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Il futuro della Pallacanestro Trieste (pensieri in libertà)
SandroWeb ha risposto a SandroWeb nella discussione La Pallacanestro Trieste e basket in generale
In questo particolare ambito no, anche per mancanza di tempo effettivo del presidente che in questa sua tappa italiana sta girando come un pazzo per mille appuntamenti diversi. E infatti ringrazio pubblicamente l'ufficio stampa di Pall.Trieste che ha trovato il modo di farci interloquire ugualmente- 20.954 risposte
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Il futuro della Pallacanestro Trieste (pensieri in libertà)
SandroWeb ha risposto a SandroWeb nella discussione La Pallacanestro Trieste e basket in generale
Un suntino dell'intervista che ho realizzato con Matiasic per City Sport (quella completa esce lunedì con il settimanale) https://www.citysport.news/it/notizie/pallacanestro-trieste/matiasic-costruiremo-un-roster-competitivo-preoccupante-la-mancanza-di-ulteriori-sponsor.html- 20.954 risposte
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I suntini sandrini di venerdì 6 giugno 2025
SandroWeb ha pubblicato una discussione in L'angolo dei suntini sandrini mattutini
VENERDÌ 6 GIUGNO 2025 - Tempo e denaro. Così scrive oggi Ciro Esposito su "Il Piccolo": due parole che esprimono i fattori determinanti per tentare di tenere in vita un club ultracentenario. Due concetti in stretta correlazione tra loro. La mancanza di soldi ha determinato una corsa contro il tempo piena di ostacoli sui quali incespicare. Oggi alla mezzanotte (con i documenti inoltrati via Pec) e alle 20 (consegna fisica) scadono i termini per l'iscrizione alla prossima C. Se le prescrizioni non saranno rispettate la Triestina perderà il titolo sportivo e potrà, eventualmente ripartire dai dilettanti. La Covisoc (Commissione di Vigilanza) avrà tempo fino al 13 per esaminare i documenti. I tre milioni circa necessari per saldare le mensilità dei tesserati dei mesi di marzo e aprile devono essere disponibili questa mattina. Perché i bonifici devono partire entro le 16 (e le banche americane riaprono alle 15). Senza quella somma a disposizione ogni altra strada diventa impercorribile. Ieri a tarda serata la disponibilità non c'era nonostante le continue rassicurazioni dagli States. Ci sono invece i 700 mila euro a garantire la fideiussione. Ma nonostante i soldi, i tempi per ottenere in un giorno l'ok da un istituto bancario o assicurativo sono quasi impossibili. L'ad Sebastiano Stella sta lavorando a testa bassa per riuscire a trovare una soluzione. Si potrebbe ovviare con un deposito diretto della somma presso la federazione? No, perché la norma non lo prevede e sulle regole l'ente federale non transige. È stato invece superato ieri l'ostacolo dell'utilizzo dello stadio Rocco: è arrivato l'ok, con grande disponibilità da parte del Comune, e la convenzione è stata siglata ed è pronta per essere allegata all'istruttoria. Anche l'ottenimento di questo documento, richiesto per l'iscrizione, non era scontato avendo il club delle pendenze fiscali e previdenziali che la società ha cominciato a sanare in accordo con gli Enti coinvolti. E a proposito di questo aspetto, a detta della società non dovrebbero esserci inghippi per quanto riguarda gli arretrati di tributi e previdenza non saldati a febbraio e aprile, quelli che hanno portato prima 4 e poi 9 punti di penalizzazione sul groppone della Triestina. La procedura di rateizzazione è stata vidimata con il pagamento delle prime rate. C'è da dire che in passato la federazione ha avuto da eccepire sulla formula della rateizzazione nonostante sia una procedura riconosciuta dallo Stato. Lo sforzo prodotto in un tempo strettissimo dallo staff amministrativo è stato enorme eppure non mette al riparo da possibili brutte sorprese. Non solo sul tavolo c'è la sopravvivenza di una società che rappresenta una città e la sua tifoseria ma, è bene non dimenticarlo, sono a rischio decine di posti di lavoro di persone che peraltro non ricevono lo stipendio da mesi (anche se qualcosa è arrivato nelle loro tasche negli ultimi giorni). Non si doveva arrivare a questo punto con una crisi di liquidità evidente sin da fine anno e la responsabilità del presidente Rosenzweig è pesantissima. E soprattutto il blackout si è manifestato, dopo aver speso 25 milioni con u na gestione dissennata di tutta l'azienda e in particolare del settore sportivo affidato al dg Alex Menta. Alla parte sportiva infatti sono imputabili i due terzi dei costi. E senza risultati apprezzabili se non quello miracoloso ottenuto dal ticket Delli Carri-Tesser con i giocatori. Una salvezza sul campo che rischia di essere gettata. Gli amministratori avrebbero dovuto fermare l'emorragia prima, molto prima del primo mancato pagamento del 16 febbraio. E adesso? Se l'attuale proprietà riuscirà a iscrivere la Triestina, a trovare nuove risorse finanziarie o vendere, o a gestirla meglio e ad evitare il fallimento, dovrà impostare una nuova stagione tra le macerie anche se il mantenimento della C è un punto di partenza non trascurabile. Se invece l'iscrizione non andrà in porto, qualcuno forse si prenderà l'onere, con la collaborazione del sindaco, di impostare un progetto nuovo e serio. In Eccellenza, in Promozione o, potrebbe succedere, privando per un anno Trieste della sua realtà calcistica più blasonata e amata. Non è mai successo uno stop nella storia dell'Unione e tutti sperano non accada. Eppure di disgrazie i tifosi ne hanno sopportate tante. Ma a tanto non si è mai arrivati nè nel post De Riù, e poi Tonellotto, Aletti, Mehmeti, Pontrelli. Ci volevano gli americani per riscrivere la storia. Una storia triste. - Non erano in molti, ma tutti con il cuore e gli occhi rivolti verso le stanze del governo cittadino, i tifosi che nel tardo pomeriggio di ieri hanno inscenato una manifestazione di protesta contro l'attuale dirigenza americana della Triestina Calcio e, al contempo, chiesto che l'amministrazione comunale stia ancora vicino all'Alabarda. Di oggi e di quella che potrebbe risorgere domani. Perché, come scrive Lorenzo Degrassi, in tanti non credono più alle promesse di una dirigenza che è riuscita a farsi infliggere dalla Federazione 14 punti di penalizzazione in neanche un anno. «Se facciamo caso qua da noi negli ultimi anni è arrivata sempre gente che ha utilizzato la Triestina per i suoi poco nobili scopi - spiega Roberto - per questo io credo che le istituzioni dovrebbero vigilare di più, perché capisco che si tratta di una società privata, ma rappresenta pur sempre la principale squadra di calcio della città». Pertanto ecco che, vista la situazione, potrebbe anche andar bene ripartire da zero. «Farlo, se va bene, dall'Eccellenza potrebbe essere una possibilità - aggiunge Luca - se questo potesse voler dire avere una società sana con la quale ritornare il prima possibile in serie C. Se, invece, gli americani dovessero in extremis compiere il miracolo e iscriverci alla prossima terza serie, il rischio secondo me è quello di fare la fine del Taranto e della Turris, escluse dal campionato nel corso del torneo. Ecco perché ritengo sia il caso di ripartire da zero e con una proprietà pulita». Elisa aspetta di chiudere il negozio per poter partecipare anche lei alla manifestazione. Intanto canta l'inno dell'Unione assieme agli ultrà e auspica una risoluzione positiva della faccenda. «Io vado a vedere regolarmente le partite in curva - spiega - e ne vado orgogliosa. Spero di poterci andare anche il prossimo anno, l'auspicio è almeno in serie C». Fra tante polo e magliette con i nomi dei gruppi della curva spicca anche qualche completo. Sono i tifosi della tribuna, quelli che hanno da poco finito di lavorare in ufficio e sono scesi a protestare per l'ennesimo presente funesto rossoalabardato. «Spiace che siano stati relativamente pochi a rispondere all'appello della tifoseria organizzata - conclude Filippo -. Con la tristezza nel cuore mi viene da dire che una città che non ha a cuore i propri colori forse non merita di avere quella squadra di livello che tutti noi auspichiamo». -
Triestina - Stagione 2025/26
SandroWeb ha risposto a Alan nella discussione L'Unione Sportiva Triestina 1918 e calcio in generale
(OT) Chiudo questa discussione, per evitare confusione fino a quando non sarà chiaro il destino che attende l'Unione -
I suntini sandrini di giovedì 5 giugno 2025
SandroWeb ha pubblicato una discussione in L'angolo dei suntini sandrini mattutini
GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2025 - I tifosi danno la Triestina già per morta e sepolta: così scrive Ciro Esposito su "Il Piccolo". La ragione da una parte e la sofferenza dall'altra giustificano questo atteggiamento. Eppure l'agonia della Triestina non è ancora finita. Finirà forse oggi, certamente domani con la deadline per l'iscrizione al campionato di C. Così almeno si può dedurre dai movimenti dell'ultimo esiguo nucleo operativo rimasto in società. L'ad Sebastiano Stella, che poi è il soggetto che in caso di fallimento sarà chiamato alle più pesanti responsabilità, ha tenuto un filo aperto con gli Usa e con il presidente Ben Rosenzweig che, pur non manifestandosi pubblicamente da mesi, non è evidentemente sparito. Anzi starebbe ancora cercando una soluzione in extremis. La logica imprenditoriale direbbe che la possibilità di non interrompere la continuità aziendale significa poter passare la mano con un titolo sportivo in tasca, non dissipare il tesoretto-giocatori (un 3 milioni di euro potrebbero essere capitalizzati) che altrimenti sarebbero svincolati, evitare dei guai giudiziari agli amministratori. Ma in questa storia di logico c'è ben poco a partire dai 25 milioni e passa consumati in un anno e mezzo. L'escamotage potrebbe essere l'attivazione di un prestito o di una linea di credito (garantito da nuovi soggetti interessati) della somma sufficiente (circa 5 milioni) per ottemperare agli adempimenti in scadenza nella giornata di domani e salvare così una categoria che al momento appare irrimediabilmente compromessa. Queste sono le voci su quel che può accadere nelle ultime 48 ore. Nessuno ha prove inoppugnabili su questo tentativo estremo nè ovviamente se possa andare in porto. Non solo ma sono tanti i tasselli del puzzle (convenzione per lo stadio, garanzie sull'indice di liquidità, fideiussione valida da 700 mila euro, il piano di rateizzazione con l'erario per il pregresso) a doversi incastrare all'unisono e a superare i controlli. E ciò non induce all'ottimismo sulla riuscita dell'operazione-iscrizione. Comunque ormai c'è poco da attendere. Se la Triestina non si iscrive significa che sul piano civilistico la società sarà probabilmente coinvolta in un iter fallimentare mentre su quello sportivo sarà azzerata. Quindi l'amata Unione potrà ripartire dai dilettanti (Eccellenza o Promozione) ma solo se qualcuno se ne farà carico. L'altra opzione, affiorata ieri come già successo in passato, potrebbe essere quella di un nuovo soggetto, e associare il proprio nome a un'altra realtà che milita in D. Si parla di un ipotetico interessamento dell'attuale proprietà del Cjarlins Muzane , la famiglia Zanutta, già chiamata in causa negli anni del fallimento post Fantinel. L'azienda friulana è solida e negli ultimi anni ha triplicato il suo fatturato (280 milioni nel 2023) e i fondatori-proprietari hanno una passione per il calcio. Zanutta non solo si occupa della squadra di casa ma è stato sponsor del Padova e il marchio è presente allo stadio Euganeo. Ad ogni modo nessun passo anche in questa eventuale direzione ha senso prima della definitiva capitolazione della Triestina e comunque fino a q uando i diretti interessati non espliciteranno le loro volontà e strategie. Ma poi, se dovesse capitare un salvataggio miracoloso e rocambolesco, quale sarà il futuro dell'Unione? La fiducia e la credibilità è stata bruciata. Tuttavia se la Triestina dovesse restare in C e in vita la speranza di correggere il tiro (anche un pressing per la vendita) resterebbe sul tavolo. Se dovesse sparire, come probabile, invece l'unica speranza sarebbe quella di trovare qualcuno che la faccia rinascere. Ma si sa come sono andate le cose dieci anni fa, prima dell'arrivo del compianto Biasin. - Giornate italiane divise tra gli impegni istituzionali e il lavoro per continuare a costruire la Pallacanestro Trieste della prossima stagione, quelle di