In disaccordo, filosofico e pragmatico. La serie A commercialmente ha molto meno appeal di Liga o Premier, non lo dico io ma il mercato, ossia i contratti siglati con le piattaforme di trasmissione (parlare di Tv ormai non ha tanto senso).
Quindi il termine di paragone per la serie A deve essere la Ligue 1 (che guarda caso è appena passata da 20 e 18) e la Bundes, storicamente ferma a 18. E quindi questo cosa vuol dire? Diversificare per andare sull’offerta di un prodotto più qualitativo, meno squadre significa inevitabilmente concentrazione del talento, calendari leggermente rivisti per poter cercare risorse puntanti sulla qualità. Chi tra i club non lo capisce è a mio avviso miope.
E poi pragmaticamente perché ormai il nostro sistema strutturalmente non produce più risorse e giocatori per potersi permettere 100 squadre professionistiche totale abominio.
Quindi serie A a 18, B a 18 e C a girone unico a venti per dividere per 2 le squadre professionistiche sarebbe la riforma di cui il nostro calcio avrebbe bisogno (assieme a molte altre ovviamente…)