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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 17/06/2019 in tutte le aree

  1. Ufficiale casomai sarà domani, dopo l'incontro con i procuratori, diciamo che promette molto bene
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  2. ……come oggi un anno fa succedeva……. Sono nato e cresciuto in un piccolo Paese della Bassa Friulana FRAFOREANO già dal nome di difficile pronuncia si capisce che era dura….in realtà un Feudo che negli anni della mia fanciullezza contava forse 300 abitanti…tutti o quasi lavoravano in agricoltura…e i più arditi e fortunati in qualche fabbrichetta locale vicino al Feudo…..un piccolo paese dove circa una quindicina di ragazzi tra i 10 e 15 anni avevano un sogno… giocare a calcio e diventare un campione ….avevamo un palone di proprietà del Parroco…e il ns campo da calcio era il cortile di quello che da noi si chiamava asilo…nei posti più evoluti oratorio…..quel pallone bisognava chiederlo tutte le volte che si voleva giocare…e l’ok era indubbiamente legato ad orari e soprattutto alla partecipazione assidua al catechismo e alle varie funzioni religiose…… La vita di quei 15 ragazzi poi si è evoluta in mestieri diversi chi il poliziotto, chi l’enologo chi l’operaio specializzato chi il parrucchiere chi l’advisor chi l’impiegato….e da quel sogno siamo tornati alle vere certezze dell’uomo Friulano il LAVORO e la CASA…..per fare famiglia… Personalmente la mia vita stata teatro di tante tante e faticose salite e rovinose cadute… lavorative e ma soprattutto umane ..….e anche per me giocatore mediocre che aveva cercato fortuna con l’arbitraggio (immaginatemi in divisa nera) …quel sogno che sembrava morto….il 23/12/2014 si riaccende….. Dopo la fine 13 anni prima della carriera dirigenziale nella Pallavolo…avevo giurato di non lavorare nello sport…e dopo aver realizzato le 2 certezze Friulane LAVORO e FAMIGLIA…per i motivi e con la storia che ormai tutti sanno Ricomincio con lo sport a TRIESTE in uno sport a me totalmente sconosciuto…. Questa squadra lo voluta con tutte le mie forze nell’estate del 2015 avrei fatto di tutto…..avevo capito che qui….andate a rivedere le mie parole dette in conferenza stampa forse quel sogno si poteva avverare…e qui eravamo sicuro più di 15 ad averlo…… Da qui parte la mia/ NOSTRA piccola storia nella Pallacanestro TRIESTE fatta di 3 campionati di grandi gioie….e il 16/06/2018 VINCIAMO i ns, primo SCUDETTO si Amici perché noi lo abbiamo vinto…e siamo tornati in serie A….…NELLA CITTA’ del BASKET……io l’uomo di Fraforeano sono il Presidente della squadra che ha fatto la STORIA del BASKET in ITALIA….IL NOSTRO SOGNO SI AVVERA IL MIO SOGNO SI AVVERA….. Questi tre anni abbiamo lavorato meglio perchè avevamo buone disponibilità economiche ma negli anni precedenti si è lavorato bene ance nella miseria…con poco sono stati centrati i playoff…e questo certo non è merito mio ma di chi c’era prima di me….. Dal 26 Marzo 2019 per la Pallacanestro TRIESTE (TRIESTE ricordate che io ho preteso la scritta sulle maglie e ovunque)….per noi è cambiato tutto….e dopo un primo capibile smarrimento ad oggi mi permetto di dirvi di non perdervi in elucubrazioni riguardanti budget soci padroni… la societa e i bilanci sono a posto.. di sogni che non ci sono e non voglia di continuare se non da poveri….stiamo TUTTI e dico TUTTI lavorando serenamente per fare il meglio… Ricordiamoci TUTTI ogni uno nel proprio ruolo chi eravamo…dove eravamo…quanto abbiamo desiderato la serie A e quanto abbiamo lavorato ognuno nel ns. ruolo per conquistarla si perchè NOI 1 anno fa come oggi l’abbiamo meritatamente conquistata….. Oggi io sono ancora i Vs. Presidente e in stretta collaborazione con il CDA sto lavorando per dare un futuro un altro futuro certamente diverso da quello che immaginavamo….ma magari migliore perché diverso….ma NOSTRO….e credetemi non ho mai avuto