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VENERDÌ 14 GIUGNO 2024

- La notte è stata di quelle che si vorrebbero non finissero mai. E, in fondo, non è finita: è sfumata in un'alba che ha accolto giocatori e tifosi della Pallacanestro Trieste tra sorrisi e un unico, ossessivo, refrain. "Trieste vola".

Lo scrive oggi Roberto Degrassi su "Il Piccolo": un volo fino in serie A. Una città intera sembrava non aspettasse altro. Finita la quarta sfida contro Cantù, il popolo biancorosso si è riversato in strada. Caroselli di auto lungo le Rive come pretende il copione di qualsiasi festeggiamento che si rispetti, ressa fino all'alba in via Torino. Il libera uscita per i giocatori, a quel punto, era scontato quanto meritato. Ma la festa non si è esaurita qui.

Come era già successo nella promozione in A del 2018, anche stavolta ci sarà una passerella pubblica, un'occasione per permettere a Trieste di abbracciare la sua squadra. Si sta lavorando sui dettagli, già oggi potrebbe esserci una comunicazione ufficiale. Si farà in ogni caso all'inizio della prossima settimana. Sarà in piazza anche se questo non significa automaticamente che si tratterà di piazza dell'Unità d'Italia. Quello che conta è lo spirito della serata, il bisogno di permettere a ogni protagonista della promozione di raccogliere la propria porzione di applausi, dallo staff al capitano. L'altra sera al PalaTrieste c'è stato un abbraccio collettivo, indistinto, con qualche biancorosso "fagocitato" dall'entusiasmo della tifoseria. Ancora per qualche giorno sarà la conclusione di questa stagione a tenere banco. Del resto nello sport triestino le occasioni per celebrare autentici trionfi non è che siano all'ordine del giorno. Quando succede, meglio gustarsele a lungo.

Poi, il tempo di concludere il rituale dei festeggiamenti e sarà il tempo di cominciare a pensare al futuro. La prima certezza è l'impegno da parte della proprietà, la Cotogna Sports Group. L'hanno ribadito anche nei momenti meno esaltanti di questa stagione: il nostro è un programma a lunga scadenza, la retrocessione dello scorso anno ha solamente rallentato i tempi ma sappiamo dove vogliamo arrivare ed è lì che arriveremo.

In serie A per l'allestimento di un roster cambia tutto. Se in A2 è il nucleo italiano l'ossatura di una squadra con la ciliegina dei due stranieri, nella massima serie sono quelli con il passaporto a fare la differenza. Cinque o sei stranieri e la scelta della panchina, questi i primi due temi da affrontare. La definizione del parco italiani avverrà di conseguenza. In questo anno e mezzo di proprietà a stelle e strisce si è cominciato a capire quale sia la filosofia che guida le scelte. Era stato confermato in sostanza il gruppo di italiani di un anno fa, dimostrando fiducia nell'orgoglio e nelle capacità di uomini che avrebbero lottato per riscattare una stagione sfortunata e riprendersi un posto al sole. Una scelta che si è dimostrata vincente. Con questa filosofia si può immaginare che ci sarà l'intenzione di portare in A una base abbastanza larga del roster attuale, anche in segno di riconoscenza. La scelta di Jamion Christian da parte di Michael Arcieri aveva una finestra aperta sul futuro in caso di promozione e di conseguenza si può supporre che si prosegua con questa guida tecnica.

