SandroWeb Posted January 20, 2020 Report Posted January 20, 2020 LUNEDI' 20 GENNAIO 2020 - «Avremmo potuto crollare a un certo punto e invece abbiamo mostrato l'energia e la convinzione per reagire. Questa partita lascia segnali positivi». Eugenio Dalmasson non nasconde di essere fiducioso sul futuro dell'Allianz alla luce della prestazione di Masnago.Il tecnico biancorosso esordisce in sala stampa facendo i complimenti a Varese che «ha disputato una prova intensa, con un quarto davvero di alto livello» ma poi sposta i riflettori sulla propria squadra. «Paradossalmente proprio in quel momento ho ricevuto la risposta migliore dai miei giocatori perchè quando rischiavamo di naufragare siamo riemersi riuscendo poi a restare in gara sino all'ultimo secondo. Questo deve darci fiducia per il prosieguo del nostro torneo».L'innesto di tre giocatori nuovi ovviamente significa che bisogna trovare un'identità di squadra. «Più che un'identità da trovare prendiamo atto che naturalmente ci sono giocatori con stati di forma diversi - replica Dalmasson - Varese da questo punto di vista ha impostato la gara sul piano della corsa e non tutti sono pronti. Però voglio far notare che nella valutazione di squadra siamo risultati sconfitti 102-101 e questo testimonia che siamo ben vivi. Questo è il dato statistico che deve darci morale. Naturalmente dobbiamo continuare a lavorare se vogliamo conquistare il traguardo che ci siamo posti».Se c'è un rimpianto non è forse quello di aver accettato troppo passivamente la sfida da tre punti nel terzo quarto trascurando quel gioco con i lunghi che nel primo tempo grazie a Peric e Cervi aveva dato risultati?«In campo non c'eravamo solo noi. Ricordate le mie parole durante la settimana: Varese era una delle formazioni peggiori da affrontare per noi in questo momento perchè non permette di ragionare. E quando subentra anche la stanchezza è fatale che si commettono errori. Se si perde il filo una squadra come quella lombarda è subito pronta ad azzannare. Non ci abbiamo messo la stessa energia. Lo abbiamo fatto nel finale e dobbiamo ripartire da qui», conclude il coach biancorosso.Attilio Caja, allenatore dell'Openjobmetis, applaude i suoi. «Abbiamo disputato una eccellente partita, di grande consistenza. Per un tecnico vedere sei giocatori in doppia cifra è una gioia, significa che abbiamo davvero giostrato di squadra. Sapevo che non sarebbe stato un incontro semplice perchè Trieste non è più la formazione battuta all'andata, ha innestato giocatori importanti come Washington autore di una prova eccellente. Sicuramente l'Allianz si riprenderà» - Posticipo di campionato per la Triestina, che deve iniziare a mettere punti in classifica e continuità in campo. Come scrive Antonello Rodio, sono tre le partite in una settimana che attendono la squadra di Gautieri, e se è vero che due di queste sono trasferte molto complicate, è anche vero che la Triestina non può più permettersi di tergiversare se vuole risalire la china. Ecco perché la sfida in posticipo di stasera contro il Piacenza (si gioca alle 20.45, arbitra Vigile di Cosenza, diretta su Raisport) è già decisiva a riguardo. Certo, si tratta di una partita molto difficile, sul campo di una squadra che è sesta in classifica, ha nove punti in più dell'Unione e in casa ha ottenuto 20 punti in 9 partite. E tra l'altro è l'avversaria che in qualche modo ha dato il via alla stagione nera della Triestina: chi non ricorda quella partita al Rocco dominata fino a venti minuti dalla fine, prima dell'incredibile black-out con tre gol sul groppone? Da quel giorno, si può dire che l'Unione non si è più veramente ripresa, anche passando attraverso tre allenatori. Chissà dunque che proprio da Piacenza non cominci il riscatto della squadra alabardata. Una Triestina che adesso ha un Ciccio Lodi in più nel motore, che dopo una settimana di lavoro con i compagni può certamente essere una pedina più amalgamata con la squadra. E poi ci sono da verificare le probabili modifiche che Gautieri sembra intenzionato a portare in campo rispetto a una settimana fa. Forse a partire dal modulo, perché per tutta la settimana il tecnico ha provato sia il 4-3-3 che il 4-3-1-2, e pertanto potrebbe esserci qualche novità a proposito. Di sicuro cambieranno alcuni interpreti. Ad esempio si potrebbe rivedere Ermacora, che ha fatto bene quando messo in campo e si gioca il posto con Frascatore sulla fascia sinistra della difesa, mentre al centro dovrebbe ricomporsi la coppia Malomo-Lambrighi e Formiconi sarà confermato a destra. E se a centrocampo Lodi come direttore d'orchestra non si discute e Maracchi dovrebbe essere un suo fedele scudiero, è probabile che per la casella dell'altra mezzala ci possa essere un volto nuovo rispetto a Giorico, ovvero uno tra Steffè e Paulinho. Le scelte in attacco dipendono invece anche dal modulo. Costantino ha recuperato ed è partito con la squadra, ma certamente non partirà dal primo minuto viste le sue non perfette condizioni fisiche. Molto probabilmente ci sarà Gomez, mentre Granoche potrebbe essere gestito con oculatezza visti gli impegni ravvicinati. Gli altri posti se li giocano Gatto, Procaccio e Mensah. L'obiettivo minimo è fare un punto per poi cercare il colpaccio giovedì a Gubbio, ma per iniziare a recuperare servirebbe una vittoria. Quello che va assolutamente evitato, è allungare la serie di sconfitte: 10 su 20 partite sono già troppe. - La Pallamano Trieste inserirà nel roster Mario Mustapic, l'ala croata già in prova a Chiarbola che la società ha deciso di richiamare dopo i tentennamenti dei giorni scorsi. Scelta questa - come indica Lorenzo Gatto - fortemente voluta dal Comitato Trieste per la Pallamano presieduto da Lucio Brandolin ed Erwin Scalamera e soprattutto da Michele Semacchi, munifico sponsor e dirigente che ha deciso di farsi carico di un ulteriore sacrificio regalando alla squadra un giocatore che era decisamente fuori budget.«Credo che il meraviglioso pubblico che sabato ci ha sostenuto e i giocatori che in campo hanno dato l'anima si meritino questo sforzo - spiega Semacchi -. La scorsa settimana era stata presa la decisione di rinunciare al giocatore, ho voluto prendermi la responsabilità di riportarlo qui perché credo sia un ragazzo che può darci tanto sia come giocatore che come uomo. Ho avuto la possibilità di conoscerlo, mi ha colpito la maturità dei suoi 21 anni e la voglia e la determinazione con cui si è dimostrato pronto a sposare la causa triestina. Sono convinto che qui da noi potrà mettersi in mostra e togliersi belle soddisfazioni».Con l'arrivo di Mustapic, Trieste copre il ruolo di ala destra rimasto scoperto dopo l'addio a Lorenzo Dovgan. Mancava un mancino e nelle ultime settimane si era sacrificato Alex Pernic. Adesso, con l'arrivo del giovane croato, il tecnico Carpanese può finalmente contare su una rosa che, terzino destro a parte, è al completo. Quote
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