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Doni allarga la crisi della Triestina: 4° sconfitta di fila

Triestina-Atalanta 0-1

Marcatore: Doni al 35' s.t.

Triestina: Colombo, D'Ambrosio, Brosco, Malagò, Longhi, Gissi (Princivalli al 36' s.t.), Testini, Filkor, Toledo, Longoni (Antonelli al 20' s.t.), Marchi (Godeas al 13's.t.). All. Iaconi

Atalanta: Consigli, Raimondi, Capelli, Troest, Bellini, Barreto, Carmona, Padoin, Bonaventura (Doni al 15' s.t.), Ruopolo (Ardemagni al 23' s.t.), Tiribocchi (Basha al 39's.t.). All. Colantuono

Arbitro: Gallione di Alessandria

Wrote and powered by Alessandro Asta (a.k.a. SandroWeb)

Pur non essendo in periodo inoltrato di Quaresima, per la Triestina è già tempo di Passione. Nessun riscatto in casa alabardata, solo un'ulteriore sconfitta, la quarta di fila in campionato.

Al "Rocco" finisce 0-1 in favore dell'Atalanta e l'anticipo del venerdì è semplicemente caratterizzato dalla foschia, meteorologicamente e calcisticamente parlando. C'è molto poco da salvare per l'Alabarda, disposta in campo da Iaconi col chiaro intento di creare poco e di cercare che gli avversari facciano altrettanto: il 4-1-4-1, schema tattico che si utilizza per cercare di arginare il più possibile le refolate avversarie, è efficace solo per un tempo.

L'Atalanta, per quarantacinque minuti, dà l'impressione di non poter (o voler?) accelerare il ritmo, salendo di tono invece nella ripresa: la retroguardia di casa, già parecchio falcidiata di per sè, dà modo al portiere Colombo di esaltare le proprie doti di estremo difensore. Ma nemmeno "san Roberto", dopo quasi una mezza dozzina di interventi prodigiosi, è in grado di opporsi alla staffilata a centro area del neo-entrato Doni (uno che sa come buttarla dentro, appena ha un'occasione utile): è così che a dieci minuti dal termine la "timida" palafitta giuliana si sgretola, consegnando l'ennesima aggiunta di disperazione calcistica agli undici in campo, lontanissimi parenti di quelli che a inizio stagione avevano dimostrato di sopperire agli evidenti limiti tecnici con una dose di birra in più in corpo.

Non intendiamo fare gli uccellacci del malaugurio e i soliti mugugnoni di turno, ma 365 giorni or sono il panorama era praticamente lo stesso: c'è poco gioco nella Triestina odierna, infortuni e squalifiche non aiutano un team che ha poca benzina nelle gambe e che deve costruire la propria salvezza principalmente sulla grinta e sull'equilibrio mentale. Ad oggi, i quattro rovesci di fila danno indicazioni diametralmente opposte, con il tassametro di campionato che continua a correre inesorabilmente, davanti a una squadra che attualmente dimostra di avere pochissima traniquillità interiore. Chi di dovere è avvisato.

La cronaca del primo tempo segnala pochissime emozioni: come già sottolineato, l'Atalanta si propone poco dalle parti di Colombo, lasciando giocare l'Alabarda che però non gioca quasi mai in velocità, con rari sussulti sulle fasce (con un Toledo praticamente inesistente, che mai riesce a saltare il diretto marcatore) e con qualche appoggio di Longoni all'unica punta, Marchi, costretto però a scalare troppo spesso a centrocampo per cercare palloni utili. Le occasioni da gol della frazione, una per parte, sono praticamente circoscritte nel periodo di recupero: sul fronte alabardato, Testini ci prova dalla distanza al 46', con palla a lato; su quello atalantino, trenta secondi più tardi Tiribocchi fa scaldare i guanti di Colombo, che disinnesca efficacemente il diagonale del "Tir".

Di tutt'altra caratura la ripresa: gli ospiti salgono immediatamente in cattedra e per la difesa di casa iniziano i dolori. Enorme palla-gol al 47', quando un bel fraseggio in area innesca il colpo di testa di Ruopolo, solo smorzato da Colombo, con conseguente conclusione di Capelli che sbaglia incredibilmente a un metro dalla porta. L'Atalanta è sempre all'assalto dell'area di rigore alabardata, mai in grado di risalire adeguatamente la propria metà campo per venti minuti abbondanti: Colombo è costretto varie volte agli straordinari, due volte su Tiribocchi e una (prodigiosa) in uscita su Padoin.

In mezzo agli sbandamenti, l'Unione riesce a confezionare una buona occasione con Antonelli che, dopo un' iniziativa personale, calcia dal limite dell'area: Consigli si rifugia in angolo (66'): ma è praticamente l'unica vera azione verso la porta ospite, poichè il resto si svolge sempre sul lato opposto del terreno di gioco. La Triestina fatica enormemente, rischia su una punizione dal limite generosamente concessa dal signor Gallione agli avversari (ma Doni calcia malamente alto), subendo il gol-partita a dieci minuti dal termine: dormita dei centrali su un'azione insistita atalantina, con lo stesso Doni che batte Colombo all'altezza del dischetto del rigore (0-1 all'80'). Serve a poco l'inserimento di Princivalli (fischiatissimo da buona parte del pubblico di casa) da parte di Iaconi: la frittata è fatta e l'Unione non ha la forza e lo spirito per cercare di rigirarla.

Le pagelle della Triestina

Colombo 7.5

D'Ambrosio 6

Brosco 5.5

Malagò 6+

Longhi 5.5

Gissi 6-

Testini 5+

Filkor 6

Toledo 4.5

Longoni 5.5

Marchi 5.5

(Antonelli 6+, Godeas 5, Princivalli s.v.)

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