Paul Matiasic. Come scrive Lorenzo Gatto sul quotidiano locale, arrivato a Milano martedì sera, il presidente biancorosso ha partecipato ieri all'assemblea di Lega convocata per cercare di sbloccare la situazione che sta impedendo l'elezione del nuovo numero uno di Lba. Fumata grigia e situazione che resta in bilico tra la volontà di Umberto Gandini di puntare al terzo mandato e la presa di posizione di una parte delle società della massima serie che vede in Maurizio Gherardini un'alternativa prestigiosa e credibile per voltare pagina. Sono quattro i club che spingono per il cambiamento, Tortona, Milano, Reggio Emilia e Treviso, al loro fianco Trento e Cremona, decisive lo scorso 30 maggio per far saltare la rielezione di Gandini portando il numero totale dei voti sotto il quorum previsto. Nessuna delle due opzioni, in questo momento, ha i voti per riuscire a imporre una volontà, il rischio però, con la FIp che resta alla finestra in attesa di una soluzione, è che si proceda a un commissariamento che in un momento così importante per il futuro della pallacanestro italiana sarebbe deleterio. In ballo la definizione delle trattative per i diritti televisivi delle prossime stagioni con le offerte di Rai e Mediaset per le dirette in chiaro che al momento non soddisfano le richieste avanzate dalle società. In attesa che le società trovino una strada comune da percorrere e con le semifinali dei play-off scudetto in corso di svolgimento, il mercato di serie A comincia a muoversi per definire i roster del prossimo campionato. Sul fronte allenatori, sempre aspettando notizie che possano chiarire quale sarà il tecnico destinato a sedersi sulla panchina che fino a qualche settimana fa è stata di Jamion Christian, un ex della Pallacanestro Trieste si è accasato ieri nel campionato di serie A2. Si tratta di Franco Ciani, coach dell'Allianz nella stagione 2021/2022, che ha accettato l'offerta della Sebastiani Rieti e siederà sulla panchina laziale prendendo il posto di Alessandro Rossi, promosso qualche giorno fa in serie A1 alla guida della Nutribullet Treviso. -
I suntini sandrini di mercoledì 4 giugno 2025
SandroWeb ha pubblicato una discussione in L'angolo dei suntini sandrini mattutini
MERCOLEDÌ 4 GIUGNO 2025 - Dalla Uleb Cup del 2002/2003 alla Basketball Champions League del 2025/2026. Come scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", ventitrè anni dopo, la Pallacanestro Trieste tornerà a calcare i parquet europei nella manifestazione che, organizzata dalla Fiba, compirà nella prossima stagione il suo decimo compleanno. Vi partecipano 32 squadre in rappresentanza di 29 nazioni differenti, 28 qualificate direttamente e altre quattro che si aggiungeranno dai turni preliminari riservati ad altre 24 compagini. Lo scorso anno si è imposta Malaga (secondo successo per gli spagnoli) che in finale hanno superato i turchi del Galatasaray. Terzo posto per i greci dell'Aek Atene giunti davanti a Tenerife. Le due squadre italiane impegnate, Unahotels Reggio Emilia e Bertram Tortona, si sono fermate a un passo dalle semifinali eliminate rispettivamente da Malaga e Tenerife. ISCRIZIONE Ricevuti i documenti, la Pallacanestro Trieste dovrà confermare entro la metà di giugno la sua volontà di partecipare alla Bcl. Una volta perfezionata l'iscrizione, si capirà se i biancorossi saranno inseriti nel lotto delle 28 formazioni già qualificate o se dovranno passare dalle qualificazioni. Sicuramente nel tabellone principale c'è Trapani, che ha già ricevuto la comunicazione dalla Fiba e ha già dato adesione, da capire ancora se verranno confermati i posti per Reggio Emilia e Tortona (magari passando dalle qualificazioni). MATIASIC A TRIESTE Arrivato nella serata di ieri, Paul Matiasic parteciperà oggi alle 16 all'assemblea convocata per decidere le scelte future della Lba. Fase decisiva per la nomina del presidente di Lega dopo che, un po' a sorpresa, nell'ultima riunione Umberto Gandini non ha raggiunto il quorum previsto per la rielezione. Sullo sfondo si staglia la figura di Maurizio Gherardini, il manager forlivese ex del Fenerbahce che, dopo la lunga esperienza in Turchia, sarebbe pronto a tornare in Italia ed è appoggiato dai club che stanno spingendo per il cambiamento, Tortona, Milano, Reggio Emilia e Treviso, con Trento e Cremona alla finestra. Si capirà oggi la direzione verso cui i club di massima serie vorranno andare. Non ci sono, al momento, gli undici voti necessari per superare il quorum previsto, i colloqui di queste ore e la riunione di domani serviranno per trovare una soluzione - Triestina, tutti con il fiato sospeso. Come scrive Antonello Rodio, manca sempre meno alla dead-line del 6 giugno, termine ultimo per perfezionare l'iscrizione al prossimo campionato di serie C e in casa alabardata la situazione è ancora molto confusa. I segnali non sono certo positivi: servono soldi, parecchi soldi, che purtroppo non sono ancora in disponibilità nelle casse. Le ultime indiscrezioni dicono che qualcosa in queste ore dovrebbe arrivare, anche se non subito la cifra che si pensava. Il presidente Ben Rosenzweig pare aver garantito di far arrivare in tempo in conto capitale solo la somma strettamente necessaria all'iscrizione, che non significa tutti i 5 milioni di cui si diceva. Ci sarebbe poi un impegno dei soci a un altro versamento per metà mese (quello che mancherebbe per arrivare ai citati 5 milioni), quindi per fine giugno arriverebbe l'altra tranche necessaria di circa 2,2 milioni per quelle che saranno le prossime scadenze in fatto di pagamenti (gli emolumenti di maggio e giugno). Ma basterebbe questa scansione di iniezioni di liquidità così frammentata ad assicurare l'iscrizione al prossimo campionato? Secondo la road map studiata in società, con l'amministratore delegato Sebastiano Stella a dirigere le operazioni in sede, sembrerebbe di sì. Per perfezionare l'iscrizione potrebbero infatti bastare al momento circa 3,5 milioni. Quelli che vanno assolutamente saldati entro il 6 giugno sono i pagamenti in scadenza in questi giorni, ovvero stipendi, contributi e tasse riguardanti le mensilità di marzo e aprile. Il tutto dovrebbe ammontare a una cifra di circa 2,8 milioni di euro. Altra componente necessaria per l'iscrizione è la fideiussione, che da quest'anno è stata raddoppiata e pertanto portata da 350mila a 700mila euro. Per quanto riguarda invece il pregresso, ovvero le inadempienze di tasse e contributi delle precedenti scadenze di febbraio e aprile che hanno portato alle ormai famose penalizzazioni, dovrebbe bastare aver avviato con successo la procedura di rateizzazione con Inps e Agenzia delle entrate, e in questo senso la società pare già essersi messa in moto da tempo. Altro fattore fondamentale quello della documentazione sulla concessione dell'impianto di gioco, e sotto questo aspetto sono fitti in questi giorni i contatti fra la Triestina e il Comune. Insomma qualche piccolissimo spiraglio potrebbe esserci, ma innanzitutto devono arrivare i soldi. Bisogna vedere se poi le firme e l'impegno per gli ulteriori versamenti basteranno alla società di revisione per far rientrare la Triestina nei parametri necessari dai quali attualmente è fuori. E mentre ieri si è diffusa la voce che a qualche dipendente sarebbe arrivata una mensilità, va ricordato che servirebbero poi altri denari per saldare anche i creditori non tesserati. Insomma ben che vada sempre col contagocce, il che fa presumere che se anche andasse tutto per il meglio, in questo modo sarebbe difficilissimo perfezionare un budget e imbastire un progetto sportivo, che ovviamente andrebbe fatto proprio in questo mese. Anche se potrebbe aiutare nel fratt empo agire sul mercato in uscita (Correia in primis) per alimentare le casse. La strada insomma è stretta e irta di ostacoli. Ma l'Unione, seppur gravissima e in terapia intensiva, non è ancora morta e la speranza è che nelle prossime ore arrivi la boccata d'ossigeno necessaria perché la spina possa in qualche modo rimanere attaccata. -
I suntini sandrini di martedì 3 giugno 2025
SandroWeb ha pubblicato una discussione in L'angolo dei suntini sandrini mattutini
MARTEDÌ 3 GIUGNO 2025 - Dopo Trento, che ha salutato Paolo Galbiati dando il benvenuto a Massimo Cancellieri, anche Treviso ha scelto un tecnico giovane per chiudere la parentesi Vitucci affidandosi ad Alessandro Rossi, coach che ha portato Rieti fino alla semifinale promozione del campionato di Serie A2, uno dei profili emergenti più interessanti nel panorama degli allenatori italiani. Nel segno di una rivoluzione che ha visto cambiare pure Tortona, dove con la mancata conquista dei playoff da parte della Bertram è finita l'avventura di Walter De Raffaele e comincerà quella di Mario Fioretti, anche Trieste resta alla finestra in attesa di trovare il sostituto del partente Jamion Christian. Tra il presidente Paul Matiasic e il general manager Michael Arcieri, i ragionamenti sono in corso. La volontà del management biancorosso (come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo") sarebbe quello di trovare, anche alla luce della partecipazione della squadra a una coppa, un coach con comprovata esperienza a livello europeo. Sul piatto della bilancia sono tanti gli aspetti presi in considerazione, la rosa dei pretendenti si sta pian piano assottigliando anche se l'annuncio del nuovo coach non sembra essere imminente. Archiviate le voci che hanno coinvolto Matt Brase, l'ex di Varese che ha comunicato la volontà di restare nello staff tecnico dei Philadelphia 76ers, non del tutto scartata l'ipotesi Riccardo Fois, il 38enne allenatore nativo di Olbia che si alterna tra gli Stati Uniti (lo scorso anno assistant coach dei Sacramento Kings) e la panchina della nazionale italiana come vice di Pozzecco. Un nome, non l'unico, che continua e essere sul taccuino del general manager biancorosso. Per quanto riguarda la squadra, si ripartirà dalle conferme di Ross, Brown, Ruzzier, Uthoff e Brooks. Detto che Candussi e Deangeli, nell'ipotesi di un roster allargato per sopportare il peso del doppio impegno campionato/coppa, dovrebbero vestire (in caso di effettiva permanenza) rispettivamente i panni del quinto lungo e del settimo esterno, restano da riempire le caselline della seconda guardia al fianco di Brown e quelle delle ali piccole e dei pivot. Tenendo fermi Ruzzier, Brooks, Candussi e Deangeli sarebbero due gli italiani necessari per completare il pacchetto indigeno, almeno uno dei quali potenzialmente da quintetto. Considerazione che, per il momento e in attesa della fine dei playoff e dell'assegnazione dello scudetto, restano in stand by. Il general manager Arcieri si sta comunque muovendo da tempo per individuare i profili utili alla causa biancorossa. Certo è l'interessamento di Trieste per Caruso, il pivot ex Openjobmetis Varese che in maglia Armani non è mai riuscito a trovare lo spazio necessario per esprimere il suo talento. L'arrivo del centro napoletano, che il prossimo 3 luglio compirà 26 anni, aprirebbe la strada alla costruzione di un roster di assoluto livello. Resta da capire la reale volontà di Milano di privarsi dei suoi uomini (lo stesso discorso va fatto anche per un eventuale interessamento per Stefano Tonut) e quella del giocatore a sposare il progetto della Pallacanestro Trieste. - All'insegna dello slogan «Trieste merita rispetto», il Nucleo San Giacomo chiama a raccolta i tifosi alabardati e promuove una manifestazione per domani, esattamente nel giorno della scadenza per i pagamenti di stipendi, contributi e tasse di marzo e aprile, passaggio fondamentale per l'iscrizione alla serie C della Triestina, i cui termini scadono invece venerdì. In una nota, uno dei club più caldi del tifo alabardato parla di ennesima situazione imbarazzante e di presa per i fondelli. Come scrive Antonello Rodio, i componenti dell'NSG, con un perentorio «chiediamo!», invocano un intervento delle istituzioni «per fare chiarezza sulle sorti della nostra amata Unione» e con un altrettanto deciso «pretendiamo», vogliono sapere dal sindaco di Trieste Dipiazza e dal presidente della Regione Fvg Fedriga il loro punto di vista. Per questo il Nucleo San Giacomo invita all'iniziativa tutti i gruppi dei supporters: «Chiamiamo a raccolta tutta la tifoseria alabardata mercoledì 4 giugno alle 18.30 in piazza della Borsa per raggiungere tutti insieme Piazza Unità e far sentire la nostra voce! Per la maglia e per la città». -