questa certezza in questo AMBIENTE….stiamo tutti lavorando ASSIEME…e questo e importantissimo e determinante,,, Non so cosa sarò nel prossimo futuro TRIESTE….ma qualunque cosa farò/sarò…..il mio impegno sarà all’insegna dell’onesta nella chiarezza e nella trasparenza di azioni e parole….e come sempre mettendo davanti a tutto e tutti la Pallacanestro Trieste……. Ora ricominciamo tutti a fare ogni uno il ns ruolo….Dirigenti allenatore tifosi giocatori….a si gli Italiani rimangono tutti….mentre come sempre gli stranieri possibile che cambino e non solo per soldi magari anche per scelte tecniche…..simpatizzanti medici e giornalisti tutti comunque UNITI per TRIESTE in serie A…..l’Europa…forse chissà succederà ..se non succederà la riconquistiamo e quando saremo pronti magari la vinceremo…..ecco il prossimo il SOGNO…..come diceva una canzone questo è il nostro secondo TEMPO e io voglio godermelo e vincerlo…..e sarà sicuramente splendido… PS tra poco arriva la campagna abbonamenti….questione di giorni…in settimana la presenteremo….
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  3. Io vi seguo sui discorsi tecnici ma non comprendo minimamente quelli moralistici, onestamente. Trattasi di dinamiche normalissime, e prendersela con Pavanel (o con Milanese) perché ognuno fa i suoi interessi non ha alcun senso. Discorsi come "se nol xe convinto che el vadi via" possono essere sensati se riferiti a quel che pensa Pavanel, ammesso che qualcuno possa saperlo, ma non hanno attinenza con la realtà laddove si discutono le dinamiche fra tesserati e società. Da che mondo è mondo, si confrontano tre professionisti (un tesserato, allenatore o giocatore che sia, il suo procuratore e il rappresentante delle società) in un tavolo dove ognuno fa legittimamente i propri interessi. Un procuratore che non cercasse, dopo un'ottima stagione, di spuntare condizioni migliorative per Pavanel, facendo leva come ovvio sulle eventuali offerte, sarebbe un procuratore che non sa fare il suo lavoro. Stesso discorso per la società, che legittimamente cerca di spendere il meno possibile e di non essere vincolata da tempi troppo lunghi che ne condizionino, inevitabilmente, le scelte. È il gioco delle parti, cosa c'è da stupirsi? Qualcuno pensa seriamente che Granoche o Costantino (sparo i primi due nomi che mi vengono in mente, del tutto a caso) abbiano firmato in bianco per amore della maglia? È la logica del calcio professionistico, dello sport professionistico in genere ed è la ragione per cui personalmente non ho mai provato alcun tipo di venerazione verso alcun tipo di giocatore, ben sapendo che il mio idolo diventerà l'idolo di chiunque sia disposto ad offrirgli di più. Del resto, è quello che farebbe chiunque di noi nell'ambito della sua professione: mettere sul piatto una eventuale offerta migliorativa per spuntare condizioni migliori nel proprio posto attuale, e se ciò non risultasse possibile riflettere un attimo. Che c'è di male, esattamente? È la normalità assoluta, salvo eccezioni rare proprio in quanto tali. Io credo che alla fine Pavanel rimarrà qua, si trova bene ed è legato a Trieste. E alla fine, immagino, si troverà un compromesso che accontenti tutte le parti in causa. Ma accusarlo perché cerca semplicemente di difendere i suoi interessi è fuori dal mondo, così come è scontato che Mauro difenda quelli societari. Succede quotidianamente, in tutte le società sportive di tutti gli sport professionistici del pianeta, cascare dal pero equivale a controllare se sta scendendo Babbo Natale dal camino. Poi si può discutere all'infinito se la riconferma sia opportuna, è legittimo ed è un classico e divertente gioco da tifosi. Ma dare patenti di irriconoscenza o insensibilità non ha senso alcuno, verso nessuna delle parti in causa. Ognuno fa i suoi interessi, come è sempre stato e come sempre sarà...
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