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I suntini sandrini di lunedì 5 luglio 2021


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LUNEDÌ 5 LUGLIO 2021

- Bepi Pillon non è più l'allenatore della Triestina. Come scrive Ciro Esposito su "Il Piccolo", ieri pomeriggio dopo una lunga riunione Milanese ha comunicato al tecnico (e al suo staff) l'interruzione del rapporto regolato ancora da un anno di contratto che la Triestina dovrà onorare. Anche perché non sarà immediata la possibilità di trovare un accordo vista l'amarezza del tecnico trevigiano. Amarezza più che comprensibile visto che in questi quasi due mesi, tanto è passato dalla brutale esclusione dai play-off subita dalla Virtus Verona, Pillon era convinto di poter restare in sella anche nella prossima stagione. «Dopo la riunione programmatica - si legge nel comunicato della società - si è giunti a malincuore alla conclusione di non proseguire il rapporto di collaborazione con Giuseppe Pillon e il suo staff. A Pillon e ai suoi collaboratori va il ringraziamento per il lavoro svolto per la causa alabardata e un sincero in bocca al lupo per il f uturo».Milanese comunicherà tra qualche giorno il nome del nuovo tecnico. Il casting è limitato a due nomi con questo profili: sarà un tecnico giovane ma già con esperienza nella categoria. I primi rumors che indicano un ballottaggio tra l'ex Carlos França (una decina di partite sulla panchina del Legnano promosso dalla D) ed Emanuele Troise (una stagione in C con il Mantova) non sembrano avere quell'esperienza minima ricercata da Milanese. Tutto è possibile, c'è comunque solo da aspettare un paio di giorni. Ma perché Milanese ha aspettato oltre un mese nel quale alcuni tecnici di interesse (Diana, Viali) si sono già accasati e nel quale Pillon è stato lasciato in un limbo che ci sta sul piano professionale ma che non meritava sul piano umano?Gli elementi sul piano tecnico c'erano tutti. Perché alcune scelte e un atteggiamento tattico molto misurato dell'allenatore non avevano portato i risultati sperati. Alla fin fine la scelta della staffetta con Gautieri non si era rivelata azzeccata.C'era poi, ieri come oggi, un contratto pesante sul piano economico da onorare. Tutto questo tempo è servito per mettere a punto una strategia programmatica con il pieno coinvolgimento del presidente Biasin. «Mi sono confrontato con Mario a più riprese - dice Milanese - e abbiamo concordato di varare un programma articolato su due anni nella speranza che entro fine estate sia approvata la riforma. Nella prossima stagione puntiamo ai play-off tra le prime cinque-sei costruendo le basi per affrontare poi l'elite o la B2. Per fare questo si è deciso di cambiare e puntare su un tecnico giovane e ambizioso anche se Pillon mi aveva espresso la volontà di continuare apportando alcune modifiche maturate grazie all'esperienza dei mesi a Trieste. Ma poi è stato proprio Mario a suggerirmi che, valutando le mie perplessità ma rispettando come sempre la mia autonomia, forse era meglio affidare questo progetto a un profilo più giovane. La decisione è mia ma condivisa da Biasin».Il coinvolgimento del presidente (anche perché è lui a metterci i denari) dunque è stato l'elemento portato a maturazione in questo lasso di tempo. Un intervallo che è costato un'interruzione non certo amichevole con un Pillon che ha sempre dato prova di grande onestà intellettuale. Da oggi il quadro è più chiaro e logico. C'è un piano di due anni sostenuto da Biasin. Perché tutto è legato (investimenti compresi)alla possibilità di partecipare e competere in prospettiva a un campionato nazionale più attrattivo e capace di creare risorse. La parte tecnica sarà affidata a un allenatore che comincerà l'avventura a Ravascletto in pratica tra una settimana con un nucleo di giocatori che c'è e sarà ritoccato dal mercato. Chiunque sarà il prescelto dovrà essere sostenuto dalla società e non messo in discussione dopo i primi rovesci (sperando che non ci siano). Di Pillon a Trieste resterà il ricordo di un allenatore-gentiluomo, come era già successo sempre nell'ultimo anno con Gautieri. Le vicende calcistiche passano, quelle umane restano

