiti, mentre sono ancora in corso di verifica pagamenti, accordi col fisco e criteri infrastrutturali. In ogni caso, confidando sul fatto che la domanda della Triestina sia a posto, appena sarà ufficiale la partecipazione alla serie C la società alabardata dovrà iniziare a muoversi per impostare subito un progetto sportivo. Certo, l'attenzione sarà comunque puntata sulle prossime scadenze del 1° luglio (emolumenti di maggio) e del 1° agosto (stipendi di giugno), ma al campo bisogna pensare subito, perché si tratta di costruire una squadra con un budget sensibilmente inferiore a quello degli anni passati, ma capace comunque di puntare alla salvezza pur dovendo recuperare 9 punti di penalizzazione. Proprio per questo vanno il prima possibile date le chiavi del mercato a Daniele Delli Carri, che ha più volte espresso la sua disponibilità a rimanere alla Triestina. Naturalmente il direttore tecnico continuerà il suo rapporto solo se con la società si metteranno le cose in chiaro, se ci saranno garanzie sui pagamenti e se verrà definito un preciso budget col quale lavorare, considerando che una cura dimagrante è necessaria e che le folli spese dell'ultimo biennio sono insostenibili. Per questo è importante che Delli Carri inizi a essere operativo il prima possibile, perché non si tratta solo di tagliare sugli ingaggi, ma anche di portare nelle anemiche casse alabardate una boccata d'ossigeno. Cosa possibile se si riesce a vendere bene Correia e a ricavare qualcosa dalla partenza del portiere Roos. Già a gennaio Delli Carri ha dimostrato di saper fare operazioni interessanti dovendo risparmiare più che spendere, ma naturalmente gli vanno dati tempo, piena operatività e risorse precise. Un altro aspetto fondamentale è quello dell'allenatore. Tutta la città vorrebbe rivedere in panchina Tesser e lo stesso mister ha pubblicamente ammesso di essere disposto a ripartire dalla Triestina, anche con 9 punti di penalità sul groppone. Delli Carri inizierà quindi da Tesser la ricerca del nuovo allenatore, e il popolo alabardato vorrebbe che la ricerca finisse già lì. Naturalmente servono alcune condizioni, in primis la serietà e la sostenibilità del progetto. Inoltre Tesser può anche essere disposto a ridursi l'ingaggio per amore di Trieste, ma sotto certe soglie sarebbe problematico continuare il rapporto. Senza contare le offerte che al tecnico non mancheranno dopo l'ennesima impresa della sua carriera, quella di aver salvato la Triestina in condizione difficilissime. Ma ripartire dalla coppia Tesser-Delli Carri, sarebbe per la società il primo segnale che almeno nella parte sportiva si è imparata la lezione. - Un appello alla città che non è passato inosservato quello rivolto da Paul Matiasic al termine della stagione. Come scrive Lorenzo Gatto, a margine di una chiacchierata tra passato, presente e futuro, il presidente della Pallacanestro Trieste ha delineato il quadro di un impegno che non potrà prescindere da una risposta importante dell'imprenditoria locale. Matiasic ha portato a termine l'ultimo campionato dimostrando che una società organizzata e con le idee chiare può ottenere grandi risultati. Fatti concreti, non promesse. Indicata la strada da seguire, vuole capire se alla città questo percorso può interessare: il prossimo anno, in questo senso, sarà fondamentale. Ne abbiamo parlato con l'ex presidente Mario Ghiacci che, per oltre un decennio e tra mille difficoltà, ha retto le fila del sodalizio biancorosso e con Stefano Patuanelli, senatore della Repubblica, ex ministro dello sviluppo economico nel governo Conte e delle politiche agricole, alimentari e forestali nel governo Draghi ma soprattutto grande tifoso della Pallacanestro Trieste. MARIO GHIACCI «Non vi nascondo che l'intervista di Matiasic mi ha un po' preoccupato – le parole di Ghiacci – ha chiesto cose assolutamente condivisibili ma che, per quella che è la mia pluriennale esperienza, potrebbero non trovare sponda in città. Matiasic si aspetta un aiuto concreto, il problema adesso è quantificare questo aiuto. A Trieste c'è uno zoccolo duro che, tra imprenditori e tifosi, può arrivare a garantire una cifra annua che si aggira tra i 2,5 e i 3 milioni di euro. Oltre, per quella che è stata la mia esperienza, è difficile andare». Cosa si può fare, dunque? «Potenziare l'area marketing e creare una struttura capace di trovare soluzioni anche fuori Trieste cosa che, nonostante gli ottimi risultati raggiunti, non è affatto facile. Un passaggio chiave, ma parlo per il movimento in generale non solo per Trieste, possono essere i diritti tv». Quasi 40 anni fa, l'allora presidente De Michelis mise a segno un colpo storico chiudendo un accordo con la Rai da 50 miliardi di lire per il quinquennio 1988-1993. «Altri tempi e cifre oggi improponibili – conclude Ghiacci – ma è vero che bisogna trovare il modo di rendere appetibile il prodotto basket». STEFANO PATUANELLI Trova aspetti positivi nelle parole di Paul Matiasic il senatore Stefano Patuanelli. «Credo che la prima parte del suo discorso sia rassicurante, perché evidenzia la volontà di continuare a investire nel basket per portare la Pallacanestro Trieste al vertice e provare a vincere. Sottolineare che non può prendersi interamente sulle spalle uno sforzo economico così importante è sacrosanto, adesso però c'è da fare il passo successivo. A Trieste si fa fatica a trovare realtà che, a livello industriale, possono permettersi sponsorizzazioni di un certo spessore – continua Patuanelli – diventa fondamentale battere la strada delle medie e piccole aziende che possono garantire cifre magari più contenute ma spalmate su un periodo più lungo. Da parte della società, adesso, sarebbe importante creare eventi per entrare in contatto con queste realtà e creare le condizioni affinché questi imprenditori possano avvicinarsi al mondo della pallacanestro»
  10. CITYSPORT.NEWS DI LUNEDÌ 9 GIUGNO 2025 https://www.citysport.news/download/CS-09giugno2025.pdf
