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I suntini sandrini di mercoledì 18 maggio 2022


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MERCOLEDÌ 18 MAGGIO 2022

- È finalmente arrivato il giorno della resa dei conti tra Pallanuoto Trieste e An Brescia, chiamate a rapporto nella vasca della piscina di Mompiano per regalare al campionato di Serie A1 la seconda finalista. Come scrive oggi Francesco Bevilacqua, a partire dalle 18.30 (con diretta su Rai Sport +HD) andrà in onda l'interminabile epilogo della semifinale play-off, una data cerchiata in rosso sul calendario alabardato da diversi mesi di risultati incoraggianti e prestazioni sugli scudi.Gara1 a Trieste ed il ritorno conquistato leoni ha proposto un equilibrio inedito nella pallanuoto tricolore con i ragazzi di Daniele Bettini che proveranno in tutti i modi ad infrangere il soliloquio di lombardi e Pro Recco, da circa un decennio iscritte gelosamente alla finale scudetto di questo sport. «La delusione dopo aver perso ai rigori c'è, inutile negarlo - spiega l'allenatore, inquadrando l'ennesima partita decisiva di una squadra da record - comunque ci siamo allenati bene, con intensità e spirito».La concentrazione del tecnico si appoggia sull'aspetto mentale della preparazione: «Dobbiamo resettare. Siamo a Brescia con l'intenzione di giocarci le nostre possibilità fino all'ultimo secondo. Sappiamo bene che sarà una partita dove fisico e testa conteranno più degli aspetti tattici - aggiunge - Entrambe le squadre accuseranno un po' di fisiologica stanchezza, normale visto che ci siamo affrontati solo tre giorni fa e dovremo pensare a cambiare approccio rispetto all'esordio di gara2 (in svantaggio, poi rimontato, di 7 reti; ndr)».Nessuno stravolgimento di formazione tra le linee triestine che si presenteranno al primo sprint con gli stessi titolari che hanno cominciato alla Bianchi. La gara che assegnerà il penultimo biglietto per la Champions League e la finale scudetto contro la Pro Recco segna inevitabilmente un punto di svolta nella storia della Pallanuoto Trieste. Perché di questa partita ci sarà un "prima" e un "dopo": un cardine sul quale il presidente Samer progetterà un futuro già tratteggiato da dichiarazioni supportate da risultati come questo.Dall'altra parte del ring, Brescia dovrebbe aver smaltito lo sbalzo di umore per una gara2 vissuta sull'altalena delle emozioni. Abbassato l'elmetto, i ragazzi di Bovo hanno solo un obiettivo che non intendono negoziare. «Sarà dentro o fuori - ha dichiarato Christian Presciutti, il killer degli alabardati dai 5 metri - Siamo pronti, rispettiamo tutti gli avversari, ma non abbiamo di paura di nessuno, anzi sono gli altri a doversi preoccupare di noi. Sappiamo quello che vogliamo e andremo a prendercelo. Mi aspetto un ambiente bello carico e una piscina piena». Non ci saranno solo lombardi tra gli spalti incandescenti di Mompiano, una "delegazione" di fedelissimi alabardati è infatti partita per Brescia con la speranza di immortalare un ricordo indelebile.Gara3 sarà affidata ai fischietti Alessandro Severo e Stefano Pinato. Ad attendere gli sconfitti nella finale del terzo posto sarà la Rari Nantes Savona; a cadere nelle braccia della Pro Recco ci penseranno i vincitori da sabato

- Lo choc per l'improvvisa scomparsa un un incidente stradale del presidente Biasin è ancora vivo in casa alabardata. Come scrive oggi Ciro Esposito,  in qualche modo si deve andare avanti e dopo la chiusura di lunedì della sede l'attività ordinaria è ripartita. L'amministratore unico Mauro Milanese è in procinto di volare in Australia per stare vicino alla famiglia e per partecipare alle esequie anche se la data del funerale non è stata ancora comunicata. A fare da punto di riferimento al momento c'è il segretario generale Beppe D'Agnello. Lui ha condiviso fin dai primi giorni l'esperienza della gestione Milanese-Biasin e ha conosciuto bene il presidente. «È stata una notizia fulminante - dice D'Aniello - porterò sempre con me il privilegio di aver conosciuto una persona di straordinario spessore con un'umanità e un'umiltà che è raro incontrare». In molti a Trieste hanno avuto la sensazione che Biasin vivesse a distanza, anche per il lavoro intenso in Australia con la Metricon, l'avventura della Triestina. Invece D'Aniello rivela un particolare inedito. «A Trieste è venuto poche volte ma noi ci sentivamo ogni mese - sottolinea il segretario generale -. Periodicamente infatti partecipavo in video-call a un breefing con i suoi collaboratori amministrativi per analizzare l'andamento della gestione della società. Quasi sempre c'era anche Biasin che dispensava consigli e faceva anche da interprete a me nel suo triestino. E poi infondeva sempre serenità a tutti anche nei momenti difficili. Qualche volta, soprattutto nel periodo Covid, si era collegato in videochiamata dalla sua casa. Insomma era vicino alle vicende dell'Unione anche stando a oltre 6 mila chilometri di distanza. Abbiamo fatto l'ultima conference ad aprile e avevamo concordato di aspettare gli esiti dei play-off per convocare quella di maggio. E invece è arrivata questa terribile notizia. Sono addolorato e ci mancherà. Più che un presidente Mario Biasin era un padre per tutti anche qui in società».Una volta passato il periodo dedicato giustamente all'elaborazione del lutto ci sarà da guardare avanti per capire come possa andare avanti la Triestina nel dopo-Biasin. Non è né il momento, né ci sono ipotesi da elaborare perché molto dipenderà dalla volontà della famiglia Biasin e dalla conseguente scelta di impegno di Milanese. Sul piano tecnico-operativo l'Unione può continuare ad agire perché tutte le deleghe e i poteri sono in capo all'amministratore unico. Biasin è solo formalmente il presidente ma soprattutto è il socio unico della società Met 511 che a sua volta detiene tutte le azioni della Unione Sportiva Triestina 1918 srl. Socio unico che in questi sei anni di gestione ha costantemente erogato denaro con la formula del finanziamento-soci. La somma versata dovrebbe essere superiore ai 20 milioni di euro anche perché le perdite di bilancio sono state aggravate dalla mancanza o dalla netta riduzione di ricavi (da biglietti e sponsor) dopo due stagioni e mezza di pandemia. Uno sforzo notevole che non ha portato l'Unione al salto di categoria ma che invece le ha garantito quella solvibilità e dignità calpestata nelle precedenti gestioni. 

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