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DOMENICA 10 NOVEMBRE 2024

Dolomiti è una montagna dura da scalare per questa Trieste. Come scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", Trento conferma la qualità di una squadra splendida e non a caso imbattuta al comando della classifica con una prestazione solida, la formazione di Jamion Christian esce sconfitta complice un secondo quarto da incubo da un match che comunque non la ridimensiona. Lo scontro diretto giocato alla il T quotidiano Arena ha confermato il carattere di una squadra davvero dura a morire.

La Trieste spenta e con poca personalità del primo tempo ha lasciato spazio a una squadra capace di rientrare nel match tirando, con Valentine a 2'25" dalla fine, la bomba del possibile sorpasso sul 68-66. Palla che ha girato sul ferro ed è uscita, nel finale gli episodi hanno condannato i biancorossi resta la certezza di una squadra che ha tutto per confermarsi protagonista di questo campionato.

Ritmo, intensità e ottime percentuali in apertura con Ellis e Lamb che provano a far volare l'Aquila e la solita fredda e cinica Trieste a rispondere colpo su colpo. Gira bene la palla la squadra di Christian, trova soluzioni efficaci e dopo 3', dall'angolo, firma il primo vantaggio sul 7-9 con la tripla di Colbey Ross. Pecchia e Ford mettono benzina nel motore della Dolomiti Energia, i primi cambi (dentro Ruzzier e Candussi per Valentine e Johnson) danno energia ai biancorossi e sono proprio Michele e Francesco a segnare i canestri che riportano avanti gli ospiti sul 15-17. Dentro Brooks per Uthoff, primo quarto che si chiude con l'energia di capitan Forray che con 5 punti consecutivi trascina Trento al 23-19 finale. Si riparte dalla tripla di Ford per il massimo vantaggio Aquila, Christian corre ai ripari reinserendo Colbey Ross poi, sul 28-19 di Cole è costretto a fermare la partita e chiamare time-out. La tripla di Brooks sblocca Trieste dopo oltre tre minuti di secondo quarto ma le redini del match sono in mano alla Dolomiti che ha molta più energia e con Ellis e Zukauskas tocca la doppia cifra di vantaggio sul 33-22. Non si ritrova la formazione ospite, Trento approfitta delle evidenti difficoltà dell'avversaria er toccare il + 16 sul 40-24 a meno di due minuti dalla fine del primo tempo. Finale di quarto che è la fotografia della partita: Trieste litiga con il canestro, Ford e Zukauskas colpiscono da tre regalando a Trento il 46-25 con cui le squadre rientrano negli spogliatoi. Con Valentine fermo a 2 punti e un significativo 1/9 e Ross e Brown entrambi a 3 punti con 1/3 dal campo pensare di fare di più è francamente complicato.

Più decisa Trieste in apertura di ripresa. Due canestri di Brown, due di Johnson e la tripla di Uthoff per il parziale di 2-11 che riporta i biancorossi a meno 13 sul 49-36 dopo poco più di tre minuti di terzo quarto. Immediato il time-out di Galbiati che riprende in mano il match e con l'energia di Niang e le triple di Ford e Forray risale 58-39. Il finale è tutto biancorosso con un parziale di 2-11 che riporta Trieste sul meno 10, 60-50 e un ultimo quarto tutto da giocare. Trento in difficoltà, sul 61-54 Trieste sciupa qualche occasione e Ford è bravo a pr endere per mano i compagni riportando i bianconeri in doppia cifra di vantaggio. Sul 68-58 e cinque minuti da giocare le bombe di Valentine e due liberi di Ross riportano Trieste a meno 2 sul 68-66 con3' da giocare. Difesa competente, recupero e attacco decisivo. Valentine prova la bomba ma viene beffato da una traiettoria che non lo premia. E' il momento che decide la sfida: Trento ritrova coraggio, piazza con Lamb le giocate decisive e chiude 76-68 confermandosi capolista imbattuta di questa serie A. 

- Nel day after si dovrebbe parlare di una partita giocata peggio delle precedenti dalla Triestina, e di una Giana Erminio in fondo vittoriosa con merito. E invece tutto il film della partita, anzi di una stagione finora disastrosa e avvilente, ruota attorno all'episodio che si è consumato al 33' del primo tempo sull'erba impresentabile del Rocco. Come scrive Ciro Esposito sul quotidiano locale, Krollis reagisce con un cazzotto alla nuca a una trattenuta ma soprattutto il tecnico Clotet afferra e scuote il giocatore sulla via del tunnel che conduce allo spogliatoio. Sono le due facce inedite o quasi nel calcio moderno della stessa medaglia. Sorprendono ma non chi ha capito che il clima in casa Triestina ha superato l'orlo della crisi di nervi.

