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Inviato

Da "Il Piccolo":

Unione, nuovo modulo per onorare l’Olimpico

Fermi anche Godeas e Testini, Somma si affida a cinque difensori e tre mediani. In avanti Della Rocca

Partita secca degli ottavi di Coppa Italia contro la squadra capitolina (Tv alle 21)

La formazione alabardata continua a essere falcidiata dagli infortuni

Non giocheranno l’infortunato Totti e neanche De Rossi e il neoacquisto Toni

Vucinic in attacco

di CIRO ESPOSITO

TRIESTE Non ci saranno Totti (infortunato), De Rossi e il neoacquisto Toni. Ma la Roma che si troverà di fronte la Triestina questa sera all’Olimpico (diretta dalle 20.55 su Rai Sportpiù e Radio Punto Zero) sarà un gigante difficile da affrontare con le armi che l’Unione ha in questo momento. Somma ha veramente poche frecce al suo arco e il contenimento di attaccanti come Baptista e Vucinic, o gli inserimenti di Perrotta e Brighi appare problematico. Difficilmente il Davide-Triestina potrà abbattere il Golia-Roma ma l’Unione tenterà comunque di giocarsi le chance che la Roma le concenderà (se le concederà). Ad ogni modo la vetrina è di quelle importanti e tecnico e società non vogliono fare una figura barbina. Più per necessità che per scelta Somma presenterà un modulo inedito. Un 5-3-1-1 che garantisce sulla carta una maggiore copertura ma che di fatto è stato disegnato dall’emergenza infortuni. In extremis il tecnico alabardato ha perso anche Godeas e Testini. Per entrambi delle leggere contratture che non dovrebbero pregiudicare la disponibilità per l’importantissimo match di sabato contro il Mantova (anche Scurto è sulla strada del recupero).

E allora dietro gli alabardati si presenteranno con tre centrali Sabato, Cottafava e Audel ai cui lati, con licenza di avanzare, giostreranno D’Ambrosio (a destra) e Crovetto (a sinistra). Davanti alla retroguardia con il compito di coprire e impostare ci saranno Cossu, Pani e Gorgone. Davanti il solo Volpe sarà di appoggio a Della Rocca. Le vere alternative in panchina sono rimaste Brosco, Princivalli e Stankovic tanto che avranno l’onore di sedere sulla panchina di una stadio tanto illustre anche i ragazzini McCormak e Villanovich.

e

Ranieri: «Al torneo noi ci teniamo»

«Cicinho resta con noi, Menez ha capito che non si scherza»

I giallorossi con le seconde linee

ROMA Un ottavo di Coppa Italia che Ranieri utilizzerà per mandare in campo i giallorossi che finora hanno giocato meno. Non c'è Totti nella lista dei convocati e questo era scontato, ma il tecnico giallorosso ha lasciato fuori anche Toni per la sfida di stasera all'Olimpico contro la Triestina (Rai Sport Più ore 21). E parte proprio da qui.

«Quando ho pensato alle sue performance - apre parlando di Toni - sapevo che stando fuori da tanto tempo non poteva giocare due gare così ravvicinate. È un recupero diciamo psicofisico». Potrebbe essere invece la volta di Menez e Cicinho, giocatori che sembrano aver ricucito con tecnico e squadra. «Se sono convocati hanno le stesse possibilità degli altri. Sapete come la penso, per me tutti sono importanti, Cicinho è un giocatore importante per la Roma, è a disposizione. Ho letto sui giornali che vuole andar via, a me non lo ha mai detto, lo prendo in considerazione finchè non vuole andare via. L'altro ha chiesto scusa alla squadra e a me, sono contento di avere un giocatore in più con le sue qualità. Lui deve capire che il calcio non è solo un gioco, è una professione. Mi auguro che tutte queste cadute lo facciano più forte, abbiamo bisogno di un giocatore come lui».

