Jump to content

Recommended Posts

Posted

GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2024

- Serata ad alta tensione quella di oggi allo stadio Rocco: come scrive Antonello Rodio oggi su "Il Piccolo", dopo quattro sconfitte consecutive la Triestina affronta il Lumezzane (inizio ore 20.45, arbitra Gauzolino di Torino) e una vittoria è d'obbligo per dare fiato a una classifica a dir poco allarmante. Ma, come ha fatto capire in settimana la società, un successo è anche necessario a mister Santoni per conservare la panchina, nonostante il successivo impegno molto ravvicinato ad appena una sessantina di ore di distanza (domenica si gioca alle 12.30 a Trento) renda piuttosto complicata anche una svolta immediata.

Unico risultato la vittoria

Fatto sta che anche Santoni sa benissimo che non ci sono alternative ai tre punti: «Penso sia ovvio che dopo quattro sconfitte consecutive l'unico risultato da ottenere sia la vittoria - afferma il tecnico - ma lo spirito è giusto, la squadra si allena bene, bisogna fare solo quel qualcosa in più per portare il risultato a casa e poi ripartire con un po' di sicurezza e fiducia in più. Questa non è una squadra morta durante la settimana, i giocatori si impegnano al massimo e danno tutto, anche la condizione è buona, ma ci sono momenti di indecisioni, disattenzioni e poca concentrazione che ci penalizzano. A Lecco come minimo avresti dovuto pareggiarla, invece la butti via con una rimessa all'ultimo minuto, in una fase nella quale stavi facendo di più. Dobbiamo solo fare meglio quello che stiamo facendo».

Le qualità del Lumezzane

Di fronte però ci sarà un Lumezzane che ha appena battuto quell'Atalanta U23 che dieci giorni fa aveva straripato al Rocco: «È una squadra che da alcuni anni ha lo stesso mister e la stessa idea di calcio - spiega Santoni – ha cambiato poco o niente, ha meccanismi oliati e precisi, ma anche la consapevolezza di quali sono le sue qualità e quali i suoi limiti».

Non è questione di modulo

Santoni insiste sul fatto che le sconfitte non centrano nulla con il modulo utilizzato: «Le nostre non sono state partite perse perché ci hanno messo in difficoltà sul piano tattico o per il modulo. Il sistema di gioco rimane lo stesso, poi con quattro centrocampisti si può impostare una gara sulla carta più difensiva, togliendone uno invece più offensiva, ma le partite sono state perse per questioni di concentrazione e attenzione, come nell'episodio finale a Lecco dopo una prova attenta nella quale ci è mancato un po' di peso a livello offensivo».

Out anche Krollis

A proposito di peso offensivo, l'ulteriore tegola è l'infortunio di Krollis, che si è fatto male proprio a Lecco. Vertainen invece ci sarà, ma non è al meglio e quasi certamente non partirà titolare. Oggettivamente Santoni va a giocarsi la sfida decisiva senza punte e bisogna vedere cosa si inventerà sul fronte offensivo, magari miscelando in qualche modo D'Urso, Attys e El Azrak, e poi utilizzando Kiyine per l'autonomia che avrà. Però c'è il recupero di Germano che si è allenato regolarmente e dovrebbe quindi rientrare da terzino destro, mentre al centro probabile conferma per Frare e Struna con Bileveld o Vallocchia a sinistra. A centrocampo i soliti Braima, Correia e Voca.

A testimonianza del clima elettrico, stasera andrà in scena anche la protesta del tifo organizzato. In un comunicato firmato dal gruppo di Muggia, dal Nucleo San Giacomo e dai Cani Sciolti, è stata annunciata la decisione (con un appello agli altri tifosi a imitarli) di entrare sugli spalti della Curva Furlan solo al quarto d'ora del primo tempo

- È pronto a festeggiare, proprio sul parquet dal quale ha spiccato il volo verso il grande basket, il suo decimo anno nella massima serie. Come scrive Lorenzo Gatto, Stefano Tonut, domenica nel lunch match contro i campioni d'Italia dell'Armani Milano, sarà l'ospite d'onore di una sfida che bagnerà il ritorno della Pallacanestro Trieste nella massima serie. Pronto a ricambiare, idealmente, il grande abbraccio con cui il pubblico triestino lo accoglierà al momento della presentazione delle squadre. Tonut, sono passati ormai nove anni dalla standing ovation che i tifosi le dedicarono a Brescia per la sua ultima partita con la maglia triestina. Da allora, di acqua sotto i ponti ne è passata. Soddisfatto di come si è sviluppata la sua carriera?

