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La rassegna stampa sandrina di lunedì 31 ottobre 2016


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LA RASSEGNA STAMPA SANDRINA DI LUNEDI' 31 OTTOBRE

Da City Sport

La solita Alma da trasferta: Trieste perde... Kontatto nell'ultima parte del match

Come Teseo senza il filo di Arianna, così l’Alma si smarrisce ancora una volta nel “labirinto” dei parquets lontani dalle mura amiche del PalaTrieste. Dopo le sconfitte patite a Roseto e Verona, i biancorossi cedono anche sul difficile campo della Kontatto Bologna, con il 66-54 finale che assomiglia a un film già visto: spesso avanti nel punteggio, la squadra di coach Eugenio Dalmasson ha perso lucidità e fiducia in corso d’opera, con un ultimo quarto da incubo con soli 11 punti messi a segno ma più in generale con parecchi problemi dalla lunga distanza (3/23 dall’arco) e sul fronte della differenza rimbalzi, con una Fortitudo che stravince il confronto in pitturato per 41 a 27.

L’inizio di gara sembra poter essere promettente per l’Alma: mentre Bologna dimostra inizialmente polveri bagnate in fase realizzativa, Pipitone e Parks (con annesso zampino del rientrante Pecile) tengono Trieste avanti a metà di primo quarto (7-13). Bologna si distingue in prima battuta per le sette palle perse dei primi quattro minuti, costringendo coach Boniciolli a chiedere time-out e ad alzare la voce durante il minuto di sospensione: un primo segnale dei padroni di casa arriva con le realizzazioni da lontano di Italiano e Mancinelli, ma è Baldasso a rispondere con la stessa moneta da tre punti (10-16). L’ottimo momento degli ospiti permane sino al +8 targato Simioni al 9’, gap parzialmente ricucito dalla Kontatto nel finale di quarto per il -5 bolognese alla prima sirena.

C’è Parks a mantenere immutato il vantaggio giuliano al 13’ (18-23), momento della partita nel quale Bologna fa una fatica immane nell’attaccare il ferro: qualche fallo conquistato in pitturato dalla Fortitudo, con annessi tiri liberi segnati, permettono ai padroni di casa di costruire un piccolo break in proprio favore in prossimità di metà della seconda frazione. Le palle perse da Da Ros prima e Bossi poi sono una sorta di toccasana per la Kontatto, abile a pareggiare i conti a quota 25 e a ritrovare il bandolo della matassa con una difesa forte su entrambi i lati del parquet. La “magia” in appoggio al tabellone di Montano regala il primo vantaggio interno della partita sul 27-26, momento in cui l’inerzia sembra spostarsi in mani bolognesi. E’ tuttavia un buon ritorno di fiamma nel finale da parte dell’Alma (2/2 di Bossi ai liberi, poi fade-away di Da Ros) a rimescolare ulteriormente le carte al Paladozza, con Montano (miglior fortitudino in campo della prima metà di match) a fissare il risultato sul 33-32 del 20’.

Brusco ritorno alla realtà per l’Alma a inizio di terzo quarto: i biancorossi trovano pochissima gloria in attacco nei primi 180 secondi, permettendo alla Kontatto di mettere sino a cinque punti di vantaggio nei confronti degli ospiti. Si riaccende Baldasso da lontano ed è una vera boccata d’ossigeno per una Trieste che subisce però troppo in ambito di rimbalzi offensivi concessi agli avversari: un pallone recuperato dalla “spazzatura” di Raucci riporta la Fortitudo avanti di tre lunghezze al 26’ (41-38), seppure Bologna pecchi di parecchia leggerezza, consegnando qualche istante più tardi su rimessa un vero e proprio assist per Green libero di andare a schiacciare in solitaria. Il grande equilibrio sul parquet del “Paladozza” permane anche alla terza sirena (47-43) ed è l’ultimo, vero momento di contatto tra le due squadre: Raucci dà un bello scossone alle fondamenta di Piazzale Azzarita con tripla e due liberi, Knox infila a mettere per il massimo svantaggio sul 56-47 a cinque minuti dal termine. L’Alma sparisce progressivamente dal parquet sul 62-50 a tre dalla fine, alzando bandiera bianca in un finale dove Trieste non trova alcun tipo di acuto per risollevare le sorti. (A.A.)