Aspettando la prima di Totti e Toni assieme, Ranieri pensa a un ampio turn-over per l'ottavo di Coppa Italia. «Io sto pensando alla partita di domani sera. Una Coppa Italia a cui teniamo. Dobbiamo avere massimo rispetto della Triestina, so che si è tenuta Godeas domenica per farcelo giocare bello fresco domani. Sanno alternare fraseggi a giocate su di lui: è il loro Toni. Dobbiamo stare attenti e la nostra concentrazione è solo su domani. Poi quando Toni e Totti staranno bene parleremo di come deve giocare la Roma».

Chiude il discorso mercato «In linea di massima non mi aspetto nuovi innesti, abbiamo detto che la squadra andava bene così, da quando sono arrivato la squadra sta rendendo, sta dando il massimo. Però quel tipo di centravanti mancava. La società mi ha accontentato. Ora sappiamo che a sinistra ci manca un effettivo. Confido nel recupero di Tonetto».

e infine

I PRECEDENTI

Quando l’Unione di Rossi resistette fino ai rigori

TRIESTE In otto anni è la terza volta che la Triestina va ad affrontare la Roma all’Olimpico per una gara valida per gli ottavi di finale di Coppa Italia. La differenza è che stavolta si tratta di gara secca, mentre nelle due precedenti si era giocata prima la partita di andata al Rocco. La mente corre inevitabilmente a quanto accadde nel dicembre 2002, quando i giallorossi tremarono e dovettero ricorrere ai calci di rigore per eliminare la Triestina. All’epoca l’Unione di Ezio Rossi stava vivendo il momento di massimo fulgore e veleggiava in vetta alla serie B, prima che nel girone di ritorno i sogni di gloria si frantumassero.

All’andata al Rocco la Triestina aveva tenuto a lungo in scacco la Roma allenata allora da Fabio Capello: gli alabardati andarono addirittura in vantaggio con Beretta, prima di essere raggiunti da Batistuta quasi allo scadere. Un 1-1 che lasciava presagire al ritorno una facile passeggiata per la Roma all’Olimpico. Ma non fu così. Era la Roma di Montella e Delvecchio, Tommasi e Candela, ma poi entrarono anche Zebina e Batistuta. E nelle file dei giallorossi c’era anche il giovane Aquilani.

L’Unione tenne bene il campo e capitolò solo per un autogol di Maietta, che nel maldestro tentativo di liberare infilò la porta di Pagotto. La Triestina non si perse d’animo, Ezio Rossi fece entrare anche Fava e Muntasser che insieme a Beretta e Gubellini andarono a formare un poker di attaccanti. Il pareggio arrivò al 72’ su colpo di testa di Dino Fava. Quasi allo scadere l’espulsione di Budel costrinse gli alabardati a giocare i supplementari in dieci, ma il fortino tenne.

Ai rigori, invece, dopo quello trasformato da Ferri, Pellizzoli parò i tiri di Bega e Gubellini e il sogno svanì: finì 5-2 per i giallorossi.

Molto meno combattuta invece la doppia sfida del novembre 2006. All’andata la Triestina di Agostinelli perse in casa per 1-2: alla doppietta di Montella rispose il solo Rossetti. Al ritorno all’Olimpico secco 2-0 per i giallorossi.

Antonello Rodio

Inviato

Abbiam fatto una bella figura, quantomeno. Ci hanno presi letteralmente a sassate, ma ce la siam giocata ugualmente. Bravi :)

Ora pensiamo al Mantova che è meglio

Inviato

Da "Il Piccolo":

GLI ALABARDATI ESCONO DALLA COPPA ITALIA AGLI OTTAVI DI FINALE

Triestina lucida ma la Roma è più forte

In vantaggio con Della Rocca su rigore, i giuliani devono subire il ritorno di Cerci-Vucinic-Menez

dall’inviato

CIRO ESPOSITO

ROMA Anche a Roma la sconfitta per la Triestina si materializza nella ripresa. Ma quella dell’Olimpico ha tutt’altro sapore delle cadute di Ancona e di quella contro il Frosinone. Perché l’Unione al cospetto di cotanto avversario ha giocato un’ottima gara ed è uscita da uno dei templi del calcio a testa alta. La vittoria della Roma non si discute e per quanto ha fatto vedere e per la decina e più palle-gol confezionate. Ma la Triestina ha fatto quello che voleva Somma (coperta, ordinata e concentrata) e, dopo essere addirittura passata in vantaggio in apertura con un rigore subito (un po’ generoso) e realizzato da Della Rocca, ha tenuto sul pari i giallorossi di Ranieri fino a 30’ dal termine. Poi Vucinic e Cerci hanno fatto la differenza. Ma da questa eliminazione dagli ottavi di Coppa Italia, l’Unione esce con la consapevolezza di essere viva. Ora dovrà dimostrarlo in campionato. A cominciare da sabato contro il Mantova.

