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Vignette anche in Slovenia


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Guest Andrea

cussi ... per no saver ne leger ne scriver ..sabato go comprado la vignetta vecia .. quella anuale da 55 euro ... la xe valida fina al 31 gennaio 2010.

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  • 3 weeks later...
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Me domandavo. Rivo a rabuiese dalla nova viabilità...rivo al confin.

Da là no posso + tornar indrio PRIMA de passar el confin.

La vignetta servi per andar su per el ditributor e far el giro indrio (dal sovrappasso per capirse)?

Per mi no, per altri, servi subito apena passado el confin...

Insoma...no xe miga chiaro!

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No, no servi. El cartel della Vignetta infatti xe DOPO el distributor. Mi vado spesso a far benzina là e anche a Capodistria senza vignetta, passando per el distributor e subito dopo girando a destra per la strada vecia.

Ottimo.

Perchè noi gavemo zà un'auto vignettada. Mi ogni tanto vado....ma tipo al megastore o me distraggo e me dimentico de uscir a Muggia per castorama o per el freetime :p

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Guest Andrea

te sa che go qualche dubbio in merito .... el cartel della vignetta xe infatti anche subito dopo l'ex confin sloven e piu de qualche volta go visto la dars proprio là.

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no no, la vignetta servi da dopo el distributor in poi

alla pezzo pol succeder che ghe sia controlli sul confin, ma te ghe disi che te devi girar per el distributor...

l'unica roba, invece, bisogna star attenti tornando indrio... no bisogna girar a sinistra prima del Casinò Carnevale, ma bisogna passarghe de drio e sbucar fora subito la del confin, perché la strada precedente, anche se xè 100 metri, ga l'obbligo de vignetta

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Le ultime indiscrezioni disi che i novi prezzi dele vignete, a partir dal 1° luglio, dovesi cambiar cusì:

vigneta per una setimana 15€;

vigneta per un mese 35€;

vigneta per un anno 95€;

e pareria che i tegni la vigneta de 6 mesi per le moto ma no xe notizie sul prezzo.

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Le ultime indiscrezioni disi che i novi prezzi dele vignete, a partir dal 1° luglio, dovesi cambiar cusì:

vigneta per una setimana 15€;

vigneta per un mese 35€;

vigneta per un anno 95€;

e pareria che i tegni la vigneta de 6 mesi per le moto ma no xe notizie sul prezzo.

cmq xè sempre aperta la discusion con la comunità europea, xkè i ga dito da subito che sto aumento de prezzo no va ben...lori ga proposto una vigneta de 7-10 giorni a prezo + basso e conferma dele altre...no credo che ghe vadi ben 1mese o annuale con el prezzo praticamente radopiado.

se vedrà

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  • 1 month later...
  • 1 month later...

Ricopio da altro forum :

"vergogna DARS !!

visto ieri, domenica 2 agosto

ex valico rabuiese trasformato in “tonnara” acchiappa allocchi

la vecchia postazione confinaria slovena è stata trasforamta dalla DARS in rivendita di vingette, e fin qui nulla di male, ma -molto subdolamente- la rivendita è stata congegnata in maniera tale da convogliare “obbligatoriamente” i le macchine dei turisti sprovvisti di vignetta ad acqustarla “forzatamente”.

Ricordo che il tratto dal valico al distributore non è soggetto a obbligo di vignetta, infatti il tratto si può percorrere anche a piedi o in bici e le indicazioni di “solo autovetture” iniziano proprio dopo l’entrata al distributore.

Una dipendente della DARS con paletta, invece, “smistava” (fuorilegge) le autovetture con o senza vignetta, già prima della zona di sua competenza, obbligando all’acquisto della vignetta anche chi avrebbe viceversa potuto raggiungere il distributore e poi girare per Skofie."

