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Risposte pubblicato da SandroWeb

  1. DOMENICA 4 FEBBRAIO 2024

    - «Rispetto a domenica scorsa dovremo avere un passo diverso e saper gestire meglio alcune situazioni negli eventuali momenti di difficoltà». Mister Tesser spiega chiaramente che oggi per vincere servirà una Triestina migliore rispetto a quella vista con la Pergolettese. Anche perché al Tognon di Fontanafredda (inizio ore 14, arbitra Castellone di Napoli), arriva una Pro Patria in forma smagliante.

    Come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", i bustocchi allenati dall'ex alabardato Riccardo Colombo in questo 2024 hanno ottenuto 10 punti in 4 partite, vengono da due successi esterni consecutivi e sono gli unici a mantenere il ritmo del Mantova nel girone di ritorno. Insomma meglio dimenticarsi dell'andata, quando l'Unione liquidò la pratica in mezz'ora con tre gol tutti da corner. Anche secondo Tesser va messa attenzione all'attuale condizione della Pro Patria: «Non penso che la squadra sia cambiata rispetto all'andata, i giocatori sono quelli, hanno cambiato un po' il sistema di gioco ma non è neanche quello. Il fatto è che si tratta di una squadra in salute, che sta bene fisicamente e mentalmente, ha dei giocatori davanti di buona qualità e dietro di grande fisicità. Stanno insomma vivendo un bel momento. Dovremo quindi essere bravi a farci trovare pronti, giocare in fiducia, con la consapevolezza che abbiano le nostre qualità da mettere in campo». Soprattutto, fa capire il tecnico alabardato, serve qualcosa in più rispetto a sette giorni fa: «Domenica scorsa non l'abbiamo interpretata bene e nell'arco di un campionato può succedere di vivere un momento meno brillante. Stavolta dovremo avere un passo diverso, una migliore condizione fisica, mentale e di approccio alla gara. E se dovessimo in alcune fasi essere in difficoltà, dovremo essere bravi nel gestire le situazioni e tenere bene il campo. Può essere che viviamo un momento di appannamento, ma dagli allenamenti non mi sembra. In ogni caso non deve mai mancare l'essere squadra, lo spirito di gruppo che ci ha consentito di far bene finora».

    Tesser dovrà fare a meno di Ballarini (affaticamento). In settimana ha lavorato meno Celeghin che è rientrato venerdì ed è a disposizione, ma al suo posto è stato provato a lungo Gunduz. Ed è evidente che a centrocampo e in attacco la rosa è un po' corta dopo l'inusuale finale di mercato. Che comunque Tesser liquida in poche parole: «Se due arrivi sono saltati all'ultimo momento, è evidente che si trattava di due giocatori importanti e che c'era la volontà di fare qualcosa. Non si è riusciti a chiudere e rimaniamo con quelli che eravamo fino adesso, lavoriamo duramente e pensiamo solo a questo». Tirando le somme, torneranno due pedine in difesa, Matosevic in porta e Malomo al centro del reparto accanto a Struna, mentre i terzini saranno Germano a destra e probabilmente Petrasso a sinistra. In mezzo al campo Correia play con Vallocchia e uno tra Gunduz e Celeghin. In avanti D'Urso dietro alla coppia formata da Lescano e Redan. Sul fronte opposto la Pro Patria, che di solito adotta un 3-4-2-1, deve rinunciare a Fietta e Castelli, influenzati. Giocherà con Rovida in porta, Mi nelli, Saporetti e Moretti in difesa, Renault, Bertoni, Mallamo e Ndrecka in mediana, poi Stanzani e Pitou alle spalle di Parker. 

    Quanto conta Forlì-Pallacanestro Trieste? Come scrive Roberto Degrassi, per i romagnoli moltissimo visto che chiudere la prima fase da leader o da secondi significa evitare o affrontare il babau Trapani nella fase a orologio. Per Trieste conta comunque, forse è meno questione vitale ma chiudere quarti o quinti non è indifferente. Il problema è che la squadra di Jamion Christian non è padrona del proprio destino, anche in caso di vittoria dovrebbe comunque aspettare il risultato di Verona per capire se affronterà la fase a orologio da quarta, con solo tre trasferte da bollino rosso, o se da quinta dovrà sobbarcarsi quattro viaggi a rischio. Inoltre finire la prima fase con otto sconfitte (di cui 5 nelle ultime 8 giornate) getterebbe nello scoramento un gruppo che di questi tempi già non brilla per morale e intraprendenza.

    Palla a due alle 18 a Forlì, con un'atmosfera sugli spalti serena visti gli eccellenti rapporti tra le tifoserie. Trieste recupera Michele Ruzzier che aiuterà a riportare un po' di ordine e di personalità, restituendo Brooks a mansioni prevalentemente da scorer e riequilibrando i minutaggi, con Filloy che potrà tornare a venir usato da Christian anche qualche minuto da ala piccola agevolando, per effetto domino, anche lo spazio per Deangeli da ala forte. Justin Reyes mancherà ancora per un po'. La società dopo l'operazione al menisco cui si è sottoposto il portoricano aveva annunciato che prima della fase a orologio il giocatore si sarebbe sottoposto a un nuovo controllo e sarebbe stato diffuso un aggiornamento sulla tempistica del rientro. Attendiamo quindi i prossimi giorni mentre sul fronte mercato finora non rimbalza nessuna novità.

    I NUMERI Trieste e Unieuro segnano sostanzialmente gli stessi punti (79,2 i romagnoli, 80,3 i biancorossi), con percentuali simili anche nel tiro da tre, predominio di Trieste a rimbalzo ma i numeri ovviamente tengono conto dell'apporto di Reyes mentre la squadra di Christian perde in media un pallone e mezzo in più. La panchina di Forlì è discretamente profonda, Dada Pascolo è ancora in grado di regalare numeri di classe, il mestiere e la cattiveria di Cinciarini ci sono tutti ma le stelle della squadra sono indiscutibilmente Kadeem Allen e Xavier Johnson. I romagnoli sono solidi, uno dei pochi momenti di difficoltà lo hanno avuto proprio contro Trieste nel girone di andata, quando a Valmaura vennero schiantati 79-62. Un +17 che farebbe comodo a Trieste in caso di arrivo alla pari ma, ahinoi, i punti di distanza in classifica adesso sono sei e una rimonta, vista la formula dell'orologio, è decisamente improbabile. —

  2. SABATO 3 FEBBRAIO 2024

    - Arriva il momento del primo verdetto. Come scrive oggi Roberto Degrassi su "Il Piccolo", domani si chiude la prima fase del campionato di A2 con la definizione del ranking in vista della prossima fase a orologio. La Pallacanestro Trieste è attesa a Forlì da un'Unieuro in corsa con la Fortitudo Bologna (di scena a Verona) per chiudere la fase al primo posto. Il primato significa, per intenderci, evitare nell'orologio la corazzata Trapani. Di conseguenza domani è legittimo aspettarsi Forlì e Fortitudo al massimo. Per Trieste, reduce da quattro sconfitte negli ultimi sette turni, non è l'avversario migliore per tentare di rialzare la testa, per giunta ancora senza Reyes. Ma i biancorossi potrebbero contare su un fattore a loro favore: se riuscissero a portare il match in situazione d'equilibrio nelle battute finali ecco che la pressione psicologica potrebbe rendere più vulnerabili i romagnoli. Per arrivare a quel punto, tuttavia, bisogna evitare di ripetere gli inquietanti primi quarti delle ultime gare.

    IL COACH L'analisi prepartita del coach Jamion Christian snocciola la consueta liturgia del venerdì: «Settimana fantastica di allenamenti, avversari fortissimi, partita molto difficile, ogni partita è una sfida principalmente con noi stessi, dobbiamo tornare a difendere come abbiamo fatto per buona parte della stagione». E questo è, appunto, un problema. Dal ko con la Fortitudo in poi Trieste sta concedendo 84 punti di media agli avversari. Christian conferma il rientro di Ruzzier: «Michele è in ottima forma. Ci offre molto più che solo punti e assist. È un grande leader per noi ed è eccellente nel gestire le azioni durante la partita. La sua intelligenza ci fornisce un ottimo equilibrio in campo: è capace di creare opportunità per gli altri e ha un'enorme esperienza. Un aspetto sottovalutato del suo gioco è che è una delle migliori guardie in difesa nel nostro campionato».

