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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 07/09/2022 in tutte le aree

  1. Degli “sconosciuti” che però sono il motivo per cui Sabato scorso abbiamo guardato un Triestina-Pordenone con una cornice da più di 6.000 spettatori e non Triestina-Levico Terme, e che dopo averci tirato fuori dalla m***a hanno pure speso una valanga di soldi per provare a portarci in B fin da subito nonostante i tempi molto ristretti e il netto ritardo nelle tempistiche rispetto ad altre squadre. Ma a quanto pare qualcuno dopo soli 2 mesi (non 5 anni, così per dire) e una partita ufficiale giocata/persa già se l’è dimenticato e la riconoscenza è già finita. Perchè? perché dopo tutti questi considerevoli sforzi e diversi milioni di euro investiti nella squadra per cui tifiamo si permettono di proporre una modifica allo stemma e chiederne la proprietà, cosa normale nel 99,9% delle società italiane, tutte tranne la nostra. Perdonate lo sfogo ma comincio a pensare che i derby con il San Luigi siano davvero quello che ci meritiamo, la nostra dimensione.
    9 punti
  2. Forse non hai capito, o più probabilmente mi sono espresso male io. Io intendevo che sarebbe la nuova proprietà a disconoscere il nostro passato e le nostre tradizioni. Comunque, se la Triestina, in futuro non dovesse scendere in campo con lo scudo storico o se questo venisse completamente stravolto certamente non mi rappresenterebbe più. Non sarebbe, per me, la vera Triestina. Quindi troverei qualcosa di meglio da fare il sabato o la domenica. Oppure potrei anche andare allo stadio qualche volta(solo per sfruttare l' abbonamento), tanto per scambiare quattro chiacchiere con amici e bermi qualche birra, certamente non perdendo la voce a tifarla ma semplicemente guardando una partita di calcio, in modo asettico, come sarebbe andando a seguire, chesso', il Trieste Calcio. Quindi il discorso per me è semplice. I fautori del "pago e cago" lasciano lo stemma storico sulle maglie e hanno un tifoso che supporterà la squadra. Non lo fanno (o lo stravolgono), lo perdono.....
    4 punti
  3. Per me i cafoni siamo noi tifosi che ci diamo un'importanza che non abbiamo: squadra che per la maggior parte della sua storia ha militato in C, tifoseria che fa ridere i polli se rapportata a quelle di serie B, mentalità da ITIS, numeri in trasferta paragonabili a gite parrocchiali, smettiamo di cantare al primo goal subito, tribuna e gradinata a dir poco deserte. Zero umiltà: vediamo la B come casa nostra, quando invece è palese che la nostra dimensione sia la C. Cantiamo vittoria sui social del Pordenone e poi ne prendiamo 2 in casa. Abbiamo grossissimi problemi che vanno risolti e questa società secondo me è la medicina. Rinnovare, coinvolgere i più giovani, fare progetti di crescita senza improvvisare ecc. Secondo me era tutto ciò che ci mancava. Io sconsiglio di boicottare la società se fa modifiche al marchio. Sapete cosa possiamo fare con il marchio che tanto amiamo se questi mollano e spariamo dal calcio professionistico? Ci possiamo pulire il c**o
    3 punti
  4. In ogni caso non si può pretendere che il basket abbia più seguito finchè i TG nazionali dopo aver parlato mezz'ora di calcio non dicano nemmeno una parola sulle partite che la Nazionale sta disputando agli europei, ma non do la colpa ai TG bensì a chi non è capace di promuovere lo sport di squadra più bello del mondo.
    1 punto
  5. Per fortuna. Aggiungerei io. Vuole dire che a certe cose ci teniamo ancora........
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  6. Il fatto che dopo aver giocato tutto il precampionato con lo stemma storico sulle maglie (che è anche il marchio stesso della società) al momento della presentazione delle divise ufficiali per il campionato esso sia "misteriosamente" sparito per essere sostituito da un' albarda minimal e non rappresentativa della tradizione della squadra è, per me, una provocazione bella e buona. Un "forzar la mano" per avene la proprieta'. E, a vedere tutte le proteste che ne sono scaturite, alla fine una mossa che ha sortito gli effetti che volevano. Mettono i soldi. Bene. Passano sopra tutto come bulldozer all' insegna del "pago e cago" senza curarsi dei sentimenti della tifoseria. Male. Di principio. Che poi che i tifosi siano proprietari di un marchio di una società calcistica rappresenti un' anomalia (come dici) oppure un unicum, in Italia, è vero. Che aspirino a divenirne proprietari per creare business anche con esso o creare un plus al momento di una futura vendita è comprensibile. Ma ci sono modi e modi per ottenere un accordo che soddisfi entrambe le parti. E, a parer mio, quello attuato da loro non rispecchia un modus operandi che possa piacermi.
    1 punto
  7. Il primo posto inglese è a rischio Metti che ne perdano altre trentacinque....
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  8. Speriamo che il prossimo step sia il congiuntivo...
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  9. Come ho previsto squadre che accentrano troppo il gioco sui singoli come il Milan, sono destinate a fare fatica in Europa, se hanno un contorno mediocre che non è capace a sopperire ai singoli specialisti quando vengono "bloccati" dagli avversari. Nel bene o nel male in Italia facciamo un calcio anomalo, molto tattico e bloccato, dove certe tipologie di giocatori si esaltano (i vari Pogba, Milinkovic Savic, ecc.. tutti giocatori di fisico e centimetri in mezzo al campo ma molto compassati), altri meno (penso ad un Salah, in Italia giocatore normale, un'Iradiddio in GB). Questo approccio può non funzionare in Europa dove si occupa lo spazio in modo diverso e dove conta saper accelerare nei momenti giusti e gestire i ritmi della gara "distribuendo" il gioco con tanti giocatori e non accentrarlo sui singoli. L'ultima squadra con queste caratteristiche è stata l'Atalanta.
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