I suntini sandrini di lunedì 2 giugno 2025
SandroWeb ha risposto a SandroWeb nella discussione L'angolo dei suntini sandrini mattutini
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I suntini sandrini di lunedì 2 giugno 2025
SandroWeb ha pubblicato una discussione in L'angolo dei suntini sandrini mattutini
LUNEDÌ 2 GIUGNO 2025 - «Vincere, vincere, vincere», il cavallo di battaglia con cui Paul Matiasic si è presentato a Trieste, non è solamente uno slogan. È la ferma convinzione che il presidente della Pallacanestro Trieste ha saputo inculcare nella mentalità di un gruppo di lavoro che, in questa stagione, allo scudetto ci aveva creduto davvero. Lo avevano detto i giocatori a stagione in corso e, in tempi non sospetti, lo ha ribadito anche Michael Arcieri (intervistato da Lorenzo Gatto per "Il Piccolo") in una chiacchierata di fine stagione che vuole già guardare al futuro. «Siamo dispiaciuti per come è finita – sottolinea il giemme biancorosso –. Tutti noi eravamo convinti di avere le carte in regola per arrivare fino in fondo. Sappiamo di aver disputato una buona stagione, il sesto posto e la qualificazione alle coppe europee, che sia Basketball Champions League o qualcosa di diverso, sono risultati tangibili. Resta però la sensazione di aver lasciato qualcosa di incompiuto perché – continua –, davanti a noi avevamo una semifinale contro Trapani che ci stimolava. È vero che ci hanno battuto due volte in stagione regolare ma è anche vero che noi li avevamo sconfitti in Coppa Italia. È finita così, prendiamone atto e facciamo tesoro di questa esperienza per migliorare». Trasformare le delusioni in motivazioni è il segreto di ogni successo, sarà così anche per la Trieste della prossima stagione. «È la prima volta, da quando sono in Italia, che provo questa sensazione – racconta Arcieri –. Il primo anno a Varese ero arrivato in corsa e si parlò solo di salvezza, l'anno dopo ci fu la penalizzazione per la questione Tepic che ci privò dei playoff che sul campo avevamo raggiunto. Lo scorso anno a Trieste, per la prima volta, sono partito per vincere un campionato e, tra alti e bassi, ci siamo riusciti, per cui questa stagione è l'unica in cui mi sono ritrovato senza aver raggiunto l'obiettivo. Sicuramente servirà da stimolo per fare meglio nella prossima, stiamo ragionando da mesi su come sarà possibile migliorare questo gruppo». Mercato, dunque, partendo dalla scelta dei giocatori che saranno chiamati ad affiancare i confermati Ross, Ruzzier, Brown, Uthoff e Brooks. «Nella scelta dei miei giocatori, una volta appurate le fondamentali qualità umane, sono due gli aspetti che considero. Fuoco dentro e versatilità sono aspetti che considero imprescindibili. Se guardate ai giocatori che sono rimasti, Brown può giocare da guardia e ala piccola, Ross da play e da guardia, Uthoff e Brooks ci coprono tre ruoli. L'unico che gioca da play puro e Ruzzier. Detto questo, se c'è qualcosa che ci ha detto il campionato appena concluso, anche considerando che il prossimo anno saremo in Europa, è che ad alto livello c'è bisogno di maggiore fisicità». Tutta da valutare, invece, la scelta del nuovo allenatore. Il fatto che, Brown a parte, le conferme siano arrivate dopo l'annuncio della partenza di Christian avevano fatto pensare che il coach poteva già essere stato scelto. Nell'ultima settimana si è parlato di un'ipotesi legata all'arrivo di Fois, l'assistente di Gianmarco Pozzecco sulla panchina azzurra, rumour che poi non ha trovato conferma. L'impressione, ma qui davvero si parla solo di sensazioni, è che anche l'allenatore della prossima stagione non sia stato ancora scelto. «So che in Italia gli allenatori decidono i giocatori, a Trieste non funziona così. Se mi chiedi l'identikit direi che il profilo può essere quello di un coach che abbia esperienza europea. Sono tanti, in ogni caso, gli aspetti che entrano in ballo nella scelta. Jamion non aveva esperienza dei campionati europei ma aveva altre qualità che sono state decisive quando ho scelto di portarlo a Trieste». Un'ultima considerazione sulla campagna abbonamenti. «Ci stiamo lavorando, ci vorrà ancora un po' di tempo per definire le strategie e presentarla ai nostri tifosi » - Stride un po' parlare di parentesi pensando alla gestione Biasin-Milanese. Come scrive oggi Guido Roberti, in termini assoluti il buon Mario ha sorretto finanziariamente la società per 6 anni, in termini concreti la densità di emozioni vissute fanno aprire quella parentesi in un ventaglio di ricordi indelebili. La salvezza per evitare l'Eccellenza, la promozione dalla D, il centenario, gli anni dei campionati a porte chiuse. E poi genesi ed epilogo. 12 aprile 2016, da un'aula del Tribunale usciva Mauro Milanese, triestino ed ex giocatore tra le altre dell'Inter, cugino – come la sorella Romina – di Biasin. L'Unione era loro, salvata dal fallimento, salvata poi sul campo, rinata. Primo salvataggio. Per il secondo bisogna andare al tragico epilogo, 16 maggio 2022. Il patron Mario muore. Non ci fu il tempo per saldare la parte finale di stagione, con una trattativa lampo Milanese riuscì ad assicurare la Triestina alla successiva serie C, con il passaggio a Giacomini. Secondo salvataggio, dal momento che quella Triestina oggi esiste ancora. Milanese racconta le sensazioni del momento, visto che il lavoro post 2016 è a rischio. «Quello che sorprende tanto è il contrasto tra le premesse iniziali, di dichiararsi un fondo ricco con l'intento di portare la Triestina in A, di prendere un centro sportivo, lo stadio, e dopo un anno e mezzo trovarsi a non pagare le imposte, a mancare scadenze, a perdere punti». Quale può essere la causa di questo corto circuito? «Vien da chiedersi come sono stati amministrati questi soldi. Forse si è esagerato prima con le promesse, per arrivare al punto attuale, in mezzo c'è un oceano, qualcuno quindi ha amministrato male i soldi». Torniamo al principio allora... «Forse è stato mal proposto il progetto, anche perché la società all'arrivo degli americani non era stata salvata, era stata acquisita da Giacomini ma non c'era un fallimento in corso. Mi ero illuso anche io appena arrivato questo fondo, che potesse finalmente portare la Triestina in A. I fatti sono andati in contrasto con le speranze». Il disastro inizia nel febbraio 2024 con l'esonero di Tesser? «Da quando è stato mandato via da terzo in classifica è stata una caduta libera». Milanese riflette sul valore del girone B l'anno in cui la sua Triestina sfiorò la B. «Gli ultimi anni il girone A è stato di livello scarso. Quando siamo arrivati noi in finale, ricordo ancora l'articolo del Sole 24 Ore sui 7 Paperoni del girone B, dietro di noi era arrivato il Monza di Berlusconi ma c'erano il Vicenza, Feralpi Salò, Ternana, oltre al Pordenone che quell'anno aveva concentrato gli sforzi per salire, e altre. Due anni fa è salito il Lecco. Noi abbiamo avuto la sfortuna di essere in gironi tosti». Due opzioni. La squadra è iscritta alla C ma parte da -9, sarà dura portare giocatori a Trieste? «I punti da fare sarebbero una cinquantina per salvarsi, quanti ne ha fatti un Alcione quest'anno perciò non è improponibile, ma è un aspetto puramente tecnico, dal punto di vista della credibilità è ovvio che la società deve dimostrare che questa crisi è finita. Per chiarezza sarebbe il caso di farlo, se davvero l'iscrizione verrà fatta e ne prendiamo atto, una dichiarazione sul budget, sul fabbisogno, dopo aver risolto il pregresso andrebbe fatta. Questo per non trovarsi punto a capo senza risorse il giorno dopo l'iscrizione». Opzione peggiore, la Triestina non ottempera all'iscrizione. Si rischia un anno senza calcio? «Non credo, come tempistiche secondo me forse ci sarebbe margine per fare campionati come l'Eccellenza, anche in caso di fallimento, magari viene concessa quella ventina di giorni. Penso alla mia esperienza del 2016, però all'epoca ci eravamo fatti trovare pronti con Mario mesi prima, con il rischio di andare in Eccellenza ma almeno i numeri chiari per sanare i debiti ereditati li avevamo. La storia del calcio però è anche piena di situazioni in cui di fronte a fallimenti o difficoltà spuntano filibustieri e personaggi contradditori». Capitolo strutture. Voi quelli che siete andati più vicini a completare l'opera? «Più che vicini era un progetto approvato e con fondi stanziati, un progetto che la morte di Biasin ha fermato, o meglio la società successiva ha deciso di non portare avanti, magari anche in forma ridotta rispetto all'investimento di Mario. Quello è un rimpianto, sarebbero rimasti dei campi per i giovani e la città a prescindere dalle società». Cosa resta ai tifosi, la salvezza sul campo? «Per la bravura di Tesser non avevo dubbi che avrebbe salvato la squadra, anche grazie al mercato fatto. Un grande recupero come quello di Gentilini due anni fa. Belle imprese, dubbi li ho avuti più per le cose fuori dal campo». Conlusioni? «Rimanendo positivi, la salvezza è arrivata, e se arriva l'iscrizione la proprietà dovrà fare chiarezza, anche a fronte del -9, se ha intenzione di vendere o se vogliono proseguire. In questo caso con quali basi, budget, allenatore eccetera. In tempi brevissimi perché nel calcio ogni settimana è buona per perdere tempo. Penso questa chiarezza sia esattamente quella che auspicano i tifosi». Quei tifosi che hanno revocato il marchio, feriti ancora una volta. «Era una delle regole del contratto, di non ricevere penalizzazioni, e certamente ha inciso anche il non aver mantenuto le promesse fatte». -
I suntini sandrini di domenica 1° giugno 2025
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DOMENICA 1° GIUGNO 2025 - «Abbiamo vissuto stagioni leggendarie, quello che siamo riusciti a fare a Trieste negli ultimi due campionati, conquistando la promozione e confermandoci poi nella massima serie con un eccellente sesto posto, è qualcosa che non bisogna dare per scontato». Lodovico Deangeli, capitano della Pallacanestro Trieste intervistato da Lorenzo Gatto per "Il Piccolo" che ha chiuso contro la Germani Brescia il suo cammino da neopromossa in questa stagione di Serie A, sottolinea i meriti di una squadra capace di bruciare le tappe andando oltre le aspettative della vigilia. Una stagione lineare, condotta sempre con entrambi i piedi ben saldi nella zona playoff. Ripensando al vostro cammino, c'è stato qualche segreto particolare? «Nessun segreto, sono stati determinanti il valore di una squadra molto forte e lo spessore delle persone che ci hanno consentito di vivere un campionato davvero splendido. Un mix di uomini capace di creare legami solidi all'interno dello spogliatoio. Come dico sempre, se gli ingredienti sono di qualità, la pietanza non può che essere buona. Da questo punto di vista dobbiamo riconoscere i meriti di chi, parlo del nostro general manager Arcieri, ha saputo scegliere con lungimiranza i protagonisti di questo campionato». Quali sono stati i momenti più belli di questi ultimi nove mesi? «Me ne vengono in mente due, la gara d'esordio contro Milano e l'ultima di stagione regolare a Verona contro Sassari. La vittoria con Milano perché è stata la naturale prosecuzione della gara-4 dei playoff di Serie A2 contro Cantù. A giugno del 2024 avevamo lasciato un palazzetto colmo di gioia ed entusiasmo, lo abbiamo ritrovato a settembre tale e quale. E quell'entusiasmo è stato energia che ci siamo portati dietro nel corso di tutta la stagione. L'ultima con Sassari perché ha coronato i nostri sforzi permettendoci di centrare il sesto posto e con esso la qualificazione a una coppa europea. Non era facile, in campo neutro e con l'obbligo di vincere per non compromettere quanto fatto fino a quel momento. Ma, ancora una volta, sono stati importanti i nostri tifosi a farci sentire come a casa». Ci sono stati, invece, momenti complicati da gestire? «Quando coach Christian ci ha comunicato che avrebbe chiuso la sua esperienza a Trieste per fare ritorno negli Stati Uniti c'è stato un attimo di difficoltà. Con Jamion, a livello umano, tutti noi abbiamo creato un legame fortissimo e la sua partenza, quanto meno a livello inconscio, ha un po' pesato». Cosa vi hanno lasciato due anni di permanenza di coach Christian a Trieste? «A livello cestistico, un'apertura mentale e un modo di vedere la pallacanestro molto diversa da quelli che sono gli standard italiani. Jamion valuta i giocatori analizzando aspetti che magari in Italia non siamo abituati