Guardando alle sue spalle c'è spazio per qualche rimpianto?

«Sono soddisfatto di una carriera che ha sempre avuto un percorso lineare e ben definito. Ho avuto la fortuna e l'intuito di scegliere sempre la società giusta nel momento giusto. Sono partito da Trieste lasciando un ambiente positivo che credeva profondamente al percorso che aveva iniziato, uno spirito che ho ritrovato nei sette anni alla Reyer. La crescita tecnica e personale mi ha permesso di arrivare pronto a Milano, una società nella quale mi sono portato dietro le esperienze fatte cercando di metterle in pratica. Per questo, aldilà degli scudetti vinti e dei premi individuali raccolti, se mi guardo indietro non ho rimpianti e sono super felice di quanto sono riuscito a ottenere».

Prima di campionato proprio a Trieste. L'emozione dell'esordio si mescola con quella di poter riabbracciare i suoi vecchi tifosi in un ambiente che sarà come sempre coinvolgente. Sensazioni alla vigilia?

«Sono sempre stato e resto il primo tifoso di Trieste e questo a prescindere dalla categoria. Tornare è sempre una grande emozione, considero il PalaTrieste uno dei primi tre palazzetti in Italia ed è sempre incredibile sentire il calore e l'affetto che il pubblico trasmette alla squadra. Calore e affetto che mi restano sulla pelle ricordando la mia ultima stagione in serie A2 quando, partiti con tremila spettatori sugli spalti, terminammo ai play-off con il tutto esaurito».

Neppure iniziata la stagione e l'Armani ha già un titolo in tasca. Milano, tra campionato ed Eurolega, parte naturalmente per centrare traguardi più prestigiosi ma per un gruppo giovane come il vostro quanto è stato importante iniziare cosi per acquisire fiducia e autostima?

«Se parliamo di obiettivi, rispetto a campionato e coppa Italia, la Supercoppa era il torneo meno importante ciò non toglie che ci siamo preparati con grande attenzione e siamo scesi in campo pronti per vincerla. Parlavi di fiducia, devo dire che aver alzato la coppa ci è servito per capire che siamo sulla strada giusta. Il fatto di non aver avuto infortuni e di essere riusciti a sfruttare tutto il pre campionato per lavorare assieme è stato certamente fondamentale».

Se dovesse raccontare Milano, dopo un mercato sicuramente interessante, come la descriverebbe? Quali sono le caratteristiche che potrebbero fare di questa Armani una squadra vincente?

«Direi una squadra con caratteristiche ben definite: più giovane, più atletica che dovrà far leva su queste qualità per cercare di imporre la sua idea di pallacanestro. Siamo un gruppo rinnovato ma, ripeto, il fatto di aver potuto lavorare assieme ci ha permesso di creare sin da subito il giusto equilibrio sul parquet. Vedo da parte di tutti grande disponibilità, voglia di lavorare e di mettersi a disposizione degli altri».

In questo contesto quale sarà il suo ruolo?

«In un gruppo solido e ricco di talento come il nostro, il mio ruolo sarà quello di cercare di essere il più solido possibile per dare alla squadra quello di cui c'è bisogno. Attorno a me sento grande fiducia, da parte dello staff ma anche dei compagni di squadra, il mio obiettivo è quello di riuscire a essere un equilibratore del gioco facendomi trovare sempre pronto alla chiamata e cercando di essere sempre utile sia in attacco che in difesa».

Cosa pensa della nuova Pallacanestro Trieste e quale pensa possa essere il ruolo della formazione di Jamion Christian nel campionato che sta per iniziare?

«Credo che Trieste possa essere considerata un'outsider di questo campionato, la vedo come una delle squadre che ha le carte in regola per poter puntare ai play-off. Ha scelto giocatori di grande talento ed esperienza come Ross e Brown, ha pescato un giocatore come Uthoff che ho visto nell'amichevole contro il Baskonia e devo dire che mi è piaciuto molto. In generale credo che il gruppo allestito da Arcieri sia perfetto per le caratteristiche tecniche e lo stile di gioco che ha in mente il coach. Il mix tra chi è rimasto dalla passata stagione e chi è arrivato quest'anno, alla lunga potrebbe rivelarsi vincente». 

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Loading...
  • Recently Browsing   0 members

    No registered users viewing this page.

×
×
  • Create New...
×
Il Forum di Elsitodesandro
Home
Activities
Sign In

Sign In



Search
More
×