LE FORMAZIONI - Somma conferma lo schieramento annunciato prima della partenza per la capitale. Il modulo è inedito e dettato più che da esigenze tattiche (nonostante la necessità di proteggere la difesa) dalla contingenza che sta mettendo a dura prova i sanitari alabardati. Il tecnico si avvale di cinque centrocampisti con tre centrali (Cottafava, Audel e Sabato) a sostenere i due esterni Crovetto e D’Ambrosio. La diga del centrocampo è affidata a Gorgone (a destra), Pani e Cossu mentre Volpe deve fare da elastico per non abbandonare al suo destino Della Rocca. Godeas è leggermente infortunato e sono out anche Scurto, Sedivec, Tabbiani, Siligardi. Testini invece riesce a sedere in panchina assieme a Princivalli. Per il giovanissimo della Primavera Villanovich la soddisfazione di essere inserito tra i 18 proprio all’Omlipico.

Ranieri risponde con le seconde linee (si fa per dire vista la caratura tecnica dei giallorossi). Il tecnico romano rinuncia a Totti (infortunato), Toni, De Rossi e all’ultimo momento anche di Perrotta e Taddei, sostituiti dal francese Faty e da Brighi. Davanti gioca una coppia fisica e veloce come Vucinic-Baptista.

IL VIA - Il colpo d’occhio non è quello da finale di Champions o da derby della capitale, ma si tratta pur sempre di un tempio del calcio incastonato nel cuore griffato dal Coni delle strutture sportive del Belpaese. Ma la curva giallorossa dell’Olimpico da sola conta certamente più tifosi della media stagionale del Rocco. Una cinquantina sull’altra sponda sono i supporter alabardati che si fanno anche sentire.

IL RIGORE - Al 3’ c’è un rigore un po’ generoso concesso da Morganti per una contrasto di Cassetti su Della Rocca. Lo stesso Gigi realizza con freddezza il penalty. Sembra incredibile ma la Triestina è in vantaggio. La partita si infiamma e la Roma risponde immediatamente con un diagonale di Vucinic. Ma risponde alla grande anche Agazzi. La Triestina si difende in nove e i padroni di casa guidati da Pizarro fanno fatica a trovare dei corridoi con i quali presentarsi dalle parti di Agazzi. La Roma insiste troppo con manovre centrali e finisce nell’imbuto triestino. Alabardati comunque pimpanti e concentrati. Al 21’ terzo miracolo di Agazzi su un destro potente di Motta dalla distanza.

LA ROMA SALE - Con il passare dei minuti i giallorossi cominciano a lavorare ai fianchi la Triestina. Al 23’ un’azione in profondità tra Cassetti e Brighi mette quest’ultimo di concludere ma la conclusione a botta sicura è leggermente alta. La Roma ha quasi sempre la palla tra i piedi. Gli alabardati restano però ordinati e presenti e non disegnano di rispondere con qualche sortita offensiva. La Roma vuole il pareggio ma è imprecisa in fase conclusiva specie con Baptista. Si gioca sempre più un una sola metà campo. Il bravo Cerci semina il panico sulla destra. Sull’angolo conseguente, grande stacco di testa di Vucinic (40’) e Pani salva la porta di testa ad Agazzi battuto. E arriva il giusto pareggio con una conclusione da sotto misura di Brighi su azione di Motta servito da Baptista (Sabato pasticcia).