a prendere in considerazione, sa cucire il suo gioco addosso ai suoi uomini trovando per ognuno uno spazio. Dopo due anni con lui, sicuramente, mi sento un giocatore capace di pensare in maniera diversa». Dal punto di vista umano, invece, cosa vi è rimasto? «Lo splendido ricordo di una persona molto empatica, capace di creare con i suoi giocatori e creare un rapporto che va oltre l'aspetto lavorativo». Terminato il campionato, si guarda alla prossima stagione. Quale sarà il futuro di Deangeli? «La mia volontà sarebbe quella di fare ancora parte di questa squadra, da quanto ho potuto capire gli spiragli per rimanere anche nel prossimo campionato potrebbero esserci». - Ex giocatori, o allenatori, un denominatore comune, l'aver amato e continuare ad amare, senza retorica, l'Unione. Come scrive Guido Roberti oggi, Denis Godeas, Maurizio Costantini e Massimo Pavanel sono alcuni di quei volti iconici che di diritto ad esempio entrarono nelle locandine del centenario della società, nel 2018. Percorsi o momenti diversi, talvolta intersecati, e la medesima terribile ansia per un futuro nebuloso. L'accumulo di nubi non è però frutto del caso, ci sono dei perché e delle responsabilità precise, se si arriva al punto di non ritorno. Scelte scellerate sul piano della gestione finanziaria, sportiva, comunicativa, e non per ultima istituzionale. La comunità tanto decantata dal presidente Rosenzweig vituperata dai fatti. Una proprietà, quella statunitense dell'Unione, contestata ieri anche tramite uno striscione apparso all'esterno dello stadio Rocco. L'ARIETE GODEAS Denis Godeas della Triestina è il miglior marcatore nella storia. Uomo di calcio, che ha giocato e segnato in tutte le categorie. E forse proprio quello è mancato all'Unione prima del dicembre 2024, uomini di calcio. «Posso capire sbagliare allenatore e giocatori, può succedere, ma con il budget che c'era, questa stagione è stata inaccettabile. E partendo da –9 la prossima è difficile andare lontani. È tutto sbagliato e parlo proprio di competenze, guarda caso quando è arrivata gente di campo come Tesser e Delli Carri le cose sono cambiate». Chiara l'allusione ha chi ha fatto mercato, in primis Alex Menta, direttore generale originariamente in tandem con Morris Donati. Prosegue Godeas, secondo cui la crisi sportiva è nesso causale con quella finanziaria. «Siamo a giugno e non si sa se la società si iscrive, non si sa chi sarà il direttore sportivo, l'allenatore, e tutto ciò non è normale. Il budget iniziale così alto è una aggravante, folle direi, ed è stato gestito in maniera oscena. Una squadra di D, messa in C, faceva più di 6 punti all'inizio. Un altro conto è far la squadra a vincere, magari ti va male, ma sarai quinto-sesto, non ultimo così». Cosa auspicare, ancor più dopo la revoca del marchio da parte della tifoseria alabardata, è di complessa traduzione. «Non vedo niente di positivo qui, è tutto folle. Se fossi un tifoso mi preoccuperebbe la gestione anche in caso di iscrizione, così non è una gestione normale. L'unica salvezza, direi, è che la iscrivano e che vendano. Un altro anno gestito da queste persone qui non può fare del bene». ROCCIA COSTANTINI Follia è una parola, non sarà un caso, che arriva spontanea anche dai pensieri di Maurizio Costantini, bandiera da giocatore, allenatore a due riprese, ed ottimo conoscitore di calcio e settori giovanili. «I soldi non sono stati spesi, sono stati buttati. E peraltro, se ne mancano parecchi, significa che hanno speso anche più di quello che era nelle loro risorse. Ci sono tante società che con quei soldi ci fanno sicuramente 6-7 anni, con risultati discreti e raggiungendo gli obiettivi. Da un punto di vista amministrativo sono da rivedere, dal punto di vista sportivo davvero una gestione brutta. Io mi occupo di settori giovanili e quello che hanno dilapidato senza avere un giocatore in prima squadra è drammatico per non dire folle». In tutto ciò Trieste ricorderà l'impresa sul campo di Attilio Tesser, del direttore Delli Carri in un mercato condotto con tasche vuote, e dei ragazzi da dicembre. «L'amico Attilio, Delli Carri ed i ragazzi sono stati bravi, era una situazione complicata e hanno dimostrato grandi valori. Ad oggi invece la società non lo ha dimostrato». Nessuno ha sfere di cristallo ma il pessimismo serpeggia, quasi a prescindere dall'iscrizione alla ventura Serie C. «Difficile ipotizzare quel che accadrà – prosegue "Roccia" –. Per certo le notizie non consentono di stare sereni. Se anche dovessero arrivare notizie buone nei prossimi giorni, non è comunque un buon punto di partenza, lo scoramento generale è alto e ricreare entusiasmo non sarà facile, almeno con questa proprietà». IL TECNICO PAVANEL Parte da ancora più lontano Massimo Pavanel, uno che in campo usciva senza polmoni, protagonista anche da allenatore di una bellissima stagione in cui sarebbe forse bastata la tecnologia Var per proiettare la Triestina da lui guidata in B nella finale col Pisa. «Parto dal concetto di visione. Ogni volta che arriva una nuova proprietà sento parlare di nuovo centro sportivo, di progettazione, magari anche con risorse stanziate e tutto apparentemente perfetto, ma io le ruspe che iniziano dei lavori continuo a non vederle. Anche in questo caso con questa società ho sempre sperato di vedere questo primo passaggio, al di là del risultato sportivo immediato perché quello arriva se hai visione, e il Pisa che ci batté insegna». A rischio logicamente anche la prosecuzione del settore giovanile qualora le vicende alabardate finissero in tribunale e non altrove. Ancora una volta senza avere dato la possibilità a ragazzi triestini di giocare qui (Crosara ultimo in ordine di tempo). «Non si discutono le buone intenzioni e nemmeno che siano stati messi tanti soldi, ma Trieste ha bisogno, e ha le possibilità, di fidelizzare. Chiedo quanti giovani di qui giocano in prima squadra? Quanti triestini? Nessuno, e senza valorizzare il territorio, e magari le terre vicine, è difficile fare tutto». Pavanel, persona buona d'animo e strettamente legato alla Triestina, conclude con la condivisione di un sentimento che accomuna la tifoseria in questi giorni di fine primavera. «Provo grande delusione, se non rassegnazione, è un disco che si ripete, l'ho vissuto da dentro e lo sto rivivendo da fuori, provo profonda tristezza » -
I suntini sandrini di sabato 31 maggio 2025
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SABATO 31 MAGGIO 2025 - Tra pochi giorni la città potrebbe risvegliarsi senza più una squadra di calcio. Come scrive oggi Laura Tonero su "Il Piccolo", le ore passano. I nove punti di penalizzazione sulle spalle pesano come un macigno e agli appuntamenti del 4 e 6 giugno, per saldare le pendenze il primo e per perfezionare l'iscrizione alla serie C il secondo, manca un soffio. Il silenzio della società in queste ore cruciali, l'assenza di rassicurazioni, non fa che aumentare l'agonia dei tifosi, appesi ormai a un filo di speranza. Tifosi che hanno deciso di recedere il marchio, acquistato dopo l'ultimo fallimento, concesso all'Unione sportiva Triestina Calcio 1918 srl. Un atto formale dell'Associazione nazionale Triestina Club del presidente Sergio Marassi, davanti alla penalizzazione, che si dice «disponibile a rinegoziare ex novo un prestito del marchio, se e quando saranno mutate le condizioni presenti». È l'emblema di una preoccupazione condivisa dalle istituzioni, che hanno trattato con i guanti bianchi la società a stelle e strisce. Anche a discapito di chi, ad esempio, qualche concerto in più al Rocco lo avrebbe voluto vedere. Si ricorderanno a riguardo le polemiche. Ora è la società a dover giustificare questa situazione così sgangherata. Mai potranno dire che la città e le istituzioni non li abbiano sorretti, sotto l'aspetto economico in primis (i fondi della Regione, che per il momento non parla, con "Io sono Friuli Venezia Giulia" in primis) e poi in termini di partecipazione e di un affetto incondizionato. «La Triestina è patrimonio della nostra città – sottolinea il sindaco Roberto Dipiazza – è un valore, per questo nelle prossime ore chiamerò la società, proponendo un incontro perché voglio che mi rendicontino la situazione, spiegandomi bene come stanno le cose per poi capire se ci sono delle vie d'uscita. La situazione è certamente preoccupante». Per venirne fuori nelle casse della Triestina dovrebbero arrivare 5 milioni per gli impegni da rispettare la prossima settimana, e poi risulta ne servano circa altri 2,2 milioni da qui a fine giugno, per saldare contributi, stipendi arretrati. «Al di là degli investimenti che ci sono stati da parte delle istituzioni – precisa l'assessore con delega agli impianti sportivi Elisa Lodi – ricordo che il Comune continua ad occuparsi della manutenzione dello stadio, del campo, per garantirne la perfetta funzionalità». Lodi si dice «seriamente preoccupata per le ripercussioni che un esito negativo della vicenda potrebbe avere sulla città. Da triestina – aggiunge – sono amareggiata, dispiaciuta del fatto che la Triestina si trovi ad affrontare un altro momento veramente difficile, come purtroppo è già avvenuto in passato». «Hanno avuto il supporto di tutti – continua – abbiamo affrontato e superato anche problemi interni alla giunta per questioni legate alla Triestina, era stata riposta molta fiducia in questo progetto e mi auguro riescano ancora a trovare delle soluzioni». L'assessore ci tiene a sottolineare però che «a chi ha giocato e all'allenatore vanno fatti i complimenti, perché con concretezza e serietà hanno salvato un campiona to già difficile: ora la partita importante la deve giocare la società». Un pizzico di ottimismo ieri è arrivato dal sindaco di Muggia Paolo Polidori, che sulla sua pagina social ha scritto "Io scommetto che arrivano", riferendosi ai soldi nelle casse dell'Unione. «Al di là dello scoglio del 4 e il 6 giugno, serviranno poi i soldi per affrontare il campionato – valuta Polidori – ma sono fiducioso, perché da parte della società sono stati investiti dei soldi, e non credo uno metta denaro in una società decotta e senza speranze di recupero». E se non dovesse andare così? «Si rischia di veder sparire la Triestina almeno per un anno – sostiene – perché nell'eventualità poi qualcuno la rilevi, non ci sarebbero più i tempi utili per l'iscrizione al campionato, ma non ci voglio neanche pensare». Polidori si è speso anche per il progetto del centro sportivo che la Triestina vorrebbe realizzare proprio sul territorio di Muggia. Uno degli obiettivi più importanti per lo sviluppo del club alabardato. Certo, con l'aria che tira sembrano lontani oggi i discorsi di un partenariato pubblico e privato. Senza contare che la Triestina ha avanzato anche una proposta al Comune di Trieste per gestire con la formula del project financing lo stadio Rocco. Ora, per riprendere il filo di questi progetti, serve che la Triestina batta un colpo, dando segnali di solidità. Si attendono segnali nelle prossime ore - La stagione della consacrazione, a 31 anni compiuti, per scoprirsi giocatore di A dopo una carriera vissuta all'ombra della massima serie. Come scrive oggi Lorenzo Gatto, è il percorso che Francesco Candussi ha saputo fare in un campionato disputato in crescendo e con numeri importanti, smentendo con i fatti chi lo descriveva come un giocatore di talento ma senza gli attributi necessari per poter essere competitivo ad alto livello. E invece, grazie alla fiducia che il general manager Mike Arcieri e coach Jamion Christian gli hanno dimostrato, è rimasto in biancorosso dopo la promozione e, partendo da quarto lungo (dopo l'arrivo di Kelley, anche da quinto), ha saputo ritagliarsi uno spazio importante lasciando il segno in un finale di stagione che ha confermato tutte le sue potenzialità. Oltre 7 punti a partita realizzati in 12,5 minuti di media, tirando con il 56% da due punti e il 34% da tre. È stato un po' il microonde biancorosso, il giocatore che più di ogni altro ha saputo fare la differenza entrando dalla panchina. IL LEGAME CON CHRISTIAN Un percorso limpido, lineare, costruito sulla base di un rapporto schietto nel quale non sono mancati i momenti di confronto. Scambio di idee che è stato fondamentale per la crescita di entrambi. La fiducia reciproca ha consentito a Francesco di esprimersi senza condizionamenti, rendimento in crescendo ed esploso in gara-due dei play-off quando, sul parquet del PalaLeonessa, "Candu" ha ritoccato il suo record personale nella massima serie e, grazie ai 19 punti messi a referto, ha guidato la sua squadra a un successo che avrebbe potuto cambiare i destini della serie. Le cose sono andate diversamente, rimangono alla fine della stagione le splendide parole colme di affetto e riconoscenza che il coach ha rivolto al suo giocatore nell'ultima conferenza stampa prima del ritorno negli Stati Uniti d'America. IL FUTURO E adesso, archiviato un campionato che ha indubitabilmente posto Candussi sotto i riflettori della serie A, il destino del giocatore in vista della prossima stagione è tutto da decifrare. Resterà in biancorosso o deciderà di cambiare aria e provare altri palcoscenici? Il general manager Michael Arcieri, nei primi ragionamenti su quella che sarà la squadra delle prossima stagione agonistica, ha parlato di un ampliamento della rosa per poter reggere il peso del doppio impegno tra campionato italiano e coppa europea. Per lui è pronto un ruolo da quinto lungo, ruolo sul quale il giocatore sta ragionando anche in virtù di un minutaggio che potrebbe non essere garantito. Senza fretta e soprattutto senza pressione. Francesco sa che dopo il campionato che ha giocato a Trieste le richieste, anche dalla massima serie e anche da squadre di livello, non mancheranno -
