SandroWeb Posted January 17, 2022 Report Posted January 17, 2022 LUNEDÌ 17 GENNAIO 2022 - Peccato. E in questo caso lo si può leggere in tutti i modi. Come scrive oggi Roberto Degrassi, peccato perchè quella di ieri sera era un'occasione gigantesca per chiudere subito il girone d'andata da terzi. Peccato perchè l'Allianz l'opportunità per vincerla l'ha avuta ma al momento del pugno del ko non l'ha trovato. Peccato perchè di qualche scelta arbitrale nel finale del supplementare avremmo fatto a meno. Peccato perchè contro Caja sono sempre dolori. In tasca il pass per le Final Eight minimo da sesta, Trieste dovrà cercarsi un posto da testa di serie nel recupero al PalaVerde di Treviso tra 9 giorni.Cronaca. L'Allianz che recuoera Banks e Fernandez ripropone lo stesso starting five di Cremona, a sorpresa con Deangeli, che parte da ala piccola, in assenza di Lever sembrerebbe semmai il logico cambio di Grazulis. La lontananza di Banks però dura solo quattro minuti (2-6). Trieste reagisce all'avvio reggiano sfruttando Delia che fattura sei punti. Notevoli un paio di numeri di Davis, tra tripla e assist schiacciato per Delia nel traffico, prima del turnover di fine frazione. Dall'altra parte crea qualche fastidio l'ex Strautins. Primo quarto con i reggiani avanti 17-18.Allianz senza il mordente della serate migliori, l'Unahotels lo intuisce e ne approfitta. Provvidenziale un gioco da 4 punti di Campogrande (tripla più fallo subito) che ricuce subito lo strappo. Sullo slancio Trieste prova l'allungo con la tripla di Grazulis, si rimane però in sostanziale equilibrio. Ci pensa Cavaliero con una bomba a metterci un po' di pepe: 36-30 al 18'. Dopo un canestro in penetrazione di Davis e quattro liberi cannati dag Reggio si va all'intervallo lungo sul +7 (40-33).Al rientro sul parquet Trieste spreca un paio di possessi per dilatare il vantaggio in doppia cifra. E con due bombe gli emiliani sono di nuovo a ridosso (40-39 23'). Delia, oltre a segnare, con raffinatissimo QI cestistico smazza anche assist. Banks scalda la mano, Allianz di nuovo a +5 cercando il colpo deciso sull'acceleratore. Prova a darlo Mian (53-45) colpendo dai 6,75. Qualche problemino però c'è: chissà a che pensa lo svagato Konate, ad esempio. Per fortuna c'è Cavaliero che di mestiere subisce un fallo commutandolo nei liberi del 55-48 al 30'.Il capitano firma la tripla che per la prima volta lascia Reggio Emilia con uno scarto in doppia cifra (59-48 al 32'). Potrebbe essere l'occasione per la svolta definitiva. Potrebbe, appunto. L'Unahotels informa l'Allianz (che ha Delia, Davis e Banks in panchina) che non si è mica rassegnata. 7-0 e gara rimessa in gioco. Antisportivo di un nervoso Fernandez, Hopkins mette i liberi, poi Olisevicius sgancia la bomba di un incredibile sorpasso figlio di un 12-0 a 5'30" dalla sirena.L'Allianz schiera l'orgoglio come sesto uomo: entrata di Davis e poi palla rubata da Campogrande che castiga gli emiliani in contropiede (63-60 a 4'55" dalla fine). Cinciarini impatta, frustata da 3 di Grazulis. Rientra anche Banks sul 66-63 con 4'da giocare. E si fa sentire. Davis sbaglia la tripla, il pistolero recupera la palla e riapre per Grazulis che sbaglia a sua volta, ancora Banks recupera, Davis ci riprova, rimbalzo offensivo di Delia, palla a Banks che segna il +5 al 37'. Subito la bomba di Olisevicius, ultimi due minuti sul 68-66. Davis arrotonda a +4, Olisevicius risponde, passaggio sbagliato di Campogrande intercettato dai reggiani che pareggiano a 70. Overtime.L'Unahotels insiste a colpire da tre, fallo in attacco triestino, Hopkins a 2' dalla fine porta gli ospiti sul +4. Forza Banks, forza Davis, sul rimbalzo gli arbitri vedono fallo in attacco di Mian. Tocca a Strautins fissare il +6 a 100 secondi dalla sirena. Banks subito a canestro. Ma Cinciarini allo scadere dei 24 secondi piazza la bomba del +7. L'Allianz ha ancora qualcosa da dire. Una tripla di Mian e due liberi di Davis riaprono le speranze. Un anticipo di Delia viene letto come fallo. Johnson mette un solo libero, Davis fa altrettanto. 21" alla sirena. Strautins in lunetta canna i personali, l'Allianz ha 13 secondi per l'ultima azione ma il tentativo di Banks muore sul ferro. - «I momenti di difficoltà offrono delle opportunità di crescita». E le difficoltà da affrontare non sono mancate a Cristian Bucchi da quando a inizio luglio è sbarcato a Trieste rispondendo con voglia e convinzione alla chiamata dell'amico Mauro Milanese. Lo scrive Ciro Esposito: tanti giocatori da assemblare dopo l'ultima settimana di mercato, l'addio di Angiulli, gli infortuni a raffica e i risultati che non arrivano. Il tutto in un ambiente comprensibilmente deluso dopo il disastroso finale targato Pillon e per nulla tenero con i vertici del club. Tante difficoltà che appunto Bucchi, assieme allo staff di professionisti "concesso" dalla società, ha saputo affrontare con ordine e lucidità anche se alcuni errori ci sono stati. Ma solo chi non fa non sbaglia. E mister Bucchi ha costruito giorno dopo giorno una Triestina che ha dimostrato negli ultimi due mesi di saper stare in campo. Adesso, è arrivato il momento di consolidare il lavoro fatto. Senza proclami o sogni ma con la consapevolezza che questa Triestina abbia i mezzi per chiudere in crescendo e per gettare le basi per il futuro.Eppure dopo le tante traversie ci mancava anche il cluster Covid. Bucchi, come lavorate per arrivare al meglio, per la ripresa di domenica?