  11. LUNEDÌ 9 GIUGNO 2025 - Chiudere il capitolo di questa stagione con la voglia, immediata, di scriverne un altro. Proiettato sul futuro e su un prossimo campionato che partirà con grandi aspettative, Michele Ruzzier (intervistato da Lorenzo Gatto su "Il Piccolo") riavvolge il nastro dei ricordi di un torneo concluso con l'orgoglio di aver disputato una splendida annata e di aver regalato grandi soddisfazioni a una città che si nutre di basket. Senza accontentarsi, guardando con ambizione alle prossime sfide, ma con la consapevolezza di dover dare ai risultati raggiunti il peso che meritano. «Fare di più rispetto al sesto posto che abbiamo ottenuto in stagione regolare, anche alla luce dei tanti infortuni con cui abbiamo dovuto fare i conti, sarebbe stato difficile – l'analisi di Ruzzier –. Realisticamente parlando abbiamo chiuso una stagione molto positiva, l'unico rammarico resta gara-tre dei playoff contro Brescia. Nel secondo tempo del match giocato a Treviso, qualche errore lo abbiamo commesso – continua Michele –, avessimo vinto quella partita forse le cose nella serie sarebbero finite diversamente. Ma è andata così e lo accettiamo. Dopo le difficoltà vissute negli ultimi anni, aver potuto vivere un anno tranquillo e pieno di gioia è stato gratificante. La cosa più bella è stata l'amore della gente, straordinaria nel corso di tutto il campionato». Si riparte da una base solida, da un gruppo che dalla leadership di Michele e Brooks e dalle conferme di Ross, Brown e Uthoff potrà trovare solidità. Ne parlava Gianmarco Pozzecco in una intervista rilasciataci alla vigilia dei playoff, sottolineando come Trieste proprio per questa continuità nel progetto tecnico, sarà protagonista anche nella prossima stagione. «Ripetersi non è mai facile, questo dobbiamo dirlo – sottolinea Ruz –, ma certo l'idea di migliorare il prossimo anno fa parte della mentalità di questa società. Lo abbiamo visto e sperimentato nell'anno di Serie A2, anche quando le cose non andavano bene Michael (Arcieri, ndr ) continuava a dirci di stare tranquilli perché tutto sarebbe finito bene. Si guarda al futuro sempre con positività». Una solida base tecnica con una guida ancora tutta da scoprire. «Aspettiamo di capire chi arriverà, nel frattempo un pensiero lo voglio dedicare a Christian, un uomo con la u maiuscola e un coach che non smetterò di ringraziare per la grande fiducia che mi ha dimostrato – le parole di Ruzzier –. Con Jamion sono stato bene, di lui mi resterà il ricordo di una persona sempre positiva. Credo di non averlo mai visto in palestra senza un sorriso stampato sulle labbra». Un'ultima battuta sulla finale scudetto che, da giovedì, metterà di fronte Virtus Bologna e Germani Brescia. «Alla fine sono giunte in finale le squadre che lo hanno meritato di più – conclude Michele –. La forza di Brescia l'abbiamo provata sulla nostra pelle, con Trapani ha fatto ancora meglio perché è riuscita a rovesciare lo svantaggio del fattore campo vincendo due volte in Sicilia. Hanno un impianto di gioco solido e affidabile e tutte le armi per poter mettere in difficoltà la Virtus. Bologna, pur tra mille difficoltà, ha saputo uscire indenne dalla sfida contro Milano mostrando tutta la sua solidità. Sarà una bella finale, per i due anni che ho vissuto a Bologna spero possa vincere la Virtus » - In un mondo ideale, il prossimo girone A della serie C sarebbe già bello, pronto e disegnato, se si dovesse solo guardare a chi ha diritto sportivo a parteciparvi. Ma - come scrive Antonello Rodio - dopo questi giorni convulsi di iscrizioni affannose e documentazioni precarie, bisognerà aspettare ancora parecchio per sapere l'esatta composizione del raggruppamento, che arriverà verso fine giugno. LA COVISOC E NON SOLO Il primo passo sarà ovviamente quello di aspettare il parere della Covisoc, al quale guarda anche la Triestina con comprensibile ansia: i verdetti sono previsti entro venerdì 13 giugno, ma qualche spiffero potrebbe emergere già in questi primi giorni della settimana. Ci sono poi quattro giorni di tempo per gli eventuali ricorsi, quindi arriveranno i responsi definitivi. Ma quest'anno bisognerà attendere uno step ulteriore: al Brescia infatti era stata data una deroga fino al 24 giugno per l'iscrizione (che sarebbe comunque respinta) e a questo sono appesi i destini di un paio di società. PRO PATRIA RIAMMESSA Ma facciamo ordine per cercare di capire come potrebbe essere composto il girone A e partiamo da quelle che sono le certezze, Covisoc permettendo. Prima cosa da tenere a mente: se non si fa nemmeno domanda di iscrizione, al posto delle squadre mancanti si procede con le riammissioni. Ebbene finora c'è la certezza che la Lucchese non ha presentato nulla, per cui sarà riammessa in serie C la Pro Patria, prima nella graduatoria delle retrocesse. E i bustocchi per ovvie ragioni geografiche saranno sempre nel girone A. L'ATTESA DEL CALDIERO Se poi il Brescia non presenterà una domanda che sarebbe comunque inutile entro il 24, allora ci sarà posto per la seconda nella graduatoria delle riammissioni, ovvero il Caldiero, e anch'esso sarà ovviamente posizionato nel girone A. In pratica i play-out del raggruppamento che si sono giocati sarebbero stati inutili. L'altra certezza è che la Spal, che pur ha presentato domanda, ha già detto di essere out per mancanza dei pagamenti. Trattandosi di domanda respinta, si attingerà alla graduatoria dei ripescaggi e qui il primo della lista è l'Inter U23. A proposito di graduatoria , se ci saranno altre domande respinte , dietro ai nerazzurri c'è il Ravenna, quindi una retrocessa dalla C (la prima a non essere beneficiata già dalle riammissioni), poi Milan e Reggina. NEOPROMOSSE E RETROCESSE Concentriamoci ora sul girone A, nel quale andrebbero aggiunte ovviamente le promosse settentrionali dalla serie D, ovvero Dolomiti Bellunesi, Ospitaletto e Bra, e le retrocesse dalla serie B, ovvero Cittadella e Brescia. Ma le rondinelle, come visto, non ci saranno. Come non ci sarà ovviamente il Padova, unico promosso fra i cadetti. Facendo i conti, se la Covisoc darà l'ok a tutti e il Caldiero sarà la seconda riammessa, ad avere diritto alla serie C sarebbero 22 formazioni "settentrionali". LE DUE DI TROPPO A chi toccherebbe restare fuori per entrare nelle 20? Per ragioni geografiche toccherebbe a Bra e Pro Vercelli spostarsi nel girone B, perché più a sud delle altre (Vercelli lo è di poco rispetto a Crema, quindi la Peroglettese rimarrebbe nel girone A). Tirando le somme, quindi, oltre a Dolomiti Bellunesi, Ospitaletto, Pro Patria, Caldiero e Cittadella, le altre sono quelle che c'erano già, ovvero Triestina (sperando nell'ok della Covisoc), Vicenza, Giana Erminio, AlbinoLeffe, Alcione Milano, Arzignano Valchiampo, FeralpiSalò, Lecco, Lumezzane, Novara, Pergolettese, Renate, Trento, Virtus Verona e una seconda squadra di serie A. Una squadra U23 che lo scorso anno era l'Atalanta, ma considerato il regime di rotazione, potrebbe essere la Juve o l'Inter, che come detto farà il suo debutto da ripescata.