SI RIPARTE - Ranieri dà subito fiato a Cassetti e Faty con Pit e Menez. E la Roma parte subito a razzo per chiudere la disfida (4 calci d’angolo) ma su un’ingenuità di Pizzarro D’Ambrosio vola tutto solo verso Doni ma non è un bomber e si vede. La Triestina comunque, nonostante il forcing giallorosso, non perde la testa. Somma dà il cambio a Pani, entra Princivalli.

IL RADOPPIO - Cerci manca di poco il raddoppio in scivolata al 12’. Il gol è nell’aria ed è di grande fattura. Duetto Vucinic-Menez che fanno fuori la difesa alabardata e il montenegrino la mette dentro (15’). Somma toglie un positivo Volpe e fa accarezzare l’erba dell’Olimpico a Stankovic. Poi è il turno dell’enfant du pais Brosco per Crovetto (ultima partita per lui in alabardato). Sabato riprende la sua fascia sinistra. I padroni di casa sciupano ancora il terzo gol al 31’ con Julio Baptista che poi si fa perdonare dal pubblico con una punizione precisa (35’) che batte imparabilmente Agazzi che poi compie una prodezza su Menez (42’). E la partita finisce tra i cori della Sud.

e

Agazzi si esalta tra i pali

Gorgone è instancabile

AGAZZI Ha trovato pane per i suoi denti e non si è tirato indietro. Quattro parate decisive e nessuna responsabilità sui tre gol presi. Voto 7

D’AMBROSIO In campo dal 1’ dopo mesi ha dimostrato di avere un gran fisico (Baptista ha dovuto faticare all’inizio) ma è ancora troppo ruvido. Voto 6

AUDEL Anche per lui praticamente un debutto, si è disimpegnato senza grandi erroi. Voto 6

COTTAFAVA Ha dovuto fare il perno di una difesa con tre centrali. Una novità quest’anno. Una disattenzione all’inizio poin ha fatto quel che ha potuto contro Vucinic, Cerci e compagni. Voto 6

SABATO Non è male la sua collocazione più centrale anche se in occasione del gol del pareggio di Brighi poteva forse spazzare la palla. Voto 6

CROVETTO È quasi certamente la sua ultima apparizione con la Triestina. È stato presente e concentrato con qualche cross fuori misura. Voto 6

COSSU Il mediano tutto muscoli ha cercato di tamponare da par suo. Voto 6

GORGONE Tranquillo come giocasse sempre all’Olimpico. Ha saputo tenere i ritmi bassi, con sicurezza. Voto 6,5

PANI Ha dovuto annche ieri spolmonarsi e questo lo porta a fare qualche errorino di troppo. Sembra un po’ stanco. Voto 5,5

VOLPE Ha saputo, per quanto possibile, districarsi nel ruolo di elastico tra centrocampo e difesa facendo anche molti sacrifici in copertura. Voto 6

DELLA ROCCA Nel primo tempo, oltre a procurarsi il rgore e a realizzarlo, ha tenuto palla cercando di duettare con Volpe e gli altri. Ritrovato. Voto 6,5

PRINCIVALLI Ha giocato poco ma è importante che cominci a misurarsi con il clima partita. ng

Inviato

Da "Il Piccolo", screzi tra Princi e Somma:

Lite Somma-Princi, interviene Fantinel

Il presidente: «Questione chiarita, ognuno faccia il suo mestiere»

di CIRO ESPOSITO

TRIESTE Dopo il triplice fischio di Morganti all’entrata nello spogliatoio alabardato Princivalli e Somma non se le sono mandate a dire. Normale per due caratteri forti e di personalità. Meno normale perché l’atmosfera, dopo una partita di Coppa Italia persa contro un’avversaria di rango con una buona prestazione della squadra, doveva essere tutt’altro che tesa. E invece la frizione c’è stata, è uscita dalla spogliatoio perché esternata da Somma, ed è di quelle che possono creare un blackout. Perché l’allenatore è il punto di riferimento della società nel gruppo, mentre a Nicola è stato assegnato dalla stessa società il ruolo di bandiera (assieme a Godeas).

