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LUNEDÌ 11 GENNAIO 2021

- Eugenio Dalmasson alla vigilia della trasferta emiliana aveva avvertito: «Stiamo crescendo, ci manca ancora un po' di continuità». Da questo punto di vista il colpo all'Unipol Arena vale sicuramente doppio, anche perchè la squadra ha dimostrato una notevole capacità di reazione.«Abbiamo dovuto affrontare l'assenza di Juan Fernandez. Fino all'ultimo abbiamo sperato di poterlo schierare almeno parzialmente ma abbiamo dovuto convenire che non era il caso di forzare, pensando di recuperarlo per la prossima gara a Cremona e in vista del recupero contro Varese. Abbiamo patito inoltre la partenza della Fortitudo nel primo quarto, trovandoci subito sotto. A quel punto è arrivata la svolta con un diverso approccio difensivo. Grazie alla difesa - continua il coach biancorosso - abbiamo recuperato e nella seconda parte dell'incontro abbiamo preso noi il controllo delle operazioni».Dalmasson fa un distinguo sulla fase difensiva e sull'efficacia dei suoi in attacco. «Compattata la difesa siamo riusciti a trovare buon conclusioni in attacco. Lo abbiamo fatto con Alviti nonostante fosse gravato di quattro falli, con Grazulis, con Upson e nel finale con Laquintana. Ma noi sappiamo di disporre di giocatori con il talento sufficiente per trovare buone soluzioni in attacco, è in difesa che possiamo crescere ancora e fare la differenza. In questo senso le ultime tre vittorie presentano carattestiche comuni e dovremo proseguire». Il presidente biancorosso Mario Ghiacci ha sofferto in tribuna nel primo quarto ma alla fine, raccogliendo i complimenti dei dirigenti della Effe, sotto la mascherina si intuisce un sorriso grande così. «Una bellissima vittoria dove sono stati protagonisti gli uomini della panchina. Siamo un bel gruppo». E il parquet bolognese non è più un tabù.

- La sconfitta della Unahotels Reggio Emilia a Venezia spalanca all'Allianz le porte delle final eight di coppa Italia. Indipendentemente dall'esito del recupero in programma contro Varese, infatti, Trieste sarà tra le otto squadre che a Milano si contenderanno il secondo trofeo della stagione. Da decidere, a questo punto, solo il piazzamento al termine del girone d'andata, posizione che deciderà l'accoppiamento dei quarti di finale della manifestazione.Se l'Allianz batte la Openjobmetis è settima qualunque sia il risultato del match tra Vanoli e Armani. Se invece Trieste dovesse perdere contro Varese sarebbe settima in caso di sconfitta di Cremona (grazie alla classifica avulsa a quota 12) ottava in caso di successo della Vanoli contro Milano. Finora definiti i primi sei posti. Prima l'Armani, seconda l'HappyCasa Brindisi, l terzo posto Sassari che chiude a pari punti con la Segafredo Bologna ma è davanti in virtù del successo nello scontro diretto ottenuto in casa della Virtus. Quinto posto per l'Umana Venezia, sesto per la sorprendente Carpegna Pesaro di Jasmin Repesa.Da decidere ancora gli ultimi due piazzamenti con Trieste che salvo sorprese in arrivo dal palaRadi se la vedrà con l'HappyCasa Brindisi.

- Mister Bepi Pillon non è tipo da nascondersi dietro a scuse o alibi: presentando la partita contro il Fano, aveva detto che questa partita sarebbe stato un esame importante, per cui è evidente che una sconfitta casalinga contro la penultima in classifica, ridotta fra l'altro per un tempo in inferiorità numerica, dice che all'Unione manca ancora qualcosa. E la prima cosa che riconosce il tecnico alabardato, è che quella di ieri non è stata una prova all'altezza delle precedenti: «Bisogna riconoscere che non abbiamo giocato come nelle precedenti partite, se la giocavamo a quel livello la vincevamo, quindi c'è da fare solo un mea culpa. Analizzando la partita, bisogna essere onesti e riconoscere che nel primo tempo non abbiamo fatto bene, anche se le occasioni per passare in vantaggio le abbiamo avute, almeno tre. E si sa che contro squadre che si chiudono in questo modo, se non la sblocchi poi la partita diventa problematica».Nella ripresa la Triestina ha avuto anche il vantaggio di giocare con l'uomo in più, ma i miracoli del portiere avversario le hanno negato il vantaggio, prima del patatrac del gol subito. Ma nonostante la superiorità numerica, la squadra alabardata ha concesso troppi spazi alle ripartenze e secondo Pillon proprio la voglia di vincere è stata fatale: «È vero che abbiamo lasciato troppi spazi dietro - dice - e proprio la voglia di vincere la partita ce l'ha fatta perdere. Volevamo vincerla a tutti i costi e così abbiamo lasciato il fianco a una situazione che si poteva evitare. Queste sono partite anomale, bisogna stare sempre attenti perché più tempo passa e più ti innervosisci, e finisci per fallire occasioni importanti e sbagliare anche gol semplici».E questo ha creato i presupposti per la beffa della squadra ospite: «Sì, quando fallisci tanto poi succede che su un tiro deviato perdi la partita. Ma ripeto - ammette - analizzando bene tutto, bisogna riconoscere che non abbiamo fatto una buona prestazione. E in primis guardo prima a me stesso, a cosa posso aver sbagliato e a cosa potevo far di meglio. Se giochiamo peggio con le piccole? Non lo so, sarà da valutare attentamente. Per noi è una scoppola. Bisogna recuperare le energie mentali e ricominciare a lavorare».

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