I suntini sandrini di martedì 11 aprile 2023

[SandroWeb]

MARTEDÌ 11 APRILE 2023

- «Believe». Crediamoci. Fiducia nel lavoro svolto, conferma degli impegni assunti e l'assicurazione che il progetto continuerà anche se malauguratamente a fine stagione non venisse centrato il traguardo salvezza. Il presidente della Pallacanestro Trieste Richard de Meo (intervistato da Roberto Degrassi su "Il Piccolo") a ruota libera tra presente e programmazione del futuro. Con una stoccata al Comune...Prima tre sconfitte che sono occasioni perse, poi una clamorosa vittoria sulla Virtus in Eurolega, adesso una brutta sconfitta a Trento. Come state vivendo dagli Usa queste settimane della squadra? "Non ci piace proprio perdere, soprattutto le partite che pensavamo di poter vincere, ma sappiamo che il buon lavoro e la giusta preparazione non sempre vengono premiati dai risultati. Sappiamo di avere lo staff e i giocatori che servono per ottenere i risultati necessari in questa stagione: è importante ricordare che i nostri piani non si basano su risultati a breve termine, ma su un progetto strategico a lungo termine".
Aprile è il mese in cui di solito si imposta già il lavoro per la stagione successiva. Vi state già muovendo? Su cosa state lavorando tra i tanti aspetti (squadra, società, stadio)? "L'obiettivo è di assicurarci un posto in A1 il prima possibile. Parallelamente, il nostro lavoro continua su più elementi, tra cui le sponsorizzazioni, il marketing, le modifiche all'arena, gli accordi in relazione al merchandising. Più in generale, stiamo lavorando a quello che si definisce "biz ops", i progetti che comprendono marketing, prodotto, engineering che possono avere un grande impatto nel business". Da quasi due mesi uno dei vostri uomini di fiducia (il fratello del socio Prab Sekhon) è a Trieste per conoscere la città e l'organizzazione societaria. Rispetto alle prime impressioni e ai primi contatti, sono emersi nuovi spunti o problemi? "Siamo molto contenti di aver avuto una persona di Csg (Cotogna Sports Group ndr) a Trieste, e come tutti noi, Ajeet si è subito innamorato della città. Il compito che sta svolgendo è di analizzare e impostare nuovi processi, che ci permetteranno di innovare. Ci sono già alcuni aspetti innovativi - ad esempio per quanto riguarda i social media, o il marketing che abbiamo avviato con gli studenti universitari - ma l'impatto del cambiamento sarà visibile dalla prossima stagione".
Si è parlato anche di contatti con l'Nba in un contesto estivo con possibili esibizioni e scambi tecnici con gli allenatori triestini invitati negli Usa. Succederà qualcosa già dalla prossima estate? "Ancora nulla di specifico da annunciare, ma posso dire che su questo tema stiamo lavorando, e abbiamo intenzione di iniziare quest'estate. Seguiranno novità". Rispetto alle sue aspettative, cosa vi sta dando Trieste, come risposta del pubblico ma anche come business? "Il pubblico continua a darci molto. Contiamo sui tifosi per generare la passione e l'orgoglio che serve ad animare i giocatori e tutto lo staff della società. Invitiamo i tifosi a esprimere il loro sostegno partecipando a tutte le partite: la nostra speranza è di tornare ad avere il Dome pieno il prima possibile. Nel nostro impegno c'è anche la volontà di arricchire l'esperienza dei tifosi, e abbiamo in serbo alcuni annunci interessanti. È stato bello e interessante avere Matteo Metullio e Davide de Pra come hosts nella nostra Vip area durante il match contro la Virtus. Abbiamo anche una importante novità sul tema social media che annunceremo a breve. Sul fronte sponsorship, accanto alle attività internazionali che abbiamo assegnato a una agenzia londinese, la Fuse, vogliamo avere accanto a noi i partner del territorio".
Ci saranno lavori di ammodernamento dell'Allianz Dome durante l'estate? "Il tema del palazzetto è molto delicato: abbiamo progetti e piani di sviluppo consistenti, ma legati al rapporto con il Comune di Trieste, al quale abbiamo chiesto una proroga della concessione per rendere sostenibili gli investimenti. Potremo partire solo quando questo aspetto sarà definito, purtroppo sono passati ormai cinque mesi dal nostro arrivo, ma non abbiamo ancora visto passi avanti consistenti. Ci è stato promesso supporto dalle istituzioni: attendiamo progressi concreti nell'ambito delle discussioni in corso". Il vostro impegno è confermato anche nella peggiore delle eventualità, una retrocessione a fine stagione?"Certamente. Stiamo lavorando per costruire un futuro più entusiasmante qualsiasi sia lo scenario. Rispondiamo così: in sede, in tutti gli uffici, abbiamo affisso dei cartelli: c'è scritto "Believe": crediamoci. Insieme".

