SandroWeb Inviato 29 Gennaio 2021 Segnala Inviato 29 Gennaio 2021 VENERDÌ 29 GENNAIO 2021 «Abbiamo messo un'ipoteca sulla salvezza grazie alla vittoria su Varese che vale doppio. La nostra filosofia però non cambia: procediamo a piccoli passi, un incontro alla volta. Se continuiamo così possiamo pensare di alzare l'asticella».Quella parola lì, play-off, Mario Ghiacci, presidente dell'Allianz intervistato da Roberto Degrassi, non vuole pronunciarla. Va bene la prudenza ma se una squadra è sesta a pari merito e il girone di ritorno è già iniziato da due giornate è legittimata ad ambire a chiudere il campionato tra le prime otto. Non è detto che accada ma se sei in ballo...«Non lasceremo nulla di intentato. Noi siamo soddisfatti del campionato che stiamo disputando ma non è un torneo facile, con una bella concorrenza», aggiunge Ghiacci.La questione salvezza sembra ormai risolta. L'Allianz ha 10 punti di vantaggio (16 contro 6) su Varese, oltre a un solido +25 nello scontro diretto. I lombardi devono ancora recuperare tre incontri ma non saranno passeggiate e presumibilmente il recupero postCovid sarà complicato così come lo è stato per Trieste. Una nota di merito dell'Allianz è che tra le formazioni che hanno dovuto fronteggiare l'emergenza dei casi di positività è dopo la Reyer Venezia - hai detto niente - quella che occupa il posto più alto in classifica.Nel dopopartita coach Dalmasson ha attribuito la prestazione poco brillante contro Varese a un calo di condizione eredità del tour de force appena sostenuto. Ghiacci della prova contro i lombardi di Bulleri preferisce vedere invece il bicchiere mezzo pieno: «Sassari ha segnato una vagonata di triple contro di noi e si è detto che è stata bravissima ma io penso che noi mettendone 19 con il 53 per cento l'altra sera non siamo stati da meno...».LA SERIE Il successo sull'Openjobmetis è servito comunque a spezzare la serie terribile imposta dal calendario nell'inizio del ritorno, contribuendo a tenere alto il morale. Domenica l'Allianz sarà a Milano per osare l'inosabile. Il programma delle prossime settimane propone poi Brescia in casa il 7 febbraio, la Coppa Italia il 12 con il quarto contro Brindisi probabilmente priva di Harrison, una settimana di sosta per la Nazionale e il 28 febbraio la trasferta nel Salento. Pur con il massimo rispetto per le Final Eight la gara più importante in proiezione futura sarà quella con Brescia, per tenere a distanza potenziali rivali per quel sogno lì, che nessuno vuole nominare.IL CASO HENRY Un mese di gare toste ma anche con due momenti - Coppa Italia e sosta - che romperanno la routine e magari permetteranno di fare qualche valutazione sia per l'immediato che per il futuro. L'immediato in casa Allianz, inutile girarci attorno, si chiama Myke Henry, deludente proprio nella sera in cui era stato messo nelle condizioni ideali per esprimersi, come peraltro voleva. Starting five, buon minutaggio (ha giocato più di Alviti anche se con risultati diametralmente opposti), contro un avversario fisicamente in inevitabile difficoltà. Quanti margini ci sono di recupero? La risposta deve venire da Henry stesso, dallo staff e dalla società. Ghiacci sull'argomento è chiaro: «Vogliamo tutti bene a Myke e cerchiamo di aiutarlo per farlo esprimere come sa. Vogliamo recuperarlo, crediamo in lui». - Due stagioni nella sua Trieste dopo aver girato l'Italia nei primi anni di carriera, poi la scorsa estate il divorzio con l'alabarda e la sua partenza per Cesena, dove sta facendo un'ottima stagione.Domani Demetrio Steffè - intervistato da Antonello Rodio - tornerà al Rocco da avversario, e per il centrocampista classe 1996 non potrà essere una partita come le altre.Steffè, che effetto che farà entrare al Rocco con un'altra maglia?Di sicuro sarà un'emozione forte, però penso che sia difficile dire prima cosa si proverà. Sarà bello godersi il momento, ma poi mi concentrerò sulla partita.Si può chiamare la sua stagione come quella della rivincita?Lo scorso anno, rispetto al primo a Trieste quando arrivammo a un passo dalla B, io ma anche la squadra siamo rimasti sotto le aspettative. Poi stavamo anche raddrizzando l'annata, ma a Potenza finì come finì. Ma ora mi trovo benissimo a Cesena.Come è rimasto quando in estate ha capito di non rientrare più nei piani della Triestina?Ognuno fa le sue scelte. Io ora sono contento della mia che rifarei mille volte. Trieste è casa mia, ci stavo bene e per la Triestina faccio il tifo, mi è dispiaciuto andare via ma la carriera è un'altra cosa e ognuno deve trarre le sue conclusioni. Per qualcuno il mio periodo là era finito e va bene così, ora sono felice a Cesena.Quali i segreti di questa bella stagione?C'è un mister che ha vissuto di calcio ed è molto preparato, uno staff che ti segue quotidianamente in tutto, compagni di squadra come fratelli, tutti con la voglia di raggiungere l'obiettivo e dare l'anima, un gruppo affiatato che si vuole bene. E sappiamo quanto questo sia importante in una squadra.Ve l'aspettavate di salire cosi in alto?Gli obiettivi iniziali non erano questi, però quando le cose iniziano a girare è una cosa bella e lavoriamo per restare lassù. Poi domenica è arrivata una sconfitta con la Virtus Verona, ma sappiamo che è una squadra fastidiosa, che ha vinto anche a Modena. Ma una sconfitta aiuta a capire i propri errori.A questo punto quali sono i vostri obiettivi?Prefissarci qualcosa non credo sia la cosa giusta. Siamo un gruppo molto giovane, di conseguenza meglio preparare partita per partita e lavorare duro. A una classifica dai un occhio ma a gennaio non conta ancora tanto.Si aspettava una Triestina così in difficoltà?No, sicuramente visti gli acquisti estivi credo nessuno l'avrebbe detto, ma a volte i nomi sulla carta non bastano, è il campo poi a parlare. Poi hanno avuto tanti problemi fra covid e infortuni, qualcuno non è ancora riuscito a esprimere il suo valore. Ma proprio per questo dovremo stare molto attenti. È il momento peggiore per incontrarli.In che senso?Sarà difficile perché la Triestina è forte, ma anche perché viene da due sconfitte e in settimana c'è stata una strigliata della società. E queste strigliate a volte danno una carica in più, per questo sono i momenti peggiori in cui affrontare squadre in crisi.La sua favorita per il primo posto?Io in testa ho sempre il Perugia: inizialmente ha fatto tanta fatica, solo uno o due di loro avevano già giocato in serie C, ma poi si sono calati nella parte, hanno un mister preparato, sono in crescita e fanno altri acquisti. Poi naturalmente altre formazioni possono dire la loro, ma il Perugia per me resta favorito. Cita
Messaggi raccomandati
Partecipa alla conversazione
Puoi pubblicare ora e registrarti più tardi. Se hai un account, accedi ora per pubblicarlo con il tuo account.