Buongiorno. Onestamente Tesser mi piaceva, ovvero, mi dava sicurezza il suo nome in panchina.
Poi, confesso, ho sempre aspettato la “sua” Triestina, perchè il calcio champagne l’ho assaggiato, forse, ma ero sempre nella condizione in cui il sommellier ti fa assaggiare un buon vino ma poi aspetti di averne il bicchiere pieno. Ora: abbiamo una discreta posizione di classifica, è vero, ma anche le coronarie a rischio: quante partite vinte all’ultimo minuto o all’ultimo secondo a volte col tiro della domenica? In tutta franchezza, con l’organico e le potenzialità intraviste e un allenatore scafato per la C mi aspettavo qualche partita difficile ma anche alcune partite sul velluto o quasi. E a volte arrembaggi contro squadre chiuse o con l’autobus davanti la difesa. Invece tante volte ho visto organici modesti esaltati nelle partite contro noi, e, facendo un’analisi lucida, tante volte ci siam dovuti difendere col coltello tra i denti.
Quindi: continuo ad ammirare Tesser, capisco la babele di lingue in spogliatoio, giocatori scommessa e potenziali non esplosi (ancora), ma essenzialmente credo che se il problema è che non ti arrivano terzini difensivi o le mezze ali che coprono, a un certo punto dovresti cercare di far giocare la squadre alla Zeman: 2 gol tanto li prendiamo, puntiamo a farne 4 o 5. Abiura il suo credo da allenatore? A un certo punto un bravo cuoco è quello che crea con ció che ha a disposizione, non quello che fa sempre, splendidamente, lo stesso piatto.