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I suntini sandrini di giovedì 12 novembre 2020


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GIOVEDÌ 12 NOVEMBRE 2020

- Una vittoria ottenuta in condizioni di emergenza, quella della Triestina ieri contro l'Imolese è sempre il massimo per un tecnico, che in queste occasioni trova la conferma della coesione del gruppo. Come scrive Antonello Rodio oggi su "Il Piccolo", su questo mister Gautieri ribadisce che non aveva nessun dubbio a riguardo: «Complimenti ai ragazzi che hanno dato tutto in un momento di grande difficoltà. Per questo è una vittoria ancora più importante. Il gruppo è stato squadra e ha dimostrato di avere carattere, qualità, cuore e senso di appartenenza alla maglia. Non ho mai avuto dubbi che sia pronto a lottare, anche nella sofferenza. Tutti devono essere orgogliosi di questi ragazzi, sappiamo che dobbiamo fare meglio, ma ci sarà tempo quando rientreranno in tanti dal Covid e dagli infortuni». Un successo che dà motivo a Gautieri di predicare sempre equilibrio nei giudizi, sia nelle vittorie che nelle sconfitte: «Nessuna esaltazione dopo un successo, nessuna depressione dopo un risultato negativo. Serve equilibrio. Capisco i tifosi che soffrono a non vedere la squadra, ci mancano tanto. Ma solo chi lavora e gestisce il gruppo sa quante problematiche e difficoltà ci siano, troppo semplice commentare dall'esterno senza sapere. Noi non dobbiamo andare dietro ai commenti da tastiera, ma dare sempre il massimo. Questa società ha la fortuna di avere Mauro Milanese che è persona equilibrata, e anche questo gruppo va tenuto stretto, perché so io come si allena ogni giorno». Dopo un buon primo tempo, il tecnico spiega il momento di sofferenza della prima parte della ripresa: «Hanno iniziato a mettere palla sopra per Stanco e Polidori, abbiamo sofferto questi cambi gioco e queste palle, sulle quali abbiamo però difeso bene. E se è vero che non abbiamo fatto bene come nel primo tempo, è anche vero che loro non ci hanno praticamente mai impensierito: in 95 minuti hanno tirato in porta una volta su colpo di testa». Intanto Gautieri si gode la nota più lieta della partita, ovvero il ritorno di un Mensah a ottimi livelli: «È un giocatore importante, che deve capire ed essere convinto che può fare la differenza come l'ha fatta stavolta. Gli dico sempre che poteva ambire a un calcio migliore e ad altre categorie, ma è ancora in tempo per farlo, se capisce di essere forte. Dipende solo da lui. Se gioca così, a lui è difficile rinunciare»

- In attesa di conferme sul rinvio della sfida contro la Reyer, Trieste continua a lavorare sul parquet dell'Allianz Dome. Allenamenti condizionati dall'incertezza che regna sul campionato, ferma dal 25 ottobre la formazione di Dalmasson fatica a focalizzare l'obiettivo della partita. Di certo, in questo momento, c'è il posticipo della sfida contro il Partizan che l'Umana doveva giocare ieri sera in Eurocup e il fatto che l'intero gruppo squadra è stato posto in isolamento fiduciario.Taliercio chiuso e allenamenti sospesi: aspettando di conoscere l'esito dei nuovi tamponi è difficile ipotizzare che il match teoricamente in programma sabato possa essere regolarmente disputato. Per l'Allianz si tratterebbe della terza partita consecutiva rinviata dopo quelle contro Cantù e Reggio Emilia, una situazione chiaramente complessa anche alla luce di una preparazione atletica e tecnica che lo staff ha dovuto rivedere e adattare alle nuove necessità.«La cosa più importante in un periodo così lungo senza partite è senza dubbio la serenità in squadra, per lavorare, condividere la fatica dell'allenamento, provare gioia nel farlo assieme - sono le parole del capitano biancorosso Andrea Coronica - In questo senso far sentire tutti i ragazzi che vengono da fuori come a casa è importantissimo, ma essere di Trieste e poter contare su altri amici che sono qui da una vita rende sicuramente le cose più facili. Poi se sono tutti come Marcos (Delia, ndr) che ha sempre il sorriso sulle labbra, è davvero una passeggiata...».Un lungo periodo di stop che se da un lato rende complicata la gestione del lavoro, dall'altro ha permesso all'Allianz di svuotare l'infermeria ritrovando sul campo per la prima volta la rosa al gran completo.«Questo stop non ci ha aiutati dal punto di vista del ritmo gara - continua il capitano biancorosso - e su quello dovremo lavorare per ricostruirlo. Allo stesso tempo però ci ha permesso di recuperare Cavaliero, Henry e Udanoh, tre giocatori che sono molto importanti per noi sia dentro che fuori dal campo. Affrontare le prossime sfide sapendo di poter contare su di loro, di disporre della squadra al completo, rappresenta senza dubbio una sicurezza in più».Nel frattempo, considerando il periodo e l'impossibilità di organizzare amichevoli, ieri partitella in famiglia proprio per cercare di recuperare il ritmo gara. Tre periodi da dieci minuti l'uno nel corso dei quali si sono affrontati da una parte il quintetto con Juan Fernandez, Milton Doyle, Davide Alviti, Andrejs Grazulis e Marcos Delia (l'ipotetico quintetto di partenza se dovesse andare regolarmente in scena la sfida contro Venezia sabato sera), dall'altra il gruppo composto da Tommy Laquintana, Daniele Cavaliero, Myke Henry, Teo Da Ros e Ike Udanoh con Devonte Upson e il giovane Arnaldo a dare i cambi.Sono stati minuti di qualità che hanno avuto il crisma dell'ufficialità grazie all'arbitraggio dei signori Riosa e Roiaz.

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