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DOMENICA 25 FEBBRAIO 2024

- L'ultima volta è stata lo scorso 24 gennaio. Poi un mese riempito solo di sconfitte. Come scrive Roberto Degrassi su "Il Piccolo", la Pallacanestro Trieste non può permettersi più di aspettare anche perchè prolungare la catena dei flop avrebbe conseguenze pesanti. Si gioca oggi alle 18 al PalaTrieste contro Agrigento davanti a un pubblico che ha bisogno di ritornare ad applaudire una squadra che produca buon gioco e soprattutto sappia come si vince. Le ultime due esibizioni casalinghe contro Rimini e Luiss Roma sono state pagine nere nella storia recente del basket biancorosso. Come cantava quel tale più in fondo di così c'è solo da scavare. Quindi, vittoria sia e pure convincente.

Il ritorno nei ranghi di Justin Reyes, almeno in palestra ma non ancora in partita (bisogna aspettare la trasferta di Torino), dovrebbe aver ridato un po' di carica al gruppo. In questa fase a orologio il calendario riserva ai biancorossi due tappe da sfruttare: oggi, appunto, in casa contro i siciliani e poi sabato a Ferentino, casa del Latina ultimo nel girone verde. La classifica di Trieste, si sa, racconta di un quinto posto che è destinato a rimanere tale ma meglio consolidarlo, non si sa mai quello che può inventarsi Cento, ora a sei rassicuranti lunghezze. Va inoltre arrestata la perdita di spettatori, dopo i 1700 contro la Luiss che rappresentano il minimo da diversi anni a questa parte. E l'appuntamento di oggi rappresenta una interessante riprova senza più l'alibi delle concomitanze con il sabato grasso e Sanremo in tv.

NUMERI A CONFRONTO C'è solo un numero che in questo momento conta per la Pallacanestro Trieste: i punti subiti. Ormai i biancorossi si sono tristemente abituati a concederne 90 a chiunque. La ripresa per la squadra di Jamion Christian non può che passare da qui. Sulla carta migliorare non sembra impossibile: nella prima fase la Moncada Agrigento ha segnato 75,5 punti a partita tirando con il 32% da tre. Nelle due partite della fase a orologio contro Rimini e Forlì, invece, i siciliani hanno segnato appena 65 punti a gara ma migliorando la vena dai 6,75 con il 41%.

- In altri tempi uno scontro diretto fra Vicenza e Triestina appaiate al terzo posto, sarebbe stato accompagnato da ben altro pathos. Ma almeno dalla sponda alabardata, tutte le vicissitudini degli ultimi tempi e le quattro sconfitte di fila hanno raffreddato gli entusiasmi e violente turbolenze. Come scrive Antonello Rodio, ecco perché la sfida di oggi al Menti (si inizia alle ore 16, arbitra Scarpa di Collegno, diretta tv anche su Raidue) viene vissuta dall'ambiente alabardato quasi come una sorta di scontato plotone di esecuzione, in attesa che domani il presidente Ben Rosenweig chiarisca meglio cosa sta succedendo. E invece si inizia comunque dallo 0-0 e se questa Triestina ritrovasse solo un po' delle potenzialità dimostrate negli scorsi mesi, per non parlare dello spirito battagliero dell'andata, allora forse le cose potrebbero non essere così scontate. Certo non aiutano le numerose assenze, anche pesanti, e in generale il clima poco sereno: perché se finalmente Struna rientra fra i convocati, restano out D'Urso per problemi fisici e Redan e Agostino per motivi disciplinari, un'altra questione rovente che conferma la scarsa serenità nello spogliatoio. E mancheranno anche Ballarini e il solito Jonsson.

Ma nonostante tutto mister Roberto Bordin, che sa bene come la sua panchina dopo tre ko non sia saldissima, assicura (giustamente) che nella squadra c'è una grande voglia di rivalsa: «Effettivamente il clima è molto pesante e il trend negativo, su questo ci sono pochi dubbi - ammette il tecnico alabardato - ma stiamo lavorando per poter cambiare le cose. Troveremo un ambiente caldo e uno stadio pieno, affronteremo una squadra che ha recuperato tanti punti e sarà molto carica, ma noi abbiamo preparato bene la gara e le sensazioni sono buone. Abbiamo tutti una grande voglia di rivincita dopo le prestazioni e i risultati che non sono arrivati in quest'ultimo periodo. Ma in settimana abbiamo lavorato bene e sono soddisfatto». Se il tecnico alabardato ostenta fiducia, è anche per un altro motivo: «Il fatto di aver potuto finalmente lavorare una settimana tipo con i ragazzi e preparare bene la partita, è un fatto molto importante. Fino a questo momento avevamo fatto pochi allenamenti e molte partite. Stavolta abbiamo potuto caricare nei primi due-tre giorni della settimana per poi arrivare in fondo curando anche i dettagli nella rifinitura. È sicuramente un vantaggio rispetto alle partite precedenti». Ciò non toglie che l'avversario è di grande valore: «Il Vicenza sta andando molto forte dopo una prima parte non positiva - dice Bordin - sta giocando bene e credo abbia il suo punto di forza nel gruppo, perché altrimenti non fai una risalita di questo tipo. Inoltre hanno delle individualità offensive molto importanti». Svariate le ipotesi sul piatto per quanto riguarda formazione e modulo. Appurato che il 4-3-3 con Mantova e Renate non ha funzionato, a Lumezzane, clamorosi errori e atteggiamento a parte, è sembrato affiorare un minimo di equilibrio prima con il 4-2-3-1 e poi con il 3-4-1-2 della ripresa. Che in mancanza di D'Urso potrebbe anche diven tare un più abbottonato 3-5-2. Ma sono solamente ipotesi, la verità la si saprà sul campo. La cosa fondamentale, piuttosto, è tornare a far punti. E riuscire a farlo al Menti, sarebbe un ottimo segnale di ripartenza.

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