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LUNEDÌ 11 NOVEMBRE 2024

- Una sconfitta da non sottovalutare ma che non mortifica le ambizioni biancorosse, quella subita dalla Pallacanestro Trieste, sabato sera, sul parquet della il T Quotidiano Arena. Lo scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo": contro una Dolomiti Energia Trento che si è mostrata allo stesso tempo concreta e spettacolare, capace di sfruttare al massimo le sue qualità con la consapevolezza che deriva dalla serenità dei risultati, Trieste ha comunque confermato di essere una squadra solida. Batterla, per chiunque in questa stagione, non sarà semplice perchè carattere e attributi, a un gruppo di giocatori talentuosi e orgogliosi, non mancano davvero.

LUCI E OMBRE

Se contro quella che, in questo momento, va considerata come la squadra più in forma del campionato, con tre dei tuoi giocatori chiave decisamente sotto tono (parliamo di Ross, Valentine e Uthoff), riesci a mettere paura a Trento sul suo campo partendo dal meno 21 di fine primo tempo, i motivi per guardare con ottimismo al futuro non mancano. Al netto delle giustificazioni e del doveroso riconoscimento ai meriti di una squadra che in questo difficile avvio di stagione è partita con un record di cinque vittorie e due sole sconfitte, resta però da analizzare una sconfitta. La formazione di Jamion Christian ha giocato alla pari il primo quarto, ha dominato la ripresa con una rimonta che, nei secondi venti minuti, l'ha portata a un tiro dal sorpasso, ha pagato però il black-out di un secondo quarto nel quale il parziale di 23-6 ha deciso la sfida. E allora, cercare di capire cosa possa essere successo nei dieci minuti che hanno accompagnato le squadre negli spogliatoi per l'intervallo lungo è la chiave per analizzare la sconfitta di Trento.

IL NODO REGIA

Di Valentine e delle sue caratteristiche si è già dibattuto nella convinzione che, prendere o lasciare, il giocatore sarà croce e delizia di questa stagione. Va cavalcato, anche nelle gare in cui appare appannato, lo ha dimostrato nei secondi venti minuti a Napoli dopo un primo tempo inguardabile ma tutto sommato anche sabato sera quando, nel contesto di un match decisamente insufficiente, sul 68-58 per Trento ha piazzato dal nulla due bombe consecutive che hanno riaperto il match. In una squadra che può permettersi il lusso di avere due play come Ross e Ruzzier, però, deve avere un po' meno la palla in mano. Anche in un contesto come quello di Trieste, dove gli schemi offensivi lasciano spazio all'inventiva dei singoli, serve un po' più di ordine soprattutto nei momenti di maggior pressione da parte degli avversari. I quaranta minuti di Treviso, in questo senso, possono rappresentare un segnale che può essere spunto di riflessione.

LA PROSSIMA SFIDA

Delicata, contro una delle formazioni più in forma di questo momento della stagione. Con il successo conquistato ieri al PalaShark contro Napoli, Trapani ha raggiunto Trieste in classifica e domenica prossima si presenterà al PalaRubini per continuare la serie positiva iniziata con il successo di Brescia contro la Germani.

- Comincia oggi la settimana di preparazione della squadra verso l'impegno sulla carta proibitivo di Salò. Ma, come scrive Ciro Esposito, prima dell'allenamento al Grezar la società deve prendere e comunicare una decisione sul caso Clotet-Krollis. Il giocatore ha avuto una reazione molto violenta verso un avversario (e sarà sanzionato pesantemente dal giudice sportivo) e ha sbagliato moralmente nei confronti della squadra (un uomo in meno per un'ora). La reazione del tecnico sul suo giocatore è stata istintiva ma non per questo meno grave, anzi anche più pesante per il ruolo affidatogli dalla società e per la sua responsabilità verso il gruppo di ragazzi che guida e il cui impegno non è mai mancato. Sono fatti che possono succedere nello spogliatoio ma se la censura cade sul comportamento violento la sostanza non cambia, e soltanto l'ipocrisia che il fatto non sia pubblico ne edulcora la gravità. La dirigenza societaria dell'area sportiva avrebbe dovuto intervenire nell'immediato dopo partita (così è successo per fatti simili in altre realtà) e finora ha reagito con un breve comunicato. Oggi dovrà scegliere se e quali provvedimenti prendere nei confronti del tecnico, del giocatore o di entrambi (c'è anche l'ipotesi multa). Quel che conta è come affrontare i prossimi giorni e mesi.

Un provvedimento nei confronti del giocatore conterebbe poco sul piano pratico ma sarebbe un segnale verso i compagni. Il divorzio con Clotet (per scelta del tecnico stesso o del club) è evidentemente nel ventaglio delle "misure necessarie per valutare adeguatamente la situazione e garantire un ambiente adeguato per i nostri giocatori che rispecchi gli standard desiderati". Questa sarebbe invece una decisione (anche se rispettabile e legittima per entrambe le parti) con conseguenze pesanti per il prosieguo della stagione. In un gruppo mal assortito, partito con ambizioni e ultimo in classifica, destabilizzato dalle sconfitte in serie, dall'incapacità di vincere e segnare e già condotto in quattro mesi da 3 staff diversi, un altro cambio in corsa (peraltro dopo nemmeno un mese di lavoro) non sarà facile da digerire. Una permanenza del tecnico andrebbe gestita con grande chiarezza (il gruppo come reazione naturale può isolare il mister) e molto dipenderebbe dall'empatia dello stesso Clotet con i suoi uomini finalizzato a creare un blocco squadra. Il tecnico sembra avere questa caratteristica nel dna ma l'atteggiamento estroverso e diretto non sempre funziona nelle dinamiche di un collettivo. Insomma la Triestina si trova a fare i conti con un ulteriore fardello su un avvio di stagione disastroso. La situazione sembra compromessa ma c'è ancora un minimo margine per imboccare una risalita (almeno per salvare la categoria nella coda di stagione). Il club però non può più sbagliare una mossa né sul caso post Giana, né su un'eventuale successione a Clotet, né sull'aggiustamento dell'organico a gennaio, né nell'organizzazione e nella comunicazione interna ed esterna. Operazione complessa, ma possibile. A patto che il club ci creda ancora. E questo lo diranno i fatti, non le chiacchiere

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