    L'OROLOGIO Trieste può chiudere quarta o quinta giocandosi i piazzamenti con Verona che ha il saldo canestri a favore. Conosce già i nomi di alcune avversarie: Trapani, Cantù e Torino in trasferta, Urania Milano, Treviglio e Vigevano in casa. Il primo incontro, domenica 11 febbraio lo disputerà al PalaTrieste. La domenica successiva la squadra di Christian sarà sicuramente in trasferta anche perchè il parquet di Valmaura sarà occupato dalla Coppa Italia di volley femminile. La fase a orologio si chiuderà il 21 aprile, pausa domenica 17 marzo per lo svolgimento delle Final Four di Coppa Italia. Non sono previsti turni infrasettimanali. Alla fine le ultime dei due gironi retrocederanno direttamente.

    - Sono passati quasi sette mesi dallo sbarco americano a Trieste. Mezzo anno nel quale il gruppo di Ben Rosenzweig (intervistato da Ciro Esposito per il quotidiano locale) ha immesso nelle casse un gruzzolo di milioni già in doppia cifra (almeno 15 è la stima) per rifondare la Triestina e avviare un progetto ambizioso. La città se n'è accorta ma come in tutte le start-up il processo di crescita comporta anche dei momenti di assestamento. Un mercato invernale di mantenimento, qualche battuta a vuoto della squadra sul campo, un caso Rocco avviato alla risoluzione ma con i lavori ancora nemmeno partiti e la prospettiva di giocare i play-off non si sa dove, hanno comprensibilmente raffreddato un po' quell'entusiasmo della piazza respirato fino al derby con il Padova. Ma il presidente Rosenzweig ha ben presente cosa significhi gestire gli alti e bassi in un business plan di medio-lungo termine. E proprio in questa fase particolare per l'Unione vuole spiegarlo ai tifosi alabardati e alla città.

    Siamo arrivati oltre la metà della sua prima stagione, come giudica il suo investimento?

    In generale, sono ottimista per quanto riguarda la situazione e la direzione dell'investimento. Ovviamente ci sono stati alcuni contrattempi che stiamo cercando di risolvere, ma credo che stiamo facendo buoni progressi per indirizzare il club verso un successo a lungo termine. Abbiamo un nostro piano ed è fondamentale mantenerlo, anche se ciò può influire su alcuni risultati a breve termine che riguardano qualsiasi progetto sportivo.

    Lei finora è rimasto in silenzio sul precedente gruppo proprietario e all'impatto delle loro decisioni sul vostro investimento. Può darci qualche indicazione in più su come questo ha influenzato la situazione?

    Credo sinceramente che non si ottenga nulla di buono denigrando gli altri. Ma soprattutto, il mio obiettivo era semplicemente quello di delineare la mia visione del futuro, piuttosto che soffermarmi sul passato. Purtroppo, come si suol dire, il passato non resta sempre nel passato. La realtà è che questo investimento potrebbe essere a uno stato ancora più avanzato se non fossimo partiti da un buco così profondo, sia dal punto di vista finanziario che per quanto riguarda parte della rosa ereditata. Onestamente, quando ho visto per la prima volta alcuni contratti, mi è venuto il voltastomaco. Ma il nostro management, guidato dall'Amministratore Delegato Sebastiano Stella, mi ha subito incoraggiato, mantenendo sempre un atteggiamento positivo e lavorando instancabilmente per migliorare la nostra situazione. Detto questo, ci sono ancora sfide del passato da superare, ma siamo sulla strada giusta per risolverle.

    Il vostro primo mercato invernale è stato poco movimentato, come valuta l'attività della squadra?

    Sono piuttosto soddisfatto del lavoro svolto da Alex Menta (General Manager), Morris Donati (Direttore Sportivo) e da tutto il nostro team di scouting. Come ho detto con chiarezza, cerco di evitare di commentare frequentemente i risultati sportivi o le operazioni. Ma ci sono momenti in cui è opportuno che i nostri sostenitori sentano parlare direttamente me. Come è noto, abbiamo avuto uno dei mercati estivi più attivi che io abbia mai visto. Sapevamo che i risultati avrebbero potuto essere discontinui, perché la squadra aveva bisogno di compattarsi per creare un'identità. Credo che nella prima metà del campionato ci siano stati dei risultati positivi, ma c'è ancora molto lavoro da fare per continuare a sviluppare i nostri giocatori di talento, valutare nuove combinazioni e lavorare per rafforzare l'unità della squadra. Penso che abbiamo già gli elementi giusti per rendere la squadra competitiva per molti anni a venire, e questo è alla base del nostro progetto. Eravamo stati molto chiari sul fatto che, nel primo anno, non avremmo corso rischi inutili che avrebbero potuto mettere in dubbio la sostenibilità a lungo termine del nostro piano. È fantastico quando la squadra è in grado di ottenere risultati immediati, ma stiamo costruendo le basi per vincere in modo costante in futuro. Dobbiamo sempre tenerlo a mente e non sacrificare troppo nel tentativo di ottenere un successo istantaneo. Nel complesso, ritengo che abbiamo migliorato la squadra, acquisito potenziale per il futuro e condotto un'attività prudente, il tutto senza vincolarci per i prossimi anni. Questo è sempre stato il nostro obiettivo primario.

    Non abbiamo ancora una risposta su dove la squadra giocherà nei playoff, qual è l'aggiornamento su questa situazione?

    È davvero una situazione incredibile, quella di un club che non ha una casa per i playoff a causa di un problema di pianificazione. Onestamente, nemmeno la Lega Pro ha mai visto una cosa del genere prima d'ora. Stiamo lavorando duramente per raggiungere un risultato vantaggioso per entrambe le parti. Cerco sempre di dare per scontato che ci sia un'intenzione positiva da parte di tutte le parti, anche se il nostro club e i nostri tifosi sono quelli che stanno vivendo delle difficoltà. Ho visto segnali che indicano che il Comune e la Regione stanno cercando di risolvere la situazione. Ora si tratta di tradurre le parole in azioni e di attuare una soluzione praticabile. Abbiamo proposto dei meccanismi per evitare che questa situazione si ripeta, pur preservando la possibilità per la città di Trieste di organizzare concerti e di utilizzare al meglio il Nereo Rocco, che è un bene incredibile costruito per il divertimento dei cittadini. Come avete visto con il progetto di rifacimento del campo, il Presidente Fedriga è stato un alleato straordinario nell'aiutarci a convergere e a far progredire le nostre trattative. Insieme siamo fiduciosi di poter creare una struttura in cui la Triestina possa esistere e prosperare a Trieste per molti anni a venire.

    Avete attivato una partnership con una squadra americana, l'FC Tulsa, e proprio di recente vi siete adoperati per portare l'ambasciatore degli Stati Uniti a Trieste. Ha sempre parlato della sua fiducia nella città di Trieste e del suo potenziale dal punto di vista di un investitore americano. Ne è ancora convinto?

    Non esito a dire che Trieste è, come quasi tutto ciò in cui investo, un asset sottovalutato. La mia convinzione è stata rafforzata dall'esperienza maturata finora. Da quando abbiamo acquistato il club, mi sono ritrovato a tornare in città quasi ogni mese: non riesco a stare lontano. Vedo un'enorme opportunità di investimento a Trieste e nell'intera regione. Ne ho discusso approfonditamente con l'Ambasciatore americano e mi impegnerò per continuare a far seguire alle parole i fatti. Stiamo discutendo attivamente del progetto del centro di formazione nell'ambito delle trattative per il Rocco e nulla mi farebbe più piacere che riuscire a costruire qualcosa che abbia questa portata per consolidare il legame della Triestina con la città. Credo che più americani abbiano bisogno di vedere la città, di innamorarsene come ho fatto io. Il mio obiettivo è quello di portare almeno 20 investitori americani in città nell'ambito di un viaggio di gruppo in tarda primavera, per far loro toccare con mano tutto ciò che Trieste può offrire oltre alla Triestina (anche se spero che riescano a vedere una partita al Rocco). Abbiamo anche aumentato il nostro lavoro con i club locali e le organizzazioni benefiche per sviluppare un rapporto molto più stretto con tutti i livelli della popolazione, non solo con i nostri sostenitori. Queste cose richiedono tempo, ma l'unico modo per raggiungere l'obiettivo di creare un legame duraturo tra città e squadra è costruirlo lentamente, un po' di più ogni giorno, e lavorare insieme. I fatti parlano più delle parole, quindi auspico che la strada intrapresa finora sia quella giusta, senza dare mai nulla per scontato.