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Da Il Piccolo di Trieste

Triestina, brusca frenata e il Mestre mette la freccia
Al Rocco l’Unione gioca male, viene messa alle strette dalla Vigontina e perde
la vetta della classifica. Finisce con un pareggio (1-1) con rete di Dos Santos

di Ciro Esposito

Al Rocco è finita 1-1. L’Unione frena, mantiene l’imbattibilità ma perde la vetta. Un pareggio però accolto dai tifosi con un sospiro di sollievo visto il finale di marca veneta. Perché se c’era una squadra che doveva vincere ieri quella era la Vigontina. La penultima (da ieri) in classifica ha avuto il merito di mettere in serie ambasce la prima (pardòn ex) della classe. Una Triestina sbiadita al di là del risultato che va bene, anzi benissimo. Perché l’Unione ha sofferto la maggior freschezza degli avversari, il loro pressing, i loro anticipi e le capacità di ripartire degli uomini di Italiano. Gli alabardati finora hanno sempre fatto fatica in casa ma riuscendo a confezionare almeno una mezza dozzina di palle-gol. Ieri invece, a parte il gol del pareggio di Dos Santos, la Triestina non ha quasi mai impensierito l’esperto portiere Rossi.

Quali le cause di questa involuzione? Ogni partita ha la sua vita e magari la Vigontina è incappata nella sua giornata sì ma l’Unione è stata imprecisa, poco lucida e fisicamente tutt’altro che al top. La settimana tribolata (con quattro giocatori ai box) e solo due allenamenti condotti da Andreucci può essere un indizio del problema ma non un alibi. Del resto non sempre si può vincere ma è curioso vedere per molti minuti la formazione alabardata senza il pallino tra i piedi. O almeno così la Triestina di questa stagione non aveva abituato tifosi e addetti ai lavori. La condizione precaria di Aquaro, Cecchi e peggio ancora di Corteggiano (oltre a França) hanno pesato. Ma quasi tutti hanno dato l’impressione di essere poco presenti. Andreucci rispetto al solito undici di partenza inserisce Dos Santos davanti e preferisce nel centrocampo Celestri a a Turea o Carraro. I padroni di casa partono con i consueti buoni propositi ma si avverte che il ritmo non è capace di bypassare il centrocampo della Vigontina (il vice Princivalli si fa anche espellere per proteste). Non solo ma i bianconeri colpiscono con improvvise accdelerazioni: prima Scandilori calcia sull’esterno della rete (15’) poi il diagonale di Boccato finisce a lato non di molto. Bradaschia si ferma per un guaio muscolare e Andreucci inserisce França. La Vigontina continua a manovrare e a destra Michelotto è una spina nel fianco. Al 28’ grande intervento di Voltolini su un missile di Michelotto ma, sul successivo corner, Busetto trova il varco giusto (29’) e la deviazione involontaria di Leonarduzzi che beffa Voltolini. Vantaggio sacrosanto degli ospiti ma la Triestina ha l’unico vero sussulto della gara. Finalmente Bajic si invola sulla destra il cross è preciso come l’incornata di Dos Santos che batte imparabilmente Rossi (34’). L’Unione si scrolla di dosso un po’ di torpore e finalmente riesce a rendere più fluida la manovra offensiva. Gli attaccanti tuttavia non pungono.

Le premesse per una ripresa pimpante sembrano esserci. Nelle intenzioni dell’Unione che restano tali. La smania di segnare sotto la Furlan non è buona consigliera per Cecchi e compagni che si fanno infilare dagli avversari: Voltolini è bravo a chiudere lo specchio della portain uscita a Scarpa (10’). Andreucci prova la solita mossa del doppio cambio, quella che spesso è stata vincente. Corteggiano per Frulla e Turea per lo spaesato Celestri. Ma stavolta gli innesti a centrocampo non danno molto. È ancora la Vigontina ad andare vicino al raddoppio perché anche la difesa vacilla. Scarpa da destra fa fuori Leonarduzzi ma poi spara alto da ottima posizione. L’unica azione alabardata la confeziona il duo Dos Santos-França ma il bomber si fa fermare a due passi dalla porta. Ma l’occasione più clamorosa per i veneti arriva con un palo interno al 29’ e palla fermata sulla linea di porta da Voltolini. Resta il tempo per una girata di Franòa fuori di poco, per l’espulsione di Cecchi e per un finale ancora con qualche brivido. Bene così per il risultato. Anzi malino per il gioco e l’atteggiamento. Può succedere. Del resto la stagione è all’inizio. L’importante è non ripetere gli stessi errori. 