Princivalli sta con fatica cercando di recuperare una condizione minata prima da un delicato intervento chirurgico e poi da un doppio strappo muscolare. Somma è impegnato a centellinare forze e equilibri di un gruppo falcidiato dagli infortuni e che sta attraversando un momento di magra quanto a risultati. Nicola, il capitano e l’unico triestino della squadra, vorrebbe giocare con continuità ma è ancora molto giù di condizione. All’Olimpico è entrato nella ripresa e una frase poco edificante sull’andamento della partita (riferito alla sua prestazione e non a quella della squadra, assicura il suo entourage) captata da Somma ha innescato la lite sotto gli occhi di almeno una parte dei compagni. Il presidente Fantinel ha fiutato il pericolo che la situazione potesse degenerare. E ieri, dopo l’atterraggio da Roma, si è precipitato all’allenamento di Visco per intervenire in prima persona.

«Ho parlato con entrambi e ho voluto che ci fosse un chiarimento - dice il presidente della Triestina -. Nicola deve fare il giocatore e Somma l’allenatore. Perché è questo quello che serve all’Unione. Le frizioni, anche accese, ci sono sempre state nell’ambiente calcistico e non c’è di che spaventarsi, ma il rispetto di tutti è uno dei nostri principi. Princivalli sarà multato ma ora deve pensare a recuperare la migliore condizione e ripagare la fiducia (il contratto quest’estate è stato prolungato di due anni ndr) che la scoietà ha in lui. L’equivoco è stato risolto. Pensiamo a giocare e a raccogliere i risultati. Perché le chiacchiere non servono a nulla».

Parole rassicuranti anche dal diesse De Falco: «Nicola non può rendere come vorrebbe e quindi è comprensibile un suo eccesso di nervosismo. Deve stare tranquillo perché la società ha fiducia in lui e saprà aspettarlo».

L’episodio dunque è stato risolto o quantomeno circoscritto dalla società con la collaborazione (c’è da augurarselo) dei due protagonisti. Ma il fatto resta e in un momento così delicato per la squadra tutti ne avrebbero fatto volentieri a meno.

e

IL TECNICO ALABARDATO

«Posso contare su un nuovo modulo»

TRIESTE Mario Somma si è presentato visibilmente soddisfatto nella sontuosa sala stampa dell’Olimpico. La sconfitta contro la Roma era ampiamente preventivabile ma l’importante era evitare la debàcle e soprattutto verificare la tenuta dell’Unione scesa in campo con molte novità anche nel modulo.

E sotto questo aspetto il tecnico ha potuto trarre buone indicazioni.

«I ragazzi mi hanno veramente sorpreso in senso positivo - ha detto Somma -. Ho capito che questo modulo (il 5-3-1-1 ndr) più coperto potrà essere utilizzato in altre circostanze anche in campionato. I miei giocatori si sono applicati con grande abnegazione a uno schema che abbiamo sperimentato soltanto negli ultimi due allenamenti. La squadra è rimasta compatta e i mediani hanno aiutato puntualmente i difensori e Volpe si è sacrificato anche in pressing su Pizzarro. È evidente che poi quando una squadra del livello tecnico della Roma alza il ritmo per la Triestina diventa difficile limitare i danni».

Eppure nel primo tempo i giallorossi hanno dovuto faticare e non poco anche se sono comunque riusciti a costruire una mezza dozzina di palle-gol.

«Però nella ripresa abbiamo sprecato anche un’occasione incredibile con D’Ambrosio - ha continuato il tecnico -. Ad ogni modo la squadra di Ranieri ha legittimato la sua superiorità con grandi giocate».

Tra i singoli Della Rocca ha fatto vedere una condizione e una convinzione in crescita.

«Gigi sta bene e ha bisogno di giocare - ha concluso l’allenatore della Triestina - e a meno di novità sarà ancora lui a guidare l’attacco nel prossimo math di campionato contro il Mantova. Godeas infatti ha giocato finora venti partite e ha diritto di rifiatare un po’. Peraltro ha un leggero acciacco muscolare che credo sia meglio non trascurare». Impensabile vederli giocare assieme? «In qualche frazione di partita perché hanno le stesse caratteristiche. Difendono bene palla e la smistano ai compagni ma non riescono ad attaccare la profondità» (ci.es.)

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