SandroWeb Posted September 25, 2019 Report Posted September 25, 2019 MERCOLEDI' 25 SETTEMBRE 2019 - Stasera contro l'Arzignano (inizio ore 20.45, arbitra Angelucci di Foligno) sarà una partita tutta da decifrare per la Triestina. Come scrive oggi Antonello Rodio, innanzitutto sarà la prima senza la guida di Massimo Pavanel, esonerato all'indomani della terza sconfitta consecutiva. In quello che dovrebbe essere solamente un brevissimo interregno (ma nel calcio non si sa mai), in panchina ci sarà Nicola Princivalli, che dalla Berretti torna così alla prima squadra. Era stato lui a sostituire due stagioni fa Sannino, sempre lui l'ultimo prima di Pavanel, e ora il primo a inaugurare l'era del post Pavanel. Probabilmente, visto quell'amaro finale di campionato in cui erano svaniti i play-off, Princi avrà voglia di rivincita. Ma si vivrà anche nell'attesa di un nuovo allenatore, che magari si guarderà la partita in tribuna o alla peggio via streaming per carpire i segreti di una creatura enigmatica e misteriosa come la Triestina attuale. Già, perché alla fine il vero nodo della questione sono i giocatori, protagonisti di alcune prestazioni sconcertanti e pertanto i primi a doversi dare una svegliata. Ci sarà la classica positiva scossa post esonero? O ci sarà spazio per qualche malaugurato psicodramma? Riguardo ai valori tecnici, sulla carta non dovrebbe esserci storia. L'Arzignano, dopo aver iniziato con tre pareggi, è reduce da due ko consecutivi: la neopromossa veneta ha segnato con il contagocce (2 reti), ma ha subito molto poco (4 gol) e pertanto sarà ostica da superare. Ma il problema è capire quanto vale l'attuale Triestina. Basterebbe la metà di quella corazzata sognata in estate per venire a capo dei veneti. Ma l'Unione che ha preso 9 reti nelle ultime tre partite, è invece un rebus difficile da risolvere. Un altro mistero della serata è quale formazione scenderà in campo. In una fase di interregno può succedere di tutto: magari il tentativo di un modulo nuovo se si pensa che i problemi siano solo tattici, oppure il ritorno al 4-4-2 per vedere se qualcosa si è sbloccato invece a livello mentale. Di certo non ci saranno a disposizione gli acciaccati Maracchi e Frascatore, nemmeno convocati, mentre è sempre in forte dubbio Offredi. Punti fermi sono il ritorno di Malomo dopo la squalifica e l'utilizzo della coppia di piedi buoni Giorico-Paulinho in mezzo al campo - Il nome dell'allenatore che guiderà la Triestina del dopo Pavanel ancora non c'è. Oppure se c'è lo sa solo Milanese. È probabile che la fumata bianca ci sia tra oggi e domani. Visto il protrarsi della vacatio, coperta temporaneamente dalla presenza in panchina di Princivalli, è evidente che Milanese non aveva preparato il terreno per un avvicendamento prima di domenica. Un atteggiamento di estrema correttezza e di rispetto nei confronti di Pavanel che tuttavia costringe ora la dirigenza a una rincorsa che può essere foriera di una scelta non adeguata a correggere l'atteggiamento della squadra e a mettere a tacere la piazza. Il no di Bepi Pillon, che aveva le caratteristiche per soddisfare le esigenze attuali dell'Unione, ha ulteriormente complicato il quadro. Perché scegliere la guida tecnica a fine settembre comporta non poche difficoltà. Gli allenatori con maggior esperienza (quelli che hanno sulla carta maggior dimestichezza nella gestione di una rosa piuttosto ricca) ancora sul mercato tendenzialmente attendono che si liberi un posto in B. Ma se questa è la prospettiva la Triestina sarebbe costretta ad aspettare ancora. E questa non è un'ipotesi percorribile se si vuole cercare di riacciuffare magari in extremis il treno promozione (anche con i play-off). Gli allenatori meno attempati che gravitano attorno alla C, magari meno preparati di Pavanel ma con qualche stagione d'esperienza in più di lui e magari con qualche promozione alle spalle, ci sono ma devono convincere Milanese anche sul piano delle idee tattiche (non dimentichiamo che si troveranno a lavorare con un materiale umano già allestito). Su questo fronte quello che più si avvicina alle caratteristiche è Carmine Gautieri ed è con lui che già lunedì Milanese ha serrato le fila. Ma non tanto da trovare la quadratura del cerchio.Tra quelli che potrebbero essere appetibili c'è Pierpaolo Bisoli, uno che di promozioni ne ha fatte tre con il Cesena e una con il Padova due stagioni fa, tecnico dal carattere ruvido e tale anche nella conduzione tecnico-tattica delle sue squadre. Insomma uno che tira dritto e bada al sodo con un calcio agli antipodi di quello che piace a Milanese. Bisoli, sotto contratto con il Padova, sarebbe attratto dall'avventura triestina. Altro tecnico di polso (tra quelli più di lungo corso) è Fabrizio Castori che ieri non è riuscito ad accasarsi a Bari (al posto di Cornacchini è stato scelto Vivarini) così come Marco Baroni (56 anni) che ha un pedigree molto interessante. Insomma Milanese si è preso un po' di tempo perché, oltre alle valutazioni sull'impatto finanziario dell'operazione, sa che un errore comprometterebbe definitivamente la stagione. Intanto qualche indicazione in più ci sarà già questa sera. I giocatori hanno un match a disposizione per far vedere di che pasta sono fatti senza la copertura di un tecnico. Anche questo, pur essendo un esperimento oggettivamente irrituale, può fornire qualche chiave in più sul futuro dell'Unione. Quote
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