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atleticoiero

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  1. Sempre avuta quest'impressione, cioè che Parpiglia conti molto là dentro e che sia nella fazione che conta.
  2. Risposta breve: l'Italia dovrebbe essere strutturata dal punto di vista economico e sociale come il Regno Unito (paese che ha un sistema che reputo odioso ma che in alcune sue funzioni basiche funziona ancora). Un paese che negli ultimi trent'anni è stato letteralmente spogliato da ogni sua sovranità (che prima, piaccia o non piaccia aveva pure in campo sportivo) non può fare alcuna manovra in campo politico, figuriamoci in quello sportivo...
  3. Quel Milan vinse molto di più in Europa che in Italia perché di fatto la grande concorrenza l'aveva tutta in patria, era così bello il calcio dopo di Sacchi che nei primi Anni 90 la FIFA riscrisse il regolamento per evitare che il calcio si trasformasse in una sorta di rugby giocato con i piedi... Comunque per non intasare la chat rimando a questo articolo che ho scritto a quattro mani sul tema: https://gameofgoals.it/2021/11/22/calcio-totale-una-creatura-multiforme.html
  4. Ma cosa c'entrano ste cose? Se Van Basten dice che il calcio di Sacchi è completamente antipodico a quello di Cruijff/Guardiola forse un motivo ci sarà visto che è stato allenato da entrambi... forse siamo noi in Italia ad aver travisato quel tipo di calcio. Appunto Sacchi ha cambiato il nostro modo di concepire le partite in trasferta (cosa lodevole ma a carattere geografico limitato ecco), poco sopra avevo scritto che eravamo uno dei movimenti calcistici più atipici ed insulari del mondo perché concetti che da noi negli Anni Ottanta sembravano rivoluzionari negli altri paesi erano applicati già da decenni (ripeto decenni). Eravamo noi ad essere anomali, non Sacchi ad essere un profeta...
  5. Va detto che i campionati sudamericani di allora erano forse più tosti e competitivi di quelli europei e tatticamente non c'era tutto sto divario (la finale del 1970 lo testimonia...)
  6. Arrighe, che secondo me non ha nulla a che spartire sia con l'Ajax che con Guardiola per tipologia di calcio proposta (del resto basta chiederlo a Van Basten)... semmai paragonerei Arrigo a Lobanovski. Sono d'accordo che siano state le squadre più influenti, ma anche quelle che avevano più talento nell'undici titolare.
  7. Sì concordo a grosse linee con quanto sostieni, però il calcio di allora era molto meno uniformato di quello odierno, e per questo più difficile, perché c'erano tanti più imprevisti. Il Brasile nel 1970 deve sudare sette camicie contro l'Uruguay perché gli uruguagi fanno la loro classica zona appiccicosa (che per altro hanno sempre fatto...) e Pelé è costretto ad arretrare la sua posizione, ovviamente nulla di ciò accade contro l'Italia che gioca con marcature individuali e baricentro basso, un invito a nozze... Che l'Ajax sia stato rivoluzionario sul piano dei ritmi invece ho i miei dubbi visto che il calcio atletico era già ben che avviato negli Anni Sessanta dalle squadre britanniche e da quelle dell'Est (Dinamo Kiev, Spartak Trnava per fare dei nomi), lo stesso Crujiff si autodefiniva lento e più bravo a far correre il pallone che a correre...
  8. Vero, perché il Numero per antonomasia era il 9, quello del grande Di Stefano (numero poi indossato da Cruijff, prima che personalizzasse i suo 14, e Charlton in suo onore)
  9. Appunto, eravamo noi in Italia ad essere impostati in maniera anomala (e sul perché di questa cosa si potremmo scrivere trattati...), l'Italia nel 1970 gioca con marcature individuali a tutto campo e libero staccato contro una squadra che non dava punti di riferimento offensivi, come spararsi sulle palle... Brasile del 1970 che comunque era una squadra atleticamente poderosa, che si era preparata con piglio quasi militaresco ai mondiali messicani. Saldanha e Zagalo avevano studiato Inghilterra e Cecoslovacchia, le due squadre atleticamente più strabordanti dell'epoca, ed avevano messo sotto contratto specialisti di altissimo livello della preparazione atletica per seguire la squadra. Brito era un atleta che aveva prestazioni aerobiche superiori a qualsiasi giocatore dell'epoca. Infatti i brasiliani dicono di capire di potercela fare quando superano l'Inghilterra, che reputavano la squadra atleticamente più forte e tosta. Alla faccia del calcio bailado, disorganizzato e improvvisato (uno dei tanti luoghi comuni sul Brasile)...