Scuseme el comento, ma la dars, i xe pezo dei serpenti

In più a Frnetici el famoso sabato scorso, quel del bloco al passante, anca a fernetici se gaveva formà coda de cinque km. ( come se sa dei "vacanzieri" una parte enorme in realtà ga targhe francesi svizzere ma xe solo jugoslavi che torna a casa, disemo svizzeri-jugoslavi, francesi-jugoslavi, milanesi-jugoslavi e cussì avanti, e no va in spiagia , ma e passa per fernetici po' i va cossa so dove, a Vinkovci o Pozarevac, dei parenti )

Come dirè voi, perchè coda che no xe più controli ? I xe si ! i se ga meso a controlar le vignete apostandose al cipo de confin ! Solo ore dopo la polizia italiana ghe ga dito che no xe el caso e che la fila stava rivando a opcina....par che i ga scoltà e la ga tolta. Nei primi mesi de sto ano le multe xe stade 18.000 contro le 15.000 del'ano pasado...

Riporto el articolo :

"Al valico di Fernetti, in piena notte, una coda lunga chilometri si era formata per i controlli effettuati dalla Dars, la società concessionaria autostradale slovena, delle «vignette» di pagamento dei pedaggi. Controlli effettuati in un punto del tutto inopportuno, prontamente rilevato dalla Polizia italiana e comunicato Oltreconfine. Il posto di verifica in territorio sloveno subito dopo l’ex valico è stato subito rimosso, fluidificando il traffico."

Edited by Zithara
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  • 1 month later...

Stranamente xe passada inosservada questa notizia de ieri. Dal Piccolo de ieri:

Apertura di Lubiana sulla ”vignetta agevolata”

La Slovenia sta valutando la richiesta di favorire gli automobilisti triestini

di FABIO DORIGO

Delle vignette forse, si potrà tornare a ridere. Il costoso bollino necessario per transitare sulle strade della Slovenia, introdotto un anno fa, potrebbe diventare facoltativo o agevolato per i triestini. «Il ministero dei Trasporti della Repubblica di Slovenia, in collaborazione con il ministero degli Affari Esteri, sta attualmente valutando la possibilità menzionata nella Sua nota, al fine di garantire anche alla popolazione residente nella Provincia di Trieste il transito gratuito sul determinato territorio della Repubblica di Slovenia secondo i principi di reciprocità». Firmato dottor Igor Jakomin, segretario di Stato della Repubblica di Slovenia. Destinataria: Maria Teresa Bassa Poropat, presidente della Provincia di Trieste. La lettera di risposta alla nota di Palazzo Galatti del 4 agosto alla fine è arrivata. La missiva di Lubiana porta la data dell’8 settembre.

La Provincia di Trieste, nell’inedito ruolo di soggetto di politica estera, ha aperto un varco nella maglia legislativa slovena riuscendo in un’impresa che, almeno finora, non era riuscita neppure alla Farnesina. Tanto che qualcuno aveva pure ironizzato sopra l’iniziativa di Palazzo Galatti. «Sarebbe sorprendente se il governo di Lubiana, dopo aver sempre ignorato i ripetuti interventi di Bruxelles, ritenesse ora di prendere in considerazione l’inquilina di palazzo Galatti. Sembra proprio una barzelletta». Il copyright della battuta è di Fabio Scoccimmaro, ex presidente della Provincia di Trieste. Da ieri, la barzelletta sulla vignetta («vinjeta» in sloveno) si può raccontare.

Le parole «misurate» del segretario di Stato Jakomin fanno ben sperare per gli automobilisti triestini che potrebbero così consolarsi con la viabilità «agevolata» della perdita della benzina di zona franca. Viene citato infatti il famigerato decreto numero 100 del 6 marzo 1978 (norme dirette ad assicurare l’esecuzione degli accordi di Osimo), messo in campo dalla Provincia di Trieste, che «prevede il divieto di pedaggio stradale e in questo modo garantisce ai cittadini sloveni l’utilizzo gratuito dei collegamenti di trasporto nel suddetto territorio». Il trattato di Osimo, che Trieste non ha ancora digerito completamente (determinò la cessione alla Jugoslavia della zona B dell’ex Territorio libero), torna una volta tanto utile. È proprio sul concetto di «reciprocità». sancito dagli accordi di oltre quarant’anni fa con la Federativa, che si fonda la demolizione della «vignetta» slovena.

