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atleticoiero

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  1. Sento delle critiche al "giuoco" di Bordin, ma a mio avviso dopo tre partite di ordinaria follia sta semplicemente facendo il calcio che conosce meglio e che gli è più congeniale ed i risultati stanno arrivando.
  2. Io però in questo caso non capisco le critiche a De Zerbi che mi sembrano in realtà molto "resultadiste": gioca in uno contro uno, non utilizza le diagonali, va bene, ma non c'è scritto da nessuna parte che bisogna per forza utilizzarle (per me non esiste un Vangelo del calcio). Semplicemente De Zerbi ha il suo credo calcistico (che può piacere o non piacere) e lo sta applicando alla lettera: gli sta riuscendo in realtà benissimo in realtà di secondo piano, in grandi piazze dovrà per forza adattarsi ma non abbiamo per il momento la controprova. Quello che mi dà fastidio è semmai gli osanna da parte della carta stampata e da parte degli Adani e Cassano di turno verso qualsiasi allenatore che prova a giocare in un certo modo, come se giocare con difesa alta e tanti giocatori offensivi sia sinonimo di bravura...
  3. Però il Bayern da qui in avanti potrà solo concentrarsi sulla Champions ed è fattore non da poco... che una squadra come la Lazio abbia solo fatto il solletico ad una delle versione meno competitive del Bayern degli ultimi 15 anni è fatto che deve far pensare...
  4. Esatto, le squadrette sono altre, Chioggia in C ci sta eccome.
  5. Anche io penso che Tesser sia stato preso come "biglietto da visita" per la piazza...
  6. Evidentemente la "proprietà" (o meglio Menta e soci) volevano così...
  7. Mah, secondo me Spalletti è stato il primo a volersi defilare da Napoli e non solo per la presenza del "rompiscatole" DeLa: certi miracoli sportivi capitano una volta nella vita.
  8. L'Inter per me da due anni ormai è una delle quattro squadre più forti a livello europeo, invece un (presunto) guru del calcio italiano la pensa all'opposto...
  9. E' qui che i conti non mi tornano: Bordin fa queste scelte perché ci crede (se lo fa è un folle) o perché alla proprietà interessa ciò? Parliamo del vice di Mandorlini, un allenatore che ha sempre proposto un calcio abbastanza basico nelle squadre che allenato: difesa bassa, botte a centrocampo e lancioni sulla boa d'attacco.
  10. Il Real gioca con un vero tridente, le altre hanno tutti centrocampisti camuffati da attaccanti.
  11. Viste le partite di questa prima settimana di Champions: gioco terrificante e di bassissima qualità, sembra di essere tornati alle famose tonnare dei primi Anni Novanta, solo che in quel caso erano dovute al modo di giocare delle squadre, in questo caso a scarsa qualità e mancanza di idee degli interpreti in campo. Tutte le squadre sono così impostate: difese (e difensori) imbarazzanti, centrocampi folti e con giocatori monotematici che sanno solo fare passaggi di un metro all'indietro, attacchi spuntati con gli unici giocatori in grado di creare la superiorità che sono dei velocisti e non dei dribblatori. Se questo è lo "spettacolo" della Champions, se questo è il ""giuoco europeo" che devono fare le nostre squadre (e che sta cercando di fare la Triestina di Bordin 😀) tanto meglio fare la Superlega e buona notte al secchio!
  12. Io di Bordin, dalla TV ho visto solo che ha imprecato ed urlato per tutti i novanta minuti correndo nervosamente per l'area tecnica, immagino che sia anche questa tutta farina del suo mentore Mandorlini.
  13. Rabbonire a arruffianarsi la piazza, non vedo altre motivazioni!
  14. Biasin : Rosenzweig = Milanese : Menta Mi è venuto in mente questo parallelo, stesso rapporto tra le "coppie".
  15. Certamente, poi la macchia d'olio si è estesa...
  16. In cui ci ha messo molto del suo A.M. "carigando" i giocatori accantonati da Tesser, sono cose ormai note per chi è nel calcio (anche a bassissimi livelli) come chi scrive.
  17. La mia vuole essere una disamina sulla situazione, particolare di questo momento, e generale della stagione e degli "interessi" di questa proprietà. Allora, ieri ho visto una squadra davvero alla frutta dal punto di vista fisico e scarica dal punto di vista mentale, il che mi fa pensare al fatto che da un lato molta energia è stata spesa fino in questo momento con la squadra che, a mio modo di vedere, è andata aldilà di ogni rosea aspettativa inziale (a mio avviso restiamo una squadra buona ma da 3°/4° posto), dall'altro lato invece mi sembra che parte della rosa (composta, sottolineo, da molti giocatori non abituati al calcio italiano) non è entrata in sintonia con le idee, abbastanza tradizionaliste e canoniche, del mister. Parlando invece di una panoramica più a livello generale ho notato fin da subito una certa discrepanza tra le idee di Tesser e quelle della proprietà. Da una parte un allenatore abbastanza vecchia scuola, ancorato ad una visione ultra specialistica dei ruoli in campo e delle gerarchie in spogliatoio, dall'altro una società che invece "mastica" un calcio contemporaneo fatto di rose extralarge, porte girevoli, spogliatoio concepito come una sorta di stazione di smistamento. Infatti, devo essere sincero, mi sono stupito all'inizio della scelta di un tecnico come Tesser, probabilmente mossa che è stata fatta per ingraziarsi la piazza e mostrare che si voleva fare le cose "seriamente" dal punto di vista sportivo. Il problema, a parer mio, è che l'intento principale di questa società è di fare sì le cose seriamente, ma dal punto di vista del business e ciò non è detto che collimi con i risultati sul campo anche se, va detto, in questa prima parte di stagione ciò sembra essere avvenuto. Nel futuro invece cosa avverrà? Chi vivrà vedrà, la mia impressione è che gli americani non siano arrivati qui di passaggio!
  18. Oggi non ci sono più calciatori e personaggi di questo calibro semplicemente perché le condizioni materiali della nostra epoca non possono permetterlo: il calcio è sempre lo specchio di una società, di un paese e di una cultura. Oggi magari esistono ancora i Riva ma per necessità si comportano in modo diverso perché il mondo e la società sono diverse.
  19. Mourinho però ha una metodologia di allenamento precisa (basata sulla periodizzazione) basato su sedute di allenamento poco tattiche e molto situazionali che hanno bisogno di una grandissima attenzione mentale da parte dei giocatori. Normale che al terzo anno una metodologia del genere mostri tutti i suoi limiti, lo è stato in tutti i posti dove ha allenato.
  20. Non sono un simpatizzante del portoghese ma credo che la sua avventura alla Roma non sia stata così negativa alla fine: il club ha tornato ad avere una dimensione europea, ha vinto una finale (una coppetta ma l'ha sempre vinta...), ma rischiato di vincerne un'altra. Il problema è che per la sua metodologia di allenamento, il terzo anno è quasi sempre una valle di lacrime e se fossi stato in lui me ne sarei andato via già quest'estate. Credo che alla fine il problema della Roma sia l'organizzazione societaria e senza un accentratore come il lusitano sarà ancora peggio.
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