I suntini sandrini di venerdì 30 maggio 2025
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VENERDÌ 30 MAGGIO 2025 - Una stangata ancora più pesante di quella prevista. Sono infatti ben 9 i punti di penalizzazione che ieri la sezione disciplinare del Tribunale Federale Nazionale ha inflitto alla Triestina, «da scontare - così si legge nel dispositivo - nella prima stagione sportiva utile a decorrere da quella 2025/2026». E il bello è, come scrive Antonello Rodio su "Il Piccolo", che a questo punto c'è solamente da sperare di scontarli nella prossima stagione, perché vorrebbe dire che la Triestina è ancora viva e si è iscritta al campionato di serie C, mentre invece il suo destino è ancora appeso davvero a un filo e se non arriveranno i soldi necessari dagli States si profila il patatrac. Ma intanto, se ci sarà un prossimo campionato, ci sarà una partenza con un handicap molto pesante. Che tirasse un'aria di estrema severità lo avevano già dimostrato i 14 punti di penalizzazione presi dalla Lucchese (e ieri il Messina ne ha presi 16 mentre è stata accolta l'istanza di rinvio presentata dal Foggia con l'udienza posticipata a giovedì 19 giugno). Pertanto le speranze degli ultimi mesi di un meno 5 o un meno 6 si erano già infrante e si ipotizzava fino a ieri un meno 8. Ma evidentemente la recidività ha pesato tanto nella sanzione erogata. L'inadempienza di aprile è la stessa di quella riscontrata a febbraio (mancato pagamento di tasse e contributi), quando erano stati 4 i punti penalizzazione che avevano costretto la squadra di Tesser a un'ulteriore affannosa rincorsa. Ma nel totale il non pagato riguarda ben quattro mesi: non c'è stato il versamento delle ritenute Irpef, dei contributi Inps, del fondo di fine carriera, nonché delle ritenute Irpef relative agli incentivi all'esodo per le mensilità da novembre 2024 a febbraio 2025. Non c'è solo il fatto che il problema si è ripresentato per la seconda volta consecutiva, ma anche l'ulteriore aggravante che non sono mai stati ancora saldati quelli che erano i debiti accumulati a febbraio. Ecco perché la recidività ha portato a ulteriori 5 punti di penalità. Insomma un fardello davvero gravoso per la prossima stagione della Triestina se l'Unione riuscirà a mettersi in moto. Punizione pesante anche per i legali rappresentanti della società alabardata, ovvero il presidente Bel Rosenzweig e l'amministratore delegato Sebastiano Stella: per entrambi sono arrivati ben sette mesi di inibizione. Lo scenario più ottimistico al più momento è quello, a eventuale iscrizione avvenuta, di affidare a Delli Carri le chiavi del mercato e a Tesser quelle della panchina, quindi allestire una squadra in economia ma capace di conquistare la salvezza nonostante il grave handicap: cosa non impossibile se si fanno le cose per bene e non ci saranno intoppi lungo il percorso (e purtroppo qui le garanzie sono poche). Ma c'è anche lo scenario più nefasto, quello delle casse che restano vuote e del conseguente fallimento. Per sapere come va a finire, ormai è questione di giorni. Dalla società, comunque, continuano ad assicurare che i soldi necessari per adempiere all'iscrizione, seppur in extremis, arriveranno. È la speranza di tutti. Ma nei confronti di una società che in totale finora ha preso 14 punti di penalizzazione, almeno un po' di scetticismo è inevitabile. - Partito già nel finale di stagione, con l'annuncio di Jamion Christian coach della Bryant University, è cominciato in vista del prossimo campionato il valzer delle panchine. Come scrive Lorenzo Gatto, sono sette i tecnici confermati, Messina a Milano, Poeta a Brescia, Ivanovic a Bologna, Kastritis a Varese, Bulleri a Sassari, Brotto a Cremona e Vertemati a Udine. Salutato Galbiati, Trento ha annunciato Cancellieri, per il resto i ragionamenti sono ancora in corso. Tornando alle cose di casa nostra, potrebbe essere un italiano con gli Stati Uniti nel cuore l'uomo scelto da Michael Arcieri per il ruolo di head coach dopo le conferme di Nanni e Taccetti in qualità di assistenti. Un rumors raccolto in questi giorni, non il solo ma certamente degno di considerazione, è quello di Riccardo Fois, assistente di Gianmarco Pozzecco sulla panchina della nazionale italiana e lo scorso anno nell'Nba con il ruolo di vice di Mike Brown a Sacramento. Ipotesi credibile per quello che è l'identikit del 38enne coach sardo ma, almeno per il momento, solamente un'ipotesi. In attesa che si sciolga il nodo legato alla panchina biancorossa, partono questa sera le semifinali play-off con il match in programma al PalaShark (20.45, diretta Eurosport 2, Dazn e Dmax) tra Trapani e Germani Brescia. Domani alle 19 (Segafredo Arena, diretta Eurosport 2, Dazn, Dmax) in campo Virtus Bologna e Armani Milano). Dopo aver eliminato Trieste, la Germani Brescia prova a mettere in difficoltà una Trapani che, anche in virtù del fattore campo, si presenta a questa sfida con i favori del pronostico. Per la formazione di Repesa, reduce dal secco 3-0 inflitto nella serie dei quarti di finale alla Unahotels Reggio Emilia, l'occasione unica di centrare da neopromossa la finale scudetto. Dall'altra parte del tabellone, Segafredo Bologna e Armani Milano tornano ad affrontarsi in una serie di semifinale play-off dopo che nelle ultime quattro stagioni si erano incrociate solamente in finale. -
I suntini sandrini di giovedì 29 maggio 2025
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GIOVEDÌ 29 MAGGIO 2025 - Mentre la tifoseria alabardata è in preda a un'ansiogena attesa per sapere se veramente dagli States arriveranno i soldi necessari per le pendenze del 4 giugno e per perfezionare l'iscrizione alla prossima serie C del 6 giugno, oggi ci sarà un altro capitolo della travagliata storia di questa stagione dell'Unione. Come scrive Antonello Rodio oggi su "Il Piccolo", in giornata è infatti atteso il giudizio del Tribunale Federale Nazionale sui deferimenti riguardanti i mancati pagamenti dello scorso 16 aprile, pertanto si saprà quanti punti di penalizzazione la Triestina dovrà scontare alla partenza della prossima stagione. Nella speranza che una prossima stagione ci sia, ovviamente. Lo scorso 5 maggio la Procura federale, a seguito delle segnalazioni della Covisoc, ha infatti deferito al Tfn sezione disciplinare la Triestina (oltre a Lucchese, Messina e Foggia) e i suoi legali rappresentanti e dirigenti per una serie di violazioni di natura amministrativa. In particolare Ben Rosenzweig e Sebastiano Stella, rispettivamente presidente e amministratore delegato della Triestina, sono stati deferiti per non aver provveduto, entro il termine del 16 aprile 2025, al versamento delle ritenute Irpef, dei contributi Inps, del fondo di fine carriera, nonché delle ritenute Irpef relative agli incentivi all'esodo tutti riferiti alla mensilità di febbraio 2025 e alle mensilità di novembre-dicembre 2024 e gennaio 2025. Pertanto non sono stati saldati neanche gli arretrati della precedente tranche di pagamenti riguardo a tasse e contributi. La Triestina è stata deferita a titolo di responsabilità diretta. Sia alla società che ai dirigenti è stata inoltre contestata la recidiva. E proprio sulla recidiva si gioca la quantità di punti di penalizzazione che verranno assegnati all'Unione. Le inadempienze, come visto, sono le stesse della scadenza precedente, quella del 16 febbraio: anche all'epoca erano stati pagati gli stipendi ma non tasse e contributi, pertanto erano stati comminati 4 punti di penalità. Stavolta, oltre ai 4 punti, c'è quindi la recidiva: ora bisognerà vedere come verranno esaminate le inadempienze, ma certo si va da un minimo di 6 a un massimo di 8 punti di penalizzazione, a meno di ulteriori imprevisti. Anche perché, e questo non cambierà sicuramente il destino ormai segnato della squadra toscana, alla Lucchese l'altro ieri erano stati comminati ben 14 punti di penalizzazione, mentre tutti se ne aspettavano 12 (non ha pagato neanche gli stipendi e anche qui c'era la recidiva). Insomma fiato sospeso per la decisione del Tfn e per capire di che entità sarà l'handicap con cui l'Unione dovrà partire la prossima stagione. Ripetendo per l'ennesima volta che ben venga, se ci si troverà di fronte questo problema, perché vorrebbe dire la continuità del club. Oggi, oltre alla Triestina, in C verranno prese in esame anche le situazioni di Foggia e Messina (per la Lucchese si è già deciso), ma oggi il Tfn si esprimerà anche sui deferimenti di Brescia e Trapani, con quello delle rondinelle decisivo per stabilire il roster della prossima serie B, visto che si parla di un'inadempienza di febbraio da scontare in questo campionato. - Cemut, la piccola osteria che ha portato un piccolo angolo di Friuli nel cuore di città vecchia, ha accolto la Pallacanestro Trieste in quello che è stato l'ultimo incontro tra squadra e tifosi in questo finale di stagione e prima del rompete le righe. Una sorta di curioso anticipo del derby che nella prossima stagione metterà di fronte Trieste e Udine, le due squadre chiamate a rappresentare il Friuli Venezia Giulia nel massimo campionato. Come scrive Lorenzo Gatto, clima di festa annunciato, con oltre 500 tifosi strettisi attorno ai giocatori per celebrare un torneo che, nonostante l'eliminazione in gara quattro dei quarti di finale playoff contro la Germani Brescia, ha regalato spettacolo e grandi soddisfazioni. Squadra e staff quasi al completo, mancavano coach Jamion Christian, Jayce Johnson, Kylor Kelley, Justin Reyes e Sean McDermott, tornati negli States già nella mattinata di ieri, per il resto tutti presenti in una serata trascorsa tra sorrisi, brindisi e tanti selfie. Molti dei protagonisti di questa stagione li rivedremo anche nel prossimo campionato, grande disponibilità dunque da parte di tutti, con l'applausometro salito soprattutto per Jeff Brooks, Denzel Valentine e Michael Arcieri, assoluto deus ex machina di questa stagione biancorossa. Per tutti, a nome dei compagni di squadra, si è espresso il capitano Lodovico Deangeli, bacchettato da Michele Ruzzier con un "taia dei" che racconta bene il clima goliardico della serata. «Ne abbiamo parlato dopo la fine di gara quattro, abbiamo chiuso sabato scorso un biennio leggendario – le parole del capitano –. La promozione della scorsa stagione, per tutti noi, ha un valore indescrivibile, essere poi riusciti a darle continuità con il sesto posto raggiunto al termine di questo campionato rende tutto ancora più bello. Nella convinzione che ci sono le basi per un futuro ancora migliore». Last but not least, a portare il saluto del presidente Paul Matiasic ci ha pensato Michael Arcieri. «Prima di tutto – le parole del general manager biancorosso –, vorrei esprimere un grazie di cuore a Gianluca Fantinel che ci ha voluti suoi ospiti qui da Cemut. Ho parlato pochi minuti fa con Paul – continua –, mi ha chiesto di mandare a tutti voi tifosi i suoi saluti e i complimenti per il calore con cui ci avete seguito e l'attaccamento che ci avere dimostrato. È stata una grande stagione, la fotografia migliore è stato il grande feeling che ha unito questo gruppo dentro e fuori dal campo, uno stare bene insieme che anche questa sera potete toccare con mano». -