Il decreto attuativo di Osimo prevede infatti, in linguaggio finemente burocratico «l’obbligo di non pedaggiamento» cosa che l’Italia offre ai cittadini sloveni con la Grande viabililità triestina. C’è anche un precedente che dovrebbe togliere ogni dubbio sulla questione bilaterale sollevata dalla provincia di Trieste. A cantiere in corso della Grande viabilità e durante l’amministrazione Illy in Regione, era stata ipotizzata l’applicazione di un sistema di pedaggio stradale al nuovo collegamento. Un’ipotesi poi tramontata una volta effettuati i dovuti accertamenti normativi, che avevano rivelato l’esistenza di quel passaggio del Dpr numero 100 del 1978 dove la «realizzazione dei collegamenti autostradali», da parte dell’allora «Azienda nazionale autonoma delle strade», è indissolubilmente legata alla modalità «senza pedaggio».

SODDISFAZIONE A PALAZZO GALATTI PER UN’INIZIATIVA A CUI POCHI AVEVANO DATO FIDUCIA

Bassa Poropat: «Imboccata la strada giusta»

Il sindaco Dipiazza: «È l’unica parte del Trattato di Osimo che ci può tornare utile»

«Sono felice. Si è aperto uno spiraglio importante. Possiamo ben sperare. Abbiamo imboccata la strada giusta». Maria Teresa Bassa Poropat, presidente della Provincia di Trieste, si gode il successo diplomatico. La lettera del segretario di Stato di Lubiana non risolve nulla, ma ha aperto un varco nella legislazione di uno stato estero. Un merito che pochi altri presidente di Provincia possono vantare. Il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza non ha difficoltà a riconoscere i meriti della collega. Ma subito precisa: «È per legge che lo devono fare. Non hanno alternative». E annuncia che anche il Comune di Trieste ha dato incarico a un avvocato di impugnare il regime delle vignette. Come precedente, ricorda Dipiazza, c’è l’impossibilità dell’amministrazione Illy di porre il pedaggio dopo il Lisert proprio a causa del trattato di Osimo. «E c’è il trattato di Osimo per noi c’è anche per loro. Non c’è scampo» spiega il primo cittadino di Trieste. La conseguenza è chiara: «A mio giudizio gli abitanti dell’ex Territorio Libero (zona A e zona B ) non dovrebbero pagare la vignetta». Dipiazza si spinge addirittura oltre: «Probabilmente nessuno dovrebbe pagare la vignetta in questo territorio. La cosa migliore è spostare la vignetta oltre i confini dell’ex Zona B creando così una zona franca a livello di pedaggi». Altrimenti? «Il trattato va rispettato fino in fondo, altrimenti noi potremmo portare il Lisert fino in città» minaccia Dipiazza. Meno male che Osimo c’è, insomma. E, infatti, arriva subito la battuta: «È l’unica cosa su cui il trattato di Osimo ci torna buono. E vogliamo non rispettarlo?».

Il consigliere regionale Piero Camber (Pdl) aveva minacciato come ritorsione «una controvignetta confine-Lisert». E ora che si è aperto questo spiraglio («E’ molto positivo. Finalmente si apre un dialogo») rilancia la sua proposta: «Liberalizzare il traffico a tutti quelli che a suo tempo erano titolari del lasciapassare (le popolari «propusnice») su tutto la zona confinaria, da Trieste fino a Cividale».

L’assessore provinciale alle Infrastrutture, Vittorio Zollia, non nasconde la sua soddisfazione. «Hanno preso in considerazione le nostre obiezioni. È un passo importante, ora serve un tavolo tecnico per definire i termini dell’esenzione». E il consigliere provinciale Claudio Grizon (Pdl) si prende la sua parti di merito: «Sono stato il primo a sollevare la questione di Osimo in consiglio provinciale. E sono contento che la presidenza della Provincia abbia fatto proprie le mie sollecitazioni».