  12. (OT) Vorrei che ci rendessimo conto che queste discussioni le leggono decine e decine di persone. E che gli scambi a prendersi reciprocamente a calci nelle palle a un certo punto cominciano a stancare...
  13. DOMENICA 8 GIUGNO 2025 - Dopo l'adrenalina e il sospiro di sollievo per un traguardo tagliato al termine di giornate convulse il day after. è il momento della riflessione. Lo scrive oggi Ciro Esposito su "Il Piccolo": come la salvezza raggiunta dopo il playout con il Caldiero sarebbe stata inutile in caso di mancata iscrizione, così ora che la società ha presentato la documentazione in tempo utile è necessario attendere il responso della Covisoc. La documentazione prodotta da tutte le società sarà oggetto di accurata verifica da parte dell'organismo federale ma le modalità concitate e in una corsa contro il tempo con le quali è stata prodotta quella dell'Unione sono un elemento che induce alla prudenza. Il lavoro fatto dall'ad Sebastiano Stella e dal suo staff è stato straordinario e nessuno mette in dubbio le rassicurazioni fatte dagli esecutori. I controlli federali Però la storia delle ultime stagioni ci insegna come, specie in fase di istruttoria di iscrizione, non siano mancate le sorprese. Il caso dell'Ancona, estromesso un anno fa in extremis, quando nessuno aveva previsto ci fossero dei problematico, ha fatto scuola. Tra i documenti più attenzionati sono le garanzie fideiussorie sulle quali in più occasioni la Covisoc ha evidenziato irregolarità formali. La Triestina ne sa qualcosa sul famoso caso Olivieri con il tesseramento del giocatore bloccato, prima del ricorso alabardato vinto, e con il punto di penalizzazione invece rimasto a gravare sulla classifica. Quindi per avere la vittoria in tasca è meglio attendere la fatidica data del 13 giugno anche se quasi certamente rumors o notizie emergeranno già nei primi giorni della settimana. Il metodo americano La vicenda vissuta in questa occasione dimostra nei fatti come si muove il mondo della finanza americana. Da una parte la capacità di muovere una notevole mole di denaro in pochissimo tempo, dall'altro la freddezza e il rischio di attendere l'ultimo minuto utile o quasi per varare un'operazione. È un modo di agire lontano da quello europeo e soprattutto italiano e rischia di incepparsi nel sistema calcistico (come successo a febbraio e aprile). Piaccia o meno, sarà bene farci l'abitudine posto che al momento non ci sono elementi per prevedere un imminente cambio della guardia con il presidente Ben Rosenzweig ancora interessato a creare valore con la Triestina riprendendo in mano la costruzione di asset quali il centro sportivo e lo stadio in concessione. Chiarezza sul progetto Sul progetto sportivo, miseramente franato in questi due anni, servono tuttavia certezze e trasparenza. Dirigenti e tecnici capaci e seri, come Delli Carri e Tesser, possono accettare nuovi incarichi soltanto se messi di fronte a un budget, anche non elevato, ma definito e con garanzie sulla regolarità dei pagamenti e degli adempimenti federali che spesso coincidono. Lo stesso discorso vale anche per il reclutamento dei giocatori. La lezione di quest'ultimo anno non può e non deve restare inaudita. Il rapporto con i supporter Dopo gli strappi e le delusioni, lenite solo in parte dalla salvezza raggiunta miracolosamente sul campo, il feeling con l'ambiente parte da sottozero come la classifica. Il marchio storico è stato tolto e il club sul piano sostanziale può farne a meno ma su quello morale e dell'affezione è tutt'altra storia. Le pedine giuste al comando, i buoni risultati, una maggiore chiarezza sugli obiettivi sono la benzina per riaccendere il motore calcistico. Anche con questo aspetto il club dovrà fare i conti. Ma dopo il 13 giugno. - Sondaggi sul mercato, da quello italiano potrebbero arrivare le prime novità per cominciare a costruire il roster della prossima stagione. Come scrive Lorenzo Gatto, fuoco dentro e versatilità, i due criteri di scelta per una Pallacanestro Trieste che deve completare il pacchetto indigeno da consegnare nelle mani del nuovo tecnico biancorosso chiamato a sostituire il partente Jamion Christian. A fianco di Ruzzier e Brooks e in attesa di capire il futuro di Candussi e Deangeli, il general manager Michael Arcieri ha messo gli occhi su Leo Candi, play-guardia bolognese, classe 1997, nelle ultime stagioni con la maglia di Tortona. Arrivato in Piemonte nell'estate del 2022, Candi ha il contratto in scadenza e nell'ottica di una ridefinizione dell'organico in casa Bertram potrebbe non rientrare nei piani del nuovo tecnico Fioretti. Dipenderà molto da quelle che saranno le scelte dell'ex assistant coach dell'Olimpia riguardo un reparto che può contare anche su Baldasso e Denegri. Giocatore versatile e capace di ricoprire più ruoli, Candi ha taglia fisica e tiro da tre punti: l'identikit ideale per il tipo di gioco che propone Trieste con il valore aggiunto dell'esperienza fatta nella passata stagione nella Basketball Champions League. Su Leo, al momento, siamo appena alle schermaglie iniziali, Arcieri ha fatto un normale sondaggio per valutare la possibilità che il giocatore si muova e la sua eventuale volontà di accettare Trieste. CHAMPIONS LEAGUE Si va verso la settimana decisiva per l'iscrizione alla prossima Basketball Champions League. La Pallacanestro Trieste dovrà confermare la sua volontà di partecipare alla Bcl e, una volta perfezionata l'iscrizione, capirà se sarà inserita nel lotto delle 28 formazioni già qualificate o se dovrà passare dal turno preliminare. L'impressione, con la conferma della rinuncia di Brescia e con Trento e Milano rispettivamente in Eurocup ed Eurolega, è che assieme a Trapani sarà proprio Trieste l'altra formazione italiana destinata a entrare nel tabellone principale della manifestazione. FESTA CURVA NORD Fervono i preparativi per la festa della Curva Nord prevista per domenica 22 giugno al Sokol ad Aurisina. Basket e divertimento all'insegna della goliardia, per info e prenotazioni chiamare o inviare un messaggio whatsapp al numero 379 1700323