Play Off LBA 2024/2025 (discussione generale)
SandroWeb ha risposto a poli nella discussione La Pallacanestro Trieste e basket in generale
Se la serie tra Milano e Bologna dovesse andare sino a gara-5 e Trapani si libera facilmente di Brescia, con annesso fattore campo se dovesse vincere l'Olimpia, un Euro su Trapani scudettata lo metto senza pensarci troppo... -
I suntini sandrini di mercoledì 28 maggio 2025
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MERCOLEDÌ 28 MAGGIO 2025 - I soldi non sono ancora arrivati. Arriveranno oggi, domani o mai? Con queste incognite sul futuro della Triestina deve convivere un 'intera città. Come scrive oggi Ciro Esposito su "Il Piccolo", è in bilico la stessa esistenza dell'Unione. Dopo le emozioni sul campo con la salvezza a spese del Caldiero, nei tifosi è subentrata l'ansia per una concreta ipotesi di impossibilità del club di iscriversi al prossimo campionato di C. Un timore ben presente da quando la Triestina è riuscita a ottemperare solo in parte agli adempimenti previsti dalle norme federali. Gli stipendi dei tesserati pagati solo al netto (senza Inps e Irpef) sia il 16 febbraio che il 16 aprile, con la conseguente penalizzazione già scontata (-4) e quelle da scontare (non ancora determinate) hanno messo a nudo la crisi finanziaria dell'Unione. Una crisi di liquidità cominciata nei mesi finali del 2024. Il presidente Ben Rosenzweig aveva promesso che quello da lui definito un "difetto di gestione" si sarebbe sistemato ma finora nulla è stato fatto e quindi la credibilità al momento è pari a zero. Eppure il tempo stringe e per l'iscrizione non c'è altra via che attendere gli eventuali denari americani perché la cessione non è nè attuabile in tempi brevi, nè sembra nella volontà del fondo Lbk. Le deadline sono fissate il 4 giugno (pagamenti degli stipendi dei tesserati) e il 6 giugno per l'iscrizione. Nella sede alabardata si stanno predisponendo con fatica tutti gli incartamenti e ieri è arrivata anche la delegazione della Covisoc, la cui relazione è determinante per l'iscrizione. Ma perché questa strenua resistenza di coloro che sotto la guida dell'ad Sebastiano Stella si occupano degli affari amministrativi della Triestina? C'è stato pare un impegno formale da parte del socio proprietario LBK il quale dovrebbe provvedere a un corposo intervento finanziario. L'iniezione di liquidità in questo primo momento sarebbe articolata in due fasi. La prima con un versamento in conto capitale di 5 milioni di euro da inviare entro la fine del mese. Prima arriva e meglio è, perché gli adempimenti non sono pochi e la fretta spesso induce in errori che costano cari. La seconda tranche stimata in 2,2 milioni dovrebbe essere versata entro il 30 giugno. Nessuno a questo punto è disposto a mettere la mano sul fuoco che l'operazione vada a buon fine ma in questa ottica si muove chi ancora lavora nella sede del Rocco. La prima tranche dovrebbe essere in grado di garantire il saldo di arretrati, stipendi dei tesserati e iscrizione. Al tempo stesso resterebbe, secondo i calcoli stimati, anche una fetta per avviare i pagamenti dei creditori non tesserati rimasti a secco o da almeno 3 mesi. Se tutto dovesse filare liscio sul piano finanziario l'Unione avrebbe completato i pagamenti dei tesserati (compresi enti previdenziali e tasse) fino al 30 aprile, condizione d'obbligo per perfezionare l'iscrizione. Ma ci sono altre scadenze da onorare per chiudere la stagione appena conclusa. Gli emolumenti dei tesserati di maggio e giugno vanno liquidati rispettivamente entro l'1 luglio e l'1 agosto. Al lordo la cifra complessiva è di 2,8 milioni di euro (coperti in gran parte dalla seconda tranche del versamento in conto capitale). È prevedibile che nel frattempo si cercherà di agire sul mercato in uscita (Correia in primis) per alimentare le casse. Non può sfuggire che a giugno andrà anche perfezionato un budget per la prossima stagione che certamente non sarà faraonico ma in linea con quello di alcune società solide della categoria (tra i 3 e i 4 milioni) per affrontare un campionato tranquillo (con la penalizzazione) e con un bilancio in equilibrio. La strada insomma è stretta e con non pochi ostacoli. I contorni della vicenda si definiranno passo dopo passo nei prossimi 10 giorni. E non c'è da star sereni. - Una stagione importante, servita per consolidare il ruolo di una Pallacanestro Trieste promossa come una delle sorprese più belle di questa stagione. Lo scrive oggi Lorenzo Gatto: entrata sin dalla prima giornata con entrambi i piedi nella zona playoff, trascinata da un pubblico entusiasta che si è confermato, in termini di presenze, sul podio dietro solamente alle inarrivabili Olimpia Milano e Virtus Bologna. Un entusiasmo contagioso, merito di Paul Matiasic, presidente sempre presente, attento alle esigenze della sua creatura e capace di investire una cifra significativa garantendo alla società uno dei budget più sostanziosi del campionato, di Michael Arcieri, bravo a costruire un gruppo fatto da uomini, prima ancora che da giocatori, di assoluto livello e di una squadra capace di creare all'interno dello spogliatoio un legame forte che è stata preziosa benzina nei rari momenti di difficoltà. Un mix vincente dal quale è scaturito un sesto posto che ha regalato alla Pallacanestro Trieste il secondo miglior risultato nella sua storia dopo la stagione 1993/1994 griffata Stefanel e una qualificazione a una coppa europea, la Basketball Champions League che mancava in città dalla Uleb del 2002/2003. AVVIO CON IL BOTTO Si parte contro i campioni d'Italia, esordio al PalaRubini contro l'Armani Milano del triestino Stefano Tonut. Di fronte allo scontato sold out, Trieste diverte ed emoziona. Finisce 84-78 con il trio delle meraviglie, Ross, Valentine e Brown che ne mette 59 dando una grande impressione di solidità. Dopo le vittorie in trasferta contro Napoli e Tortona, arriva la prima sconfitta. Al PalaRubini, senza Ross ma con l'esordio di Justin Reyes, la Unahotels Reggio Emilia passa 97-85. Il riscatto, pronto e convincente, la settimana dopo al PalaVerde: con un Ross tirato a lucido, da 30 (punti) e lode, la Pallacanestro Trieste si impone 100-95 bissando poi in casa, 107-81 contro Varese. Sei giornate, dieci punti in classifica, la formazione di Jamion Christian è assieme all'altra neopromossa Trapani la rivelazione di inizio stagione. MINI CRISi A cavallo tra novembre e dicembre, complice un calendario complicato, arrivano quattro sconfitte di fila. Trieste perde a Trento, contro Trapani, a Sassari e in casa contro Brescia. La settimana dopo si va a Bologna senza Brown e senza grosse speranze e invece, nonostante la prematura espulsione di Valentine (antisportivo e tecnico in rapida successione), biancorossi capaci di infliggere alla Virtus l'unica sconfitta casalinga di questa stagione. Ruzzier ispira, Ross mette a segno i colpi del ko e il 70-78 è servito. VERSO LA COPPA ITALIA Finale del girone d'andata con la vittoria su Cremona, il passo falso con Venezia e il doppio successo a Scafati e con Pistoia. Si gira a 18 punti con il 60% di vittorie. Di bene in meglio perchè il girone di ritorno si apre con il botto. Con una delle prestazioni più convincenti della stagione, Trieste passa a Reggio Emilia. Al PalaBigi finisce 96-81, vittoria preziosa perchè garantisce ai biancorossi anche il vantaggio della differenza canestri nello scontro diretto. La sconfitta a Milano, il successo con Tortona e il 93-90 con cui la Germani Brescia si impone al PalaLeonessa accompagnano la Pallacanestro Trieste alle final eight di Coppa Italia. LA VETRINA TORINESE Nella splendida cornice della Inalpi Arena di Torino, il quarto di finale contro Trapani è uno dei momenti più significativi della stagione. Trieste soffre ma grazie a una magia di Jeff Brooks vince in volata 74-72 centrando una splendida semifinale. Nella quale, complice ance l'infortunio di Valentine e un paio di ingenuità nel finale, nonostante un monumentale Michele Ruzzier si arrende 82-79 alla Dolomiti Energia Trento. La volata finale parte a marzo senza Valentine ma con i fondamentali successi contro Treviso e Scafati poi, dopo la debacle a Trapani, il capolavoro contro la Virtus Bologna (85-78), il successo di Pistoia 89-69 e quello contro Napoli 109-82. Sorride la classifica, 32 punti a quattro giornate dalla fine, le ultime sfide servono per difendere il sesto posto dal ritorno di Reggio Emilia e Venezia. Il 19 aprile, data che resterà nella memoria per la sconfitta contro Trento ma soprattutto la squalifica del campo precede le vittorie contro Cremona e Sassari che consegnano a Trieste il sesto posto e la qualificazione alla Champions League. PLAY-OFF E siamo ai giorni nostri, alla serie contro Brescia che chiude la stagione biancorossa. Per la formazione di Jamion Christian, un solo squillo in gara-due, troppo poco contro un'avversaria solida che ha senza dubbio meritato la qualificazione e la possibilità di proseguire il suo cammino in questa stagione. -
Pallacanestro Trieste, mercato 2025/2026
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Praticamente impossibile quest'anno -
Pallacanestro Trieste, mercato 2025/2026
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Questa la discussione a tema -
Pallacanestro Trieste - Mercato 2024-2025
SandroWeb ha risposto a Bubnic nella discussione La Pallacanestro Trieste e basket in generale
(OT) Io direi di fare un nuovo post, con il mercato 2025/2026 che così teniamo divise le cose -
I suntini sandrini di martedì 27 maggio 2025
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MARTEDÌ 27 MAGGIO 2025 - «La sconfitta di sabato scorso contro Brescia non è la fine di questa stagione, è già l'inizio della prossima. Ripartiremo da qui, da un gruppo di lavoro fantastico, nella convinzione che ci sono ancora tante cose da fare». Come scrive Lorenzo Gatto oggi su "Il Piccolo", è un Jeff Brooks motivato quello che racconta le sue emozioni dopo l'eliminazione dai playoff. Trieste ci ha creduto, ha sognato di poter compiere ancora un passo in direzione della semifinale, poi ha dovuto prendere atto della forza della sua avversaria e renderle omaggio. «Questa stagione è stata speciale – racconta il giocatore –. Per me a livello individuale ma anche per quello che è stato il vissuto di tutta la squadra. Ho una lunga carriera alle spalle e un gruppo così unito, partendo dai giocatori, passando per tutto lo staff e arrivando a Michael e Paul (Arcieri e Matiasic, ndr ) non mi era mai capitato di trovarlo. Penso che non solo le nostre avversarie abbiano percepito il fortissimo legame che ci unisce ma anche e soprattutto i nostri tifosi. Sarà un ottimo punto di partenza in vista della prossima stagione». Un Brooks che arrivato a Trieste con la voglia di riscoprirsi giocatore, dopo una stagione difficile vissuta con la maglia della Reyer Venezia, ha ritrovato in biancorosso la gioia di giocare a pallacanestro. «Aver riacceso la luce negli occhi di Jeff – racconta Michael Arcieri –, è una delle soddisfazioni più grandi che mi rimane al termine di questa stagione. Sono riuscito a portarlo in una mia squadra e sono felice di aver constatato che il mio giudizio su di lui non era sbagliato. Non era facile arrivare in un ambiente nuovo, con un leader già presente come Michele Ruzzier, ed essere capace di diventare sin dal primo giorno un punto di riferimento. Lo ha fatto e, ne sono convinto, saprà darci ancora di più nel prossimo campionato». Una prossima stagione che non solo Jeff, ma anche Jordan Brooks, non vede l'ora di cominciare. «Dopo la sconfitta in gara quattro – sottolinea da papà orgoglioso –, l'ho visto piangere e credo sia una cosa positiva perché ha percepito tutta la passione con cui, assieme a tutti i miei compagni, abbiamo affrontato questi playoff. Era importante per me fargli ritrovare la gioia di vedermi giocare a basket». PLAYOFF Si gioca questa sera alle 20.45, diretta Eurosport 2 e Dazn, gara 5 del quarto di finale tra la Segafredo Bologna e Umana Venezia. Chi vince passa in semifinale e affronterà l'Armani Milano. Dall'altra parte del tabellone già qualifica Trapani Shark e Germani Brescia. Semifinali al via da venerdì 30 maggio . - Il destino ancora incerto della Triestina fa perfino più rabbia se si pensa che nonostante le traversie societarie, la