La proposta di Lacota: «Facciamole giornaliere»

Le macchine dirette in Istria scelgono itinerari alternativi grazie alla segnaletica gialla

In attesa della risoluzione del contenzioso tra la Slovenia e la Ue riguardo il problema delle vignette, è stata accolta all’unanimità la proposta del presidente dell’Unione degli Istriani Massimiliano Lacota presentata la scorsa settimana a Bruxelles. L’intenzione è quella di creare vignette "transfrontaliere" della validità di uno, tre e sette giorni (di 1.20, 2.80 e 5.50 euro), destinate soprattutto ai cittadini italiani ed austriaci residenti nella fascia confinaria con la Slovenia. E nel frattempo, quali strade bisogna prendere per non pagare il bollino? Innanzitutto basta stare alla larga dalle autostrade e dalle strade a scorrimento veloce, usando quindi percorsi alternativi, confini di seconda categoria e strade interne, escamotage questi che valgono anche per evitare le code estive. Tanta pazienza, attenzione e una carta dettagliata sono i requisiti principali prima di addentrarsi nella ricerca avventurosa di cartelli di colore giallo che indicano le strade normali e le frazioni minori. I percorsi consigliati per raggiungere l’Istria partono dal valico di Rabuiese verso Pinguente oppure verso Capodistria tramite il valico di Plavije, sboccando poi vicino al distributore di benzina sulla vecchia strada per Skofije e Bertocchi. Proseguendo per la Croazia, da Capodistria si imbocca la direzione di S.Anton e Pola, arrivando al valico di Dragogna. Invece per Portorose, Umago o Cittanova, basta seguire i cartelli stradali gialli che indicano Izola, Portorose, Secovje, la frontiera croata e Umago. Riguardo la strada per Fiume (tramite l’ex confine di Pese e quello di Pasjak), è importante sottolineare che non ci sono percorsi autostradali in quel tratto di strada sloveno e non vi è perciò alcuna necessità di possedere la vignetta. Lubiana è invece raggiungibile attraversando il confine goriziano e le cittadine di Ajdovšcina, Godovic, Logatec, Vrhnika e Dragomer. Le scorciatoie magari fanno evitare un po' di traffico, anche se si percorrono più chilometraggi che in autostrada. Ma spendere 15 euro per farsi una gita giornaliera in Istria o in Slovenia non è una cosa da poco.

Izabel Dejhalla

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Da Il Piccolo del 25.09.09:

LUBIANA HA PRESO IN FRETTA UNA DECISIONE DEFINITIVA

Vignetta, brusco dietrofront della Slovenia

Il Ministero dei Trasporti: «Nel Trattato di Osimo non c’è scritto che è vietato introdurre pedaggi»

LUBIANA Sembrava un’apertura, quella di Lubiana. Ieri è arrivata la doccia fredda. Dagli accordi di Osimo non deriva per la Slovenia alcun obbligo di abolire i pedaggi o le "vignette" per la circolazione sulle strade a ridosso del confine.

È questa la posizione del Ministero dei trasporti sloveno ed è questa la risposta definitiva che sarà inviata alla presidente della Provincia di Trieste Maria Teresa Bassa Poropat, la quale, partendo dal fatto che la circolazione sulla grande viabilità triestina è gratuita per tutti fino al Lisert, si era rivolta a Lubiana chiedendo «analoghe agevolazioni» per gli abitanti della Provincia di Trieste che circolano sulle autostrade e le strade a scorrimento veloce in Slovenia, a ridosso del confine.

Ma c’è stato il dietrofront. Il Ministero dei Trasporti di Lubiana si è pronunciato sull’argomento dopo che la stampa slovena aveva chiesto spiegazioni dell’articolo apparso mercoledì sul Piccolo, e nel quale si ipotizzavano appunto «aperture di Lubiana» sui bollini autostradali. Se il sottosegretario Jakomin, come abbiamo riportato nei nostri servizi, in risposta all'iniziativa della Bassa Poropat in un primo momento aveva spiegato che «il Ministero dei Trasporti della Repubblica di Slovenia, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, sta attualmente valutando la possibilità menzionata nella Sua nota, al fine di garantire anche alla popolazione residente nella Provincia di Trieste il transito gratuito sul determinato territorio della Repubblica di Slovenia secondo i principi di reciprocità», ora - evidentemente - questa valutazione è stata completata, ma senza il risultato che la presidente della Provincia sperava di ottenere.