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Andreucci: «Approccio sbagliato devo parlarne con tutti i ragazzi»
«È stata una settimana difficile ma non può essere un alibi. Bene solo nel finale del primo tempo
ma nel finale potevamo perdere perché troppo squilibrati. Riprenderemo il nostro cammino»

di Antonello Rodio

Mister Andreucci è un tecnico che ha sempre parlato schietto, senza cercare scuse le poche volte che qualcosa non ha funzionato. Lo ha fatto anche ieri alla fine del pareggio contro la Vigontina San Paolo, dopo una settimana che per l'intossicazione alimentare è stata certamente travagliata, ma che il tecnico non vuole accampare come scusa per la prestazione negativa. «Sì, è vero che è stata una settimana non facile perché non abbiamo potuto allenarci come al solito - dice Andreucci - e sicuramente qualcuno in campo ne ha risentito, ma non bisogna cercare questo alibi. Il fatto è che il nostro avversario ha giocato con grande ritmo e noi siamo riusciti ad avere lo stesso atteggiamento solo nell'ultima parte del primo tempo. Anzi, in quel momento siamo stati anche bravi a pareggiare una partita che era diventata complicata».

Il tecnico alabardato non ha problemi a riconoscere che poteva finire anche peggio: «Nel secondo tempo ci abbiamo provato con grande generosità, ma nel tentativo di vincerla abbiamo rischiato anche di perderla, per cui in ogni caso si tratta di un punto conquistato perché la Vigontina San Paolo avrebbe potuto anche far sua la partita. Ma proprio grazie alla nostra generosità siamo riusciti a conquistare un punto. Sul piano tecnico abbiamo perso diversi palloni, ma è proprio sul piano agonistico che ci è mancato qualcosa. L'avversario ci ha aggredito e noi sappiamo che in casa dobbiamo giocare con un altro atteggiamento, che stavolta si è visto solo a tratti». Ma quali le motivazioni di questa prova così sottotono? Andreucci spiega che è troppo presto per saperne di più: «Ne parleremo tutti insieme con i ragazzi in settimana e cercheremo di capire cosa non ha funzionato. Avevamo preparato la partita in un modo, se soprattutto nel primo tempo è andata in maniera diversa, è stato merito dell'avversario ma anche un po' demerito nostro. Per ora bisogna essere realisti e dire che anche nella ripresa, quando l'avversario si è chiuso, ci ha poi messo in grossa difficoltà nelle ripartenze e soprattutto sugli esterni hanno giocatori che possono fare male. Noi abbiamo attaccato in tanti e potevamo far gol, ma credo che non l'abbiamo fatto con il solito ordine e la solita lucidità. Dal punto di vista organizzativo finora siamo sempre stati superiori all'avversario, stavolta è successo meno e il loro punto è più che meritato».

Detto questo, Andreucci assicura che l'Unione sarà pronta a ripartire in altro modo già domenica prossima: «I ragazzi sono intelligenti, sanno cosa dobbiamo fare e riprenderemo il nostro cammino. Del resto sapevamo che i campionati non finiscono certo a ottobre, anzi cominciano proprio con il calcio che inizia alle 14.30, quindi agiremo di conseguenza e a Tamai ricominceremo da par nostro». 

