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I suntini sandrini di martedì 26 gennaio 2021


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MARTEDÌ 26 GENNAIO 2021

- Fino a sabato scorso sembrava improbabile, qualche spiraglio si era aperto l'altra sera, ieri a metà pomeriggio il comunicato da parte della Legabasket: Allianz Trieste-Openjobmetis Varese si recupera domani. Lo scrive Roberto Degrassi oggi: alle 18 si consumerà sul parquet di via Flavia la partita in calendario lo scorso 3 gennaio e rinviata in seguito ai casi di positività al Covid tra i varesini.Per l'Allianz - che avrà di fronte un avversario decimato e inevitabilmente in condizioni atletiche non ottimali - è l'occasione per consolidarsi in una posizione ben distante dal fondo classifica. I varesini, ultimi a quota 6, hanno comunque altre tre gare poi da recuperare.Trieste ha anche l'opportunità di rifarsi dopo l'anonima prestazione interna contro il Banco di Sardegna Sassari. Se ne parla da anni e sarebbe davvero una buona idea quella di mettere ordine tra le memorabilia della storia del basket triestino: nel giorno del tributo al grande Dado Lombardi la gigantografia e il ricordo dell'Hurlingham che con un manipolo di muloni sfidava il mondo senza paura magari sarebbe servita di ispirazione. Giusto per metterci quella carica e quell'orgoglio mancati nel devastante break subito in apertura di match. Paradossale che l'unico a trarne ispirazione stesse invece seduto dall'altra parte della barricata, coach Poz...La costante delle partenze ad handicap è pericolosa. A Cremona e a Casalecchio di Reno Trieste è riuscita a raddrizzare la situazione, contro una formazione di caratura superiore come Sassari naturalmente quella zavorra si è rivelata insostenibile. Quando un episodio si ripete così spesso va trovata una spiegazione. Anche perchè dover subito recuperare una decina di punti di scarto comporta un dispendio di energie evitabile con un approccio meno soft.HENRY Migliorabile anche il capitolo Myke Henry. Coach Dalmasson ha fornito la sua spiegazione dell'impiego centellinato (15 minuti anche domenica) dell'ala Usa: è atleticamente limitato dalla terapia cortisonica. Apprezzabile che Henry nel corso della scorsa settimana abbia chiesto di allenarsi da solo per esercitarsi al tiro. L'impressione, vista dall'esterno, è che adesso ci sia poco del Myke sorridente, grintoso, trascinatore, visto all'inizio della stagione. L'appannamento più che fisico sembra psicologico, da parte di un giocatore - alla prima esperienza in Italia - che vive la frustrazione di non poter esprimersi come sa e vorrebbe.Probabilmente in questo momento ha soprattutto bisogno di venir incoraggiato, "coccolato" da parte di staff e squadra, riconosciuto come una pedina importante dell'Allianz. Il potenziale è quello visto all'esordio in serie A contro Cremona, Mvp della giornata. Una risorsa importante che può coesistere tecnicamente con l'altra ala piccola, l'ottimo Davide Alviti, visto che l'Usa può giocare guardia così come l'azzurro si può adattare ad ala forte tattica.Per proseguire nella pagina di sinistra della classifica l'Allianz ha bisogno di Henry. Magari vedendolo tornare al sorriso già domani, contro Varese.

- E adesso la Triestina non è più di fronte a un bivio. La squadra non ha saputo innestare qualla marcia che solo un mese le avrebbe consentito di tentare una difficile rimonta verso la prima posizione. Lo scrive Ciro Esposito: dopo l'inizio disastroso del 2021 non resta che salvare il blasone con un decoroso piazzamento ai play-off per poi tentare il miracolo e al tempo stesso impostare il futuro. Il segno definitivo del cambio di prospettiva è stato il match di Macerata dove è maturata la seconda sconfitta della stagione contro la matricola Matelica. Il tecnico Pillon è stato duro con la squadra nel dopo partita. Anche troppo perché quella in terra marchigiana, nonostante la sconfitta pesante, non è stata la peggior prestazione dell'Unione in questa stagione. Le esternazioni dell'allenatore sono comprensibili: doveva far cambiare passo al rendimento della squadra e finora non è riuscito in questo intento. Pensava di azzerare, come successo nelle ultime tre gare dell'anno, gli alti e bassi che sono la caratteristica del gruppo. Niente da fare. A Macerata Pillon ha provato di tutto (nell'assedio finale ha rischiato il rischiabile) ma senza riuscire a rimontare. Sul piano del temperamento anche domenica è apparso chiaro, soprattutto nel primo tempo, che questo gruppo manca di quella carica agonistica necessaria per affrontare le squadre di categoria. Un fattore che si enfatizza quando si gioca su campi pesanti (sconfitte anche a Legnago e in casa con la Samb). L'iper criticità di Pillon verso l'atteggiamento dei giocatori ci sta ma può essere pericoloso. In fondo concentrazione, coraggio e solidità di gruppo arrivano con mesi di lavoro e soprattutto con i buoni risultati. Sul piano tecnico il match di domenica ha confermato come sia difficile superare gli ostacoli facendo i conti con tante assenze. In questo caso la tendenza a un gioco pragmatico e piuttosto conservativo poco si addice a un centrocampo con un solo vero interditore (Calvano) costretto per forza anche a dettare i tempi. Anche a causa di questo fattore le improvvise verticalizzazioni dei marchigiani hanno inciso non poco. Anche l'assenza di Capela in difesa non è uno scherzo e i rientri di Procaccio e Gomez non ancora al top hanno solo in parte bilanciato gli esiti della sfida con alcune incursioni offensive di buona fattura. Tra infortuni, il Covid oltre alle normali squalifiche, la Triestina finora ha pagato dazio. Gautieri ha pagato questo deficit con l'esonero, Pillon con la consapevolezza che la sua esperienza non si è trasformata in una bacchetta magica. Milanese ha scelto o confermato tanti over 30 e quindi potenzialmente più vulnerabili? È vero ma a dicembre nessuno degli osservatori-tifosi si era scomposto. Comunque rivolgere il pensiero al passato serve a poco. Anzi a guardare indietro vengono solo i brividi a pensare dove era finita l'Unione prima dell'era Biasin. Pillon e la squadra si trovano a dover affrontare adesso un doppio impegno nelle condizioni ambientali peggiori. O il gruppo in campo si compatta, o le conseguenze diventeranno imprevedibili e anche spiacevoli.E poco importa se purtroppo i tifosi non ci sono sugli spalti. Loro seguono comunque la squadra e si immedesimano nell'Unione. Una stagione che costa a Biasin 5 milioni e passa (perché le entrate sono pochissime) non si può mica buttare a quattro mesi dalla fine? Cesena al Rocco e Modena al Braglia sono due partite che possono tenere la Triestina ancora in gioco per una piazza decorosa (dal quinto posto in giù) nella griglia di fine anno e anche per dare un senso sportivo al progetto che si spera possa continuare con le stesse ambizioni anche nella prossima stagione. E poi i rientri progressivi dei malati, in una stagione non certo baciata dalla fortuna, daranno una mano. Non c'è da gioire ma neppure da fasciarsi la testa. Basta essere realisti.

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