  10. Credo che vada usata un po' di onestà intellettuale (e cognizione di causa) quando si giudica il passato. Innanzitutto quella che i ritmi di gioco fossero più bassi è una balla sesquipedale: ho visto finali di F.A. Cup degli Anni Cinquanta che per intensità di gioco complessiva e ritmi non erano affatto inferiori a molte partite di oggi. La differenza tra il calcio di oggi e quello di ieri (ma quale ieri?) sta principalmente in due cose: 1. Le squadre erano molto più lunghe, tra giocatore e giocatore intercorrevano molti più spazi, quindi le individualità avevano molto più spazio. 2. C'era una minore intensità nel breve, le corse erano molto più basate sul fondo Trascuriamo però che le squadre coprivano il campo in modo diverso: negli Anni Cinquanta si giocava con il WM è cioè con marcature individuali a tutto campo di fatto (cosa per la quale devi avere corsa e ritmi da fondista) e scarsa organizzazione tattica. Ma dagli Anni Sessanta il discorso cambia: in tutta l'Europa dell'Est si inizia a giocare con 4-4-2, pressing e calcio collettivo, stesso discorso per Inghilterra e paesi nordici anche se con minore rigore collettivista, in Olanda abbiamo il Calcio Totale. Insomma gli unici impostati in maniera anomala con squadra lunga, marcature individuali e libero eravamo noi in Italia e la Germania Occidentale...
  11. E' morto Il Calcio, per me il prototipo del calciatore perfetto: classico, elegante, completo, in poche parole perfetto!
  12. Ci provo io: Giacomini 0: The Invisible Man, non c'è mai ma quando c'è è meglio che non si presenti, se questo è intelligente siamo a cavallo, della serie "prima de parlar tasi!" Parpiglia 0: uno dei personaggi più sconci che abbia visto girare su un campo di calcio professionistico, anda de nottolada, capello unto alla Gianni De Michelis e arroganza un tanto al chilo alla Marchese del Grillo "io so io e voi non siete un ca**o!", semplicemente incommentabile ed inguardabile! Romairone 0: lui a differenza di Parpiglia i capelli li ha in ordine e puliti, il problema è che non sa fare mercato oppure è abilissimo a farsi gli affaracci suoi. Bonatti 2: un laureato al Cepu che pensava di insegnare fisica quantistica ad una classe di semianalfabeti e ripetenti, un autentico elefante in una cristalleria Pavanel 5: ha molte attenuanti, però ha una media punti davvero troppo bassa e sembra non essere ancora entrato completamente nella testa dei suoi giocatori anche se qualche miglioramento si vede. Un gentiluomo capitato a fare il trapezista al Circo Orfei. Pisseri 6.5: estremo difensore che in questa categoria ci sta tutto, bravo in porta anche se un po' approssimativo nelle uscite, va detto che la "muraglia" che dovrebbe proteggerlo non lo aiuta di certo. Mastrantonio 5: a parte la giovane età non mi convince appieno anche se è normale essere imperfetti a quest'età. Ha la sfiga di non trovarsi nel posto giusto per essere valorizzato con un preparatore dei portieri che ha il pregio di far peggiorare qualsiasi portiere che allena Ciofani 6: lento ed impreciso sulla fascia, al centro della retroguardia può essere un giocatore da cui ripartire. perché l'esperienza non gli manca. Ghislandi 5.5.: abbastanza altalenante e impreciso, ha alternato buone prestazioni a imbarazzanti scene mute, probabilmente ha bisogno di un contesto più sereno dove mostrare le sue qualità. Di Gennaro 5: il contesto di squadra non lo aiuto, lui ci ha messo de suo con errori evitabili per un giocatore della sua