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Frulla: «Troppe palle lunghe, match da dimenticare»
Il centrocampista: «Abbiamo dato tutto ma il loro pressing ci ha messo in difficoltà»

di Guido Roberti

«E' stata una settimana difficile». E' l'incipit di Mattia Frulla, centrocampista impiegato titolare da Andreucci per la seconda domenica consecutiva. Nella sua analisi a conclusione della partita, il giocatore jesino parte dalla difficile settimana di preparazione alla gara, culminata con le difficoltà trovate in campo di fronte ad una avversaria, l'ottima Vigontina, che ha morso le caviglie alabardate per tutti novanta minuti. «Abbiamo cercato di dare tutto in campo contro una squadra a mio avviso cattiva, dura, difficile da incontrare. La Vigontina - incalza Frulla - pressa in ogni parte del campo e non lascia giocare. E' terminata 1-1, abbiamo ripreso una partita che si era messa male, noi siamo stati bravi a trovare il gol nei minuti immediatamente seguenti». Cosa vi rimproverate maggiormente? L'approccio alla gara o qualcosa d'altro? «L'approccio alla gara indubbiamente non è stato dei migliori, a livello di gioco abbiamo perso qualcosa rispetto le precedenti uscite, proprio per i meriti dell'avversaria di cui parlavo. Il loro pressing ci ha messo in difficoltà e non ci lasciava mai gli spazi per le linee di passaggio. Questo aspetto ci ha obbligato a cercare di più la palla lunga piuttosto che il fraseggio».

Per Frulla una sessantina di minuti in mediana assieme a Cecchi e Celestri, prima del doppio avvicendamento operato da Andreucci al quarto d'ora della ripresa, con Corteggiano e Turea al posto del motorino marchigiano e di Celestri. Come valuta la sua prestazione? «Mi sono trovato abbastanza bene con i compagni, è un feeling che sta crescendo pian piano, cerchiamo di crescere tutti assieme». Nell'ultimo spicchio di gara, le sensazioni che avevate sul campo vi portavano a cercare i tre punti o piuttosto a contenere? «Finché sono rimasto in campo ci ho messo tutta la mia volontà, lo stesso hanno fatto i ragazzi che sono entrati dalla panchina. Lo spirito era comunque quello di spingere e cercare il gol per vincere la partita». Posto che non si può vincere sempre, la ricetta per Tamai? «Cercheremo di resettare questa prestazione da subito, e pensare a preparare la partita di domenica prossima a Tamai. Cercheremo di lavorare bene durante la settimana, il nostro obiettivo sarà di cercare il risultato pieno fuori casa». 

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L’Alma dura solo mezzora
Gran difesa e match aperto contro la Kontatto, poi crollo improvviso: 66-54

di Matteo Contessa

Neppure la miglior prestazione difensiva che abbia saputo sciorinare in questo avvio di stagione ha salvato l’Alma dalla quarta sconfitta in 5 partite. Perchè da una parte il duro lavoro fatto per mezzora ha causato il consueto crollo finale e dall’altra le tante occasioni sciupate in attacco (31 per cento complessivo dal campo, una miseria) quando gambe e testa ancora sorreggevano hanno impedito di mettere in cascina quei punti e quel vantaggio che avrebbero fatto tanto comodo nell’ultimo quarto. Così la partita è andata alla Kontatto, che se l’è presa negli ultimi minuti e l’ha vinta per 66-54. Risultato che da solo dice quanto le difese abbiano lavorato duro. La coperta biancorossa resta ancora dannatamente corta, ma dopo 5 partite così inizia a insinuarsi il pensiero che forse qualche limite è strutturale, non è solo una questione di ricerca di nuovi equilibri o di impegno individuale. Dalmasson le sta provando tutte, ma alla fine manca sempre un soldo per fare la lira. Domenica prossima inizia una mini-serie di 4 partite su 5 in casa: è fondamentale sfruttarla al meglio, altrimenti diventano dolori.

La Kontatto era stata subito estremamente aggressiva, ma l’Alma ha accettato la sfida, non arretrando e tenendo botta. Difese molto attente, quella biancorossa in avvio riusciva a presidiare al meglio tanto il perimetro, quanto la propria area, recuperando anche qualche buon pallone. Così dopo 6’ di gioco Boniciolli aveva già iniziato a ruotare i suoi uomini, aveva dovuto chiamare timeout per rimettere ordine mentre Dalmasson se ne stava tranquillo ed era anche avanti per 11-4. Una difesa fortissima e asfissiante dei biancorossi, che trovavano qualche buona soluzione in attacco, fra tanti errori, e in questo modo era Bologna a dover inseguire. Primo quarto meritatamente chiuso avanti da Trieste per 19-14, con Pecile positivo al rientro (5 punti) . Il gioco si è fatto ancora più fisico nel secondo quarto, era tutto un corpo a corpo che l’Alma non rifuggiva e per i primi minuti era riuscita a controllare. Poi però i chili e la maggior aggressività dei biancoblù hanno iniziato a creare qualche problema agli ospiti, che dovevano giocare al limite del regolamento e così, oltre a perdere il bonus, hanno dovuto riportare Parks in panca con 3 penalità. Dalla lunetta la Kontatto ha rimesso in pari la sfida (25-25 al quarto d’ora) e poi ha messo il naso avanti: 31-28 al 17’50”. Ma neanche così la resistenza della squadra di Dalmasson è stata vinta: Bologna imperversava solo dalla lunetta, Trieste segnava quasi esclusivamente su azione, al riposo il tabellone indicava 33-32 per gli emiliani.