Il fattaccio del giorno

Su un traversone il difensore della Giana Erminio Ferri cintura per almeno 5 secondi Krollis. Se il lettone, come farebbe qualunque attaccante italiano, si fosse gettato a terra sarebbe stato rigore. L'attaccante alabardato invece reagisce con un fendente stile saloon e l'arbitro, pur avendo ignorato la trattenuta, estrae giustamente senza indugio il rosso. Errore imperdonabile del lituano. E poi andava espulso anche il mister. E' già successo mille volte su un campo e succederà ancora anche se non dovrebbe succedere. Non è successo invece quasi mai che il suo allenatore esca dall'area tecnica davanti alla panchina afferri il suo giocatore e lo strattoni. Episodio grave, che di norma può succedere nello spogliatoio, ma che la dice lunga sullo stato d'animo nel gruppo-squadra.

Una caduta senza fine

La sequenza dei due fatti è comprensibile sul piano umano ma è figlia della situazione vissuta dal gruppo. E la riprova è evidente al termine del match. Clotet in sala stampa spiega la dinamica e la motivazione (anche morale) e gli va riconosciuta l'onestà intellettuale. Ma è da solo, senza un dirigente accanto, e si prende la briga di escludere per sempre Krollis dal gruppo. La società spalleggerà l'allenatore o il suo giocatore (in prestito) o troverà una soluzione equilibrata capace di non intaccare una squadra già sufficientemente destabilizzata? La società, anche se sollecitata, non parla. Nel pomeriggio di ieri ha diffuso una nota.

La nota del club

«In seguito all'episodio avvenuto ieri sera a bordo campo - spiega il comunicato -, l'US Triestina ribadisce che azioni di questo tipo sono inaccettabili e non rispecchiano i valori del club. Il calcio produce emozioni potenti ma, a prescindere dalle circostanze, i valori fondamentali di rispetto e dignità non possono essere compromessi. Il club sta adottando le misure necessarie per valutare adeguatamente la situazione e garantire un ambiente adeguato per i nostri giocatori che rispecchi gli standard desiderati». Focus sul comportamento di Clotet e ci sta. Ora si aspettano i fatti.

Le responsabilità di Menta

Più che puntare il dito genericamente sulla società è bene fare nome e cognome del responsabile che è il direttore generale Alex Menta. Non perché sia antipatico o per trovare un unico capro espiatorio, o perché si voglia gettare fango su una proprietà che ha investito e investe tanto, ma semplicemente perché Menta è il responsabile dell'area tecnica. E dopo la cacciata di Morris Donati non c'è nemmeno un ds che servirebbe come il pane. Menta ha smembrato il gruppo dello scorso anno (che nel disastrato ritorno aveva fatto 24 punti), ha scelto il primo mister Santoni e lo ha mandato via, si è mosso in ritardo sul mercato, ha dotato la squadra di 3 punte con un potenziale storico da neanche 15 gol (per stare in alto il range è di 40 per galleggiare tra 25 e 30), ha riempito la rosa di scommesse straniere, ha silenziato i giocatori alla piazza. La squadra poi, ed è quello che conta, è reduce da nove sconfitte in 14 gare fatto mai successo nella storia, in fondo alla classifica e con prospettive scarse di uscirne. Il tutto con un budget a disposizione di 6 milioni, la Giana Ermino (così come la stragrande maggioranza in terza serie) ne ha poco più di uno.

Le prospettive

Per tentare di evitare la catastrofe è necessario da oggi impostare il mercato di gennaio con un dirigente che conosca bene quello italiano. Menta è il deus ex machina dell'operazione Rosenzweig e fondo Lbk e quindi resterà in sella. A nessuno conviene una scivolata tra i dilettanti. Nemmeno se Menta si stesse preparando a una transizione. Se la mancanza di azioni è frutto di premeditazione o di follia lo si capirà presto. Se Clotet darà o meno le dimissioni e quali provvedimenti prenderà il club su Krollis, saranno due elementi per scoprire l'arcano.

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