SandroWeb Posted December 7, 2020 Report Share Posted December 7, 2020 LUNEDÌ 7 DICEMBRE 2020 - Il suo debutto, come previsto, è stato super bagnato, ma non si può certo dire che sia stato fortunato, anzi. Bepi Pillon alla prima sulla panchina della Triestina incassa una sconfitta contro la Samb in una partita nella quale non si è potuto giocare a calcio visto il meteo e le condizioni del terreno di gioco: «Mi dispiace per i ragazzi perché hanno dato il massimo sul piano fisico e su tutto il resto, per quello che potevano in questo momento - afferma il tecnico alabardato - comunque è stata una sconfitta immeritata per quello che si è visto su un campo sul quale era impossibile giocare. In queste condizioni hanno deciso gli episodi: il loro portiere ha fatto un miracolo su tiro di Calvano, noi invece abbiamo preso un gol che si poteva evitare. Resta l'amaro in bocca perché il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto». Nonostante la sconfitta, a Pillon la squadra è piaciuta per vari motivi, anche se ammette che c'è molto da migliorare: «L'atteggiamento della squadra mi è piaciuto - dice il tecnico veneto - ho visto una squadra compatta e corta, che non ha concesso quasi nulla a parte il gol, tanto che loro non hanno avuto altre occasioni. Chiaro però che nei momenti decisivi bisogna stare più attenti, e proprio sull'episodio del gol si doveva prestare molta più attenzione, anche perché la partita era avviata verso la fine. Voglio rivedere con calma i dettagli dell'azione, di certo bisognava essere più attenti». Sui cambi, a qualcuno è parso che un giocatore fisico come Maracchi avrebbe potuto essere utile prima su un terreno del genere, ma il triestino è entrato solo nel finale. «La squadra si stava esprimendo bene - spiega Pillon - non la vedevo in difficoltà, eravamo appena stati molto pericolosi. Poi nel finale ovviamente abbiamo cercato di essere ultraoffensivi ma non siamo riusciti a pareggiare». Adesso il distacco dalla vetta è diventato pesante, ben otto punti, proprio prima della trasferta a Padova. Ma Pillon assicura che bisogna guardare avanti: «Non mi preoccupa niente, noi dobbiamo pensare solo a noi stessi, partita dopo partita, e non guardare la classifica in questo momento. Sappiamo che il campionato è lungo e bisogna lavorare per arrivare in alto, cercando di metterci tutti noi stessi, io per primo, perché le qualità per far bene ci sono». - Venezia e Trieste, quanti punti in comune in questo periodo: per un’Allianz costretta a fermarsi nuovamente (niente partita ieri a Roma, saltato infatti il numero minimo di atleti risultati negativi al Covid e dichiarati idonei allo svolgimento dell’attività sportiva, con tutti i problemi che ne conseguono potenzialmente anche per il cospicuo numero di gare che la squadra di Dalmasson dovrà disputare nelle prossime settimane), la sensazione di un denominatore comune con tante altre squadre del campionato alle prese con le positività al virus è ormai palpabile ed evidente. Alberto Tonut (intervistato dal sottoscritto per il nuovo numero di City Sport) è spettatore attento non solo di quanto accade all’ombra dell’Allianz Dome, ma anche della squadra dove gioca il figlio Stefano. E su questo ambito, l’ex cestista triestino analizza la gestione di un campionato di serie A notevolmente a singhiozzo. Allianz a dover fare i conti con un’emergenza che non si spegne, tanti però gli intoppi da parte di altre squadre del campionato: quale è il tuo giudizio a riguardo della situazione? “Il rischio è di ritrovarci una stagione sempre più falsata: teniamo conto che ci sono anche situazioni extra-Covid, come quello di Roma che sta vivendo un momento difficilissimo dal punto di vista societario. Da sportivo di qualche generazione fa, al di là dell’emergenza sanitaria che sia un campionato anomalo lo si evince anche dalla mancanza dei tifosi. Credetemi, io che ho giocato senza pubblico presente solo un paio di volte nella mia carriera, una cosa del genere sposta tremendamente gli equilibri sul parquet: non è un caso che il fattore campo sia saltato tante volte durante questa stagione. Sono tanti dunque i punti interrogativi”. Per ovvie ragioni, Segui con particolare attenzione le vicende di Venezia. E il caso della partita di Milano di qualche settimana fa, giocata dalla Umana, è emblematico. “Sebbene il protocollo fissi dei parametri sufficientemente chiari su quando una squadra può riprendere a giocare e affrontare una sfida di campionato, proprio quel match che Venezia ha dovuto disputare contro l’Armani Exchange con tante assenze e con tanti giovani del settore giovanile al seguito è uno di quei casi che fa riflettere, indipendentemente dal risultato finale che ne è conseguito. Chi ha la sfortuna di contrarre il Covid deve fronteggiare una perdita di peso e di condizione fisica, al tempo stesso il fatto che un atleta torni a essere negativo non significa che sia pronto per scendere subito in campo. Trieste sta vivendo una cosa analoga a quella vissuta dalla Reyer, purtroppo ci vuole tempo per uscire da questo problema”. Secondo te, il basket italiano può permettersi di proseguire con queste regole? “Credo sia difficile poter parlare di normalità: ho sentito il presidente federale Petrucci sfavorevole al discorso di blocco delle retrocessioni, è altrettanto vero che in un mondo della pallacanestro che già deve sopportare l’assenza degli introiti ai botteghini e che è quindi sempre più legato agli sponsor, proprio questa potrebbe essere una misura adeguata per tante società che rischiano seriamente la propria esistenza nell’immediato futuro. Sposo la linea di Ettore Messina, espressa qualche tempo fa: bloccare le competizioni europee sino a emergenza conclusa poteva essere un’idea interessante per lasciare completamente spazio ai campionati nazionali ed evitare possibili contagi, come è successo a Venezia in quel di Kazan con tremila persone sugli spalti senza mascherina. L’Umana è uscita di scena dall’Eurocup in maniera ingiusta, costretta a giocare le due partite di recupero con il roster decimato: un’ingiustizia dettata principalmente dall’assillo degli impegni di calendario. Spero che per quanto riguarda la nostra serie A si decida di venire incontro, proprio calendario alla mano, a chi dovrà recuperare tante partite in rapida successione, come accadrà a Trieste”. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Recommended Posts
Join the conversation
You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.