L’inizio della ripresa sembrava non presagire niente di buono per Trieste, visto lo 0/6 nei primi 3 minuti. Buon per i biancorossi che Bologna non ne approfittava, lasciando che Da Ros, Green e Baldasso con la bomba rintuzzassero il -6 salendo al 39-38 del 25’. Anche la Fortitudo perdeva il bonus falli, stavolta, la situazione si riequilibrava anche sotto l’aspetto falli e in campo si continuava a giocare punto a punto. Alla mezz’ora si era sul 47-43 casalingo. Ma il momento della verità, per l’Alma, di questi tempi sta sempre nel finale. E come era stata brava a mettere il morso alla Fortitudo per tre quarti, così è crollata improvvisamente nell’ultimo. Di colpo ha smesso di segnare (più di 5’ a secco completo), sbagliando anche cose elementari. E così ai padroni di casa, che pure non è che stessero facendo faville, sono bastate un’entrata e una bomba di Raucci a distanza di 3 minuti (!) l’una dall’altra, per prendere il largo. Il duro lavoro difensivo cui aveva costretto l’Alma per contenerla, ha pagato, come voleva Boniciolli, tutto d’un colpo. Raucci e Knox hanno affondato il coltello nelle carni esauste dei biancorossi, che hanno perso anche Parks per falli a 5’ dalla fine, la partita ha preso la sua piega definitiva. 

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Dalmasson: «O cambiamo o rischiamo di finire male»
Il coach: «Siamo stati tutti inadeguati perché non siamo stati una squadra»
Boniciolli: «Dovremo essere sempre brutti, sporchi e cattivi come stavolta»

di Raffaele Baldini

In sala stampa coach Eugenio Dalmasson giudica il momento dei suoi, fra un primo tempo buono a livello mentale e difensivo e un secondo tempo non all'altezza: «La Fortitudo ha la capicità di giocare con la stessa intensità per quaranta minuti, non ha mai cali per rotazioni continue; viceversa appena noi abbiamo attinto dalla panchina per allungare le rotazioni, siamo implosi perdendo lucidità e aggressività. C'è una evidente sopravvalutazione delle nostre qualità, sembra che sia scontata la nostra presenza in A2, ma non è così. Dobbiamo mettercelo in testa, se pensiamo che tutto ci sia dovuto, finiamo male». Comincia ad essere preoccupato del fatto che nessun giocatore, eccetto forse Javonte Green, stia dando un minimo di continuità in questo inizio campionato? Quando dico che dobbiamo giocare insieme, intendo pòroprio quello; il talento del singolo non serve a nulla quando è isolato. Siamo tutti stati inadeguati, perchè non abbiamo ragionato, giocato, lottato di squadra. Il campionato di Trieste comincia dalla prossima sfida con l'OraSì Ravenna? «In un certo senso sì e lo sapevano. Siamo a un bivio, possiamo considerarla una partita chiave. Dobbiamo cambiare atteggiamento, deve tornarci la “fame” di sempre, dobbiamo avere voglia di aggredire ogni pallone come fosse l’ultimo».

