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SABATO 2 NOVEMBRE 2019

- Riparte il campionato per Trieste. E a Pistoia, come fa notare Roberto Degrassi, sarà una battaglia. Per la OriOra, ultima a zero punti insieme a Pesaro, sarà uno scontro diretto da dentro o fuori. Farà dannatamente caldo domani al PalaCarrara. Trieste lo sa.La squadra di Eugenio Dalmasson ritorna in campionato dopo il turno di stop forzato. Una pausa che ha interrotto il momento positivo dei biancorossi (vittorie con Sassari e Brescia) ma ha anche permesso di lavorare con calma sulla condizione atletica e sull'inserimento degli elementi più in ritardo. Proprio gli effetti della sosta rappresentano uno degli interrogativi che dovranno venir sciolti.«Inevitabilmente restare fermi una domenica comporta un calo di concentrazione. Dopo due giorni di riposo - spiega il coach di Trieste - abbiamo lavorato anche su questo aspetto. La partita di Pistoia sarà una battaglia sin dalla palla a due. Dovremo farci trovare pronti sin dall'inizio, consapevoli che ci troveremo di fronte una formazione di grande intensità e che è più in forma di quanto possa lasciar pensare la classifica. Non avremo alternative: bisognerà sporcarsi le mani e sbucciarsi le ginocchia sul parquet. E in attacco serviranno lucidità e pazienza: Pistoia sa alternare con bravura diversi tipi di difesa».La OriOra ha un uomo da bottino assicurato. «Petteway - conferma Dalmasson - è la prima punta dichiarata. Ma non dovremo preeoccuparci solo di lui. Penso ad esempio a Johnson o all'australiano Brandt che ha stazza ed è un centro vero, uno che potrebbe crearci problemi».Nel roster a disposizione di Correa c'è anche una vecchia conoscenza della Pallacanestro Trieste, Aristide Landi, una ventina di minuti di impiego medio, con 7 punti sfiorando il 40 per cento nelle triple. I tentativi dai 6,75 eguagliano il numero dei rimbalzi. In sostanza, le attitudini conosciute durante l'esperienza in biancorosso.Ma alla fine quanto potrebbe contare la tappa pistoiese nella stagione della Pallacanestro Trieste? Con un eventuale successo Coronica e brigata andrebbero a +6 sui toscani, un buon margine in chiave salvezza. «Significherebbe anche +1 in media inglese e sarebbe un bel segnale sullo stato di salute della squadra - spiega ancora Dalmasson - Dovremo dimostrare di essere pronti a un salto di qualità, le ultime due partite che abbiamo affrontato hanno lasciato indicazioni positive importanti e dobbiamo continuare a concretizzarle. Se ci riusciremo, avremo fatto un altro passo avanti e potremo affrontare con la faccia e la testa giusta quello che ci aspetta. Dopo Pistoia saremo per due turni consecutivi all'Allianz Dome davanti al nostro pubblico contro avversari del calibro di Brindisi e Virtus Bologna. Arrivarci con sei punti in classifica ci darebbe la serenità ideale».Tutti abili e arruolati in casa Pallacanestro Trieste. Osservati speciali, neanche a dirlo, saranno Elmore e Justice, si spera rigenerati dopo la settimana di sosta.

