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LA RASSEGNA STAMPA DI LUNEDI' 18 LUGLIO

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DA HIGH FIVE BLOG 
https://cinquealto.com/2016/07/18/pallacanestro-trieste-una-passione-intimista/

Pallacanestro Trieste, una passione…intimista

di Raffaele Baldini

Prendo spunto da un esempio rimbalzato agli onori delle cronache con troppa enfasi: le dichiarazioni di Michele Ruzzierda neo giocatore della Fortitudo Bologna. La sua confessata fede per l’aquila sin da bambino ha scosso la tifoseria giuliana, sentita in parte tradita da un loro “figlio”. Posto che l’onestà e la passione sportiva non dovrebbero essere giudicate, la questione può essere allargata nella storia cestistica cittadina.

Di questi tempi parlare di integralismo religioso è inopportuno, ma è quanto di più assimilabile al mio personale approccio alla storia della pallacanestro triestina. Senza alcun spirito campanilistico, ho sempre considerato Trieste la vera Basket-city, per il pionierismo ma anche per l’elevata concentrazione di “baskettari” per abitante; una culla cestistica di grande spessore, competente e appassionata, troppo spesso “cameriera” di ricchi e viziati padroni. Federico Buffa ne esalta le virtù, Sergio Tavcar rincara la dose indicandola quale capitale della pallacanestro italiana. Ma allora perché, mi sono chiesto, non riesce ad avere l’appeal di altre piazze?

Negli anni tanti, troppi grandi giocatori hanno visto strutturare il proprio valore umano e sportivo all’ombra di San Giusto, senza riconoscere la potestà. Forse le radici di questa emarginazione sta nella delocalizzazione geografica, o forse nella “scontrosa grazia”, o forse perché la pallacanestro è stata sempre vista in versione… intimista. Si, Trieste non usa artifizi per sbandierare la propria nobiltà, la tradizione è possessività, non subisce l’onda mediatica e men che meno vive di slanci economici. Come in tutte le cose a cui si tiene veramente, c’è diffidenza per chi indossa una gloriosa canotta per la prima volta, poi una perturbata passione riversata ai protagonisti che esaltano il gioco, ed infine un fatalismo tipico triestino nel veder partire senza riconoscenza beniamini di un momento.

Solo chi ha un grado di sensibilità e di cultura sopra la media può codificare ed aprire le porte dell’immortalità sportiva. Ed è giusto che sia pochi, forse pochissimi a poterlo fare, e sono gli stessi che poi in città resteranno indimenticati; se faccio due nomi a caso, quello diBoscia Tanjevic e di Ivo Maric, capite che parliamo di uomini prima che di allenatori o giocatori, di personaggi che non solo consumano un contratto professionale, bensì ricercatori che assorbono la cultura locale.

E non è nemmeno un caso che in giro per l’Italia, soprattutto grandi nomi con qualche capello grigio (o qualche capello in meno) e con un bagaglio culturale trasversalmente riconosciuto (vedi Valerio Bianchini e Dan Peterson), riconoscano questa virtù…carbonara, della terra giuliana.

Per tutti gli altri, per tutta l’infinita schiera di giocatori ed allenatori di passaggio, l’opulenta tavola imbandita di piazze ambite sarà sempre più saziante di un introspettivo viaggio nella storia della pallacanestro.

 

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DA IL PICCOLO DI TRIESTE

Dalmasson: giovane e motivata la nuova Alma merita fiducia
«Green garantirà al reparto esterni l’atletismo e la fisicità che ci sono mancati. Volevo da tempo Da Ros, può permetterci diverse soluzioni. Simioni? Concreto»
«Non bisogna limitarsi a giudicare solo i treacquisti. Sarà fondamentale la crescita dei ragazzi che c’erano già e sono maturati nell’ultima stagione. Ho visto Bossi carico»
 
di Roberto Degrassi
 
La Pallacanestro Trieste dieci mesi fa: la scommessa Stefano Bossi (prima cambio del play a Trapani), il debuttante Jordan Parks, fresco di college, l’incognita Pipitone (buoni play-off ma prima una regular season da panchinaro a Ferrara) e l’acerbo Baldasso (7 punti di media a Matera in Silver). L’Alma, tre mesi fa: Bossi tra i migliori giovani play dell’A2, Parks una rivelazione, Pipitone sempre più sicuro sotto i tabelloni e Baldasso arma strategica. Si riparte anche da qui. Perchè - lasciamo stare le stucchevoli disquisizioni su se e quanto va alzata ’sta benedetta asticella - il mercato è importante ma...Il resto della frase lo completa Eugenio Dalmasson. «I miglioramenti di un gruppo non dipendono solo dalla qualità dei nuovi arrivi. Abbiamo concluso la stagione con i concreti progressi dei giovani e ripartiremo anche da lì. Un esempio: ho parlato con Bossi durante le settimane di allenamento post-campionato, l’ho visto concentrato, deciso. Carico per diventare un giocatore sempre più importante. E se fosse Stefano il valore aggiunto il prossimo anno?»
 