- La partita di Salò segna lo spartiacque vero tra il momento dei calcoli anche sulle avversarie e quello delle gare in cui ci si gioca tutto. Come scrive oggi Ciro Esposito sul quotidiano locale, Gentilini ha sempre voluto tenersi alla larga il pensiero di tabelle e valutazioni sulla classifica che inevitabilmente sono, specie per i tifosi, il sale del finale di stagione. Nella gara contro la Feralpi saggiamente ha gestito la squadra anche nell'ottica di evitare di perdere i diffidati oltre a dover fare i conti con gli infortunati. E così l'allenatore ha dato spazio anche ai giovani alcuni dei quali non giocavano titolari da tempo. Al di là di Mastrantonio entrato per lo stop di Matosevic, l'impiego di Ghislandi a destra e di un Pezzella in una posizione scomoda per l'ex Siena, e poi l'ingresso di Felici e Adorante hanno avuto un impatto poco performante sul match. Per contro invece l'ingresso nella ripresa di Celeghin, reduce da uno stop di tre settimane, ha subito inciso negli equilibri alabardati in una gara nella quale comunque la Triestina ha tenuto bene il campo. Probabilmente anche senza l'errore di Mastrantonio i padroni di casa avrebbero trovato il gol che li avrebbe assicurato la promozione. Ma i gardesani hanno fatto fatica con l'Unione che pur non è stata mai capace di affondare il colpo. Non è una sorpresa perché era evidente che la cronica difficoltà negli ultimi 20 metri degli alabardati sarebbe stata messa a nudo dalla squadra con la miglior organizzazione difensiva del torneo.Nonostante la sconfitta la Triestina ha dimostrato di essere in buona condizione e questo è quello che conta anche se il recupero del Piacenza induce a cattivi pensieri specie tra i tifosi.Gentilini ha davanti due partite da dentro o fuori nelle quali conteranno gli uomini a disposizione e in particolare i più esperti (bene essere tornati da Salò senza ulteriori defezioni), la condizione atletica e soprattutto la tenuta mentale unitamente all'apporto che potrà fornire l'ambiente.La squadra deve capitalizzare nel finale di stagione il grande e meritevole sforzo compiuto negli ultimi tre mesi per rientrare nei giochi salvezza dopo che ne era rimasta virtualmente esclusa. Una rimonta costante interrotta soltanto da due mezze prestazioni non buone con Mantova e Piacenza che tuttavia pesano tantissimo nella corsa ai play-out.Le potenzialità ci sono e sono nelle mani degli alabardati negli ultimi 180'. Non era scontato nel mese di gennaio o a fine dicembre quando lo score si era fermato a quota 15 punti con una valanga di sconfitte.L'Unione per completare l'impresa deve vincere con il Sangiuliano e poi pensare alla Pergolettese. Con 4 punti il distacco dalla quintultima sarà contenuto entro i fatidici 8 punti ma non c'è la certezza, anzi, di tenersi dietro l'arrembante Piacenza o eventualmente l'Albinoleffe. È certo (anche se per la matematica esiste ancora una possibilità improbabile) invece che l'ultimo atto di un eventuale play-out si giocherà lontano dal Rocco e che sarà necessario quindi vincere almeno una delle due gare di spareggio. Questo è e non si può cambiare. I giocatori invece hanno a disposizione due (si spera quattro) partite per cambiare un destino che sembrava segnato e ritagliarsi un posto nella storia gloriosa e tribolata dell'Unione.