  3. VENERDÌ 2 FEBBRAIO 2024

    - Due mesi per effettuare i lavori di rifacimento del terreno di gioco nonché venti giorni di tempo per porre rimedio ai danni prodotti dai concerti estivi. Come scrive oggi Riccardo Tosques su "Il Piccolo", sono le due indicazioni clou inserite nell'avviso per la manifestazione di interesse annunciato nella giornata di ieri dal comitato regionale della Lega Nazionale Dilettanti con oggetto il campo erboso dello stadio "Nereo Rocco", il documento grazie al quale verrà individuata la ditta che si occuperà dell'atteso intervento di riqualificazione.

    LA PROCEDURA

    La Lnd Fvg presieduta da Ermes Canciani ha confermato, come anticipato nei mesi scorsi, che l'azienda che si prenderà carico dell'atteso cantiere del terreno di gioco della Triestina Calcio verrà scelta attraverso l'individuazione di operatori economici da invitare ad una procedura negoziata, senza la pubblicazione di un vero e proprio bando di gara. Le manifestazioni di interesse dovranno arrivare entro il 10 febbraio.

    LA SPESA

    L'importo per la realizzazione della nuova rizollatura sarà finanziato dal comitato della Lnd del Friuli Venezia Giulia, ente che ha ricevuto dalla Regione non solo il contributo pubblico, ma anche il compito di gestire tutta la parte burocratica dell'avvio del cantiere.

    Il costo dell'operazione ammonterà esattamente ad un milione di euro (Iva esclusa) che saranno così suddivisi: 982 mila 820 euro (importo soggetto a ribasso) per i lavori, di cui 362 mila 442 euro (soggetti a ribasso) per la manodopera, nonché 17 mila 179 euro per gli oneri di sicurezza.

    I LAVORI

    L'appalto ha per oggetto sia l'effettuazione di tutte le opere necessarie per eseguire i lavori di rifacimento del terreno di gioco del "Rocco", sia i lavori per porre rimedio alle criticità che dovessero insorgere dall'eventuale attività concertistica estiva che potrebbe interessare il terreno di gioco stesso. Il comitato regionale ha preferito usare il condizionale, ma è oramai arcinoto che il Rocco ospiterà (almeno) due concerti estivi: Ultimo si esibirà il 2 giugno, Max Pezzali esattamente una settimana dopo. I lavori di ripristino del manto erboso saranno dunque imprescindibili. Ed è importante evidenziare come sia stata già individuata la tempistica necessaria per questo cantiere post concerti, pari a 20 giorni, al termine dei quali il Rocco dovrà essere nuovamente in condizione di ospitare le gare della Triestina Calcio.

    IL COMMENTO

    «Secondo il programma stabilito con l'Amministrazione comunale, ente proprietario dello stadio, abbiamo definito il capitolato per le imprese al fine di rispettare i tempi di realizzazione dei lavori. Per la prima volta la Regione ha destinato un contributo al nostro Comitato per indire un appalto: questa è la conferma del grande, quotidiano rapporto che ci lega alla Regione», le parole di Ermes Canciani, presidente della Lnd Fvg.

    CRONOPROGRAMMA

    «L'assegnazione dei lavori verrà conclusa entro il 25 febbraio, mentre il cantiere dovrebbe essere operativo per 45 giorni, meteo permettendo, a partire da fine febbraio-inizio marzo», ha aggiunto il consigliere regionale della Lnd Fvg, Domenico Nicodemo, il quale ha ribadito «gli stretti contatti in corso con il Comune per rimettere a nuovo l'erba del Rocco».

    - La sveglia, per tutti, suonerà domenica alle 18 quando, sul parquet della Unieuro Arena, verrà scodellata la palla a due dell'ultimo match di questa stagione regolare.

    Come scrive oggi Lorenzo Gatto sul quotidiano locale, è una sfida complicata per una Trieste che, reduce dalla inopinata sconfitta casalinga subita a opera di Rimini, affronta una Forlì che in questi ultimi quaranta minuti della prima fase si gioca la possibilità di vincere il girone in un testa a testa a distanza con la Fortitudo Bologna.

    Capire chi potrà essere il principe azzurro in grado di svegliare la bella addormentata biancorossa, in questa vigilia, è compito tutt'altro che agevole. Ricordata l'assenza di Justin Reyes (come procede il recupero? Quali i tempi del suo rientro in squadra?) e il possibile recupero di un Michele Ruzzier (si sta allenando? Ha superato l'infortunio alla caviglia?) che anche se in campo non potrà essere al massimo della condizione, gran parte del peso offensivo della squadra finirà ancora una volta sugli esterni.

    Ma, al netto di quelli che potranno essere i protagonisti sul parquet, ciò che veramente farà la differenza sarà l'approccio con cui la formazione allenata da coach Jamion Christian si presenterà effettivamente in campo.

    Con l'atteggiamento tattico e caratteriale delle ultime settimane, con l'arrendevolezza che ha consentito a Rimini di banchettare sul parquet del PalaTrieste, questa squadra difficilmente riuscirà ad uscire dal tunnel nel quale si è infilata.

    Serve una reazione per provare a espugnare un campo caldo come quello romagnolo e, confidando nel colpo esterno della Fortitudo a Verona, provare a scalare posizioni in classifica migliorando il calendario della seconda parte del campionato.

    Alla luce della differenza canestri negativa nello scontro diretto, un arrivo a pari punti con la Tezenis premierebbe gli scaligeri e condannerebbe i biancorossi.

    Nella fase a orologio, che partirà domenica 11 febbraio per concludersi domenica 21 aprile (con sosta prevista nel week end del 17 marzo per le final four di coppa Italia), ogni squadra incontra in casa le cinque squadre dell'altro girone che sono posizionate alle sue spalle in classifica e in trasferta le altre cinque, arrivate sopra di lei. Alla vigilia dell'ultimo turno di regular season, partendo dall'attuale quinto posto, Trieste affronterebbe in casa Urania Milano, Treviglio, Vigevano, Luiss Roma e Agrigento e in trasferta Sebastiani Rieti, Reale Mutua Torino, Cantù, Trapani e Latina.

    Si ripartirà mantenendo la classifica all'interno dei gironi Verde e Rosso, con i punti ottenuti nella fase a orologio che si sommeranno a quelli della prima fase, dando luogo alla classifica finale.

    Le squadre arrivate nei primi 8 posti nei rispettivi gironi, al termine della fase di qualificazione, giocheranno i play-off promozione (si parte il 5 maggio), con serie al meglio di 5 partite (format casa-casa-fuori-fuori-casa). 

  4. GIOVEDÌ 1° FEBBRAIO 2024

    - Il digiuno finalmente è finito. Come scrive oggi Antonello Rodio, con la rete segnata domenica, Facundo Lescano non solo ha ritrovato il gol che gli mancava dallo scorso 2 dicembre, ma si è anche ripreso la testa della classifica cannonieri del girone agganciando Fumagalli del Giana appena salito in B al Como. Ora il bomber alabardato è pronto a riprendere con continuità la via della rete.

    Lescano, quanto le mancava il gol?

    Mi mancava tanto, è evidente, mi dispiace solo che non ho aiutato la squadra in tutto e per tutto a cogliere la vittoria. Però sono contento, dopo un periodo un po' così è stato bello riprendere a segnare. Mi sento bene, credo fosse più una questione mentale, poi grazie a Dio i gol li faccio sempre, ma l'importante è che aiutino la squadra.

    Il rammarico è che poteva farne anche di più.

    Sì, ho avuto un'altra grande occasione, purtroppo sono scivolato con la gamba d'appoggio e il portiere l'ha presa di piede. Ma l'importante è essere lì, fino a due partite fa non arrivavo neanche a tirare in porta.

    Quanto brucia il pari?

    Tanto, il rammarico è aver portato a casa un solo punto in una gara che per le occasioni sprecate poteva finire 3 o 4 a zero. Sono periodi così, in altri la palla entrava sempre.

    In cosa dovete migliorare?