Inevitabile, tuttavia, che la curiosità sia catturata dai rinforzi. Cominciamo da Javonte Green. Come e perchè proprio lui? "Già da diversi mesi abbiamo raccolto informazioni su esterni Usa che potessero fare al caso nostro secondo i soliti criteri: voglia di migliorarsi, disponibilità a lavorare in gruppo e un buon rapporto qualità-prezzo. Non disponendo di un budget di un club di prima fascia ci siamo appuntati i nomi di elementi usciti dalla Ncaa un anno fa e con alle spalle un’esperienza europea. Green mi è piaciuto subito. All’università sfruttavano soprattutto il suo atletismo e non a caso conquistava 9 rimbalzi a partita. La scorsa estate ha lavorato duro per migliorare il tiro da fuori e infatti in Spagna è migliorato sino al 42% nelle triple. Un giocatore che si mette in discussione e vuole aggiungere nuove armi al bagaglio tecnico meriterà sempre il rispetto del nostro staff. Gli è piaciuta la prospettiva di continuare il suo percorso di crescita a Trieste e quindi è stato semplice trovare l’accordo". Cosa potrebbe dare in più rispetto a Zahariev o Nelson? "Ha caratteristiche diverse, quindi non azzarderei un confronto. Sono convinto che possa colmare la lacuna più evidente del nostro reparto esterni nell’ultima stagione: mancavano fisicità e atletismo. Lui può darceli. Sa difendere duro, fa tante cose. Non è un accentratore ma va bene così: serve uno che giochi con e per la squadra".
 
Green arriva dalla terza lega spagnola... "Premessa: la Spagna non ha una A2 da 32 squadre. Green è stato il miglior giocatore della Silver e ha vinto il campionato. Mi limito a ricordare che Lawal ha iniziato nella terza serie iberica. Ora gioca nel Barcellona. E ancora: Holloway prima di venire a Trieste aveva giocato poco in Turchia, era passato nell’A2 israeliana dove aveva cambiato due squadre nello stesso anno. Non credo che potremmo ritenerle credenziali migliori, anzi. Eppure..." Matteo Da Ros arriva a Trieste dopo un lungo corteggiamento. "Ci è sempre piaciuto. Finora non avevamo potuto permettercelo. Dopo la stagione a Verona si è adattato a guadagnare di meno a Trieste pur di dare una svolta alla sua carriera. È un “4” che ci sa fare anche spalle al canestro, in grado di mettere in difficoltà gli avversari nell’uno contro uno. Ha braccia lunghe che lo aiutano in difesa, pur non essendo un mastino. Ci permetterà diverse soluzioni e a chi obietterà che quando giocheranno insieme lui e Parks saremo in difficoltà contro i centri di peso rispondo che però potrebbe essere divertente per noi vedere quegli stessi avversari di peso provare a tamponare in difesa due elementi come Jordan e Da Ros..."
 
Il mercato vi ha portato anche il centro Alessandro Simioni. Appena 18 anni. "Se hai qualità puoi dimostrarlo anche a 18 anni". Dà ragione a Tanjevic che si arrabbia quando sente definire giovani promesse i 22-23enni? "Questione di abitudini. In Serbia o in Croazia non si fanno problemi a lanciare in squadra ragazzi, in Italia siamo più prudenti. E infatti dovremo avere pazienza con Simioni ma quello che arriva è un centro che ha vinto lo scudetto U18 da protagonista ed è titolare in Nazionale. Credetemi, lo voleva mezza serie A2. Buon per noi, ha capito che qui può trovare l’ambiente ideale per aiutarlo a migliorare". Tecnicamente come può essere inquadrato? "Un centro solido, passa bene la palla, si prende anche qualche tiro da fuori mentre in difesa è portato prevalentemente a occuparsi di giocatori interni. Mi piace che tenda a fare cose semplici ma utili. Non cerca numeri, è piuttosto concreto per la sua età".
 