  14. (OT) Se serve, riapro la discussione per il 25/26, fatemi sapere
  15. SABATO 7 GIUGNO 2025 - Trieste tira un sospiro di sollievo anche perché nessuno, o pochissimi, ormai ci credevano. Come scrive Ciro Esposito oggi su "Il Piccolo", la Triestina è riuscita a inviare alla Federazione nei tempi previsti, cioè entro la mezzanotte di ieri, la documentazione completa per l'iscrizione al campionato di C. «Us Triestina Calcio 1918 comunica di aver depositato in data odierna tutta la documentazione necessaria al fine di ottenere l'iscrizione al campionato di Serie C 2025/26, unitamente a tutti gli adempimenti normativi e finanziari richiesti dal sistema Licenze Nazionali» si legge nel comunicato diffuso in serata che mette un timbro a una giornata convulsa scandita dalla corsa contro il tempo. Dopo le promesse fatte pubblicamente a febbraio e aprile dal presidente Ben Rosenzweig e non mantenute era evidente che nessuno credesse alle rassicurazioni arrivate dagli States ai suoi collaboratori. I due scogli principali da superare nelle ultime 24 ore erano legati all'arrivo del denaro per bonificare gli stipendi dei tesserati dei mesi di marzo e aprile e alla fideiussione, da questa stagione incrementata a 700 mila, necessaria per l'iscrizione. Giovedì questi adempimenti erano inevasi, ieri si sono materializzate le disponibilità finanziarie per ottemperare a entrambe le prescrizioni. Un'iniezione di liquidità da tre milioni è arrivata. Ed è arrivata con l'intervento dei nuovi investitori americani trovati dal presidente Ben Rosenzweig entrati nel fondo Lbk con una società di capitali neocostituita nelle scorse settimane. Il dato di fatto è che la proprietà è interessata a continuare l'avventura (Rosenzweig da mesi cercava nuovi investitori) avendo preso un impegno tra i 10 e i 12 milioni di euro per la prima stagione. Detto questo non è da escludere che ci possa essere un nuovo acquirente o qualcuno interessato a una partnership (il nome dell'imprenditore Zanutta, già patron del Cjarlins, è sulla bocca dei tifosi da giorni). Insomma c'è un interesse per lo sviluppo di un progetto dell'Unione. E chiunque lo porti avanti sa che deve essere articolato in modo opposto a quanto fatto in questi quasi due anni. Organizzazione, controllo di gestione rigoroso, budget sicuro anche se non faraonico. Sul piano tecnico, come si è giustamente parlato di miracolo sportivo della coppia Tesser-Delli Carri, anche l'operazione iscrizione si può definire miracolosa o quantomeno sorprendente e complicatissima per l'assenza di liquidità (da mesi). E in qualche modo ha reso non effimera l'impresa della squadra. L'ha condotta l'ad Stella con il suo staff e va dato atto a tutti loro e alle persone che da mesi lavorano senza stipendio in sede. E proprio ieri, tra i tanti coup de theatre della giornata, i resistenti in sede hanno affrontato anche un'escursione non certo tranquilla di una delegazione di tifosi. Il sollievo e la soddisfazione emotiva ci sono, anche se non possono che essere contenuti in un ambiente giustamente disilluso. Ma ci sono anche dei motivi logici che non possono essere sottovalutati. Tra quelli positivi c'è il fatto che la Triestina mantiene la continuità aziendale e in un campionato professionistico. Il mantenimento della C comunque dovrà essere ratificato, come succede per gli altri club, dalle verifiche della Commissione di Vigilanza (Covisoc) che si esprimerà entro il 13 giugno. I passi successivi sul piano della gestione amministrativa non sono banali. Si devono trovare le risorse per far fronte ai debiti con i fornitori, alle prossime scadenze (1 luglio e 1 agosto). Nel complesso non meno di 4 milioni per chiudere o gestire le pendenze relative a questa stagione. Il prima possibile poi la società deve impostare la stagione sportiva. L'idea di fondo era ed è quella di affidare le chiavi a Daniele Delli Carri (senza dimenticare Tesser) con il quale i contatti non sono mai stati interrotti. Ora il club dovrà mettere il tutto nero su bianco posto che il direttore sportivo può essere conteso da altre società. Non si cancellano infatti i 9 punti di penalizzazione con i quali la futura squadra dovrà fare i conti, così come non si cancellano gli errori commessi uno dopo l'altro nella gestione presieduta da Rosenzweig. Oggi la Triestina è in vita grazie a un secondo miracolo dopo quello ottenuto sul campo. Da domani, e in attesa dell'ok federale, potrebbe cominciare un anno zero iniziando da sottozero non solo in classifica ma anche nella fiducia dell'ambiente. Ma finché c'è vita si può lottare e crescere. E l'Unione è ancora viva. - Una solidità che va oltre le parole e i bilanci di fine stagione. Paul Matiasic, numero uno della Pallacanestro Trieste, nel pezzo di Lorenzo Gatto analizza con grande lucidità il suo primo anno da presidente. Il sesto posto finale certifica la bontà del lavoro svolto nell'ultimo campionato, la conquista dell'Europa e la futura partecipazione alla Basketball Champions League testimonia la crescita di una società che, con grande ambizione, non vuole fermarsi. Ribadendo il suo impegno assoluto per fare Trieste ancora più grande, Matiasic sottolinea però il ruolo che dovrà avere la città. Sottolineando un pensiero espresso già in altre occasioni. «Non è virtuoso un percorso nel quale una sola persona, pur potendolo fare, si