Per quanto riguarda il parco giocatori oggi più che mai nessuno si sognerebbe di mettere in discussione Michele Ruzzier o Giovanni Vildera. Dopo la gara3 contro Forlì il general manager Arcieri aveva esaltato le caratteristiche di Francesco Candussi. Il contratto di Ariel Filloy comporterebbe un rinnovo automatico in caso di promozione. Il ruolo all'interno dello spogliatoio da parte di capitan Deangeli, Stefano Bossi e Giancarlo Ferrero (peraltro voluto a Trieste proprio per le sue attitudini di uomo-squadra anche fuori dal parquet) è stato importante. Justin Reyes è stato portato a Trieste da Varese da un convinto Arcieri e il portoricano non ha tradito le attese, chiudendo la stagione da ala piccola dopo averla cominciata da ala forte. Quanto a Eli Brooks, si è capito che non è un play ma ha mostrato qualità e bisogna ricordare che è stato voluto da Christian che aveva avuto modo di apprezzarlo ai tempi dell'Università. Semplice, no? Prima di pensare a chi fare arrivare, in via Flavia il problema sarà da chi prendere un doloroso congedo. «I love these players», ha ripetuto il coach. Ma questo è il futuro.

Pensiamo all'oggi. E a continuare a fare festa. Trieste e la PallTrieste lo meritano.

- La Triestina sta cercando di allestire un precampionato decisamente frizzante per i tifosi, organizzando amichevoli che non solo siano utili alla preparazione della squadra al campionato, ma soprattutto facciano parlare dell'Unione. Perché, come sottolinea lo stesso amministratore delegato Sebastiano Stella, «c'è bisogno di uno sprint di visibilità, serve far parlare della Triestina e che il mondo senta il suo nome».

Nella comprensibile ottica di quanto il business sia importante per la proprietà americana, serve quindi che dopo un'annata tribolata per i motivi che tutti sanno, adesso oltre al nome della Triestina anche lo stadio Rocco torni alla ribalta in tutto il suo splendore. Quale modo migliore dunque di organizzare amichevoli di lusso a questo scopo? Ecco perché la società alabardata sta lavorando sodo sotto questo aspetto, andando di pari passo sia sotto l'aspetto organizzativo che sotto quello della valutazione finanziaria, perché i costi non sono pochi. Il discorso per il quale si è già più avanti è il test con lo Sheffield United, squadra inglese che nella scorsa stagione ha militato in Premier League ma che arrivando ultima è stata retrocessa. Si tratterebbe comunque di una bella vetrina per lo stadio triestino e ci sarebbe già anche una data per l'amichevole, probabilmente venerdì 2 agosto o comunque in quel weekend. Ma il vero colpo grosso al quale la Triestina sta lavorando è portare Neymar allo stadio Rocco. Qui i contatti con l'Al Hilal, il club arabo dove il fuoriclasse brasiliano è approdato nella scorsa stagione dopo vari anni al Paris Saint Germain, sono allo stadio iniziale ed è stata chiesta la disponibilità, ma soprattutto in questo caso si sta facendo una valutazione dei costi. La società si aspetta contributi da parte di qualche sponsor che assieme agli incassi riescano a coprire le spese, ma la volontà è quella di regalare ai tifosi triestini la presenza di uno dei più forti giocatori della storia del calcio nonché quello con il maggior numero di reti segnate con la maglia del Brasile.

Come noto, però, Neymar da Silva Santos Júnio (questo il suo nome per intero) ha subìto a ottobre con la nazionale brasiliana un grave infortunio rompendosi crociato e menisco e da quel momento è fermo, ma sta lavorando per il suo rientro. Questa amichevole si giocherebbe nella settimana seguente a quella con lo Sheffield, visto che dopo dovrebbe esserci spazio per la Coppa Italia di serie C. Tutto questo comunque alla fine del ritiro precampionato, che anche quest'anno si svolgerà a Ravascletto. Non ancora certe le date, ma si dovrebbe partire dal 10 luglio o nei giorni immediatamente seguenti e lavorare in quota per un paio di settimane. Durante la preparazione, domenica 21 luglio ci sarà l'amichevole con la Lazio, ma in questo periodo e a fine luglio ci saranno anche altre sgambate per l'Unione. A inizio luglio invece verrà presentato ufficialmente il nuovo allenatore Michele Santoni, che nel frattempo sta ultimando di allestire il suo staff

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