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L'Edera trasloca: via da Chiarbola, torna in via Boegan


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Notizia del giorno, in casa ederina, è la rinuncia a giocare a Chiarbola causa i costi alti (dal Piccolo di oggi)

Edera, Supercoppa ma via da Chiarbola

Il club ripiega su un impianto più piccolo: «Tariffe troppo care». Lippi: «Sono invariate da 3 anni»

TRIESTE Finalmente vincenti, ma senza più il PalaChiarbola. L’Edera, la società triestina che nel 2009 compierà 105 anni di vita, fresca vincitrice del suo primo trofeo sportivo nella disciplina dell’hockey in line, ha dovuto traslocare dalla struttura di via Visinada. «Costi troppi elevati», la motivazione addotta dalla dirigenza rossonera. Ma nel frattempo emergono fatture arretrate non pagate pari a circa una decina di migliaia di euro, segnale che anche negli sport cosiddetti minori non sempre è facile far quadrare i conti. «L’Edera tramite l’impegno dell’ingegner Francesco Cervesi (figlio di Giovanni, da poco approdato alla dirigenza dell’Edera, ndr) ha stipulato un accordo attraverso il quale l’ammontare dell’affitto annuale del PalaChiarbola che non è stato ancora saldato verrà pagato nel 2009». A parlare è l’assessore comunale allo sport Paris Lippi, che precisa: «Abbiamo aiutato l’Edera in tutti i modi fornendo il necessario per svolgere l’attività, acquistando ad esempio le balaustre secondo le loro disposizioni, ma poi di loro spontanea volontà i dirigenti del club hanno deciso di abbandonare il Palazzetto senza che noi li obbligassimo a farlo».

Il sodalizio rossonero ha optato per un ritorno a un impianto a conduzione familiare come quello di via Boegan nel rione di San Giovanni. Struttura decisamente più piccola, meno dispersiva, ma soprattutto meno onerosa. «Le spese per rimanere a Chiarbola sono aumentate a partire da agosto e poi il PalaChiarbola in effetti era troppo grande per le nostre esigenze», spiega Cervesi. «In realtà le tariffe, peraltro pubbliche, relative al costo degli impianti sono sempre rimaste invariate da tre anni a questa parte», replica Lippi.

Nonostante questi problemi l’Edera è riuscita nel giorno dell’Epifania a compiere una vera e propria impresa di carattere sportivo andando a espugnare la pista di Cittadella e battendo i Campioni d’Europa e d’Italia in carica, avversari in queste ultime due stagioni agonistiche in tante finali perse amaramente. La vittoria con gli Asiago Vipers potrebbe essere l’inizio di un nuovo corso per l’hockey in line», ha ammesso Cristian Rela, il consulente tecnico ederino, per anni capitano e coach di quella che rimane tuttora la regina incontrastata dell’hockey in line. Sicuramente all’interno della stessa Edera si sta cercando di dare vita a un restyling.

Innanzitutto creando sempre più le premesse per un settore giovanile che sino ad ora sta fornendo elementi alla prima squadra con il contagocce. «Anche per questo abbiamo voluto allestire una squadra nel campionato di serie B in modo da dare spazio ai giovani che tra 3-4 anni saranno i titolari in A1», spiega Cervesi. I vari Riccardo Marton, Enrico Pizzarello e Davide Fracarossi sono indubbiamente il futuro dei rossoneri. Per ora a scendere in campo a difendere i colori del sodalizio giuliano troviamo però soltanto giocatori provenienti dal Nord Italia e i canonici tre sloveni. E sono state proprio le zampate di Bostjan Kos, Rok Simsic e Simon Zerdin a regalare all’Edera la Supercoppa Nazionale, un trofeo che si va ad aggiungere allo scudetto vinto dall’hockey pista nel lontano 1948 e che forse è maturato grazie anche a una nuova strategia adottata dal sodalizio rossonero come spiega Cervesi: «Poiché la squadra era solita ritrovarsi solo durante le partite, senza mai allenarsi assieme, abbiamo convenuto che fosse l’ora di creare una maggiore sinergia all’interno dello stesso gruppo». Ecco dunque com’è nata la decisione di mettere a disposizione un appartamento a Trieste solo per i giocatori in modo tale da ritrovarsi almeno due giorni prima dei match per provare gli schemi proposti da Rela. Creare affiatamento, ma non solo: «Il nostro obiettivo è quello di ricomporre un ambiente familiare all’interno della società Edera partendo proprio da via Boegan e magari festeggiando lo scudetto, naturalmente, al PalaChiarbola».

Riccardo Tosques

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