occupa di portare avanti un patrimonio che è di tutta la città». Un messaggio che in questa chiacchierata di fine stagione il presidente ribadisce con determinazione. L'ANALISI DELLA STAGIONE «Il mio più grande rammarico è non aver realizzato ciò che ci eravamo prefissati, ovvero sollevare un trofeo a fine stagione a Trieste. Quell'ambizione non è solo mia, né unica della nostra organizzazione, ma dovrebbe essere il richiamo per ogni squadra e società del nostro campionato. Detto questo, non aver raggiunto il nostro obiettivo finale non sminuisce in alcun modo ciò che abbiamo realizzato, sia dentro che fuori dal campo. Sono orgoglioso e grato per i molteplici aspetti positivi di questa stagione, che sono stati ampiamente documentati. Ogni sorriso sul volto di un nostro tifoso mi riempie di gioia, così come ogni "cinque-alto" individuale e collettivo di coloro che tifano all'unisono per la squadra che amano». LE ASPIRAZIONI «Il nostro desiderio è mettere in campo un prodotto che sia allo stesso tempo divertente e coinvolgente. E in questa stagione siamo stati all'altezza di questa aspirazione. La crescita e lo stimolo della nostra tifoseria sono il risultato di uno sforzo consapevole, frutto del duro lavoro di molte persone nella nostra organizzazione. Sentiamo il sostegno dei nostri tifosi e loro ci forniscono indubbiamente un netto vantaggio competitivo ogni volta che scendiamo in campo». UNO SGUARDO ALL'EUROPA «Giocare in Europa è un grande privilegio, un obiettivo che desideravamo raggiungere da tempo. La salute e il benessere dei nostri giocatori sono una priorità. Siamo fiduciosi nelle nostre capacità di competere al meglio in più di un campionato e saremo attenti alla gestione del carico di lavoro della nostra squadra durante la stagione. Adottiamo le migliori pratiche per salvaguardare i nostri giocatori e ottimizzare le loro prestazioni e continueremo a farlo con attenzione anche nella prossima stagione». IL NUOVO ROSTER «Sarà un roster competitivo. La nostra valutazione delle opportunità di mercato e la costruzione della squadra sono incessanti ed evolvono con ogni nuova opportunità che si presenta. Ci aspettiamo che la squadra a inizio stagione rifletta sia la cultura e lo stile di gioco che abbiamo sviluppato, valutando tutte le opportunità che si presenteranno nei prossimi mesi». SPONSOR E RAPPORTO CON LA CITTà «Siamo profondamente grati agli sponsor che abbiamo e li consideriamo veramente partner nel nostro percorso: sono straordinari. Tuttavia, la mancanza di ulteriori sponsorizzazioni, in particolare ai massimi livelli, è molto preoccupante per la nostra organizzazione e per il futuro delle iniziative cestistiche a Trieste. La scorsa stagione ha dimostrato gli investimenti necessari per competere ai massimi livelli di un campionato in cui la qualità del gioco è aumentata in modo così drastico e dove l'equilibrio competitivo non è mai stato così grande. Pertanto, spero che gli esponenti della comunità imprenditoriale che apprezzano lo splendore della pallacanestro di alto livello qui si facciano avanti, come hanno fatto in altre regioni. A mio avviso, non è giusto che sia la proprietà a continuare a sostenere perdite finanziarie così significative, e la presunzione, qualora esistesse, che continuerà ad accettare un onere così sproporzionato è senz'altro irrealistica». OBIETTIVI PER LA PROSSIMA STAGIONE «Sarò soddisfatto alla fine della prossima stagione se continueremo ad aspirare a traguardi sempre più alti come squadra e come organizzazione, riusciremo a divertire i nostri tifosi con uno stile di pallacanestro esteticamente piacevole e avvincente, continueremo ad avere un impatto positivo e a contribuire in modo significativo alla vita della nostra comunità: così, potremo guardare indietro alla stagione con umiltà e concludere di aver fatto tutto il possibile per sollevare un trofeo... e per il resto, che vada come deve andare»
  16. In questo particolare ambito no, anche per mancanza di tempo effettivo del presidente che in questa sua tappa italiana sta girando come un pazzo per mille appuntamenti diversi. E infatti ringrazio pubblicamente l'ufficio stampa di Pall.Trieste che ha trovato il modo di farci interloquire ugualmente
  17. Un suntino dell'intervista che ho realizzato con Matiasic per City Sport (quella completa esce lunedì con il settimanale) https://www.citysport.news/it/notizie/pallacanestro-trieste/matiasic-costruiremo-un-roster-competitivo-preoccupante-la-mancanza-di-ulteriori-sponsor.html
  18. VENERDÌ 6 GIUGNO 2025 - Tempo e denaro. Così scrive oggi Ciro Esposito su "Il Piccolo": due parole che esprimono i fattori determinanti per tentare di tenere in vita un club ultracentenario. Due concetti in stretta correlazione tra loro. La mancanza di soldi ha determinato una corsa contro il tempo piena di ostacoli sui quali incespicare. Oggi alla mezzanotte (con i documenti inoltrati via Pec) e alle 20 (consegna fisica) scadono i termini per l'iscrizione alla prossima C. Se le prescrizioni non saranno rispettate la Triestina perderà il titolo sportivo e potrà, eventualmente ripartire dai dilettanti. La Covisoc (Commissione di Vigilanza) avrà tempo fino al 13 per esaminare i documenti. I tre milioni circa necessari per saldare le mensilità dei tesserati dei mesi di marzo e aprile devono essere disponibili questa mattina. Perché i bonifici devono partire entro le 16 (e le banche americane riaprono alle 15). Senza quella somma a disposizione ogni altra strada diventa impercorribile. Ieri a tarda serata la disponibilità non c'era nonostante le continue rassicurazioni dagli States. Ci sono invece i 700 mila euro a garantire la fideiussione. Ma nonostante i soldi, i tempi per