SandroWeb Posted March 10, 2021 Report Share Posted March 10, 2021 MERCOLEDÌ 10 MARZO 2021 - Un infarto lo ha portato via all'improvviso nella casa di Buie nella sua Istria. Il mondo del calcio triestino è in lutto per la scomparsa di Marino Lombardo, 71 anni, giocatore passato dal Ponziana al Torino scudettato del '76 e poi tecnico capace di portare l'Unione in serie B nel 1989. Anche la Triestina e i tifosi si sono stretti attorno alla famiglia con messaggi di cordoglio sui rispettivi profili facebook. Severino Baf dedica oggi su "Il Piccolo" un suo bel ricordo: «Come xe, istrianaz? 'Ara che qua i scampi galopa per la cusina, se te se movi te lassemo qualchidun!». L'invito telefonico partiva immancabilmente da Cherso, il suo paradiso terrestre, dove amava rifugiarsi anziché trastullarsi nell'isola dei pur luminosi trascorsi. Ironico, scanzonato, Marino Lombardo possedeva la rara qualità di chi sa ridere di sé stesso. Una volta sentitosi troppo prigioniero del calcio aveva deciso di scegliere la semplicità della vita. Buie non gli andava stretta, anzi. Forse in qualche ripostiglio della memoria trovava un unico rimpianto, quello di non aver accettato le offerte di due ambiziose società, dopo la promozione in serie B della Triestina, nel giugno 1989. Accettava le critiche con filosofia: «Dicevano che ero un "mona" a giocare con tre terzini ma conoscevo i nostri limiti. E rientrava nella logica che potessi perdere la panchina». Ma condivideva le esigenze dei tifosi: «Il pane che piace ai sostenitori è quello che costa sudore e fatica. Chiamatela tradizione o una certa qual cultura, chiamatela come volete, in ogni caso la Triestina del domani deve essere bella e da combattimento». Non gli difettavano grinta e personalità: con il Torino, in Ungheria per una partita di Coppa, stanco delle provocazioni, mandò k.o. un avversario e dovette fronteggiare l'invasione di campo di un manipolo di scalmanati. Lui e Causio, nelle stracittadine con la Juventus non si scambiavano certo delle carezze e non è che in seguito i rapporti con il Barone, vice di De Riù, fossero più nobili.Che quel mondo fosse da riconsiderare lo aveva capito a Pescara, da testimone involontario, alla fine della partita contro la Lazio. Alle cinque della sera: c'era poco di poetico e molto di tragico, il 23 marzo di quarantuno anni fa, allorché i poliziotti irruppero negli spogliatoi per condurre Giordano, Wilson, Manfredonia e Cacciatori a Regina Coeli. Ma due calci fra amici non li rifiutò mai. Soprattutto se il programma faceva tappa nella sua amata Istria. Per il Primo Maggio consuetudine voleva che a Salvore si dessero appuntamento nel torneo che durava tutta la giornata anche giocatori che avevano militato in serie importanti. Terzo tempo nel rugby? Dilettanti. Avanti, a finire ogni scorta fra goliardiche sorprese. Quando il gruppo, poi, sembrava intenzionato a fare una buona azione, non potevano dire di no nemmeno le signore impegnate sin dal mattino a preparare l'agnello portato dal benzinaio di Cherso. Un fugace permesso, nelle intenzioni. D'altronde quale migliore occasione se non i mondiali di calcio '90 per regalare palloni, divise e materiale vario ai ragazzini del paesino dell'entroterra istriano di uno dell'allegra brigata? A seguire il bicchiere della staffa, con la macchina ferma sulle rotaie, ecco la pazza idea di Bruno Lubis: si riparte soltanto dopo che ognuno di noi avrà cantato la sua canzone preferita. Manco a dirlo, gettonatissima: «Son contento di morire ma mi dispiace...». Chissà quante cose avranno da raccontarsi ora Marino, che nella sua chilometrica carriera contribuì, fra l'altro, a portare il Torino allo scudetto a 27 anni da Superga, e Giorgio Ferrini. Due muli del Cremcaffè e del Ponziana diventati "Toro". Essere sempre orgoglioso se ti definiscono mulo, ammoniva Nereo Rocco, perché significa autentica razza triestina, caparbia e ricca di temperamento - Hrvoje Peric e l'Allianz avanti insieme in vista della sfida di sabato sera contro la Unahotels Reggio Emila. Scelta condivisa con il giocatore e condivisibile vista l'importanza della posta in palio alla Unipol Arena dove, vincendo, Trieste si metterebbe in tasca punti pesanti in chiave play-off.In attesa di valutare le reali condizioni di Grazulis, la società ha quindi deciso di prolungare di una settimana l'accordo con il giocatore croato che resterà a disposizione dello staff tecnico e si allenerà con la squadra in attesa di sviluppi. Nel frattempo, Grazulis ha completato il programma di recupero individuale, sta bene e ieri ha ricominciato a lavorare con la squadra. Quattro giorni di allenamenti pieni serviranno a testare lo stato di salute dell'ala lettone, di gran lunga il giocatore che in questa stagione ha saputo incidere con maggiore continuità sui risultati della sua squadra. L'obiettivo della società resta comunque quello di non forzare il rientro per non rischiare nulla. In quest'ottica va letta la scelta di tenere a disposizione dello staff tecnico una polizza assicurativa come Peric, giocatore che non più tardi di domenica scorsa è stato importante nel successo biancorosso contro Cantù.Accordo di una settimana poi le due parti decideranno se proseguire o interrompere il rapporto. Resta la totale disponibilità del croato ad accettare le scelte della Pallacanestro Trieste, ulteriore segnale di quell'attaccamento alla squadra e alla città che Hrvoje ha dimostrato nelle settimane di questa sua seconda esperienza con la maglia biancorossa. Come scrive oggi Lorenzo Gatto, la possibile coesistenza di Peric e Grazulis resta la grande incognita di questo finale di stagione. Non necessariamente, infatti, il rientro di uno deve coincidere con la partenza dell'altro. Sono due giocatori dalle caratteristiche diverse ma che, nell'idea di gioco proposta negli ultimi anni da coach Eugenio Dalmasson, potrebbero tranquillamente coesistere. Valutazione aperta e decisione che verrà presa al termine di questa settimana. Vada come vada, a Peric va il ringraziamento di una piazza che ne ha apprezzato la grande serietà e professionalità Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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