Il mercato è concluso. Quale Alma dobbiamo aspettarci? "Una squadra che dovrà ripartire con umiltà ma consapevole che 7/10 c’erano già ed esiste quindi una base di lavoro consolidata". Deluso da qualche mancato arrivo? "Deluso semmai da certi comportamenti. Con le parole ci sanno fare tutti. Facile gridare ai quattro venti di voler venire o restare a Trieste. Bisogna poi confermare questa presunta volontà con i fatti. Io so che Green, Da Ros e Simioni arrivano a Trieste perchè l’hanno voluto. Avrebbero potuto scegliere altre alternative, ne avevano. E a me piace allenare una squadra di gente motivata. Quindi, bene e avanti così". 

 

 
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DA IL PICCOLO DI TRIESTE

Triestina, scatta a Grado il nuovo Camp
 
di Antonello Rodio
 
Mentre oggi inizia a Grado la seconda parte del Triestina Camp per ragazzi e ragazze dai 6 ai 14 anni, sono ore cruciali per la definizione della rosa della prima squadra. Mercoledì infatti è prevista la partenza per il ritiro di Pieve del Cadore e in questi due giorni, oltre alle visite mediche per chi ha già firmato, si vuole chiudere più di qualche operazione per dare ad Andreucci una rosa il più completa possibile. Poi ovviamente qualcosa arriverà in seguito e ci si riserva anche qualche operazione importante ad agosto, se se ne presenterà l'occasione, ma poter iniziare a lavorare con un'ossatura precisa è naturalmente importante.
 
In queste ore ci sarà sicuramente qualche novità in attacco, dove ad oggi hanno firmato solamente França e Bradaschia. Il nome più caldo di tutti resta quello di Serafini e a ruota quello di Carbonaro, entrambi reduci dalla promozione con il Venezia. Ma non sono le uniche piste seguite dalla Triestina. Anche se dal Veneto continuano a rimbalzare voci che vogliono l'Unione interessata ad altri reduci dalla trionfale stagione dei lagunari, su tutti il difensore centrale Marco Modolo. Probabile che sia un'alternativa nel caso il difficile assalto all'altro centrale Omar Leonarduzzi del Feralpi Salò non andasse in porto. L'intenzione comunque è di affiancare ad Aquaro un altro difensore di spessore. Per il centrocampo, assodati gli arrivi di Cecchi e Frulla e la conferma di Miani, dovrebbe essere in dirittura d'arrivo l'under classe 1997 che dovrà fare il titolare, ma intanto si seguono anche le piste dei più esperti Corteggiano, l'italo-argentino ex Cuneo, Bra e Lecco, e Luciano Gualdi, altro reduce da una stagione con il Venezia.

 

 
 
 
 
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DA IL PICCOLO DI TRIESTE

Ormai certo l’addio tra Grummy e Pallanuoto Trieste
Il forte brasiliano dovrebbe tornare troppo spesso in patria
Si cerca il sostituto, sfumata la pista del croato Setka
 
di Riccardo Tosques
 
A questo punto è praticamente certo. Grummy Gustavo Guimaraes non giocherà il prossimo campionato di serie A1 con la Pallanuoto Trieste. La conferma del giocatore brasiliano era quasi data per scontata e la società sponsorizzata Samer & Co. Shipping aveva puntato con decisione sull'atleta verdeoro anche per la stagione 2016-2017. «E invece dovremo cambiare - spiega il ds della Pallanuoto Trieste Andrea Brazzatti non senza un pizzico di disappunto - e onestamente ci dispiace». Grummy infatti si è reso protagonista di un ottimo campionato, segnando subito due gol all'esordio con il Posillipo e chiudendo con il fantastico poker di gol rifilato all'Acquachiara nella gara che ha sancito la salvezza alabardata. Nel mezzo tante altre reti, 36 in totale in campionato, e tante buone prestazioni.
 