    Dobbiamo essere più decisivi negli ultimi metri. Non è solo questione di tiri in porta, ma anche delle scelte nell'ultimo passaggio. Ci sono tante situazioni di di superiorità numerica che sono potenziali occasioni, che però non concretizziamo.

    Ha parlato di un periodo un po' così. Ce lo racconti.

    Dopo la doppietta con la Virtus c'era subito un turno infrasettimanale in cui eravamo tutti molto stanchi. Ho saltato anche un match, poi è arrivata la sera col Padova dove ho giocato a mezzo servizio con un buco su una gamba. Quindi l'operazione per i punti e lo stop per tre settimane. Ora sono rientrato e da due settimane mi sento davvero meglio.

    La condizione a che punto è?

    Diciamo al 70-80%. E soprattutto sono due gare che gioco senza dolori nè sentire stanchezza. Ora cerco di allenarmi bene per fare ancora di più.

    La squadra invece ora stenta un po': come mai?

    Sono periodi che ci possono stare nell'arco di una stagione, ma nulla è perduto. Siamo una squadra forte, ma è un torneo molto equilibrato dove tutte le partite sono difficili. E poi c'è un altro aspetto.

    Quale?

    Quando le squadre affrontano la Triestina, ci mettono tutte qualcosa in più: dopo averci fatti faticare, a volte capita che il turno dopo prendono 3-4 gol, evidentemente danno tutto contro di noi. Però ripeto, stiamo bene, il clima è positivo, dobbiamo solo invertire la rotta e tornare subito a vincere.

    Qualche compagno ha detto che pesa ancora la sconfitta con il Padova: che ne pensa?

    Credo di no, certo le sfide di cartello possono avere una maggior risonanza, ma a me brucia di più aver perso in casa con l'Albinoleffe e aver pareggiato con la Pergolettese, perché sono partite che valgono tre punti come le altre. E se le avessimo vinte ora saremmo comunque davanti al Padova. Comunque ci sono ancora tanti punti a disposizione.

    A cominciare da domenica con la Pro Patria: come la vede?

    Dobbiamo per forza tornare alla vittoria, senza però metterci troppe pressioni. All'andata la sbloccammo con tre calci d'angolo. Comunque ci stiamo preparando al meglio.

    La Pro Patria fra l'altro è con il Mantova la migliore del ritorno.

    Intanto mettiamoci in testa che tante squadre che si devono salvare d'ora in poi giocheranno con il coltello fra i denti. Noi purtroppo troviamo una Pro Patria nel momento migliore, ma anche noi, al di là del risultato di domenica, siamo in un buon momento, perché creiamo comunque tante occasioni.

    Il primo posto è andato, il secondo è ancora possibile?

    A mio parere entrambi gli obiettivi sono ancora lì: finché la matematica non dice no, uno ci deve credere. Ma soprattutto non dobbiamo giocare pensando agli altri, piuttosto vincere il più possibile e poi vedremo dove saremo. Non è uguale arrivare secondi, terzi o quinti: partire da una buona posizione nei play-off è importante. Ma è ancora tutto aperto: anche le altre possono cadere e noi dobbiamo essere pronti a sfruttare l'occasione.

    - Nel frattempo, per l'Unione oggi è ultimo giorno di mercato: stasera alle 20 suona il gong della sessione invernale e qualcosa può ancora succedere in casa alabardata. Il nome più caldo in entrata resta Fabio Scarsella, 34 anni, centrocampista e all'occorrenza trequartista che ha appena rescisso con il Vicenza, reduce da due stagioni penalizzate da infortuni. Gradito a Tesser, con cui ha vinto la C prima con la Cremonese e poi con il Modena, visto il suo feeling con il gol potrebbe essere una soluzione di grande esperienza per i finali di partita e in ottica play-off. In ogni caso, dopo le operazioni di Vertainen, Petrasso e Ballarini per la prima squadra, di Parlanti lasciato in prestito al Sestri, e dell' italo-brasiliano Heitor Ogliari Bart per la Primavera, dovrebbe esserci ancora qualche novità nella casella arrivi.

    Intanto la Triestina ufficializza due uscite: la prima è il prestito secco fino a giugno di Olaf Kozlowski alla Pro Vercelli. Il classe 2005 ha fatto vedere ottime cose con la Primavera e ha fatto bene anche nelle 3 presenze in prima squadra tra campionato e Coppa Italia. La Triestina continuerà a puntare sul belga-polacco ma per questi mesi si è scelta una soluzione che sulla carta dovrebbe permettergli di giocare di più. La seconda operazione è l'addio a Pierobon: si chiude il prestito dal Verona, che ora lo girerà alla Juve Stabia.

    Parecchi movimenti anche tra le altre squadre. La Pro Patria, avversaria dell'Unione domenica, ha tesserato l'esterno Renault. Mentre la Virtus Verona chiude con il Como per l'arrivo del difensore Ronco, il Vicenza saluta Ierardi, al Lecco. Operazione Pro Vercelli-Crotone: in Piemonte arriva Rojas, in Calabria l'attaccante Comi.

  5. MERCOLEDÌ 31 GENNAIO 2024

    - I veri sostituti di Reyes? I due insospettabili. Lo scrive oggi Roberto Degrassi su "Il Piccolo": la Pallacanestro Trieste da tre partite sta giocando senza l'infortunato Reyes e continuerà a farlo per un altro mese almeno, non prima della quarta o quinta giornata della fase a orologio. La mancanza del portoricano significa non poter contare su 18,5 punti in 31 minuti, 10 rimbalzi e sei tentativi da tre punti di media.

    Intendiamoci, non può essere comunque questo l'alibi che fa giustificare il tracollo a Cividale o la desolante prestazione casalinga di domenica sera contro Rimini. Trieste sta giocando male e basta. Ma, visto che l'assenza di Reyes si protrarrà ancora e almeno al momento non c'è traccia di sostituti (gettonari comunitari o nuovi rinforzi italiani) vale la pena di capire chi nel roster biancorosso finora più ha dato per cercare di tamponare la mancanza del top scorer, andando a vedere i settori che si sono ridistribuiti il minutaggio, ali e centri.

    I due giocatori che nelle ultime tre giornate hanno aumentato maggiormente il proprio apporto offensivo sono proprio i due nomi che meno ci si aspetterebbe: Giovanni Vildera e capitan Lodovico Deangeli. Il "Barba" è passato da una media stagione di 6 punti a una doppia cifra stabile (12 punti), a fronte di appena tre minuti di utilizzo in più. In questo caso il dato ha un senso più caratteriale che tecnico: a Cividale e contro Rimini, in una squadra senza nerbo e confusa, Vildera è stato quello che ha cercato di dare una scossa prendendosi maggiori responsabilità. Deangeli, in un tourbuillon tattico che lo ha visto ala forte ma con applicazioni difensive anche su "piccoli"avversari è passato dai sei punti abituali ai 10, quasi raddoppiando l'apporto a rimbalzo (da 3,8 a 7) anche grazie al minutaggio aumentato in modo sostanzioso (da 20 minuti a 30).

    L'utilizzo per qualche frangente del doppio centro ha fatto crescere anche il minutaggio di Francesco Candussi (da 20 a 25) che ha alzato la media punti (da 11,9 a 14) e rimbalzi (5,3 a 8). Qualitativamente tuttavia si è notata di più la presenza del suo compagno di reparto.

    C'è chi invece ha visto crescere lo spazio sul parquet ma finora non ne ha saputo approfittare. Nel corso della prima fase quante volte si è auspicato un maggior minutaggio per Luca Campogrande. Ma ora che i minuti da 17 sono diventati quasi 30 i punti sono addirittura diminuiti nonostante i sette tentativi dai 6,75 a sera.

    Paradossalmente il giocatore che meno ha cambiato il proprio apporto in assenza di Reyes è proprio quello che in teoria dovrebbe essere il naturale sostituto. Le cifre di Giancarlo Ferrero sono rimaste praticamente le stesse: stessi minuti, tre punti di media, una manciata di rimbalzi.

    - Proprio negli ultimi giorni di mercato (domani sera alle 20 il gong finale), quando la Triestina sembrava lavorare solo in uscita mentre le entrate parevano limitate alle scommesse Petrasso, Vertainen e Ballarini, la società alabardata torna nei rumors delle trattative.