- Un'altra domenica di attesa per la Triestina, che si prepara alla trasferta di lunedì sera a Salò, dove alle ore 20.45 incontrerà la Feralpi (diretta RaiSport, arbitra D'Ascanio di Ancona). E lo fa con una consapevolezza in più, quella di essere riuscita nelle ultime partite a far valere anche il valore aggiunto della rosa lunga, quella che Milanese quest'estate ha costruito con alternative in ogni ruolo. Il salto di qualità arrivato nelle ultime settimane nell'apporto di chi arriva dalla panchina, oltre che sul piano della freschezza o delle svolte tattiche in corso d'opera, è particolarmente evidente nella manifestazione più eclatante e definitiva del calcio, ovvero il gol. Ebbene, se nelle prime nove partite di questa stagione, da chi subentra a partita in corso era arrivata solamente una rete delle 15 segnate fino a quel momento dall'Unione, nelle ultime tre partite dai giocatori partiti in panchina sono arrivati addirittura 3 dei 6 gol segnati. In pratica, con la gestione Gautieri, la metà dei gol realizzati sono arrivati da calciatori subentranti, che in qualche modo hanno cambiato la partita o l'hanno definitivamente indirizzata sulla giusta strada. Fino alla nona giornata, l'unica rete arrivata dalla panchina era stato il 3-0 firmato allo scadere da Gomez della vittoria sull'Arzignano, un gol peraltro ininfluente sull'andamento della partita. Nelle ultime tre partite la svolta. Anzi, nelle ultime due, perché in realtà nel debutto di Gautieri contro il Padova avevano segnato Gomez e Gatto che erano partiti titolari. Ma anche queste, in realtà, erano state due reti significative per la profondità della rosa, perché fino a quel momento Gomez e Gatto non erano certo partiti con frequenza titolari, anzi. Insomma un diverso modo di sfruttare l'ampiezza del materiale a disposizione si era già intravisto. Poi a Fermo le entrate erano state davvero decisive, perché dopo la rete del vantaggio di Costantino, la partita era ancora in bilico. A metterla definitivamente in cassaforte, erano state il bolide da fuori area di Gomez, entrato da pochissimo, e il diagonale chirurgico di Beccaro, sul campo da circa una decina di minuti. Ma l'episodio più eclatante di come si vince una partita partendo dalla panchina è stato quello di lunedì sera contro il Fano: la partita era bloccata e a pochi minuti dalla fine il pareggio sembrava segnato. Poi Costantino, entrato da soli 9 minuti, prima si guadagna un rigore pressando come un ossesso il difensore avversario e rubandogli palla, poi trasforma con freddezza dal dischetto. Qual è il segreto di questa panchina così esplosiva? Un insieme di fattori, evidentemente, ma il più significativo potrebbe essere quello che Gautieri ha sempre sostituito i suoi due attaccanti durante la partita: col Padova e con il Fano, sono partiti dal primo minuto Gomez e Granoche, ma hanno finito la partita Costantino e Ferretti, mentre a Fermo i titolari erano Ferretti e Costantino ma a chiudere il match sono stati Granoche e Gomez. 

- A tre settimane di distanza (per la lunga pausa) dalla sconfitta casalinga contro Sassari, torna in campo l'Alabarda Onoranze Funebri impegnata questa sera a Merano contro l'Alperia. Si tratta di un match difficile contro una delle formazioni più in forma di questa prima parte del campionato. La formazione altoatesina gioca una pallamano di livello e ha ottenuto risultati che l'hanno proiettata nelle parti alte della classifica della massima divisione. Contro un'avversaria che si presenterà al gran completo, Trieste opporrà una squadra che dovrà fare i conti, ancora una volta, con numerose assenze che ne hanno condizionato il difficile avvio di stagione.Fuori Visintin, che sta recuperando dal problema alla schiena che lo ha bloccato all'inizio della stagione, assente anche Dovgan complice fastidioso attacco influenzale. Il dubbio permane invece su Fidel che ha ormai quasi del tutto recuperato lo strappo al polpaccio rimediato nei minuti finali del match casalingo giocato contro Cologne. Il problema è quel quasi e i ragionamenti della società, del tecnico Carpanese e del giocatore vertono attorno all'opportunità di rischiare già questa sera a Merano oppure aspettare il delicato scontro diretto in programma la prossima settimana ad Appiano. Giornata, la settima del girone d'andata, che vede l'imbattuta capolista Siena (reduce dal colpo Riccobelli a potenziare una rosa già molto competitiva) impegnata sul campo della neopromossa Raimond Sassari. Tra le inseguitrici tutto da seguire il big match in programma al pala San Giacomo tra Conversano e Bolzano mentre in coda riveste importanza anche per la classifica dell'Alabarda la sfida che vedrà Cologne opsitare Appiano. 

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