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SABATO 24 FEBBRAIO 2024

- Il paragone più calzante è quello di una gara automobilistica in cui una monoposto con 12 secondi di vantaggio frena improvvisamente per un guasto, anzi praticamente si ferma, e l'altra che la insegue arriva a tutta velocità. Ecco, Triestina e Vicenza sono quelle due vetture e al momento sono appaiate. Come scrive Antonello Rodio oggi su "Il Piccolo", ovvio che per la partita di domani al Menti (inizio ore 16, diretta anche su Rai 2), visti i ritmi attuali delle due squadre, tutti ipotizzano un sorpasso. Ma la speranza è che la vettura alabardata possa ripartire e che si sia trattato solo di uno di quei guasti elettrici che all'improvviso si risolvono. Certo è stata una settimana turbolenta in casa Triestina: le voci si rincorrono impazzite, la panchina di Roberto Bordin è già a rischio e sull'eventuale ritorno di Tesser si dice tutto e il contrario di tutto. Ma focalizzandoci sulla sfida di domani, come ci arrivano le due squadre?

TREND Il paragone citato con le auto da corsa è lampante a riguardo. I momenti di Triestina e Vicenza non potrebbero essere più diversi. Zero punti negli ultimi quattro ko di fila per la squadra alabardata (tre dei quali con Bordin in panchina), bottino pieno di 12 punti invece per la squadra di Vecchi che sembra essersi ritrovata. L'Unione, oltre che contare su una rinascita tecnica e morale, può sperare anche nella legge dei grandi numeri: prima e poi i filotti positivi e negativi inevitabilmnente finiscono.

PANCHINE Viaggia parallelo il momento degli allenatori. Vecchi ha rivitalizzato una squadra che con Diana aveva ormai un elettroencefalogramma piatto, ha trovato la quadra e viaggia col vento in poppa. Bordin si è trovato un'eredità pesantissima, non ha potuto lavorare molto con tre partite in una settimana, è alle prese con uno spogliatoio complicato e una tifoseria che rivorrebbe Tesser. Ma stavolta ha finalmente avuto un'intera settimana per preparare la partita.

TIFOSERIA Dopo tante contestazioni, anche dure, a Vicenza i tifosi hanno ritrovato l'entusiasmo e si prospetta un Menti molto caldo nonostante la diretta tv. I supporter alabardati invece sono in subbuglio, la grande maggioranza non ha digerito l'esonero di Attilio Tesser, altri difendono le scelte della società, ma tutti aspettano soprattutto le parole del presidente Ben Rosenzweig lunedì in conferenza stampa.

ATTACCO Nonostante la frenata l'attacco alabardato, pur segnando meno, è ancora il secondo del girone e vanta numeri importanti con ben 44 reti realizzate. Decisamente meno spumeggiante quello del Vicenza, che è a 36. Il problema è che anche qui la tendenza delle ultime partite stravolge tutto: nelle ultime quattro gare il Vicenza ha segnato 8 reti, la Triestina solamente 3.

DIFESA Ed eccoci al vero nocciolo del problema. Il crollo dell'Unione è dovuto soprattutto alla valanga di reti subìte e alla grande sensazione di insicurezza che ormai trasmette la squadra alabardata. Ultimamente ogni cross è un gol o un grave pericolo, tanto che nelle ultime quattro gare la Triestina è la formazione che ha subìto più reti del girone, ben 10. Neanche a dirlo, il Vicenza è la meno battuta con una sola rete al passivo. Quanto ai numeri generali, buoni quelli dei veneti che con 23 reti sono la terza squadra meno perforata, maluccio invece gli alabardati che con 31 reti rimediate sul groppone sono appena l'undicesima difesa del girone. 

- Contro Agrigento, domani alle 18 sul parquet di Valmaura, per tornare a vincere. Come scrive oggi Lorenzo Gatto, è una missione obbligata quella che attende la Pallacanestro Trieste, ancora a caccia del primo successo in questa seconda parte del campionato. Sbloccarsi nella fase a orologio, contro un'avversaria che appare decisamente alla sua portata, rappresenta il primo passo per riacquisire quella fiducia che le troppe sconfitte dell'ultimo periodo hanno minato.

«In questa settimana - racconta il coach biancorosso Jamion Christian - ci siamo preoccupati principalmente di lavorare sul nostro gioco. Ai ragazzi ho detto che in questo momento particolare della nostra stagione dobbiamo continuare a sostenerci, mantenendo una mentalità forte anche nei momenti difficili che non mancheranno perchè affrontiamo squadre che hanno gli stessi nostri obiettivi. Agrigento non farà sconti, verrà a Trieste per provare a portarsi a casa i due punti, dovremo essere bravi a controllare il ritmo della partita».

Sarà fondamentale gestire al meglio la fase offensiva anche se gli occhi restano puntati sulla difesa, punto debole di una squadra che sta viaggiando a oltre 90 punti di media subiti a partita. «Stiamo concedendo troppo alle nostre avversarie - ammette Christian - ed è arrivato il momento di tornare a essere solidi. Dall'infortunio di Reyes non abbiamo ancora trovato il necessario equilibrio, dobbiamo necessariamente tornare a difendere meglio».

Reduce dalla sconfitta casalinga subita al PalaMoncada dall'Unieuro Forlì, Agrigento arriva a Trieste con l'obbligo di cercare punti per sistemare una classifica che la vede al penultimo posto, La vittoria di Casale Monferrato contro la Fortitudo e la vitalità di Latina impongono alla formazione di Calvani di battere un colpo. In palio la possibilità di evitare ultimo posto e retrocessione diretta al termine della fase a orologio per giocarsi la permanenza in serie A nei play-out.

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