SandroWeb Posted April 17, 2023 Report Share Posted April 17, 2023 LUNEDÌ 17 APRILE 2023 - «Mancata la lucidità, anche a colpa di errori di comunicazione». Marco Legovich ha lasciato il parquet dell'Allianz Dome con la delusione dipinta in volto, in sala stampa cerca di trovare una spiegazione alla sconfitta in volata. «Siamo partiti contratti, dovevamo ritrovare la confidenza e il passo dopo l'ultima sconfitta. Per 30-35 minuti credo che siamo stati al limite della perfezione soprattutto dal punto di vista difensivo, limitando Varese sotto la media abituale e mettendo in pratica quello che avevamo preparato nel corso della settimana».Ma poi cosa è successo? «Negli ultimi minuti alcuni errori di comunicazione ci hanno portato a subire tre triple unite a due disattenzioni a rimbalzo e in finali del genere sono gli episodi a risultare determinanti e in attacco sicuramente non siamo stati lucidi, con sanguinose palle perse».Varese aveva bruciato il bonus falli e aveva fuori l'uomo più pericoloso, c'erano tutte le circostanze per approfittarne. «Non siamo stati bravi ed esperti al punto da andare a cercare un fallo intestardendoci invece con soluzioni individuali».Perchè nel secondo tempo non si sono più visti Campogrande e Stumbris? «Luca si è presentato nel pomeriggio con 39 di febbre, è stato eccezionale segnando canestri importanti ma dopo l'intervallo non era più in condizione di rientrare sul parquet. Quanto a Stumbris si è trattato di una scelta così come quella di non impiegare Lever, contro Varese che schierava quattro piccoli mi serviva l'energia di Terry».In sala stampa arriva anche Corey Davis. Cosa è mancato? Il play-guardia risponde: «Abbiamo forzato alcune conclusioni, nel finale non abbiamo trovato la via del canestro in modo semplice come avremmo dovuto».Siete frenati dalla paura quando vi trovate a dover vincere le partite nei finali punto a punto? «Ci manca un po' di confidenza con queste situazioni e non riusciamo a ricreare quello che invece sappiamo fare in allenamento».Comprensibilmente soddisfatto naturalmente il coach varesino Matt Brase. «L'importante è riuscire a vincere con l'apporto di tutti e dieci, siamo reduci da una settimana di allenamenti duri, noi dobbiamo abituarci a vincere ogni giorno. Trieste è una squadra forte e ben allenata, adesso dobbiamo cominciare a pensare subito al confronto con Brindisi» - Il solito problema del gol e della palla che non va dentro: secondo mister Gentilini è stata l'unica cosa che non è andata per il verso giusto. Per il resto il tecnico è pienamente soddisfatto della prova della Triestina: «La partita l'abbiamo fatta noi per 90 minuti - afferma l'allenatore alabardato - e se nel primo tempo fossimo rientrati nello spogliatoio con un doppio vantaggio, credo non ci fosse nulla da dire. Poi quando non fai gol, la minima situazione che si crea nella propria area porta quelle paure che qualcuno si porta dietro da tanto tempo. Per il resto è stata per me una prestazione perfetta sotto tutti i punti di vista, unico neo il fatto che non la buttiamo dentro». Che però non è un problema da poco. Secondo Gentilini comunque non è questione di assetto: «Sono dell'idea che non è il numero degli attaccanti a determinare se si fa più o meno gol, dipende piuttosto da come si attaccano gli spazi. Alla fine avevamo quattro attaccanti, più centrocampisti o esterni bassi a riempire l'area. A volte è controproducente mettere più attaccanti perché dai agli altri la possibilità di stringere gli spazi, mentre noi vogliamo attaccare gli spazi per creare problemi». Anche Gentilini però riconosce che nella ripresa la spinta non è stata veemente come nel primo tempo: «Novanta minuti a una certa intensità sono difficili da tenere per qualsiasi squadra. Poi loro si sono abbassati ancora di più e si affidavano solo alle ripartenze, trovare il varco giusto per metterli in difficoltà era ancora più difficile. Nella ripresa abbiamo creato meno occasioni ma qualcuna nitida per vincere l'abbiamo avuta». Gentilini spiega anche perché nel finale non ha fatto altre sostituzioni nonostante qualcuno fosse parecchio stanco, soprattutto Tavernelli: «L'ho pensato, ma nonostante la stanchezza riuscivamo a metterli in difficoltà, ho preferito continuare così: non c'era molto tempo per dare la possibilità ai Pezzella o ai Minesso di entrare in partita in una gara difficile dai ritmi alti, ho preferito lasciare anche Tavernelli che è uno generoso e ha avuto anche la situazione per far male». Il tecnico commenta anche i fischi: «Probabilmente c'era il rammarico di non aver visto una vittoria. Ma sapevamo di dover lottare fino alla fine, speravamo di uscirne prima, ma siamo ancora in corsa all'ultima giornata, quindi stiamo uniti ». Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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