ottenere in un giorno l'ok da un istituto bancario o assicurativo sono quasi impossibili. L'ad Sebastiano Stella sta lavorando a testa bassa per riuscire a trovare una soluzione. Si potrebbe ovviare con un deposito diretto della somma presso la federazione? No, perché la norma non lo prevede e sulle regole l'ente federale non transige. È stato invece superato ieri l'ostacolo dell'utilizzo dello stadio Rocco: è arrivato l'ok, con grande disponibilità da parte del Comune, e la convenzione è stata siglata ed è pronta per essere allegata all'istruttoria. Anche l'ottenimento di questo documento, richiesto per l'iscrizione, non era scontato avendo il club delle pendenze fiscali e previdenziali che la società ha cominciato a sanare in accordo con gli Enti coinvolti. E a proposito di questo aspetto, a detta della società non dovrebbero esserci inghippi per quanto riguarda gli arretrati di tributi e previdenza non saldati a febbraio e aprile, quelli che hanno portato prima 4 e poi 9 punti di penalizzazione sul groppone della Triestina. La procedura di rateizzazione è stata vidimata con il pagamento delle prime rate. C'è da dire che in passato la federazione ha avuto da eccepire sulla formula della rateizzazione nonostante sia una procedura riconosciuta dallo Stato. Lo sforzo prodotto in un tempo strettissimo dallo staff amministrativo è stato enorme eppure non mette al riparo da possibili brutte sorprese. Non solo sul tavolo c'è la sopravvivenza di una società che rappresenta una città e la sua tifoseria ma, è bene non dimenticarlo, sono a rischio decine di posti di lavoro di persone che peraltro non ricevono lo stipendio da mesi (anche se qualcosa è arrivato nelle loro tasche negli ultimi giorni). Non si doveva arrivare a questo punto con una crisi di liquidità evidente sin da fine anno e la responsabilità del presidente Rosenzweig è pesantissima. E soprattutto il blackout si è manifestato, dopo aver speso 25 milioni con u na gestione dissennata di tutta l'azienda e in particolare del settore sportivo affidato al dg Alex Menta. Alla parte sportiva infatti sono imputabili i due terzi dei costi. E senza risultati apprezzabili se non quello miracoloso ottenuto dal ticket Delli Carri-Tesser con i giocatori. Una salvezza sul campo che rischia di essere gettata. Gli amministratori avrebbero dovuto fermare l'emorragia prima, molto prima del primo mancato pagamento del 16 febbraio. E adesso? Se l'attuale proprietà riuscirà a iscrivere la Triestina, a trovare nuove risorse finanziarie o vendere, o a gestirla meglio e ad evitare il fallimento, dovrà impostare una nuova stagione tra le macerie anche se il mantenimento della C è un punto di partenza non trascurabile. Se invece l'iscrizione non andrà in porto, qualcuno forse si prenderà l'onere, con la collaborazione del sindaco, di impostare un progetto nuovo e serio. In Eccellenza, in Promozione o, potrebbe succedere, privando per un anno Trieste della sua realtà calcistica più blasonata e amata. Non è mai successo uno stop nella storia dell'Unione e tutti sperano non accada. Eppure di disgrazie i tifosi ne hanno sopportate tante. Ma a tanto non si è mai arrivati nè nel post De Riù, e poi Tonellotto, Aletti, Mehmeti, Pontrelli. Ci volevano gli americani per riscrivere la storia. Una storia triste. - Non erano in molti, ma tutti con il cuore e gli occhi rivolti verso le stanze del governo cittadino, i tifosi che nel tardo pomeriggio di ieri hanno inscenato una manifestazione di protesta contro l'attuale dirigenza americana della Triestina Calcio e, al contempo, chiesto che l'amministrazione comunale stia ancora vicino all'Alabarda. Di oggi e di quella che potrebbe risorgere domani. Perché, come scrive Lorenzo Degrassi, in tanti non credono più alle promesse di una dirigenza che è riuscita a farsi infliggere dalla Federazione 14 punti di penalizzazione in neanche un anno. «Se facciamo caso qua da noi negli ultimi anni è arrivata sempre gente che ha utilizzato la Triestina per i suoi poco nobili scopi - spiega Roberto - per questo io credo che le istituzioni dovrebbero vigilare di più, perché capisco che si tratta di una società privata, ma rappresenta pur sempre la principale squadra di calcio della città». Pertanto ecco che, vista la situazione, potrebbe anche andar bene ripartire da zero. «Farlo, se va bene, dall'Eccellenza potrebbe essere una possibilità - aggiunge Luca - se questo potesse voler dire avere una società sana con la quale ritornare il prima possibile in serie C. Se, invece, gli americani dovessero in extremis compiere il miracolo e iscriverci alla prossima terza serie, il rischio secondo me è quello di fare la fine del Taranto e della Turris, escluse dal campionato nel corso del torneo. Ecco perché ritengo sia il caso di ripartire da zero e con una proprietà pulita». Elisa aspetta di chiudere il negozio per poter partecipare anche lei alla manifestazione. Intanto canta l'inno dell'Unione assieme agli ultrà e auspica una risoluzione positiva della faccenda. «Io vado a vedere regolarmente le partite in curva - spiega - e ne vado orgogliosa. Spero di poterci andare anche il prossimo anno, l'auspicio è almeno in serie C». Fra tante polo e magliette con i nomi dei gruppi della curva spicca anche qualche completo. Sono i tifosi della tribuna, quelli che hanno da poco finito di lavorare in ufficio e sono scesi a protestare per l'ennesimo presente funesto rossoalabardato. «Spiace che siano stati relativamente pochi a rispondere all'appello della tifoseria organizzata - conclude Filippo -. Con la tristezza nel cuore mi viene da dire che una città che non ha a cuore i propri colori forse non merita di avere quella squadra di livello che tutti noi auspichiamo».