    Lo scrive oggi Antonello Rodio: sarà stato forse il pareggio con la Pergolettese o magari le titubanze di questo gennaio, fatto sta che l'Unione pare voglia operare ancora una mossa a centrocampo. È vero che nel reparto ci sono sempre le opzioni di un maggior utilizzo di Fofana e di un Ballarini in rampa di lancio appena trova la miglior condizione, ma Alex Menta sta lavorando per un altro arrivo nelle ultime ore. Due i nomi emersi in questa fase, quelli di Fabio Scarsella e Christian Kouan. Anzi, ce n'era anche un terzo, Filippo Nardi, che però ha ormai preso la strada del Benevento.

    Il più vicino sembra Scarsella, sia perché ha rescisso proprio ieri con il Vicenza, sia perché è un fedelissimo di Tesser, con il quale ha militato prima con la Cremonese e poi con il Modena (ben 13 reti per lui in quella stagione). E in entrambe le occasioni vincendo la serie C con conseguente promozione fra i cadetti. Scarsella rappresenterebbe in qualche modo l'opzione di esperienza, è un centrocampista di stampo offensivo con il vizio del gol (ne ha fatti un'ottantina, avendo fatto anche il trequartista), che conosce la serie C come le sue tasche con quasi 300 presenze (che salgono a oltre 400 comprendendo i primi anni di carriera in C2). Nelle ultime due stagioni al Vicenza però ha giocato poco, frenato anche da qualche infortunio di troppo, ma visto il suo feeling con la rete potrebbe essere un'arma preziosa a disposizione di Tesser per risolvere qualche partita, magari nel finale. Un aspetto da non trascurare visto che attualmente il più grave difetto dell'Unione è di concretizzare poco rispetto alle occasioni create.

    L'altro nome, anche più affascinante guardando al futuro, è quello di Kouan del Perugia, ivoriano, 24 anni, cresciuto nella società umbra nella quale ha giocato diversi campionati in serie B e C da titolare. Fra i cadetti, dove ha accumulato esperienza fin da diciottenne, vanta ben 13 reti. Insomma un obiettivo prestigioso ma ovviamente tutt'altro che facile da raggiungere, anche perché attualmente è sempre titolare con la squadra umbra.

    Ma la Triestina sta lavorando anche in prospettiva con operazioni già portate a termine. Va vista in quest'ottica l'acquisizione del giovane centrocampista centrale Gabriele Parlanti, classe 2004, dal Sestri Levante. Parlanti rimarrà in prestito nel club ligure fino al termine della stagione, poi si è legato all'Unione con un accordo di durata triennale con opzione per un'ulteriore stagione. Cresciuto proprio nel Sestri Levante, dopo la scorsa stagione da protagonista in serie D con il club ligure, ha esordito sempre in rossoblu in serie C nell'attuale campionato nel quale, nonostante la giovane età, ha fin qui messo insieme 23 presenze con un gol.

    In uscita invece, dopo le partenze di Adorante, Pierobon e Gori, e il prestito secco di Kozlowski al la Pro Vercelli, potrebbe fare le valigie anche Rizzo

  6. 18 ore fa, GMarco ha scritto:

    Io come sai ti stimo alla enne e quindi trovo saggio quello che chiedi e non chiedi. Infatti non ho criticato le vs domande ma le "loro" traduzioni e (non) risposte. La mia era ovviamente una provocazione (ovvio il mortaretto) per dire che qualcuno dovrebbe dire direttamente che il re è nudo, dire che il gioco non solo è brutto ma regredisce, dire a Christian che sta sbagliando, che lui se lo senta dire. Che Arceri capisca che la gente si è stufata e che sarà sempre in meno al palazzetto.A me pare che si viva in una bolla tipo COVID, che tutto si sa e quindi tutto può passare sotto silenzio. Cosa succede se lo diciamo? Arcieri si stufa? I soci americani vanno via buttando acqua e infante. Dai... Siamo chiari: i tifosi sono sempre stati educati oltre limite (a parte taluni episodi da reprimenda) e i tifosi hanno diritto di parlare e meritano rispetto anche perché pagatori.

    Io credo sempre, da giornalista per hobby quale sono (non è il mio lavoro principale, è una pura e semplice passione), che nel lavoro di tutti ci deve essere sempre un principio di etica professionale che non deve mai essere dimenticata. E proprio per questo motivo chi scrive e chi informa deve essere in grado di essere super-partes e di dare sempre un valore oggettivo alle situazioni, non lasciandosi trasportare da "climi da curva" che imporrebbero di irrompere nelle conferenze stampa a gamba tesa (perché - se l'interlocutore che sta di fronte a te fa giri di parole e non risponde alle domande in maniera puntuale - state pur certi che non risponderà se ci mettiamo a fare l'interrogatorio).

    Io "impazzisco" quando leggo taluni leoni da tastiera scrivere "la stampa come al solito non fa quello che deve fare", quasi a significare (in maniera falsa) che siamo accondiscendenti con questa società. Probabilmente costoro hanno un po' la memoria corta, visto che già a inizio campionato (e dopo le tre sconfitte di fila) nessuno delle principali testate locali fu tenera con la gestione di quella mini-crisi. A tal punto che col giornale che rappresento fui personalmente molto diretto nel domandarmi (e a domandare) se fosse già il caso di revisionare tutto il progetto estivo che già dimostrava di imbarcare acqua. Per poi leggere, sempre da taluni, di fare tafazzismo gratuito 🙂 

    La cosa forse più importante della situazione attuale è che questa proprietà capisca e impari ad ascoltare anche i detrattori. Cosa che in questo momento sembra non fare...

  7. MARTEDÌ 30 GENNAIO 2024

    - Proprio su quel campo in esilio che aveva regalato cinque vittorie la Triestina dà l'addio alle pur minime speranze di promozione diretta. Lo scrive oggi Ciro Esposito su "Il Piccolo": due partite contro avversarie coriacee ma certamente inferiori sul piano tecnico all'Unione e un solo punto in cassa. Davvero poco seppur bilanciato da due successi in trasferta. Due gare nelle quali la Triestina, pur non brillando, ha condotto le danze, ha sbagliato troppo e infine si è fatta rimontare una volta in vantaggio. Con questi handicap, intravisti già in passato ma spesso mascherati dalle doti dei singoli, non c'è spazio per trovare quella continuità necessaria per stare ai vertici. Anche perché il Mantova così come il Padova non stanno a guardare, anzi.

    Il calo fisico, infortuni e squalifiche, una certa superficialità nell'atteggiamento hanno messo a nudo pregi e difetti di questa Triestina. Tesser alla fine del match con la Pergolettese si è soffermato sull'aspetto tecnico. Per come è stata costruita la squadra ha nel suo dna una trazione anteriore ed è conseguente che la fase difensiva possa essere meno efficace. Se davanti non si riesce ad alzare la percentuale di reti (come avvenuto tra ottobre e novembre) rispetto al consistente numero di occasioni costruite poi diventa difficile vincere. La condizione non al top di Lescano e l'assenza per tre gare e mezza di Redan (oltre alla partenza di Adorante) lasciano poco spazio alle interpretazioni. Non c'è da assolvere la difesa, il reparto comunque sin dall'inizio con più incognite, ma nemmeno tirargli la croce addosso. Se il centrocampo (Celeghin a parte) va in sofferenza e almeno due punte (compreso D'Urso) non garantiscono coperture per tutto l'arco della gara succede di essere infilati dagli avversari anche se si tratta di Albinoleffe e Pergolettese. C'è poi un aspetto psicologico sul quale riflettere e da correggere in fretta. Tutto l'ambiente (tifosi compresi) dopo l'entusiasmo iniziale sembra scarico nel vedere la prima piazza lontanissima. La vicenda del Rocco (lungo esilio probabile anche nei play-off) non è un alibi ma è un fatto negativo. Magari influirà poco sulla parte tecnica ma sul mercato invernale della società anche sì. Dopo tanti denari spesi e con il Mantova lontanissimo per ora si è scelto di sostituire tre pedine con altrettante scommesse (Petrasso, Vertainen e Ballarini). È un segnale di un mantenimento dello status quo. Tesser, che vuol vincere sempre e spesso lo ha fatto subito, ha dovuto fare i conti con questo indirizzo legittimo e anche giustificato. Anche se Trieste freme a pochi capita di centrare la promozione al primo colpo (Padova docet).

