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I suntini sandrini di giovedì 29 luglio 2021


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GIOVEDÌ 29 LUGLIO 2021

- Riparte, con l'entusiasmo di un nuovo ciclo affidato alle esperte mani di Fredi Radojkovic, l'avventura della Pallamano Trieste nel massimo campionato. Reduce da un'annata difficile, cominciata con giustificate ambizioni e terminata con una sofferta salvezza, Trieste va a caccia di una stagione capace di regalarle soddisfazioni. Il giorno del raduno, primo di una lunga preparazione precampionato che condurrà i biancorossi all'esordio dell'undici settembre, è l'occasione per fare il punto della situazione con Alessandra Orlich. Presidente - intervistata da Lorenzo Gatto - che sta portando avanti, con idee chiare e grande determinazione, quel progetto di rilancio cominciato lo scorso anno. Ci si ritrova qualche mese dopo, con un paio di scudetti giovanili in più in una vigilia diversa caratterizzata da una grande attesa. Come vivrà questo precampionato? «In maniera molto positiva, con la convinzione di aver fatto un buon lavoro e di aver allestito un organico all'altezza delle aspettative affidato a un tecnico importante. L'idea di avere con noi un allenatore di esperienza come Fredi Radojkovic mi tranquillizza molto». Mercato scoppiettante, che ha dato qualità e quantità alla rosa. Qual è l'operazione che le ha regalato maggiore soddisfazione?«Tutte sono state importanti perchè inquadrate in un progetto ben definito. Se devo fare nomi dico Postogna perchè, come avevamo promesso, abbiamo riportato un altro triestino a casa e i giovani Aldini e Nocelli perchè testimoniano la volontà di lavorare in prospettiva». Senza voler mettere pressione a Radojkovic, qual è l'obiettivo di Trieste nella prossima stagione? «L'obiettivo, in partenza, è provare a dare la caccia ai play-off». Play-off riservato alle prime quattro della classifica, ennesima scelta miope di una federazione incapace di trarre insegnamento dall'ultima stagione.«Nessuno si è detto felice di questa scelta ma inutile fare polemica. La decisione è stata presa e bisogna adeguarsi». Nuova stagione che riporterà sugli spalti di Chiarbola i tifosi. Quanto è importante poter riabbracciare il pubblico nel prossimo campionato? «È fondamentale sapere di poter contare sul supporto di chi ci segue e tifa per noi. Da un senso al lavoro quotidiano, vale per la squadra ma anche per chi, quotidianamente, si spende per far crescere e dare un futuro a questa società. Siamo in attesa di capire quali saranno i numeri concessi all'interno dei palazzetti per gli sport al chiuso ma intanto la certezza che piano piano si sta tornando verso la normalità è un grande passo avanti». A questo proposito è prevista l'apertura della campagna abbonamenti? «Aspettiamo di capire quali saranno i numeri definitivi ma certamente daremo ai nostri tifosi la possibilità di sottoscrivere la tessera stagionale. Credo che la campagna abbonamenti partirà dopo ferragosto»

- Il suo curriculum parla chiaro: toccherà a Massimo Volta (intervistato da Antonello Rodio) portare qualità, personalità ed esperienza nella difesa della Triestina di Crstian Bucchi. Nelle ultime 13 stagioni infatti, il difensore centrale ha giocato sempre fra serie A e B, collezionando quasi 300 presenze fra i cadetti e una cinquantina nella massima serie con le maglie di Benevento, Perugia, Cesena e Sampdoria. Ha ottenuto anche quattro promozioni in serie A e adesso, a 34 anni, è pronto a guidare il reparto arretrato alabardato. Volta, dopo 13 stagioni vissute fra serie A e B, con quale spirito scende in C? «Con lo spirito battagliero che ha sempre contraddistinto la mia carriera e che è stata la mia principale caratteristica. Anche durante gli scorsi anni, ho sempre detto che per me la categoria non fa differenza: impegno e voglia di fare rimangono sempre sempre gli stessi. Poi ovviamente quando si sale con gli anni, scendere di categoria ci sta».Cosa l'ha convinta a venire alla Triestina? «Diciamo che mister Bucchi è stato molto importante per questo mio approdo. Poi ovviamente hanno contato la solidità della società, l'importanza della piazza, il fatto che come direttore ci sia un uomo di calcio e di grande esperienza: la mia scelta è stata dettata dall'insieme di tutti questi fattori». Dopo le esperienze con lui a Perugia e Benevento, Bucchi l'ha rivoluta in squadra: un segnale di grande stima?«Assolutamente sì, ed è una cosa reciproca. Lui mi ha dato tanto in quei due anni che ho giocato con lui allenatore, io ho sempre dato il massimo. Se sono ora di nuovo qui con lui vuol dire che c'è stima reciproca, anche con lo staff. E il suo è davvero all'altezza». Visto che lo conosce già bene, che tipo di tecnico è Bucchi? «È un allenatore carismatico, che sa tirare fuori tutto dai suoi ragazzi. Gli piace giocare palla a terra, ma allo stesso tempo è uno molto concreto, io credo che con questa rosa possa togliersi molte soddisfazioni».Da parte sua, c'è anche tanta voglia di ripartire dopo l'operazione al tendine d'achille: cos'era successo?«Per un anno e mezzo ho sofferto di borsiti al tendine d'achille: dopo molte infiltrazioni e aver stretto tanto i denti, a ottobre 2020 mi sono operato. Per fortuna il tendine non era rotto ma solo lesionato, sono state espulse due borsiti. Sono rimasto ai box quattro mesi, ho avuto un'ottima riabilitazione e già alla fine della scorsa stagione avevo recuperato pienamente giocando le ultime cinque partite. Credo e spero che ormai sia tutto alle spalle». Come si descrive come difensore? «Mi sono sempre descritto come un difensore aggressivo, a cui piace giocare sull'uomo, in anticipo, puntando molto sul contatto fisico. Riesco a dire la mia anche sui colpi di testa, per il resto anche a 34 anni si può sempre migliorare tecnicamente». È anche uno specialista in promozioni: punta a farne un'altra? «Ho fatto quattro promozioni in serie A, una col Benevento, una con la Sampdoria e due con il Cesena. Sarebbe bello ora farne una anche in serie B, ma vincere non è mai facile, in qualsiasi categoria. Noi proveremo a far meglio dell'anno scorso e ridurre il gap con le squadre che ci hanno preceduto, poi a inizio campionato vedremo di pasta siamo fatti».Le prime sensazioni dopo due settimane di lavoro? «Ho trovato una squadra che lavora sodo, sempre disponibile ai consigli del mister e a quelli dei giocatori piu esperti. Manca ancora tanto a fine mercato, ma siamo già una rosa competitiva e sulla buona strada».

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