  19. (OT) Chiudo questa discussione, per evitare confusione fino a quando non sarà chiaro il destino che attende l'Unione
  20. GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2025 - I tifosi danno la Triestina già per morta e sepolta: così scrive Ciro Esposito su "Il Piccolo". La ragione da una parte e la sofferenza dall'altra giustificano questo atteggiamento. Eppure l'agonia della Triestina non è ancora finita. Finirà forse oggi, certamente domani con la deadline per l'iscrizione al campionato di C. Così almeno si può dedurre dai movimenti dell'ultimo esiguo nucleo operativo rimasto in società. L'ad Sebastiano Stella, che poi è il soggetto che in caso di fallimento sarà chiamato alle più pesanti responsabilità, ha tenuto un filo aperto con gli Usa e con il presidente Ben Rosenzweig che, pur non manifestandosi pubblicamente da mesi, non è evidentemente sparito. Anzi starebbe ancora cercando una soluzione in extremis. La logica imprenditoriale direbbe che la possibilità di non interrompere la continuità aziendale significa poter passare la mano con un titolo sportivo in tasca, non dissipare il tesoretto-giocatori (un 3 milioni di euro potrebbero essere capitalizzati) che altrimenti sarebbero svincolati, evitare dei guai giudiziari agli amministratori. Ma in questa storia di logico c'è ben poco a partire dai 25 milioni e passa consumati in un anno e mezzo. L'escamotage potrebbe essere l'attivazione di un prestito o di una linea di credito (garantito da nuovi soggetti interessati) della somma sufficiente (circa 5 milioni) per ottemperare agli adempimenti in scadenza nella giornata di domani e salvare così una categoria che al momento appare irrimediabilmente compromessa. Queste sono le voci su quel che può accadere nelle ultime 48 ore. Nessuno ha prove inoppugnabili su questo tentativo estremo nè ovviamente se possa andare in porto. Non solo ma sono tanti i tasselli del puzzle (convenzione per lo stadio, garanzie sull'indice di liquidità, fideiussione valida da 700 mila euro, il piano di rateizzazione con l'erario per il pregresso) a doversi incastrare all'unisono e a superare i controlli. E ciò non induce all'ottimismo sulla riuscita dell'operazione-iscrizione. Comunque ormai c'è poco da attendere. Se la Triestina non si iscrive significa che sul piano civilistico la società sarà probabilmente coinvolta in un iter fallimentare mentre su quello sportivo sarà azzerata. Quindi l'amata Unione potrà ripartire dai dilettanti (Eccellenza o Promozione) ma solo se qualcuno se ne farà carico. L'altra opzione, affiorata ieri come già successo in passato, potrebbe essere quella di un nuovo soggetto, e associare il proprio nome a un'altra realtà che milita in D. Si parla di un ipotetico interessamento dell'attuale proprietà del Cjarlins Muzane , la famiglia Zanutta, già chiamata in causa negli anni del fallimento post Fantinel. L'azienda friulana è solida e negli ultimi anni ha triplicato il suo fatturato (280 milioni nel 2023) e i fondatori-proprietari hanno una passione per il calcio. Zanutta non solo si occupa della squadra di casa ma è stato sponsor del Padova e il marchio è presente allo stadio Euganeo. Ad ogni modo nessun passo anche in questa eventuale direzione ha senso prima della definitiva capitolazione della Triestina e comunque fino a q uando i diretti interessati non espliciteranno le loro volontà e strategie. Ma poi, se dovesse capitare un salvataggio miracoloso e rocambolesco, quale sarà il futuro dell'Unione? La fiducia e la credibilità è stata bruciata. Tuttavia se la Triestina dovesse restare in C e in vita la speranza di correggere il tiro (anche un pressing per la vendita) resterebbe sul tavolo. Se dovesse sparire, come probabile, invece l'unica speranza sarebbe quella di trovare qualcuno che la faccia rinascere. Ma si sa come sono andate le cose dieci anni fa, prima dell'arrivo del compianto Biasin. - Giornate italiane divise tra gli impegni istituzionali e il lavoro per continuare a costruire la Pallacanestro Trieste della prossima stagione, quelle di Paul Matiasic. Come scrive Lorenzo Gatto sul quotidiano locale, arrivato a Milano martedì sera, il presidente biancorosso ha partecipato ieri all'assemblea di Lega convocata per cercare di sbloccare la situazione che sta impedendo l'elezione del nuovo numero uno di Lba. Fumata grigia e situazione che resta in bilico tra la volontà di Umberto Gandini di puntare al terzo mandato e la presa di posizione di una parte delle società della massima serie che vede in Maurizio Gherardini un'alternativa prestigiosa e credibile per voltare pagina. Sono quattro i club che spingono per il cambiamento, Tortona, Milano, Reggio Emilia e Treviso, al loro fianco Trento e Cremona, decisive lo scorso 30 maggio per far saltare la rielezione di Gandini portando il numero totale dei voti sotto il quorum previsto. Nessuna delle due opzioni, in questo momento, ha i voti per riuscire a imporre una volontà, il rischio però, con la FIp che resta alla finestra in attesa di una soluzione, è che si proceda a un commissariamento che in un momento così importante per il futuro della pallacanestro italiana sarebbe deleterio. In ballo la definizione delle trattative per i diritti televisivi delle prossime stagioni con le offerte di Rai e Mediaset per le dirette in chiaro che al momento non soddisfano le richieste avanzate dalle società. In attesa che le società trovino una strada comune da percorrere e con le semifinali dei play-off scudetto in corso di svolgimento, il mercato di serie A comincia a muoversi per definire i roster del prossimo campionato. Sul fronte allenatori, sempre aspettando notizie che possano chiarire quale sarà il tecnico destinato a sedersi sulla panchina che fino a qualche settimana fa è stata di Jamion Christian, un ex della Pallacanestro Trieste si è accasato ieri nel campionato di serie A2. Si tratta di Franco Ciani, coach dell'Allianz nella stagione 2021/2022, che ha accettato l'offerta della Sebastiani Rieti e siederà sulla panchina laziale prendendo il posto di Alessandro Rossi, promosso qualche giorno fa in serie A1 alla guida della Nutribullet Treviso.