esperienza. Rocchi 4: una pippa al cubo, va detto che in un contesto un pelino più organizzato non sarebbe così sciagurato. sabbione 2,5: come detto scarso ma con l'aggravante di essere indolente e arrogante, uno di quei giocatori che sarebbero capaci di far bestemmiare pure un chierichetto. Sottini 4.5: poca cosa, anche lui da rivedere in contesti più probanti. Galliani n.g.: se non gioca in una squadra così mal messa un motivo ci sarà.... Sarzi Puttini 2,5: il gemello di Sabbione, cisto e se credi un fenomeno... Lombardi 2: a differenza del Duo Fasano qualità le avrebbe, gli manca la voglia e per questo mezzo voto in meno... Paganini 6: a sprazzi ma a mio avviso merita la sufficienza, è uno dei pochi giocatori in grado di accendere la squadra, sebbene assai ad intermittenza. Gori 5.5: ha due piedi che sono due tombini di ghisa e non ha più la freschezza dei giorni migliori, il suo lo fa ma non è ancora sufficiente. Lollo 6: avrebbe qualche anno in meno sarebbe un giocatore valido ed utile alla causa. Pezzella 4.5: piedi buoni ma assai indolente, non ha i tempi di gioco giusti per fare da regista, non ha carattere per fare il leader, per ora bocciato. Pellacani n.g.: come detto su Galliani, se non gioca in una squadra così mal messa un motivo ci sarà.... Felici 6: il Mensah ariano, prima di calciare in porta è giocatore da 8, dopo da 4, media matematica... Furlan 4.5: un'alaccia che non azzecca un cross, a mio avviso tra i giocatori più deludenti. Ganz 6: per caratteristiche non può fare reparto da solo e gli arrivano palle con il contagocce, mezzo assolto ma appena sufficiente. Adorante 6: pachidermico e pasticcione, nonostante ciò è tra i nostri migliori attaccanti... Petrelli 2: vedi alla voce Lombardi, con la scusante parziale della giovane età. Minesso 4: piedi ce li ha ma non ha una precisa collocazione tattica e fisicamente è messo quasi come mio nonno novantenne.
  13. Difesa pasticciona, attacco asfittico, alla fine in queste condizioni perdi anche gare come queste dove non meritavi assolutamente di uscire sconfitto. Però spero che la pausa serva per fare un due riflessioni su questa rosa costruita da cani!
  14. Sicuramente, ma ciò non toglie l'ottimo livello dei campionati sudamericani di allora.
  15. Era un altro calcio: i vari Cuciuffo, Giusti, Batista, Ruggeri in patria vantavano una grandissima considerazione in un periodo in cui le Intercontinentali venivano spesso vinte dalle sudamericane (il campionato argentino non era inferiore alla maggior parte dei tornei europei, Serie A esclusa). L'Argentina dell'86 era organizzatissima dietro dal suo allenatore molto più di questa che però ha più qualità in mezzo.
  16. Infatti secondo me l'Argentina del 1986 era molto più forte dietro, questa in mezzo, davanti Diego e Messi si equivalgono.
  17. Sì, la partita del '70 fu un mega catenaccio dell'Italia contro una grandissima Germania che meritava ampiamente la finale...
  18. Come emozioni e patos sicuramente, anche Italia-Germania 1970 fu la sagra degli errori...
  19. Concordo: dominio tedesco nel 1970, dominio argentino oggi.
  20. Una squadra di calcio (Argentina) contro una squadra di rugby (la Francia), giusto che sia finita così. Credo che questa di oggi sia la più bella finale di sempre, un'occasione giusta per ridare lustro ad una competizione come i mondiali che nelle ultime edizioni ha regalato poche partite "leggendarie", questa è una di queste...
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