lotta per la salvezza e la disaffezione che ha provocato tutto questo nella tifoseria, il pubblico alabardato resta comunque il secondo per presenze del girone A ed è nella top ten dell'intera Serie C. Un fatto significativo, come scrive Antonello Rodio, che certifica come la passione per l'Unione non viene meno neanche di fronte alle difficoltà sul campo e alle ambigue vicende societarie. I numeri dicono che la Triestina ha avuto una media spettatori in regular season di 4.376 spettatori, calcolata sulla base degli abbonati più i paganti di ogni partita. Giusto rilevare in primis che la cifra degli abbonati, ufficialmente di 3.313, va sempre calcolata al lordo di qualche omaggio e di tessere al settore giovanile, ma si parla comunque di un numero ridotto e non tale da mettere in dubbio la posizione in classifica. Da dire anche che una discreta parte degli abbonati non metteva piede allo stadio, ma questo è un discorso che, in misure diverse, riguarda comunque un po' tutte le squadre. E poi non va dimenticato che nel play-out contro il Caldiero, senza che la partita fosse valida in abbonamento, al Rocco sono accorsi ben 6.553 tifosi. Fatte queste premesse, vediamo quanto vale il dato alabardato nel contesto della Serie C. Nel girone A davanti c'è solo l'inarrivabile Vicenza, che ha chiuso a una media di 9.202 spettatori a partita (ben 7.274 gli abbonati) e continua a fare numeri da record nei playoff. Tutte le altre sono dietro l'Unione, anche il promosso Padova che, penalizzato dalla protesta delle partite all'Euganeo, si è fermato a una media di 3.313 a match (solo 1.755 le tessere stagionali). Insomma, la Triestina ha un migliaio di spettatori di vantaggio sul Padova, quindi anche considerando la tara da fare agli abbonati, la società alabardata resta in largo vantaggio. Dietro alle prime il Lecco a 2.800, il Novara a quasi duemila e Trento a circa 1.500. Impressiona poi che nessuna delle altre 14 società riesce a superare quota mille. Ma la Triestina riesce a entrare anche nella top ten di tutta la Serie C. E se nel girone B solamente Ternana, Pescara e Ascoli sono sopra, seppur di poco, è nel girone C che si trovano i numeri più eclatanti, con padrone assoluto il Catania con l'incredibile media di 16.400, davanti ad Avellino (7.400), Benevento (5.700), Foggia e Trapani . -
I suntini sandrini di lunedì 26 maggio 2025
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I suntini sandrini di lunedì 26 maggio 2025
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LUNEDÌ 26 MAGGIO 2025 - Ha fatto gioire con i propri ragazzi le curve di Novara, Cremona, Pordenone, Modena per altrettante promozioni. Ci è riuscito anche a Trieste ma per una salvezza conquistata alla fine di un playout di sofferenza. Lo scrive oggi Ciro Esposito su "Il Piccolo": l'immagine di Attilio Tesser abbracciato e acclamato dalla Furlan è il simbolo di un'impresa dal sapore diverso anche per un uomo che del calcio ha visto e vissuto tutto, prima da giocatore e poi da allenatore. Quegli osanna che non aveva raccolto dopo il 6-0 sul Novara racchiudono una gratitudine e un rispetto per quello che Attilio è, prima ancora che per risultato raggiunto. La stagione, iniziata malissimo senza Attilio, è finita bene ma non si sa ancora se ne comincerà un'altra. La C conquistata sul campo dalla Triestina resterà comunque nella storia e quel che più importa le emozioni provate non abbandoneranno per molto tempo il cuore del popolo alabardato. Che sta aspettando con ansia una fumata dagli States. Un'attesa che non lascia indifferente nemmeno il tecnico di Montebelluna. Lui che è stato l'unico nella gestione americana a saper dare un'anima all'Unione. Ha messo in salvo la Triestina ma la Trestina non è ancora salva. Come vive questa situazione Attilio Tesser? «Spero che il mantenimento della C contribuisca a dare alla Triestina, alla città e ai tifosi alabardati un futuro solido e ambizioso. Negli ultimi anni è mancata quella continuità nella gestione societaria e nella costruzione tecnica che ho trovato in realtà come Cremona o Modena e che ha caratterizzato in questi anni Padova e Vicenza, Sudtirol e Feralpi. E non si tratta solo di una q uestione di budget ». Lei sin da quando è tornato a Trieste nel luglio del 2023 ha specificato l'importanza nel calcio del sentimento di appartenenza della squadra a una comunità. Quanto conta questo aspetto nelle sue scelte? «Per me è stato, è e sarà sempre determinante. Il senso di appartenenza, il valore della maglia che rappresenti è un sentimento vero da trasmettere ai giocatori. Se chi va in campo lo sente, al di là della professionalità, delle qualità e del denaro, ha un'energia positiva che si vede ed è decisiva per trasformare i momenti difficili in episodi vincenti». E questa è stata motivazione anche per dire sì al ritorno a Trieste nonostante non sia stato trattato certo con rispetto l'anno scorso? «Si, è stata una leva determinante perché è vero che avevo un contratto ma i contratti si risolvono. A Trieste sono sempre stato rispettato perché ho sempre portato rispetto per tutti. Son fatto così». Quell'esonero non è stato rispettoso quantomeno nei modi. Ci è mai tornato sopra? «Quando ho accettato a fine novembre ho seppellito quell'episodio. Ho subito degli esoneri ma mai senza avere un confronto prima della decisione. Qui non è successo ma è acqua passata». Quando ha capito che questa rimonta straordinaria poteva essere nelle corde della sua squadra? «Dopo le prime tre partite. Era fondamentale fare punti per una squadra che ne aveva 6 dopo 16 gare. Girare a 13 punti è stato fondamentale e ancor di più essere riusciti a vincere gli scontri diretti di inizio ritorno: Clodiense, Caldiero, Pro Patria e Pro Vercelli tutte vittorie che hanno dato credibilità al nostro lavoro e anche fiducia al gruppo». E forse avete pensato anche a qualcosa di più «Sono un uomo con i piedi per terra ma confesso che avevo fatto un pensierino a raggiungere un traguardo più ambizioso della salvezza. Non so se fossero raggiungibili i playoff ma certamente un finale di stagione più tranquillo. Avevamo fatto in quella fase più punti di tutti. Poi ci sono stati tanti infortuni lunghi e le rincorse stancano anche mentalmente». Ma soprattutto è arrivata la penalizzazione. Lei ha sempre minimizzato ma è evidente che è stata una mazzata. «I quattro punti in meno hanno avuto un peso psicologico che io e Delli Carri abbiamo dovuto affrontare. Abbiamo minimizzato l'impatto per togliere di dosso una negatività che si avvertiva nel gruppo. Non credo abbia inciso sulle prestazioni ma certamente ha tolto un po' di serenità nel lavoro quotidiano». La sensazione è stata che la società vi abbia lasciato lavorare senza ingerenze. «È stato così ma devo dire che nemmeno nella stagione precedente ci sono stati questi problemi. Eravamo partiti in ritardo per il passaggio di proprietà, alcuni giocatori come Finotto, Vallocchia, D'Urso erano arrivati nell'ultimo giorno di mercato eppure il rendimento era stato ottimo. Nessuno mi aveva chiesto di vincere il campionato ma si poteva costruire qualcosa di buono». Èstata fondamentale la presenza di Delli Carri? «Daniele è stato un punto di riferimento fondamentale per tutti. Ci siamo confrontati, abbiamo discusso e dialogato: solo così si costruisce una squadra e un gruppo. Non conoscevo Delli Carri, l'ho incontrato per la prima volta quando mi voleva a Pescara, poi l'ho risentito a novembre e mi ha riportato a Trieste. Entrambi abbiamo un approccio positivo al nostro lavoro». Il momento più bello e quello più brutto? «Il triplice fischio al 95' al Rocco con il Caldiero. Il più brutto quando mi hanno comunicato la penalizzazione». I giocatori d'esperienza hanno trainato il gruppo? «Tutti hanno dato il massimo e parlare dei singoli farebbe un torto agli altri. E' evidente che l'esperienza di Silvestri e Ionita ha avuto un peso, ma anche la generosità di Olivieri e la disponibilità sempre dimostrata da tutti». E Correia? «Come qualità non si discute. E' cresciuto tantissimo come uomo, non ha voluto andare via nonostante le richieste, con la fascia di capitano è cresciuto il suo senso di responsabilità. Racconto solo un episodio: quando Germano è entrato per uno scampolo di partita prima dell'infortunio definitivo, spontaneamente Omar si è tolto la fascia per darla al compagno unico da tre stagioni a Trieste. Un gesto di attenzione anche umana che mi ha colpito molto». Il contratto con l'Unione finisce, ci può essere un futuro di Tesser a Trieste? «Ho spiegato che sono venuto qui e ritornato anche per una questione di cuore. Se qualcuno mi chiama e il progetto è quello di costruire un percorso serio io ci sono». Anche con un -6 in classifica? «Ho preso la Triestina con 6 punti dopo oltre tre mesi di gara. Vista poi la penalizzazione è come se fossimo partiti da 2 punti. Cominciare da subito con un handicap non mi fa certo paura» - «Quello che è successo al PalaRubini non dovrà più accadere. Faremo tutte le valutazioni del caso ma, sin d'ora, mi impegno in prima persona per risolvere una volta per tutte il problema». L'assessore allo sport, Elisa Lodi, torna sull'incredibile finale di gara-4 che sabato sera a Valmaura ha visto Trieste sfidare Brescia. Come scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", sono stati minuti infiniti quelli vissuti da giocatori e tifosi: il black-out all'impianto di illuminazione, che per due volte ha costretto gli arbitri a sospendere la partita, ha rischiato di far concludere anzitempo il match con una sconfitta a tavolino e conseguente eliminazione della formazione di Jamion Christian che avrebbe avuto del clamoroso. Primo blackout gestito, sul secondo la terna ha deciso che non c'erano le condizioni per continuare. Rientrando negli spogliatoi con Attard, primo arbitro, che aveva fatto il segno di partita finita. Mentre ci si interrogava sulle conseguenze della decisione, con Brescia pronta a rientrare negli spogliatoi, improvvisamente il ritorno delle luci. Decisivo l'intervento dei due allenatori che hanno spinto per giocare, la partita è ripresa e si è conclusa ai supplementari con la vittoria di Brescia. Archiviata la sfida, è tempo di riflessioni. Sulle problematiche emerse in un impianto obsoleto che, inaugurato nel 1999, ha ormai i suoi anni e necessita di importanti interventi in tempi brevi per essere affidabile già con la ripresa della nuova stagione. «L'impianto non è dei più moderni e ha certamente bisogno di cambiamenti – spiega l'assessore Lodi –. Già ieri mattina, con il tecnico incaricato sia dal Comune che dalla Pallacanestro Trieste, la società ha fatto un sopralluogo per cercare di trovare le cause di quello che è successo. C'è stato un guasto tecnico alla cabina di media tensione, qualche tempo fa già attenzionata per problemi alla ventilazione. Nel corso della settimana erano stati fatti dei controlli che non avevano evidenziato problematiche, oggi mi incontrerò con la società e faremo le prime valutazioni». Si parla di interventi di straordinaria manutenzione che sono a carico del comune. «Siamo in un periodo positivo nel quale affronteremo le variazioni di bilancio in conto capitale – conclude Lodi –. Dovesse essercene bisogno ci sarebbe la possibilità di intervenire» . -
I suntini sandrini di domenica 25 maggio 2025
