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DOMENICA 24 NOVEMBRE 2019

- Il rinvio della partita di Imola non ha permesso alla Triestina di verificare se l'onda positiva della qualificazione in Coppa Italia avrebbe potuto trovare riscontro anche in campionato. Ora, dopo 10 giorni senza impegni ufficiali, l'Unione ricomincia dal Rocco per cercare di ritrovare il filo della sua stagione dopo le due sconfitte con Feralpi e Vicenza. L'occasione di ripartire con un risultato prestigioso che possa ridare entusiasmo è ghiotta: oggi a Trieste (inizio ore 17.30, arbitra Tremolada di Monza) arriva infatti quel Sudtirol che sta viaggiando in seconda posizione, a un solo punto dalla corazzata Vicenza. Un campionato sontuoso finora quello degli altoatesini, che dopo una breve partenza falsa hanno inanellato un ritmo da primato: nelle ultime sei partite, vantano 5 successi (fra i quali quello di Padova) e un pareggio. Ma a rendere ostica la sfida odierna per gli alabardati ci sono anche altri due aspetti: il primo è che il Sudtirol è la squadra più prolifica del girone con i suoi 26 gol realizzati, mentre la Triestina, causa le frequenti sbandate a suon di tre reti al passivo, è la quintultima formazione per reti subite, ben 21. Il secondo aspetto è che gli altoatesini sono un po' una bestia nera per gli alabardati, visto che nelle ultime due stagioni la Triestina con loro ha sempre pareggiato in casa e perso a Bolzano. Ma in fondo quest'ultimo dato regala anche un po' di ottimismo: se c'è una cosa che Gautieri ha dimostrato subito di fare bene è quello di abbattere i recenti tabù alabardati, vista l'impresa di Fermo e la vittoria sul Fano. Insomma se c'è qualche stimolo particolare, questa Triestina durante la stagione ha dimostrato di riuscire a fare bene, come ad esempio nel match col Padova. Il problema è che riesce a tirar fuori il suo potenziale troppo saltuariamente. Ecco dunque che oggi sarà necessario ritrovare innanzitutto compattezza ed equilibrio, come predica giustamente Gautieri, per venire a capo di una grande del girone. Il tecnico alabardato tornerà al collaudato 4-4-2 visto che il 4-3-3 finora in stagione è stato utilizzato (da tutti e tre gli allenatori) solo per esperimenti durati poco e finiti male. Meglio dunque ripartire con qualche certezza. In difesa, l'emergenza sembra parzialmente rientrata. È vero che continua la stagione a singhiozzo di Frascatore che anche oggi è ancora out, però Scrugli sembra aver recuperato dal problemino muscolare che l'aveva colpito in settimana. Insomma a destra dovrebbe giocare lui e comunque l'alternativa più credibile è quella di Steffè, non a caso provato anch'esso ieri in quel ruolo durante la rifinitura. A sinistra invece ci sarà Formiconi, mentre in mezzo la coppia è quella formata da Malomo e Lambrughi. Più incertezza dalla cintola in su: in mezzo al campo dovrebbero giostrare ancora Giorico e Maracchi, mentre sugli esterni i favoriti sembrano Gatto e Procaccio. In attacco la coppia di partenza potrebbe essere quella composta da Granoche e Gomez, ma anche qui c'è una solida alternativa in Costantino, che tra l'altro è l'ex di turno e voglioso di far bene.

- Alle 17.30, in un PalaRadi frequentato per tre volte nella scorsa stagione, Trieste si troverà di fronte una Vanoli in crescita dopo un inizio stentato.Assenze pesanti, da una parte e dall'altra. Se alla banda di Sacchetti manca ancora Diener, Eugenio Dalmasson deve nuovamente fare a meno di Juan Fernandez, dolorante alla schiena. «Non ha potuto allenarsi durante la settimana, non aveva senso farlo salire sul pullman», commenta il coach che ha reclutato il giovane Arnaldo nei 12.La mancanza del Lobito riduce le alternative a disposizione per la regia. Da Elmore ci si aspetta una prova incisiva come contro la Virtus Bologna ma con più continuità mentre Cavaliero verrà alleggerito delle incombenze da "2" per alternarsi in regia con il prodotto di Marshall. Per far quadrare i conti è indispensabile ovviamente che arrivi da Justice una prova di maggior spessore, che Jones in settimana abbia fatto corsi di recupero su rimesse e tiri liberi e che Strautins ritrovi forma e baldanza di un mese e mezzo fa. Ma Trieste deve dimostrare soprattutto di aver tratto insegnamenti dalle ultime tre sconfitte in volata.«Abbiamo lavorato con impegno, in allenamento, ma è in partita che dovremo mostrare l'impatto agonistico giusto. Sotto pressione non dobbiamo commettere errori, serve mantenere la calma», osserva il tecnico. Vero è anche che contro Brindisi e Virtus Bologna avere perso perchè gli avversari avevano individualità in grado da sole di cambiare volto a una partita in pochi minuti, una soluzione che manca nel roster biancorosso. «Banks e Teodosic sono saliti in cattedra quando era il momento di vincere. Anche se non abbiamo giocatori così, dobbiamo però capire come vanno gestiti quei momenti - continua Dalmasson - In questo campionato ogni partita è un'occasione che bisogna cercare di cogliere con fame, voglia, determinazione e senso della concretezza». Due gli ex nella Vanoli: oltre a Michi Ruzzier, la meteora triestina Akele, scuola Reyer poi andato a studiare e giocare negli Usa

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