«Non dipende da noi questa scelta - puntualizza Brazzatti - avremmo tenuto con noi Grummy molto volentieri. Si è ambientato bene, ha disputato un grande campionato, è un bravissimo ragazzo, ci avrebbe garantito una certa affidabilità anche per la prossima stagione. Purtroppo il contratto che ha firmato con la sua società in Brasile lo obbliga a tornare 5 volte in patria per giocare alcune partite. E non ci possiamo permettere di rinunciare ad un elemento così importante per la nostra squadra nel bel mezzo della A1». La società è tornata a sondare il mercato degli attaccanti. Era anche già stato individuato un elemento in grado di far compiere un ulteriore salto di qualità al gruppo di Stefano Piccardo, ovvero il forte nazionale croato Andelo Setka, in uscita dal Vk Primorje Rijeka, visto all'opera a Trieste un paio di settimane fa nell'amichevole tra Italia e Croazia. Ma la trattativa non è andata a buon fine. Il mercato comunque offre più di qualche possibilità, anche se la sensazione è che da qua alle Olimpiadi non ci saranno altri particolari colpi. Le idee allo staff tecnico alabardato comunque non mancano e non dovrebbe essere difficile scovare un atleta di buon livello da far giocare in posizione 4-5, ovvero dove fino a pochi mesi fa giostrava Grummy. 

 

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Da Ufficio stampa Federcanottaggio FVG

CANOTTAGGIO CAMPIONATO REGIONALE SPRINT

di Maurizio Ustolin

Epilogo della 1° Festa del Remo del FVG domenica mattina, sul lungomare di Barcola, con il Campionato Regionale Sprint sui 500 metri, organizzato dalla Canottieri Trieste per festeggiare i 120 anni dalla fondazione, di concerto con il Comitato Regionale della Federcanottaggio. 400 atleti di tutte le categorie si sono confrontati sul tratto di mare dallo squero al porticciolo di Barcola, con 4 prove riservate agli Special Olympics in doppio canoè ed una in yole a 8. Onda lunga, ma temperatura accettabile, hanno consentito un regolare svolgimento delle 41 gare in programma.

Si sono laureati campioni regionali sullo sprint 500 metri: singolo cadetti Verrone (Saturnia), singolo 720 cadette Pengue (Nettuno), due senza ragazzi Gruden, Pipolo (Nettuno), singolo senior femminile Sansa (Saturnia), singolo pesi leggeri femminile Buttignon (Timavo), singolo junior Musio (Timavo); singolo 720 allieve C Volponi (Sgt); doppio allievi C Pinzini, Ruggiero (San Giorgio); 2 senza senior Prelazzi, Ferrarese (Saturnia); singolo junior femminile Visintin (Saturnia); doppio allievi B2 Tommasini, Pobega (Saturnia); singolo 720 allieve B2 Canetti (Nettuno); doppio ragazzi Gottardi, Bark (Nettuno); singolo senior Mansuti (Saturnia); singolo 720 allievi B1 Zennaro (Timavo); singolo 720 allievi B2 Corazza (Ausonia); doppio senior femminile Millo, Visintin (Saturnia); 4 di coppia pesi leggeri Fabris, Lombardo, Pengue, Prelazzi (Saturnia); doppio pesi leggeri Menis, Zobec (Sgt); 4 di coppia ragazzi Gottardi, Pavan, Canciani, Manzoni (Nettuno); 4 senza ragazzi Gruden, Bark, Tamburin, Pipolo (Nettuno); singolo 720 cadetti Benvenuti (Saturnia); singolo 720 allievi C Sibelja (Nettuno); singolo cadette Goina (Saturnia); singolo ragazze Andiloro (Saturnia); singolo pesi leggeri Fabris (Saturnia); doppio junior Rudl, de Marco (Adria); singolo ragazzi Colognatti (Saturnia); doppio senior Ferrarese, Mansutti (Saturnia). Nelle gare riservate agli Special Olympics, vittorie nei doppi canoè di Giacone Rastrelli e Sforza con i rispettivi atleti partner (Armida), mentre nell'ultima prova, quella della yole a 8, ha prevalso la formazione mista Armida e Adria di Giacone, Vaccaro, Sforza, Faiella, Bianchi ed i partner Martins, Cardellino e Crasso il timoniere. Nella gara regionale master, vittoria nel 4 di coppia al maschile di Maccari, Predonzani, Mocnik, dell'Aquila (Adria) ed al femminile Passeri, Stradi, Favento, Miani (Adria); nel singolo master al maschile Canciani (Nettuno) ed al femminile Villi (Saturnia), nel doppio al maschile Millo e Sofianopulo (Sgt) e al femminile Cressi, Mammetti (Saturnia), Classifica per società: 1) Saturnia 69, 2) Timavo 38, 3) San Giorgio (26).  

 

 

 
 

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