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DOMENICA 25 MAGGIO 2025 - In un finale reso incredibile dal blackout delle luci, che ha fermato per due volte la partita nei secondi decisivi costringendo gli arbitri a sospendere l'incontro per poi riprenderlo, la Pallacanestro Trieste ritrova i suoi tifosi ma non quella vittoria che avrebbe tenuto aperto il discorso qualificazione. Finisce 88-92, è 3-1 per la Germani, passa Brescia che affronterà Trapani in semifinale. Come scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", per la formazione di Jamion Christian l'amarezza di un finale nel quale è mancata lucidità. Trieste ha avuto la palla per vincere al termine dei regolamentari si è però sciolta nel supplementare di fronte alla compattezza avversaria. FUORI KELLEY Jamion Christian cambia ancora formazione. Recupera Ross e lascia fuori dalle rotazioni Kelley, l'ultimo arrivato in casa biancorossa. Si torna all'antico, dunque, con McDermott premiato per la buona partita disputata al PalaVerde. Subito Ross in quintetto assieme a Valentine, Brooks, Uthoff e Johnson, partita immediatamente molto fisica con la Germani che, sfruttando i miss match offensivi, innesca prima Rivers e poi Bilan allungando fino al 6-12 su cui la panchina triestina chiama i primi cambi. Dentro McDermott per cercare di limitare Rivers poi è il turno di Brown e Candussi a dare sostanza a una formazione che partendo dalla difesa recupera lo svantaggio. Finale con la tripla di Uthoff poi, dopo il fallo in attacco di Burnell su Brown, è ancora Brown ad appoggiare al tabellone il pallone che chiude il primo quarto sul 15-16, per quanto si è visto nei primi dieci minuti un buon affare per i biancorossi. RISCATTO TRIESTE I l sorpasso lo serve Valentine dopo la zingarata nell'area bresciana, il recupero di Brown con assist per Brooks scrive 19-16 sul tabellone. Trieste, come temeva Poeta alla vigilia, si accende trascinata dal suo pubblico, la stoppata di Brown su Cournooh accende la miccia poi, dopo la tripla di Valentine, il due più uno di Brown scava il + 8 sul 29-21. Vantaggio importante che nonostante la reazione bresciana Trieste mantiene e incrementa (34-25) grazie alla buona serata di un Valentine da 14 punti nei primi 20' di partita. Bilan prova a mettere la firma sulla rimonta della sua squadra, due invenzioni di Ross mantengono i padroni di casa avanti all'intervallo sul 44-38. PARTITA A SCACCHI Botta e risposta in un avvio di secondo tempo che sull'asse Ross-Johnson vede i padroni di casa incrementare il vantaggio sul 53-45 a metà terzo quarto. Arriva però il quarto fallo di Ross con 4' ancora sul cronometro e arriva l'immancabile tecnico a Uthoff. Brescia approfitta dei gentili omaggi e con un parziale di 10-0 si porta avanti 55-59 con due minuti sul cronometro. Tutto da rifare, Brown sulla sirena del terzo quarto sigla il 59-61. Triple di Ruzzier e Uthoff e due liberi di Valentine per il 67-63 di inizo ultimo quarto. Ancora Valentine, dopo una gran difesa di Brooks su Bilan, a segno per il 69-63 su cui Poeta chiama minuto. Trieste è indemoniata, allunga 73-65 con 6' sul cronometro ma c'è ancora tanto da soffrire. Della Valle a 3'48" mette la tripla del 77-72, Ivanovic a 1'54" il 77-74, ancora Della Vlle la tripla del 77-77. Time out Trieste, black-out delle luci e lunga interruzione: si riparte con 1'01" da giocare e Trieste manca due volte la chance di portarla a casa con Valentine che sciupa l'ultimo possesso. OVER TIME Bilan e Burnell per il 79-83, Ivanovic con la tripla dell'81-86, Trieste vuole crederci e torna sotto con l'86-88 di Brooks a 51". Burnell fa 1/2 a 23" e sull-86-89 Valentine sbaglia la tripla del pareggio. Dalla lunetta Burnell fa 86-91, Brooks segna a 3" dalla fine poi ancora Burnell la chiude con il libero dell'88-92. - Si avvicina il momento della verità per la Triestina: ancora dieci giorni per sapere se la società alabardata riuscirà a iscriversi al prossimo campionato di serie C e avrà quindi regolarizzato le inadempienze finanziarie degli ultimi mesi. Lo scrive Antonello Rodio: la prima scadenza in programma è quella del 4 giugno, data entro la quale andranno saldati gli stipendi dei giocatori di marzo e aprile, oltre a relativi contributi e alle tasse. Come noto, nelle ultime due precedenti scadenze del 16 febbraio (emolumenti riguardanti novembre, dicembre e gennaio) e del 16 aprile (emolumenti di febbraio), la Triestina ha pagato solo gli stipendi dei giocatori, senza riuscire a saldare tasse e contributi. La prima inadempienza era già costata 4 punti di penalizzazione in classifica, la seconda ne costerà 5 o 6 la prossima stagione. Ma la data cruciale è quella del 6 giugno, termine per perfezionare le iscrizioni al prossimo campionato. Quest'anno le misure sono più restrittive, anche a causa delle numerose difficoltà emerse durante la stagione, caratterizzata da esclusioni, classifiche modificate e numerose penalizzazioni che hanno interessato varie squadre, tra le quali la Triestina. Quali i requisiti da rispettare? Oltre ovviamente al versamento della tassa di iscrizione, la società alabardata dovrà dimostrare di aver pagato regolarmente gli stipendi fino ad aprile di tesserati e dipendenti. Inoltre, bisognerà rispettare un indice di liquidità minimo di 0,8, in caso contrario sarà necessario effettuare un versamento compensativo attraverso aumento di capitale, versamenti in conto copertura perdite o finanziamenti infruttiferi dei soci. C'è poi la questione della fideiussione, quest'anno più gravosa, addirittura raddoppiata: l'importo passa infatti da 350mila euro a ben 700mila euro, un aumento che mira a garantire maggiore solidità economica ai club partecipanti. E poi bisogna essere in regola con l'impianto di gioco, presentando la relativa concessione, le autorizzazioni e i vari permessi. Le domande di iscrizione dovranno essere presentate come detto entro il 6 giugno, mentre il 9 la Covisoc, la Commissione di vigilanza delle società di calcio, farà le sue verifiche. Entro metà giugno saranno rese note le squadre ammesse e quelle respinte dal prossimo campionato di serie -
Germani Brescia - Pallacanestro Trieste (serie quarti di finale playoff)
SandroWeb ha risposto a SandroWeb nella discussione La Pallacanestro Trieste e basket in generale
Fuori KK per gara-4 -
I suntini sandrini di sabato 24 maggio 2025
SandroWeb ha pubblicato una discussione in L'angolo dei suntini sandrini mattutini
SABATO 24 MAGGIO 2025 - La tavola per gara-quattro l'apparecchia Jamion Christian nel dopo partita di Treviso. Arrabbiato, deluso, offeso dal comportamento di una terna arbitrale alla quale non le ha mandate a dire. Giovedì sera, nella sala stampa del PalaVerde, il coach americano ha parlato chiaro. «Le cose che ho visto in campo non vanno bene - le parole di Christian - . Questi ragazzi, per i competitors e i giocatori che sono, meritano rispetto». Parole dure e concetti chiari che accendono l'attesa di gara-quattro alla vigilia del ritorno al PalaRubini di una squadra che ha scontato le due giornate di squalifica del campo dopo la "sentenza Lanzarini". Come scrive Lorenzo Gatto oggi su "Il Piccolo", questa sera alle 20.45, diretta Dazn e Dmax, arbitri Attard, Grigioni e Gonella, servirà un palazzetto correttissimo ma caldo per riportare la Pallacanestro Trieste nella serie e rimandare la qualificazione alle semifinali alla decisiva gara-5 eventualmente in programma lunedì ancora al PalaLeonessa. GIUDICE SPORTIVO Per tutta risposta alle considerazioni di coach Christian, annunciati ieri i provvedimenti disciplinari relativi alla gara giocata a Treviso. Comminati alla Pallacanestro Trieste 1333 euro di multa per offese collettive e frequenti nei confronti degli arbitri oltre alla deplorazione per Markel Brown per «comportamento irriguardoso nei confronti degli arbitri a seguito della espulsione per doppio fallo tecnico». Un gran brutto segnale. La gara di stasera, comunque vada, dovrà diventare la festa di una città pronta a celebrare con la squadra, una grande annata. INCOGNITA ROSS Come sempre a sorpresa, il play del Colorado fuori da gara-tre per un problema al polpaccio. Ennesimo infortunio muscolare di questa tormentata stagione che ne mette in dubbio la presenza anche per la sfida di questa sera. Mancasse Colbey, formazione già scritta con la presenza tra i dodici a referto di un McDermott che a Treviso non è affatto dispiaciuto. Ma anche nel caso in cui Ross dovesse rientrare, un pensierino a confermare Sean (lasciando fuori un lungo a scelta tra Johnson e Kelley) potrebbe essere fatto. Molto dipenderà dalla lettura che lo staff tecnico darà delle difficoltà palesate dalla squadra nel secondo tempo di gara-tre. Venti minuti estremamente ruvidi, nei quali Trieste non è stata brava a assorbire e rispondere alla fisicità messa in campo da Brescia. Contromisure? Non permettere alla Germani di mettere le mani addosso giocando con più ordine in attacco. IL RITORNO AL PALARUBINI Saranno quaranta minuti all'insegna del "not in my house", per evitare di consegnare le semifinali alla Germani proprio a Valmaura. Servirà una partita orgogliosa da una squadra pronta a riversare sul parquet l'energia trasmessa da un palazzetto che annuncia il colpo d'occhio delle grandi occasioni. «Sono state cinque settimane difficili, sempre in viaggio - le parole di Francesco Candussi dopo gara-tre a Treviso - sentiamo il bisogno di tornare a casa e abbracciare la nostra gente». Superati i 5.200 biglietti venduti, la prevendita continua su Vivaticket. Oggi la biglietteria esterna del PalaRubini aprirà dalle 17.45 e sarà operativa fino alla fine del secondo quarto. - La premessa è d'obbligo: per analizzare con quali giocatori ancora sotto contratto la Triestina inizierà la prossima sessione di mercato, è indispensabile che prima la società alabardata perfezioni l'iscrizione alla serie C, cosa che come noto al momento è tutt'altro che scontata. In ogni caso, come scrive Antonello Rodio, è importante sapere su quale patrimonio umano la società può far conto sul piano sportivo dopo la salvezza che ha sancito la chiusura della stagione sul campo. Si tratta di una situazione variegata, con molti giocatori sotto contratto, alcuni di rientro da prestiti. Ma ce ne sono altri in scadenza, altri ancora che finiscono il loro prestito all'Unione e tornano alle società di origine, e poi alcune situazioni incerte da decifrare nei complicati meccanismi dei trasferimenti temporanei. Il tutto basandosi solo su quelli che sono stati i comunicati ufficiali. FIORDILINO CONTRATTO LUNGO Vediamo quelli che sono sicuramente ancora sotto contratto, a partire da quello che ha il rapporto di più lunga durata con l'Unione, ovvero Fiordilino, che al suo arrivo a gennaio ha firmato fino al 2028. Con accordo fino al 2027, quindi per altre due stagioni, troviamo invece parecchi giocatori: a partire da quelli che potrebbero essere i due gioielli del mercato alabardato, ovvero Correia e il portiere Roos. Sempre con scadenza 2027 ci sono anche Jonsson, Braima e Voca che hanno contribuito fino in fondo alla salvezza, ma con un contratto di ancora due anni ci sono altri giocatori che ora rientrano alla base alabardata dopo aver giocato in prestito la seconda parte della stagione, ovvero Andrea Moretti (al Pontedera), Vicario (al Messina) e Attys (al Lecco). IONITA ANCORA UN ANNO Con un solo altro anno di contratto, quindi con scadenza 2026, di quelli che hanno giocato fino a dieci giorni fa troviamo innanzitutto Ionita, fondamentale in questi ultimi mesi, ma ci sono anche D'Urso, Tonetto che è stata la rivelazione della seconda parte di stagione e l'olandese Bijleveld. Ma con la stessa scadenza 2026 ci sono anche Anzolin (in questi mesi in prestito al Novara), il portiere Matosevic che era alla Juve Stabia, Kiyine che era al Foggia e Gunduz, il cui prestito al Lecco è durato poco visto che il giocatore si è quasi subito rotto il crociato. VERTAINEN IN SCADENZA Ci sono poi giocatori il cui rapporto finisce qui, o meglio che hanno il contratto in scadenza il prossimo mese. Tra loro anche due importanti elementi della rosa, come l'attaccante Vertainen e il jolly Germano, penalizzato dagli infortuni. Si chiude il rapporto anche con Pavlev e con altri che erano in prestito in altre squadre: Rizzo (Lucchese), Fofana (Arzignano), El Azrak (Shaanxi Union), Kozlowsi (Schaffausen). Infine ci sono giocatori che ora erano in alabardato solamente in prestito, anche se con varie modalità di trasferimento. I PRESTITI Quello di Udoh dal Trapani era ad esempio con obbligo di riscatto, incerta invece la situazione di Frare che aveva un prestito dal Cittadella con obbligo di riscatto da parte della Triestina al verificarsi di determinate condizioni, mentre quello di Bianay Balcot con il Torino era con diritto di riscatto e controriscatto da parte della società granata. Prestiti secchi invece quelli di Cortinovis dall'Atalanta, Silvestri dal Catania, Cancellieri dall'Avellino e in pratica anche quello di Strizzolo perché col Modena c'era un obbligo di riscatto solo in caso di promozione in serie B. -
Germani Brescia - Pallacanestro Trieste (serie quarti di finale playoff)
SandroWeb ha risposto a SandroWeb nella discussione La Pallacanestro Trieste e basket in generale
Se è per questo, anche Germani di Brescia ha avuto modo di schernire Michele che poi si è incazzato giusto un po'... Per non parlare di qualche "giornalista" ospite a fare più il tifoso che il professionista in tribuna stampa. Ma vabbè, liberi tutti...