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MARTEDÌ 1° SETTEMBRE 2020

- Tra i primi ad abbracciarlo, subito dopo la tripla che ha regalato a Trieste il successo nella gara d'esordio di Supercoppa contro Trento, il Lobito Fernandez.Segno di un gruppo che c'è, coeso e compatto, unito alla ricerca di un comune obiettivo. Buona la prima per Tommaso Laquintana (intervistato da Lorenzo Gatto), eroe per una notte davanti al pubblico di un'Allianz Dome tornato a colorarsi di biancorosso dopo tanti mesi di desolato silenzio. Sognava una "prima" da protagonista davanti ai suoi nuovi tifosi, per una volta la realtà è andata persino oltre la fantasia.«Devo ammetterlo - confessa Laquintana - era difficile alla vigilia immaginare un esordio migliore di quello che ho vissuto domenica sera. Prima partita con la maglia di Trieste, vittoria all'ultimo tiro con un mio buzzer beater. Devo dirlo, mi sono davvero emozionato. Per me ma anche per i miei compagni: ci tenevamo a partire bene e a brindare all'esordio in Supercoppa con una vittoria».
C'era la curiosità, alla vigilia, di valutare come il buon lavoro di questa prima fase della preparazione tra Grezar e Allianz Dome si sarebbe tradotto sul campo. In questo senso le indicazioni sono state positive pur nella consapevolezza di un gruppo che deve ancora crescere e trovare i suoi equilibri. «Personalmente sono soddisfatto - il parere del play di Monopoli - credo che pur al cospetto di un'avversaria forte come si è dimostrata Trento, la squadra abbia dimostrato qualità. È chiaro ed è normale visto il periodo che ci siano tante cose da migliorare tanto in attacco quanto in difesa. In difesa abbiamo avuto alti e bassi e dobbiamo cercare di tenere sempre alto il ritmo mettendo pressione sulla palla in attacco dobbiamo ancora capire quando correre spingendo la transizione e quando invece fermarci a ragionare gestendo l'attacco in maniera più razionale».
Decisivi in un finale che stava per rimandare tutto ai supplementari. Avanti di due con 16 secondi da giocare, l'Allianz ha inspiegabilmente rinunciato alla rimessa da fondo campo riprendendo il gioco in fase d'attacco e perdendo la palla. Un errore che ha permesso a Trento di pareggiare prima del canestro decisivo sulla sirena. «Ripensando agli episodi - sottolinea Tommy - non c'è dubbio che dobbiamo essere capaci di eseguire al meglio quello che ci viene detto e chiesto dallo staff tecnico. Contro Trento abbiamo sbagliato alcune cose, siamo concentrati e carichi per le prossime partite nelle quali cercheremo di sbagliare il meno possibile». Squadra leggerina sotto canestro e in difficoltà contro avversari dotati di peso e centimetri? Trieste da rivedere, in questo senso, anche se Laquintana non è dello stesso parere. «Non penso che siamo leggerini sotto canestro, anzi. Li dove non arriva l'altezza arriviamo con il cuore, e domenica lo abbiamo dimostrato. Tra i vari errori che abbiamo fatto eche ci possono stare abbiamo comunque sempre lottato e messo il cuore in campo. Chi lotta con il cuore arriva dove vuole».
L'Umana Venezia a Trento, Trieste sul parquet del palaVerde contro la De'Longhi Treviso. Un match che può essere già importante in chiave qualificazione. «Partita importante, ci faremo trovare pronti- conclude Laquintana- e faremo il possibile per provare a portarla a casa»

- Il calciomercato inizia ufficialmente oggi e terminerà il 5 ottobre, ma la Triestina ha già quasi completato tutte le operazioni più importanti, ovvero quelle più attese. La firma di Alessandro Ligi dovrebbe essere ormai una formalità e si attende l'ufficialità per oggi. Con l'arrivo del difensore centrale, la Triestina avrà praticamente completato tutti quelli che erano i bisogni primari, ed è un bel risultato soprattutto per mister Gautieri, che può già lavorare con quasi tutto il gruppo che sarà al via del campionato, con tutti i vantaggi che ne conseguono. Naturalmente servirà ancora qualche ritocco e soprattutto bisognerà essere abili nelle operazioni in uscita, che saranno necessarie per snellire la rosa. Al netto ovviamente di possibili grandi occasioni sulle quali Mauro Milanese ha sempre dimostrato di essere abile e pronto a intervenire, anche nelle ultime ore di mercato. I sette nuovi arrivi che finora l'Unione ha messo a segno (Rizzo, Rapisarda, Ioime, Di Massimo, Petrella, Reda Boultam e mettiamoci anche Ligi), sono comunque già un significativo upgrade a quella che era una base comunque molto valida. Partendo dai settori più completi, n attacco ci sono le due punte adatte al 4-3-3 (Gomez e Granoche) e all'Unione può andare bene anche così, anche se proprio in questa casella ci potrà essere sempre la possibilità di qualche colpo finale a sorpresa. Come esterni offensivi, a Sarno, Mensah e Procaccio si sono aggiunti Petrella e Di Massimo. L'unico nome di questo settore in uscita è Gatto. A centrocampo ci sono Lodi, Rizzo, Giorico e Maracchi, più avanti saranno disponibili Reda Boultam (tra un paio di mesi) e Paulinho (probabilmente 2021), senza dimenticare che si vuole utilizzare Procaccio anche da mezzala. Qui l'esubero al momento ancora in rosa sembra Steffè. Diversi aspetti ancora da definire nel reparto arretrato. L'ormai certo arrivo di Ligi è un puntello di quelli tosti per la difesa alabardata. Fra lui, Tartaglia, Lambrughi e Codromaz, il quartetto è certamente ben assortito, anche se gira qualche voce sul possibile arrivo di un altro centrale. Già adesso però nel settore c'è Cernuto da sistemare, nel caso di un ulteriore arrivo toccherebbe a Codromaz guardarsi attorno. L'importanza di avere comunque un poker di centrali di valore permette di guardare con più serenità a quelli che attualmente sono le uniche lacune del plotone alabardato, ovvero i terzini di rincalzo. Se Rapisarda e Brivio saranno gli indiscussi titolari, al momento di ruolo non c'è nessun altro. L'idea è comunque quella di ricorrere ad almeno un giovane (ad esempio il famoso 2001 extra rosa) ma anche di adattare in caso di necessità qualcuno dei centrali: Tartaglia ad esempio può sicuramente giocare terzino destro, e in carriera si è già visto Lambrughi fare quello sinistro. C'è poi da fare i conti con la famosa regola dei 22 in rosa, sulla quale sta montando sempre più la protesta di club e calciatori. Se rientrasse questa norma oppure salisse un po' almeno l'età dei giovani da poter arruolare ecco che si potrebbe anche considerare di tenere qualche giovane, a partire dal meritevole Dubaz visto ad Auronzo con la Lazio.

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