Dal Ministero dei Trasporti sloveno hanno comunicato di aver contattato per le necessarie verifiche il Ministero Esteri, che a sua volta non avrebbe riscontrato nel testo degli Accordi di Osimo alcun obbligo di non introdurre pedaggi (e per analogia ”vignette”) sulle strade nelle aree di confine. Ora, si aspetta anche la comunicazione ufficiale del dicastero Esteri: subito dopo, il Ministero dei Trasporti invierà la sua risposta definitiva alla presidente della Provincia di Trieste.

Le "vignette" slovene, ricordiamo, sono oggetto di un procedimento di infrazione da parte della Commissione europea nei confronti di Lubiana. In un primo momento, erano considerate discriminanti nei confronti dei cittadini stranieri perché costringevano anche i turisti in transito ad acquistare perlomeno il bollino semestrale. Dal luglio di quest'anno, è cambiata la loro durata, ma sono considerate eccessivamente care: quelle settimanali costano 15, le mensili 30, le annuali 95 euro. Solo con le multe per i trasgressori, la Società autostrade slovene (Dars), ha raccolto finora non meno di 8 milioni di euro.

REAZIONI

«Chiederò un incontro urgente al ministro»

Dipiazza: «L’avvocato Sardos Albertini si occuperà di questo caso»

L’amarezza della Bassa Poropat

di FRANCESCO FAIN

«Sono strabiliata. La risposta del segretario di Stato Igor Jakomin lasciava intravvedere la possibilità di un’abolizione della ”vignetta” ma, evidentemente, hanno pensato di fare dietrofront. Chiederò un incontro al ministero dei Trasporti sloveno: urge un chiarimento di carattere tecnico».

Non se l’aspettava Maria Teresa Bassa Poropat. Il presidente della Provincia già pregustava il successo dello stop all’odioso e odiato pedaggio: poteva diventare un’eccezionale successo personale dopo i tentativi (tutti falliti) fatti già lo scorso anno dal Comune e dalla Provincia di Gorizia, ma le notizie che rimbalzano da Lubiana non sono certamente positive. «Dicono che ci invieranno un’ulteriore missiva in cui spiegheranno le ragioni del ”no”? Sino ad oggi non è arrivato alcunché. Noi siamo aggiornati alla lettera del segretario di Stato Jakomin. Studieremo per bene la nuova documentazione e chiederemo un incontro al ministro sloveno dei Trasporti. Certo è che sono davvero sorpresa da questo sviluppo. Mi sembra che i contenuti della lettera che ci arrivata nei giorni scorsi fossero assolutamente chiari ».

Anche l’assessore provinciale alle Infrastrutture Vittorio Zollia è allibito. Due giorni fa brindava e invocava un tavolo tecnico per definire i termini dell’esenzione, oggi contesta le conclusioni di un Paese «con cui collaboriamo strettamente e con cui i rapporti sono ottimali».

«Nessuno ha mai preteso nulla, nessuno ha mai parlato di obblighi da parte della Slovenia - rimarca -. Ritenevamo che l’abolizione della vignetta fosse semplicemente una conseguenza del principio di reciprocità visto che la circolazione sulla grande viabilità triestina è gratuita per tutti sino al Lisert. Per questo, la prima risposta di Lubiana ci sembrava assolutamente logica». Zollia non entra soltanto nel merito ma critica anche la forma. «Forse, era meglio che prima di convocare i giornalisti, il governo di Lubiana ci facesse pervenire la lettera. È una questione di sensibilità».

Già pronto ad adire alle vie legali il sindaco Roberto Dipiazza. «Stiamo per affidare l’incarico all’avvocato Paolo Sardos Albertini di seguire la vicenda. Nel Trattato di Osimo, ovviamente, non si parla di ”vignetta” ma la questione l’ho studiata a fondo quando, davanti agli imponenti lavori della Grande viabilità, avevo pensato a un mini-pedaggio per completare l’opera. Un’iniziativa poi venuta meno: noi non possiamo venire oltre il Lisert, serve una zona-cuscinetto, ma loro devono fare altrettanto».

Ed è qui che il primo cittadino affonda il colpo. Con decisione. «Se è valido ”di qua”, deve essere valido anche ”di là”. Non capisco come si possano applicare i vecchi trattati solo per le parti che interessano. Noi abbiamo perso le terre e loro mettono la vignetta». Altro che principio di reciprocità.

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