Coach Matteo Boniciolli è un allenatore fiero del gruppo dei “combattenti”, di quelli che si sporcano volentieri le mani e si sbucciano le ginocchia, vero? Abbiamo tenuto una squadra come Trieste a 54 punti (la squadra giuliana ne segnava oltre 70 di media, ndr), pur considerando venticinque palle perse regalate in modo infantile. Ricordo sempre che giochiamo con cestisti recuperati dal sommerso, affiancati da americani, che spero arrivino... Soprattutto in casa dobbiamo mostrare questo spirito gioioso di giocare, senza entrare in paranoie o addossarci stress gratuiti. Sempre soffrendo, sbagliando tanto, ma con il piacere di giocare al PalaDozza. Io mi bacio le mani dalla felicità ogni volta che entro in questa arena. Che obiettivi quindi reali per la stagione? Potrei fare il paraculo e parlare di salvezza, di lottare per entrare nei playoff... Invece faccio un discorso diverso. In un’emergenza attuale di organico la strada sarà sempre questa: brutti, sporchi e cattivi. Quando saremo al completo non cambieremo la nostra natura, ma forse saremo migliori nella pallacanestro espressa. E Chris Roberts? È un americano che voleva essere trattato in modo diverso dagli altri. E quando io ho un presidente che viene in sala stampa con l’allenatore condividendo le scelte, allora so di avere alle spalle una società seria. 

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Bombe biancorosse senza micce
Solo Green prende la sufficienza

di Lorenzo Gatto

Vincere al PalaDozza segnando 54 punti? Impossibile. Se la difesa dell'Alma ha retto l'urto della Fortitudo tenendo la formazione di Matteo Boniciolli a 66 punti, l'attacco è completamente mancato. Dalle cattive scelte e da tiri quasi sempre contestati sono nate le pessime percentuali che hanno condannato la formazione di Dalmasson alla quarta sconfitta nelle prime cinque giornate di campionato. Spicca in particolare il dato relativo alle conclusioni da 3 punti con l'Alma che ha chiuso la partita con il 13% dal campo. Significativo il 3/23 totale, dato che sottolinea la serata assolutamente negativa di una squadra intera. Circoletto rosso sullo 0/8 fatto registrare da Stefano Bossi, ma togliendo forse un Baldasso che dall'arco il suo lo porta a casa sempre, nessuno davvero ha saputo trovare il bandolo della matassa. L'Alma ha tirato peggio della Fortitudo, ha subito a rimbalzo chiudendo i 40’ con un saldo negativo di -14 è riuscita però a restare in partita fino a metà dell'ultimo quarto grazie alla difesa e a un saldo perse-recuperate assolutamente favorevole. Colpiscono, in particolar modo, le 25 palle perse della Fortitudo. Uno sproposito del quale forse si poteva approfittare. Parlando dei singoli, detto che gli ex biancoblù Michele Ruzzier (0/1 da due e 0/1 da 3) e Luca Gandini (0/2 ai liberi) hanno provato a non far troppo male alla loro vecchia squadra, l'Alma promuove con la sufficienza il solo Javonte Green. Per la guardia della Virginia 15 punti e un positivo 24 di valutazione, dato che arriva grazie ai 6 rimbalzi, le 7 palle recuperate e i 7 falli subiti. Per il resto davvero poco da salvare e un’occhiata consolatoria al calendario che nelle prossime cinque giornate proporrà Ravenna e Forlì in casa, Recanati fuori quindi Piacenza e Udine ancora in casa.

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Da Basketuniverso.it

La Fortitudo soffre contro un’arcigna Trieste ma nel finale la spunta grazie a Raucci

di Fabio Silietti

Quintetti: 

BO: Mancinelli, Candi, Campogrande, Raucci e Knox

TS: Parks, Bossi, Green, Pecile e Pipitone

Assenze: 

Coach Boniciolli ha a disposizione il roster al completo per questa partita. Anche Coach Dalmasson potrà contare sulla squadra al completo per questa gara al Pala Dozza.

Stato di forma: 

La Fortitudo arriva a questa partita dopo aver perso l’ultima gara in trasferta a Treviso e con due sole partite vinte sulle quattro disputate in questo inizio di stagione. Quindi, sicuramente, la compagine bolognese cercherà di affermarsi oggi tra le mura amiche, sfruttando il calore del suo pubblico.

Trieste, invece, è reduce dalla sconfitta in casa di Verona e fino ad ora ha ottenuto una sola vittoria in questo campionato contro Chieti. L’Alma ha giocato sottotono nelle prime gare della stagione e oggi vorrà sicuramente ottenere una vittoria prestigiosa in quel di Bologna per rilanciarsi in classifica.