    E invece adesso è il momento di non perdere di vista l'obiettivo stagionale senza distrazioni. Tanto è stato fatto da questa squadra (anche spettacolare) che ha un ottimo terzo posto da difendere e se possibile da migliorare. L'eccellente lavoro fatto da tutti va valorizzato. C'è davanti gran parte del girone di ritorno e poi i play-off che, per quanto difficili, offrono una chance di promozione. E comunque tutto quello che si riuscirà a sviluppare in q uesti mesi sarà una base migliore per la prossima stagione.

    I cali di rendimento sono endemici in ogni campionato. La determinazione e la distrazione invece non devono venire meno. A cominciare dal prossimo match con la Pro Patria.

    - Facciamo parlare i numeri, tanto le parole contano zero in questi casi: lo scrive oggi Roberto Degrassi. Quattro sconfitte nelle ultime sette partite. In questo arco di tempo subiti in media 84 punti. Nelle 14 partite precedenti la difesa della Pallacanestro Trieste aveva incassato in media 73,7 punti. Un peggioramento di oltre dieci punti, a fronte di un attacco passato dai 79,6 della quattordicesima giornata, prima di andare a fare visita alla Fortitudo per intenderci, agli 82 della ventunesima, cioè dopo la gara con Rimini. In sostanza, un attacco cresciuto di poco contro una difesa peggiorata di molto.

    In sintesi, messa giù ancora più cruda: nell'ultimo mese e mezzo Trieste sta avendo un rendimento da media-bassa classifica. Ed è, come abbiamo appena dimostrato, incontestabile.

    La sconfitta casalinga con Rimini fa il paio con la suonata rimediata a Cividale. Certo, mancava Reyes. Ma i due scontri diretti contro la Effe e Udine erano stati persi anche con il portoricano il campo. Certo, mancava Ruzzier. Ma tre partite sono state perse anche con Michele in campo. Trieste un mese fa potenzialmente avrebbe potuto raggiungere le prime due posizioni che valgono il pass per le finali di Coppa Italia. Adesso è quinta, avendo gli stessi punti di Verona ma gli scontri diretti a favore. Alla fine della prima fase manca una sola giornata. Può cambiare il quadro? Difficile. Trieste va a Forlì mentre Verona riceve la Fortitudo: i romagnoli e i bolognesi sono in corsa per la prima piazza, quella che eviterà di affrontare Trapani nella fase a orologio. Negli scontri diretti è avvantaggiata la Effe (+10 e meno 3). Lotteranno alla morte domenica. L'ipotesi più probabile è ritrovare Trieste e Verona con i punti attuali.

    Si può legittimamente parlare di una Trieste in crisi? Certo che sì. I passi avanti che vengono raccontati e auspicati nelle analisi prepartita di coach Christian non si vedono proprio. Anzi. Una squadra che sembra sempre più smarrita, insofferente, confusa al punto da tirare con percentuali invereconde dalla lunetta. Una realtà che ha bisogno di un profondo esame, di una spietata autocritica (quelle che non si sentono mai nel dopogara), di una scossa.

    LA SOLUZIONE Quando una squadra è in crisi tutto viene messo in discussione. In Italia la prima domanda riguarda l'allenatore. Ha il controllo della squadra, la leadership, è l'uomo giusto? La risposta deve darsela la società dopo aver parlato con il coach e con i giocatori, con brutale franchezza. Poi, sempre in Italia, si esamina il rendimento della squadra. Chi ha deluso? Perchè? Chi ha reso meno può venir recuperato oppure è il caso di intervenire profondamente sul mercato?

    Quello che in Italia sembra scontato tuttavia sembra non corrispondere al metro di giudizio di una realtà che ha una mentalità americana. Nella dirigenza, nel gm, nel coach. L'impressione è che l'oggi conti relativamente nella Pallacanestro Trieste made in Usa. Non viene visto come un'urgenza il recupero di Reyes perchè serve averlo pronto per i play-off. L'atteso rientro di Ruzzier l'altra sera è stato posticipato a Forlì per non forzare i tempi visto che è importante essere al meglio in maggio e giugno. Nessun riscontro sembra venir interpretato con preoccupazione, rinviando qualsiasi verdetto ai tempi dei play-off. E non pare che qualsiasi obiezione da parte nostrana possa smuovere questa filosofia.

    Il problema è però come ci si arriverà a quei play-off. Non si potrà scendere sotto il quinto posto perchè il vantaggio sulla sesta è considerevole e la fase a orologio non consente recuperi prodigiosi. Ma prima di maggio c'è il rischio di andare incontro ad altre delusioni. Trieste sa già che dovrà affrontare in trasferta nell'orologio le prime tre dell'altro girone, impegni tostissimi, nel caso di Trapani proibitivo. Se vincere aiuta a vincere, perdere non va a migliorare il morale e l'autostima di un gruppo che per due terzi è reduce da una retrocessione.

    MERCATO L'intervento sul mercato continua a non sembrare essenziale. Ma tutte le squadre sono all'erta. La Fortitudo resta in pole per Woldetensae, se si libererà (ma domenica scorsa ha giocato 20 minuti con Brindisi...) si scatenerà un'asta per Lombardi, la pedina che forse più di tutte servirebbe a Trieste. Un'ala d'esperienza, atletica, in grado di giocare con Reyes o di sostituirlo, con Deangeli riportato al ruolo di specialista difensivo e Campogrande triplista dalla panchina, dando più profondità e qualità alle rotazioni.

    I play-off sono lontani. Lontanissimi, se l'attesa viene spesa alla finestra, a braccia conserte. 

  8. LUNEDÌ 29 GENNAIO 2024

    - Deja-vù in biancorosso. «Non è stata una buona prestazione ma adesso dobbiamo tornare a lavorare». L'avevamo già sentita. La risentiamo. I tifosi hanno gridato «Meritiamo di più». Risposta: «Siamo contenti del supporto che ci danno».

    Lo scrive Roberto Degrassi: ma ieri sera un breve, deciso «ci scusiamo» pareva brutto? Il dopogara ricorda altri. Il gm Michael Arcieri ricorda che «nel secondo tempo avevamo tre possessi a 10 punti di scarto ma non siamo riusciti a sfruttarli». Coach Jamion Christian esordisce: «Sono abbastanza contento di come abbiamo lottato ma abbiamo tirato male e dobbiamo tornare a difendere bene sui tiratori da tre, fino a qualche partita fa eravamo i migliori». Ma ha da rimproverarsi qualcosa nel piano partita? «Ci aspettavamo una gara difficile, ci sono mancate forza e grinta all'inizio, abbiamo sbagliato troppi tiri liberi e il vento non è cambiato a nostro favore». Che non è proprio la risposta che pretendeva la domanda...

    Di fronte alla constatazione che la squadra non ha ancora trovato un suo equilibrio viene chiesto se si interverrà sul mercato. «Valutiamo se ci sono opportunità ma non partiamo per setacciare il mercato» risponde Arcieri.

    Arriva in sala stampa Giovanni Vildera, meritatamente complimentato. «Ma non conta la prestazione personale quando si perde. Siamo senza i nosrtri due migliori giocatori ma non abbiamo messo quell'energia che dovevamo mettere. Questa gara ci porterà a essere umili»

    - «Il nostro grosso limite in questo momento è finalizzare poco rispetto a quanto creiamo e il non riuscire a gestire la gara quando l'abbiamo in mano». Come scrive oggi Antonello Rodio, alla fine del pari con la Pergolettese, mister Attilio Tesser inquadra con lucidità i problemi che in questo momento zavorrano la Triestina. Il tecnico riconosce anche che l'intensità che chiedeva non è stata costante, ma detto questo rivendica il fatto che la squadra ha comunque creato moltissimo: «È stata una gara equilibrata – spiega Tesser – nella quale l'intensità del primo tempo non mi è piaciuta, nel secondo invece sì. Tra l'altro nella prima frazione abbiamo sbagliato tantissimo tecnicamente, soprattutto in alcune situazioni clamorose che potevano essere molto pericolose. Ma per onestà c'è da dire una cosa: siamo arrivati cinque volte a tu per tu con il portiere e non è che tutte le squadre ci riescano. Ma nel calcio chi sbaglia paga e se non riesci a finalizzare, anche per la bravura del loro portiere, poi ci sta di essere puniti. Peccato dopo aver trovato il vantaggio aver subìto il pari in quella che di fatto era una ripartenza».