- «Adesso possiamo aspettare le occasioni migliori. La scelta del play e della guardia è fondamentale, non è il caso di avere fretta. Intendiamoci, è ovvio che se domattina si prospettasse l'opportunità di firmare alle nostre condizioni uno dei giocatori che ci interessano saremmo pronti a chiudere subito ma non c'è frenesia».Franco Ciani, coach dell'Allianz Pallacanestro Trieste intervistato da Roberto Degrassi, in attesa degli ultimi due tasselli, è soddisfatto. «La squadra è già abbastanza definita e mi sembra che le altre formazioni non siano molto più avanti di noi nell'allestimento dei roster. Siamo a buon punto, a inizio luglio».Mancano due pedine chiave. Play e guardia.Siamo attenti e realisti. L'aver già definito sostanzialmente otto decimi della squadra ci permette di aspettare le occasioni alle cifre che riteniamo giuste rapportate al valore dei giocatori. In questo momento le richieste sul mercato degli Usa sono eccessive. Noi cerchiamo elementi di qualità e con una certa esperienza, abbiamo alcuni nomi sul taccuino. Qualcuno ha pretese sproporzionate o aspetta un'alternativa da club che partecipano alle coppe. Noi comunque ci siamo, vogliamo pedine di qualità.Ha accennato alle coppe. Nessun ripensamento rispetto al no alla Europe Cup dopo l'impossibilità di una wild card per la Basketball Champions League?Sono convinto che abbiamo fatto la scelta giusta. Non sono due eventi paragonabili, la visibilità sarebbe stata sensibilmente inferiore e per giunta senza la premialità della Bcl.Se l'assetto del reparto piccoli è ancora da disegnare, il quadro dei lunghi è completato dopo l'uscita dal contratto con Da Ros e la riconferma di Grazulis.Giudico il reparto lunghi abbastanza variegato e duttile, una caratteristica importante. Grazulis è un'ala forte che può anche agire da centro o da 3, dà energia, forza fisica, un impatto difensivo, per noi è fondamentale. A Lever manca il mestiere, è reduce dall'esperienza universitaria e in fondo è un rookie anche se rispetto ai coetanei Usa che vengono nel nostro campionato lui conosce il nostro basket. Un 4 molto alto, un po' meno esplosivo rispetto a Grazulis ma ha grandi margini di miglioramento, può fare il centro, ha pericolosità perimetrale e interna. Inoltre ha tanta voglia di fare.Konate rappresenta una scommessa.È forza fisica, esplosività, dominio sotto i tabelloni, bello tosto. In allenamento la metteva anche da tre, in partita non gli veniva richiesto ma ha anche quest'arma e in difesa può cavarsela sui 4. Mi piace che procuratori di altri lunghi che stavamo seguendo ci abbiano chiamato per complimentarsi per questa presa.Delia è l'unico lungo con un ruolo ben definito: centro classico.Marcos è tecnica. Un punto di riferimento.L'Allianz ha chiuso anche il capitolo ala piccola.Con Mian e Campogrande abbiamo due elementi in grado di colpire da tre, atletici, con buone attitudini difensive. Sono entrambi duttili anche se nel nostro roster manca forse la figura del 3 adattabile ad ala forte tattica. Mian però ha i muscoli e la cazzimma difensiva per poter giostrare qualche minuto anche da 4.Oltre al play e alla guardia resta da definire la posizione di Cavaliero.Con Daniele siamo in contatto e riparleremo. In questo momento nel progetto di squadra è il cambio della guardia.Sarà un'Allianz che riconferma il 5+5. Ma a referto sarete ancora in 12?L'idea è che undicesimo e dodicesimo siano ragazzi del nostro settore giovanile che potranno respirare il clima della prima squadra oltre a partecipare ai campionati di categoria. 

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