«Non siamo solo noi ad esserci fermati per tante settimane. Vero è che noi abbiamo avuto tre quarti di squadra colpita dal Covid. Già da questa settimana abbiamo lavorato bene ma dobbiamo fare attenzione alla modulazione dei carichi. Ci sono i ragazzi sempre rimasti negativi, quelli che non hanno avuto strascichi e altri un po' più debilitati»E poi c'è davanti un tour de force. Come pensa di gestirlo?«In 34 giorni saremo impegnati in 10 partite e non abbiamo grandi margini di errore per risalire. Durante la settimana non ci sarà più tempo per allenarsi. La rosa è ampia e la gestiremo al meglio. Preservando anche quelli che sono fuori da più tempo come De Luca, Negro e Calvano. Non possiamo permetterci che si fermino di nuovo perché abbiamo bisogno di loro così come di quelli che potranno inserirsi da metà febbraio come Galazzi, Petrella e Coppola». Il carattere del gruppo è un traguardo raggiunto ma ci sono stati limiti tecnici. Come superarli?«I limiti tecnici sono stati evidenti e dovuti alla mancanza via via di tanti giocatori in rosa. Già la prima difficoltà è arrivata con l'inaspettato improvviso addio di Angiulli che doveva essere l'uomo con l'incarico di dettare i tempi. E poi i tanti, troppi infortuni degli altri. Ho puntato su un sistema di gioco più coperto e conservativo privilegiando la solidità alla qualità. Poi negli ultimi due mesi con il recupero di Procaccio, Gomez e altri siamo stati capaci di costruire di più in attacco».Ma adesso la qualità davanti dovrebbe esserci.«Proprio sulla qualità dobbiamo lavorare. Dobbiamo migliorare i giochi d'attacco, creare di più e incrementare la capacità di fare gol. Così la Triestina potrà fare il salto definitivo».Serviranno più punti al Rocco. In casa avete fatto più fatica. È solo un caso?«Il rendimento meno soddisfacente in casa è figlio proprio di quel salto di qualità che non abbiamo potuto o saputo compiere finora. Quando vengono a Trieste gli avversari si difendono e noi dobbiamo fare la partita. Il fatto di avere davanti giocatori che saltano l'uomo come Petrella, De Luca, Procaccio, Trotta, Litteri diventa decisivo per sbloccare le partite. E in certe situazioni anche gli episodi non ci hanno aiutato. Con il recupero di questi giocatori sono sicuro che migliorerà il nostro rendimento al Rocco».E poi ci sono gli scontri diretti che in questa prima fase hanno penalizzato l'Unione anche in classifica.«È vero che con chi sta al nostro livello o sopra non abbiamo mai vinto. Potevamo farlo con la Feralpi, la squadra che mi ha più impressionato, e ci siamo fatti raggiungere all'ultimo minuto. Però anche se i risultati non sono arrivati non abbiamo mai sfigurato sul piano della prestazione. Anzi meritavamo decisamente di più».A proposito di gare d'alta classifica siamo davanti a due partite con Padova e Sudtirol da non sbagliare.«Entreremo in campo per vincere e sono sicuro che ce la potremo giocare. Del resto se vogliamo rosicchiare punti a chi ci sta sopra in tutto il girone di ritorno serve mantenere un buon ritmo senza errori con le medio-piccole e vincere qualche scontro diretto».Il rendimento del Sudtirol è una sorpresa?«Sapevo che era una squadra ben assortita e organizzata ma francamente una squadra che le vince quasi tutte, resta imbattuta dopo un girone e subisce 5 gol è un evento eccezionale. Sono bravi ma dico anche che in certe gare le circostanze sono state favorevoli agli altoatesini. Comunque la squadra che al momento ha l'organico più completo a mio avviso è il Padova».Come può mutare gli equilibri il mercato di gennaio sia in casa Triestina che nelle avversarie?«Il mercato invernale è complicato. Spesso ci si rinforza cedendo quei giocatori che magari trovano poco spazio. Non sempre gli acquisti arrivano pronti per giocare o riescono a integrarsi. Penso che anche da noi ci sarà qualche ritocco ma nessun stravolgimento. Mauro Milanese sa meglio di me come operare. Stiamo bene così ma se arrivano giocatori devono essere subito pronti, magari giovani e di prospettiva. C'è bisogno di avere forze subito utilizzabili».Le è mai capitato in carriera di non aver nessun rigore dopo 20 partite?«Sì a Perugia ci hanno dato il primo penalty alla settima di ritorno. Qualcuno per la Triestina ci stava e avremmo anche qualche punticino in più ma penso che a fine stagione gli episodi favorevoli o meno si compensano».Lei vive a lavora a Trieste da sei mesi. Che idea si è fatto della città?«Esattamente quella che mi aspettavo quando mi ha chiamato Mauro. La città è splendida e si lavora bene perché c'è un grande rispetto. Spero che progressivamente il Rocco possa avere quell'atmosfera che ho vissuto da giocatore avversario dell'Unione. Ma serve pazienza e servono anche i nostri risultati». Quote
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