    Altro tasto dolente, infatti, è quello della gestione della gara: non è certo la prima volta che l'Unione una volta in vantaggio non riesce a chiudere la partita.

    «Apprezzo il fatto di voler andare a far gol – dice il tecnico – ma se vuoi essere una squadra importante, quando sei avanti e per di più in casa, non puoi farti recuperare sempre, questo è evidente. C'è rammarico nell'economia della partita. Se siamo cinque volte davanti al portiere e porti a casa un gol, è troppo poco. Nel complesso le finalizzazioni sono state quasi tutte nostre, ma le partite bisogna chiuderle».

    Per Tesser il fatto della gestione è anche questione della natura di alcuni giocatori e di una squadra più incline alla trazione anteriore: «Le caratteristiche di molti sono offensive – afferma l'allenatore alabardato – El Azrak ad esempio fa meno la fase difensiva di D'Urso, lo metto per rompere gli equilibri ed è stato bravo, ci ha dato un cambio di passo importante, ma qualcosina dall'altra parte si perde. È però la fase difensiva nel complesso di squadra che deve andare meglio, in effetti ci allunghiamo con troppa facilità e questo non va bene. È un problema di compattezza che ci portiamo dietro da un po'. Si può lavorare sulle caratteristiche, ma lo si deve fare soprattutto sull'attenzione e la concentrazione. La squadra è prevalentemente votata all'attacco, e impostarla sulla pressione alta porta dei pregi ma anche dei rischi».

    Infine qualche pensiero di Tesser sui singoli: «È importante che Lescano abbia ritrovato il gol, non è cosa da poco per un attaccante, ma non è facile trovare il lato buono di una partita in cui si è sprecato molto. Quanto a Correia è vero che non ha fatto bene nel primo tempo e ha sbagliato molto, ma nella ripresa è migliorato e ha fatto la sua buona gara. In generale qualcosa di troppo abbiamo concesso, però abbiamo creato molto di più».

  9. Adesso, Euskal Herria ha scritto:

    La cosa che me fa impazzir xe che molti utenti (mi compreso) iera ben consapevoli che la A2 fossi un Vietnam e che servissi un differente approccio, anche mediatico

    Credo che un po' tutti fossimo a conoscenza di dove andavamo a finire. Torno a dire che questa estate si sono date per scontate un po' troppe cose, adesso che tutto sta girando contro (infortuni compresi) si sta facendo fatica a mantenere la barra dritta anche a livello di credibilità di essere davvero una pretendente per salire di categoria.

    Ad ogni modo, l'ho notato anche stasera: come a Cividale, a un certo punto in campo avevamo sguardi spenti e occhi assenti. Che forse è ancora più grave al di là della sconfitta, perché vuol dire che sono i giocatori in campo i primi a non credere in ciò che si sta facendo

  10. 8 minuti fa, alvin66 ha scritto:

    Ma cosa (e soprattutto perche') sono venuti a fare questi a Trieste?

    Io credo che semplicemente si sia sottovalutata questa serie A2, questa estate. Si pensava a un cammino rose e fiori, fatto con giocatori esperti e talentuosi, la verità è che ora come ora non si sappia davvero cosa fare. Perché il cambio del coach non è contemplato, così come ci viene ripetuto che c'è solamente da tornare in palestra ad allenarsi, quando nemmeno viene contemplato un eventuale "gettonaro".

    La verità credo sia sotto gli occhi di tutti. E non credo che buttare mortaretti in conferenza stampa, come più di qualcuno vorrebbe dando degli incapaci a me e agli altri colleghi (c'è più di qualcuno su Facebook che si permette il lusso di scrivere queste puttanate), faccia dire ad Arcieri, a Christian e ai giocatori qualcosa di diverso

  11. DOMENICA 28 GENNAIO 2024

    - Vendicare la sconfitta dell'andata, ma soprattutto fare tre punti che sarebbero preziosi per tenere il passo del Mantova e mettere ancora pressione al Padova, considerando che fra una settimana ci sarà un altro impegno interno (dire casalingo è un po' troppo, visto che si continua a giocare a Fontanafredda): come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", questa la mission della Triestina nella sfida di oggi contro la Pergolettese (al Tognon inizio ore 14, arbitra Zago di Conegliano). Un'avversaria ostica, infarcita anche di ex, considerato che a Bariti e Lambrughi si è appena unita anche la "zanzara" De Luca. E soprattutto capace di tutto, come perdere in casa con il Lumezzane e rifilare subito dopo 5 reti al Renate in trasferta.

    Insomma una squadra da prendere con le molle, come avverte mister Tesser: «L'equilibrio serve sempre, più che mai nella gara contro la Pergolettese. All'andata ci hanno messo in difficoltà, del resto abbiamo la consapevolezza che tutte le partite sono difficili. Dovremo essere molto bravi nel tenere il campo, mentalmente pronti, con la testa giusta per fare una partita importante». Già, la gara d'andata. All'epoca l'Unione fu messa un po' in affanno dai frequenti cambi di campo della Pergolettese e dal lavoro degli esterni del 3-5-2 di Abbate. Sotto questo aspetto, Tesser per la sfida odierna ha le idee chiare: «Non si tratta di imparare da quella partita, perché ogni gara ha una sua storia. In quell'occasione avevamo perso, pur giocando soprattutto la ripresa nella loro metà campo, creando molto e non concretizzando. È vero che giocarono molto sui cambi campo, ma tanto dipende dall'interpretazione che noi riusciamo a dare della partita. Il Renate aveva un modulo speculare al loro, ma di cambi gioco ne hanno presi tantissimi lo stesso. Quindi bisogna interpretarla bene, dare grande intensità di gioco in entrambe le fasi, mettere in pratica al meglio le contromisure e gli accorgimenti tattici che abbiamo preparato per limitare i loro cambi campo». Oggi sarà ancora assente Matosevic, mentre rientrano Redan dalla squalifica e Pavlev dall'infortunio. Ancora parecchi i dubbi sulla formazione, «sto valutando ancora un paio di situazioni rispetto a Vercelli, deciderò all'ultimo», conferma Tesser.

    Davanti ad Agostino potrebbe rientrare Malomo accanto a Moretti o a Struna, poi a destra è favorito Germano mentre a sinistra si potrebbe rivedere Anzolin ma Petrasso si è dimostrato una valida alternativa. A centrocampo Correia play con Celeghin e Vallocchia mezzali, mentre D'Urso sarà alle spalle di Lescano e uno fra Redan e Vertainen. Non fa più parte della lista Pierobon in partenza per la Juve Stabia e non c'è neanche Rizzo, che oltre ai problemi alla caviglia potrebbe anche lui fare la valigia. E a proposito di mercato, Tesser fa capire che anche in entrata potrebbero esserci novità: «Il mercato è per tutte le squadre un periodo sempre un po' particolare, noi cerchiamo di gestirlo nel miglior modo possibile. Io conto sempre tanto sullo spirito di squadra, di avere un gruppo sempre coeso. Qualcosa in uscita ci sarà, un paio di pedine, quindi pens o che arriverà un altro giocatore che a questo punto credo serva».

    - Sfruttata la prima occasione, non si può sprecare neanche la seconda. Come scrive oggi Roberto Degrassi, contro RivieraBanca Rimini oggi alle 18 la Pallacanestro Trieste può sfruttare il fattore campo per la seconda volta in quattro giorni. Il successo su Chiusi ha consegnato il quarto posto in solitudine, un'eventuale vittoria a spese dei romagnoli di Dell'Agnello rinsalderebbe quella posizione ma potrebbe anche offrire nuovi spiragli. La partita attorno a cui ruotano i destini delle prime quattro in classifica è quella del Carnera tra Udine e Unieuro. Un successo friulano porterebbe tra sette giorni Trieste a giocarsi a Forlì la possibilità di chiudere la prima fase persino al terzo posto, prospettiva che pareva impraticabile dopo il doppio ko nei derby regionali.