  21. MERCOLEDÌ 4 GIUGNO 2025 - Dalla Uleb Cup del 2002/2003 alla Basketball Champions League del 2025/2026. Come scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", ventitrè anni dopo, la Pallacanestro Trieste tornerà a calcare i parquet europei nella manifestazione che, organizzata dalla Fiba, compirà nella prossima stagione il suo decimo compleanno. Vi partecipano 32 squadre in rappresentanza di 29 nazioni differenti, 28 qualificate direttamente e altre quattro che si aggiungeranno dai turni preliminari riservati ad altre 24 compagini. Lo scorso anno si è imposta Malaga (secondo successo per gli spagnoli) che in finale hanno superato i turchi del Galatasaray. Terzo posto per i greci dell'Aek Atene giunti davanti a Tenerife. Le due squadre italiane impegnate, Unahotels Reggio Emilia e Bertram Tortona, si sono fermate a un passo dalle semifinali eliminate rispettivamente da Malaga e Tenerife. ISCRIZIONE Ricevuti i documenti, la Pallacanestro Trieste dovrà confermare entro la metà di giugno la sua volontà di partecipare alla Bcl. Una volta perfezionata l'iscrizione, si capirà se i biancorossi saranno inseriti nel lotto delle 28 formazioni già qualificate o se dovranno passare dalle qualificazioni. Sicuramente nel tabellone principale c'è Trapani, che ha già ricevuto la comunicazione dalla Fiba e ha già dato adesione, da capire ancora se verranno confermati i posti per Reggio Emilia e Tortona (magari passando dalle qualificazioni). MATIASIC A TRIESTE Arrivato nella serata di ieri, Paul Matiasic parteciperà oggi alle 16 all'assemblea convocata per decidere le scelte future della Lba. Fase decisiva per la nomina del presidente di Lega dopo che, un po' a sorpresa, nell'ultima riunione Umberto Gandini non ha raggiunto il quorum previsto per la rielezione. Sullo sfondo si staglia la figura di Maurizio Gherardini, il manager forlivese ex del Fenerbahce che, dopo la lunga esperienza in Turchia, sarebbe pronto a tornare in Italia ed è appoggiato dai club che stanno spingendo per il cambiamento, Tortona, Milano, Reggio Emilia e Treviso, con Trento e Cremona alla finestra. Si capirà oggi la direzione verso cui i club di massima serie vorranno andare. Non ci sono, al momento, gli undici voti necessari per superare il quorum previsto, i colloqui di queste ore e la riunione di domani serviranno per trovare una soluzione - Triestina, tutti con il fiato sospeso. Come scrive Antonello Rodio, manca sempre meno alla dead-line del 6 giugno, termine ultimo per perfezionare l'iscrizione al prossimo campionato di serie C e in casa alabardata la situazione è ancora molto confusa. I segnali non sono certo positivi: servono soldi, parecchi soldi, che purtroppo non sono ancora in disponibilità nelle casse. Le ultime indiscrezioni dicono che qualcosa in queste ore dovrebbe arrivare, anche se non subito la cifra che si pensava. Il presidente Ben Rosenzweig pare aver garantito di far arrivare in tempo in conto capitale solo la somma strettamente necessaria all'iscrizione, che non significa tutti i 5 milioni di cui si diceva. Ci sarebbe poi un impegno dei soci a un altro versamento per metà mese (quello che mancherebbe per arrivare ai citati 5 milioni), quindi per fine giugno arriverebbe l'altra tranche necessaria di circa 2,2 milioni per quelle che saranno le prossime scadenze in fatto di pagamenti (gli emolumenti di maggio e giugno). Ma basterebbe questa scansione di iniezioni di liquidità così frammentata ad assicurare l'iscrizione al prossimo campionato? Secondo la road map studiata in società, con l'amministratore delegato Sebastiano Stella a dirigere le operazioni in sede, sembrerebbe di sì. Per perfezionare l'iscrizione potrebbero infatti bastare al momento circa 3,5 milioni. Quelli che vanno assolutamente saldati entro il 6 giugno sono i pagamenti in scadenza in questi giorni, ovvero stipendi, contributi e tasse riguardanti le mensilità di marzo e aprile. Il tutto dovrebbe ammontare a una cifra di circa 2,8 milioni di euro. Altra componente necessaria per l'iscrizione è la fideiussione, che da quest'anno è stata raddoppiata e pertanto portata da 350mila a 700mila euro. Per quanto riguarda invece il pregresso, ovvero le inadempienze di tasse e contributi delle precedenti scadenze di febbraio e aprile che hanno portato alle ormai famose penalizzazioni, dovrebbe bastare aver avviato con successo la procedura di rateizzazione con Inps e Agenzia delle entrate, e in questo senso la società pare già essersi messa in moto da tempo. Altro fattore fondamentale quello della documentazione sulla concessione dell'impianto di gioco, e sotto questo aspetto sono fitti in questi giorni i contatti fra la Triestina e il Comune. Insomma qualche piccolissimo spiraglio potrebbe esserci, ma innanzitutto devono arrivare i soldi. Bisogna vedere se poi le firme e l'impegno per gli ulteriori versamenti basteranno alla società di revisione per far rientrare la Triestina nei parametri necessari dai quali attualmente è fuori.     E mentre ieri si è diffusa la voce che a qualche dipendente sarebbe arrivata una mensilità, va ricordato che servirebbero poi altri denari per saldare anche i creditori non tesserati. Insomma ben che vada sempre col contagocce, il che fa presumere che se anche andasse tutto per il meglio, in questo modo sarebbe difficilissimo perfezionare un budget e imbastire un progetto sportivo, che ovviamente andrebbe fatto proprio in questo mese. Anche se potrebbe aiutare nel fratt empo agire sul mercato in uscita (Correia in primis) per alimentare le casse. La strada insomma è stretta e irta di ostacoli. Ma l'Unione, seppur gravissima e in terapia intensiva, non è ancora morta e la speranza è che nelle prossime ore arrivi la boccata d'ossigeno necessaria perché la spina possa in qualche modo rimanere attaccata.
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