Scelta tattica:

La Fortitudo si affida in attacco alla gioventù e al talento di Candi e Montano per mettere in difficoltà l’arcigna difesa triestina. Knox e Raucci, invece, manovrano in cabina di regia e cercano la miglior soluzione offensiva, penetrando, tirando o scaricando ad un compagno. Mancinelli e Gandini, invece, sfruttano la loro esperienza in attacco per aiutare i compagni o segnare punti facili. In difesa Bologna pressa da subito il portatore di palla avversario e difende molto forte a uomo.

Trieste, invece, in attacco, cerca di sfruttare soprattutto la potenza fisica e la rapidità degli americani Parks e Green e le giocate di Da Ros in post basso per creare difficoltà alla difesa avversaria. Poi in cabina di regia si affida alla forza di Bossi e all’esperienza di Pecile per impostare la manovra offensiva. La difesa è come sempre molto aggressiva fin da subito, con una continua ricerca del contatto fisico con l’avversario.

La gara:

Trieste parte subito bene con un 4-0 firmato Pipitone-Parks, mentre la Fortitudo fatica a costruire gioco e va a segno solo con Knox. L’Alma è determinata e con tripla di Pecile e i due punti di Parks riesce anche ad allungare fino al +7. Allora Bologna reagisce e con Raucci e Italiano torna sotto di tre. Trieste però non molla e dopo i due punti di Simioni allunga anche a +8. Solo sul finale del quarto la Kontatto si riavvicina all’Alma e riduce lo svantaggio a -5, grazie ad un ottimo Candi. Il secondo periodo inizia con il +7 firmato da Green, ma la Fortitudo non ci sta e grazie ad un super Italiano accorcia lo svantaggio a soli due punti. Trieste allora trova il +4 con Da Ros, però la Kontatto ci mette poco a trovare il pareggio grazie a Candie Montano. Poi ancora Montano segna il canestro del vantaggio per i padroni di casa. Green però riesce a trovare il nuovo vantaggio per l’Alma e la partita diventa ora molto equilibrata con le due squadre che se la giocano punto a punto. Così il primo tempo si chiude con Bologna sopra di un solo punto. Risultato sul 33-32.

Al rientro in campo Knox e Candi vanno subito a segno e la Fortitudo allunga a +5. L’Alma poi reagisce e dopo il canestro di Green accorcia a -2 lo svantaggio, ma Mancinelli segna per il +4 bolognese. Trieste però resta in partita e trova anche il -1 con la tripla di Baldasso. Tuttavia la Kontatto mantiene in mano la partita sfruttando le iniziative di Candi e Raucci. Così il terzo quarto si chiude con Bologna di nuovo a +4. L’ultimo periodo si apre con il +7 firmato da Knox, ma Trieste con un ottimo Green accorcia ancora fino al -2. L’Alma cerca ma non trova il pareggio, la Kontatto tiene botta e poi con Raucci e Knox allunga le distanze fino al +12. Trieste prova disperatamente ad accorciare il passivo ancora con Green ma non riesce nel suo intento. La partita si conclude così con la vittoria della Kontatto. Punteggio finale 66-54.

Svolta della partita: 

La partita si decide negli ultimi quattro minuti del quarto periodo quando la Fortitudo riesce a scavare un solco di dodici punti tra se e gli avversari. Protagonista indiscusso del parziale di 11-1 è Davide Raucci, che supportato da Justin Knox, trascina i suoi alla vittoria.

Migliori in campo: 

BO: Matteo Montano, 14 punti, 3 rimbalzi e 3 assist; Davide Raucci, 13 punti e 9 rimbalzi; Justin Knox, 12 punti, 7 rimbalzi e 3 assist

TS: Javonte Green, 15 punti, 6 rimbalzi e 2 assist; Matteo Da Ros, 8 punti e 5 rimbalzi

Peggiori in campo: 

BO: Luca Gandini, 0 punti, 2 rimbalzi e 2 palle perse; Luca Campogrande, 0 punti, 3 rimbalzi e 2 palle perse

TS: Roberto Prandin, 2 punti e 3 palle perse; Jordan Parks, 6 punti, 2 rimbalzi e 2 palle perse, Stefano Bossi, 2 punti, 7 assist e 3 palle perse

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