    La condizione d'obbligo è battere Rimini. Compito non agevole. Il rendimento esterno dei romagnoli dopo l'arrivo di Dell'Agnello in panchina è interessante: hanno vinto le ultime due trasferte a Cento e a Chiusi e hanno perso con scarti entro 5-6 punti a Udine, a Bologna e a Verona. Il confronto statistico tra Trieste e Rimini premia i biancorossi nei punti (80.6 di media, miglior attacco del girone, contro 76.4), tiro da tre (34% contro 33% e con un numero di tentativi superiore) e rimbalzi (43,8 contro 36,8). Rimini è la squadra che perde meno palloni di tutte (11 per gara) ma è anche la primatista negativa nei recuperi. Bisogna tenere conto, naturalmente, che la squadra di Jamion Christian è ancora priva di Reyes e di conseguenza la partita a rimbalzo sarà molto più complicata di quanto dicano i numeri visto che oltre a Johnson e l'ex Simioni Rimini può far valere anche l'atletismo di Anumba.

    Atteso al rientro invece Michele Ruzzier e ce ne sarà bisogno visto che il settore piccoli a disposizione di Dell'Agnello è di ottimo livello.

  12. SABATO 27 GENNAIO 2024

    - Non c'è niente di scontato. Come scrive oggi Roberto Degrassi su "Il Piccolo", ripetiamolo come un mantra perchè sarà il tormentone delle prossime settimane. Se non era scontata la partita di recupero contro Chiusi ultima, figuriamoci se lo può essere quella di domani. Alle 18 al PalaTrieste arriverà la RivieraBanca Rimini di Sandrokan Dell'Agnello, una mina vagante del girone rosso. Alla stregua di Cividale - e già questo basta per drizzare le antenne - i romagnoli navigano nella terra di nessuno tra un possibile settimo/ottavo posto da play-off e un piazzamento inferiore con lotta per la salvezza. Inoltre hanno in Justin Johnson - sfortunatissimo all'andata, portato all'ospedale dopo un fortuito scontro con Reyes - un elemento difficilmente marcabile dai lunghi di coach Christian. Punti arrivano anche da Marks (18 di media) e Grande (24 in 26 minuti contro Nardò).

    Trieste dovrebbe recuperare Michele Ruzzier dopo la scavigliata a Cividale. Il play ha saltato il recupero con Chiusi, si è allenato a parte ma domani dovrebbe essere tra i 12 anche se con un minutaggio da verificare. Le ultime due partite della prima fase sono una prova generale, la prima volata verso il clima ancora più incandescente della prossima fase a orologio. Vincendo Trieste metterebbe un'ipoteca sul quarto posto e potrebbe agganciare Udine qualora i friulani perdessero al Carnera con Forlì. Se vincessero Trieste e Apu, invece, domenica prossima i biancorossi avrebbero la chance, imponendosi a Forlì, di raggiungere i romagnoli avendo gli scontri diretti a favore. Domani Verona, che ora insegue Trieste a due punti, sarà ospite di Nardò, rischiando.

    CHRISTIAN Nell'analisi prepartita Jamion Christian fotografa così gli avversari: «Rimini ha cambiato coach poco prima di affrontarci all'andata. Si vede il cambiamento in come giocano, nella fisicità, come muovono la palla. La loro società ha fatto la mossa che doveva essere fatta per far sì che la squadra potesse dare il massimo. Noi dovremo difendere a un livello più alto rispetto alle ultime tre settimane». Quanto ai pochi giorni di preparazione per il match, Christian assicura: «Abbiamo il morale e la fiducia piuttosto alti. Non sempre otteniamo i risultati che vogliamo ma alla fine saremo dove vogliamo essere. Ho grandi leader».

    AMBASCIATORE E CONSOLE USA Si rafforza la partnership strategica tra la PallTrieste, con una proprietà americana, e il Governo degli Stati Uniti. Il general manager Michael Arcieri, il chief of staff Csg Ajeet Sekhon e il componente del CdA Prabhdeep Sekhon hanno incontrato l'ambasciatore degli Stati Uniti Jack Markell e il console generale a Milano Douglass Benning.

    IL LIBRO SU RUBINI Domani alle 16.45 nella sala stampa del Palatrieste verrà presentato il libro dedicato a Cesare Rubini nel centenario della nascita, "Un principe tra due mondi", scritto dal giornalista Sergio Meda, dallo storico sportivo Sergio Giuntini e da Mario Zaninelli che l'ha conosciuto ed è stato amico di famiglia.

    - Forte del successo di Vercelli, la Triestina torna a Fontanafredda per riprendere il filo della vittoria anche con il "Tognon", interrotto dal rocambolesco epilogo del match con l'Albinoleffe. Lo scrive Antonello Rodio sul quotidiano locale odierno: domani alle ore 14 la squadra alabardata se la vedrà con la Pergolettese, formazione altalenante più che mai, capace di rifilare cinque gol al Renate in trasferta dopo aver perso in casa con il Lumezzane. La pericolosità dei gialloblu di mister Abbate comunque è certificata dal successo ottenuto sull'Unione all'andata, per cui servirà certamente la miglior Triestina per venirne a capo.

    Una Triestina che si presenterà anche domani senza Matosevic fra i pali. Il portiere infatti sta ancora male dopo l'influenza della scorsa settimana: ha preso anche la bronchite ed è sottoposto a cure antibiotiche, pertanto non sarà disponibile. Al suo posto ci sarà ovviamente Agostino, che a parte la perplessità nell'uscita sul gol della Pro Vercelli, si è dimostrato comunque portiere affidabile. Per il resto invece Tesser torna ad avere una rosa pressoché completa: ovviamente non ci sarà Pierobon in partenza ormai per la Juve Stabia dove raggiungerà Adorante, ma il sostituto designato la società lo aveva già trovato in Ballarini, che nel frattempo è cresciuto di condizione e potrebbe essere pronto per almeno uno spezzone di partita. Ritorna a disposizione dopo la lunga squalifica di tre giornate anche Redan, assente dalla sfortunata serata con il Padova di fine dicembre, quando si rese protagonista di una movimentata espulsione. E tornerà fra i convocati anche Pavlev, che ha ancora un po' di disturbi alla schiena ma ha ripreso ad allenarsi e sarà a disposizione. Si tratta di due rientri importanti che consentono a Tesser maggiori alternative sia in attacco che in difesa.

    Detto questo, si è visto con Malomo che quando uno rientra da una squalifica non ha subito il suo posto assicurato fra gli undici di partenza, pertanto non è affatto certo che sarà Redan ad affiancare Lescano in attacco. L'olandese infatti se la dovrà vedere con Finotto ma soprattutto con Vertainen, sempre abbastanza positivo fin qui anche se ancora senza il necessario killer instinct sotto porta. Dietro alle due punte sembra invece scontato l'impiego di D'Urso, con l'eventuale staffetta molto frequente nel finale con El Azrak. A centrocampo è favorito il solito terzetto con Correia play e Celeghin e Vallocchi mezzali, con Fofana e Ballarini principali alternative, mentre in difesa, detto di Agostino, potrebbe essere arrivato il momento del rientro nella coppia centrale di Malomo, che potrebbe dare un po' di respiro a Struna o a Moretti. Grande abbondanza fra i terzini: a sinistra potrebbe tornare dl primo minuto Anzolin ma Petrasso ha dimostrato di poter essere una valida opzione, mentre a destra è favorito ancora Germano su Ciofani, senza dimenticare che anche Pavlev può dare una mano.

  13. Condivido un messaggio di @molly, nostra utente di vecchia data, per la pubblicazione del suo libro

    Cita

    Buongiorno a tutti, Ringrazio di cuore  tutti voi per l'aiuto prestato.

    Tuttavia mancano ancora 140 copie da vendere per arrivare al traguardo così che venga pubblicato il mio libro...Vi prego  di continuare a spargere la voce tra amici colleghi e parenti e di condividere il link https://bookabook.it/libro/il-segreto-dellimmortalita-il-rito/ che non si sa mai tra loro si trovino persone interessate ad acquistarlo, così da poter vedere trasformato in realtà uno dei miei sogni .. ringrazio sentitamente.

     

  14. Credo che, arrivati sin qui, sia quasi "inutile" fare calcoli e supposizioni. Mi sembra logico che non siamo da primissima fascia, così come questa sia una società che crede ciecamente (e spera) nel lavoro del coach e di questo gruppo-squadra.

    Magari un "profilo basso" aiuterà questo team ad avere meno pressioni sulle spalle, a questo punto vediamo sin dove si arriva nella fase ad orologio e fine...

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