SandroWeb Posted November 1, 2021 Report Posted November 1, 2021 LUNEDÌ 1° NOVEMBRE 2021 - Dalle prime parole, forti e comprensibilmente colorite che ha usato nel dopopartita, si può capire quanta è stata grande la delusione di mister Bucchi per il gol preso nel finale dopo un'eccellente prova della sua Triestina nel match ormai vinto contro la Feralpi. «La sensazione dopo la beffa finale? - afferma il tecnico alabardato - Quella di aver bevuto un bicchiere di merda tutto in un colpo. C'è grande rammarico, con la riapertura della curva ci tenevamo a fare una grande partita, cosa che abbiamo fatto, ma ci tenevamo anche a una grande vittoria, cosa che avevamo fatto fino all'ultima rocambolesca azione». In effetti stavolta si fa davvero fatica a non parlare di sfortuna. Per cui, considerata la vittoria sfumata sul filo di lana contro la Feralpisalò, l'amarezza di Bucchi ci sta: «Non mi sono mai appellato a nulla, ma obiettivamente non ci sta girando nulla a favore. Se esiste un campionato della fortuna. Basta vedere l'ultima azione tra rimpalli e deviazioni fortuite. Ci sono cose contro cui non puoi combattere. Puoi combattere sulla qualità del gioco, l'intensità, l'aggressività, tutte cose che abbiamo fatto bene al cospetto di un'avversaria che ha un ruolino di marcia impressionante. Se non fai le cose bene e commetti errori, ti devi mangiare le mani, ma ci sono partite come questa in cui ti rendi conto che quel pizzico di buona sorte non è dalla nostra parte». A condire un pareggio già amaro, anche alcune decisioni arbitrali molto discutibili, su tutte il gol di De Luca che rivisto sembrava regolare: «Noi non ci lamentiamo e non facciamo mai polemiche - spiega Bucchi - accettiamo gli errori da parte di tutti come noi ne commettiamo, ma ci sono state tante situazioni che chi ci ha seguito le sa e le ha viste. Ma non voglio entrare in queste dinamiche, noi non abbiamo vinto per quel gol rocambolesco all'ultimo secondo. Io credo che tra Feralpi, Juve e Albinoleffe 4 punti in più potevano starci». Tanto dispiacere anche per non aver dato la vittoria a una curva ritrovata con tanto tifo: «È stato stranissimo ma bellissimo entrare in campo con i nostri tifosi che ci incitavano e cantavano. Volevamo dare loro soddisfazioni ed emozioni per avvicinarli ancora di più, perché quest'anno si può fare qualcosa di bello tutti assieme. Si sono fatti sentire e speriamo ne vengano ancora tanti altri per avere una spinta importante». - Preveniamo le obiezioni di quelli che «Ma con quattro partite in casa su sei è facile». Facile? Questa è la serie A, il meglio del basket nazionale, e nessuna partita è scontata. Come scrive oggi Roberto Degrassi su "Il Piccolo", Sassari, Venezia e Treviso - tanto per citare tre squadre giunte come Trieste ai play-off nella scorsa stagione - hanno già perso davanti alla propria gente. E l'ostacolo neopromosse che l'Allianz ha appena superato ha procurato dolori ai campioni d'Italia della Virtus Segafredo Bologna, legnati sia da Napoli che da Tortona.L'Allianz è protagonista della sua miglior partenza da quando è ritornata in serie A e può persino pensare con solenni rimpianti alla trasferta di Pesaro, una sconfitta che sarebbe stata probabilmente evitabile giocando con maggior accortezza e anima.La vittoria di sabato sera contro la GeVi Napoli non finirà certo tra le partite memorabili ma fornisce diversi spunti intriganti. Il principale riguarda la personalità e il carattere dimostrati dal gruppo. Anche contro Parks&Co, l'Allianz ha dimostrato di possedere capacità di reazione. Sotto di 13 punti, facendo una gran fatica in attacco, non ha perso la testa, non ha esagerato forzando da tre punti, ha conservato quella lucidità sufficiente per punire gli eventuali errori dei napoletani. Nelle battute finali la GeVi ha sbagliato tre possessi, Trieste ha saputo sfruttare quelle occasioni.I presunti rischi si sono rivelati alla fine scelte vincenti. Franco Ciani ha creduto nella personalità e nell'orgoglio di Fernandez, apparso per due quarti e mezzo nervoso e confuso. E il Lobito si è caricato la squadra sulle spalle innescando la rimonta.Daniele Cavaliero si è preso tre triple pesantissime, mettendole, esaltando la simbiosi con il pubblico dell'Allianz Dome. Ogni bomba del capitano era una scarica di adrenalina. La terza, devastante per Napoli, profumava di canestro ancora prima che il pallone lasciasse le mani di Cavaliero. Il resto lo ha fatto Marcos Delia, risultando decisivo proprio lì dove viene individuato il suo punto debole: i tiri liberi. Fernandez, Cavaliero, Delia, tutti e tre usciti dalla panchina. Altro segnale della consistenza del gruppo.LO SCOUT Lo scout di fine gara dell'Allianz va messo nel cassetto. Trattasi di una rarità, roba di cui ricordarsi tra qualche anno. Nessun uomo in doppia cifra,e fin qui può capitare. Ben nove - dei 10 giocatori scesi in campo - a segno tra i 7 e i 9 punti. Nessun terminale offensivo ma un apporto costante da parte di tutti. Solo Banks si è preso 10 tiri dal campo mentre nella Gevi in quattro hanno fatto 10 o più tentativi. La credibilità di un collettivo sta anche in questi particolari.Ragguardevoli i 14 rimbalzi di Konate in 20 minuti e le tre stoppate di Grazulis, ormai tra i leader della specialità e sorprendentemente davanti al centro maliano.I GIOVANI Ha sorpreso vedere nel finale un quintetto senza un vero play di ruolo, con Banks e Cavaliero a portare palla. Corey Sanders nella seconda parte della gara è stato impiegato appena sei minuti, gli è stata preferita l'esperienza di Fernandez e poi dei due veterani, raffinati lettori delle situazioni di gioco nei momenti roventi. Per adesso l'usato sicuro sembra fornire maggiori garanzie di tenuta nelle volate.Tra le sorprese positive dell'incontro c'è sicuramente Alessandro Lever: 8 punti, 5 rimbalzi in 15 minuti non sono pochi ma piace anche la personalità che sta dimostrando. Sembrano dettagli ma non lo sono, la sua puntualità su una chiusura difensiva ha costretto ad esempio Napoli a perdere un pallone nelle battute conclusive. Quote
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